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Regia di Shin’ya Tsukamoto. Un film con Lily Franky, Tatsuya Nakamura, Yûko Nakamura, Shin’ya Tsukamoto, Dean Newcombe. Titolo originale: Nobi. Genere Drammatico – Giappone, 2014, durata 87 minuti. – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Filippine, 1945. Il soldato Tamura, malato di tubercolosi, è l’unico sopravvissuto del proprio plotone. Vagando nella giungla in cerca di cibo, Tamura incontra altri commilitoni allo stremo delle forze che battono in ritirata, desiderosi di arrivare a Palompon per poi tornare a casa.
Lo stile inconfondibile di Tsukamoto Shinya per la prima volta al servizio di un film bellico, in cui frastuoni intra ed extra diegetici e lampi di luci e colori raccontano il calvario di un soldato, in un percorso di morte che rasenta l’allucinazione. Tsukamoto riprende il romanzo “La guerra del soldato Tamura” di Ooka Shohei, già trasposto sul grande schermo nel 1959 da Ichikawa Kon con Fires on the Plain, per trasformarlo in una parabola sull’abiezione raggiunta dall’essere umano in condizioni estreme. In totale controtendenza con uno scenario politico e cinematografico che in patria vira verso il revisionismo – si veda il successo di The Eternal Zero e il diffondersi di un atteggiamento quasi vittimistico in merito alla Seconda guerra mondiale – Tsukamoto sceglie di autoprodursi un manifesto anti-bellico, che ripropone la sua riflessione sull’uomo mutandone il contesto circostante.
Un film di Sergio Martino. Con John Steiner, Philippe Leroy, Martine Brochard, Maurizio Merli.Western, durata 110 min. – Italia 1977. – VM 18 – MYMONETRO Mannaja valutazione media: 2,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un cowboy rinuncia a vendicarsi dell’uomo che gli ha ucciso il padre per aiutarlo a liberare la figlia dalle mani dei banditi.
Un film di Jean-Luc Godard. Con Anne Wiazemsky, Keith Richards, Mick Jagger, Charlie Watts. Titolo originale One Plus One. Documentario, durata 99 min. – Gran Bretagna 1968. MYMONETRO I Rolling Stones secondo Godard valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
Una serie di brevi episodi, nel classico stile di Godard, intercalati dalle prove di registrazione dei Rolling Stones. Il gruppo è alle prese con un unico brano, Simpathy for the Devil, che avrebbe fatto parte di Beggar’s Banquet, uno dei capolavori assoluti della loro carriera. In seguito però la canzone sarebbe divenuta tristemente famosa, perché durante la sua esecuzione ad un concerto un ragazzo fu pugnalato da un “Hell’s Angels”, incaricato del servizio d’ordine. Un po’ prolisso, il film è consigliato ai fan del gruppo, quelli più resistenti.
Un film di Andrew V. McLaglen. Con Maureen O’Hara, James Stewart, Brian Keith, Juliet Mills, Don Galloway.Titolo originale The Rare Breed. Western, durata 97 min. – USA 1965. MYMONETRORancho Bravo valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un western atipico, perché non c’è violenza: James Stewart è un cowboy dai modi piuttosto rozzi che deve trasbordare il toro “Vendicatore”, capostipite di una nuova razza di bovini. In un’atmosfera agreste sbocciano gli amori: quello del simpatico protagonista per la bella vedova Price, quello della figlia di lei per un giovane.
Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 1981 con Jennifer O’Neill, Patrick McGoohan, Stephen Lack, Michael Ironside, Lawrence Dane. Cast completo Genere Fantastico – Canada, 1981, durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Viene scoperta l’esistenza di una banda di scanners (analizzatori, scrutatori), individui il cui quoziente telepatico, indotto con mezzi chimici, può avere effetti devastanti, persino esplosivi. Occorre uno scanner buono per battere il più malvagio dei cattivi. Ossessionato dalla mutazione genetica e dall’idea di contagio, D. Cronenberg ha fatto un lungo, allucinante incubo farmacologico con visi che si gonfiano e si trasformano, teste che esplodono, corpi che bruciano, una scienza estranea e ostile, episodi di guerriglia urbana. Intreccio aggrovigliato e un po’ confuso, ma che forza e che fantasia! Il merito degli effetti speciali è di Dick Smith. Da un sequel di 10 anni dopo, scaturirà una vera serie.
