Da un romanzo di Dominique Roulet. In una cittadina francese una serie di delitti potrebbe essere collegata a un affare immobiliare. Il principale indiziato è un postino (Belvaux). Da Parigi arriva il cinico ispettore di polizia Lavardin (Poiret). È un giallo dove contano i personaggi più dell’intreccio e l’atmosfera della provincia più dei personaggi. La carne di questo “pollo all’agro” è appena discreta, ma Chabrol lo cucina con la consueta perizia. Poiret eccellente: ancora con la regia di Chabrol tornò in L’ispettore Lavardin (1986).
Jimmie è socio di un’agenzia di Borsa e ha fatto un’errata operazione. Per non dichiarare il fallimento o finire in carcere è necessario trovare una forte somma. Jimmie scopre da un notaio che suo nonno gli lascia un’eredità. È necessario però che si sposi entro le sette di sera nel giorno del suo ventisettesimo compleanno. La caccia alla moglie ha inizio. Spassoso e abilmente orchestrato è un altro dei bei film di Keaton che sono poi stati saccheggiati da tutti i comici del sonoro
Da un racconto di Charles Marquis Warren. Tornato a casa dopo tre anni di assenza, scopre che moglie e figli sono stati rapiti dai crudeli Apaches. Western tradizionale, ma non convenzionale, rallegrato dai battibecchi tra il protagonista e il “cattivo” di turno, l’immancabile Kennedy.
Un potentissimo virus simile a quello dell’influenza creato in laboratorio e scappato al controllo dell’esercito si espande un bel giorno nell’aria estiva di una piccola cittadina del Maine. Non c’è una cura per questo virus e sembra che l’umanità sia sul punto di estinguersi. Ma un piccolo gruppo di persone risulta immune al virus. Il primo a dare segni di sopravvivenza è Stu, un texano, che sente il richiamo di un’anziana veggente di colore, Abigail Freemantle, detta Mother Abigail. Durante il suo cammino verso la casa di Mother Abigail, Stu incontrerà altri sopravvissuti che, come lui, hanno sentito il richiamo della veggente e vanno da lei per capire il significato del messaggio. Insieme, i sopravvissuti si uniranno per sconfiggere le forze del male guidate da Randall Flagg, un’incarnazione del Diavolo.
A dodici militari condannati a morte per reati gravi viene offerta una possibilità di salvezza: partecipare ad una pericolosa missione nella Francia occupata dai tedeschi al comando del maggiore Reisman. Quest’ultimo riesce a fare di quel gruppo di delinquenti una pattuglia legata da un vero spirito di corpo, e la missione riesce: gli ufficiali tedeschi saltano in aria insieme al castello che li ospitava. Ma della pattuglia di disperati soltanto uno torna a casa.
Sy Parrish è il tecnico di laboratorio di sviluppo e stampa fotografica in uno stand di un centro commerciale. La sua vita si svolge sotto le luci al neon e quando torna a casa è completamente solo. Sente così la necessità di eleggersi una famiglia ideale: gli Yorkin. Di loro, clienti affezionati, conosce tutti i momenti immortalati nella varie fasi della vita. Si sente addirittura lo zio del loro bambino. Ma qualcosa incrina l’idilliaco e immaginario rapporto. Al suo secondo lungometraggio dopo Static del 1998, Mark Romanek firma un film destinato a rimanere nell’immaginario grazie anche alla prestazione di un Robin Williams mai così controllato. La sua ossessione viene disvelata progressivamente grazie a una recitazione implosa in cui tutte le pulsioni represse sembrano pronte ad esplodere ed invece si inabissano nella psiche di un personaggio scritto con grande attenzione ai particolari e con la consapevolezza di dover andare oltre l’ennesimo ritratto di psicopatico al cinema.
Ultima fatica di Tsai Ming-Liang, Goodbye Dragon Inn e un omaggio al cinema e, prima ancora, ai luoghi dove il cinema si consuma e si condivide. L’intero film si svolge all’interno di una sala che sta per chiudere definitivamente. Gli spettatori, poco piu’ che fantasmi, assistono alla proiezione di un kolossal degli anni sessanta, Dragon Inn. Mentre sullo schermo corrono veloci le sequenze di questo film d’azione, la sala si popola di fantasmi, di personaggi pirandellianamente in cerca del loro autore, che vagano lungo gli sterminati corridoi. Cultore di sequenze elegantemente confezionate, in cui per la maggior parte del tempo la presenza degli attori e’ fisicita’ pura, senza alcun dialogo – tanto la scrittura di Tsai riesce visivamente a caricare di senso il film -, il regista restituisce la consapevolezza struggente dell’unicita di un momento. Sospeso in una dimensione atemporale, in un cui non mancano momenti di humour, Goodbye Dragon Inn si chiude lasciando allo spettatore, quella stessa sensazione di smarrimento ed amarezza che sembrano provare i suoi personaggi.
