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Poster Oslo, August 31st

Un film di Joachim Trier. Con Anders Danielsen Lie Titolo originale Oslo, 31. august. Drammatico, durata 95 min. – Norvegia 2011. MYMONETRO Oslo, August 31st * 1/2 - - - valutazione media: 1,50 su 1 recensione.


Anders ha 34 anni, è un bel ragazzo e proviene da una famiglia per bene ma è profondamente tormentato per aver sprecato molte opportunità nella vita e aver deluso le persone intorno a lui. Ora si avvia alla conclusione del suo programma di disintossicazione dalla droga, in campagna. Nell’ambito di questo programma è autorizzato ad andare in città per sostenere un colloquio di lavoro. Anders approfitta dell’occasione per trattenersi fuori la notte, girovagando e incontrando le persone che non vede da molto tempo.
Indagine emotiva e quasi fisica di una crisi esistenziale, il film di Joachim Trier, nonostante la buona regia, morbida, e la prova eccezionale del protagonista Anders Danielsen Lie, è un film sbagliato perché manca completamente l’obiettivo prefissatosi. L’intenzione di Trier è quella di mostrare come, nella verde, giovane e ricca Norvegia, dove pare che non esistano possibili storie da raccontare, i conflitti interni alla classe media esistono eccome. Le possibilità di scelta rispetto al proprio futuro, altrove negate in partenza, qui sono moltiplicate e possono sollevare aspettative non facili da soddisfare e grandi drammi. Eppure, l’impressione che non può non cogliere, alla visione di Oslo, August 31st , è proprio che la storia non ci sia, neanche tra le pieghe dell’osservazione e del pedinamento. I gesti di Anders non si scartano mai neanche un secondo da un percorso più che noto -la ribellione, l’alcool, il furto-, che sarà probabilmente obbligato nella vita ma non al cinema.
La sua lenta marcia verso l’immobilità finale viene posta a contrasto con il dinamismo sociale della città e la sua incapacità di darsi una nuova identità, pacificata e “pulita”, col suo mutare rapidamente e continuamente forma. Ma anche questo è un discorso abbozzato, col ricorso alle immagini in Super8 dell’inizio, e non portato né in lunghezza né in profondità. Un’occasione mancata.

Oslo, August 31st (2011) on IMDb
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Regia di Daniele Luchetti. Un film con Ugo GregorettiPaolo HendelArmando BranciaCiccio IngrassiaGiacomo PipernoCast completo Genere Commedia – Italia1988durata 95 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 5 recensioni.


Due butteri maremmani (in fuga dopo una maledetta rapina) vagabondano per la Toscana (siamo negli anni del Risorgimento) facendo strani incontri. Notevole esordio del giovane Lucchetti che realizza un “conte philosophique” alla Voltaire (cioè un discorso serio sotto vesti di favola) ambientato in un’Italia mai esplorata dal cinema.

It's Happening Tomorrow (1988) on IMDb

Regia di Roberto Rossellini. Un film Da vedere 1966 con Jean-Marie PatteRaymond JourdanKatharina RennPierre BarratSergio SerafiniCast completo Titolo originale: La prise du pouvoir par Louis XIV. Genere Storico – Francia1966durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,56 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nei suoi ultimi anni, Rossellini dichiarò d’aver perso la fiducia nel cinema e di volersi dedicare soprattutto a produzioni televisive didattiche. Questo è il primo e, forse, il migliore. Assistiamo alla morte del cardinal Mazarino; alla decisione del giovane re di governare da solo; all’arresto, eseguito da D’Artagnan, dell’intendente alle finanze Fouquet; al trasferimento della corte a Versailles; alle innovazioni, tutte originate da motivi politici, nella moda e nel cerimoniale di corte.

The Taking of Power by Louis XIV (1966) on IMDb

Non ho trovato migliore di questa comunque accettabile nonostante sembri un vhsrip

