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Locandina Mobile Suit Gundam - The Origin I

Un film di Takashi Imanishi. Titolo originale Mobile Suit Gundam – The Origin IAnimazioneRatings: Kids+13, durata 65 min. – Giappone 2015. – Nexo Digital uscita martedì 23giugno 2015MYMONETRO Mobile Suit Gundam – The Origin I * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

0068 U.C. (Universal Century): la Repubblica Autonoma di Munzo è in subbuglio per l’attentato al suo capo, Zeon Deikun, ordito dalla famiglia rivale Zabi. Questi ultimi assumono il controllo politico e militare della nazione, offrendosi di ospitare gli eredi Deikun per potersene in realtà sbarazzare agevolmente. Il generale Ramba Ral, tuttavia, organizza un piano che permetta ai piccoli Casval e Artesia di fuggire sulla Terra e salvarsi.
Il mito di Mobile Suit Gundam, serie meglio nota in Italia come Gundam, si dimostra intramontabile a 35 anni di distanza dalla nascita dell’anime. Una ricorrenza che la Sunrise ha voluto celebrare con una tetralogia di quattro film sulle origini della saga, un gigantesco prequel che si concentra sugli avvenimenti antecedenti rispetto alla serie classica.Il primo episodio, sottotitolato Blue-Eyed Casval, è dedicato all’infanzia di Casval, destinato a diventare un giorno Char Aznable, campione di Zeon e arcirivale di Amuro Ray. Poco più di un’ora sufficiente a far emergere i tratti della personalità del biondo antagonista già noti ai fan: senso del comando, orgoglio e coraggio. Il piccolo Casval ne dà dimostrazione in un duello impari con Kicylia Zabi, membro della famiglia che ha congiurato contro suo padre, e poi guidando un Guntank in una scena che prefigura gli epici scontri tra robot che caratterizzano la serie.
Mobile Suit Gundam – Le Origini I si rivolge soprattutto ai fan e a soddisfare la loro curiosità sulla genesi di una delle serie più amate (Gundam fu culto assoluto nell’epoca d’oro dei cartoni animati della Tv italiana anni Ottanta), mettendo in scena immagini fin qui solo sognate, come la morte del padre di Char (sottolineata da uno zoom improvviso nella soggettiva di Casval). Si presta difficilmente, invece, a un interesse del neofita per l’episodio autonomo in sé, specie considerata l’agguerrita concorrenza in materia di oggi. Ma il taglio “umanista” di Gundam, con un’attenzione particolare dedicata ai risvolti psicologici dei personaggi e ai loro vizi e virtù, è conservata intatta, anche grazie alla scelta felice di affidare la sceneggiatura all’autore originario Yasuhiko Yoshikazu.

Mobile Suit Gundam: The Origin I - Blue-Eyed Casval (2015) on IMDb
Locandina I piloti dell'inferno

Un film di Cy Endfield. Con Herbert LomStanley BakerPeggy Cummins Titolo originale Hell DriversDrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 100 min. – Gran Bretagna 1958.

Un ex detenuto accetta di lavorare come camionista nonostante le difficoltà e i rischi dell’impiego. Il suo capo è prepotente e violento e diventa immediatamente un acerrimo rivale. Dopo un incidente che ha messo in pericolo la vita di un amico, il protagonista propone all’avversario una gara al volante.

Hell Drivers (1957) on IMDb

Regia di Mario Monicelli. Un film con Monica VittiCarlo GiuffréStanley BakerTiberio MurgiaStefano Satta FloresCast completo Genere Commedia – Italia1968durata 102 minuti. – MYmonetro 3,65 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Giovane sicula dal sangue caldo sbarca a Londra per uccidere Vincenzo che l’ha sedotta e abbandonata. Ma nella metropoli avviene una felice metamorfosi. Commedia all’italiana in trasferta inglese. Confezione di lusso, sostanza da avanspettacolo, caricaturale più che satirica, con una bieca insistenza sui più vieti luoghi comuni sul Sud. Nomination all’Oscar come miglior film straniero.