Rachel Green ha appena lasciato all’altare il suo futuro marito quando reincontra la sua vecchia amica del liceo Monica, ora una chefnewyorkese. Diventate presto coinquiline, Rachel si unisce al gruppo di amici di Monica: il mediocre attoreitaloamericanoJoey, l’analista contabileChandler, la massaggiatrice e musicista a tempo perso Phoebe, e il paleontologoRoss (appena divorziato dalla moglie scopertasi lesbica), fratello maggiore di Monica. Per vivere, Rachel inizia a lavorare come cameriera al Central Perk, una caffetteria che è l’abituale punto di ritrovo degli amici; quando non sono al caffè, i sei sono spesso all’appartamento di Monica e Rachel, situato a West Village, parte di Manhattan, o a quello di Joey e Chandler, che si trova esattamente di fronte.
Gli episodi presentano le avventure sentimentali tragicomiche dei sei amici e gli sviluppi delle loro carriere, come ad esempio le infruttuose audizioni di Joey, le avventure sentimentali di Chandler, o le bizzarre situazioni familiari della vita di Phoebe. I sei personaggi hanno ognuno, nel corso della storia, molti appuntamenti e relazioni serie e non, come accade a Monica con Richard Burke, e a Ross con Emily Waltham.
Jamal Wallace è uno studente del Bronx con una grande passione per la letteratura e un altrettanto grande amore per il basket. Casualmente entra in contatto con William Forrester, uno scrittore che vinse il Premio Pulitzer con l’unico libro pubblicato. Era poi scomparso e nessuno ne aveva saputo più nulla. A lui, che diviene il suo maestro, Jamal sottopone un racconto che viene giudicato positivamente. Il ragazzo ha ricevuto un’offerta di borsa di studio da una prestigiosa istituzione privata. Ma c’è un ostacolo: il docente di letteratura trova il suo testo troppo pregevole e non crede che un ragazzo del Bronx possa arrivare a tanto. Pertanto é meglio che resti al suo posto e pensi al basket. Nel frattempo anche Forrester trova un aiuto in Jamal.Riesce a uscire di nuovo dall’appartamento in cui si era autorecluso. Il ragazzo però non riesce a risollevare le sorti della propria squadra e tutto sembra risolversi negativamente quando… Gus Van Sant mantiene fermo il proprio sguardo sugli individui al margine e sulle età di passaggio. Questa volta lo fa con alle spalle un produttore/attore decisamente straordinario: Sean Connery. Il regista non solo non esaspera i toni ma sottolinea la propria continuità autoriale con un cameo affidato a Matt Damon. Will Hunting è ancora presente così come sono realmente presenti nel mondo ragazzi dotati che avrebbero ancora una voglia che il luogo comune dà per ormai estinta: quella di studiare per migliorarsi.
Nella cittadina di Estherslope (USA) l’adolescente Dick (Bell, Billy Elliot ) fonda, con alcuni coetanei scialbi e annoiati come lui, il club dei Dandies che praticano il “pacifismo armato”. Tutti possiedono un’arma da fuoco che battezzano con dolci nomi (Wendy è la pistola di Dick), risoluti a non usarle mai contro il prossimo e a farle “cantare” soltanto in un tiro a segno. Il loro possesso dà fiducia e coraggio. Finiscono per usarle contro la polizia per riparare un’ingiustizia. Scritto da Lars von Trier – che fu con Vinterberg uno dei fondatori del movimento Dogma – e in parte ispirato ai testi delle canzoni degli Zombies, è un apologo edificante sulla non-violenza in una società violenta all’insegna di un minimalismo astratto con angolazione nordamericana. Convincente e provocatorio a metà.
Leo e Louise sono una giovane coppia che vive insieme a Copenhagen. Leo è insoddisfatto della sua vita, e quando viene a sapere che Louise è incinta, e dopo aver assistito ad una sparatoria, viene sedotto dalla violenza e comincia una discesa in una spirale di sangue. Non di secondaria importanza, ma senza togliere coerenza alla vicenda principale, la storia di Lenny, commesso cinefilo in una videoteca, e Lea, cameriera in un fast-food.
