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Un film di Carl Theodor Dreyer. Con Helge Nissen, Jacob Texiere, Ebor Strandin Titolo originale Blade af Satans Bog. Drammatico, b/n durata 158′ min. – Danimarca 1920. MYMONETRO Pagine dal libro di Satana * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In quattro episodi vediamo Satana (Nissen) che, maledetto da Dio, percorre il mondo inducendo gli uomini a compiere il male; può sperare di essere liberato dalla maledizione divina solo se qualcuno gli resiste, ma pochi lo fanno. Il primo episodio racconta il tradimento di Cristo da parte di Giuda, prezzolato da Satana nei panni di un fariseo. Il secondo episodio è ambientato nella Spagna del XVI secolo: Satana è un Grande Inquisitore che esercita la sua influenza su un giovane monaco tormentato, spingendolo a commettere un orribile stupro. Il terzo episodio è collocato all’epoca della rivoluzione francese: un giovane che ha la possibilità di salvare Maria Antonietta dalla ghigliottina lascia che sia giustiziata, perché gli ricorda un misfatto che era stato indotto a commettere da Satana, qui un capo giacobino. Il quarto episodio si svolge in Finlandia, durante la guerra civile del 1918: qui Satana è un empio monaco a capo di una plebaglia di bolscevichi, che minaccia di uccidere la famiglia della telegrafista Siri, se essa non manderà un messaggio che attiri i Bianchi in un’imboscata.

Lei resiste e si uccide piuttosto che diventare una traditrice.Carl Theodor Dreyer aveva appreso il mestiere alla Nordisk, scrivendo didascalie, adattando romanzi e drammi, ed occupandosi del montaggio di gran parte dei lungometraggi della società dal 1915 al 1918. Il suo talento venne riconosciuto e gli fu pertanto concesso un sostanzioso budget per fare questo film, la più grande produzione realizzata dallo studio nel 1919. Dreyer, tuttavia, non era soddisfatto delle risorse disponibili e, dopo aver completato il film, lasciò indignato la Nordisk. Eppure, anche se la sceneggiatura è sbilanciata (il complicato episodio francese è un po’ debole), questo film ambizioso colpisce per i primi piani indagatori, i set austeri e disadorni, il montaggio teso e le composizioni attentamente centrate. La sceneggiatura era stata scritta nel 1913 dall’autore danese Edgard Høyer (l’episodio finale era ambientato in origine durante la guerra russo-giapponese); si tratta di un’opera originale e nonostante ciò che si legge in molti credits, non deve nulla al bestseller di Marie Corelli The Sorrows of Satan (1895), portato sullo schermo da D.W. Griffith nel 1926.

