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Zerocalcare

Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech (Cortona12 dicembre 1983), è un fumettista italiano.

Il nome d’arte “Zerocalcare” nacque quando, dovendo scegliersi un nickname per partecipare ad una discussione su Internet, s’ispirò al ritornello dello spot televisivo di un prodotto anti-calcare che stava andando in onda in quel momento[1][2][3]. Aderisce allo stile di vita straight edge (particolare filosofia di vita generatasi nell’ambiente hardcore punk), che prevede l’astinenza dal consumo di tabaccoalcool e droghe[4]. Alla fine del 2019 ha raggiunto il traguardo del milione di copie vendute dei suoi libri.

Locandina Ucciderò un uomo

Un film di Claude Chabrol. Con Jean Yanne, Michel Duchaussoy, Caroline Cellier Titolo originale Que la bête meure. Drammatico, durata 113 min. – Francia 1969. MYMONETRO Ucciderò un uomo * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un bambino muore dopo essere stato investito da un pirata della strada: il padre, da quel momento, vive solo per rintracciare il colpevole. Ci riesce e scopre di avere dei potenziali ottimi complici. Il colpevole muore, infatti, avvelenato, ma nessuno saprà mai chi veramente ha messo il veleno nel bicchiere.

This Man Must Die (1969) on IMDb
Amistad [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it: Hopkins/Freeman/Mcconaughey:  Film e TV

Un film di Steven Spielberg. Con Morgan Freeman, Matthew McConaughey, Anthony Hopkins, Djimon Hounsou, Stellan Skarsgård. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 155′ min. – USA 1997. MYMONETRO Amistad * * * 1/2 - valutazione media: 3,60 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ricostruzione di uno di quegli episodi storici di cui i libri non parlano: nel 1839, 53 schiavi neri del vascello spagnolo “Amistad”, in viaggio verso Cuba, riescono a liberarsi e fanno rotta verso l’Africa, ma sono bloccati da una nave americana e mandati sotto processo per pirateria e l’assassinio dell’equipaggio. Parte come un film d’avventure e diventa un dramma giudiziario: si scopre che i rivoltosi non sono nati schiavi e quindi, secondo la Costituzione degli Stati Uniti, avevano il diritto di lottare per la loro libertà (abolita nel Regno Unito nel 1772, la schiavitù esisteva ancora nel Nordamerica). Appassionata lezione sulla democrazia nordamericana, sul colonialismo e la schiavitù, ma S. Spielberg non sale in cattedra, scende tra gli spettatori e li coinvolge emozionandoli come aveva già fatto con Il colore viola, L’impero del sole, Schindler’s List. 

 Amistad
(1997) on IMDb
Kepher: Limbo

Miniserie in 8 volumi di Roberto Cardinale e Stefano Nocilli, edita da Star Comics. La miniserie è stata progettata con due diversi archi narrativi. Il primo, partito a novembre, è composto da 4 volumi mensili (e si concluderà a febbraio 2012). Il secondo arco narrativo inizierà a maggio 2012, e si concluderà ad agosto.

“Selek Edar è il prototipo di un nuovo essere. Kepher, appunto. Una nascita non prevista né voluta che dimostrerà come anche la più rigorosa pianificazione può essere vanificata dal caso. In un universo simile ma non identico al nostro, il Faraone Akhenaton ha condotto il Regno delle Due Terre al monoteismo ed i suoi successori lo hanno reso uno dei paesi più avanzati del pianeta. La storia di Selek Edar / Kepher, tuttavia, si dipana in un momento storico particolare, in cui il mondo è diviso in quattro grandi blocchi sociopolitici principali, attorno ai quali gravitano piccole nazioni satelliti. In questo scenario, il regno d’ Egitto vive un momento di profonda crisi economica e sociale. La scoperta di una forma di energia pulita, commercializzabile a basso costo e basata sull’idrogeno, da parte degli scienziati delle Repubbliche Unite, rischia di distruggere la florida economia egiziana. La sfiducia nel governo e nel Faraone Tutmosi X viene abilmente sfruttata dalla classe religiosa pluralista tollerata a malincuore dal governo ufficiale. L’inevitabile scontro con il clero di Tebe, sempre più agguerrito, rischia di sfociare in una sanguinosa guerra civile. Tutmosi, tuttavia, ha un suo progetto per evitare il disfacimento civile ed economico delle Due Terre.”

