Un film di Abel Gance. Con Severin-Mars, Ivy Close, Gabriel De Gravone Titolo originale La roue. Drammatico, durata 260′ min. – Francia 1923. MYMONETRO La rosa sulle rotaie valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Sisif, che lavora nelle ferrovie, in un incidente ferroviario, raccoglie la piccola Norma, che ha perso i suoi genitori e la fa crescere con il suo vero figlio Elie. Quando lei diventa grande, Sisif se ne innamora, ma un ingegnere la porta via per sposarla.
L’avventura allucinante di una donna chiusa in una casa con uno psicopatico soggetto a crisi di aggressività seguite da depressione e perdita della memoria.
Durante la guerra 1939-45 il generale americano Dennis è silurato perché nel bombardamento di fabbriche tedesche perde quarantotto Fortezze Volanti. Ma l’operazione fa parte del piano D e il successore non può che imitarlo. Ricalco fedele, anche troppo, di una verbosa pièce (1947) di William Wister Haines. Parole e poca azione. Recitazione di ordinaria amministrazione.
Ho anche una versione in inglese senza sub, se interessa
Un film di David Burton. Con Gary Cooper, Lily Damita, Ernest Torrence Titolo originale Fighting Caravans. Western, b/n durata 84 min. – USA 1931. MYMONETRO Il fuciliere del deserto valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un intreccio in cui si mischiano avventure del West e una tenera storia d’amore tra una ragazza francese e il giovane Clint, avventuriero ubriacone cui lo sceriffo dà la caccia.
Joe Baylor è un agente di polizia di Los Angeles che lavora come operatore al numero per le emergenze 911. La sua vita personale è in crisi. Si sta separando dalla moglie Jeff cerca appena può di parlare con la figlia. Inoltre il giorno dopo dovrà andare in tribunale per un processo che lo vede coinvolto come imputato in cui si gioca il futuro della carriera. Quella sera, gli operatori della polizia ricevono molte richieste di aiuto anche a causa dei numerosi incendi che stanno devastando alcune aree della metropoli statunitense e della California. Tra le chiamate che riceve Joe, c’è quella di Emily, una donna vittima di un rapimento. L’agente capisce sin da subito che non c’è tempo da perdere e deve fare affidarsi alle sue capacità e alla sua intuizione per cercare di salvarla.
Amori e disavventure di un giovane parrucchiere per signora, scatenato dongiovanni. All’inizio si giostra un terzetto di belle donne (una attrice, una signora del bel mondo, la moglie di un miliardario) e gli va bene finché il caso (o meglio una combinazione d’affari, il tentativo da parte del parrucchiere di farsi aprire un negozio dal miliardario) non le fa incontrare.
Regia di Wang Bing, Titolo originale: Feng Ai, Hong Kong, Francia, Giappone, , Genere: Documentario, durata 220′
50 uomini vivono per 12 mesi all’interno di un manicomio isolato, passando le loro giornate in un unico piano e avendo pochi contatti con l’equipe medica. Ognuno degli internati si trova lì non per problemi di salute mentale ma per aver ucciso qualcuno o commesso qualche reato contro i funzionari pubblici.
Il 3° film di Puccioni conferma le qualità dei precedenti, con la tragica storia di una donna forte, sola, disillusa dopo anni di batoste pubbliche e private: è la biografia di Armida Miserere, una delle prime donne italiane a gestire un istituto penitenziario. Ne ha diretti tanti, a cominciare da quello di Parma, poi Voghera, l’Ucciardone a Palermo, Torino, Ascoli Piceno, Spoleto, Lodi, San Vittore a Milano e infine Sulmona. L’abitudine di indossare la divisa era il suo modo di farsi accettare in un mondo maschilista, ma anche una testimonianza di rispetto verso il suo ruolo. Nel 1990 l’amato compagno Umberto Mormile, educatore, è assassinato. Ex criminologa, amica dei magistrati Caselli e Sabella, muore suicida nel 2003. È interpretata benissimo dalla Golino che dà grazia, calore e femminilità a una donna considerata tanto dura quanto aspra, con una dedizione al lavoro e una preparazione e onestà tanto grandi quanto rare. Distribuisce AMBI Pictures di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.
