Un film di Trey Parker. Animazione, durata 98 min. – USA 2004. uscita venerdì 13 maggio 2005. MYMONETRO Team America valutazione media: 2,78 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
«Team America» è la storia di una squadra speciale che combatte il terrorismo girando per il mondo in cerca di coloro che posseggono, e intendono usare, le armi di distruzione di massa. Dovranno vedersela con terroristi mediorientali guidati dal dittatore nordcoreano Kim Jong II (che butterà l’ispettore dell’Onu Hans Blix in un acquario pieno di squali, dai quali naturalmente verrà subito divorato), ma dovranno anche vedersela con Michael Moore e altri personaggi dello showbiz che attaccheranno i ragazzi di Team America perché colpevoli di rovinare il buon nome degli Stati Uniti nel mondo… La ferocia iconoclasta del duo creatore della serie “South Park” non conosce limiti: anche stavolta nel mirino ci sono l’America e le sue mille contraddizioni (una potenza esportatrice di democrazia e guerra al tempo stesso che si affida ad un divo hollywoodiano per salvare il mondo).Il talento comico di Trey Parker e Matt Stone è sempre corrosivo, irriverente e pungente, ma stavolta sembra che il duo sia rimasto senza idee a metà dell’opera. Escludendo alcune sequenze esilaranti, come quella ambientata a Parigi all’inizio del film e l’incredibile (anche tecnicamente) “notte d’amore” che vede protagonisti due pupazzi animati, Team America World Police alla lunga risulta ripetitivo e meno originale della loro opera precedente. Certo, i temi trattati sono parecchi ed anche interessanti, visto che oltre alla evidente polemica contro l’amministrazione Bush, le frecciate al mondo del cinema non si contano, ma la coesione narrativa e la vis comica del passato sembrano francamente un po’ annacquate. Spettacolare la fotografia di Bill Pope, storico collaboratore di Sam Raimi.
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Non credo di aver mai visto una puntata di south park tutta intera. Ma un amico mi ha consigliato questo film così l’ho visto.
L’animazione con le marionette è sorprendente e non si preoccupa di farsi il verso (ci sono scene esplicitamente meccaniche – tipo le lotte – che enfatizzano la stupidità dei personaggi e aumentano la comicità; altre volte sono visibilissimi i fili che sostengono i pupazzi), inserendosi in una scenografia spettacolare, curatissima, elegante con tutta la potenza scenica dei veri film di guerra/fantascienza.
Ogni scena prende in giro stereotipi umani e cinematografici, immergendo il tutto in battute e personaggi che mi hanno fatto ridere assai. Siamo in un mondo altro (di violenza gratuita, sopraffazione, distruzione esplicità a opera di pazzi invasati) che nessuno può dire essere il nostro, eppure sembra proprio uguale al nostro (solo più sottolineato da colori vivaci, maschere ridicole, movimenti impediti, relazioni umane oltre ogni limite).
Alcune scene di trash spinto (la pozza di vomito) a mio avviso confermano due cose: i disagi portati all’estremo sono sempre uno spasso (come hanno insegnato Chaplin e Stallio e Ollio) e che alcune deiezioni che si impossessano di noi possono creare mostri divertentissimi (come sanno quelli di south park – a quanto mi è detto – e tutti i bambini che ridono giocando con la loro cacca).
Una cosa che però mi ha fatto chiedere che cosa stessi guardando è il discorso più famoso del film, quello che dice “Al mondo esistono i cazzoni, le fighette e i culi rotti…”. é un lungo discorso morale, tra il serio e il faceto, sulla situazione mondiale, sul modo di vivere su questa terra e sulle strategie per sopravvivere in un mondo globalizzato. In sostanza mi pare che in un certo senso si giustifichi l’azione del Team America (i cazzoni) contro il dittatori mondiali (i culi rotti) per salvare le fighette (gli europei e i deboli)… Quindi sembra che la critica feroce alla politica estera guerrafondaia degli stati uniti (siamo nel 2004, inizio secondo mandato Bush) si sciolga nella morale di “è difficile da accettare ma talvolta è l’unica possibilità”.
Che un’irriverente critica non sia forse anche un ballo di marionette per la propaganda mi rimane alla fine come domanda sul film.
rivisto ieri con due amici che si sono addormentati e un paio di canne di meno 🙂
in effetti mi sono risposto. secondo me è una propaganda dell’american way of life mascherata da critica al sistema