Un film di Robert Wise, Jerome Robbins. Con Natalie Wood, Rita Moreno, Richard Beymer, George Chakiris, Russ Tamblyn. Musical, durata 151 min. – USA 1961. MYMONETRO West Side Story valutazione media: 4,24 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Riff è il capo dei Jets, Bernardo degli Sharks. Tra le bande rivali si prepara una dichiarazione di guerra. Quando nasce, sincero e totalizzante, l’amore tra Maria, sorella di Bernardo, e Tony, il migliore amico di Riff, la situazione precipita e la battaglia ha inizio, vana, scorretta, fatale.
Ispirato allo spettacolo che aveva debuttato a Broadway qualche anno prima, nel 1957, West Side Story, codiretto da Jerome Robbins e Robert Wise, rivoluziona, nel 1961, l’universo del film musicale. Lontano dalla favola e dai fondali dipinti a pastello, il film inscena una vicenda tragica, che ripercorre con qualche (fondamentale) eccezione il “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, ma lo traspone nel West Side di New York, dove le gang giovanili si scontrano in nome dell’odio razziale e del possesso della terra (un cortile di cemento, un campo di pallacanestro, due marciapiedi). I Jets e gli Sharks, rispettivamente indigeni e portoricani, lungi dal sentirsi tutti insieme appassionatamente americani, si provocano a vicenda e, accecati dall’orgoglio, si spingono oltre il limite. Una giovane donna, Maria, nata a Portorico ma ansiosa di vivere negli Stati Uniti, incarna l’unico lume di speranza, ma è un futuro che nasce sulle ceneri di un amore sepolto anzitempo e sulle macchie di sangue versato.
Grazie alle straordinarie coreografie di Leonard Bernstein, tutto, nel film, è ballo, canto, movimento, persino la passeggiata dei Jets nel loro quartiere o le sequenze di lotta. La città di New York è protagonista assoluta e insieme spettatrice impotente di ciò che accade sul suo suolo, alla faccia del mito della tolleranza e della statua della libertà.
Dieci i premi Oscar meritatamente conquistati, tra cui miglior film, regia, scenografia, coreografia, costumi, montaggio, colonna sonora. Notevoli persino i titoli di testa, affidati alla matita di Saul Bass. Nelle orecchie restano, a lungo, le note di “Tonight”, “Maria”, “America”, negli occhi lo sguardo dell’eroina, Natalie Wood.
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