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L'Atlantide (1921) — The Movie Database (TMDB)

Un film di Jacques Feyder. Con Stacia Napierkowska, Jean Angelo, Georges Melchior, Marie-Louise Iribe, Paul Francescki, Add-el-Kadr Ben Alì Fantastico, durata 145′ min. – Francia 1921. MYMONETRO L’atlantide * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di Pierre Benoît. Due ufficiali francesi, sperduti nel Sahara, scoprono un mondo ignorato dalle carte geografiche, dove regna su una tribù di Tuareg la bella e crudele Antinea che li irretisce. Film di altissimo costo per l’epoca, ebbe grande successo. Girato nel Sahara marocchino. Attori ridicoli

Missing Husbands (1921) on IMDb

Regia di Jean Vigo. Un film Da vedere 1934 con Michel SimonDita ParloJean DastéGilles MargaritisLouis LefebvreMaurice GillesCast completo Genere Drammatico, – Francia1934durata 89 minuti. Uscita cinema lunedì 15 gennaio 2018 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 5,00 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Appena sposata con Jean, comandante di una chiatta a motore, Juliette va a vivere a bordo dell’Atalante con un vecchio marinaio, un ragazzo e 3 gatti. Annoiata e irritata dalla gelosia del marito, se ne va a Parigi. Jean riparte con l’ Atalante . Tempo dopo si ritrovano. 2° lungometraggio di J. Vigo che, già malato durante le riprese, morì il 5 ottobre 1934 all’età di 29 anni, meno di un mese dopo la 1ª proiezione pubblica del film, tagliato di una ventina di minuti, edulcorato e ribattezzato Le chaland qui passe , dal titolo di una canzone di moda (inserita a forza tra le musiche di M. Jaubert), versione francese di “Parlami d’amore, Mariù” di C.A. Bixio, lanciata da V. De Sica. Dopo essere riapparso in edizioni volenterosamente ricomposte nel 1940 e nel 1950, fu restaurato con scrupolo filologico nel 1990. In contrasto con la maggior parte del cinema francese dell’epoca, è un film di poesia attraversata da bagliori surrealisti (come la sequenza subacquea, resa popolare dalla sigla di “Fuori Orario” su RAI3): il naturalismo zoliano vi si sposa con l’immaginazione lirica dell’invisibile. Fragile, incerto nella sua dolce linea narrativa, qua e là balbettante, è un film arrischiato e trasgressivo di rottura che punta sulla sdrammatizzazione e il rifiuto dello psicologismo, e mette l’accento su momenti privilegiati, particolari curiosi, figure che appaiono e scompaiono senza logica. Per la sua forza erotica ed eversiva è stato accostato a Rimbaud e al primo Céline.

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Un film di Mark Robson. Con Marilyn MaxwellKirk DouglasArthur Kennedy Titolo originale ChampionDrammaticoRatings: Kids+13, b/n durata 99 min. – USA 1949MYMONETROIl grande campione * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari

Un uomo dal passato burrascoso sposa controvoglia l’amante, poi la lascia per dedicarsi al ring. Sotto la guida di un buon allenatore ottiene successi e ricchezza. Montatosi la testa e cambiato manager ne seduce la moglie e, dopo poco tempo, perde il contratto. Pentito, ma solo apparentemente, torna dalla moglie del vecchio allenatore.

Champion (1949) on IMDb
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Un film di Alan Arkin. Con Donald SutherlandElliott GouldAlan ArkinMarcia Rodd. continua» Titolo originale Little MurdersCommediadurata 110 min. – USA 1971

Un giovane fotografo sposa la grintosa arredatrice Patsy. Quando la moglie viene uccisa da un colpo di fucile, sparato da un misterioso cecchino, anche il fotografo acquista un fucile e si mette a sparare sulla gente.

