Latest Entries »

Regia di Gregory Hoblit. Un film con Donald SutherlandDenzel WashingtonJohn GoodmanJames Gandolfini. Titolo originale: Fallen. Genere Fantastico, – USA1998durata 124 minuti. Uscita cinema venerdì 22 maggio 1998 distribuito da Warner Bros Italia. – MYmonetro 2,06 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Muore nella camera a gas un assassino arrestato a suo tempo dal poliziotto Hobbes (Washington). L’uomo è quasi tranquillo, in realtà sa che non morirà perché darà vita a un mostro del male capace di trasferirsi di corpo in corpo. Il mostro, il male, va a occupare un sacco di persone, e arriva naturalmente agli intimi del poliziotto e poi al poliziotto stesso. Partito come ottimo thriller il film non resiste alla tentazione della contaminazione: ormai si sa, se non c’è una qualunque implicazione fantasy i miliardi non si incassano. Un vero peccato: per una volta si poteva anche resistere a quella tentazione, fin troppo abusata nel cinema contemporaneo.

Fallen (1998) on IMDb

Regia di Alfred Hitchcock. Un film Da vedere 1963 con Jessica TandyRod TaylorSuzanne PleshetteTippi HedrenVeronica CartwrightCast completo Titolo originale: The Birds. Genere Drammatico – USA1963durata 120 minuti.

A Bodega Bay, cittadina californiana vicino a San Francisco, gli uccelli, specialmente gabbiani e corvi, cominciano ad attaccare in gruppo gli esseri umani con implacabile ferocia. Da un racconto di Daphne Du Maurier, liberamente sceneggiato da Evan Hunter che punta molto sul tempo dell’attesa. Unico film fantastico nella carriera di Hitchcock, comincia in cadenze di commedia mondana e termina nei toni di un’allegoria apocalittica, basata sulle 3 unità della tragedia classica (luogo, tempo, azione). Inquietante, non soltanto impressionante. Trucchi animati di Ub Iwerks. La colonna sonora di Bernard Herrmann è senza musiche, composta soltanto di rumori e strida di uccelli, deformati e ritmati come in una partitura. Aperto a ogni tipo di interpretazione (politica, religiosa, sociale, erotica, ecologica), è stata letta anche come una parabola cristiana: attaccati dai volatili, gli uomini imparano a essere più umani, più solidali, ad amarsi. Accoglienze critiche in gran parte negative quando uscì.

The Birds (1963) on IMDb

Regia di Dario ArgentoGeorge A. Romero. Un film con Harvey KeitelMartin BalsamMadeleine PotterAdrienne BarbeauJohn AmosSally KirklandCast completo Genere Fantastico – ItaliaUSA1990durata 115 minuti. – MYmonetro 2,90 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I due maestri del genere fantastico si sono divisi in parti uguali un omaggio allo scrittore Edgar Allan Poe. Romero ha trasposto La verità sul caso di Mr. Valdemar, nel quale un vecchio sta per morire ma non intende favorire nel testamento la giovane moglie. Lei cerca in tutti i modi di liberarsi di lui, ma senza perdere l’eredità. La scelta di Argento è caduta su Il gatto nero opportunamente riadattato: un fotografo specializzato in raffigurazioni sanguinose e criminali vive con una violinista che possiede un gatto nero. L’animale ossessiona il fotografo che decide di sopprimerlo. Due stili diversi attraversano gli episodi: quello di Romero ha un taglio claustrofobico, quasi televisivo, mentre quello di Argento, di gran lunga migliore, crea suggestioni di taglio visionario che lo rendono inquietante. Particolarmente incisiva l’interpretazione di Harvey Keitel.

Two Evil Eyes (1990) on IMDb

Regia di Vittorio De Sica. Un film con Paolo StoppaAkim TamiroffVictor MatureBritt EklandPeter SellersLando BuzzancaCast completo Titolo originale: After the Fox. Genere Commedia – Gran BretagnaItalia1966durata 103 minuti. – MYmonetro 3,04 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Al Cairo sparisce un carico d’oro. Deve riuscire a introdurlo in Italia Aldo Vanucci, detto “la volpe” per la furberia con la quale riesce sempre a evadere. Ma proprio mentre appronta la scena dello sbarco dell’oro rubato, interviene l’Interpol. Tutti arrestati. Naturalmente in primavera “la volpe” evaderà di nuovo. Film decisamente minore del De Sica post-neorealista. 