The Girl with a Pistol (1968) on IMDb

Regia di Stephen Gaghan. Un film Da vedere 2016 con Matthew McConaugheyEdgar RamirezBryce Dallas HowardMacon BlairAdam LeFevreCast completo Titolo originale: Gold. Genere AvventuraDrammaticoThriller, – USA2016durata 121 minuti. Uscita cinema giovedì 4 maggio 2017 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,10 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’avido uomo d’affari (sfortunati) Kenny Wells impara che non è tutto oro ciò che luccica: nel 1993 è convinto di aver trovato una miniera d’oro in Indonesia. Segue quotazione in borsa. Ma è una frode: i primi campioni trovati erano solo ricoperti di polvere d’oro. Il film si ispira a uno scandalo finanziario realmente accaduto, ma la sceneggiatura (Patrick Massett e John Zinman, veterani della TV) è esagerata e compiaciuta, raccontata con i toni di un film d’avventura e le rifiniture epiche del sogno americano. Il regista ce la mette tutta, ma vuole imitare (seriamente) The Wolf of Wall Street (2014), e lo fa male. La trasformazione fisica di McConaughey per questo ruolo è fin troppo morbosa e non supportata da una scrittura drammatica del personaggio.

 Gold - La grande truffa
(2016) on IMDb

Regia di Martin McDonagh. Un film Da vedere 2008 con Brendan GleesonColin FarrellRalph FiennesJérémie RenierClémence PoésyCast completo Titolo originale: In Bruges. Genere Azione, – Gran BretagnaBelgio2008durata 101 minuti. Uscita cinema venerdì 16 maggio 2008 distribuito da Mikado Film. – MYmonetro 3,37 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In servizio attivo a Londra, una coppia di sicari è spedita dal boss in vacanza forzata a Bruges, in attesa di ordini. Nell’ultimo lavoro, il più giovane dei due ha ucciso per sbaglio un bambino. Nell’antica città fiamminga, mentre il veterano s’innamora della bellezza gotica della città, dei canali e del celebre Groeninge Museum, come capita a qualsiasi turista colto, il giovane la odia e smania, tormentato anche dai sensi di colpa. La telefonata che aspettano è un’atroce sorpresa. Oltre agli incanti di Bruges, Venezia del Nord, che diventa, grazie al regista, un vero personaggio, esistono altri motivi per non perdere quest’opera prima trascurata dal pubblico e sottovalutata dai critici: l’intelligente contaminazione dei toni e dei generi, la pittoresca galleria delle figure minori, il brio degli interpreti, la capacità di scavo psicologico dei due protagonisti.