Little Murders (1971) on IMDb

Edit 12 Luglio 2024: ripropongo perchè avevo messo un altro film nel link

Regia di George A. Romero. Un film con Lori CardilleTerry AlexanderJoseph PilatoJarlath ConroyAntone Di LeoCast completo Titolo originale: Day of the Dead. Genere Horror – USA1985durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 2,73 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Usciti dalle tombe e dalle cripte, gli zombi sono ormai padroni del mondo, anche se un manipolo di uomini, asserragliati in un bunker, tenta di organizzare un’ultima resistenza. George Romero riprende il filone degli “zombi” che gli diede la notorietà. Ma ormai il “genere” è esausto, anche s’è ancora apprezzabile il mestiere con cui il regista di Pittsburgh orchestra le sue orripilanze. 

Day of the Dead (1985) on IMDb
Locandina L'agenda nascosta

Un film di Ken Loach. Con Frances McDormandMai ZetterlingBrad DourifJohn BenfieldBrian Cox Titolo originale Hidden AgendaPoliziescoRatings: Kids+16, durata 108 min. – Gran Bretagna 1990.

Il film che ha fatto riscoprire il talento di Loach a molti anni da Family Life. Premio Speciale a Cannes nel 1990. Diverso dai film realistici dell’ultimo periodo ma non meno duro con le istituzioni britanniche. Il film ha avuto problemi di censura nel suo Paese. Siamo a Belfast dove viene assassinato un avvocato statunitense in cerca di prove per un’inchiesta. Il governo britannico mantiene una posizione molto ambigua. La donna dell’avvocato vuole far luce sull’accaduto con l’aiuto di un agente. Grandi interpreti e ottima regia. In Italia purtroppo è uscito solo in videocassetta.

Hidden Agenda (1990) on IMDb

Regia di Ken Loach. Un film con Bruce JonesJulie BrownGemma PhoenixRicky TomlinsonTom HickeyMike FallonCast completo Titolo originale: Raining Stones. Genere Commedia, – Gran Bretagna1993durata 93 minuti. Uscita cinema venerdì 12 agosto 1994 distribuito da Istituto Luce. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Per comprare un bel vestito da prima comunione, Bob Williams (Jones), operaio disoccupato di Manchester, s’arrabatta con lavori in nero, s’indebita, rischia la vita, provoca la morte di uno strozzino. Scritto da Jim Allen, 9° film per il cinema di K. Loach, è divertente e ironico, arrabbiato ma lucido, amaro ma non rassegnato, intessuto di una ricca tematica sociale e sostenuto da una forte spinta morale, interpretato da attori semiprofessionisti o dilettanti che risultano più veri del vero. In questo microcosmo, raccontato senza concessioni al manicheismo populista, né schematiche forzature ideologiche, la religione cattolica è una struttura sociale alla quale fare riferimento e che in qualche modo s’oppone al neoliberismo thatcheriano.