Leaves From Satan's Book (1920) on IMDb
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Regia di Ang Lee. Un film Da vedere 1993 con Winston ChaoMay ChinMitchell LichtensteinSihung Lung. Titolo originale: Xiyan-Hsi-Yen – The Wedding Banquet. Genere Commedia, – USATaiwan1993durata 102 minuti. Uscita cinema mercoledì 3 agosto 1994 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 2,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il taiwanese Wai-tung, manager di successo, vive da anni a New York con il compagno Simon nascondendo la propria omosessualità ai genitori: questi ultimi, benché a chilometri di distanza, tentano di combinare il matrimonio di Wai-tung, ma lui rifiuta costantemente. Un giorno Simon pensa di simulare un matrimonio di convenienza tra Wai-tung e la sua affittuaria Wei-wei per far felici i genitori di Wai-tung, ma questi ultimi decidono di volare a New York per conoscere la nuora, obbligando i tre a un’improbabile messinscena.
Ancora lontano dai fasti della tripla statuetta dorata a venire, Ang Lee, al suo secondo film, delinea già quelle che saranno le cooordinate del suo successo: coniugare un cinema popolare e accattivante con velleità autoriali, il fascino della tradizione con quello della contemporaneità. Opera quasi paradigmatica nel suo lavoro su questi contrasti, Il banchetto di nozze mostra l’astuzia di Lee, che si rivolge a target eterogenei riuscendo a non scontentare nessuno, senza paura di compromettersi con gli stereotipi, siano essi relativi alla quotidianità newyorkese in chiave gay (tutta lavoro, telefono e palestra) o ai riti e ai costumi di Taiwan, isola-città – come la Manhattan speculare in cui si è rifugiato Wai-tung – e luogo in cui perpetuare una storia, quella cinese, bruscamente interrotta e alterata (quantomeno dal punto di vista dei nazionalisti taiwanesi).
Uomini che abbandonano luoghi per rompere con un passato soffocante e che finiscono per ricostruirlo altrove, in una apolide Chinatown dell’animo. Pur fluendo senza soluzione di continuità, Il banchetto di nozze non fa nulla per nascondere la sua struttura rigidamente tripartita: un inizio che si rifà alla commedia romantica americana anni ’80, basata su battute veloci ed equivoci; il corpo del film, dominato dal banchetto di nozze, in cui ha la meglio il contrasto tra stereotipi della tradizione e paradigmi della contemporaneità; e infine un epilogo commovente, in cui gli schemi saltano e l’opera rivela la personalità fin lì tenuta nascosta.
È come se Il banchetto di nozze avesse indossato, proprio come i suoi protagonisti, molteplici maschere per accattivare e depistare, prima di rivelare la sua reale natura mélo, in cui far emergere le contraddizioni e le sorprese di un patriarca insospettabilmente più umano e progressista di quanto atteso. Nonostante le indubbie influenze di Il vizietto e di Green Card – Matrimonio di convenienza, un piccolo classico della sophisticated comedy nell’era del postmoderno.

The Wedding Banquet (1993) on IMDb

Regia di Dario Argento. Un film con Marilù ToloAdriano CelentanoGlauco OnoratoEnzo CerusicoLuisa De SantisCarla TatòCast completo Genere Commedia – Italia1974durata 122 minuti. – MYmonetro 2,98 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Le cinque giornate sono quelle di Milano (18-23 marzo 1848), ma raccontate alla rovescia: delinquente da strapazzo e panettiere sono coinvolti nei moti contro il dominio austriaco. In cadenze di balletto crudele, sghignazzante e qualunquista, il film oscilla tra fascismo e Potere Operaio. È fascista a livello espressivo, estremista a quello ideologico, confuso su entrambi. Sceneggiatura di D. Argento, Luigi Cozzi, Vincenzo (Enzo Ungari) e Nanni Balestrini.

The Five Days (1973) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film con Takeshi KitanoRyo KaseToshiyuki NishidaKen MitsuishiHirofumi AraiCast completo Genere Azione – Giappone2012durata 112 minuti. – MYmonetro 3,19 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In seguito alla presa di potere di Kato del clan Sanno, avvenuta eliminando il boss yakuza precedente ma mascherando il reale colpevole, il cane sciolto Otomo è rimasto ai margini, fingendosi morto per sfuggire alle ritorsioni dei Sanno. Ma le voci sulla reale versione dei fatti e il ritorno in azione di Kimura, alleato di Otomo, preparano la strada a una violenta vendetta.
Considerare Outrage Beyond come oggetto a sé stante, valutarlo in maniera decontestualizzata, sarebbe mancare di rispetto a quell’artista unico che è Kitano Takeshi. Entità ormai inscindibile dal proprio cinema, ultimo esempio di artista in simbiosi di carne, sangue e celluloide con le sue opere, grazie alla trilogia iniziata con Takeshis e terminata con Achille e la tartaruga Kitano ha reso arte la sua crisi di ispirazione, offrendosi in maniera disarmante, quasi con un seppuku virtuale, al pubblico. Dopo un simile processo autodistruttivo non restavano che il ritiro o il rientro nei ranghi sicuri dello yakuza eiga, quel sottogenere rigidamente codificato che il popolo kitaniano da lui si attende

 Outrage Beyond
(2012) on IMDb
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Un film di Sydney Pollack. Con Harrison FordKristin Scott ThomasBonnie HuntCharles DuttonDylan Baker. continua» Titolo originale Random HeartsCommediadurata 131 min. – USA 1999MYMONETRO Destini incrociati