Locandina italiana Mobile Suit Gundam: Thunderbolt - December Sky

Regia di Kou Matsuo. Un film Titolo originale: Kidô Senshi Gandamu Sandaboruto Dissenba Sukai. Genere Animazione – Giappone2016durata 70 minuti. Uscita cinema martedì 16 maggio 2017 distribuito da Nexo Digital. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Ambientato nella stessa Guerra di un Anno al centro della serie originale con Amuro Rey (in Italia noto anche come Peter) e Char Aznable, Mobile Suit Gundam: Thunderbolt – December Sky è però una produzione recentissima che racconta della battaglia in un remoto settore Thunderbolt. Qui la colonia spaziale terrestre di Side 4 è stata distrutta all’inizio della ribellione di Zion, che ora ne presidia le macerie con alcuni cecchini sui mobile suit Zaku. La federazione vuole però riprenderne il controllo e sfrutta la rabbia e la disperazione dei sopravvissuti di quell’attacco, tra cui spicca Io Fleming che vive ormai solo per la battaglia. Il suo rivale è Daryl Lorenz della Living Dead Division, ossia una pattuglia composta da reduci di altre battaglie che hanno subito amputazioni e per cui gli Zaku sono un modo di ritrovare la mobilità. Un conflitto spaziale dunque raccapricciante tra chi porta su di sé orrende ferite psicologiche e il complesso del sopravvissuto, e chi invece è fisicamente menomato ma è comunque obbligato a combattere, dove l’amputazione degli arti che finisce per diventare una grottesca risorsa.

Il costo della guerra è da sempre del resto il tema cardine della saga di Gundam, che non si è mai tirata indietro neppure dal mostrare la perversa esaltazione che suscita in chi combatte. E questo non è forse mai stato così vero come in questa nuova versione, che nasce da un manga, diventato poi una serie originale per il canale internet di Sunrise. Dai quattro episodi che ne costituiscono la prima stagione (la seconda è iniziata da poco e concluderà il 30 giugno 2017) è stato ricavato, con l’aggiunta di alcune nuove scene, il lungometraggio Mobile Suit Gundam: Thunderbolt – December Sky che infatti si chiude su una specie di trailer degli eventi futuri, dove il conflitto si sposterà dallo spazio alla Terra. Il film preferisce puntare sulla spettacolarità piuttosto che sui personaggi, tanto che il loro passato è solo velocemente raccontato per Io Fleming, figlio del sindaco di Side 4 che si è suicidato, o accennato in forma di sequenza onirica per Daryl Lorenz, che ricorda quando aveva ancora le gambe e correva sulla spiaggia. Ancora meno definite sono poi le figure femminili, da una parte una comandante che ricorre agli antidepressivi, dall’altra una dottoressa obbligata a usare la sua conoscenza per scopi bellici, per non dire dei personaggi secondari.

Mobile Suit Gundam Thunderbolt (2015) on IMDb
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Mobile Suit Z Gundam (機動戦士 Z ガンダム, Kidō Senshi Zēta Gandamu?) è una serie televisiva anime di 50 puntate, prodotta dalla Sunrise nel 1985; appartiene alla saga dell’Universal Century di Gundam.
Anno 0087 UC, sette anni dopo la fine della Guerra di un anno. All’indomani degli eventi narrati in Mobile Suit Gundam 0083: Stardust Memory (prequel realizzato successivamente), l’esercito della Federazione Terrestrecrea un corpo speciale di élite denominato Titani per dare la caccia ed eliminare le sacche di resistenza di Zeon. La brutalità dei metodi terroristici adottati dai Titani per raggiungere i loro scopi fa nascere in risposta due gruppi di resistenza, l’AEUG (Anti-Earth Union Group – Gruppo anti Unione Terrestre) e la sua emanazione terrestre Karaba (guidata dall’ex membro della Base Bianca Hayato Kobayashi e del quale farà parte anche Amuro Ray), che affronteranno la Federazione in quella che viene chiamata la Guerra di Gryps. La serie inizia con Char Aznable, diventato membro dell’AEUG con l’alias “Quattro Bajeena“, che attacca una base militare dei Titani nella colonia occupata di Green Noah a Side 7 per raccogliere informazioni sul nuovo prototipo di mobile suitfederale, il tipo RX-178 Gundam Mark IIKamille Bidan, un giovane ed impulsivo newtype che vive nella colonia, si ritrova coinvolto suo malgrado ed aiuta l’AEUG a trafugare il Mark II. Infine si unisce all’AEUG, prima come pilota del Mark II, quindi come pilota del nuovo Mobile Suit Z Gundam (creato dall’AEUG e basato su un’idea di Kamille). Lo scontro tra le parti vedrà in un secondo momento l’ingresso in campo di una terza forza, quella di Axis, l’asteroide su cui alla fine della Guerra di un anno si erano rifugiati i sostenitori degli Zabi e della restaurazione del Principato di Zeon, guidati dalla giovane Haman Karn, reggente della piccola Mineva Zabi.
Lista Episodi

