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Regia di Joachim Trier. Un film con Isabelle HuppertGabriel ByrneJesse EisenbergDevin DruidAmy RyanRuby JerinsCast completo Titolo originale: Louder Than Bombs. Genere Drammatico, – NorvegiaFranciaDanimarcaUSA2015durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 23 giugno 2016 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,63 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Isabelle, morta in un incidente, è stata una celebre fotoreporter di guerra. Il suo editore le dedica una mostra e un noto giornalista, collega di passati reportage, sta per scrivere un articolo su una verità che il marito di Isabelle non ha mai voluto raccontare al figlio minore, Conrad, adolescente introverso e ostile. Il figlio maggiore, Jonah, è appena diventato padre, torna nella casa di famiglia per sistemare l’archivio della madre. Più forte delle bombe (traduzione del titolo originale): lo sono i dolori luttuosi e le relazioni tra i 3 protagonisti, padre e 2 figli, che devono fare i conti con la morte della donna centro delle loro vite, in un momento di accentuato disagio e cambiamento. Un film che, attraverso il linguaggio del flashback, in cui compare Isabelle, analizza il rimpianto e la perdita attraverso chi sopravvive. 1° film in lingua inglese del norvegese Trier, pecca nell’uso di troppi cliché formali che lo rendono poco attraente. L’ottimo cast, da parte sua, conferisce eleganza alla storia. Degna di nota la morbida colonna sonora di Ola Fløttum.

Louder Than Bombs (2015) on IMDb
Locandina I re e la regina

Un film di Arnaud Desplechin. Con Emmanuelle DevosMathieu AmalricCatherine DeneuveMaurice GarrelNathalie Boutefeu. continua» Titolo originale Rois et ReineDrammaticodurata 150 min. – Francia 2004.

Strutturato come un’opera teatrale in due atti e un epilogo, il film si apre sulla musica di Moon River,sottofondo allo scorrere del traffico per le vie di Parigi, per introdurci i due personaggi, protagonisti di due storie parallele, apparentemente indipendenti. Nora, gallerista d’arte trentacinquenne, che vive con il padre malato e il figlio Elias, in attesa di sposarsi con un uomo che non ama ma le conferisce la certezza di un affetto; Ismael, folle suonatore di viola, che viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico per i suoi presunti tentativi di suicidio.
Le loro strade non si incontrano, se non in un momento, quando le condizioni del padre di Nora si aggravano drammaticamente, per condividere ciò che avevano vissuto insieme per qualche anno.
Due film a confronto, due vite agli opposti, due modi di affrontare l’esistenza, due passati che conducono a dolorose scelte. Desplechin descrive le relazioni e e i rapporti familiari, nel loro percorso in bilico fra vita e morte, ragione e pazzia, e dichiara l’apparenza delle situazioni e le certezze, in un momento presenti, e nell’attimo dopo non più. La lettera d’odio del padre scrittore alla figlia Nora, per citare una delle scene chiave del film, è un drammatico risveglio da un sogno, un dolore lancinante, un evento catartico, che riporta irrimediabilmente alla realtà delle cose, terribili o meravigliose che siano.

Kings & Queen (2004) on IMDb

Regia di John Cassavetes. Un film Da vedere 1974 con Peter FalkGena RowlandsNick CassavetesMatthew LaborteauxMario Gallo (II)Cast completo Titolo originale: A Woman under the Influence. Genere Drammatico – USA1974durata 155 minuti. – MYmonetro 3,25 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Protagonista è una famiglia americana composta da Nick, capocantiere, sua moglie Mabel e tre bambini. La donna ha un esaurimento nervoso. Ricoverata in una clinica neuropsichiatrica, ne esce dopo sei mesi. L’impatto con la vita “fuori” è molto forte e Mabel non ce la farebbe se non fosse per i tre bambini, che la sostengono e la proteggono col loro affetto.