Jonathan Steele è un personaggio immaginario dei fumetti protagonista di una omonima serie ideata dallo sceneggiatore Federico Memola e dalla disegnatrice Teresa Marzia.

La serie nasce da alcune idee di Memola risalenti al periodo della sua collaborazione con la rivista Fumo di China[4], relative ad una serie che doveva chiamarsi Myriam & Steele. Altra fonte di ispirazione è stata La stirpe di Elän, pubblicata su Zona X: alcune delle idee su cui si sviluppa la prima di Jonathan Steele inizialmente dovevano essere impiegate per una nuova serie, che prendesse il posto (probabilmente come seguito) di Elän (per es nei personaggi di Jack Remington e Margot Miller, simili, anche visivamente, a Jonathan e Myriam).[5]

La prima serie venne pubblicata in Italia dalla Sergio Bonelli Editore da aprile 1999 a luglio 2004, per 64 numeri, quando l’editore decise di chiuderla.[1] Dal mese successivo, credendo nelle possibilità del personaggio, la Star Comics, dopo averne acquisito i diritti, rilanciò il personaggio con una nuova serie esordita con un primo numero indicato come numero zero sempre curata da Memola e Marzia che verrà pubblicata per 53 numeri fino al marzo 2009.[6][7][8]

Dal primo numero, pubblicato nell’aprile del 1999, fino alla fine della prima serie, il copertinista è stato Giancarlo Olivares. Sin dal numero zero della seconda serie, la copertinista è Teresa Marzia, coadiuvata in un paio di occasioni da Oscar Celestini come colorista e in alcuni casi sostituita da Mario Alberti.

Dopo la chiusura della seconda serie proseguiranno ancora per alcuni mesi le collane spin-off Agenzia Incantesimi e Jonathan Steele Extra.[9][10] La prima era una raccolta di storie brevi dal taglio generalmente umoristico e si conclude nel 2009 con il n. 5. Nel 2012 viene ripubblicata su internet, prima su un blog, poi sul sito Tapas (dove viene anche tradotta in Inglese) e infine sul sito di Indieversus, dove è attualmente in corso. Oltre a ripubblicare gli episodi a suo tempo editi dalla Star Comics, la serie prosegue con nuove storie.

Risultati immagini per American Honey locandina

Regia di Andrea Arnold. Un film Da vedere 2016 con Sasha LaneShia LaBeoufMcCaul LombardiArielle Holmes, Crystal Ice, Veronica Ezell, Chad Cox (II), Garry Howell, Kenneth Kory Tucker, Raymond Coalson, Isaiah StoneCast completo Genere Commedia drammatica – USA2016durata 158 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Star, adolescente senza stelle in cielo e un padre abusante in terra, trova in Jack, un ragazzo più grande e (in)sicuro di lei, la spinta per andare, lasciandosi dietro una madre assente e due fratellini innocenti. Reclutata per vendere abbonamenti porta a porta, sale sul furgone di Krystal, ‘titolare’ in costume del business e amante incostante di Jack. Lungo le strade del Midwest, tra una sigaretta, una canna e una canzone di Rihanna cantata a squarciagola, Star e Jack si innamorano. Lei ha un sogno, lui un capitale per comprarlo ma il viaggio è ancora lungo e probabilmente non porta da nessuna parte.

American Honey (2016) on IMDb

Regia di Rajko Grlic. Un film Da vedere 2016 con Nebojsa GlogovacDejan AcimovicKsenija MarinkovicBozidar SmiljanicMladen HrenCast completo Titolo originale: Ustav Republike Hrvatske. Genere CommediaDrammatico, – CroaziaRepubblica cecaSlovenia2016durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 5 aprile 2018 distribuito da Cineclub Internazionale con Tycoon Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,42 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Vjeko è un insegnante di scuola superiore che ha dedicato tutta la sua vita allo studio della lingua croata e alla storia della nazione. Vive in un appartamento nel centro di Zagabria con suo padre Hrvoje, un Ustascia, un ufficiale dell’esercito fascista croato, ora costretto a letto da oltre sei anni. Inoltre, meno di un anno fa, Vjeko ha perso l’amore della sua vita, il violoncellista Bobo. Senza più voglia di vivere e con seri propositi di suicidio, Vjeko trova piacere solo nelle passeggiate a notte fonda, quando vaga per la città vuota vestito da donna e con il viso truccato. Una notte un gruppo di uomini lo ferma, lo picchia e lo abbandona in strada privo di sensi. In ospedale incontra Maja, un’infermiera che abita nel seminterrato del suo stesso palazzo. La donna lo riconosce e inizia a prendersi cura di lui e di suo padre infermo. In cambio Vjeko accetta di aiutare il marito di Maja, il poliziotto di origine serba, Ante, a preparare un esame sulla Costituzione croata.

