Un film di Alain Robbe-Grillet. Con Jean-Louis Trintignant, Marie-France Pisier, Nadine Verdier, Alain Robbe-Grillet Titolo originale Trans-Europ-Express. Drammatico, durata 90′ min. – Francia 1966. MYMONETRO Trans-Europ-Express – A pelle nuda valutazione media: 3,08 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un regista, sua moglie e un amico produttore viaggiano in treno da Parigi ad Anversa. Il regista detta alla moglie il canovaccio di un film sul contrabbando di droga. Per eroe sceglie la prima persona che vede in stazione (Trintignant). È la storia di un giovane che, entrato in una banda di trafficanti, riceve come primo incarico una valigia da portare ad Anversa. Quel che succede è solo un pretesto per un esercizio su tre livelli: è un racconto poliziesco; è un poliziesco esposto con esplicita ironia (la materia “fumettistica” con i più convenzionali luoghi comuni viene rappresentata come tale); infine è il ritratto di un sadico sessuale e delle sue ossessioni (e anche l’erotomania è assunta come un stereotipo). Scrittore che è stato, a modo suo, originale, Robbe-Grillet regista è opaco e salottiero: il suo film è inerte, un esercizio intellettualistico.
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Trans-Europe-Express Robbe Grillet.avi – 1.1 GB
Ho avuto la fortuna di vedere questo film al cinema. Davvero una sorpresa! Quello che ho sempre visto come un problema di Robbe-Grillet, un certo teoreticismo erotico, in questo film è stemperato da uno sguardo comico esplicito, pieno di invenzioni registiche e di scrittura. Il film che si costruisce nel momento in cui produttore e sceneggiatore lo pensano, ha qualcosa che risuona con quella geniale e trashissima serie che è Boris.
Ovviamente in Grillet siamo a livelli audiovisivi di ben altro calibro.
Mi sembra proprio che le invenzioni degli anni ’70 (che forse all’epoca per il loro carattere avanguardistico erano spesso anche troppo spinte) si siano quasi completamente perse nei film successivi. Una ricchezza incredibile buttata alle spine per la semplificazione del racconto che piace tanto ai produttori, convinti che il pubblico sia una pecorella smarrita. La sperimentazione è proseguita negli effetti, nella velocità del montaggio, (talvolta) nelle strutture del racconto. Ma l’audiovisione (come la chiamava Chion) si è appiattita. Magari l’industria dei media sta cercando di raggiungere il punto zero. Forse l’obiettivo segreto è Don Matteo 🙂
Comunque, chiedo a voi cinefili se conoscete altri esempi di film in cui c’è scambio tra la scrittura in corso e il film in via di realizzazione. Non intendo il metacinema alla Effetto notte di Truffaut (di questo ci sono moltissimi esempi facilmente rintracciabili), ma di film in cui si parla del film che si sta vedendo in quel momento. Come questo di Robbe Grillet o, appunto, come Boris, dove gli sceneggiatori cazzoni inventano una battuta che va direttamente in scena: genio!!!
Grazie a chiunque sappia darmi qualche dritta!
kiokok ha scritto: “Comunque, chiedo a voi cinefili se conoscete altri esempi di film in cui c’è scambio tra la scrittura in corso e il film in via di realizzazione.”
Premesso che questo film non l’ho visto, quindi non so se il mio suggerimento sia perfettamente calzante, posso citarti “Slipstream – Nella mente oscura di H.” di A. Hopkins che però presenta numerosi altre varianti che giustifcano la narrazione: il protagonista è sceneggiatore, e realtà-film e sogno-visione sono praticamente inscindibili. Probabilmente la storia non è lucida logica e realistica come immagino sia “Trans-Europ-Express ….”, ma piuttosto ai livelli di Lynch
Grazie mille gipilui!
lo cerco subito e poi magari lo posto qui su Vintage.
…c’è già su Vintage, credo per colpa mia ma non ricordo 🙂
Ah, che storidito. E io che cercavo invano in tutta la rete, senza riferirmi alla più bella videoteca del mondo! Come dice il saggio: le cose belle sono sempre più vicine di quanto ci si aspetti 🙂