A Woman Under the Influence (1974) on IMDb
Risultati immagini per Poster L'esorcista versione integrale

Un film di William Friedkin. Con Ellen Burstyn, Max von Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb.Titolo originale The Exorcist. Horror, durata 121 min. – USA 1973. – Nexo Digital uscitamercoledì 19 giugno 2013. – VM 14 – MYMONETRO L’esorcista * * * 1/2 - valutazione media: 3,99 su 97 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo (1971) di William Peter Blatty: a Georgetown Regan MacNeil, figlia dodicenne di un’attrice divorziata, è posseduta dal demonio. Il giovane padre Karras e un anziano sacerdote esperto in esorcismi tentano di salvarla. Potente, discusso film dell’orrore per adulti che ebbe, oltre a un immenso successo, grande influenza sugli sviluppi del genere. La critica ne denunciò generalmente la dimensione truculenta, l’uso e l’abuso degli effetti speciali (di Dick Smith e Rick Baker: efficaci e innovatori), la frequente stupidità della sceneggiatura (peraltro premiata con 1 Oscar a W.P. Blatty e un altro per il suono), ma c’è un punto indiscutibile: è un film che mette paura. E un fenomeno interessante: non si rimane soltanto spaventati dalle mostruose metamorfosi della bambina, ma si simpatizza, quasi ci si identifica con lei. La voce italiana di L. Blair è di Laura Betti.

 L'esorcista
(1973) on IMDb

I subita in Dominion sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Karyn Kusama. Un film con Tammy BlanchardMike DoyleTrish GatesToby HussKarl YuneMichiel HuismanCast completo Genere Thriller – USA2015durata 100 minuti.

Il film è diretto dalla regista di Girlfight e Jennifer’s Body: la storia vede al centro una persona (Luke Wilson) che accetta l’invito a cena della sua ex moglie. Dovrebbe essere una serata normale, ma col passare del tempo, l’uomo si rende conto che la donna si comporta in maniera strana, tanto da avere sospetti sul suo comportamento e su quello dei suoi nuovi amici.

The Invitation (2015) on IMDb


I subita nella versione 1080p sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Peter Segal. Un film con Adam SandlerJack NicholsonMarisa TomeiJohn TurturroJohn C. ReillyLuis GuzmánCast completo Titolo originale: Anger Management. Genere Commedia – USA2002durata 106 minuti. – MYmonetro 2,62 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dave Buznik è un bravo ragazzo, abitualmente mite e pacato. La sua unica colpa è quella di aver perso la pazienza durante un volo aereo. Condannato dal giudice per tentata aggressione, Dave è costretto a sottoporsi ad una terapia comportamentale per un migliore autocontrollo. Purtroppo a sorvegliare i suoi prgressi viene chiamato Buddy Rydell (Jack Nicholson), un terapeuta dai metodi alquanto bizzarri e decisamente inadatto al compito… Da quando Woody Allen ha dato l’esempio, Hollywood si è resa conto delle potenzialità comiche del rapporto psicanalista – paziente. L’ennesima variazione sul tema non è purtroppo tra le più riuscite. Non basta mettere insieme due mostri sacri (almeno per il mercato USA) per ottenere un buon risultato. Specialmente se ai due viene data briglia sciolta per nascondere le carenze di uno script anonimo. Tra continui (e a volte insopportabili)gigioneggiamenti e situazioni per lo più risapute, Terapia d’urto è il classico esempio – ahimè sempre più frequente – di commedia brillante che perde lo smalto appena dopo l’inizio: e 106 minuti diventano lunghi. Cameo per John McEnroe, John Turturro, Woody Harrelson e per l’ex sindaco di NY Rudolph Giuliani.

Anger Management (2003) on IMDb

Regia di Takashi Shimizu. Un film con Sarah Michelle GellarJason BehrWilliam MapotherClea DuvallKaDee StricklandCast completo Genere Horror, – USAGiappone2004durata 96 minuti. Uscita cinema mercoledì 5 gennaio 2005 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,09 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

E’ un’ abitudine statunitense,da qualche tempo, realizzare remake di film girati solo pochi anni prima, talvolta, con la medesima regia, per adattare successi d’oltroceano al lifestyle americano. E’ accaduto anche con Ju-on, lungometraggio nipponico di Takashi Shimizu.
Una giovane infermiera si reca in una casa per accudire una anziana donna con gravi problemi psichici. Lentamente scoprirà l’esistenza di fantasmi e presenze venuti da un orrendo passato.
A differenza dell’originale, che qualche brivido lo dava grazie a una trama costruita sulle storie di singoli personaggi che entravano nella casa (era interessante il cambio di stato mentale prima-dopo), la versione a stelle e strisce si perde subito introducendo in pochi minuti tutte le icone possibili del cinema horror: una casa, un bambino murato vivo, un gatto, un misterioso libro e una vasca da bagno (per non citare la doccia…). Il film si trasforma, di conseguenza, in un banale mix di culture e di tradizioni anglonipponiche (come quando il Sol Levante ha acquistato il Rockfeller Center), che non riesce a creare minimamente tensione e suspense.