Lui è un poliziotto, lei una brillante professionista. I rispettivi coniugi hanno una relazione. I due fedifraghi muoiono in un incidente aereo mentre sono diretti, per il week-end, in un’isola. Ford intuisce la situazione e contatta l’altra donna, per cercare la verità. Dopo il doveroso trauma iniziale, i due traditi prendono coscienza, indagano insieme, alla fine, naturalmente, finiscono per piacersi. In questa sede Pollack viene considerato uno dei più bravi narratori del cinema americano. Basta ricordare titoli come Come eravamo e La mia Africa. Questa è la sua seconda caduta, dopo il quasi intollerabile Sabrina. Così come per Scorsese, non riusciamo proprio ad attribuirgli l’insufficienza.

Random Hearts (1999) on IMDb
Il presidente

l presidente (Præsidenten) è un film del 1919 diretto da Carl Theodor Dreyer

Un giudice in una cittadina danese vede la sua figlia illegittima ad un processo per l’omicidio del suo bambino appena nato. La ragazza era rimasta incinta di un aristocratico che non voleva sposarla e la stessa sorte era accaduta a sua madre. La pena per la figlia è la morte, lei gli chiede la grazia ma non potendola concedere il giudice decide di liberare la donna e di portarla fuori dal paese a tutti i costi.

The President (1919) on IMDb
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Un film di Peter Bogdanovich. Con Michael Caine, Carol Burnett, John Ritter, Christopher Reeve, Denholm Elliott. Titolo originale Noises Off. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 101 min. – USA 1992. MYMONETRO Rumori fuori scena * * * - - valutazione media: 3,37 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratta dall’omonima opera di Michael Frayn, si tratta di una commedia scoppiettante, dal ritmo incalzante e con spassosissime gag che si susseguono vorticosamente. La trama del film riguarda le varie fasi della costruzione di uno spettacolo da parte di una bizzarra compagnia: dalle prove, al debutto, alla tournée, che inizialmente risulta essere positiva, ma poco tempo dopo si rivela un disastro per ripicche e screzi fra attori – sul palcoscenico e fuori accade di tutto: interruzioni, errori, isterie, conflitti, tensioni, rappacificazioni – ma alla prima a Broadway è un trionfo. Regia sardonica e impeccabile, con degli straordinari attori tutti in stato di grazia, parecchie e buone le occasioni di risata. Era dai tempi della “screwball comedy” degli anni Trenta che non ci si divertiva così vedendo una commedia.

Noises Off... (1992) on IMDb

Regia di Aleksandr Sokurov. Un film con Eskender Umarov, Irina Sokolova, Vladimir Zamanskiy, Kirill Dudkin, Aleksey Yankovskiy, Viktor Belovolsky, Sergei Krylov, Aleksei Ananishnov. Titolo originale: Days of Eclipse. Genere Drammatico – Russia1988durata 139 minuti.

Dal romanzo Un miliardo di anni prima della fine del mondo dei fratelli Strugackij, scrittori di fantascienza, autori di Stalker. Un giovane medico viaggia verso una città disabitata. Incomprensibili forze misteriose ostacolano la sua ricerca: un caldo opprimente, la presenza di strani personaggi, visioni terrificanti, il dialogo con un amico defunto, l’apparizione di alieni. Il dissociarsi continuo degli elementi interni alla narrazione ha un effetto straniante sullo spettatore, l’asincronia tra la colonna sonora e le scene, il cambio improvviso delle tonalità di colore e la relazione repentina tra i piani, frantumano il discorso narrativo. La metafora drammatica di un uomo si sviluppa in un rapporto sinestetico con ciò che lo circonda, dotando l’ambiente di un linguaggio che esige chiavi di lettura proprie del discorso cinematografico.

Days of Eclipse (1988) on IMDb
Locandina Alexandra

Un film di Aleksandr Sokurov. Con Galina VishnevskayaVasily ShevtsovRaisa GichaevaEvgeni Tkachuk Titolo originale AleksandraDrammaticodurata 92 min. – Russia 2006. – Movimento Film uscita venerdì 30 maggio 2008.