In Bruges (2008) on IMDb
Kagemusha - Wikipedia

Un film di Akira Kurosawa. Con Tatsuya Nakadai, Tsutomu Yamazaki, Kenichi Hagiwara, Takashi Shimura, Mitsuko Baisho. Titolo originale Kagemusha. Drammatico, durata 159 min. – Giappone 1980. MYMONETRO Kagemusha, l’ombra del guerriero * * * 1/2 - valutazione media: 3,86 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1572, durante le guerre tra clan per la conquista di Kyoto, Shingen Takeda resta mortalmente ferito; prima di morire ordina al suo clan di non diffondere la notizia, servendosi di un kagemusha, un sosia, che continui a incutere terrore nel nemico.
Dopo aver tentato il suicidio per non essere riuscito a realizzarlo, Kurosawa Akira riesce infine nel 1980 a mettere in scena Kagemusha, grazie al denaro americano e alla produzione congiunta di Francis Ford Coppola e George Lucas. È in particolare quest’ultimo a pagare il suo debito di riconoscenza al maestro per aver fornito con il suo cinema molte delle idee e delle suggestioni alla base di Guerre stellari: e l’Imperatore ringrazia, contaminando con il West – che lui stesso ha contribuito a plasmare, influenzando tanto Per un pugno di dollari che I magnifici sette – l’epico finale della tragica storia del clan Takeda. La lunga attesa ha permesso a Kurosawa di reinventare il suo Kagemusha nel segno del colore, che gioca un ruolo fondamentale tanto nelle scene di massa diurne che in quelle notturne, sottolineando i colori primari che sono alla base dei quattro elementi – Vento, Foresta, Fuoco, Montagna – su cui si basa la forza dell’esercito Takeda. Un’armata antica, fatta di cavalli e fanti, che incarna il Giappone che se ne va e lascia il posto alla contaminazione dell’Occidente, diavolo della modernità, e alle astuzie delle armi da fuoco, di cui si avvale l’astuto generale Nobunaga Oda. Giocato su una scansione della narrazione prettamente teatrale, Kagemusha è precursore del capolavoro Ran nella sua ripresa di temi scespiriani: il sosia è l’uomo comune, un banale ladruncolo che porta il dovuto rispetto alla figura sacrale del capo dove non ne è in grado il figlio legittimo Katsuyori, accecato dall’ambizione e dalla volontà di rivalsa.
Kagemusha nasconde i suoi punti di debolezza – in primis la mancanza della “maschera” di Toshiro Mifune, sostituito da un volenteroso ma non altrettanto efficace Tatsuya Nakadai – con la potenza di sequenze tra le più impressionanti dell’intero cinema di Kurosawa. Il messaggero che letteralmente “sveglia i morti” attraversando le schiere esauste dei soldati, l’arcobaleno che sembra presagire la sciagura dietro il cambio di strategia di Katsuyori, l’allegoria finale sullo scorrere degli eventi in mano a un Fato bizzarro che “il mondo a caso pone”.
E il tragico-farsesco sosia, più vero del vero, che, quasi posseduto dallo spirito di Shingen Takeda, ne assume la solennità e la saggezza, doti proprie di un leader in grado di tenere unito il suo clan anche dall’aldilà. Anche se le torri di Kyoto resteranno un miraggio, una chimera sognata ma mai afferrata.

 Kagemusha - L'ombra del guerriero
(1980) on IMDb

Edit 5 Agosto 2024: aggiunta versione 1080p h265

Regia di Ingmar Bergman. Un film con Bibi AnderssonGunnar BjörnstrandJarl KulleStig JärrelNils PoppeGertrud FridhCast completo Titolo originale: Diävulens öga. Genere Commedia nera – Svezia1959durata 87 minuti. – MYmonetro 3,00 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.


“La verginità di una donna è un orzaiolo nell’occhio del diavolo” così recita un detto irlandese e quando il diavolo ne soffre, a causa della giovane e bella Britt, decide di mandare sulla terra Don Giovanni assieme al fidato scudiero Pablo. La missione è semplice: sedurre la fanciulla, figlia di un pastore protestante, facendo così scomparire l’affezione oculare. Ma, al contrario delle aspettative, la figlia è meno arrendevole della madre (che interessa a Pablo) e l’amore è in agguato.
Bergman passa con consumata abilità dal rigore narrativo e stilistico de La fontana della vergine a questo divertissement che nasconde tra le pieghe, come sempre, più di una riflessione di livello alto. A partire da quella sull’amore di cui Don Giovanni, che non ci ha mai creduto, si trova a dire: “Ho veduto l’amore da vicino. È un dono eccezionalmente raro. I mortali capaci di amare sono in numero ristretto e la loro sofferenza è grande. Pare che essi siano vicini a Dio, che siano il suo specchio e riflettano la sua luce e rendano la vita sopportabile agli altri che brancolano nel buio. Forse sarà così … Io ho scelto un’altra strada che si chiama disprezzo e indifferenza”. In una sola battuta di questo film, diviso teatralmente in tre atti, il regista riesce a condensare una riflessione sul sentimento inserendovi un collegamento con il Dio costantemente cercato. Ovviamente è ben lungi da romanticismi svenevoli e ci ricorda (lui ormai giunto al quarto matrimonio) che il talamo coniugale è il luogo più adatto per spegnere l’amore. Lo fa con la riservata sposa del pastore che non resiste alle lusinghe di Pablo che soddisfa il diavolo più del suo padrone, costretto ad agire in tempi diversi da quelli in cui era abituato ad intervenire e destinato ad essere al contempo sconfitto da Britt ricevendo però da essa il dono (non contraccambiato) del sentimento d’amore. La fanciulla corrisponderà non ai canoni imposti dallo stereotipo sulla donna scandinava ma alle caratteristiche descritte al seduttore prima dell’inizio della sua impresa. Basterà però la promessa matrimoniale perché anche per lei scatti l’ora della bugia. I finali dei film bergmaniani, anche i più apparentemente consolatori, hanno sempre un po’ di veleno nella coda.