Un film di George Cukor. Con Edmund Lowe, Lionel Barrymore, Lee Tracy, Wallace Beery, Jean Harlow. continua» Titolo originale Dinner at Eight. Commedia, b/n durata 113 min. – USA 1933.
Un armatore, che la grande crisi ha messo nei guai, cerca di trovare finanziamenti con un grande pranzo elegante da lui stesso organizzato. Alla fine ci riuscirà grazie allo snobismo di un’arricchita.
Regia di Sergio Citti. Un film con Gianni Rizzo, Franco Citti, Ninetto Davoli, Nicoletta Machiavelli, Christian Alegny. Cast completo Genere Film a episodi – Italia, 1973, durata 93 minuti. – MYmonetro 3,11 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Sono 4 storie raccontate da Mammone (F. Citti) e Bernardino (Davoli), condannati a morte nella Roma papalina per aver derubato e ferito a morte un mercante. Desunta da Matteo Bandello, la 1ª narra del duca di Ronciglione e di Nicolino che scoprono di essere stati cornificati dai ragazzetti e dal parroco del villaggio. Di derivazione rusticana, la 2ª dice di due pecorai, uno dei quali seduce la moglie dell’altro che si vendica. La 3ª mette in scena un prete gaudente e il suo servo che per avidità l’uccide. La 4ª è presa da un fatto di cronaca: un giovane che ha sedotto una sposata è pugnalato dal marito e dall’amante di lei. L’ultima storia ha un epilogo che illumina a ritroso il senso del film: i quattro finiscono davanti a un padreterno contadino che condanna i primi tre per ipocrisia e assolve il giovane che non sa nascondere il rimpianto per le gioie della vita. Imperniate sul sesso e tutte concluse con la morte, sono storie di una buffoneria cupa e sanguigna di radice contadina, esposte con un linguaggio asciutto e spiccio senza fronzoli né compiacimenti. 2° film di S. Citti, cineasta contadino più che sottoproletario.
Regia di Pavel Chukhray. Un film con Vladimir Mashkov, Ekaterina Rednikova, Micha Philipchuk. Titolo originale: Vor. Genere Drammatico, – Russia, 1997, durata 97 minuti. Uscita cinema venerdì 3 aprile 1998 distribuito da Istituto Luce. – MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Nel 1947 Katya partorisce da sola, per strada, il piccolo Sanya. Sei anni dopo diventa la compagna di Tolyan, ex ufficiale (falso). È con lo sguardo del bambino che si seguono i rapporti della donna con Tolyan, il ladro del titolo, simpatica canaglia, che nel suo immaginario si sovrappone all’immagine mitica del padre mai conosciuto. Quando coincide con quello sguardo Vor convince, ma quando batte l’impervia via della metafora, incespica e si confonde nell’affannosa ricerca di una conclusione. Fa una strana impressione: sembra un film sovietico degli anni ’60 con le cifre ideologiche capovolte, come se la retorica imposta dall’alto dal realismo socialista si fosse ribaltata nell’antiretorica del brutto, sporco e cattivo. Pavel &8 uchraj, autore anche della sceneggiatura, è figlio dell’ucraino Grigorij, regista di La ballata di un soldato (1959).
Un film di Brett Morgen. Con Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts, Ron Wood, Bill Wyman. Documentario, – USA 2013. – Microcinema uscita lunedì 29 aprile 2013. MYMONETRO The Rolling Stones Crossfire Hurricane valutazione media: 2,50 su 1 recensione.