The Grudge (2004) on IMDb

Questo è il remake del 2004 del film Ju-on: Rancore fatto dallo stesso regista nel 2000. Come spesso succede l’originale è meglio del remake.

Regia di Takashi Shimizu. Un film Da vedere 2003 con Megumi OkinaMisaki ItoMisa Uehara (II)Yui IchikawaKanji TsudaKayoko Shibata. Titolo originale: Ju-on: The Grudge. Genere Horror – Giappone2003durata 92 minuti. – MYmonetro 3,02 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sull’onda del nuovo horror giapponese un agghiacciante lungometraggio che metterà a dura prova anche i meno suggestionabili. Adattamento cinematografico di un progetto televisivo dello stesso regista. Ju-On, nonostante sia figlio di titoli quali il noto The Ring (Ringu), omaggiato qui quasi esplicitamente, riesce ad essere personale in modo convincente. Il film è diviso in capitoli, cronologicamente sfasati, che ricostruiscono gli eventi accaduti attorno a una casa avvolta da una maledizione. Chiunque entri in contatto con la casa o con con qualcuno che sia stato colpito dalla maledizione è a sua volta perseguitato fino alla morte; comincerà così una lunga catena di violente dipartite e misteriose scomparse. A differenza di pellicole nipponiche dello stesso genere questa non gioca tanto sul suggerimento, puntando decisamente su ben ritmati flash visivi, immersi dall’inizio alla fine in atmosfere veramente inquietanti.

 Ju-on - Rancore
(2002) on IMDb
Risultati immagini per Getter Robot

Getter Robot (ゲッターロボ Gettā Robo?) è un anime televisivo di 51 episodi, realizzato nel 1972 da Toei Animation su soggetto di Go Nagai, che nello stesso anno, con la collaborazione di Ken Ishikawa, ne trasse anche un manga. La serie animata è stata trasmessa in Italia con il titolo di Space Robot (mentre il mecha veniva chiamato “Getta Robot”). Durante il primo passaggio televisivo, solo 39 episodi sui 51 totali vennero doppiati.Getter Robot è stato il primo robot componibile e trasformabile. Il nome stesso del robot ricorda tale caratteristica (in giapponese la parola “gattai” significa “unione” o “trasformazione”.Getter Robot ebbe un certo successo e alla prima serie (animata e a fumetti) ne fecero seguito numerose altre.
Mentre sta studiando le peculiarità dei misteriosi Raggi Getter per usarli come fonte di energia, il Professor Saotome si rende conto che la Terra è in gravissimo pericolo. Il popolo del Regno dei DInosauri, rimasto in ibernazione sin dal Mesozoico, si sta risvegliando e si prepara e riconquistare il pianeta che un tempo gli apparteneva. Saotome quindi costruisce un robot , il Getter Robot, e si mette alla ricerca di tre piloti in grado di utilizzarne a pieno le 3 diverse configurazioni. Alla fine sono scelti Ryoma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe e, con loro alla guida, il Getter Robot affronterà la minaccia venuta dal passato.

 Gettâ robo
(1974) on IMDb

Getta Robot (titolo TV) o Getta Robot G (titolo DVD) (ゲッターロボG Gettā Robo G?), conosciuta anche come Getter Robot G è una serie televisiva animerobotica creata da Gō Nagai e Ken Ishikawa, seguito di Getter Robot. La serie, realizzata nel 1975, si compone di 39 episodi. Da essa è stato tratto un manga di due volumi.

La storia inizia esattamente dove finiva Getter Robot. La pace per i nostri eroi, però, è di breve durata, in quanto subito si affaccia un nuovo nemico, l’Impero dei 100 Oni (dei Demoni, nella versione televisiva italiana).

Getter Robo (1974) on IMDb

Le fantastiche avventure dell’astronave Orion (Raumpatrouille – Die phantastischen Abenteuer des Raumschiffs Orion) è una serie televisiva di fantascienza del 1966, la prima prodotta in Germania Ovest, dove divenne molto popolare ed è considerata un cult. Per l’edizione italiana RAI e in DVD è stato usato il titolo abbreviato Le avventure dell’astronave Orion.

La serie, occasionalmente con accenti ironici, è incentrata sulle avventure intorno all’anno 3000 del Comandante McLane che è a capo del veloce incrociatore Orion nel corso di un conflitto con extraterrestri dal corpo umanoide traslucido chiamati FROG, e che spesso arriva ai ferri corti con il governo della Terra.