The Devil's Eye (1960) on IMDb

Un film di Ingmar Bergman. Con Elliott GouldBibi AnderssonMax von SydowSheila ReidMargareta Byström. continua» Titolo originale BeroringenDrammaticodurata 112 min. – USA, Svezia 1971.

Una casalinga svedese, felicemente sposata e contenta (in apparenza) del suo stato, incontra un giovane archeologo americano e s’innamora pazzamente, sconvolgendo il suo tranquillo ménage.

The Touch (1971) on IMDb
Locandina Un mondo di marionette

Un film di Ingmar Bergman. Con Robert Atzorn, Christine Bucjegger, Heinz Bennent, Erwin Faber, Gaby Dohm. Titolo originale Marionetterna. Drammatico, durata 104 min. – Germania, Svezia 1980. – VM 14 MYMONETRO Un mondo di marionette * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Peter Egerman è un uomo benvoluto da tutti, figlio di un’attrice molto nota, marito di Katarina, una donna conosciuta per la sua efficienza. Peter Egerman uccide una prostituta. Da questo momento il film si suddivide in capitoli di breve durata preceduti da una didascalia. Apprendiamo così che quattordici giorni prima dell’omicidio Peter aveva chiesto aiuto a uno psichiatra perché provava da due anni il desiderio di uccidere la consorte. Lo psichiatra ne parlerà con la donna cercando di avere un rapporto sessuale con lei che però lo respinge proprio perché sente il marito sempre dentro di sé. La scoperta della personalità di Peter si dipana su un percorso temporale che non si sviluppa in modo cronologicamente continuo.
Considerevoli problemi con il fisco svedese avevano spinto Bergman a un esilio produttivo che aveva trovato il suo porto d’approdo in Germania. Un mondo di marionette è l’ultimo film realizzato con attori tedeschi e successivo alla riconciliazione del regista con la propria patria. Bergman ricordava: “Alcuni anni fa scrissi un soggetto non del tutto riuscito che s’intitolava ‘Amore senza amanti’. Era diventato un panorama della vita in Germania occidentale, credo fosse pervaso dalla rabbia impotente del prigioniero, la cosa certa è che non era giusto. Da questo gigante morto di morte naturale tagliai una fetta di carne che divenne un film per la televisione con il titolo Un mondo di marionette Non piacque, ma è uno dei miei film migliori, opinione questa condivisa da pochi”.
Da un punto di vista estetico il film rappresenta una sorta di ‘ribellione’ al colore al quale vengono affidati solo l’apertura e la chiusura. Il ritrovato bianco e nero per Bergman sembra favorire una maggiore possibilità di lavorare sull’interiorità. Se la lettura psicoanalitica può risultare in materia la più facile da esercitare su un testo costruito come questo non va però dimenticato che al regista continua ad essere quasi connaturale l’indagine sulle dinamiche di ciò che definiamo amore coniugale. Come tante altre coppie bergmaniane Peter e Katarina vivono l’inferno di una relazione in cui il sentimento non riesce ad abbattere le mura dell’egoismo individuale. Il delitto che sta alla base dell’indagine acquisisce così una dimensione simbolica che diviene cartina al tornasole di tutte le paure del protagonista. Non a caso lo psichiatra, quando lo invita a ricoverarsi presso la sua clinica, gli dice: “Siamo fenomenali nell’annullare la personalità degli altri. Se non c’è l’Io non c’è paura”.