 The Constitution - Due insolite storie d'amore
(2016) on IMDb

Regia di Paolo TavianiVittorio Taviani. Un film Da vedere 2007 con Paz VegaMoritz BleibtreuAlessandro PreziosiAngela MolinaMohammad BakriCast completo Genere Drammatico, – ItaliaBulgariaFranciaSpagna2007durata 122 minuti. Uscita cinema venerdì 23 marzo 2007 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,00 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il 1° film sul massacro degli armeni cristiani (il 1° genocidio del ‘900), progettato ed eseguito nel triennio 1915-17 dal partito sciovinista dei Giovani Turchi. Le cifre dell’eccidio variano da 700 mila a un milione e mezzo di vittime. Dopo un intervallo di 8 anni, occupati da due miniserie TV, i Taviani tornano al cinema, adattando il romanzo (2002) di Antonia Arslan, italiana di famiglia armena (Arslanian) che vive e insegna a Padova. L’hanno realizzato con una larga europroduzione che fa capo a Grazia Volpi, un cast internazionale e una squadra tecnica di prim’ordine (G. Lanci, A. Crisanti, R. Perpignani, L. Merli Taviani) con esterni in Spagna, Bulgaria, Padova, Venezia. Come il libro dell’Arslan, il 16° film dei Taviani è uno di quei romanz(on)i che, alla fine, lasciano i lettori/spettatori esausti. Somiglia a quei banchetti dove sfila un gran numero di piatti, non tutti di prima qualità. Fa da architrave la famiglia Avakian della ricca borghesia armeno-turca. Si susseguono amori contrastati, tradimenti, violenze feroci, stupri virginali, sacrifici, travestimenti, fughe fallite, contrasti culturali, letali marce forzate nel deserto. Fanno spicco due personaggi non soltanto pittoreschi: Ismene (Molina), lamentatrice greca, e Nazim (Bakri) della Confraternita dei mendicanti. Musiche: Giuliano Taviani.

The Lark Farm (2007) on IMDb
Risultati immagini per La Chiave della Città locandina

Un film di George Sidney. Con Clark Gable, Loretta Young, James Gleason, Frank Morgan Titolo originale Key to the City. Commedia, b/n durata 101′ min. – USA 1950. MYMONETRO La chiave della città * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un racconto di Albert Beich. Durante un convegno a San Francisco Clarissa e Steve, entrambi sindaci, fanno conoscenza, danno scandalo con alcune scappatelle in comune, rischiano di perdere il posto. Commedia romantica di ordinaria amministrazione, basata su un copione mediocre. Minestra riscaldata. Bravi professionisti C. Gable e L. Young; ottimi i caratteristi di contorno.

Key to the City (1950) on IMDb

Regia di Uberto Pasolini. Un film Da vedere 2008 con Dharmapriya DiasGihan De ChickeraDharshan DharmarajNamal JayasingheSujeewa Priyalal. Genere Commedia, – ItaliaSri LankaGermania2008durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 12 settembre 2008 distribuito da Mikado Film. – MYmonetro 3,19 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Colombo, Sri Lanka. Quando apprendono che la Germania vorrebbe invitare la nazionale di pallamano dello Sri Lanka a un torneo in Baviera, Manoj e Stanley – in attesa da anni di un visto per emigrare – raccolgono altri 21 disperati cingalesi, ignari di pallamano, e s’imbarcano per Monaco, ma all’arrivo sono obbligati a giocare. 1ª regia di Pasolini, responsabile di Full Monty (1997) e del suo straordinario successo, e anomalo produttore indipendente in area anglofona, che l’ha scritto con Ruwanthie De Chickera. Dopo quella sulla disoccupazione della classe operaia britannica, una commedia sulla fuga dal Terzo Mondo in cerca di lavoro e di una nuova identità. Pur in toni quasi cronachistici per descrivere lo spaesamento degli emigranti nella parte finale in Germania, rimane una commedia: “Un tema di forte presa sociale, un certo cinismo nel prenderlo di petto, una malcelata componente di qualunquismo, ma anche una lucidità fuori dal comune…” (Sergio Di Lino). Esposto alle Giornate degli autori a Venezia 2008 dove prese il Premio FEDIC (Federazione dei Cineclub).