 Le fantastiche avventure dell'astronave Orion
(1966) on IMDb
Locandina Febbre di vivere [1]

Un film di George Cukor. Con Katharine HepburnJohn BarrymoreDavid MannersBillie BurkeMarcello Mastroianni Titolo originale A Bill of DivorcementCommediab/n durata 75 min. – USA 1932.

Reduce da un ospedale psichiatrico, un uomo tenta di ricostruire la propria esistenza accanto alla figlia e alla moglie. Quest’ultima però non intende aiutarlo in alcun modo, mentre la figlia dedica tutta se stessa al reinserimento del padre nella vita normale.

A Bill of Divorcement (1932) on IMDb
Violenza Per Una Giovane (1960): Amazon.it: Scott,Hamilton,Meersman,  Scott,Hamilton,Meersman: Film e TV

Regia di Luis Buñuel. Un film con Zachary ScottBernie HamiltonKay Meersman. Titolo originale: La joven – The Young One. Genere Drammatico – Messico1960durata 96 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

In un’isoletta del Sud degli Stati Uniti vivono il guardacaccia Miller (Scott) e l’orfana quattordicenne Ewie (Meersman). Sbarca sull’isola il nero fuggiasco Travers (Hamilton), accusato di avere violentato una bianca. Miller gli danneggia l’imbarcazione e, durante la convivenza a tre, approfitta di Ewie. Arrivano un pastore (Brook) e un bianco razzista (Denton)… Tratto dal racconto Travellin’ Man di Peter Matthiessen, sceneggiato con H.B. Addis, è un film che spiazza lo spettatore (quando uscì spiazzò anche molti critici) per la sua assenza di manicheismo, il modo insolito di rappresentare il tema razzista e di proporre un superamento dei pregiudizi e dei tabù. Persino l’abuso di minore assomiglia molto a una seduzione consensuale: il ritratto di Ewie è quello di una ninfetta consapevole della propria attrazione erotica. Aveva ragione Truffaut a dire che Buñuel aveva saputo “con grande abilità mescolare la nozione di personaggi simpatici e antipatici, e mescolare le carte del gioco psicologico tenendo un discorso perfettamente chiaro e logico”. Uno dei 4 film di Buñuel con la fotografia di Gabriel Figueroa. Premio speciale della giuria a Cannes 1960.

The Young One (1960) on IMDb
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Un film di Umberto Lenzi. Con Robert HoffmannSuzy KendallIvan RassimovFranco SilvaGuido Alberti.  Drammaticodurata 94 min. – Italia 1974MYMONETRO Spasmo* * - - - valutazione media: 2,33 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


L’imprenditore Bauman, dopo aver seguito una ragazza misteriosa trovata svenuta sulla spiaggia, viene assalito da un sicario ma riesce ad ucciderlo. Solo che il cadavere scompare misteriosamente. Bauman si reca allora in una villa dove scampa a una nuova aggressione. Si convince che il fratello voglia ucciderlo.

Spasmo (1974) on IMDb
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Un film di Jean-Luc Godard. Con Mireille Darc, Jean Yanne, Jean-Pierre Léaud, Virginie Vignon Titolo originale Week-end. Drammatico, durata 95′ min. – Francia 1967. MYMONETRO Week-end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica * * * - - valutazione media: 3,33 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Corinne e Roland, coppia di borghesi, partono in auto per il weekend. Incappano in lunghe code, sanguinosi incidenti, strani incontri (Emily Brontë, Cagliostro, Alice, Saint-Just) prima di essere catturati dal Fronte di Liberazione di Seine-et-Oise. Da una barbarie all’altra, il 15° film di Godard comincia come un pamphlet satirico sulla borghesia neocapitalistica e la civiltà del tempo libero e diventa una favola visionaria, profetica e apocalittica (annuncio del ’68?). Famosa la lenta carrellata di quasi 10 minuti senza stacchi sulla strada intasata di auto in coda.

Weekend (1967) on IMDb
Locandina Il bandito

Un film di Alberto Lattuada. Con Anna MagnaniCarlo CampaniniFolco LulliAmedeo Nazzari. continua» DrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Italia 1946.

Il film narra le peripezie di un reduce che torna in Italia e trova la sua casa distrutta e la madre uccisa. Si è salvata solo una sorella che egli, dopo molte ricerche, ritrova in una casa equivoca. S’innamora di un’avventuriera e viene coinvolto in traffici loschi. Nel tentativo di salvare una bimba cadrà sotto il fuoco della polizia.