From the Life of the Marionettes (1980) on IMDb

Regia di Steven Spielberg. Un film Da vedere 2002 con Tom CruiseSamantha MortonMax von SydowColin FarrellPeter StormareNeal McDonoughCast completo Genere Fantascienza, – USA2002durata 145 minuti. Uscita cinema venerdì 27 settembre 2002 distribuito da 20th Century Fox Italia. – MYmonetro 3,37 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I nomi in gioco sono certo “garanti di cinema”, livello altissimo. Per cominciare Philip K. Dick, scrittore-culto di fantascienza (ha firmato Blade Runner e Atto di forza, fra gli altri), poi c’è Spielberg dietro alla macchina e Cruise davanti. Più di così… Siamo nel 2054, a Washington, dove è stato messo a punto un sistema capace di prevedere i crimini, dunque prevenirli. Niente di particolarmente tecnologico: semplicemente tre umani dotati di capacità paranormali. Si chiamano pre-cog, da precognitives. I loro nomi sono un inno al “giallo”, Agatha come Christie, Dashiell come Hammett e Arthur come Conan Doyle. Vivono in una piscina e hanno visioni che poi trasmettono a un secondo livello, a un’unità di pronto intervento, il cui eroe è John Anderton (Cruise). Ma ecco che i veggenti a un certo punto indicano proprio John come futuro omicida di un tale che non conosce. Dunque il detective comincia la caccia a se stesso, naturalmente c’è la possibilità di qualche trucco, qualcuno per esempio potrebbe fabbricare non false prove, ma false visioni. Da qui una corsa contro il tempo, che è breve, con azioni alla Cruise-Spielberg, dunque esagerate e accattivanti. Sia chiaro che l’azione prevale, come prevale la ricerca del successo di pubblico rispetto ai significati letterari, anche se Spielberg ha detto di averne avuto abbastanza di “quel” successo e di aver finalmente costruito una storia perfettamente a propria misura. Chi ha praticato Dick (morto nell’82, giusto l’anno di Blade Runner) trova che la grande attitudine critica e dolorosa dello scrittore, principe delle metafore fantastiche, lascia troppo spazio al Cruise delle missioni impossibili e al regista sublimatore di effetti speciali. Anche se la storia, e il film, “ci sono”

Minority Report (2002) on IMDb

Regia di Shin’ya Tsukamoto. Un film con Shin’ya TsukamotoTakahiro MuraseTakahiro KandakaMasato TsujiokaMao SaitoCast completo Titolo originale: Haze. Genere Horror 2005,

Un uomo si sveglia imprigionato nella intercapedine di un muro senza apparente via d’uscita. Com’è finito lì e come può uscirne? Strisciando nel buio, incontra una donna e insieme trovano la forza di andare avanti alla ricerca della libertà. Tsukamoto manifesta il suo istinto sperimentalista in 30 centimetri di spazio registico e 49 minuti di claustrofobica angoscia: rende benissimo un incubo senza capo né coda, ponendo il protagonista in situazioni sempre più estreme a ogni risveglio. Nella 1ª parte, la tensione si sviluppa in un crescendo costante, con mini-sequenze in cui i sensi sono acuiti dall’assenza di percezione del sé e dell’ambiente circostante. L’uso particolare delle luci e quello sapiente dei suoni immergono lo spettatore in un viaggio nel fastidio più puro e nell’incertezza dopo ogni centimetro conquistato. La 2ª parte, più criptica e simbolista, sembra invece suggerire che l’amore vinca su tutto e richiama la metafora platonica della mezza mela. V.M. 14 anni.