Raining Stones (1993) on IMDb

Regia di Claudio Noce. Un film con Emir KusturicaKsenia RappoportDomenico DieleAdriano GianniniGiovanni VettorazzoCast completo Genere Thriller, – Italia2013durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 13 novembre 2014 distribuito da Fandango. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 2,59 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Confine Italia-Slovenia, 1994. Un bambino fugge da un gruppo di profughi vessati da un violento capobanda. Profondo nord italiano, oggi. Un tecnico specializzato, Pietro, viene chiamato a riparare una centrale elettrica con annessa diga che subisce frequenti guasti. A dare una mano a Pietro è Lorenzo, uno strano tipo coinvolto in traffici più o meno leciti e innamorato di Rio de Janeiro, la cui vocazione di morituro è preannunciata dalla sua abitudine ad allargare le braccia come il Cristo Redentore. Il paesino montano è popolato da molte brutte facce e l’assenza di corrente non è sempre casuale. In paese si aggira anche la zoologa Lana che, malgrado i rischi per la sua incolumità, procura da mangiare a un orso non dissimile dal fratellastro di Lorenzo, Secondo, che vive seminascosto dentro la centrale.
La foresta di ghiaccio è una favola nera e nordica popolata di mostri e di creature selvagge, e Claudio Noce ce la racconta alternando le mille gradazioni dell’oscurità alla luce abbagliante della neve. Ci sono boschi impervi, un Pollicino che deve ritrovare la strada, una Cappuccetto Rosso che va a sfidare l’orso (invece del lupo), e una serie di agnelli sacrificali destinati al macello. In questa chiave, il film di Noce è riuscitissimo: giuste le atmosfere, coinvolgente la fotografia, incalzante il montaggio. Funziona molto meno l’aspetto noir del racconto, perché la storia è convoluta ed eccessivamente oscura, e né la sceneggiatura né il montaggio ci aiutano a decifrarla. Con tutto il rispetto per la necessità di mantenere i segreti e rivelare gradualmente i misteri, Noce chiede allo spettatore uno sforzo eccessivo per riassemblare i pezzi di un puzzle complicato e privo di tessere importanti.
Visivamente, La foresta di ghiaccio è una conferma del talento registico di Noce, già evidente nel suo primo lungometraggio, Good Morning Aman. Noce sta dentro le storie che racconta, rivelandoci i suoi personaggi per frammenti, e permettendo alla fisicità dei luoghi e degli attori di esprimersi in tutta la sua forza primordiale: ad esempio la scena di sesso ne La foresta di ghiaccio è realistica e potente, un’anomalia nel panorama cinematografico italiano. È sintomatico che al centro della storia ci sia un generatore, perché il cinema di Noce è energia delle immagini, e trasmissione ben veicolata di corrente vitale. Anche la simbologia è usata qui in modo sapiente: dai ponti che sono alternativamente tramite e minaccia, alle bestie feroci che rifiutano l’addomesticazione, alla diga che argina e contiene un impeto che, se liberato, può avere conseguenze devastanti.
Il che rende ancora più importante una maggiore cura nella comunicazione della storia, una maggiore attenzione nel prendere per mano lo spettatore che, soprattutto in un noir, va guidato, pur presentandogli sapientemente indizi e rivelazioni, altrimenti perde il filo della trama, e l’interesse. L’idea di trattare un tema come quello dell’emigrazione non in forma di trattato sociale ma di film di genere è preziosa: poi però le regole di quel genere vanno rispettate, e la comprensibilità, pur nella complessità dell’intreccio narrativo, è una di queste.

La foresta di ghiaccio (2014) on IMDb

Un film di Henry Hathaway. Con Chill Wills, Diane Varsi, Don Murray Titolo originale From Hell to Texas. Western, durata 100 min. – USA 1958. MYMONETRO L’uomo che non voleva uccidere * * 1/2 - -valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Un giovane cowboy quacchero uccide accidentalmente il figlio di un ricco ranchero e si trova addosso i familiari della vittima. Farebbe una brutta fine perché, per motivi religiosi, non può sparare addosso agli avversari, ma un atto di generosità gli salverà la vita

 L'uomo che non voleva uccidere
(1958) on IMDb




Locandina italiana Whatever Works - Basta che funzioni

Un film di Woody Allen. Con Ed Begley jr, Patricia Clarkson, Larry David, Conleth Hill, Michael McKean. Titolo originale Whatever Works. Commedia, durata 92 min. – USA, Francia 2009. – Medusa uscita venerdì 18 settembre 2009. MYMONETRO Whatever Works – Basta che funzioni * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 126 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Boris Yelnikoff, un tempo fisico di fama mondiale ed ora uomo anziano che ha già fallito un tentato suicidio (in seguito al quale la moglie lo ha lasciato), è in lotta con il mondo. Non c’è nulla che consideri positivo e anche le lezioni di scacchi che impartisce a giovani allievi divengono un’occasione di scontro. Finché, un giorno, non incappa in Melody, una giovane miss di provincia che è fuggita nella Grande Mela e dorme in strada. Il burbero Boris cede alle sue richieste e acconsente ad ospitarla per una notte che si trasformerà in mesi sino a divenire un matrimonio. Ma non tutto potrà proseguire pacificamente perché Marietta, la frustrata madre di Melody, riesce a rintracciare la figlia. E non è per nulla contenta di quelle nozze.