After the Fox (1966) on IMDb
Pablo Escobar, el patrón del mal (La parábola de Pablo) (Spanish Edition)  eBook : Salazar, Alonso: Amazon.it: Kindle Store

Pablo Escobar, El Patrón del Mal, uno dei piu grandi narcotrafficanti di droga dal 1975 agli anni novanta, viene raccontato in questa serie tv, dalla sua infanzia fino al suo declino. Conosciuto come il re della cocaina,con il suo Cartello di Medellín controllava gran parte della droga che entrava negli Stati Uniti, Messico, Portorico, Venezuela, Repubblica Dominicana e Spagna. E’ considerato come il criminale più ricco della storia, con un patrimonio stimato di 30 miliardi di dollari nei primi anni novanta.

La serie originale colombiana è composta da 113 episodi ma questa versione, presa da Netflix, è stata ricomposta in 74 episodi.Racconta in maniera diversa la storia di Pablo Escobar: mentre in Narcos viene raccontato più dal punto di vista americano qui troviamo di più quello colombiano. Molto più ricca di particolari  ma che soffre di una produzione decisamente più povera rispetto a Narcos e che in alcuni momenti eccede in melodrammaticità tipica delle telenovelas sudamericane.

 Pablo Escobar: El Patrón del Mal
(2012) on IMDb

Regia di Andrea Di Stefano. Un film Da vedere 2014 con Benicio Del ToroBrady Corbet, Claudia Traisac, Carlos BardemAna Girardot, Laura Londoño, Lauren Ziemski, Henry Bravo, Aaron Zebede, Micke Moreno, Elmis Castillo, Tenoch HuertaCast completo Titolo originale: Escobar: Paradise Lost. Genere ThrillerSentimentale, – FranciaSpagnaBelgio2014durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 25 agosto 2016 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,20 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nick segue il fratello nel sogno di vivere in Colombia, sulla spiaggia, in un vero e proprio paradiso terrestre. Lì conosce Maria, di cui s’innamora perdutamente. Ci sono però alcuni problemi con due fratelli del posto, che non amano l’idea che dei canadesi vivano nel loro bosco. Nick ne parla una sera con l’amatissimo zio di Maria, un uomo dal carisma insuperabile, che riesce nella magia di occuparsi generosamente del suo paese come della sua famiglia. Il giorno dopo, i focali fratelli piantagrane vengono trovati appesi a testa in giù, carbonizzati. Perché lo zio di Maria è Pablo Escobar, e nessuno sfugge a Pablo Escobar. Per Nick, il sogno d’amore e libertà cede progressivamente il posto al peggiore degli incubi.
È sempre bello assistere alla nascita di qualcosa. Con Escobar: Paradise lost nasce un regista. Andre Di Stefano, attore italiano dalla carriera internazionale, dimostra con il primo film di possedere tutte le qualità del buon regista, compresa l’ambizione, quando è ben riposta come in questo caso. Si confronta con una materia complessa, potentemente schizofrenica, e con un altro regista, uno dei più grandi e dei più folli. Escobar, dio della povera gente e demonio incarnato, si curava moltissimo dell’immagine di sé che voleva restituire, sapeva confondere, illudere, e non sono poche le sequenze in cui Di Stefano lo mette dietro un obiettivo fotografico, a dirigere un matrimonio o una folla (“porta via Maria da qui” arriverà ad ordinare ad un certo punto a un suo scagnozzo, in un attimo di delirio, in un campo di calcio gremito di gente accalcata).
Benicio Del Toro, già Che Guevara, indossa un’altra icona latinoamericana, di segno diametralmente opposto. La forza della sua interpretazione è la stessa del suo personaggio e ha a che vedere con le sfumature profonde e insondabili dell’autoinganno. Quell’uomo che parlava con Dio prima di ordinare i più atroci massacri, che cantava struggenti canzoni d’amore alla moglie, leggeva le fiabe ai figli, ma non si fidava nemmeno dei collaboratori più stretti, s’ingannava lui stesso rispetto alle proprie azioni (“tutto quello che facciamo lo facciamo per la nostra famiglia”) o covava un’anima più nera del nero? Senza che in alcun modo questo dubbio passi mai per una sfumatura di giustificazione, Del Toro ne fa la pasta della propria performance, ipnotizzante. Non regge il confronto, specie nei primi piani, Josh Hutcherson nei panni di Nick, ma tutto sommato non è un difetto che offende, tale è l’abisso tra i due personaggi prima ancora che tra gli attori.
La tragedia, che si fa strada per spire avvolgenti, sempre più soffocanti, ha i connotati concitati del thriller ma anche la vena ancestrale del rapporto di complicità e tradimento tra padre e figlio, perché Nick non è certo senza colpa, e la sua scusa, è la stessa del mostro: l’amore, la famiglia.