Mobile Suit Zeta Gundam (1985) on IMDb

Allo scopo di rilanciare la serie TV, nel 1981 Yoshiyuki Tomino e Yoshikazu Yasuhiko la ripresero traendone tre lungometraggi: Mobile Suit Gundam e Mobile Suit Gundam II: Senshi hen, distribuiti nel 1981, e Mobile Suit Gundam III: Meguriai uchū hen, proiettato nel 1982. Ognuno dei tre film ripercorre in ordine cronologico una parte della serie TV ed è composto soprattutto da animazioni tratte dalla stessa, anche se Tomino e Yasuhiko ritennero che alcune cose potevano essere migliorate. Furono così modificati diversi aspetti della sceneggiatura, ritenuti poco realistici e più adatti a una serie di super robot. Il G-Armor, ad esempio, viene completamente eliminato e rimpiazzato dai più realistici caccia di supporto Core Booster; nella tappa a Jaburo, ad Hayato viene fatto assegnare un Guncannon per sostituire il Guntank, che è un mezzo da combattimento terrestre; nel terzo film, infine, vennero aggiunte diverse nuove scene sulle battaglie di Solomon e di A Baoa Qu.
La trilogia cinematografica è stata distribuita anche negli Stati Uniti, mentre in Italia i 3 film sono stati pubblicati anch’essi dalla Dynit direttamente in DVD

Mobile Suit Gundam (1979) on IMDb
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Mobile Suit Gundam F91 (機動戦士ガンダムF91, Kidō Senshi Gundam F91?) è un lungometraggio di animazione giapponeseprodotto dalla Sunrise nel 1991, il secondo ambientato nell’Universal Century della saga di Gundam. Edito in Italia dalla Dynit nel 2011, nel 2006 la Star Comics ne aveva già pubblicato anche l’adattamento manga, realizzato in un unico tankōbon da Daisuke Inoue nel 1991.
Gundam F91 segna il ritorno alla saga dell’Universal Century dello staff di base della prima serie storica Mobile Suit Gundam, con Yoshikazu Yasuhiko al character design e Kunio Okawara al mecha design, nel tentativo di rilanciarla con un nuovo ciclo di avvenimenti e nuovi personaggi. Progettata inizialmente come una serie televisiva di 50 episodi, l’opera venne più prudentemente adattata in un film cinematografico per sondare il pubblico, tuttavia, sebbene qualitativamente eccellente, la pellicola non riuscì nell’intento, concedendo troppo a trame già sfruttate in precedenza, e il progetto venne definitivamente abbandonato.[1]
È l’anno 0123 UC, sono ormai passati trent’anni dall’ultima rivolta delle colonie guidata da Char Aznable, ma il seme dell’indipendenza è ancora vivo tra gli abitanti dello spazio. Una nuova organizzazione militare, la Crossbone Vanguard, esce allo scoperto per rivendicare l’autonomia delle colonie orbitali.

La Federazione Terrestre è colta di sorpresa dall’attacco lanciato per occupare le colonie di Side 4, ribattezzato Frontier, e così Frontier IV cade in breve tempo in mano alla milizia. Tra gli sbigottiti abitanti della colonia c’è il giovane studente di ingegneria Seabook Arno, che, oltre ad assistere impotente alla morte di molti suoi amici, nella circostanza scopre anche la vera identità della ragazza di cui è innamorato, Cecily Fairchild, la quale in realtà è Berah Ronah, erede della potente famiglia a capo della Crossbone Vanguard. Nel susseguirsi degli eventi Seabook ritrova anche la madre, scienziata di fama creduta morta, che invece si era isolata per lavorare ad un nuovo mobile suit, il cui nome in codice è Gundam Formula 91. Imbarcatosi su una corazzata federale, Seabook accetta a malincuore di pilotare il Gundam, per scoprire così di essere un potente newtype capace di determinare le sorti del conflitto insieme alla ragazza che ama.

Mobile Suit Gundam F91 (1991) on IMDb
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Mobile Suit Gundam: Il contrattacco di Char (機動戦士ガンダム:逆襲のシャア, Kidō senshi Gundam: Gyakushū no Char?) è un lungometraggio di animazione giapponese prodotto dalla Sunrise nel 1988, ambientato nell’Universal Century della saga di Gundam. Nel 2005 la Star Comics ne ha pubblicato in Italia l’adattamento manga realizzato in un unico tankōbon da Koichi Tokita nel 1999, mentre l’edizione italiana del lungometraggio è stata pubblicata da Dynit.
Char’s Counterattack è il primo lungometraggio originale ambientato nell’Universal Century, preceduto solo dalla riduzione cinematografica della prima serie Mobile Suit Gundam in tre film di montaggio. Segue in ordine cronologico la serie TV Mobile Suit Gundam ZZ del 1986 e vede il ritorno di Yoshiyuki Tomino ai registri seri e drammatici che connotano le prime due serie (Mobile Suit Gundam e Mobile Suit Z Gundam), presentando il confronto finale tra i due personaggi principali, Amuro Ray e Char Aznable. Il film è anche la prima produzione della saga di Gundam in cui viene impiegata la computer grafica, seppure in una sequenza di pochi secondi in cui si osserva una colonia ruotare lentamente nello spazio.
È l’anno 0093 UC, sono passati quasi quattordici anni dalla fine della Guerra di un anno, ma nella Sfera Terrestre la pace è ancora un miraggio. La situazione nelle colonie spaziali è sempre tesa e Char, disperso da tempo, si è rifatto vivo come leader di Neo Zeon, la compagine già erede delle istanze di indipendenza dell’ex Principato fondata da Haman Karn.