Whatever Works (2009) on IMDb
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Un film di Woody Allen. Con Sean Penn, Samantha Morton, Uma Thurman, Brian Markinson, Anthony LaPaglia. Titolo originale Sweet and Lowdown. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 92 min. – USA 1999. MYMONETRO Accordi e disaccordi * * * - - valutazione media: 3,33 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Alcuni personaggi del mondo della musica (tra cui Woody) rispondono a domande su un grande chitarrista del passato: Emmet Ray. Sono concordi nel considerarlo il numero due assoluto superato solo dal genio di Django Reinhardt. Di ciò era consapevole anche Emmet e se lo vedeva rinfacciare da chi gli stava accanto e lo accusava di essere incapace di far emergere il suo io più interiore. Ma a lui più dei sentimenti interessava la musica. Fin quando un giorno incontrò Hattie, una giovane sordomuta, con la quale iniziò una relazione stabile anche se costellata di problemi dettati dall’incostanza di un musicista valido ma destinato a rimanere un eterno secondo.

 Accordi & disaccordi
(1999) on IMDb
Sayonara (1957) - IMDb

Un film di Joshua Logan. Con Kent Smith, James Garner, Ricardo Montalban, Red Buttons, Marlon Brando. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 147′ min. – USA 1957. MYMONETRO Sayonara * * * - - valutazione media: 3,32 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante la guerra di Corea, maggiore dell’aviazione USA sposa un’attrice giapponese. Ma c’è una seconda storia d’amore, delicata e triste che avrà una diversa conclusione. Tratta dal romanzo (1954) di James A. Michener, sceneggiato da Paul Osborn, è la versione riveduta, corretta e antirazzista di Madame Butterfly condotta su due binari. M. Brando (così, così) ha ceduto a un dramma strappalacrime con funzioni propagandistiche. 9 candidature e 4 Oscar: fotografia, scenografia e 2 attori non protagonisti (R. Buttons e M. Umeki).

Sayonara (1957) on IMDb
Gundam Origini manga.jpg

Gundam Origini (機動戦士ガンダム: THE ORIGIN Kidō Senshi Gandamu: The Origin?) è un manga, adattamento originale della serie televisiva anime Mobile Suit Gundam, scritto e disegnato da Yoshikazu Yasuhiko, il character designer della serie TV, e da Kunio Ōkawara, che anche qui si occupa del mecha design. Esso è stato serializzato dalla Kadokawa Shoten sulla rivista Gundam Ace dal 1º ottobre 2004 al 24 maggio 2012 e in seguito raccolto in 23 volumi tankōbon. L’edizione italiana è stata pubblicata da Star Comics tra il 2004 e il 2012.

Per risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza energetica sulla Terra, l’umanità ha iniziato a colonizzare lo spazio, creando un numero di insediamenti denominati Side, e dando così inizio all’epoca conosciuta come Universal Century. Nell’anno U.C. 79 la colonia di Side 3, Zeon, dichiara la sua indipendenza dalla Federazione Terrestre, segnando il debutto della guerra di un annoAmuro Ray è un ragazzo che vive a Side 7, una colonia fino a quel punto risparmiata dalla guerra, ma scelta dalla Federazione per svolgere un programma militare segreto. Quando le forze di Zeon vengono a sapere delle intenzioni dei federali, inviano una squadra di robot da combattimento mobile suit per intralciare i loro piani. Nei combattimenti che seguono su Side 7, Amuro scopre il prototipo di mobile suit terrestre RX-78 Gundam e riesce istintivamente a pilotarlo per distruggere gli attaccanti.

Top 10", il poliziesco seriale secondo Alan Moore - Fumettologica

Top 10 è una serie a fumetti creata da Alan Moore e Gene Ha per l’universo America’s Best Comics della Wildstorm (una divisione della DC Comics).La prima serie è durata 12 numeri, seguita poi dalla miniserie Smax, dalla graphic novel Quelli del quarantanove e da un’altra miniserie, Top 10: Beyond the Farthest Precinct.Probabilmente verrà pubblicata una seconda serie di Top 10, ad opera di Zander Cannon e Gene H

La serie descrive le vite e il lavoro della forza di polizia di Neopolis, una città in cui chiunque, dalla polizia ai criminali ai civili, bambini e perfino i cuccioli, possiede dei superpoteri, costumi sgargianti e identità alternative.