Escobar: Paradise Lost (2014) on IMDb
Locandina italiana Escobar - Il Fascino del Male

Regia di Fernando León de Aranoa. Un film con Javier BardemPenélope CruzPeter SarsgaardJulieth RestrepoDavid ValenciaCast completoTitolo originale: Escobar. Genere DrammaticoBiografico – SpagnaBulgaria2017durata 123 minuti. Uscita cinema giovedì 19aprile 2018distribuito da Notorious Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,26 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Virginia Vallejo, celebre anchorwoman colombiana ha chiesto asilo politico agli Stati Uniti. Amante appassionata di Pablo Escobar, criminale e trafficante di cocaina senza scrupoli e rimorsi, ha deciso di raccontare alla DEA gli anni della loro relazione e dell’ascesa vertiginosa del ‘patrón’ di Bogotà. Ambiziosa e decisa a saperne di più di quello che diventerà in pochi anni il più ricco e potente trafficante di sempre, Virginia si innamora di Pablo e lo sostiene nella carriera politica sorvolando su quella criminale. Ma i desideri di Pablo sono più voraci dei suoi e finiscono per trascinarla in un abisso da cui le tenderà la mano l’agente Neymar della DEA.

Ventiquattro anni dopo la sua morte, la vita di Pablo Escobar assomiglia ancora a una successione impetuosa di colpi di riflettori, di istantanee di luce piena che preservano tuttavia le ombre indispensabili alla leggenda del più grande narcotrafficante della storia.

L’irraccontabile barone della droga che mise a ferro e fuoco e sangue la Colombia degli anni Ottanta. Anni di violenza brutale spezzati dalla diffusione mondiale della polvere bianca. La fascinazione che il suo personaggio continua a esercitare rimane intatta, come dimostra la stupefacente serie di Netflix (Narcos), che rivendica l’impossibilità di conoscere la verità e sbatte in faccia allo spettatore l’abisso dell’ignoto. O confermano i film come The Infiltrator, storia vera di Robert Mazur, agente dello U.S. Customs Service che si infiltrò nell’organizzazione di Escobar per smascherare il sistema di riciclaggio del denaro sporco. 

Terzo in ordine di tempo, Escobar – Il fascino del male assume il punto di vista di Virginia Vallejo, amante del nostro, che riparò negli States la disfatta. Adattamento del suo libro, “Loving Pablo, Hating Escobar”, il dramma di Fernando León de Aranoa si concentra sulla relazione tumultuosa degli amanti provando inutilmente ad afferrare il profilo fuori norma del più grande pirata del XX secolo. Convinto al contrario di essere un dannato eroe popolare, la sua natura di bestia sanguinaria si svelerà progressivamente e quasi involontariamente.

Loving Pablo (2017) on IMDb

Regia di José Padilha. Una serie con Wagner Moura, Joanna Christie, Maurice CompteBoyd HolbrookPedro PascalStephanie SigmanCast completo Genere ThrillerDrammatico – Francia2015.

La serie racconta la storia vera della dilagante diffusione della cocaina tra Stati Uniti ed Europa, grazie al cartello di Medellín del boss della droga Pablo Escobar. Due agenti della DEA vengono incaricati di guidare una missione per catturare e uccidere Escobar.