Per raggiungere i propri scopi egli non esita a mettere di nuovo in pratica la tattica di far precipitare corpi celesti sulla Terra, al fine di causare una nuova era glaciale che ripulisca il pianeta da un’umanità ormai parassitaria. A contrastare i suoi piani c’è la Londo Bell, un corpo speciale dell’Esercito federale in cui milita anche Amuro Ray, che però fallisce nel tentativo di impedire la caduta dell’asteroide Luna 5 su Lhasa, in Tibet, dove ha sede il Governo federale. Grazie a questo micidiale colpo, Char costringe la Federazione ad un negoziato di pace durante il quale ottiene l’assegnazione di Axis, ormai in disuso, in cambio di un’ingente quantità d’oro e la consegna della propria flotta. In realtà, però, Char sta ingannando la Federazione Terrestre: invece di navi vere, invia al punto di rendez-vous una flotta di navi-fantoccio e nel frattempo si impossessa dell’arsenale nucleare stipato su Luna 2 per sistemarlo su Axis prima di lanciarla contro la Terra. La Londo Bell scopre però il piano ed ingaggia una durissima battaglia intorno all’asteroide, riuscendo solo in parte a vanificare l’azione di Char, il cui mobile suit Sazabi viene comunque distrutto da Amuro Ray con il nuovo RX-93 ν Gundam. Quando però tutto sembra perduto, con l’enorme roccia in caduta libera verso il pianeta, l’azione disperata di Amuro a bordo del suo mobile suit, aiutato da decine di altri dell’una e dell’altra parte, riesce nel deviarne la rotta. Il destino finale di Char e Amuro resta sconosciuto.

Mobile Suit Gundam: Char's Counterattack (1988) on IMDb

Non l’ho trovato nel mio archivio, lo sto cercando

Titolo originale Kidou senshi Gundam 0083: Zeon no zankouTitolo ingleseMobile Suit Gundam 0083: The Last Blitz of Zeon Titolo Kanji機動戦士ガンダム0083 -ジオンの残光-Nazionalitàbandiera nazione Giappone Categoria Film Genere Azione  Fantascienza  Guerra  Mecha Anno 1992

Anno 0083 dell’Universal Century. Nella base australiana di Torrington è atterrata una nave spaziale di classe Pegasus. La corazzata federale si chiama Albion, e sotto il comando del capitano Synaps trasporta due nuovi modelli di Mobile Suit Gundam. Insieme all’amico e collega Keith il giovane pilota collaudatore Kou Uraki si intrufola nella nave per ammirare in anteprima i Gundam appena approdati alla base, ma proprio in quel momento, il maggiore Gato, un superstite del principato di Zeon, riesce a sottrarre alla Federazione Terrestre una delle due unità. Kou sale sul Gundam Numero 1 per impedirgli, anche se invano, di fuggire con l’MS federale… Inizia così l’avventura di Kou Uraki e dei tre piloti veterani che con lui dovranno recuperare il Mobile Suit caduto nelle mani nemiche… (trama tratta dal sito dell’editore italiano, Dynit).

