Sullo sfondo della guerra fredda e della psicosi atomica, gli autori di “Tigre Bianca” hanno dipinto con un umorismo nero una galleria di ritratti completamente atipici. Questa serie che si svolge a Hong Kong, combina equivoci deliranti e situazioni rocambolesche. Alix Yin Fu, agente segreto comunista e membro della setta taoista delle Tigri Bianche, è la James Bond asiatica. Ed è una bomba. La sua missione? Recuperare un ordigno atomico, prima di tutti i diavoli stranieri. Per questo nuovo progetto, il tandem Yann–Didier Conrad è stato ispirato dal cinema. Conrad ha disegnato ogni sequenza, fino all’ultima inquadratura, senza interruzioni. Gli autori si sono in seguito occupati dei raccordi, poi del montaggio. La storia racconta un’epoca tormentata e ricca di colpi di scena.
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Pianeta Altair-3, in un futuro lontano. Due ragazzi, Paul e Daphne, accompagnati dalla madre, Julia, a bordo di una navetta proveniente dalla Terra, hanno appena concluso il loro viaggio verso il pianeta. Sono lì per raggiungere il padre che, stranamente, non è ad accoglierli all’aeroporto. E mentre Julia e Daphne, rimangono nella città dove dovevano incontrarlo, Paul decide di partire alla sua ricerca.
Terry Moore (born 1954) is an American cartoonist, known for the series Strangers in Paradise, Rachel Rising, and the founding of Homage Comics
Nella cartella trovate diversi fumetti di questo autore che per comodità ho raggruppato in un unico post.
Preacher è una serie di fumetti creata dallo scrittore Garth Ennis e dal disegnatore Steve Dillon, pubblicata dalla DC Comics sotto l’etichetta Vertigo, con copertine disegnate da Glenn Fabry.
Jesse Custer è un predicatore squattrinato che vive ad Annville, piccola cittadina del Texas; è stato posseduto da una creatura soprannaturale di nome ”Genesis” in un incidente che ha provocato la morte della sua intera congregazione di fedeli ed ha raso al suolo la sua chiesa.
Genesis, il prodotto di un accoppiamento innaturale e non autorizzato tra un angelo e un demone, è un bambino senza alcun senso di volontà individuale. Ad ogni modo, dato che è formato sia da pura bontà che da pura malvagità, può avere abbastanza potenza da rivaleggiare con Dio stesso e per questo, Custer, unito a Genesis, potrebbe essere il più potente essere vivente mai esistito: i suoi poteri gli permettono di farsi obbedire da chiunque.
The Secret è una miniserie a fumetti ideata da Giuseppe Di Bernardo e pubblicata nel 2011 in Italia da Edizioni Star Comics. Ha vinto nel 2012 il Comicus Prize 2011 come “Miglior serie italiana formato Bonelli”.
Soul e Adam sono stati divisi dal crollo delle Torri Gemelle. Soul è morta e Adam no. Soul è stata inghiottita dal cemento e dal metallo fuso, mentre Adam ha cercato di sopravvivere costruendosi una vita sbagliata. Adam non ha smesso un attimo di amarla e, come richiamata dal suo dolore, un giorno Soul è tornata dall’inferno, ricomparendo nello stesso luogo, come se per lei non fosse passato che un attimo. Inizia così il viaggio allucinante di Adam Mack alla ricerca della sua compagna, una strada che lo porterà a scoperchiare il vaso di Pandora e a scoprire l’incredibile esistenza di un governo occulto e antichissimo che segrega gli esseri umani in una prigione per il corpo e un inferno per l’anima.
Thorgal è una serie a fumetti fantastico–fantascientifica sceneggiata da Jean Van Hamme e disegnata da Grzegorz Rosinski. Ambientato tra i vichinghi, il fumetto ha per protagonista Thorgal Aegirsson, detto “il figlio delle stelle“. Curato nell’ambientazione, presenta, oltre ai frequenti richiami alla mitologia norrena, anche numerose componenti fantascientifiche. La serie è stata pubblicata a partire dal 1980 e ha avuto degli spin-off.