Cecenia. Ai nostri giorni. Aleksandra Nikolaevna è una nonna che ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione per andare a visitare il nipote che presta servizio nell’esercito russo in azione in quella Repubblica dell’ex Unione Sovietica. Passerà alcuni giorni con le truppe scoprendo un nuovo mondo composto da giovani uomini che si trovano in una terra che non li ama e i cui abitanti sono comunque così riservati da non riuscire a comunicare i propri veri sentimenti. Alexandra riuscirà a trovare un modo per entrare in contatto con alcune donne e, al momento di ripartire, sarà una persona molto diversa quella che salirà sul treno che la riporta in Russia.
Alexandre Soukurov è uno dei pochi grandi autori russi che sono riusciti a sopravvivere a quel vero e proprio tsunami di cinema commerciale occidentale che ha travolto l’Est europeo in seguito alla caduta dei regimi socialisti. In questa sua ultima opera in cui, come ha già fatto anche in passato, si allontana dalle figure dei grandi dittatori del XX secolo per tracciare ritratti di vite comuni, Sokurov trova una mirabile sintesi narrativa. Il suo è stato finora considerato un cinema di elite, difficile, lento, per intellettuali cinefili all’ennesima potenza. In Alexandra troviamo invece uno sguardo che sa andare nell’intimo del rapporto tra esseri umani messi a confronto con se stessi ma anche con la Storia del loro Paese e con la loro cultura.
In questa nonna che si chiama con lo stesso nome del regista troviamo un personaggio altero, carico di consapevolezza di sé che progressivamente si stempera in umanità dinanzi a quei volti di ragazzi di leva mandati a fare da cani da guardia lontano da casa. La guerra non viene mostrata per una scelta etica nei film di Sokurov e non per nascondere (come qualcuno potrebbe pensare in questo caso) le uccisioni di civili compiute dai russi in Cecenia. Non è necessario vedere uccisioni o massacri per cogliere la sofferenza che circonda questo mondo. Dall’una e dall’altra parte. La si legge nei volti delle donne al mercato, con una delle quali la protagonista (una splendida Galina Vishnevskaya vera e propria gloria vivente della lirica russa) stringe un’amicizia che spera di prolungarsi nel futuro. Così come la si legge negli sguardi e nei gesti pudichi dei soldati nei confronti di una nonna che vorrebbero per sé. Alla ricerca forse di una figura doppiamente materna che finisce con il rappresentare una Madre Russia troppo lontana. Non solo geograficamente.

Alexandra (2007) on IMDb
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Un film di John Frankenheimer. Con Alan Bates, Elizabeth Hartman, Dirk Bogarde Titolo originale The Fixer. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 132′ min. – Gran Bretagna 1968. MYMONETRO L’uomo di Kiev * * * - - valutazione media: 3,33 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo (1966) di Bernard Malamud sceneggiato da Dalton Trumbo. Nella Russia del 1911, un giovane artigiano ebreo è ingiustamente accusato di stupro dalla figlia del suo padrone che lui aveva respinto. Il giudice istruttore a lui favorevole viene assassinato. Interviene un onesto funzionario. Un ottimo Bates rende ancora più efficace la denuncia contro l’antisemitismo e il razzismo del romanzo, tradotta da Frankenheimer in immagini e atmosfere con grande efficacia. La M-G-M ridusse il film da 150 a 132 minuti.

