Gli omicidi di Whitechapel sono forse la serie di delitti che più hanno risvegliato la fantasia di molti autori; se aggiungiamo il fatto che sono avvenuti in concomitanza col periodo di maggiore attività del famoso detective vittoriano, allora la coincidenza non può che essere una spinta in più per inserire nella vicenda anche il celebre consultant detective di Baker Street.
Dean D. Turnbloom ci presenta fin dall’inizio il vampiro responsabile, il Barone Barlucci, ex cavaliere templare diventato vampiro dopo essere stato ferito in battaglia, che non esita a definirsi, attraverso un racconto in terza persona, totalmente al di fuori di ogni sospetto. Un’epoca che crede nella scienza e ha abbandonato la superstizione non potrà mai pensare ad un vampiro che si aggira per le strade di Londra in cerca di sangue. La complicata vicenda costringerà Scotland Yard a richiedere l’intervento di Sherlock Holmes che, ritenendo soltanto delle leggende i racconti sui vampiri, si mette alla caccia dell’uomo responsabile. Il Barone si trova così costretto ad agire, proprio nel momento in cui è riuscito a trovare un metodo per alleviare i sintomi della sua “malattia” e, sul lungo periodo, riuscire a guarirne.
Sherlock Holmes e il vampiro di Whitechapel si inserisce in modo interessante nella serie di resoconti sherlockiani riguardanti lo Squartatore, di cui ricordiamo i più noti Uno studio in nero di Ellery Queen e L’ultimo caso di Sherlock Holmes di Michael Dibdin, senza contare gli incontri con i vampiri da parte di Holmes, a partire dal canonico L’avventura del vampiro del Sussex, ai numerosi apocrifi e film che lo vedono affrontare Dracula e vampiri meno noti, alcuni più riusciti di altri.
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Regia di Nicholas Ray. Un film con Robert Ryan, Ward Bond, Ida Lupino. Titolo originale: On Dangerous Ground. Genere Giallo – USA, 1951, durata 82 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,91 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Un poliziotto, resosi inviso ai suoi capi per i metodi brutali d’indagine da lui usati, viene trasferito in un paese di montagna. Gli capita di dare la caccia a un giovane accusato di omicidio.
Mobile Suit Gundam: Cucuruz Doan’s Island ( giapponese :機動戦士ガンダム ククルス・ドアンの島, Hepburn : Kidō Senshi Gandamu: Kukurusu Doan no Shima ) è un film d’animazione giapponese sui mecha diretto da Yoshikazu Yasuhiko . Il film è basato sul quindicesimo episodio della serie televisiva
Mobile Suit Gundam che ha sofferto diversi problemi di animazione a causa della scarsa esternalizzazione e del ricovero di Yasuhiko in ospedale. Yasuhiko ha deciso di rifare l’episodio come film perché gli piaceva il concetto originale dell’episodio. Il film è ambientato durante la Guerra di un anno, quando Amuro Ray pilota il Gundam mecha e gli viene ordinato, insieme all’equipaggio della Base Bianca, di cercare i ritardatari di Zeon su un’isola remota. È stato rilasciato in Giappone il 3 giugno 2022.
Regia di Shekhar Kapur. Un film con Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Clive Owen, Rhys Ifans, Jordi Mollà, Abbie Cornish. Cast completo Genere Drammatico, – Gran Bretagna, Francia, 2007, durata 114 minuti. Uscita cinema venerdì 26 ottobre 2007 distribuito da Universal Pictures. – MYmonetro 3,08 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Filippo II, re di Spagna e fervente cattolico, è fermamente deciso a detronizzare l'”eretica” Elisabetta I e a incoronare regina d’Inghilterra la cugina Maria Stuarda. Sostenuto dalla Chiesa di Roma e armato di un poderoso esercito il sovrano spagnolo ordisce un complotto ai danni di Elisabetta, che da trent’anni governa gli inglesi con forza e saggezza. Mentre il fondamentalismo cattolico di Filippo e dell’Inquisizione minaccia l’Europa protestante, la presenza a corte di Raleigh, un cittadino senza titolo nobiliare con la vocazione per l’esplorazione e per la navigazione su mari perigliosi, indebolisce le salde certezze della regina. Dimenticando il suo ruolo, Elisabetta si scopre vulnerabile e innamorata. Ma la politica estera la reclama. L’ “invincibile” Armada di Filippo, centotrenta galere e trentamila uomini, è salpata per l’Inghilterra.
