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Il Muppet Show (The Muppet Show) è una trasmissione televisiva ideata dallo statunitense Jim Henson, andata in onda dal 1976 al 1981.
I protagonisti sono dei curiosi pupazzi detti Muppet, dalla fusione tra le parole inglesi marionette (marionetta) e puppet (pupazzo). Jim Henson (animatore materiale anche di alcuni dei protagonisti), già presenza importante del programma Sesame Street (in Italia come “Sesamo apriti”), che ha in parte rivoluzionato il mondo della televisione per bambini, riuscì con questo programma a collocare i suoi pupazzi in una cornice rivolta ad un pubblico di adulti.
Ogni puntata della serie ha come ospite speciale un artista che interagisce con i muppet, alla maniera di un famoso show televisivo americano, l’Ed Sullivan Show.
Il Muppet Show è stato sicuramente il più grande successo dei Muppet essendo andato in onda in più di 100 paesi. Nonostante il programma sia stato prodotto negli Stati Uniti, lo spettacolo viene trasmesso per la prima volta nel Regno Unito

 Muppet Show
(1976) on IMDb

The Muppet Show – Stagione 1 – 24 episodi (Solo 16 nei DVD Italiani)

Regia di Kim Ki-Duk. Un film con Cho Jae-HyunYoung Ju SeoEun-woo Lee. Genere Drammatico – Corea del sud2013durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 5 settembre 2013 distribuito da Movies Inspired. – MYmonetro 2,48 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo l’ennesimo tradimento del marito la moglie tenta di evirarlo senza successo. Finisce invece per evirare il figlio e poi fuggire, scatenando una reazione a catena incontrollabile. Il padre tenta in ogni modo di restituire una sessualità al ragazzo, nel frattempo vittima di ogni genere di abuso da parte dei coetanei, fino a far trapiantare il proprio pene nel corpo del figlio. Ma la madre intanto ritorna a casa e la tragedia familiare si aggrava ulteriormente.
Un titolo destinato a dividere e a far discutere, presentato come tale e servito su un piatto d’argento per le polemiche in patria (dove il film ha dovuto affrontare tre gradi di giudizio censorio e uscirà con numerosi tagli) e alla Mostra del Cinema di Venezia. Il Leone d’Oro di Pieta non ha tolto a Kim Ki-duk la voglia di provocare con un cinema sempre più disturbante, ma Moebius è un film che ama farsi odiare, in cui il gioco è troppo scoperto. Kim mette in scena una vicenda chiaramente grottesca in maniera ancor più grottesca, senza dialoghi e consegnandosi volontariamente e ripetutamente all’ironia più crassa (la sequenza del pene calpestato dai camion in corsa o le ricerche su Google in merito al trapianto di genitali). Osservando Moebius in chiave di esperimento si può quasi apprezzare la volontà irridente nascosta in uno slapstick dell’eccesso, affidato al digitale grezzo e disadorno di una videocamera, che rimanda al porno comico nipponico del roman porno o del pinku eiga, quando non al trash di casa Troma. Non è lecito sapere se Kim Ki-duk conosca la Troma, è lecito interrogarsi sulla reale volontà di girare una farsa grandguignol o di proseguire – come probabile – un discorso autoriale, strapazzando così violentemente la propria poetica. Come in un’autoparodia fino alle estreme conseguenze o un tentativo di tornare sui temi portanti del proprio cinema – mutismo del protagonista maschile, tragedia greca e complesso di Edipo, natura bestiale dell’uomo, sessualità violenta, misoginia – spogliandoli di ogni orpello stilistico (sceneggiatura compresa) e di qualsiasi forma di autocontrollo. Il desiderio sessuale conduce inesorabilmente al dolore, il nucleo familiare alla tragedia, il maschile e il femminino regolano la propria relazione secondo leggi ancestrali brutali che precorrono qualunque forma di civiltà. Ed è in questo senso che il sottotesto misticheggiante si insinua, riprendendo in chiave farsesca il tema di Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera sulla necessità di purificarsi spiritualmente per ottenere la pace interiore; come se il percorso di redenzione passasse necessariamente da un’evirazione, sia essa simbolica o concreta. E il ricordo non può che andare ad Arirang – il film della cesura tra le due fasi principali della carriera di Kim Ki-duk, sempre più importante per comprendere l’autore – e alle lacrime che rigano il viso del regista mentre rivede Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera, piangendo lo smarrimento della propria musa. Forse ci prendeva in giro già allora, di sicuro si sta divertendo un mondo adesso, alle sue e alle nostre spalle, nella più beffarda delle rivincite contro il mondo del cinema.