 Machan - La vera storia di una falsa squadra
(2008) on IMDb

Regia di Taylor Sheridan. Un film Da vedere 2017 con Jeremy RennerElizabeth OlsenJon BernthalKelsey AsbilleJulia JonesCast completo Titolo originale: Wind River. Genere Thriller, – USA2017durata 111 minuti. Uscita cinema giovedì 5 aprile 2018 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,39 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Cory Lambert è un cacciatore di predatori nella riserva indiana di Wind River, perduta nell’immensità selvaggia del Wyoming. Sulle tracce di un leone di montagna che attacca il bestiame locale, trova il corpo abusato ed esanime di una giovane donna amerinda. Il crimine prolunga il dolore di Cory che ha perso tre anni prima una figlia in circostanze altrettanto brutali. Per fare chiarezza sul caso, l’FBI invia Jane Banner, una recluta di Las Vegas senza esperienza. Tosta e disposta ad imparare, Jane chiede a Cory di affiancarla nell’indagine. Fortemente legato alla comunità indiana, è l’uomo giusto per aiutarla.

 I segreti di Wind River
(2017) on IMDb
Arriva John Doe

Un film di Frank Capra. Con Edward Arnold, Barbara Stanwyck, Walter Brennan, Gary Cooper, James Gleason. Titolo originale Meet John Doe. Commedia, b/n durata 132 min. – USA 1941. MYMONETRO Arriva John Doe * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In una città americana, il caporedattore di un giornale appena acquistato dall’editore D. B. Norton, fa licenziare numerosi impiegati per “fare pulizia” di personale. Tra questi c’è Ann Mitchell (Barbara Stanwyck) che, prima di lasciare il posto, fa pubblicare per la sua rubrica la falsa lettera di un disoccupato disperato che minaccia di gettarsi dal palazzo del municipio a mezzanotte della vigilia di Natale. La lettera crea subito scalpore, i centralini del municipio vengono inondati di telefonate da parte di cittadini e datori di lavoro pronti ad “adottare” il misterioso John Doe. Attorno a quest’uomo così determinato nella sua disperazione cresce l’interesse della gente. 

Meet John Doe (1941) on IMDb

Titolo originale: El esqueleto de la señora Morales Anno: 1960 Genere: commedia (bianco e nero) Regia: Rogelio A. González Cast: Arturo de CórdovaAmparo RivellesElda PeraltaGuillermo OreaRosenda MonterosLuis Aragón

Lui è un tassidermista mite, amante dei bambini e degli animali e vorrebbe solo vivere in pace ma la moglie bacchettona e manipolatrice lo fa passare come un uomo crudele e vizioso, rendendogli la vita impossibile fino a quando… Gustosa satira del bigottismo e dell’ìpocrisia della Chiesa in cui de Córdova interpreta un personaggio speculare rispetto a El: nel capolavoro di Buñuel era un marito che ossessionava la moglie con la sua folle gelosia, qui è un brav’uomo martirizzato dalla consorte. Dove vada a parare lo si comprende dal titolo, ma questo non compromette il divertimento.

Skeleton of Mrs. Morales (1960) on IMDb


I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Mike Figgis. Un film con Nicolas CageJulian SandsElisabeth ShueValeria GolinoDanny HustonXander Berkeley. Titolo originale: Leaving Las Vegas. Genere Drammatico – USA1995durata 110 minuti. – MYmonetro 3,09 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ben, alcolizzato quasi terminale, giustamente licenziato, va a Las Vegas per suicidarsi con l’alcol. Incontra Sara, prostituta disperata e masochista. Le loro miserie sono un ottimo collante. Si frequentano, si sostengono, stanno male insieme, non “consumano”, perché lui proprio non ce la fa. Buon film enfatizzato dagli americani, immeritatamente. Va detto che l’interpretazione di Cage, che gli ha dato addirittura l’Oscar, è il solito esercizio accademico e non difficilissimo di un attore in una parte sopra le righe, un ruolo che gli americani hanno sempre preso molto sul serio (basti ricordare Ray Milland, premio Oscar in Giorni perduti). C’è anche qualche punta di sesso verbale