La vita di Elisabetta I è un “testo” largamente frequentato al cinema. Ne esistono oltre venti versioni. Tutti se ne innamorano, soprattutto gli storici e i registi, che non resistono alla tentazione di farne un libro o un film. È successo a Shekhar Kapur, che dieci anni fa con Elizabeth tentò la sfida, vincendola. Nel secondo “episodio” la sovrana inglese vive una golden age minacciata dalla cospirazione e dal fondamentalismo di Filippo di Spagna. Fedele al suo voto di castità e di fedeltà alla nazione, Elisabetta declina le proposte di matrimonio dei suoi pretendenti e coltiva la disposizione al comando. Intrigata dallo spirito libero, colto e indipendente di Sir Raleigh, la regina cede il passo alla donna.
L’interesse per il “pirata” gentiluomo si libera nella conturbante sequenza della danza di corte, in cui Elisabetta immagina di sostituirsi alla giovane favorita (Elizabeth), suo doppio che agisce e sperimenta in sua vece l’amore. Confusa dal sentimento e ingabbiata dal suo ruolo, Elisabetta rinuncia alle proprie aspirazioni amorose e si consacra alla causa “protestante”, calandosi con rigore e passione nel ruolo della regina che impara i trucchi della politica e sa incantare il popolo, l’esercito e il nemico con indole risoluta e bellezza illibata.
La singolarità del film va ricercata nel linguaggio cinematografico: la costruzione dello spazio e il ruolo del montaggio. Dentro una ricostruzione storica volutamente accademica, secondo i modelli del classico kolossal storico, il regista riesce a fare interagire i volti e i corpi dei tre protagonisti (Elisabetta, Sir Raleigh e il segretario di stato Francis Walsingham) con le masse civili e con quelle armate. La spettacolarità volumetrica dell’ambiente cortigiano e quella epica della battaglia navale sono intercalate da scene liriche e private, che comunicano con efficacia una forte presa emotiva. Nella ricchezza della narrazione, che non risparmia gli eccessi e si concede di sollecitare sentimenti, la composizione sonora imprime il ritmo alla rappresentazione, contribuendo non poco alla mitizzazione della “regina vergine”.
La musica, i cori e il sinfonismo sono concettualmente vicini al melodramma operistico contro il pastiche rock-pop della regina francese della Coppola. Elizabeth – The Golden Age è l’occasione per consacrare (e venerare) Cate Blanchett, infinita nella definizione del personaggio storico, indagato nella sua umanità e seguito nella sua straordinaria avventura. Dotata di un’innata fotogenia e di un solenne portamento scenico, l’ultimo sguardo della sua regina è di quelli che non si dimenticano, quasi intuisse oltre lo “schermo” la presenza del suddito-spettatore.
Regia di Shekhar Kapur. Un film con Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Christopher Eccleston, Joseph Fiennes, Richard Attenborough. Cast completo Genere Biografico, – Gran Bretagna, 1998, durata 124 minuti. Uscita cinema venerdì 2 ottobre 1998 distribuito da Warner Bros Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,38 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Storia di Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, che divenne la prima regina d’Inghilterra nel 1558 e regnò fino al 1603. All’inizio Elisabetta dovette affrontare e superare intrighi continui, riuscendo tuttavia a districarsi fino a prendere il potere con sicurezza, gestendo con grande acume i rapporti con tutti, dal Parlamento alla Chiesa. Il film si interessa soprattutto al privato, ai primi amori di Elisabetta, ai tentativi da parte dei suoi tutori di trovarle un marito, sempre sgradevole e sgradito. Grande cura nella ricostruzione, ed esagerato amore per l’esercizio cinematografico. Nell’insieme un’opera comunque efficace. Kapur è un indiano che aveva già fatto parlare di sé al festival di Cannes del 1995 con l’opera Bandit Queen.
Mobile Suit Gundam MS IGLOO (機動戦士ガンダム MS IGLOO?, Kidō Senshi Gundam MS Iguruu) è un OAV di 9 episodi prodotto dalla Sunrise tra il 2004 ed il 2009; appartiene alla saga dell’Universal Century di Gundam. Inedito in Italia. È diviso in tre parti di 3 episodi ciascuna, note con i sottotitoli The Hidden One Year War (1年戦争秘話,?, Ichinen Sensō hiwa), Apocalypse 0079 (黙示録0079,?, Mokushiroku 0079) e Gravity Front (重力戦線,?, Jūryoku sensen), quest’ultima nota anche come Mobile Suit Gundam MS IGLOO 2.