Rivista Linus. Ottobre 2019 - Libro - Baldini + Castoldi - | IBS

linus è una storica rivistaitaliana mensile di fumetti, fondata da Giovanni Gandini e pubblicata inizialmente dalla casa editrice Figure nell’aprile del 1965.[1][2][3] Fu la prima rivista italiana dedicata esclusivamente ai fumetti[2][4], destinata a un pubblico adulto e con una spiccata caratterizzazione politica[5]. Il nome si riferisce all’omonimopersonaggio dei fumetti della celebre serie a striscePeanuts pubblicata sulle pagine del periodico.[6] Viene pubblicata da oltre 50 anni e nel 2015, per il cinquantesimo, le sono state dedicate varie mostre commemorative[7][8] oltre che una ristampa anastatica dei primi numeri

Il fortunato riscontro a due volumi che proponevano per la prima volta in Italia i fumetti dei Peanuts – Arriva Charlie Brown! (1963) e Il secondo libro di Charlie Brown (1964), editi da una casa editrice fondata appositamente per pubblicarli e che fino al 1968 continuerà a chiamarsi Figure s.r.l per poi prendere il nome dalla libreria di Gandini, la Milano Libri Edizioni[10] – convinse della buona idea di realizzare una rivista nella quale proporre fumetti analoghi e, a seguito di contatti con il distributore United Feature Syndicate, vengono acquisiti i diritti di altre importanti serie di fumetti a strisce americane[1][11] e, nell’aprile 1965, la nuova testata esordì pubblicata in un formato spillato di grandi dimensioni (20,5×27 cm); nel tempo il formato cambierà più volte diventando tascabile nel 1979 (15,5×21 cm) e dal 1981 brossurato a parità di formato fino al 1992 quando si ritorna al formato grande spillato.[3][6] Il nome della testata venne scelto riferendosi a uno dei personaggi principali dei Peanuts, celebre striscia a fumetti, in quanto «è un personaggio pieno di fantasia, è simpatico e ha un nome facile da dire e da ricordare».[6] Nel primo numero della rivista, l’editore Gandini così presentò la testata: «Questa rivista è dedicata per intero ai fumetti. Fumetti s’intende di buona qualità, ma senza pregiudizi intellettualistici. Accanto alle storie e ai personaggi più moderni e significativi come i “Peanuts” (…), la rivista intende presentare fumetti di avventura, classici per l’infanzia, inediti di giovani autori. L’unico criterio di scelta di questa “letteratura grafica” è quello del valore delle singole opere, del divertimento che ne può trarre il lettore, oggi; non quello di un interesse puramente documentario o archeologico. I classici della storia del fumetto che pubblicheremo saranno solo quelli veramente originali e ancora validi oggi, verificati a una lettura il più possibile disinteressata, scevra di mitologie. Cercheremo poi di presentare al pubblico italiano quei fumetti che ancora non conosce, di rivelargli tempestivamente le nuove scoperte di tutto il mondo, di tenerlo informato su quanto avviene e si dice in questo campo.»[6][12] Nel primo numero compariva anche, nella prima pagina, un’intervista di Umberto Eco a Elio Vittorini e Oreste del Buono fatta presso la libreria della moglie di Gandini, incentrata su «una cosa che riteniamo molto importante e seria, anche se apparentemente frivola: i fumetti di Charlie Brown».

Collana pubblicata dalla Panini dedicata a Jean Giraud, in arte Moebius. La collana è composta da dieci volumi a colori in grande formato (21,30 x 29 cm) piu uno speciale, che presentano le opere che hanno reso Moebius un maestro del fumetto riconosciuto a livello internazionale.

Locandina Il paese incantato

Un film di Alejandro Jodorowsky. Con Sergio Klainer, Diana Mariscal, Valerie Jodorowsky, Maria Teresa Riva Titolo originale Fando y lisFantasticob/n durata 95 min. – Messico 1970. – VM 14 –

Con toni surreali si descrive il pellegrinaggio di un giovane e di una ragazza paralitica verso il mitico paese della felicità.