 Haze - Il Muro
(2005) on IMDb

Regia di Seijun Suzuki. Un film con Jô Shishido, Yumiko Nogawa, Satoko Kasai. Genere Drammatico – Giappone1964durata 90 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ucciso un militare americano in una rissa, Shintaro (J. Shishido) si rifugia in un bordello. Fugge con una prostituta, ma sarà denunciato dalle altre, irriducibili su una regola del mestiere: non innamorarsi mai di un uomo. Specialista del genere Yakuza Eiga (film nero con una forte mistura di sesso e violenza), S. Suzuki (1923) cerca di riscattare la sordida materia passando da un naturalismo esasperato a invenzioni fantastiche di timbro surrealista o simbolico.

 Le professioniste
(1964) on IMDb

Regia di Claude Chabrol. Un film Da vedere 1994 con François CluzetEmmanuelle BéartNathalie CardoneAndré WilmsMarc Lavoine.Cast completo Titolo originale: L’enfer. Genere Drammatico – Francia1994durata 102 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Chabrol torna ad affondare il bisturi nella provincia francese. Questa volta però l’indagine è all’interno della psicologia maschile. Paul ha sposato una bella donna e insieme conducono un albergo. La gelosia prende a farsi spazio nella sua mente. Tutti sono possibili rivali e la moglie è una impudente fedifraga. Sarà davvero così? Chabrol non ci fornisce una risposta chiara, appagato dalla proposta dei film immaginari che l’uomo costruisce nella propria mente, montando e rimontando le sequenze dei (presunti) tradimenti.

Hell (1994) on IMDb

Un film di Ingmar Bergman. Con Max von SydowLiv UllmannGunnar BjörnstrandSigge Furst Titolo originale SkammenDrammaticob/n durata 103 min. – Svezia 1968.

Film contro la guerra. In un paese imprecisato scoppia un conflitto e una coppia di sposi attraversa esperienze terribili e umilianti ad opera ora dell’uno ora dell’altro esercito, finché i due non si troveranno alla deriva su una scialuppa in un mare disseminato di cadaveri.

Shame (1968) on IMDb
FORZA 10 DA NAVARONE - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Guy Hamilton. Con Harrison Ford, Robert Shaw, Carl Weathers, Barbara Bach, Franco Nero. Titolo originale Force 10 from Navarone. Guerra, Ratings: Kids+13, durata 118′ min. – Gran Bretagna 1978. MYMONETRO Forza 10 da Navarone * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un romanzo di Alistair MacLean. 1943, nella Iugoslavia occupata un pugno di prodi anglosassoni deve sferrare un grave colpo alla Wehrmacht di Hitler con l’aiuto dei partigiani: la distruzione di un ponte. Appartiene a quel filone bellico in cui tutto è importante tranne il realismo. Cattura chi è capace di abbandonarsi alla pura avventura spettacolare.

Force 10 from Navarone (1978) on IMDb

Baldios – Il guerriero dello spazio (宇宙戦士 バルディオス, Uchū Senshi Barudiosu?), è una serie televisiva anime di genere robotico, prodotto dalla Ashi Productions nel 1980. È l’unico anime giapponese anni ’80 in cui i terrestri non riescono a salvare la Terra dalla semi distruzione.
In un futuro lontano, il pianeta Saul 1, chiamato dai suoi abitanti “S1” (in quanto primo pianeta del loro sistema solare) è al collasso a causa dell’inquinamento da radiazioni; gli abitanti sono costretti da tempo immemore a vivere nel sottosuolo ed anche quel rifugio comincia a divenire precario in quanto la mancanza di risorse e l’avanzare degli influssi radioattivi inizia a destabilizzare il fragile equilibrio politico e sociale del pianeta. Un gruppo di scienziati, guidati dal professor Reigan, è vicino alla soluzione che permetterebbe il ritorno alla superficie agli abitanti del pianeta ma incontra la crescente ostilità della fazione militare secondo la quale l’unica soluzione sarebbe quella di abbandonare il pianeta e di colonizzarne uno nuovo con qualsiasi mezzo, guerra compresa. Theo Gattler, il leader militare, dopo aver commissionato l’uccisione dell’imperatore di S-1, eseguita per mano di Afrodia, sua fedelissima luogotenente, auto proclamatosi dittatore e capo supremo, accusando gli scienziati di aver cospirato ai danni di S-1, ne decreta la condanna a morte.