Dal 1963 al 2013, i Rolling Stones compiono 50 anni di attività e si celebrano in un documentario che racconta i loro primi 30 anni. A partire dalla prima formazione, le cover blues e il successo devastante e immediato, passando poi per le prime canzoni originali, la scoperta come autori, i guai legali e un’immagine da ribelli continuamente rinforzata da media e polizia, il documentario racconta con rapidità anche la morte di Brian Jones e i fatti di Altamont.
I Rolling Stones secondo i Rolling Stones. Crossfire hurricane è un progetto prodotto da Mick Jagger in cui Charlie Watts, Ron Wood e Keith Richards hanno preso parte come produttori esecutivi, di fatto un ricamino su misura per l’immagine che la band oggi vuole veicolare di sè. Impossibile quindi attendersi qualcosa di interessante o anche solo di audace.
Brett Morgen mette la voce fuoricampo dei membri (presenti e passati) sopra il più classico materiale di repertorio: concerti, foto, apparizioni televisive, in modo che le prime aiutino nella lettura e nell’interpretazione delle seconde e le poche volte che si concede dei tocchi personali la sensazione è che siano fuori luogo. Non solo la storia della genesi e della maturazione del gruppo è raccontata senza una vera chiave e senza un atteggiamento realmente appassionato ma anche idee come le immagini raddoppiate, sfocate e al ralenti mentre si parla di un trip sotto acidi o le variazioni di montaggio, forzano la messa in scena canonica del documentario con risultati fastidiosi e puerili.
Molto più interessante allora è guardare la lettura che gli Stones hanno voluto operare di se stessi e della propria storia. Crossfire hurricane non si fa problemi ad omettere, sorvolare ed attutire conflitti ed asperità del gruppo ma soprattutto si concentra più sulla loro immagine mediatica che sulla musica, tanto che anche i brani scelti per fare da sottofondo, o per i brevi segmenti live, sono i più noti e utilizzati. L’obiettivo è grandissima apologia della prima fase della loro carriera, quella in cui erano percepiti, raccontati e mostrati sempre come i “cattivi ragazzi”. Con le loro voci fuoricampo Jagger e soci cercano un’impossibile rilettura della storia attraverso le immagini di repertorio, tentando di mutarne senso e significato con il senno di poi e un bonario atteggiamento paternalistico verso se stessi.
Sfruttando oltre alle immagini di repertorio quelle di qualità più elevata provenienti da One plus One, Gimme shelter e poi anche Shine a light (l’unico momento in cui i membri sono mostrati per come sono ora) Crossfire hurricane cancella tutto il brutto, l’opaco e l’appassito per celebrare i 50 anni della band ricordandone solo l’epoca d’oro (il racconto si ferma agli anni ‘80 con l’arrivo di Ron Wood), lucidata per apparire ancor più dorata.
Se è vero che l’effetto nostalgia e l’epica che il materiale di repertorio ben aggregato e ben messo in prospettiva storica sa indurre è una panacea per qualsiasi documentario mal concepito, questa volta appare come l’unica possibile salvezza di un progetto maldestro e autocelebrativo.
Il Physical Science Study Committee (PSSC) è stato un comitato scientifico istituito presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston nel 1956 con lo scopo di sottoporre a revisione l’insegnamento della fisica nella scuola secondaria superiore.
A promuovere l’iniziativa di innovazione didattica, nell’autunno del 1956, fu un gruppo di professori universitari di fisica guidato da Jerrold Zacharias e Francis Friedman, entrambi docenti del MIT: la fondazione del Physical Science Study Committee (PSSC) aveva l’obiettivo di esaminare le modalità di insegnamento dei corsi introduttivi di fisica nella scuola secondaria superiore dopo che molti insegnanti avevano espresso la convinzione che i libri di testo utilizzati nelle High school non fossero in grado di stimolare l’interesse degli studenti per la materia, né di insegnare loro a pensare e risolvere i problemi con l’approccio di un fisico. Nel 1957, dopo il successo sovietico dello Sputnik, negli Stati Uniti d’America era diffuso il timore che il sistema didattico statunitense non riuscisse a dare una buona preparazione in campo scientifico; interpretando questo timore, in risposta, il governo decise di aumentare i finanziamenti alla National Science Foundation a sostegno del PSSC. Negli stessi anni si andarono realizzando altri testi e manuali di fisica, di livello liceale e universitario, che intendevano innovare la presentazione nei materiali didattici dei metodi tradizionali di insegnamento: tra questi manuali, vi era l’Harvard Project Physics (destinato a un pubblico liceale, frutto di un progetto sviluppato tra il 1962 e il 1972) e testi universitari come La fisica di Berkeley (anch’esso finanziato dalla NSF-National Science Foundation[1]), affidato a un gruppo di specialisti, e La fisica di Feynman (incentrata sulla peculiare personalità di Richard Feynman).