Narcos (2015) on IMDb

Un film di Woody Allen. Con Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Javier Bardem, Rebecca Hall, Patricia Clarkson. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 90 min. – USA, Spagna 2008. – Medusa uscita venerdì 17 ottobre 2008. MYMONETRO Vicky Cristina Barcelona * * * - - valutazione media: 3,12 su 193 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Vicky e Cristina sono buone amiche anche se hanno visioni completamente differenti dell’amore. Vicky è fedele all’uomo che sta per sposare e ancorata ai propri principi. Cristina invece è disinibita e continuamente alla ricerca di una passione amorosa che la sconvolga. Vicky riceve da due amici di famiglia l’offerta di trascorrere una vacanza in casa loro a Barcellona durante l’estate. La ragazza pensa cosi’ di poter approfondire la propria conoscenza della cultura catalana sulla quale sta lavorando per un master. Propone a Cristina di accompagnarla, così forse potrà superare meglio il trauma di una storia finita di recente. Una sera, in una galleria d’arte, Cristina incrocia lo sguardo di un uomo estremamente attraente. Si tratta del pittore Juan Antonio, finito di recente su giornali e televisione per un furibondo litigio con la moglie Maria Elena nel corso del quale uno dei due ha cercato di accoltellare l’altro. Le due ragazze lo ritroveranno nel locale in cui cenano. Anzi, sarà lui ad avvicinarsi al loro tavolo con una proposta molto chiara: partire subito con il suo aereo privato per recarsi in un hotel ad Oviedo dove potranno visitare il luogo, apprezzarne tradizioni e cultura (anche culinaria) e fare entrambe l’amore con lui. Se Cristina non ha alcun ripensamento nell’accettare la proposta, le regole che Vicky si è imposta la spingono a rifiutare in modo seccato. Cristina l’avrà vinta ma l’amica vuole avere la certezza di camere separate e ottiene rassicurazioni in proposito.
Dopo una giornata trascorsa con una prima visita della città, nel corso della quale Juan Antonio dichiara l’amore che ancora prova per la moglie benché sia consapevole della loro impossibilità a convivere, giunge finalmente la notte con l’invito più intrigante. Vicky torna a respingere l’offerta mentre Cristina accetta. Ma…
Se potete non fatevi raccontare (o non leggete) nulla su come prosegue la vicenda. Finireste con il togliervi il piacere della scoperta di uno dei più riusciti ed ironici film dell’ultimo Allen. Perché è vero che Woody ha dei temi e delle scelte narrative su cui periodicamente ritorna (per questo i detrattori lo accusano di ripetitività) ma quando, come in questa occasione, sa farlo con un approccio totalmente nuovo allora è davvero festa in sala. Perché questa volta la scelta dell’Io narrante è funzionale al modo con cui vengono guardati (e presentati) i personaggi. Osservate, a titolo di esempio, l’entrata in scena di Juan Antonio: Javier Bardem è straordinario nel caratterizzare, già da quella inquadratura, il suo personaggio.
Allen torna a riflettere sulla natura di quello che chiamiamo amore registrando gli spostamenti del cuore che vanno spesso al di là di ciò che ragione, tradizione, valori acquisiti ma mai del tutto interiorizzati, sembrerebbero imporre. Ecco allora che l’impostazione dei caratteri di Vicky e Cristina diviene da subito funzionale alla creazione di un’attesa. Resteranno salde nelle loro posizioni? In che misura potrebbero mutare atteggiamento? Quando dall’altra parte ci sono un Bardem che riempie lo schermo per la gioia di signore e signorine pronte a partire per Oviedo senza remore e una Penelope Cruz forse altrettanto efficace solo nelle mani di Pedro Almodovar, il gioco si fa ancor più interessante.
Anche perchè Woody ha abbattuto un altro dei suoi tabù. Se finora solo rarissimamente aveva girato in piena estate (fatti salvi Una commedia sexy in una notte di mezza estate, le cui riprese avevano pero’ avuto luogo a poche decine di chilometri da Manhattan, e alcune scene di Tutti dicono I Love You) ora è la luminosa Barcellona ad attrarre il suo sguardo. Si sarà senz’altro trattato di esigenze produttive (come era accaduto per la peraltro nuvolosa e quindi rassicurante Londra). Fatto sta che il calore della città catalana (e della sorprendente Oviedo) si trasmette al film offrendogli un’ulteriore sensazione di novità. !Felicitaciones Woody!