Space Warrior Baldios (1980) on IMDb
Locandina Aquila nera

Un film di Clarence Brown. Con Rodolfo ValentinoVilma Banky Titolo originale The EagleAvventuradurata 89 min. – USA 1925.

Uno dei migliori film interpretati da Rodolfo Valentino. Diretto da Brown in maniera esemplare e con una sceneggiatura di tutto rispetto. La zarina si invaghisce di un luogotenente dei cosacchi e lo vuole generale. L’uomo è molto imbarazzato e trova difficoltà nel trattenere le avances della sovrana.

The Eagle (1925) on IMDb
Locandina italiana 1981: Indagine a New York

Regia di J.C. Chandor. Un film Da vedere 2014 con Oscar IsaacAlbert BrooksCatalina Sandino Moreno, Annie Funke, Jerry AdlerAshley WilliamsCast completo Titolo originale: A Most Violent Year. Genere ThrillerAzione, – USA2014durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 4 febbraio 2016 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,18 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nell’anno col più alto tasso di crimini della storia di New York, Abel Morales, immigrato diventato onestamente imprenditore di successo nel commercio del petrolio, rischia di perdere tutto: proprio quando acquista un nuovo impianto di distribuzione, versando un ingente acconto e impegnandosi al saldo entro un mese, le sue autocisterne vengono assalite e svuotate da ignoti malviventi. Un procuratore lo rinvia a giudizio per irregolarità contabili. La banca che lo aveva sempre finanziato gli chiude la linea di credito. Il 3° LM di Chandor, anche sceneggiatore, è un crime drama sociale imperniato su un dilemma morale: rimanere onesti o accettare il malaffare? Non è tutto oro (nero) quel che luccica. Dimentichiamo l’imprenditore calvinista di Max Weber per il quale “honesty is the best policy”. Per Chandor l’onestà non è ormai che un espediente concorrenziale. Ben intonata la fotografia caravaggesca di Bradford Young.

A Most Violent Year (2014) on IMDb
LAMPI NEL SOLE" MOVIE POSTER - "THUNDER IN THE SUN" MOVIE POSTER

Un film di Russell Rouse. Con Jeff Chandler, Susan Hayward, Jacques Bergerac, Blanche Yurka. Titolo originale Thunder in the Sun. Western, durata 81′ min. – USA 1959. MYMONETRO Lampi nel sole * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1847 uno scout indiano guida una carovana di vignaioli baschi (francesi, non spagnoli) verso la California. Devono attraversare un territorio di pellerossa ostili, ma sono peripezie superabili. Scritto e diretto da Rouse, è un western melodrammatico di viaggio con un’insolita ambientazione e una suggestiva fotografia di Stanley Cortez. Un po’ greve, piuttosto convenzionale.

 Lampi nel sole
(1959) on IMDb

Regia di Luc Besson. Un film Da vedere 1990 con Philippe LeroyJean-Hugues AngladeTchéky KaryoJeanne MoreauAnne ParillaudCast completo Genere Thriller – Francia1990durata 113 minuti. – MYmonetro 3,19 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Condannata all’ergastolo, con trent’anni in un carcere di massima sicurezza, una ragazza accetta di entrare in un centro di addestramento per diventare un sicario agli ordini dei servizi segreti francesi. Besson fa un film nero in tutti i sensi dimostrando di saper combinare l’efficienza di un regista hollywoodiano nelle scene d’azione con la sottigliezza di un regista europeo. La Parillaud recita con tutto il corpo su ampio registro. La Moreau appare in 2 brevi scene e lascia il segno. Rifatto a Hollywood con Nome in codice: Nina (1993) e divenuto in seguito una fortunata serie TV.

La Femme Nikita (1990) on IMDb