Mobile Suit Gundam 0083: The Afterglow of Zeon (1992) on IMDb
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Mobile Suit Gundam 0083: Stardust Memory (機動戦士ガンダム0083 スターダストメモリー Kidō Senshi Gandamu 0083: Sutādasuto Memorī?) è un OAV di 13 episodi prodotto dalla Sunrise nel 1991; appartiene alla saga dell’Universal Century di Gundam. Nel 1992 dall’OAV è stato tratto un film di montaggio di circa due ore, dal titolo L’ultima scintilla di Zeon (ジオンの残光, Jion no zankō?).
Tecnicamente una delle migliori opere ambientate nell’Universal Century di Gundam,[3] Stardust Memory è stata concepita come un necessario prequel alla serie Mobile Suit Z Gundam, creata sei anni prima, ma relativa a vicende ambientate circa quattro anni dopo, di cui spiega l’antefatto ed i presupposti narrativi. Ciò nonostante, l’opera si giustifica di per sé, con una trama ben sviluppata ed i personaggi principali sufficientemente approfonditi.
Dopo la battaglia di A Baoa Qu, che segnò la capitolazione dell’esercito del Principato di Zeon e la vittoria della Federazione Terrestrenella Guerra di un anno, un gruppo di militari al comando dell’Ammiraglio Aguille Delaz, tra cui l’asso Anavel Gato, riuscì a sottrarsi alla disfatta, giurando di vendicare la sconfitta in un secondo tempo.Tre anni dopo, la corazzata federale di classe Pegasus denominata Albion, agli ordini del Capitano Ayper Synaps, parte per una missione segretissima verso la base australiana di Torrington, recando a bordo due nuovi modelli sperimentali di Gundam, il GP01 Zephyrantes ed il GP02A Physalis, quest’ultimo realizzato per fare uso di armi atomiche, vietate sin dalla firma del Trattato del Polo Sud.
Grazie ad alcune spie infiltrate all’Anaheim, i superstiti di Zeon sono venuti a sapere del progetto e Anavel Gato riesce ad introdursi nella base federale ed a trafugare il mobile suit armato con una testata nucleare. Al furto assistono, tra gli altri, Nina Purpleton(ingegnere dell’Anaheim e progettista dei due prototipi di Gundam) ed il cadetto Kō Uraki, che d’impulso sale sul GP01 per cercare di bloccare Gato. Benché dotato di talento, Uraki è troppo inesperto rispetto ad un veterano come Gato, che riesce a fuggire dalla base col GP02A.

Mobile Suit Gundam 0083: Stardust Memory (1991) on IMDb
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Mobile Suit Gundam Unicorn (機動戦士ガンダムUC(ユニコーン) Kidō senshi Gandamu Yunikōn?) è una serie di light novel dello scrittore giapponese Harutoshi Fukui, con disegni di Yoshikazu Yasuhiko e Hajime Katoki. È ambientata nell’Universal Century della saga di Gundam; inedito in Italia. Nel 2010 ne è iniziata la trasposizione in una serie OAV di sei episodi e in un manga. Successivamente, in data 14 maggio 2012, è stata ufficialmente annunciata da Sunrise l’aggiunta di un settimo episodio alla serie OAV.
U.C. 0001 La colonizzazione dello spazio sta per dare inizio a una nuova era. Tuttavia, durante la cerimonia del cambio di calendario la colonia spaziale di Laplace, residenza ufficiale del Primo Ministro della Federazione Terrestre, viene ridotta in frantumi da un attacco terroristico. Un giovane di nome Syam Vist, entrato a far parte dei terroristi dopo essere caduto in miseria, viene coinvolto nell’esplosione, scoprendo la presenza di qualcosa tra le macerie.
U.C. 0096. La colonia manifatturiera Industrial 7 è in fase di completamento e fluttua nell’orbita di Lagrange Point 1. Un giovane di nome Banagher Links, cresciuto senza alcun ricordo di suo padre, incontra Audrey Burne, una misteriosa fanciulla imbarcata clandestinamente su una nave diretta verso la colonia. Mentre un misterioso Mobile Suit bianco viene sottoposto a innumerevoli test, i portavoce di Neo Zeon si infiltrano all’interno della colonia alla ricerca di qualcosa di importante. Banagher non sa ancora di essere stato coinvolto nelle oscure macchinazioni che circonderanno lo Scrigno di Laplace, e presto entrerà in contatto con quello che viene definito la chiave dello Scrigno, l’Unicorn Gundam.
Cos’è lo Scrigno di Laplace? Quali segreti contiene? La secolare maledizione dell’Universal Century sta per essere svelata.

Mobile Suit Gundam Unicorn (2010) on IMDb
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Mobile Suit Gundam (機動戦士ガンダム Kidō senshi Gandamu?, lett. “Gundam il guerriero corazzato mobile”) è una serie televisivaanime del 1979, realizzata da Yoshiyuki Tomino e dallo staff creativo della Sunrise sotto lo pseudonimo collettivo di Hajime Yatate.