The Bandit (1946) on IMDb

Regia di Claude Chabrol. Un film Da vedere 1995 con Sandrine BonnaireJacqueline BissetIsabelle HuppertJean-Pierre CasselVirginie Ledoyen. Titolo originale: La cérémonie. Genere Drammatico, – Francia1995durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 19 ottobre 1995 distribuito da Mikado Film. – MYmoro 3,09 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ispirato al romanzo del 1977 “La morte non sa leggere” di Ruth Rendell (già adattato per il grande schermo dal regista Ousama Rawi nel 1986). La premessa narrativa è irrilevante. Sophie (Sandrine Bonnaire) viene assunta dalla benestante famiglia Lelièvre a lavorare come collaboratrice domestica presso la loro residenza. La ragazza è dislessica e nasconde ossessivamente il suo handicap: non sa leggere. Stringerà presto amicizia con una postina (Isabelle Huppert) odiata dalla famiglia Lelièvre. Le due donne caratterialmente opposte ma a loro modo complementari nascondono un passato poco trasparente. Un’amicizia osteggiata che porterà al licenziamento di Sophie e a delle conseguenze imprevedibili.
Claude Chabrol (ribattezzato come il maestro francese della suspance) costruisce un thriller gelidamente controllato, rilettura degli stratagemmi hitckockiani (regista a cui Chabrol è stato più volte comparato) e di suprema eleganza ed estetica minimalista, disarmante e pieno di disperazione. Il titolo originale della pellicola (“La Ceremonie”) richiama lo stile registico. Chabrol delinea gesti e azioni facendoli sembrare rituali ma nello stesso tempo rendendone impercettibili le modifiche infinitesimali, mantenendo ambigue tutte le pedine in gioco fino alla fine, senza far sospettare allo spettatore (quasi come se lo estraniasse e distraesse) l’incombenza e l’ineluttabilità del massacro finale. Di per sé, Il buio nella mente, offre un modello narrativo archetipo, molto familiare al regista, che sovente si spinge dal quotidiano alla tragedia con incursioni nella letteratura poliziesca e in quella più colta. Nel romanzo poliziesco, il comportamento criminale spesso non è tanto un risultato del libero arbitrio quanto qualcosa di determinato da fattori psicologici e sociali. Tuttavia in Chabrol il bisogno di comprendere il crimine è minata dalla visione che il male sia di per sé inspiegabile. I comportamenti illeciti di Sophie e Jeanne non sono semplicemente una reazione compulsiva contro le disuguaglianze di classe, ma un rito curiosamente ordinato, uno sfogo nato dal niente, di inconsapevole valenza rivoluzionaria (o quasi). La pellicola conferma un assioma fondamentale: un capolavoro non può essere “premeditato” in anticipo ma è il risultato di un’imprevedibile alchimia tra sceneggiatura, cast e regia. Superba l’interpretazione delle due protagoniste, Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia.

La Cérémonie (1995) on IMDb
Risultati immagini per L'Uovo del Serpente

Un film di Ingmar Bergman. Con Gert FröbeDavid CarradineLiv UllmannJames WhitmoreGrischa Huber. continua» Titolo originale Das SchlangeneiDrammaticodurata 120 min. – USA, Germania 1977

Berlino, 1923. Un trapezista americano ebreo viene sospettato di aver ucciso il fratello e molte altre persone. Dopo una serie di avvenimenti scopre che un medico è responsabile di alcuni brutali esperimenti eseguiti sugli esseri umani, e ne provoca il suicidio.