Ambientata durante la Guerra di un anno come la prima serie storica, MS IGLOO è l’unica opera della saga dell’Universal Century interamente realizzata in computer grafica. I primi tre episodi furono inizialmente destinati ad essere proiettati esclusivamente presso il Bandai Museum di Matsudo. Successivamente, dato il grande successo riscosso, ne fu pubblicata un’edizione in DVD e furono realizzati altri tre episodi, distribuiti direttamente come OAV. Il sequel MS IGLOO 2 è stato anch’esso pianificato direttamente come OAV in tre episodi da pubblicarsi separatamente e vede in scena nuovi personaggi. Mentre i primi sei episodi raccontano la storia esclusivamente dal punto di vista dei soldati di Zeon e sono ambientati nello spazio, nella terza parte i protagonisti sono i soldati di fanteria della Federazione durante la campagna terrestr
Il tenente Sheridan, correttamente Ezechiele “Ezzy” Sheridan, è un personaggio di finzione televisivo interpretato dall’attore Ubaldo Lay e ideato intorno al 1960 dagli sceneggiatori Mario Casacci, Alberto Ciambricco e Giuseppe Aldo Rossi.È stato protagonista di diverse serie televisive di produzione italiana messe in onda dall’allora Programma Nazionale RAI in tre stagioni fra il 1959 ed il 1961 nella serie Giallo Club. Invito al poliziesco e a metà degli anni sessanta nelle serie derivate Ritorna il tenente Sheridan e Sheridan, squadra omicidi, oltre che in altre miniserie.
La figura di Sheridan, che appariva quasi sempre avvolto in un impermeabile color ghiaccio e a capo scoperto, a differenza di molti suoi colleghi hard boiled, era disegnata sui modi spicci ed improntati alla massima perspicacia intuitiva e investigativa tipica di un detective statunitense impegnato in una sezione investigativa di una grande città. Sotto questo aspetto risultava evidente una strizzata d’occhio, quasi una commistione, sia allo stile dettato da Philip Marlowe, il detective uscito dalla penna di Raymond Chandler, sia all’acume indagatorio di Nero Wolfe, il pachidermico investigatore ideato da Rex Stout e del Maigret di Georges Simenon.
Giocando a golf una mattina è uno sceneggiato televisivo del 1969 suddiviso in sei puntate su sceneggiatura e regia televisiva di Daniele D’Anza. È basato sul romanzo omonimo di Francis Durbridge (nell’originale in lingua inglese A Game of Murder), pubblicato poi nel 1975 con il numero 144 nella collana I Gialli di Longanesi.
L’ispettore di Scotland Yard Jack Kirby (Luigi Vannucchi) indaga sulla morte del fratello Bob (Alberto Farnese), ex campione di golf. L’ispettore è convinto che si tratti di omicidio e per il delitto sospetta di un tale, Tony.
Wacky Races è il titolo di due serie televisive a cartoni animati statunitensi prodotte dalla Hanna-Barbera. La prima debuttò negli Stati Uniti nel 1968, ispirata al film La grande corsa di Blake Edwards, incentrata su un campionato di corse automobilistiche con bizzarre vetture guidate da particolari personaggi.[1][2] Il successo della serie e di alcuni personaggi in particolare portò alla successiva produzione di altre serie a cartoni animati, spin-off della serie principale, come Dastardly e Muttley e le macchine volanti e Le avventure di Penelope Pitstop. La seconda serie è del 2017 ed è il reboot della serie originale.
Un gruppo di coloriti personaggi, ciascuno con una propria particolare autovettura, partecipa a una gara automobilistica a tappe itinerante per gli Stati Uniti d’America. Fra questi il cattivo Dick Dastardly, per riuscire a vincere attua una serie di stratagemmi volti a ostacolare gli altri concorrenti, ma inevitabilmente i suoi progetti gli si ritorcono contro, facendolo arrivare ultimo nonostante le elevate prestazioni della sua automobile. Gli altri piloti sono i fratelli Slag, due cavernicoli alla guida del Macigno-Mobile, Il Diabolico Coupé pilotata dai fratelli Big e Li’l Gruesome, Il professor Pat Pending alla guida della Multiuso, Red Max alla guida dello Scarafaggio Volante, Penelope Pitstop alla guida della vettura 5, il Vezzoso Coupé.