Leaving Las Vegas (1995) on IMDb
So Che Mi Ucciderai (1952): Amazon.it: Crawfors,Palance,Grahame,  Crawfors,Palance,Grahame: Film e TV

Un film di David Miller. Con Gloria Grahame, Jack Palance, Joan Crawford, Bruce Bennett, Mike Connors Titolo originale Sudden Fear. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 110′ min. – USA 1952. MYMONETRO So che mi ucciderai * * * - - valutazione media: 3,04 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un romanzo di Edna Sherry. Ereditiera di San Francisco e commediografa sposa un attore. Scopre che lui progetta con una ex amante di ucciderla. Decide di escogitare un contro piano, ma avrà abbastanza sangue freddo? Nero di buon artigianato, con una bella colonna sonora di Elmer Bernstein e una suggestiva fotografia di Charles Lang Jr. Entrambi nominati agli Oscar, J. Crawford e J. Palance sono assai efficaci nel rendere con ambiguità la perversità del rapporto tra i loro personaggi, ma anche G. Grahame scava in profondità nel masochismo del suo.

 So che mi ucciderai
(1952) on IMDb

Regia di Roland Joffé. Un film con Paul NewmanJohn CusackNatasha RichardsonClark GreggDwight SchultzCast completo Titolo originale: Fat Man and Little Boy-Shadow Makers. Genere Guerra – USA1989durata 121 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Siamo durante la seconda guerra mondiale, alle prese con la costruzione della bomba atomica da parte di un gruppo di ricercatori, fra i quali il celeberrimo Robert Oppenheimer. Leslie Groves è il generale che conduce l’operazione denominata Progetto Manhattan. Dal regista di Mission Urla del silenzio,un film un po’ prolisso anche se in parte risulta interessante. Controllata l’interpretazione di Paul Newman. 

Fat Man and Little Boy (1989) on IMDb
DARDO EDITORE - PICCOLO SCERIFFO 2, IL PICCOLO SCERIFFO 2

Kit Hodgkins è un personaggio immaginario noto come Il Piccolo Sceriffo creato da Tristano Torelli e disegnato da Camillo Zuffi e protagonista di una serie a fumetti di genere western pubblicata dal 1948 al 1966 dall’editore Torelli e poi dall’editore Angelo Fasani.

Kit Hodghins (o Hodgkins), rimasto orfano del padre sceriffo, cattura l’assassino del padre e diviene il nuovo sceriffo di Praire Town. I comprimari sono Piggy, la sorella Lizzie, la fidanzata Flossie figlia di Garrett, e Roki, un coyote addomesticato[1] che da quel periodo diede il suo nome a migliaia di cani in Italia.