The Fixer (1968) on IMDb
Locandina Reality

Un film di Matteo Garrone. Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio. Drammatico, durata 115 min. – Italia 2012. – 01 Distribution uscita venerdì 28 settembre 2012. MYMONETRO Reality * * * - - valutazione media: 3,39 su 99 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Luciano Ciotola vive a Napoli in un palazzo fatiscente con la moglie e i figli avendo come coinquilini numerosi parenti. Gestisce una pescheria mentre con la moglie ha attivato un traffico illegale di prodotti casalinghi automatizzati. Luciano ha una vocazione per l’esibizione spettacolare così il giorno in cui i familiari lo sollecitano a partecipare a un casting de ¨”Il Grande Fratello” non si sottrae. Entra così in una spirale di attese che trasformerà la sua vita.
Matteo Garrone ha dichiarato “Dopo Gomorra volevo fare un film diverso, volevo cambiare registro così ho deciso di tentare la via della commedia”. Sul piano formale ha sicuramente affermato il vero ma su quello del contenuto profondo non è così. Reality è, anche se potrebbe sembrare impossibile, un film ancora più tragico di Gomorra.Perché se la camorra è un fenomeno delinquenziale nei confronti del quale si sono prodotti, in vasti strati della popolazione, i necessari anticorpi non altrettanto è avvenuto nei confronti dei reality in genere. Siamo di fronte a una distorsione della percezione del reale che ha metastatizzato una vasta fascia della cosiddetta ‘audience’. Non importa se in questa fase trasmissioni come quella oggetto del film o altre simili stanno subendo sensibili cali di ascolto. Ciò che conta è che il seme è stato deposto e le sue radici sono ben salde.
Attraverso le vicende di Luciano (uno straordinario Aniello Arena che ha costruito la sua professionalità attoriale in carcere) Garrone non ci racconta solo Napoli. Gira in una città che ormai conosce bene e che gli offre un ritmo recitativo che sarebbe difficile trovare altrove ma è dell’Italia tutta che ci offre uno squarcio doloroso. Sarebbe facile definire Luciano, sua moglie Maria e tutte le figure che li circondano come personaggi che sarebbero piaciuti a Eduardo ma qui si va oltre. Pirandello (con il suo confine labile tra ragione e follia) si sposa con Orwell (che finalmente vede riscattare il titolo del suo romanzo grazie all’ossessione che si impossessa del protagonista) mentre la colonna sonora di Alexandre Desplat va alla ricerca di sonorità che ci rinviano a quelle del Danny Elfman del Nightmare Before Christmas burtoniano. Perché è un incubo quello in cui precipita Luciano e in cui dissolve ciò che resta della sua famiglia e della sua vita sociale. Un incubo costruito da continue attese, da ‘stazioni’ come quelle della Via Crucis della Settimana Santa, cerimonia che finisce con l’acquisire un valore simbolico. Dopo non ci può essere che una resurrezione; ma quella che la civiltà dell’immagine produce può avere luogo solo in un paradiso ineluttabilmente falso.

Reality (2012) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film con Takeshi KitanoKotomi KyonoKayoko KishimotoRen ÔsugiSusumu TerajimaCast completo Genere Biografico – Giappone2005durata 108 minuti. – MYmonetro 3,00 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il regista Takeshi Kitano ha un sosia biondo che è un perdente assoluto. Perde al gioco, viene bocciato alle audizioni, svolge lavori noiosi e ripetitivi. Ma non smette mai di sognare, anche a occhi aperti, di entrare nel mondo del cinema e diventare famoso come il vero Takeshi. Ma sono solo sogni? Ed è solo un sosia?
Anche le menti artistiche più vulcaniche conoscono momenti in cui subentra un blocco creativo o la perplessità e lo scetticismo sulle effettive possibilità di rinnovare il proprio linguaggio. La differenza spesso è tra chi finge che nulla sia successo e ripropone stancamente il medesimo copione e chi non ci sta e riesce a interrogarsi su questa crisi, oltre che ad allargare il campo sul suo ruolo nella società. È il caso di Kitano Takeshi, star crossmediale nipponica, divenuto da intrattenitore televisivo e pittore a tempo perso creatore di videogiochi e soprattutto regista apprezzato in tutto il mondo. Scottato dall’insuccesso di Zatoichi e dalla difficoltà di imboccare nuove strade, lontano dalle aspettative dei fan, Kitano sceglie la via più impervia e rischiosa, inaugurando con Takeshis’ una folle trilogia sul senso dell’arte con se stesso come simbolo dell’artista e del suo travaglio. Takeshis’ è un’opera narcisista, spesso volutamente sciatta, quasi autolesionista come una cerimonia di harakiri, ma carica di una sincerità anche disarmante, quella andata scomparendo nelle opere immediatamente precedenti del regista nipponico.