L’Armata Speciale, la vettura 6, è un carro armato guidato dal soldato Meekly agli ordini del sergente Blast, Clyde e la sua banda di gangster alla guida della vettura numero 7, la Macchina Antiproiettile, una vettura d’epoca banda degli anni venti, l’Insetto Scoppiettante, vettura è di legno mossa da una rudimentale caldaia, guidato da Luke con il nervosissimo e freddoloso orso Blubber, Peter Perfect, un damerino sempre galante con Penelope e dotato di un’incredibile forza fisica, alla guida della vettura 9 denominata Sei Cilindri o anche Turbo Terrific, l’unica vera auto da corsa che si riprende da ogni incidente con una semplice scrollata, Rufus Roughcut alla guida della Spaccatutto, vettura 10, occupata da un rude boscaiolo e dal suo castoro Sawtooth. Ogni episodio coincide con la tappa di una gara.
Dastardly e Muttley e le macchine volanti (Dastardly and Muttley in Their Flying Machines), noto anche come Lo squadrone avvoltoi, è una serie televisiva animata prodotta nel 1969 dalla Hanna-Barbera.
Dick Dastardly è a capo di una squadra di piloti che durante la prima guerra mondiale devono fermare un piccione viaggiatore, Yankee-doodle, al fine di evitare che questi consegni la posta al nemico (da qui il titolo della sigla di apertura “Stop the pigeon” – ferma il piccione – cantata dallo stesso Dick Dastardly).
Regia di Jim Sheridan. Un film Da vedere 1997 con Brian Cox, Daniel Day-Lewis, Ken Stott, Emily Watson, Lorraine Pilkington, Father John Wall¹. Cast completo Genere Drammatico – Irlanda, Gran Bretagna, USA, 1997, durata 113 minuti. – MYmonetro 3,25 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Ex membro dell’IRA, l’irlandese Danny esce dal carcere dopo 14 anni e torna nel quartiere cattolico di Belfast dove Maggie, sua ex ragazza, ha sposato un suo amico, anch’egli carcerato per motivi politici, ed è madre di un ragazzino. Il loro è l’incontro tra due prigionieri (delle leggi tribali, del dovere, dell’intolleranza, del sospetto), due solitudini, due vittime. Il film ripropone il trio J. Sheridan regista-Terry George sceneggiatore-D.Day-Lewis interprete che aveva fatto Nel nome del padre . Con un’azione che si svolge all’interno della fazione cattolica dell’Ulster, ambisce a una posizione equidistante tra le due parti, sottolineando il desiderio del protagonista di una loro pacifica convivenza e invocando un ritorno alle regole. Discutibile a livello pubblico, è più convincente su quello privato nel racconto dell’amore tra Danny e Maggie, disapprovato dal mondo in cui vivono. “È qui che il film acquista la sua più intima, e dirompente, valenza politica.” (G. Rinaldi) Contribuiscono al risultato l’ottimo Day-Lewis ed E. Watson che conferma le qualità rivelate in Le onde del destino.
Regia di Frank Darabont. Un film Da vedere 2007 con Thomas Jane, Marcia Gay Harden, Andre Braugher, Laurie Holden, Toby Jones. Cast completo Genere Horror, – USA, 2007, durata 127 minuti. Uscita cinema venerdì 10 ottobre 2008 distribuito da Key Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,09 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Horror anomalo, scritto, prodotto e diretto da Darabont. Tratto dal racconto omonimo, pubblicato in Italia nella raccolta Scheletri (1985) e in originale in Dark Forces (1980) di Stephen King, da cui Darabont aveva già cavato 3 film: The Woman in the Room (1982), Le ali della libertà (1994) e Il miglio verde (1999). Dopo una bufera, una fitta nebbia avvolge una cittadina del Maine. David e il figlio si trovano, con una decina di concittadini, intrappolati in un supermercato mentre fuori si aggirano aggressive creature mostruose: ragni, insetti, uccelli, enormi bestioni tentacolari. Che cosa spaventa di più David? I mostri “fuori” nella nebbia o le persone “dentro” il supermarket, suoi vicini, persino suoi amici, manipolati da una fanatica apocalittica? Film a doppia faccia. Girato in 37 giorni in Louisiana come esterni e in 2 teatri di posa. Anche stilisticamente è ammirevole la parte del supermercato che racconta come sotto la pressione della paura le persone cambino e le regole del vivere civile si disintegrino: ritmo rapido, scrittura ruvida e libera, quasi documentaristica ma attenta alle psicologie e ai particolari, attori bravi, tecnici di prim’ordine. La parte “fuori” dei mostri rimanda agli anni ’50, ma è un po’ stiracchiata l’origine del disastro. Solo 2 scene in digitale, ma si fanno valere soprattutto G. Nicotero e H. Berger del Gruppo KNB EFX per gli effetti di trucco, ben secondati da R. Schmidt (fotografia) e da E. Burrell, supervisore degli effetti visivi.
