Regia di Shane Carruth. Un film con Shane Carruth, David Sullivan, Casey Gooden, Anand Upadhyaya, Carrie Crawford. Cast completo Genere Drammatico – USA, 2004, durata 77 minuti.
Due giovani ingegneri, Aaron e Abe, dipendenti di una ditta privata di informatica, realizzano con elementi presi in prestito dal laboratorio, con del palladio ricavato dalle marmitte catalitiche delle loro auto e con tubi di rame ricavati dal frigorifero di casa, un dispositivo che si rivelerà essere una macchina del tempo. Se ne renderanno conto grazie a un fungo che si svilupperà in poche ore a fronte dei 5 o 6 anni necessari.
Supponendo che la macchina venga accesa in un momento A (per esempio le 12:00) e che i crononauti vi entrino in un momento B (per esempio le 18:00), questi ultimi dovranno aspettare sei ore per uscire nuovamente nel momento A, ovvero tornando indietro nel tempo di sei ore. Il punto A, quindi, oltre a essere il momento di accensione della macchina, è per prima cosa il momento di arrivo dei viaggiatori. Con questo meccanismo ci sarà quindi un arco di tempo in cui i viaggiatori staranno aspettando di entrare nel punto B ma contemporaneamente i cosiddetti “doppi” saranno già usciti dal punto A. Per questo i due protagonisti si isolano dal mondo rifugiandosi in hotel, nel tentativo di evitare paradossi temporali.
Il primo a fare il viaggio da solo sarà Abe; in un primo “futuro alternativo” egli renderà poi partecipe anche l’amico e i due inizieranno il percorso che li condurrà quasi alla fine del film. Le cose però non andranno come previsto (uno degli effetti collaterali sarà che i due non riusciranno più a scrivere con una penna) e, nonostante l’idea di partenza fosse quella di arricchirsi in borsa, la tentazione di modificare eventi personali li porterà a conseguenze non più controllabili.
Il film è incredibilmente complicato, credo che una visione non basti per capirlo.
Qui una spiegazione
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