Un film di Walter Lang. Con Myrna Loy, Clifton Webb, Jeanne Crain Titolo originale Cheaper by the Dozen. Commedia, durata 85′ min. – USA 1950. MYMONETRO Dodici lo chiamano papà valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
L’eccentrico inventore Frank Gilbreth e sua moglie Lillian hanno 12 figli, circostanza che implica una calibrata organizzazione. Tratto da un libro autobiografico (scritto da Frank B. Gilbreth Jr. e da Ernestine Gilbreth Carey, figli del protagonista), sceneggiato e prodotto per la Fox da Lamar Trotti, è una commedia per famiglie, spiritosa, garbata e sentimentale senza sdolcinature. Webb e Loy perfetti. Seguito da Ragazze alla finestra (1952).
Una famiglia dell’alta borghesia a Calais. Il padre è il fondatore di un’azienda che ora è guidata dalla figlia e dal riottoso nipote. I due debbono risolvere il problema di un grave incidente che ha causato una vittima. Al contempo il fratello di lei, passato a seconde nozze, ha problemi con la figlia di primo letto che viene a vivere con lui dopo il ricovero della madre. Intorno a loro il Mondo che affronta ogni giorno altri tipi di problematiche.
Fuku è un imbianchino poco aggraziato ma molto generoso: i colleghi e gli strani vicini di casa, al limite del borderline, sono molto affezionati a lui e Fuku rappresenta una sorta di guida per loro. Fuku, però, non sembra intenzionato a trovare una compagna, forse per delle ferite sentimentali mai rimarginate e destinate a riaprirsi quando la bella Chiho – ora aspirante fotografa – torna nella sua vita.
Dal romanzo di Rona Jaffe. Tre giovani provinciali carine trovano lavoro e perdono le penne della loro virtù negli sterilizzati uffici di una casa editrice di New York. Sottoprodotto del fortunatissimo I peccatori di Peyton , non tralascia alcun effetto per raggiungere i suoi scopi melodrammatici. H. Lange è la migliore della compagnia. La Crawford sopra le righe.
Sposato con un’americana (Davis), un ingegnere tedesco antinazista (Lukas) è costretto a una vita nomade e stentata finché arriva a Washington con moglie e figli, ospitato nella ricca casa della famiglia di lei. Qui, ricattato da un nobile rumeno (Couloris) che minaccia di denunciarlo all’ambasciata germanica, lo uccide e riparte per l’Europa per continuare la sua missione antifascista. Tratto da una pièce (1941) di Lillian Hellman che ottenne il New York Drama Critics’s Award, e sceneggiato da Dashiell Hammett, allora compagno della Hellman, è un film Warner che risulta oggi verboso e statico anche perché diretto da H. Shumlin che, dopo questo e un 2° film, opportunamente ritornò alle regie teatrali. Bisogna, però, giudicarlo all’interno del contesto storico-politico del tempo: nel 1941 l’opinione pubblica americana e le potenti lobby che la influenzavano erano ancora divise nei confronti del nazifascismo europeo. Doppiaggio a parte, il film conta per gli attori. P. Lukas vinse l’Oscar e L. Watson una candidatura insieme a quelle per il miglior film e la sceneggiatura. B. Davis dichiarò poi: “Non era la mia parte favorita, ma sapevo che valeva la pena fare quel film”.
Breve incontro tra un fuochista di nave e una prostituta disperata che egli salva dal suicidio. La donna è accusata di un omicidio, commesso da un’amica. Decidono di rimanere insieme. Il dramma si svolge nel giro di 24 ore, diviso in due “atti” condizionati dalla luce: il primo è dominato dalla Notte, il secondo dal Giorno. “È, per chi ama il cinema, un incontro unico con una sintesi stilistica inconsueta e raramente fruttuosa” (G. Buttafava). Sternberg coniuga Hollywood e la scuola tedesca. Scritto da Jules Furtham e ispirato a The Dick Walloper di J.M. Saunders. Fotografia di Harold Rosson. Muto.