Blacksad è una serie a fumetti creata dagli autori spagnoli Juan Díaz Canales (testi) e Juanjo Guarnido (disegni) e pubblicata dall’editore francese Dargaud. Sebbene entrambi gli autori siano spagnoli, il loro principale target di pubblico è il mercato francese[1], pertanto tutte le storie sono state pubblicate dapprima in francese, e successivamente in spagnolo e in altre lingue[2]. Il primo dei 5 albi, Quelque part entre les ombres (in italiano Da qualche parte fra le ombre, negli Stati Uniti pubblicato semplicemente come Blacksad), venne pubblicato nel novembre del 2000. Tre anni dopo, nel 2003, fu la volta del secondo volume, Arctic Nation, e a distanza di due anni uscì Anima Rossa (Âme Rouge), nel 2005. Il quarto libro, L’inferno, il silenzio (L’enfer, le silence), venne distribuito in Europa nel settembre del 2010. Un quinto numero, Amarillo, uscì in varie traduzioni nel 2014.
Raccontate come un film noir, le vicende sono ambientate negli Stati Uniti degli anni cinquanta del XX secolo. Tutti i personaggi sono rappresentati come animali antropomorfi, le cui specie riflettono la loro personalità, tipo di personaggio e ruolo nella storia. Spesso vengono utilizzati stereotipi animali: per esempio, la maggior parte degli ufficiali di polizia sono canidi, quali pastori tedeschi, segugi, volpi, invece i personaggi del mondo criminale sono raffigurati come rettili e anfibi (rane, tartarughe, coccodrilli etc.). Le donne vengono solitamente raffigurate con tratti più umani rispetto alle controparti maschili.
Le vignette cercano di rispecchiare un panorama realistico e uno stile cinematografico scuro, attraverso linee realistiche abbastanza nitide. Nonostante il fatto che vi siano animali umanizzati come personaggi, anche i dettagliati disegni ad acquerelli, includendo luoghi e città realmente esistenti, contribuiscono al senso di realismo della serie. Lo stile disegnativo si è evoluto attraverso tutta la serie, con gli ultimi numeri che mostrano colori più saturi e di alta qualità, e meno linee granulose.
Ritenuto uno degli artisti più rappresentativi e innovativi nel campo del fumetto italiano; la sua produzione, incentrata su personaggi come Zanardi e Pentothal, è stata negli anni ristampata più volte e oggetto di mostre e riconoscimenti. Alla sua vita e alle sue opere fu dedicato il film Paz!.
Nell’Africa di fine 1800 un avventuriero di origini scozzesi di nome Adam Wild accompagna il conte italiano Narciso Molfetta nei luoghi visitati dall’esploratore David Livingstone, ma nel farlo difenderà e libererà tribù africane dagli schiavisti. Nel corso delle sue avventure percorrerà l’Africa dal nord al sud e arriverà anche a Londra, in Inghilterra.
Dopo aver passato la gioventù a Genova dove aveva frequentato l’Accademia di Belle Arti, si trasferì definitivamente a Roma dove iniziò a lavorare come grafico pubblicitario presso lo studio di Gino Boccasile oltre che come disegnatore di fumetti.[2][3] Come autore di fumetti esordì nel 1947 sul Vittorioso e nelle collane Gli Albi del Vittorioso e Capitan Walter[3][4] pubblicando storie a fumetti di genere avventuroso e fantasy, specializzandosi dal 1952 nell’illustrare avventurose storie di aviazione.[1]
Durate gli anni sessanta disegnò serie a fumetti erotici come Hessa[1] e, dal 1963 al 1978, collaborò con Il Giorno dei Ragazzi, realizzando le serie Spie e Controspie, Willy West, Oltre il sole e Gigi Strip.
