Satanik è un personaggio dei fumetti creato negli anni sessanta da Max Bunker e dal disegnatore Magnus, già creatori del personaggio di Kriminal, e protagonista della omonima serie edita dall’Editoriale Corno dal 1964 al 1974. Appartenente al filone del fumetto nero italiano, di cui rappresenta il capostipite con Kriminal e Diabolik, a differenza di questi ultimi introduce anche aspetti tipici del genere horror, soprattutto per la presenza di tematiche legate al soprannaturale, e una componente erotica completamente assente nelle altre due testate.[1][2] Fu il primo personaggio femminile del fumetto italiano a raggiungere un successo duraturo che porterà a pubblicare oltre duecento numeri in circa un decennio.[3] Dal fumetto è stato tratto un film nel 1968.
Marny Bannister è una giovane scienziata con il viso orribilmente sfigurato da una voglia (angioma infantile). Grazie a una pozione riesce a trasformarsi in una vamp. Per ottenere la bella vita che il suo aspetto le ha sempre negato, dopo la trasformazione nella splendida Satanik, non esita a sfruttare la propria avvenenza per irretire gli uomini e sfruttarli[1][5]. Il soggetto è chiaramente ispirato a Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson dove lo scienziato modifica il suo aspetto fisico e la sua natura per mezzo di una pozione.[5][6]
Satanik risulta essere per l’epoca un personaggio innovativo prima di tutto per la scelta come protagonista di una donna estremamente libera ed emancipata e anche per la malvagità sadica con cui elimina gli uomini dopo essersi approfittata di loro. Marny Bannister è una strega che incarna gli incubi dell’immaginario maschile di fronte ai primi segnali di emancipazione della donna[5][7]. Nonostante il suo potere, Marny cela un’intima debolezza perché la sua trasformazione in strega è comunque temporanea e legata all’assunzione di una pozione, poi sostituita da irraggiamenti di una speciale luce laser, i cui effetti sono di breve durata e al cui termine Marny riprende il suo originario aspetto[7]. Il personaggio di Satanik risultava in contrasto con la morale dell’epoca più di Kriminal e di Diabolik, in quanto i “buoni” non vincono, ma muoiono ammazzati proprio come i cattivi e l’unica che vince sempre è una donna che ha rinunciato a qualsiasi morale per raggiungere i propri scopi.
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