 Takeshis'
(2005) on IMDb
La fuga di Logan (Logan's Run) - 1976 - Letterelettriche Edizioni

La fuga di Logan è una serie televisiva della MGM Television Production, basata sul romanzo omonimo di William F. Nolan e George Clayton Johnson e riduzione televisiva del film omonimo La fuga di Logan di Michael Anderson.

Nel XX secolo la Terra è stata sconvolta da una guerra nucleare globale. Duecento anni dopo i superstiti vivono divisi in piccole società autonome, come quella della città di Domes (la Città delle Cupole), edonistica e molto avanzata, nella quale, per ostacolare l’incremento demografico, è stata istituita una legge per cui tutti coloro che raggiungono l’età di trent’anni vengono sottoposti al rito del “Carousel” per essere rinnovati, ma in realtà vengono uccisi. Il protagonista, Logan 5, un sandmen (sorvegliante con il compito di sopprimere coloro che non vogliono sottostare al Carousel) si lascia convincere da Jessica 6 a ribellarsi a questa legge e a fuggire nel modo esterno, alla ricerca del luogo leggendario Sanctuary, ove regna la felicità e libertà assoluta, senza vincoli d’età.

Inizia per loro un’odissea interminabile, inseguiti dai guardiani della città, tra cui l’amico di Logan, Francis-7, alla ricerca di una possibilità di vita in superficie e affiancati dall’androide Rem, diventato loro amico durante la fuga. In un continuo inseguimento, i protagonisti si confrontano ogni puntata con diverse e spesso bizzarre comunità che vivono isolate in una Terra devastata da un lontano e terribile conflitto di cui si sono perse le tracce nella natura, nella geografia e nella memoria degli individui, alla ricerca del Santuario.

Logan's Run (1976) on IMDb

Regia di Mario Bava. Un film con Ira von FürstenbergWilliam BergerEdwige FenechHoward RossMaurice PoliMauro Bosco. Genere Drammatico – Italia1970durata 85 minuti. – MYmonetro 2,53 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’inventore di un nuovo prodotto viene invitato nella villa di un facoltoso possibile acquirente che ospita due coppie di amici. Il prodotto però non è in vendita a nessun prezzo e dato che tutti i presenti vorrebbero impossessarsene, si scatena una lunga serie di omicidi.

Five Dolls for an August Moon (1970) on IMDb

Regia di James Ivory. Un film Da vedere 1992 con Emma ThompsonAnthony HopkinsHelena Bonham CarterVanessa RedgraveJames WilbyCast completo Titolo originale: Howards End. Genere Drammatico – Gran BretagnaGiappone1992durata 140 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,50 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo omonimo (1910) di Edward M. Forster. Conflitto tra due mondi (due culture, due mentalità) all’interno della società londinese del primo Novecento: le due sorelle Schlegel della piccola borghesia colta e progressista e i ricchi, conservatori Wilcox, fondatori senza fasto né splendore dell’Impero. C’è anche una terza classe sociale, quella degli esclusi per censo ed educazione, rappresentata da Leonard Blast, povero e orgoglioso. La posta in gioco è Howards End, bella e scomoda dimora di campagna: appartiene ai Wilcox, passa in eredità a una delle due Schlegel e, infine, all’altra. sotto la vernice di raffinata eleganza, è un film (e un romanzo) attuale: beni immobili, sicurezza finanziaria, compagnie di assicurazione che falliscono, conflitti tra femminismo e vita domestica, attriti tra classi sociali. Premio speciale a Cannes e 3 Oscar: attrice protagonista (E. Thompson), scenografia (Luciana Arrighi) e costumi.