Un film di Robert Stevenson. Con Peter Finch, James MacArthur, Bernard Lee, Niall MacGinnis, John Laurie. Titolo originale Kidnapped. Avventura, durata 97 min. – USA 1960.
La vicenda si svolge nel XVIII secolo in Scozia, ed il protagonista e’ David Balfour di Shaws, un ragazzo rimasto prima senza la madre ed in seguito senza il padre. Aveva solo sedici anni quando quest’ultimo venne a mancare, per una brutta malattia al cuore. Era un giovanotto robusto e di grossa taglia; proprio un bel ragazzone, molto educato anche se un tantino aggressivo in certe situazioni. Altro personaggio principale è l’invincibile spadaccino che diserto’ dall’esercito di Sant’ Agnese, Alan Breck: un uomo di bassa statura, magro, dal viso scheletrico e caratterizzato da una impressionante agilita’ nel maneggiare la spada. Era stato allievo del proprio padre, il più bravo spadaccino degli Higlanders, e cioè del mondo. Era sempre molto elegante, vestito con pellicciotti saldati da bottoni d’argento.
Regia di Don Chaffey. Un film con Shelley Winters, Mickey Rooney, Red Buttons, Jim Dale, Helen Reddy, Sean Marshall. Titolo originale: Pete’s Dragon. Genere Commedia – USA, 1977, durata 134 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.
Bambino fugge dalla casa dei suoi avidi genitori adottivi con un cucciolo di drago invisibile a tutti gli altri che lo protegge dai pericoli. Parafrasi della commedia Harvey in chiave infantile, è uno dei meno felici Disney di tecnica mista, anche per il mediocre livello del disegno. Lontano, comunque, dalla qualità e dal brio di Mary Poppins.
Regia di Marco Risi. Un film con Michele Placido, Claudio Amendola, Francesco Benigno, Alessandra Di Sanzo, Roberto Mariano. Cast completo Genere Drammatico – Italia, 1989, durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,86 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Insegnante accetta l’ingrato compito di docente nel riformatorio Malaspina di Palermo dove sperimenta il suo metodo antiautoritario e democratico, scoprendo nei ragazzi devianti e sbandati la dimensione della dignità. Il materiale narrativo di Aurelio Grimaldi, la sagace drammaturgia di Rulli e Petraglia, l’occhio di Risi junior, la verità degli attori (professionisti e non), ne hanno fatto un film “giusto”, necessario, coinvolgente. Efebo d’oro 1989.
Regia di Woody Allen. Un film con Woody Allen, Louise Lasser, Carlos Montalbán, Natividad Abascal, Jacobo Morales, David Ortiz, Sylvester Stallone. Titolo originale: Bananas. Genere Commedia – USA, 1971, durata 82 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,12 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Nella mini-repubblica di Bananas, i dittatori si susseguono a velocità impressionante mentre le casse dello Stato si svuotano. Per ottenere finanziamenti dagli americani, i cittadini nominano presidente un oscuro omino arrivato dagli Stati Uniti in seguito ad una delusione amorosa.