Moebius (2013) on IMDb

Regia di Roberto Rossellini. Un film con Vittorio GassmanYvonne SansonEleonora Rossi DragoNadja TillerAnnette Stroyberg. Genere Drammatico – Italia1962durata 98 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un dramma (1960) di Giuseppe Patroni Griffi. Adriano, cinico in crisi, debole, sbruffone e sentimentale, cerca di cambiar vita sposando una brava ragazza. Diretto senza convinzione, non abbastanza riscattato da una scrittura disadorna e da un bianconero sporco da cinegiornale. “Credo che sia orribile… – dichiarò anni dopo Rossellini – Fu allora che abbandonai definitivamente il cinema.”

 Anima nera
(1962) on IMDb

Regia di Ten Shimoyama. Un film con Yukie NakamaJoe OdagiriTomoka KurotaniErika Sawajiri. Genere Drammatico – Giappone2005durata 101 minuti. – MYmonetro 2,42 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due leggendari clan ninja rivali, entrambi esperti nelle arti segrete dello shinobi, sono costretti con l’inganno dal sovrano dei sovrani a tornare in guerra, affinché si distruggano a vicenda e non possano più costituire, con il loro terrificante potere, una minaccia per gli equilibri dell’impero.
Un mini-kolossal d’azione dagli effetti imponenti e dall’animo garbato, questo è Shinobi. Intrattenimento stile manga-videoludico e tendenza all’epico, tipicamente giapponese, trovano qui un sodalizio fruibile, ricordando da vicino per atmosfere il successo fantasy di Hong Kong The Storm Riders. Amore, odio e guerra: non tutto fila, tra geometrie di ragionamento spicciole e dissertazioni filosofiche usa e getta, ma con il giusto filtro mentale, orientato al faceto, la visione potrebbe risultare piacevole.

 Shinobi
(2005) on IMDb

Un film di Roberto Rossellini. Con Alberto Tavazzi, Roswita Schmidt, Aldo Capacci, Piero Pastore. Guerra, b/n durata 88′ min. – Italia 1943. MYMONETRO L’uomo dalla croce * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Con interpreti non professionisti. Film a due diritti con due autori in contrasto, girato a Ladispoli e nella campagna romana circostante nell’estate ’42 in una situazione produttiva precaria, salvata dall’ENIC. Da una parte Asvero Gravelli, noto scrittore e giornalista fascista, che ne scrisse il soggetto e figura come supervisore: doveva esaltare in chiave anticomunista l’ARMIR (Armata italiana in Russia) e la morte eroica del cappellano militare Reginaldo Giuliani. La vicenda si concentra su un casolare dove si rifugiano un cappellano e un commissario politico sovietico, donne, bambini, contadini russi, mentre infuria una battaglia. “Religione e politica, patriottismo e retorica si mescolano” (G. Rondolino). Dall’altra parte c’è Rossellini che “si rivela nelle piccole cose… nei momenti di quiete, di attesa”, probabilmente improvvisando senza badare alla sceneggiatura. Distribuito soltanto nel giugno 1943. Accoglienza tiepida. Ritirato dopo il 25 luglio.