Il mondo abitato dall’umanità non è più costituito dalla sola Terra, ma si è allargato all’intera Sfera Terrestre, comprensiva della Luna e di sette aree situate intorno ai punti di Lagrange dell’orbita lunare chiamate Side, in cui orbitano centinaia di “isole spaziali”, enormi cilindri artificiali contenenti habitat adatti alla vita. Anno 0079 UC: il Principato di Zeon, situato in Side 3, dichiara la sua secessione dalla Federazione Terrestre, scatenando un violento conflitto, noto come Guerra di un anno, che infurierà su ogni continente della Terra ed in quasi ogni colonia spaziale e insediamento lunare. Zeon è inizialmente avvantaggiato dall’uso di un rivoluzionario tipo di arma, il mobile suit, un robot corazzato di aspetto antropomorfo pilotato da un essere umano.Quando una squadra di mobile suit di Zeon in ricognizione, disobbedendo agli ordini ricevuti, attacca la colonia di Side 7, gli abitanti di quest’ultima vengono a conoscenza della risposta della Federazione a questa nuova arma: il mobile suit Gundam. Con l’aiuto dei soldati federali superstiti della corazzata da trasporto Base Bianca, l’equipaggio di profughi inizia un’avventura che porterà un pugno di loro a cambiare il corso della guerra.

Mobile Suit Gundam (1979) on IMDb
Locandina Mobile Suit Gundam - The Origin I

Un film di Takashi Imanishi. Titolo originale Mobile Suit Gundam – The Origin IAnimazioneRatings: Kids+13, durata 65 min. – Giappone 2015. – Nexo Digital uscita martedì 23giugno 2015MYMONETRO Mobile Suit Gundam – The Origin I * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

0068 U.C. (Universal Century): la Repubblica Autonoma di Munzo è in subbuglio per l’attentato al suo capo, Zeon Deikun, ordito dalla famiglia rivale Zabi. Questi ultimi assumono il controllo politico e militare della nazione, offrendosi di ospitare gli eredi Deikun per potersene in realtà sbarazzare agevolmente. Il generale Ramba Ral, tuttavia, organizza un piano che permetta ai piccoli Casval e Artesia di fuggire sulla Terra e salvarsi.
Il mito di Mobile Suit Gundam, serie meglio nota in Italia come Gundam, si dimostra intramontabile a 35 anni di distanza dalla nascita dell’anime. Una ricorrenza che la Sunrise ha voluto celebrare con una tetralogia di quattro film sulle origini della saga, un gigantesco prequel che si concentra sugli avvenimenti antecedenti rispetto alla serie classica.Il primo episodio, sottotitolato Blue-Eyed Casval, è dedicato all’infanzia di Casval, destinato a diventare un giorno Char Aznable, campione di Zeon e arcirivale di Amuro Ray. Poco più di un’ora sufficiente a far emergere i tratti della personalità del biondo antagonista già noti ai fan: senso del comando, orgoglio e coraggio. Il piccolo Casval ne dà dimostrazione in un duello impari con Kicylia Zabi, membro della famiglia che ha congiurato contro suo padre, e poi guidando un Guntank in una scena che prefigura gli epici scontri tra robot che caratterizzano la serie.
Mobile Suit Gundam – Le Origini I si rivolge soprattutto ai fan e a soddisfare la loro curiosità sulla genesi di una delle serie più amate (Gundam fu culto assoluto nell’epoca d’oro dei cartoni animati della Tv italiana anni Ottanta), mettendo in scena immagini fin qui solo sognate, come la morte del padre di Char (sottolineata da uno zoom improvviso nella soggettiva di Casval). Si presta difficilmente, invece, a un interesse del neofita per l’episodio autonomo in sé, specie considerata l’agguerrita concorrenza in materia di oggi. Ma il taglio “umanista” di Gundam, con un’attenzione particolare dedicata ai risvolti psicologici dei personaggi e ai loro vizi e virtù, è conservata intatta, anche grazie alla scelta felice di affidare la sceneggiatura all’autore originario Yasuhiko Yoshikazu.

Mobile Suit Gundam: The Origin I - Blue-Eyed Casval (2015) on IMDb
Locandina I piloti dell'inferno

Un film di Cy Endfield. Con Herbert LomStanley BakerPeggy Cummins Titolo originale Hell DriversDrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 100 min. – Gran Bretagna 1958.

Un ex detenuto accetta di lavorare come camionista nonostante le difficoltà e i rischi dell’impiego. Il suo capo è prepotente e violento e diventa immediatamente un acerrimo rivale. Dopo un incidente che ha messo in pericolo la vita di un amico, il protagonista propone all’avversario una gara al volante.

Hell Drivers (1957) on IMDb

Regia di Mario Monicelli. Un film con Monica VittiCarlo GiuffréStanley BakerTiberio MurgiaStefano Satta FloresCast completo Genere Commedia – Italia1968durata 102 minuti. – MYmonetro 3,65 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Giovane sicula dal sangue caldo sbarca a Londra per uccidere Vincenzo che l’ha sedotta e abbandonata. Ma nella metropoli avviene una felice metamorfosi. Commedia all’italiana in trasferta inglese. Confezione di lusso, sostanza da avanspettacolo, caricaturale più che satirica, con una bieca insistenza sui più vieti luoghi comuni sul Sud. Nomination all’Oscar come miglior film straniero.