Zakimort è l’identità segreta di Fedra Garland che lei assume dopo la morte del padre per mano della banda di gangster che lui capeggiava e aver quindi scoperto che la ricchezza di famiglia proviene da attività illecite. Camuffata la propria identità con una calzamaglia che ricorda Diabolik e con una maschera sul viso, decide di dedicarsi alla lotta contro i criminali per vendicare il padre e compensare in parte il male da lui compiuto in vita. AI suo fianco ci sono Leo e Teddy entrambi ignari dell’identità segreta di Fedra e il suo fidanzato, il tenente Gary Norton di Scotland Yard, anch’egli inconsapevole della sua doppia vita, è impegnato a contrastare le sue attività nella lotta contro malviventi e rapinatori che vengono uccisi da Zakimort con un pugnale o con colpi di karate
Il fumetto è ambientato in un mondo alternativo altamente burocratizzato in cui non si è svolta la seconda guerra mondiale, in una New York in cui l’architettura riprende temi ed estetica dell’antico Egitto,[11] rinominata New Heliopolis. I criminali vengono idolatrati e alcuni arrivano a sperare di essere uccisi da uno di loro. L’emittente locale “Jackpoker” offre ai cittadini il notiziario dei serial killer, dove vengono mostrate in successione foto di assassini con la loro rispettiva taglia in eurodollari, moneta corrente del posto. Per abbassare il tasso di criminalità, ci sono i cacciatori di taglie, di cui fa parte anche Morgan Lost, che soffrendo di insonnia ed essendo tormentato dai fantasmi del passato, usa il suo lavoro come sfogo.
20th Century Boys (20世紀少年 Nijū seiki shōnen?, lett. “I ragazzi del XX secolo”) è un manga di Naoki Urasawa pubblicato in Giappone sulla rivista Big Comic Spirits della casa editrice Shogakukan a partire dal 1999 e conclusa nel 2006 con 249 capitoli raccolti in 22 tankōbon. Si tratta di un manga di ampio respiro con un’atmosfera cupa[1], che mescola elementi di teoria della cospirazione alla fantascienza[2]; numerosi sono i riferimenti alla cultura popolare giapponese e internazionale, in particolare al mondo dei fumetti e della musica rock. La trama include altresì richiami al problema delle sette che affligge la società giapponese e al terrorismo internazionale
Nel 1969 un gruppo di bambini composto da Kenji, Occio, Yoshitsune, Maruo, Yukiji e Donkey costruiscono un nascondiglio in un campo da utilizzare come base segreta e dove nascondersi per scambiarsi manga e riviste porno ed ascoltare la radio. Per celebrare l’evento Occio disegna un simbolo che rappresenti la loro amicizia, composto da un occhio ed una mano che indica. Iniziano anche a fantasticare su uno scenario apocalittico, in cui dei cattivi tentano di distruggere il mondo mentre loro tentano di fermarli, trascrivendolo in un libro che chiamano Libro delle profezie.
Trent’anni dopo, negli anni novanta, Kenji gestisce un minimarket insieme alla madre e prendendosi cura della figlia della sorella scomparsa. Dopo aver ricevuto la notizia che Donkey si è suicidato, Kenji viene a conoscenza di una setta comandata da una persona mascherata che si fa chiamare “L’Amico”, che utilizza lo stesso simbolo che i bambini crearono trent’anni prima e compiendo eventi simili a quelli descritti nel Libro delle Profezie. Kenji radunerà così i vecchi compagni per capire chi si nasconda dietro la maschera de “L’Amico” e fermarlo prima che distrugga il genere umano.
Akira (アキラ?) è un manga di genere cyberpunk realizzato da Katsuhiro Ōtomo. L’opera è stata serializzata in Giappone dal 6 dicembre 1982 all’11 giugno 1990 sulle pagine della rivista Young Magazine di Kōdansha e in seguito raccolta in sei volumi.
Ambientato in una Neo-Tokyo post apocalittica,[1]Akira ruota attorno al tentativo di Kaneda, il leader di una banda adolescenziale di motocilisti, dell’attivista politica Kei, di un trio di esper e del colonnello Shikishima di impedire a Tetsuo, un amico d’infanzia di Kaneda che sviluppa poteri ESP che lo rendono mentalmente instabile, di sconquassare la città e di risvegliare un misterioso individuo dotato degli stessi poteri e chiamato Akira. Nel corso dell’opera, Otomo sviluppa temi come l’isolamento sociale, la corruzione e il potere.
La Gazzetta dello Sport presenta per la prima volta in edicola “Il grande fumetto d’aviazione”. L’opera completa, interamente a colori, di due grandi classici del fumetto di guerra franco-belga: Buck Danny e Tanguy e Laverdure che nascono dalla penna di Jean-Michel Charlier, lo sceneggiatore di Blueberry e dai disegni dei maestri Victor Hubinon (Buck Danny) e Albert Uderzo (Tanguy e Laverdure). Preparati a rivivere con Buck Danny i grandi eventi militari che hanno segnato il XX secolo, dalla Guerra di Corea al conflitto nei Balcani,passando per la Guerra Fredda, la corsa allo spazio e il crollo del blocco sovietico, e parti con Tanguy e Laverdure per avvincenti missioni segrete con gli assi dell’aviazione francese.
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