Regia di Mario Bava. Un film con Luigi Pistilli, Claudine Auger, Isa Miranda, Claudio Camaso, Anna Maria Rosati. Genere Horror – Italia, 1971, durata 90 minuti. – MYmonetro 3,22 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Muore impiccata, in una villa isolata, un’anziana contessa paralitica (Miranda). Muore di coltello il marito (Nuvoletti) che l’ha uccisa. Muoiono ammazzati altri undici, tra parenti e visitatori. Esseri umani raccontati come insetti in un mondo dominato da pulsioni brutali. Uno dei migliori film di M. Bava – che ne curò anche la fotografia – “proprio per l’intreccio di intenzioni alte e di pratiche basse, serietà metafisica e ironia sdrammatizzante, bellezza formale e grand-guignol” (A. Pezzotta). Scopiazzato da molti registi nordamericani dell’horror che di Bava sono meno colti e meno cattivi. Altro titolo: Ecologia del delitto .
Un film di Jacques Tourneur. Con Robert Mitchum, Kirk Douglas, Jane Greer, Rhonda Fleming, Virginia Huston. Titolo originale Out of the Past. Drammatico, b/n durata 88 min. – USA 1947. MYMONETRO Le catene della colpa valutazione media: 3,26 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dal romanzo Build My Gallows High di Geoffrey Homes. Il passato ritorna nella vita di un detective privato, ritiratosi in provincia, quando il suo losco ex datore di lavoro e la sua ex amante gli fanno un’offerta che non può rifiutare, coinvolgendolo in una trappola mortale. Uno dei vertici del cinema noir: fatalismo tragico, impotenza dell’individuo, rapporto avvelenato tra passato e presente, la figura della dark lady (J. Greer). Scritto da Daniel Mainwaring, il labirintico intrigo è messo in immagini da J. Tourneur con stringata intensità. 1° film di R. Mitchum come protagonista, funzionale fotografia di Nicolas Musuraca. La RAI ha restaurato l’edizione distribuita sul mercato italiano, lasciando in inglese le scene tagliate. Esiste anche in versione colorizzata. Insignificante remake diretto da Taylor Hackford: Due vite in gioco (1984). Altro titolo italiano: La banda degli implacabili .
Un film di Jonathan Mostow. Con Kurt Russell, Kathleen Quinlan, J.T. Walsh, Jack McGee Titolo originale Breakdown. Thriller, durata 100 min. – USA 1998. MYMONETRO Breakdown – La trappola valutazione media: 2,67 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Marito e moglie restano in panne in viaggio verso San Diego. Mentre lui rimane in attesa di aiuto lei accetta un passaggio da un camionista. Che la rapisce e ne chiede un riscatto. Dopo le canoniche tribolazioni del marito ecco che alla fine la donna viene ritrovata. Ben fatto. È quello che vuole essere.
Un film di Jean-Luc Godard. Con Eddie Constantine, Akim Tamiroff, Anna Karina, Jean-Pierre Léaud, Howard Vernon. Titolo originale Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution. Fantastico, b/n durata 98′ min. – Francia, Italia 1965. MYMONETRO Agente Lemmy Caution: missione Alphaville valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Lemmy Caution ha una missione da compiere ad Alphaville, città del futuro di un’altra galassia, dove tutto è diretto da Alpha 60, computer che ha messo al bando i sentimenti. Rivisitazione ironica di 2 generi popolari (spionaggio e fantascienza) in un cocktail gradevole. Ma Godard ne fa una ricerca sugli elementi di base del cinema: la luce e il suono. Alphaville è Parigi, capitale del dolore.
Aquarion (創聖のアクエリオン Sousei no Akuerion[1]?, letteralmente Aquarion della Sacra Genesi), è una serie anime composta da 26 episodi creata da Shoji Kawamori e prodotta dalla Satelight, che l’emittente TV Tokyo ha trasmesso in Giappone dal 4 aprile 2005 al 26 settembre 2005, mentre è stato trasmesso per la prima volta in Italia da MTV dal 14 febbraio 2006 all’8 agosto 2006. È andato inoltre in onda dal 10 aprile 2009 su Videostar, televisione regionale lombarda, il venerdì alle 21:00, e poi su Più Blu Lombardia, altra emittente locale.