Thorgal, eroe lontano dai canoni howardiani, non è un forzuto supereroe, ma un uomo comune che possiede solo alcune particolari abilità che lo distinguono dagli altri. Le sue origini misteriose sono sconosciute anche a lui stesso: da orfano è stato adottato da un clan vichingo, ma probabilmente è figlio di alcuni naufraghi spaziali. I vari episodi della serie seguono una precisa continuity.
Regia di Daniel Myrick, Eduardo Sánchez. Un film con Heather Donahue, Joshua Leonard, Michael C. Williams, Bob Griffith, Jim King. Cast completo Genere Horror – USA, 1999, durata 87 minuti. – MYmonetro 2,65 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Ottobre 1994. Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, tre studenti dell’Università di Cinema di Montgomery, si avventurano nei boschi attorno alla cittadina di Burkittsville (in passato chiamata Blair), nel Maryland, per girare un documentario sulla leggenda della strega di Blair. Armati di telecamera sedici millimetri in bianco e nero, destinata al racconto della storia, e di una piccola videocamera otto millimetri a colori, per le riprese di una sorta di backstage, i tre si mettono al lavoro, spinti dall’entusiasmo della ragazza, decisa a girare il suo primo film. Il soggetto è succulento: Elly Kedward, accusata di stregoneria, viene cacciata dalla città di Blair alla fine del 1700. Dopo la sua fuga nei boschi, molti ragazzini scompaiono in quelle stesse foreste e, negli anni ’40, un serial killer uccide sette bambini e sostiene di averlo fatto su ordine del fantasma della strega. Dopo aver intervistato alcuni abitanti della cittadina, i tre aspiranti filmmakers si spingono nel bosco alla ricerca della chiave del mistero. Ma ben presto si perdono, pedinati da un’oscura e terrificante presenza.
Prima ancora che il film inizi, siamo avvisati della scomparsa nei boschi dei tre ragazzi protagonisti. Un caso rimasto insoluto. Le uniche tracce lasciate dai tre sono contenute nel materiale audiovisivo da loro girato. Il film che segue è il frutto di un semplice montaggio in ordine cronologico di questo materiale ritrovato: il diario di viaggio di tre giovani, prima eccitati, poi sempre più spaventati. La tensione sale progressivamente, sino al climax finale. Ma il film sta tutto qui: nello stato emotivo ansiogeno dei protagonisti persi nel bosco, accentuato solo da qualche sinistro rumore in fuori campo. Se lo spettatore sta al gioco e si lascia coinvolgere, l’angoscia assale anche lui. Altrimenti l’involontario effetto del ridicolo è dietro ogni angolo e sequenza, in questo film che non è un film, dato che non c’è un’azione o un intreccio, né un copione apparente. E tutto sembra lasciato all’improvvisazione dei tre attori esordienti, abbastanza credibili con la loro interpretazione più che naturalistica, eccezion fatta per la capogruppo Heather Donahue, un po’ troppo forzata.
I due registi, Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez, anche loro esordienti, pensano bene di scomparire e, con l’espediente del falso documentario e della conseguente artigianalità delle riprese, con fotografia sporca e macchina a mano, confezionano un prodotto privo di stile e senza alcun interesse cinematografico, neppure per i cultori del genere horror, con cui questo film ha poco a che fare. Neppure è nuova la trovata del mockumentary (che presenta eventi fittizi come se fossero reali) applicato all’horror, dato che ci aveva già pensato nel 1979 con Cannibal Holocaust l’italiano Ruggero Deodato, che aveva persino preso in considerazione l’ipotesi di una denuncia per plagio.
Il colpo di genio, quello che fa parlare del mistero della strega di Blair a più di un decennio dalla sua uscita in sala, sta nell’operazione di marketing congegnata per il lancio di un film low budget e straindipendente. Un evento mediatico partito dalla rete, con il lancio di un sito internet che racconta nei dettagli il caso dei tre ragazzi scomparsi, presentandolo come un fatto spaventosamente reale. Il passaparola generato online e il successivo battage pubblicitario hanno fatto il resto, portando un film costato 60 mila dollari a incassarne 240 milioni nel mondo. Un fenomeno simile, però, può riuscire soltanto una volta. Non a caso, l’interesse intorno alla saga della strega di Blair si è esaurito già alla seconda puntata (BW2 – Il libro segreto delle streghe). Della terza, solo progettata, non è rimasta neppure l’ombra e dei due furbi e corteggiati registi non si è più sentito parlare.
