Un film di Na Hong-jin. Con Ha Jung-woo, Kim Yun-Seok, Jo Sung-Ha, Lee Cheol-Min, Kwak Byung-Kyu. Titolo originale Hwanghae. Thriller, durata 136 min. – Corea del sud, USA, Hong Kong 2011. MYMONETRO The Yellow Sea valutazione media: 3,50 su 1 recensione.
Gu-nam fa il tassista a Yanji ed è un Joseonjok, ossia un sino-coreano che parla entrambe le lingue, sostanzialmente visto come uno straniero dai primi e come uno schiavo dai secondi. Gu-nam deve infatti ripagare un debito enorme, contratto in seguito all’acquisto di un visto da parte della moglie, tornata in Corea. Approfittando della sua disperazione, il sordido Myun Jung-hak gli propone un modo per riappropriarsi della sua libertà: tornare in Corea per uccidere un uomo. Per Gu-nam si presenta l’occasione duplice di affrancarsi e di ritrovare la moglie.
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grazie a vintage, sto recuperando tutti questi film coreani.
La prima parte di questo mi è piaciuta molto. Desolante e delicata. Mostra un mondo ai confini del mondo e ai confini dell’umanità. Forse qualche forzatura nei soggetti trucidi… ma quello è un po’ un classico dei b-movie. Il resto è un virtuosismo dell’inseguimento, davvero originale per montaggio e scene, che risulta una riedizione d’autore delle infinite scene che abbiamo visto mille volte nei polpettoni americani. Alla lunga forse un po’ noioso per i miei gusti, la mia compagna, all’ennesimo fuggi fuggi, si è rivoltata sul divano. Questo meccanismo è tenuto insieme da un gelosissimo solitario che fa di tutto per trovare la sua bella (il personaggio ha perso quell’ambiguità che dava forza alla prima parte) e riesce a fuggire da qualunque situazione per quanto grave. Il tutto condito con un gusto splatter (che ho trovato molto forte ma credibile, truculento ma mai virato all’horror). Ambientazioni e location sempre molto curate. Anche qui il sistema istituzionale di gestione dell’ordine è a un passo dall’idiozia pura.