Si tratta di una serie di fantascienza ambientata in una Terra del futuro, in cui gli esseri umani si trovano costretti a combattere contro la specie mitologica degli Angeli delle Tenebre. L’umanità può contare sul robot gigante Aquarion, che nasce dalla fusione di tre veicoli volanti chiamati Vector. Gli unici a poter pilotare queste portentose macchine sono gli Element, individui dotati di poteri speciali.
Dall’anime è stato tratto un manga spin-off, due OVA e un film. A gennaio 2012 è iniziata nuova serie intitolata Aquarion Evol, prodotta daSatelight e 8-Bit e precedentemente annunciata il 25 febbraio 2011[2]. A giugno 2015, per festeggiare il decennale della serie, sono stati realizzati un OAV speciale in cui si incontrano gli element della serie originale e di Evol e una nuova stagione intitolata Aquarion Logos.
Aquarion Evol (アクエリオンEVOL Akuerion Evol?) è una serie televisiva anime giapponese creata da Shoji Kawamori e prodotta da Satelight e 8-Bit,seguito della serie Aquarion del 2005. La serie venne annunciata il 25 febbraio del 2011[2] e ha debuttato su TV Tokyo l’8 gennaio 2012, per poi concludersi il 24 giugno dello stesso anno
La storia di Aquarion Evol è ambientata dodicimila anni dopo la guerra fra umani ed Angeli delle Tenebre combattuta da Apollo e Silvia, dove l’umanità si deve trovare a combattere contro esseri provenienti dal pianeta Altair, i quali stanno rapendo le donne con poteri element in quanto le loro sono morte tutte a causa di un male misterioso.
Il Santo (The Saint) è una serie televisiva britannica ideata nei primi anni sessanta e prodotta dal 1962 al 1969 dalla ITC per la catena televisiva ITV.
Le prime 4 stagioni sono state girate in bianco e nero (71 episodi totali), per passare al colore nelle ultime due (47 episodi totali).
La serie si basa sul personaggio letterario Simon Templar soprannominato “Il Santo“, ideato da Leslie Charteris nel 1928 come protagonista del romanzo Meet the Tiger!, un ladro e avventuriero gentiluomo.
Gaiking, il robot guerriero (大空魔竜ガイキング Daikū Maryū Gaiking?, Drago Demone Spaziale Gaiking) è una serie televisiva anime di genere mecha in 44 episodi, prodotto dalla Toei Animation nel 1976.
Zela, pianeta situato nella galassia del Cigno ad una distanza di circa 6.000 anni luce dalla Terra, era un mondo prospero e fiorente, ed i suoi abitanti vivevano in uno stato culturalmente e scientificamente avanzatissimo. Ma la loro sopravvivenza era messa costantemente in grande pericolo a causa del loro sole Sigma, che a seguito delle pericolose reazioni nucleari prodotte stava velocemente mutandosi in un micidiale buco nero. Fu così che per effetto della fortissima gravità esercitata da Sigma sul pianeta, gli abitanti si trovarono costretti a trasferirsi nel sottosuolo, costruendo un sole artificiale ed una città in cui vivere; tuttavia Zela veniva lentamente ma inesorabilmente attratto dal buco nero.
Gli zelani allora crearono un gigantesco robot senziente, Black Darius, sperando col suo aiuto di poter in tal modo salvarsi dalla sicura estinzione a cui sembravano esser destinati; ma tale creatura si rivelò tanto geniale quanto crudele e spietata. Non appena Darius ebbe il totale controllo del pianeta e degli abitanti, creò quattro esseri malvagi, “I Grandi Quattro” (Dankel, Desmond, Killer ed Ashmov) che diventarono i suoi subalterni per aiutarlo nella conquista dell’intero universo; inoltre diede origine anche all'”Armata dell’Orrore Nero”, formata da un numeroso esercito di zelani sottoposti prima al lavaggio del cervello e trasformati infine in cyborg.
In seguito, resosi conto di non poter evitare la distruzione di Zela, Darius decise allora di impossessarsi di un pianeta le cui caratteristiche fossero simili a quelle che una volta erano dello stesso Zela: e così la scelta fu quella di invadere la Terra, che gli zelani studiavano e conoscevano da migliaia di anni. In passato infatti numerose spedizioni di zelani avevano visitato la Terra, dando origine ad antiche civiltà e lasciando dietro di sé varie basi nascoste, forse in previsione di future colonizzazioni. Giunto il momento dell’invasione aliena, fortunatamente il nostro pianeta non si trova però impreparato agli attacchi del nemico.