The Girl with a Pistol (1968) on IMDb

Regia di Stephen Gaghan. Un film Da vedere 2016 con Matthew McConaugheyEdgar RamirezBryce Dallas HowardMacon BlairAdam LeFevreCast completo Titolo originale: Gold. Genere AvventuraDrammaticoThriller, – USA2016durata 121 minuti. Uscita cinema giovedì 4 maggio 2017 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,10 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’avido uomo d’affari (sfortunati) Kenny Wells impara che non è tutto oro ciò che luccica: nel 1993 è convinto di aver trovato una miniera d’oro in Indonesia. Segue quotazione in borsa. Ma è una frode: i primi campioni trovati erano solo ricoperti di polvere d’oro. Il film si ispira a uno scandalo finanziario realmente accaduto, ma la sceneggiatura (Patrick Massett e John Zinman, veterani della TV) è esagerata e compiaciuta, raccontata con i toni di un film d’avventura e le rifiniture epiche del sogno americano. Il regista ce la mette tutta, ma vuole imitare (seriamente) The Wolf of Wall Street (2014), e lo fa male. La trasformazione fisica di McConaughey per questo ruolo è fin troppo morbosa e non supportata da una scrittura drammatica del personaggio.

 Gold - La grande truffa
(2016) on IMDb

Regia di Martin McDonagh. Un film Da vedere 2008 con Brendan GleesonColin FarrellRalph FiennesJérémie RenierClémence PoésyCast completo Titolo originale: In Bruges. Genere Azione, – Gran BretagnaBelgio2008durata 101 minuti. Uscita cinema venerdì 16 maggio 2008 distribuito da Mikado Film. – MYmonetro 3,37 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In servizio attivo a Londra, una coppia di sicari è spedita dal boss in vacanza forzata a Bruges, in attesa di ordini. Nell’ultimo lavoro, il più giovane dei due ha ucciso per sbaglio un bambino. Nell’antica città fiamminga, mentre il veterano s’innamora della bellezza gotica della città, dei canali e del celebre Groeninge Museum, come capita a qualsiasi turista colto, il giovane la odia e smania, tormentato anche dai sensi di colpa. La telefonata che aspettano è un’atroce sorpresa. Oltre agli incanti di Bruges, Venezia del Nord, che diventa, grazie al regista, un vero personaggio, esistono altri motivi per non perdere quest’opera prima trascurata dal pubblico e sottovalutata dai critici: l’intelligente contaminazione dei toni e dei generi, la pittoresca galleria delle figure minori, il brio degli interpreti, la capacità di scavo psicologico dei due protagonisti.

In Bruges (2008) on IMDb
Kagemusha - Wikipedia

Un film di Akira Kurosawa. Con Tatsuya Nakadai, Tsutomu Yamazaki, Kenichi Hagiwara, Takashi Shimura, Mitsuko Baisho. Titolo originale Kagemusha. Drammatico, durata 159 min. – Giappone 1980. MYMONETRO Kagemusha, l’ombra del guerriero * * * 1/2 - valutazione media: 3,86 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1572, durante le guerre tra clan per la conquista di Kyoto, Shingen Takeda resta mortalmente ferito; prima di morire ordina al suo clan di non diffondere la notizia, servendosi di un kagemusha, un sosia, che continui a incutere terrore nel nemico.
Dopo aver tentato il suicidio per non essere riuscito a realizzarlo, Kurosawa Akira riesce infine nel 1980 a mettere in scena Kagemusha, grazie al denaro americano e alla produzione congiunta di Francis Ford Coppola e George Lucas. È in particolare quest’ultimo a pagare il suo debito di riconoscenza al maestro per aver fornito con il suo cinema molte delle idee e delle suggestioni alla base di Guerre stellari: e l’Imperatore ringrazia, contaminando con il West – che lui stesso ha contribuito a plasmare, influenzando tanto Per un pugno di dollari che I magnifici sette – l’epico finale della tragica storia del clan Takeda. La lunga attesa ha permesso a Kurosawa di reinventare il suo Kagemusha nel segno del colore, che gioca un ruolo fondamentale tanto nelle scene di massa diurne che in quelle notturne, sottolineando i colori primari che sono alla base dei quattro elementi – Vento, Foresta, Fuoco, Montagna – su cui si basa la forza dell’esercito Takeda. Un’armata antica, fatta di cavalli e fanti, che incarna il Giappone che se ne va e lascia il posto alla contaminazione dell’Occidente, diavolo della modernità, e alle astuzie delle armi da fuoco, di cui si avvale l’astuto generale Nobunaga Oda. Giocato su una scansione della narrazione prettamente teatrale, Kagemusha è precursore del capolavoro Ran nella sua ripresa di temi scespiriani: il sosia è l’uomo comune, un banale ladruncolo che porta il dovuto rispetto alla figura sacrale del capo dove non ne è in grado il figlio legittimo Katsuyori, accecato dall’ambizione e dalla volontà di rivalsa.
Kagemusha nasconde i suoi punti di debolezza – in primis la mancanza della “maschera” di Toshiro Mifune, sostituito da un volenteroso ma non altrettanto efficace Tatsuya Nakadai – con la potenza di sequenze tra le più impressionanti dell’intero cinema di Kurosawa. Il messaggero che letteralmente “sveglia i morti” attraversando le schiere esauste dei soldati, l’arcobaleno che sembra presagire la sciagura dietro il cambio di strategia di Katsuyori, l’allegoria finale sullo scorrere degli eventi in mano a un Fato bizzarro che “il mondo a caso pone”.
E il tragico-farsesco sosia, più vero del vero, che, quasi posseduto dallo spirito di Shingen Takeda, ne assume la solennità e la saggezza, doti proprie di un leader in grado di tenere unito il suo clan anche dall’aldilà. Anche se le torri di Kyoto resteranno un miraggio, una chimera sognata ma mai afferrata.