Regia di Martin Ritt. Un film Da vedere 1976 con Michael Murphy, Woody Allen, Zero Mostel, Herschel Bernardi, Andrea Marcovicci. Cast completo Titolo originale: The Front. Genere Commedia – USA, 1976, durata 94 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,70 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Negli anni Cinquanta, il senatore americano McCarthy dichiarò guerra a chiunque professasse idee antiamericane: la crociata degenerò ben presto in una vera e propria caccia alle streghe. Molti scrittori che non potevano più lavorare perché sospettati di filocomunismo facevano firmare i loro lavori a persone “pulite” politicamente. Howard, il protagonista del film, diventa così ricco e famoso in breve tempo senza alcun merito, ma il contatto quotidiano con persone di grande cultura e livello morale scuote la sua coscienza. Finisce anch’egli sotto inchiesta, ma riesce a non farsi sopraffare dalla paura e dichiara apertamente le sue idee, pur sapendo che queste gli procureranno la prigione. Il personaggio di Howard è reso magistralmente da Woody Allen, una volta tanto diretto da un altro: Martin Ritt, regista che fu sulla lista nera di MacCarthy. Eccellente anche l’interpretazione di Zero Mostel, lui pure all’epoca coinvolto in quegli avvenimenti.
Un film di László Benedek. Con Marlon Brando, Mary Murphy, Lee Marvin, Robert Keith, Jay C. Flippen. Titolo originale The Wild One. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 79′ min. – USA 1954. MYMONETRO Il selvaggio valutazione media: 3,82 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
A capo di una banda di teppisti in motocicletta, Johnny (Brando) sparge il terrore nella cittadina californiana di Wrighsville. Scoppia una rissa con una banda rivale e ci scappa il morto. La sequenza iniziale dei Black Angels, con Brando nel fulgore dionisiaco e tetro dei suoi trent’anni, che avanzano come un minaccioso squadrone di cavalieri teutonici, è uno degli incipit memorabili del cinema hollywoodiano. Tutto il resto gli è inferiore. Fu l’antesignano della moda dei biker movie che fiorì negli anni ’60. Prodotto da Stanley Kramer, è ispirato a un fatto di cronaca del 1947 quando quattromila soci di un club motociclistico si riunirono per 3 giorni a Hollister (California) seminando la paura tra gli abitanti. Ne riferì Frank Rooney nel racconto The Cyclists’ Raid, all’origine del film. Non ebbe un grande successo quando uscì, ma fece epoca. Proibito nella puritana Inghilterra fino al 1968. Brando in giubbotto di pelle nera divenne un’icona internazionale. Jerry Lewis lo parodiò in Il delinquente delicato, Kenneth Anger lo citò nel film d’avanguardia Scorpio Rising (1964). Scritto da John Paxton, fotografato da Hal Mohr con lenti speciali Garutso.
La biblioteca del brivido è una raccolta di libri comprendente 3.600 volumi con romanzi dei seguenti generi: Horror, Thriller, Mystery, Noir, Fantascienza e Fantasy.
Urania (inizialmente edita col nome I romanzi di Urania) è una collana editoriale italiana di fantascienza nata nel 1952[1][2], la più nota e longeva nell’ambito del genere in Italia.
Pubblicata da quasi 70 anni, il suo ruolo nella diffusione della letteratura fantascientifica tra gli italiani è rilevante: molti scrittori di fantascienza come Asimov, Ballard, Dick, Le Guin e altri furono pubblicati per la prima volta in questi libri dal cerchio rosso in copertina.
La collana ha inoltre istituito un noto premio letterario per autori italiani di fantascienza.
Titolo originale: Black Jack Anno: 1979 Genere: avventura (colore) Regia: Ken Loach Cast: Stephen Hirst, Louise Cooper, Jean Franval, Phil Askham, Pat Wallis, John Young, William Moore,
Nell’Inghilterra di metà XVIII secolo l’amicizia tra l’orfano Tolly, il bandito Jack e la giovane Belle che i suoi vorrebbero relegare in manicomio. Tornato al cinema dopo lungo esilio televisivo, Loach prende le tracce del picaresco romanzo paradickensiano di Garfield senza dimenticare le ragioni sociali del suo fare film (la solidarietà di Jack e dei giostrai permetterà a Tolly di liberare Belle e iniziare una nuova vita). Risultato ibrido, con indubbie cadute di ritmo, ma l’asciutto realismo della rappresentazione, aiutato anche dalla fotografia di Menges, coinvolge e commuove.