Howards End (1992) on IMDb
Sgomento - recensioni del pubblico | MYmovies

Regia di Max Ophüls. Un film con James MasonJoan BennettGeraldine BrooksShepperd Strudwick. Titolo originale: The Reckless Moment. Genere Giallo – USA1949durata 82 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Ricca signora USA si sbarazza del cadavere del losco seduttore della figlia che l’ha ucciso senza volerlo. Compare un testimone del delitto che la ricatta. Tra i due nasce una strisciante passione senza futuro. 4° e ultimo film USA del tedesco Ophüls, scritto da Henry Garson e Robert Soderborg per la Columbia, tratto dal romanzo The Blank Wall (1947) di Elisabeth Sanxay Holding. Il regista firma un noir anomalo, sacrificando la suspense al disegno dei personaggi col suo inconfondibile stile dai morbidi e complessi movimenti della cinepresa. Messo in DVD nel 2013 dalla Sinister Film in edizione originale e doppiata, arricchita dal documentario Ophüls e il noir (41′) del cinecritico Lutz Baker.

The Reckless Moment (1949) on IMDb

Un film di John Frankenheimer. Con Burt Lancaster, Michel Simon, Jeanne Moreau, Paul Scofield Titolo originale The Train. Guerra, Ratings: Kids+13, b/n durata 140 min. – USA 1964. MYMONETRO Il treno * * * - - valutazione media: 3,43 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella Francia occupata dai nazisti, viaggia un treno che trasporta un tesoro in opere d’arte trafugato ai musei di Parigi. Il comandante tedesco è un raffinato esteta. Ma il macchinista è uno dei capi della Resistenza. Prima ostacola in ogni modo il viaggio, poi dirotta il treno fuori dal percorso prefissato. Finisce in un massacro: il comandante germanico fa una strage dei civili, ma il macchinista uccide lui a colpi di mitra.

The Train (1964) on IMDb

Un film di William Friedkin. Con Gene Hackman, Frederic De Pasquale, Eddie Egan, Fernando Rey, Roy Scheider. Titolo originale The French Connection. Poliziesco, durata 104 min. – USA 1971. MYMONETRO Il braccio violento della legge * * * 1/2 - valutazione media: 3,59 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Jimmy Doyle “Popeye” è un poliziotto della squadra narcotici di New York dai metodi brutali e assai poco ortodossi. Messosi in cattiva luce con i suoi superiori, a causa di alcuni fallimenti professionali, Doyle è convinto di avere finalmente ricevuto la soffiata giusta, quella capace di imprimere una svolta a un’intera carriera. Un infiltrato è venuto a sapere di una grossa partita di eroina in arrivo dalla Francia. Pur senza mandato, il detective si lancia sulla pista indicatagli, che lo conduce alla mafia italoamericana locale. Con il collega Lo Russo, suo partner professionale fisso, avvierà un’indagine tutta pedinamenti e intercettazioni.Diventato un classico del nuovo poliziesco americano anni Settanta, Il braccio violento della legge ha rivoluzionato le regole allora in voga nel noir investigativo a stelle e strisce, influenzando molto cinema d’azione successivo.

The French Connection (1971) on IMDb

Regia di Ciccio Ingrassia. Un film con Lino BanfiCiccio IngrassiaDidi PeregoUbaldo LayMimmo BaldiTano CimarosaCast completo Genere Comico – Italia1975durata 95 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un misterioso amuleto finisce tra le mani di un ragazzino che, preso da smania erotica, assale un gran numero di fanciulle. Dopo numerosi, grotteschi episodi arriva finalmente uno stregone, che inghiotte l’amuleto e finisce agli inferi.

The Exorcist: Italian Style (1975) on IMDb
Locandina Tale of Cinema

Un film di Hong Sang-soo. Con Sang-kyung KimUhm Ji-WonLee Gi-Wu Drammaticodurata 90 min. – Corea del sud 2005.

ASeul i percorsi di due uominie una donnasi riflettono in un gioco di specchi che hanno cme base il cinema. Uno studente che vuole suicidarsi incontra una ragazza che decide di accompagnarlo verso l’ultimopasso. All’uscita di una sala cinematografica un cineasta velleitario incontra una donna che ritiene sia la protagonista del film appena visto…Intellettualismo diffuso a piene mani in un film che trova spazio sullo schermo dei festival ma che avrà grande difficoltà ad incontrare il pubblico.

Tale of Cinema (2005) on IMDb