The Man with the Cross (1943) on IMDb

Regia di Paolo Sorrentino. Un film Da vedere 2015 con Michael CaineHarvey KeitelRachel WeiszPaul DanoJane FondaCast completo Titolo originale: Youth. Genere Drammatico, – ItaliaFranciaSvizzeraGran Bretagna2015durata 118 minuti. Uscita cinema mercoledì 20 maggio 2015 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,58 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Fred e Mick sono due amici da moltissimo tempo e ora, ottantenni, stanno trascorrendo un periodo di vacanza in un hotel nelle Alpi svizzere. Fred, compositore e direttore d’orchestra famoso, non ha alcuna intenzione di tornare a dirigere un’orchestra anche se a chiederglielo fosse la regina Elisabetta d’Inghilterra. Mick, regista di altrettanta notorietà e fama, sta invece lavorando al suo nuovo e presumibilmente ultimo film per il quale vuole come protagonista la vecchia amica e star internazionale Brenda Morel. Entrambi hanno una forte consapevolezza del tempo che sta passando in modo inesorabile.
Paolo Sorrentino era atteso al varco con questo film che arriva dopo l’Oscar de La grande bellezza e la sua estetica così personale tanto da aver diviso critica e pubblico in estimatori e detrattori molto decisi. Per di più il regista tornava in competizione a Cannes dove solo due anni fa la giuria non aveva degnato del benché minimo riconoscimento il film ricoperto successivamente da molteplici allori. Il rischio maggiore però, che era più che lecito paventare da parte di chi amava il suo cinema ma non era impazzito di gioia dinanzi al suo ultimo lavoro, era quello di ritrovare un Sorrentino ormai divenuto manierista di se stesso. Il trailer del film seminava più di un indizio in tal senso ma, fortunatamente, i trailer non sono i film. Perché il Sorrentino regista è tornato a confrontarsi con il Sorrentino sceneggiatore. Se entrambi avevano deciso di convivere senza intralciare il lavoro dell’altro dando così luogo a ridondanze e compiacimenti oltremisura, in questa occasione l’uno non ha concesso all’altro (e viceversa) più di quanto fosse giusto concedergli. Ne è nato così un film compatto a cui non nuocciono neppure le molteplici sottolineature del finale. Perché questa volta il modello di Sorrentino torna ad essere se stesso, senza più o meno consci confronti con i maestri che, anche quando citati, vengono metabolizzati nel suo universo creativo. Non mancano anche qui personaggi più o meno misteriosi che appaiono e scompaiono e a cui ora è comunque lo spettatore a poter assegnare la valenza simbolica che preferisce. Perché Fred e Mick sono persone che sono state personaggi nella loro vita ma che su questo schermo tornano a presentarsi come persone. Con le loro angosce, con le loro attese, con i loro segreti e, soprattutto, con la consapevolezza di una memoria destinata a perdersi nel tempo come le lacrime del Roy Batty bladerunneriano.
Sorrentino non ne fa due vecchie glorie più o meno coscienti delle proprie attuali forze fisiche e intellettuali ma offre loro anche i ruoli di genitori che conoscono luci ed ombre di un’arte altrettanto difficile: quella che i figli pretendono che venga esercitata nei loro confronti, non importa in quale età essi si trovino. In tutto ciò, ci si può chiedere, che ruolo viene assegnato alla giovinezza del titolo? Quello di specchio riflettente (e deformante al contempo) di passioni, desideri, fragilità. Su tutto questo e su molto altro ancora Sorrentino torna a trovare la profondità, la leggerezza ma anche la concentrazione che permettono al film di levitare. Chi lo vedrà capirà il senso del verbo.

Youth (2015) on IMDb
Locandina L'uomo di Alcatraz

Un film di John Frankenheimer. Con Thelma Ritter, Telly Savalas, Burt Lancaster, Karl Malden. Titolo originale Birdman of Alcatraz. Drammatico, b/n durata 148′ min. – USA 1962. MYMONETRO L’uomo di Alcatraz * * * 1/2 - valutazione media: 3,85 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Vera storia di Robert Stroud, condannato nel 1909 all’ergastolo per omicidio, che in carcere, per molti anni chiuso in isolamento, divenne un esperto di fama mondiale sulla vita degli uccelli. Ottenne il permesso di sposare la sua assistente. Tratto da un libro di Thomas E. Gaddis (qui interpretato da O’Brien) e sceneggiato da Guy Trosper, è un solido efficiente, monocorde film con il piombo nelle ali. Vola basso, senza cadute ma nemmeno impennate, trattenuto da un rigido moralismo che esalta la dignità dell’uomo e denuncia, con massiccia oratoria, il sistema carcerario americano. Memorabile interpretazione, un vero tour de force, di Lancaster, anche produttore, che all’inizio delle riprese aveva protestato il regista inglese C. Crichton.