I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Regia di Pella Kagerman, Hugo Lilja. Un film con Emelie Jonsson, Bianca Cruzeiro, Arvin Kananian, Anneli Martini, Jennie Silfverhjelm. Cast completo Titolo originale: Aniara. Genere Fantascienza – Svezia, Danimarca, 2018, durata 106 minuti.
Un’astronave che trasporta dei coloni su Marte viene buttata fuori rotta, costringendo i passeggeri ossessionati dal consumo a prendere in considerazione il loro posto nell’universo.
Regia di Lisandro Alonso. Un film con Viggo Mortensen, Diego Roman, Ghita Nørby, Mariano Arce, Viilbjørk Malling Agger. Cast completo Genere Drammatico – Danimarca, USA, Argentina, 2014, durata 108 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.
1882. In un avamposto sperduto nel deserto al fondo della Patagonia, il capitano danese Gunnar e la figlia di quindici anni Ingeborg sono di stanza sulla costa, con pochi uomini dell’armata argentina impegnata nella campagna di genocidio degli indigeni. Unica femmina del luogo, adocchiata da un ufficiale, Inge scappa invece nottetempo con un soldato semplice. Gunnar parte, allora, solitario a cavallo, alla sua disperata ricerca.
Jauja è il nome di una leggendaria terra di abbondanza e felicità, per cercare la quale tanti esploratori hanno perduto il cammino e non hanno mai fatto ritorno. Dove sono finiti? Dove finiamo tutti, per poi fare ritorno, per vie misteriose? L’ultimo viaggio di Alonso, sceneggiato dal poeta argentino Fabian Casas, recupera la materia primigenia del cinema, la sua magia fotografica, il muto, il mascherino, l’assenza di direttive narrative imposte, che lascia spazio allo spettatore, lo ingloba nel processo creativo.
Viggo Mortensen si mette con straordinaria disponibilità al servizio di questo sogno in movimento, splendidamente fotografato da Salminem.
Regia di Lee Daniels. Un film con Helen Mirren, Cuba Gooding Jr., Stephen Dorff, Macy Gray, Vanessa Ferlito, Joseph Gordon-Levitt. Cast completo Genere Azione – USA, 2005, durata 86 minuti. Uscita cinema venerdì 21 luglio 2006 – MYmonetro 2,43 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Esordio nella regia del produttore Lee Daniels che – su una sceneggiatura di William Lipz di originalità bizzarra e trasgressiva in materia di erotismo e violenza – ha fatto il noir più colorato della storia di Hollywood, ambientato in una Philadelphia tratteggiata con golosità estetizzante. Bastano i due protagonisti a darne un’idea: lavorano in coppia come sicari a pagamento. La bianca Rose, malata terminale, da giovane voleva cambiare il mondo, disposta anche a uccidere, finché si mette insieme col nero Mickey, pugile disoccupato che potrebbe essere suo figlio. Da un boss psicopatico e sadico hanno l’incarico di eliminare Vickie (Ferlito), sua moglie presunta infedele. Ma Rose scopre che la donna è incinta. Scontati l’irrealismo di fondo e l’oltranza narrativa, la scrittura registica può dare persino un piacere sensuale. Le danno un contributo notevole M. David Muller (fotografia) e Stephen Saklad (scene). Attenzione ai titoli di testa. Nessun successo di pubblico, snobbato dai critici.
Mother Is a Whore ( coreano : 엄마는 창녀다 ; RR : Eom-ma-neun Chang-nyeo-da ) è un film drammatico sudcoreano del 2009 scritto e diretto dal provocatore indipendente sudcoreano Lee Sang-woo . Si basa su una storia vera in Corea in cui un uomo usava sua madre come una puttana.