Regia di Woody Allen. Un film Da vedere 1998 con Joe Mantegna, Kenneth Branagh, Melanie Griffith, Judy Davis, Leonardo DiCaprio. Cast completo Genere Commedia, – USA, 1998, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 18 dicembre 1998 distribuito da C.G.D – Cecchi Gori Distribuzione. – MYmonetro 3,03 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
“Help” è la scritta che compare nel cielo alleniano all’inizio del film. Occorre davvero aiuto per districarsi nel mondo delle star hollywoodiane, in cui le nevrosi si sprecano, in cui il sesso (quello orale in testa) dilaga ma l’amore scarseggia. Allen (sempre più “volgare” dicono alcuni, sempre più “realista” affermiamo noi) ci porta a spasso in questo nuovo girone infernale (ricordate Harry a pezzi?), assegnandoci come guida il suo nuovo alter ego Kenneth Branagh. Ma non si limita a ragionare delle persone celebri (e quindi anche di se stesso), gioca anche perfidamente con uno dei suoi attori: il romantico Di Caprio di Titanic entra in scena sfasciando una camera d’albergo e picchiando una donna. Anche questo è il Woody di fine millennio. Forse meno graffiante ma certamente più vicino, con quella ribadita richiesta di aiuto, a chi ne ammira il cinema.
Regia di Woody Allen. Un film Da vedere 1984 con Mia Farrow, Woody Allen, Nick Apollo Forte, Sandy Baron, Milton Berle, Michael Badalucco. Cast completo Genere Commedia – USA, 1984, durata 86 minuti. – MYmonetro 3,28 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Le vicende professionali e affettive di un modesto impresario teatrale di Broadway, Danny Rose (Allen), si snodano tra cocenti delusioni e perenni insuccessi. I suoi assistiti sono un patetico e sparuto gruppo di artisti destinati a rimanere nell’ombra, legati però da quell’amicizia che accomuna gli sfortunati. Tra aggressive vamp (un’insolita Mia Farrow), cantanti infedeli e mafiosi caricaturali, Danny Rose riuscirà comunque a mantenere intatte purezza e ingenuità. Allen confeziona con mano maestra un film leggerino e delizioso, in equilibrio tra comicità e malinconia, splendido nella caratterizzazione dei personaggi.
Regia di Woody Allen. Un film con Alec Baldwin, Joe Mantegna, Mia Farrow, William Hurt, Judy Davis, Keye Luke. Cast completo Genere Commedia – USA, 1990, durata 110 minuti. – MYmonetro 3,00 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Dopo il capolavoro Crimini e misfatti Allen torna con questo film e con Mia Farrow, qui nella sua più grande interpretazione. Al ritmo del jazz e del tango una moderna Alice che nel mondo delle meraviglie tradisce il marito e scopre che anche lui l’ha fatto. Se nel libro di Carroll l’eroina si rimpicciolisce, qui diventa invisibile grazie a una pozione di uno strano erborista cinese. Tra una seduta ipnotica e l’altra la donna mette in discussione tutta la sua vita decidendo infine di fare una difficile scelta. Con William Hurt nel ruolo del marito e Joe Mantegna in quello dell’amante il film diverte.
Un film di Woody Allen. Con Woody Allen, Mira Sorvino, Helena Bonham Carter, F. Murray Abraham, Claire Bloom.Titolo originale Mighty Aphrodite. Commedia, durata 95 min. – USA 1995. MYMONETRO La dea dell’amore valutazione media: 3,33 su 20 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Allen torna al grande divertimento con questo film in cui l’autobiografia torna a fare capolino. Si trova nei panni di un uomo che, convinto dalla moglie ad adottare un figlio, non resiste al bisogno di sapere chi sono i genitori naturali. Riesce così a scoprire la madre che fa la pornoattrice e rischia di innamorarsi proprio di lui. A commentare e, in qualche misura, a dirigere gli eventi è un coro greco con tutti i ruoli al posto giusto. La tragedia si muta in commedia ma l’uomo contemporaneo è costretto a confrontarsi con i dilemmi di sempre, sembra dire Allen. Nell’antichità era il teatro il luogo privilegiato della rappresentazione, oggi questo compito è passato al cinema e alla televisione. Woody ama il primo e ce lo dichiara ogni volta che può, anche nel delizioso finale di una delle sue opere più riuscite.