Birdman of Alcatraz (1962) on IMDb
Risultati immagini per The Incident - New York ore tre - L Ora dei Vigliacchi

Un film di Larry Peerce. Con Thelma RitterTony MusanteBeau BridgesMartin Sheen.  Drammaticob/n durata 107 min. – USA 1967MYMONETRO New York ore tre: l’ora dei vigliacchi * * * 1/2 - valutazione media: 3,52 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Terrore di notte sul metrò. Due teppisti imperversano in un vagone della subway. Di buona intensità drammatica, nonostante la convenzionalità dei personaggi.

The Incident (1967) on IMDb

Un film di Lina Wertmüller. Con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Eros Pagni, Lina Polito, Anna Bonaiuto. Commedia, durata 109′ min. – Italia 1973. MYMONETRO Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1932 anarchico della Bassa lombarda, deciso a far fuori il Duce, trova ospitalità in una casa chiusa di lusso dove s’innamora della bella Tripolina. Il mattino dell’attentato si sveglia in ritardo. Ghignante quadro di costume, è un’opera ideologicamente equivoca perché il suo contenuto evidente (l’antifascismo) è in contraddizione con il suo contenuto latente (una mescolanza di sentimentalismo e volgarità). Come la bricconata conclusiva mostra, la sua mancanza di rigore rasenta l’isterismo. Attori ineccepibili. Premiato Giannini a Cannes.

Love & Anarchy (1973) on IMDb
Locandina La macchina ammazzacattivi

Un film di Roberto Rossellini. Con Giacomo Furia, Marilyn Buferd, William Tubbs, Giovanni Amato, Joe Falletta. Commedia, Ratings: Kids+13, b/n durata 83′ min. – Italia 1952. MYMONETRO La macchina ammazzacattivi * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Convinto da uno strano personaggio (il diavolo?), un fotografo di paese si vendica di coloro che gli hanno fatto del male rifotografando una loro fotografia e provocandone la morte. Poi, però, convince il diavolo a far resuscitare le sue vittime. Girato a Maiori (Salerno) nel ’48, tra difficoltà e interruzioni (uscì soltanto quattro anni dopo), difficilmente catalogabile, in bilico tra tragico e grottesco, serio e faceto, frammentario eppure coerente, fu il tentativo di Rossellini di avvicinarsi alla commedia dell’arte. La visione neorealistica si carica di elementi fantastici e surreali. Il soggetto è di Eduardo De Filippo e Filippo Sarazani.

The Machine to Kill Bad People (1952) on IMDb

Amore mio è un film del 1964, l’ultimo diretto da Raffaello Matarazzo, morto due anni dopo a causa di una malattia.

Dopo aver diretto tre commedie, Matarazzo torna al melodramma sentimentale, con cui aveva ottenuto tanto successo nel decennio precedente, ma a causa di alcune traversie sorte durante la produzione, la pellicola fu distribuita dalla Titanus soltanto nei circuiti minori di provincia, mentre non arrivò mai nelle grandi città come Roma e Milano e dunque registrò uno scarso successo economico.

Amore mio (1964) on IMDb

Unica versione in rete, non esiste dvdrip

Locandina Il mare

Un film di Hyun-seung Lee. Con Jung-Jae Lee, Ji-hyun Jun, Mu-saeng Kim, Seung-Yeon Jo Titolo originale Si Wall Ae. Commedia rosa, – Corea del sud 2000. MYMONETRO Il mare * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Abbandonati gli studi di architettura a un passo dalla conclusione, Han decide di trasferirsi nella casa che il padre, famoso architetto, ha disegnato per lui. L’abitazione, ribattezzata dal giovane “Il Mare”, sorge su una spiaggia isolata, luogo ideale per mettere ordine tra i pensieri. Primo abitante della casa, Han troverà nella cassetta delle lettere la missiva di una donna, Kim, che sostiene di aver abitato “Il Mare” prima di lui. A seguito di una lunga corrispondenza, i due realizzeranno che in realtà Kim ha abitato la casa dopo Han, e che la cassetta delle lettere altro non è che una finestra temporale tra il 1998 e il 2000, anno da cui la donna invia le proprie missive. Lo sfiorarsi di due solitudini in circostanze tanto bizzarre porterà i due ad avvicinarsi fino a cercare l’incontro, ostacolato dai due anni che li separano.
La fornace cinematografica coreana conferma ancora una volta il proprio standard di ineccepibile appeal visivo e qualità tecnica, dando vita a un prodotto contraddistinto da fotografia eccezionale, cast di buon livello e regia diligente. Con un concept a metà tra C’è Posta per Te e Frequency, Siwurae presenta una vicenda romantica immersa tra le pieghe del tempo, che porta con se forti influenze del tradizionale melò coreano ravvivate da un contesto anomalo, non nuovo per il panorama sud-coreano contemporaneo. A colpire nel segno svariati spunti interessanti costruiti sul postulato di base, viziati però da un contesto orientato al poetico-commerciale, in cui ci si affanna a sfruttare le potenzialità di situazione dell’idea cardine senza curare in modo adeguato lo sviluppo di quest’ultima.