Sang-woo ( Lee Sang-woo ), che è sieropositivo, vive con la madre di 60 anni (Lee Yong-nyeo) in una piccola capanna. Abbandonato dal padre Jung-il (Kwan Bum-tack) che ha lasciato sua madre per una donna più giovane, Sang-woo non ha altra scelta che lavorare come protettore della sua amata madre per guadagnarsi da vivere.
Regia di Nobuo Nakagawa. Un film con Shigeru Amachi, Noriko Kitazawa, Katsuko Wakasugi, Shuntarô Emi, Ryûzaburô Nakamura. Cast completo Titolo originale: Tokaido Yotsuya Kaidan. Genere Horror – Giappone, 1959, durata 76 minuti.
Basato su una delle storie di fantasmi più famose in Giappone, originariamente scritta agli inizi del 1800, il film segue Oiwa, che è alla ricerca del killer di suo padre.
Non ho trovato subita o eng
Un film di Claude Chabrol. Con Francisco Rabal, Akim Tamiroff, Serge Reggiani, Marie Laforêt Titolo originale Marie Chantal contre Dr. Kha. Spionaggio, durata 114 min. – Francia 1965.
Una ragazza dell’alta società incontra durante una vacanza un uomo che le affida un gioiello: da quel momento la sua vita diventa una serie di avventure, tutte pericolose. Recatasi in Africa del Nord per consegnare il gioiello alla persona che le è stata indicata, Marie Chantal è fatta prigioniera dal terribile dottor Kha.
I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Ryo Kase, Kippei Shiina, Tomokazu Miura, Jun Kunimura. Titolo originale Autoreiji. Drammatico, durata 120 min. – Giappone 2010. – da definire – VM 14 – MYMONETRO Outrage valutazione media: 2,17 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Otomo è il braccio armato della famiglia Ikemoto, con la sua gang fa il lavoro sporco per conto del clan, il quale come tutti gli altri, gestisce i propri affari e i propri accordi sempre facendo capo a Mr. Chairman, boss di tutte le yakuza.
Un’alleanza tra famiglie poco gradita a Mr. Chairman sarà l’occasione per un rimescolare nel sangue tutte le carte e i ruoli. In un mondo in cui, come amano ripetere i suoi protagonisti, “la carriera conta più dei soldi” ognuno tenterà la scalata, in primis Otomo che dalla sua ha la familiarità con il lavoro sporco.
Ci ha raccontato storie efferate di poliziotti ridefinendo il modo in cui guardiamo alla violenza sullo schermo, ha realizzato film comici alle volte totalmente demenziali, ha parlato come nessuno della yakuza, utilizzando la sua organizzazione e i valori che mette in campo come espediente per fare dell’autentica poesia, ha realizzato alcuni splendidi film drammatici e un film di samurai eccezionale. Poi nelle sue ultime tre opere Takeshi Kitano ha esplicitamente affrontato la fine della sua spinta a fare film e la crisi creativa, dichiarandosi totalmente privo di idee. E ora?
Con Outrage torna al cinema di yakuza e torna come Beat Takeshi ma nulla è più lo stesso. Sebbene la violenza sia la medesima (efferata, improvvisa e spiazzante) e pure il tono compassato con cui il regista guarda al grottesco che si annida nei simboli e nelle dinamiche della yakuza, a mancare totalmente è quella poesia che accompagnava i gangster dal mondo violento metropolitano alle tranquille spiagge ventose.
Regia di Claude Chabrol. Un film con Isabelle Huppert, Lucas Belvaux, Jean-François Balmer, Christophe Malavoy, Jean Yanne. Cast completo Genere Drammatico – Francia, 1991, durata 140 minuti. – MYmoro 2,63 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Dopo il film TV del 1974 con la regia di Pierre Cardinal, è la 4ª versione del capolavoro di Gustave Flaubert, contraddistinta da una scrupolosa fedeltà illustrativa, realizzata con una esposizione spiccia, agile, ellittica che raramente si dispiega in sequenze larghe. Una volta accettata l’impostazione, non si può non ammirarne i modi espressivi, la coerenza, la fluidità e l’intensa interpretazione della Huppert. L’equilibrio tra la lucidità di sguardo di Chabrol (e di Flaubert) e l’affetto per il personaggio (del regista e della sua interprete) sembra impeccabile.