The Serpent's Egg (1977) on IMDb

Regia di Kirk Jones. Un film con Robert De NiroDrew BarrymoreKate BeckinsaleSam RockwellLucian MaiselDamian YoungCast completo Titolo originale: Everybody’s Fine. Genere Sentimentale, – USAItalia2009durata 99 minuti. Uscita cinema venerdì 12 novembre 2010 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,87 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Frank Goode è un ex operaio in pensione e ora vedovo. I suoi quattro figli, che avrebbero dovuto raggiungerlo e per i quali sta preparando una festosa accoglienza, accampando le più diverse motivazioni si defilano. Frank, nonostante il parere contrario del medico, decide che, se loro non possono venire, andrà lui a trovarli facendo loro una sorpresa. Si troverà così a scoprire che le vite di coloro ai quali pensava di avere dato il meglio non sono rosee come gli avevano fatto credere.
La regola secondo la quale i remake (soprattutto quelli made in Usa) sono inferiori agli originali abbisogna ogni tanto di un’eccezione. Questo Stanno tutti bene di Kirk Jones rappresenta l’eccezione. Pur seguendo piuttosto fedelmente la sceneggiatura del film di Tornatore, Jones riesce a offrirne una rilettura attuale. Grazie a un De Niro che sfugge periodicamente (e per nostra fortuna) alle commedie ‘alimentari’ che il suo agente gli propone per tirare fuori il suo lato migliore che non è stato indebolito dallo scorrere degli anni. Perché qui la tendenza degli script americani a ‘spiegare’ assume valore quando all’inizio ci viene presentata la vita metodica di Frank, ex operaio con un milione di cavi messi in sicurezza alle spalle. Quel milione di cavi che gli ha consentito di pensare che i suoi figli avrebbero vissuto un American Dream diverso dal suo. Il Frank di De Niro esprime con gli occhi, che stanno diventando sempre più delle fessure, una convinzione che ha costruito con fatica dentro di sé sentendo però nel profondo di stare mentendo a se stesso.
La convinzione è quella di aver fatto il suo dovere di padre spingendo i figli a dare sempre di più e, soprattutto, a tenere il fiato sul collo a David il più refrattario e, al contempo, quello che si sentiva più in dovere di realizzare le aspettative paterne. Non si dimentica Mastroianni vedendolo in azione. Ci si accorge invece che quando una sceneggiatura valida viene rivisitata con rispetto e con un cast all’altezza (Rockwell e Barrymore in particolare) non si è fatta solo un’operazione commerciale ma le si è restituita la vitalità.
Anche con quella molteplicità di finali che possono costituire il momento più commovente ma anche il più debole. Che qui viene abilmente marcato dall’ambiguità inserendolo nel contesto del Natale, ampiamente retoricizzato dal cinema americano.

Everybody's Fine (2009) on IMDb

Regia di Park Chan-wook. Un film Da vedere 2005 con Lee Yeong-aeChoi Min-sikLee Seung-ShinGo Su-heeKim Byeong-okKim Bu-seonCast completo Titolo originale: Chin-jeol-han Geum-ja-ssi – Sympathy for Lady Vengeance. Genere Thriller – Corea del sud2005durata 112 minuti. Uscita cinema giovedì 5 gennaio 2006 – MYmonetro 3,72 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sì, vendetta!
Il terzo episodio della trilogia della vendetta di Park Chan-wook mette nelle mani di una donna il compito di chiudere il cerchio, aperto con Mr Vendetta e continuato da Old Boy. Una donna, perchè solo l’umanità femminile può trasformare la violenza in espiazione.
Geum-ja è una ragazza che ha trascorso in prigione tredici anni della propria vita per avere procurato la morte di un bambino di sei anni. Accusata ingiustamente, la protagonista, scontata la pena, si vuole vendicare con il vero autore del misfatto.
Strutturato con repentini flashback che ricostruiscono il passato delle compagne di carcere, e formalmente rigoroso nella scelta delle inquadrature, Lady Vendetta è incisivo fin dai titoli di testa (un bianco accecante fa da “carta” su cui vengono disegnate rose rosse) e cresce in un climax ascendente e drammatico. È l’alternanza di toni a sorprendere. Ironia, grottesco, dramma a tinte forti, violenza si fondono fino ad apparire stridenti a noi occidentali. Ma la violenza di Park Chan-wook non è mai gratuita e qui si mette al servizio dell’espiazione. Geum-ja (Lee Young-ae) è una sorta di angelo che si è perso e che deve ritrovare la retta via. E solamente la consapevolezza di assurgere verso la pace interiore potrebbe riaccendere la luce e restituire il candore, ora coperto da una coltre di dolore.
La sequenza che si svolge nel finale all’interno di una scuola, esprime tutta la visionarietà, anche tecnica del regista che esplora le anime con movimenti di macchina e inquadrature fisse, esprimendo ora un dolore profondissimo, ora un momento di black humour.
La fotografia segue questo “viaggio” e le tonalità più aperte e pastello vengono prima sostituite da colori lividi, per poi tornare ai bianchi.
Sensibilmente meno riuscito dei primi suoi due film della trilogia per qualche sfilacciatura nella sceneggiatura, Lady Vendetta ha il merito di colpire e di lasciare un segno profondo, quasi indelebile, nella mente dello spettatore.

Lady Vengeance (2005) on IMDb