Il Mare (2000) on IMDb
Star Trek: The Animated Series (TV Series 1973–1975) - IMDb

Star Trek, anche conosciuta come Star Trek – La serie animata o, nel fandom, con l’acronimo TAS (The Animated Series[N 1]),[1] è una serie televisiva di fantascienza a cartoni animati, realizzata dalla Filmation come seguito della prima serie televisiva di Star Trek. È composta da 22 episodi trasmessi dal 1973 al 1974, con le voci degli attori della serie televisiva originale.

La serie narra dell’ultimo anno della missione quinquennale comandata dal capitano James T. Kirk, quindi gli avvenimenti descritti si situano cronologicamente tra la serie classica e il primo film di Star Trek.

 Star Trek
(1973) on IMDb
locandina del film IL MARE

Un film di Baltasar Kormákur. Con Gunnar Eyjólfsson, Hilmir Snær Guðnason, Hélène De Fougerolles, Kristbjörg Kjeld Titolo originale Hafid (The Sea). Drammatico, durata 109 min. – Norvegia 2002. MYMONETRO Il mare [2] * * - - - valutazione media: 2,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In uno sperduto villaggio islandese i vecchi pescatori stanno cedendo il passo alle multinazionali per lo sfruttamento del fondale marino. Thordur, vecchio patriarca di una delle compagnie locali, rifiuta di arrendersi.Il regista è famoso in patria in ambito teatrale.Qui mescola con mestiere malinconia e umorismo ‘nordici’.

The Sea (2002) on IMDb


 

Gun Woman [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it: Asami, Kairi Narita, Matthew  Floyd Miller, Dean Simone, Noriaki Kamata, Kurando Mitsutake, Asami, Kairi  Narita: Film e TV

Gun Woman è un film del 2014 diretto da Kurando Mitsutake. Pellicola di produzione giapponese, di genere thriller con delle sfumature da horror.

Uno spietato assassino, contatta un uomo per farlo diventare il suo guidatore, mentre lui uccide vari bersagli. Dopo l’uccisione di una donna, i due si dirigono a Las Vegas. Per ingannare il tempo, viene raccontata la storia di Hamazaki, un assassino della mafia giapponese. Quando egli morì, lasciò una grande eredita al figlio, a costo che quest’ultimo lasciasse per sempre il Giapponese. Il figlio fece come richiesto, ma essendo più spietato e perverso del padre, uccise tutte le donne che poteva, lasciando scie di cadaveri in Asia, Europa e Negli Stati Uniti.

Gun Woman (2014) on IMDb
La strada per Forte Alamo - Cineuropa

Un film di Mario Bava. Con Jany ClairMichel LemoineKen ClarkAndreina Paul Westerndurata 93 min. – Italia 1965MYMONETRO La strada per Fort Alamo * * - - -valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

La storia è quella di due fuorilegge reduci da un colpo (dove hanno indossato, a bella posta, divise da ufficiali nordisti). Durante la fuga s’imbattono in una carovana, i cui componenti li scambiano per autentici militari e affidano loro il comando. Uno dei fuorilegge s’immedesima nel ruolo e porta in salvo un convoglio a Forte Alamo. L’altro invece non si ravvede: il suo compare buono dovrà ammazzarlo.

The Road to Fort Alamo (1964) on IMDb
mr.comingsoon.it/imgdb/locandine/big/21761.jpg

Un film di Max Ophüls. Con James Mason, Robert Ryan, Barbara Bel Geddes, Frank Ferguson. Titolo originale Caught. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 88′ min. – USA 1949. MYMONETRO Nella morsa * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ragazza sogna di sposare un miliardario. Ci riesce, ma lui è fuori di testa, un paranoico sadico. Lei, già incinta, lo lascia. Lui la perseguita, la ricatta, vuole distruggerla. Lui muore, lei abortisce. Ophüls prese in mano il film, iniziato da John Berry, in condizioni disastrose e si districò ammirevolmente. È il suo film più fittamente parlato, ma gli attori sono diretti benissimo. Assai interessante la tematica. Scritto da Arthur Laurents dal romanzo Wild Calendar di Libbie Block.