 Kagemusha - L'ombra del guerriero
(1980) on IMDb

Edit 5 Agosto 2024: aggiunta versione 1080p h265

Regia di Ingmar Bergman. Un film con Bibi AnderssonGunnar BjörnstrandJarl KulleStig JärrelNils PoppeGertrud FridhCast completo Titolo originale: Diävulens öga. Genere Commedia nera – Svezia1959durata 87 minuti. – MYmonetro 3,00 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.


“La verginità di una donna è un orzaiolo nell’occhio del diavolo” così recita un detto irlandese e quando il diavolo ne soffre, a causa della giovane e bella Britt, decide di mandare sulla terra Don Giovanni assieme al fidato scudiero Pablo. La missione è semplice: sedurre la fanciulla, figlia di un pastore protestante, facendo così scomparire l’affezione oculare. Ma, al contrario delle aspettative, la figlia è meno arrendevole della madre (che interessa a Pablo) e l’amore è in agguato.
Bergman passa con consumata abilità dal rigore narrativo e stilistico de La fontana della vergine a questo divertissement che nasconde tra le pieghe, come sempre, più di una riflessione di livello alto. A partire da quella sull’amore di cui Don Giovanni, che non ci ha mai creduto, si trova a dire: “Ho veduto l’amore da vicino. È un dono eccezionalmente raro. I mortali capaci di amare sono in numero ristretto e la loro sofferenza è grande. Pare che essi siano vicini a Dio, che siano il suo specchio e riflettano la sua luce e rendano la vita sopportabile agli altri che brancolano nel buio. Forse sarà così … Io ho scelto un’altra strada che si chiama disprezzo e indifferenza”. In una sola battuta di questo film, diviso teatralmente in tre atti, il regista riesce a condensare una riflessione sul sentimento inserendovi un collegamento con il Dio costantemente cercato. Ovviamente è ben lungi da romanticismi svenevoli e ci ricorda (lui ormai giunto al quarto matrimonio) che il talamo coniugale è il luogo più adatto per spegnere l’amore. Lo fa con la riservata sposa del pastore che non resiste alle lusinghe di Pablo che soddisfa il diavolo più del suo padrone, costretto ad agire in tempi diversi da quelli in cui era abituato ad intervenire e destinato ad essere al contempo sconfitto da Britt ricevendo però da essa il dono (non contraccambiato) del sentimento d’amore. La fanciulla corrisponderà non ai canoni imposti dallo stereotipo sulla donna scandinava ma alle caratteristiche descritte al seduttore prima dell’inizio della sua impresa. Basterà però la promessa matrimoniale perché anche per lei scatti l’ora della bugia. I finali dei film bergmaniani, anche i più apparentemente consolatori, hanno sempre un po’ di veleno nella coda.

The Devil's Eye (1960) on IMDb

Un film di Ingmar Bergman. Con Elliott GouldBibi AnderssonMax von SydowSheila ReidMargareta Byström. continua» Titolo originale BeroringenDrammaticodurata 112 min. – USA, Svezia 1971.

Una casalinga svedese, felicemente sposata e contenta (in apparenza) del suo stato, incontra un giovane archeologo americano e s’innamora pazzamente, sconvolgendo il suo tranquillo ménage.

The Touch (1971) on IMDb