È il primo lungometraggio interpretato dai fratelli Marx, nonché uno dei primi film sonori della storia del cinema, la cui produzione e realizzazione dovette far fronte a continui problemi e difficoltà tecniche, ma in cui l’elemento comicità funzionò al meglio, posto che i fratelli Marx avevano interpretato le loro parti per anni nell’omonima opera teatrale da cui il film è tratto, andata in scena per la prima volta l’8 dicembre 1925 a New York e proseguita per 276 repliche. A teatro, oltre ai fratelli Marx, protagonista in scena era anche Margaret Dumont nella parte della signora Potter, ruolo che rifarà anche sullo schermo[1]. Lo spettacolo venne ripreso al Century Theatre nel maggio 1927, sempre con protagonisti i Marx e la Dumont[2]. All’epoca del boom economico sviluppatosi in Florida negli anni venti, Mr. Hammer è il proprietario del gigantesco Hotel Cocoanuts, un albergo di 600 stanze in cui la maggior parte degli ospiti non paga l’affitto, tanto che Hammer è costretto a far lavorare gratis i propri impiegati poiché non è in grado di pagare gli stipendi. Per scongiurare la crisi finanziaria, Mr. Hammer tenta di salvare la propria posizione corteggiando Mrs. Potter, una facoltosa vedova che è anche una tra i pochi ospiti dell’albergo a pagare i conti.
Un film di Michael Powell, Emeric Pressburger. Con Marius Goring, Dirk Bogarde, David Oxley Titolo originale I’ll Met by Moonlight. Guerra, b/n durata 93′ min. – Gran Bretagna 1956. MYMONETRO Colpo di mano a Creta valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da un libro di Stanley Moss. A Creta, occupata dai tedeschi durante la guerra 1939-45, il comandante di agenti britannici che combattono con i partigiani decide la cattura di un generale della Wehrmacht. Deludente rispetto a La battaglia di Rio della Plata, realizzato nello stesso anno: troppe sequenze notturne, poca suspense, personaggi deboli. “Ero sempre prigioniero dei fatti, della verità. Non mi piace il film” (M. Powell).
Poliziotto di S. Francisco è morbosamente attratto da una scrittrice sospettata di un omicidio commesso durante un amplesso. Thriller erotico in forma di giallo ( whodunit ) di imbecillità costernante e di svergognata disonestà nell’accanita ricerca dello choc. Verhoeven e il suo strapagato sceneggiatore Joe Eszterhas (3 milioni di dollari!) mimetizzano i loro intenti mercantili, e la misoginia, con pomposi alibi tematici. Celeberrima la scena dell’interrogatorio in cui la fatale Stone, senza slip, accavalla le gambe. È tutto dire. M. Douglas, spesso con le brache abbassate, sembra la copia carbone del padre Kirk nelle sue peggiori interpretazioni.
Un film di Raoul Walsh. Con Gary Cooper, Mari Aldon, Richard Webb Titolo originale Distant Drums. Western, durata 101 min. – USA 1951. MYMONETRO Tamburi lontani valutazione media: 3,40 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Verso il 1840, nelle paludi della Florida si celano i terribili indiani seminole, riforniti di armi dai contrabbandieri spagnoli. A distruggere la base di questi ultimi viene inviato un ufficiale di marina e un contingente di volontari comandati da un capitano che continua a rimpiangere la moglie indiana uccisa dai soldati ubriachi. La missione ha successo e il capitano trova una nuova moglie.
Un episodio della guerra civile americana. Il maggiore Kearny, che scorta dei cavalli che servono ai suoi, viene attaccato dalle truppe della parte avversaria: cede i cavalli per salvare i suoi uomini. Viene espulso dall’esercito, ma riesce a provare la sua innocenza e a riabilitarsi.
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