Caught (1949) on IMDb
GRAND PRIX - Film (1966)

Un film di John Frankenheimer. Con Adolfo Celi, Geneviève Page, James Garner, Françoise Hardy, Yves Montand. Drammatico, durata 175′ min. – USA 1966. MYMONETRO Grand Prix * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La solita banda di Formula 1 (i piloti e le loro donne, i tecnici, i dirigenti delle squadre) attraverso 6 gran premi: Montecarlo, Clermont Ferrand, Belgio, Olanda, Inghilterra fino a Monza. Ciascuno è filmato in modo diverso. 1° film sulle corse d’auto (fotografia in 70 mm SuperPanavision di Lionel Lindon) girato senza trasporto e con il ricorso allo split-screen (montaggio nel quadro frazionato in caselle, cercando la contemporaneità o il contrasto). Frankenheimer è un appassionato delle quattro ruote, e si vede, ma il copione di Robert Alan Arthur è una prolissa passerella di stereotipi senza sugo e di situazioni già viste. Il personaggio di Bedford è ispirato a Stirling Moss. 3 Oscar: montaggio, suono, effetti visivi. L’alta qualità tecnica accentua quella bassa del resto. 2 film in uno e stanno male insieme.

Grand Prix (1966) on IMDb
La Bara Volante: Killer Elite (1975): il principio delle sei “P”

Un film di Sam Peckinpah. Con Burt Young, Mako, Robert Duvall, James Caan, Arthur Hill. Titolo originale The Killer Elite. Drammatico, durata 122′ min. – USA 1975. – VM 18 – MYMONETRO Killer Élite * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un’organizzazione segreta, specializzata in assassinii politici, si occupa di un caso che la CIA vorrebbe tenere nascosto. Il suo killer n. 1, che sta scoprendo troppo, viene reso invalido dal suo compagno e decide di vendicarsi. Si fa aiutare da un maestro in arti marziali. È uno dei film di Peckinpah dove è percettibile la linea di divisione tra l’autore e il regista esecutore: l’autore emerge nella 1ª parte che ha grinta, ritmo, estro; nella 2ª l’esecutore si adagia nelle convenzioni e negli stereotipi del genere. Ma la sequenza finale tra una flotta di navi in disuso non si dimentica.

The Killer Elite (1975) on IMDb

22/10 aggiunta versione bdrip 1080p h264 ita eng

Regia di Christophe Offenstein. Un film Da vedere 2013 con François CluzetSamy SeghirVirginie EfiraGuillaume CanetArly JoverCast completo Titolo originale: En Solitaire. Genere Drammatico, – Francia2013durata 96 minuti. Uscita cinema giovedì 21 novembre 2013 distribuito da Lucky Red. – MYmoro 2,79 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In seguito a un incidente occorso al più noto cognato, Yann Kermadec prende parte alla Vandée Globe, regata in solitaria e senza assistenza intorno al globo terrestre, dalla Vandea francese verso il Capo di Buona Speranza, poi attraverso il Pacifico sfiorando l’Antartide per rientrare nell’Atlantico superando Capo Horn e poi risalire verso casa. Durante la sosta alle Canarie, un ragazzino in fuga dalla Mauritania sale a bordo clandestino sperando di giungere in Francia e non sapendo su che barca è salito. Solo dopo molte ore, Yann lo scopre e liberarsi di lui gli costerebbe l’espulsione. Non è solo la storia di un viaggio – splendide riprese in mare, con la velocità e la lentezza della barca, il vento, le onde, i tramonti -, non è solo la storia di una gara – la competizione tra personaggi ben resi senza inutili digressioni sentimental-familiari -, è anche la storia di una scelta, di un’umanità diversa, di un’etica che va al di là di una vittoria, perché davvero “ci sono molti modi per vincere”. Lucky Red distribuisce.

Turning Tide (2013) on IMDb