Fando and Lis (1968) on IMDb
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Un film di Alejandro Jodorowsky. Con Christopher LeePeter O’TooleOmar Sharif Titolo originale The Rainbow ThiefCommediadurata 100 min. – Gran Bretagna 1991

Costato più di 20 miliardi, il quinto film di Jodorowsky è una fiaba indolore. Distribuito in Italia dopo più di due anni dalla realizzazione, è stato un completo insuccesso. La grinta e gli artigli del regista sembrano essersi consumati, sperando forse di creare un prodotto di largo consumo. O’Toole rifà il personaggio perduto nelle fantasie, mentre il vero regalo del film è Omar Sharif, tornato grande attore. Due uomini coabitano nelle fogne. Meleagre è un ex nobile che filosofeggia e viene mantenuto da Dima, barbone e ladruncolo.

The Rainbow Thief (1990) on IMDb

Totem – da 1 a 39 – cbr

Totem, la rivista del fumetto fantastico anni ottanta.

Totem è stata una rivista di fumetti e satira per lo più storie a fumetti brevi e complete pubblicata dal 1980 al 1998 in tre serie dalle Edizioni Nuova Frontiera.[1][2] “Perché tanto odio?”, frase isolata da una tavola di fumetti di Edika,[3] uno dei più rappresentativi disegnatori ospitati sulla pagine di Totem, si trasforma nel motto della rivista, entrando per un certo periodo nel lessico giovanile

La rivista iniziò le pubblicazioni nel febbraio 1980 e proseguì con cadenza mensile per 39 numeri fino all’ottobre 1984. A questa prima serie seguirono testate dal titolo e dalle tematiche trattate molto simili: Totem nuova serieTotem Magazine e Totem Comic[5] che continuò le pubblicazioni fino al 1998[1]. La prima serie venne diretta da Arturo G. Bernacchi fino alla chiusura nel 1984; all’esordio della seconda serie nel 1985 venne diretta da Alvaro Zerboni e poi da Francesco Rocca negli anni novanta.[1][2] Si ispirava nelle tematiche alla rivista francese Métal Hurlant che di lì a poco ebbe anch’essa un’edizione italiana, pubblicando autori come CazaPhilippe Druillet, Garcia, Enki Bilal, Ivà (con le sue “Storie della Maledetta Naja”) Enric SiòMilo ManaraLuca BoschiWillem, Viuti, PalomoJ. L. Martín, Lluïsot, HovivFontanarrosaSandro PaneiPinellono, Leandri, HerléMaëster, Tronchet, Aragones, Vuillemin.[1][6] Le storie a fumetti pubblicate erano in larga parte di origine francese anche molto importanti come Moebius che esordisce sulla rivista con la storia breve “La torta di mele” ma anche americano, seppur più raramente, come Richard Corben mentre quello italiano è meno presente ma con autori come Milo Manara con opere come alcuni episodi della serie Le avventure di Giuseppe Bergman.

Regia di Ken Loach. Un film con Mark WomackAndrea LoweJohn Bishop (II)Geoff BellJack FortuneTalib RasoolCast completo Titolo originale: Route Irish. Genere Drammatico, – Gran BretagnaFranciaItaliaBelgioSpagna2010durata 109 minuti. Uscita cinema mercoledì 20 aprile 2011 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,00 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Liverpool, 2007. Sulla strada del titolo originale muore il contractor (mercenario) Frankie, ex militare di carriera, scatenando il dolore, l’ira e i sensi di colpa di Fergus, da sempre suo amico, che l’aveva convinto ad accettare l’ingaggio di 10 000 sterline al mese e andare in Iraq. Benché scritto dall’ex avvocato Paul Laverty, suo assiduo collaboratore, il 21° film di Loach risulta contraddittorio, un po’ confuso, persino onirico, come se ci fosse troppa carne al fuoco: la denuncia antimilitaristica e il lavoro sporco dei mercenari ai quali una legge (valida dal 2003 al 2009) garantiva la totale impunità, il percorso psicologico di Fergus, deciso a scoprire la verità sulla morte dell’amico; la dimensione del film di vendetta; l’aspetto documentaristico che sfocia nel thriller d’azione, compresa la sequenza della tortura, definita nel gergo burocratico “tecnica avanzata di interrogatorio”. Date le premesse, la redenzione è impossibile e l’autopunizione inevitabile.

Route Irish (2010) on IMDb