Regia di Ridley Scott. Un film Da vedere 2015 con Matt DamonJessica ChastainKristen WiigMackenzie DavisKate MaraJeff DanielsCast completo Titolo originale: The Martian. Genere Fantascienza, – USA2015durata 130 minuti. Uscita cinema giovedì 1 ottobre 2015 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,38 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’equipaggio della missione Ares 3 sul suolo di Marte si trova nel mezzo di una tempesta che non lascia scampo. Il botanico Watney viene colpito da un detrito: credendolo morto, il comandante Lewis ordina alla squadra di abortire la missione e tornare sulla Terra. Ma Watney è vivo e, mentre cercherà di prolungare il più possibile la sua sopravvivenza sul Pianeta Rosso, la Nasa ricorrerà a ogni stratagemma per provare a riportarlo a casa.
Hanno detto che Sopravvissuto – The Martian rimette la “sci” in sci-fi, ovvero pone l’accento sulla “scienza” di fantascienza. E non sono andati lontani dal vero. Ridley Scott, alle prese con uno script non suo – autore il Drew Goddard della scuderia Joss Whedon – e tratto dal meticoloso romanzo di Andy Weir, un ingegnere informatico reinventatosi scrittore, si dimentica di essere il profeta dei futuri distopici di Alien e Blade Runner. E si limita a fare quel che gli riesce meglio, ossia rendere cinematografica materia che tale non è. Concedendo qualcosa al 3D ma il minimo indispensabile alla computer graphics, Scott consegna la sua epica alle riprese in esterni della desolazione marziana. Le passeggiate di Matt Damon sul suolo di Marte, a bordo del suo rover, ricordano tanto le cavalcate fordiane nella Monumental Valley che gli orizzonti infiniti di Lawrence d’Arabia. E non casualmente, visto che quest’ultimo è stato girato in luoghi vicini al deserto della Giordania scelto per The Martian. La visione di Scott e il suo racconto di un’odissea in cui Ulisse e Robinson Crusoe trovano un ideale punto d’incontro procede in parallelo con i teoremi infallibili di Weir, che vede nel suo protagonista l’ingegnere perfetto, un MacGyver di Marte pronto a elaborare modalità di sopravvivenza sempre nuove in un pianeta ostile. Rosso, brullo e indomabile, il quarto pianeta viene privato della allure che lo ha accompagnato in un tutt’altro che brillante passato cinematografico, attraverso l’espediente di ipotetiche civiltà pre-terrestri (Mission to Mars) o alieni belligeranti (La guerra dei mondi). E presentato per ciò che è, un gigantesco e suggestivo ostacolo alla vita. Solo con la forza dello humour da middle-class americana di Damon-Watney e con il pragmatismo della Nasa (collaboratrice e sponsor del film) il racconto regge per la sua lunga durata, avvince e infine porta all’immedesimazione con il protagonista. E pur trattandosi questi, ancora una volta, di un Matt Damon da salvare (Salvate il soldato Ryan) per il bene dell’America e del mondo, lo script spinge il minimo indispensabile sul pedale di un enfatico patriottismo; scegliendo anzi, con un’inattesa svolta narrativa, di ridimensionare il ruolo statunitense di superpotenza infallibile. Il futuro non è mai parso più verosimile di così, divaricando ulteriormente le due storiche branche della fantascienza: da un lato una space opera sempre più assetata di effetti speciali e meraviglie, dall’altro la controparte pseudo-scientifica, con i piedi ben piantati per terra, nonostante gli occhi osservino il cielo. Con buona pace di chi cerca una sua personale terza via, come il Nolan di Interstellar. Resta da domandarsi, visto il palesato intento di promozione a un rilancio dei viaggi aerospaziali della Nasa, se si tratti di uno spot centrato o controproducente. Proprio in virtù della stretta aderenza ai fatti di The Martian, infatti, Marte come meta non è mai parsa meno allettante di così. Omini verdi malvagi con i laser compresi. 

The Martian (2015) on IMDb

Questa collana di 15 numeri, denominata “Top nuova serie”, pubblica alternativamente due serie western: Coyote, disegnata da Pietro Gamba, e Lupo Bianco, disegnata da Ivo Pavone

Risultati immagini per Ulisse camerini

Un film di Mario Camerini. Con Kirk Douglas, Silvana Mangano, Anthony Quinn, Rossana Podestà, Jacques Dumesnil. Avventura, durata 103′ min. – Italia 1954. MYMONETRO Ulisse * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mentre a Itaca Penelope (Mangano) tiene a bada i Proci, attendendo col figlio Telemaco (Interlenghi) il ritorno del marito, Ulisse (Douglas) si sveglia sulla spiaggia dell’isola dei Feaci, incontra Nausicaa (Podestà) e, ritrovata la memoria, rievoca le sue peripezie (Polifemo; le Sirene; la maga Circe). Con una nave messa a sua disposizione dal re Alcinoo (Dumesnil) riparte, approda a Itaca e liquida i Proci con una strage. Dall’Odissea (sec. VIII-VII circa a.C.) di Omero, il film italiano più costoso del dopoguerra, prodotto da Ponti-De Laurentiis per la Lux, con 7 firme (tra cui quelle di F. Brusati, Ennio De Concini, Ben Hecht, Irwin Shaw) in una sceneggiatura abilmente strutturata in flashback con qualche idea notevole (la stessa interprete _ S. Mangano _ per Penelope-Circe; il canto delle sirene con le voci camuffate di Penelope e Telemaco) e ottimi effetti speciali di Eugen Shüfftan.La fotografia è di Harold Rosson. Modellato sulla misura del suo interprete hollywoodiano, l’eroe è atletico e scattante, sprezzante di ogni superstizione, avido di conoscenza, diviso tra la curiosità del mondo e il bisogno di sicurezza, di famiglia. Altri film dal poema omerico: L’Odissea (1911) di Francesco Bertolini e Adolfo Padoan (1925 metri); Odissea (1968), sceneggiato TV in 8 puntate di Franco Rossi, protagonista Bekim Fehmiu. Ne fu fatta un’edizione cinematografica di 106 minuti: Le avventure di Ulisse.

Ulysses (1954) on IMDb