Vicky Cristina Barcelona (2008) on IMDb
Locandina Scoop

Un film di Woody Allen. Con Scarlett Johansson, Woody Allen, Ian McShane, Hugh Jackman, Romola Garai. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 96 min. – Gran Bretagna, USA 2006. uscita venerdì 6 ottobre 2006. MYMONETRO Scoop * * * - - valutazione media: 3,28 su 85 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sondra (Scarlett Johansson) è una giornalista in erba che riceve dal fantasma di un famoso reporter, appena morto, alcune informazioni su un serial killer ancora in libertà. Sebbene grazie a circostanze ben poco credibili, Sondra ha in mano l’occasione della sua vita. E insieme al mago da avanspettacolo Sid Waterman inizia a seguire le tracce del presunto assassino, l’aristocratico e affascinante Peter Lyman.
Woody Allen, dopo Match Point, gira ancora una volta a Londra, e si mette in gioco in prima persona, interpretando la figura di un improbabile mago dai trucchi da strapazzo.
La sua presenza è sempre ben accolta dal pubblico perché garantisce una dose di battute (almeno tre indimenticabili) che danno colore e vita a un film semplice, a una commedia-thriller dai risvolti prevedibili, con il piacere di vedere gli attori immersi alla perfezione nei ruoli. La sua nuova musa Scarlett Johansson è coccolata da Allen a tal punto da farla apparire in quasi tutte le sequenze del film. La sua è ancora una volta un’interpretazione corretta, nei dettagli e nell’insieme. Poi viene Hugh Jackman che, abituato a ruoli fantasy, si trova comunque a suo agio nei panni del Lord inglese, con un sorriso accennato che stenderebbe ogni donna. E infine Woody stesso, in equilibrio fra magia e santità, che si mette in gioco e si diverte ancora a irridersi, a scherzare con la morte, a ironizzare su ebraismo e “Union Jack”, consapevole del fatto che Scoop è un giocattolino che non ha niente della perfezione di Match Point, e proprio per questo ha un finale tradizionale. Certo che, con le parole, Woody Allen le magie le fa veramente.

Scoop (2006) on IMDb

Regia di Spike Lee. Un film con Anthony MackieKerry WashingtonEllen BarkinMonica BellucciJim BrownBrian DennehyCast completo Titolo originale: She Hate Me. Genere Commedia drammatica – USA2004durata 138 minuti. Uscita cinema venerdì 22 ottobre 2004 – MYmonetro 1,92 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

J.H. Jack Armstrong, giovane afroamericano, quadro medio-alto di una multinazionale farmaceutica, perde il posto (e ha il conto in banca congelato) dopo aver denunciato i loschi intrallazzi di un responsabile della ricerca, provocando il suo suicidio e uno scandalo in Borsa. Si fa viva la sua ex moglie, proponendogli un compenso di 10 000 dollari per mettere incinta lei e la sua nuova fidanzata. Accetta, le accontenta, la voce si diffonde, sono tante le danarose lesbiche avide di maternità che fanno la fila. Pur ben rimunerata, la vita di Armstrong si complica. Spike Lee non aveva mai fatto un film altrettanto scombinato, pessimista e virulento che tira al bersaglio contro due aspetti dell’America di Bush (che apre il racconto): gli scandali finanziari che hanno fatto collassare giganti produttivi come Enron, Worldcom, Tyco ecc. e l’ipocrisia sociale sui valori legati al sesso. Forsennato cocktail di un moralista che mescola commedia, farsa, satira, epica, grottesco (con intermezzo disegnato sulla carica degli spermatozoi). Scritto con Michael Genet. Girato in 28 giorni a New York da Matthew Libatique in 16 mm, trasferito in internegativo digitale. Musiche di Terence Blanchard.

 Lei mi odia
(2004) on IMDb

Regia di Spike Lee. Un film Da vedere 1992 con Denzel WashingtonAl Freeman jrAngela BassettAlbert HallSpike LeeKate VernonCast completo Genere Drammatico – USA1992durata 195 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,41 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dall’autobiografia di Malcolm X, redatta con la collaborazione di Alex Haley. Vita e morte dell’afroamericano Malcolm Little (Omaha, Nebraska, 1925 – New York, 1965), ragazzo di strada soprannominato Detroit Red e Satan, convertito all’Islam col nome di Malcolm X dove la “X” sta al posto del cognome perduto nel tempo, ucciso il 21 febbraio 1965 da un commando di 5 sicari. La pista dei mandanti si biforca in 2 direzioni opposte: l’FBI da una parte e l’ala radicale della Nation of Islam dall’altra. Il film di Lee contiene 3 storie: un manifesto per i neri d’America, ossia un film a programma e di propaganda; una biografia agiografica in bilico tra il musical e il gangster movie ; una parabola evangelica su un profeta e martire. A tenere insieme le tre componenti ci sono un attore (Washington con la voce di Francesco Pannofino) e la regia di un direttore d’orchestra che conosce bene la sua musica. Pur con il suo pittoresco stereotipato, i passaggi agiografici, le omissioni strumentali, i manierismi, le astuzie oratorie, è il ritratto di un principe.

 Malcolm X
(1992) on IMDb

Un film di John Huston. Con Jeff Bridges, Stacy Keach, Susan Tyrrell Titolo originale Fat City. Drammatico, durata 100′ min. – USA 1972. MYMONETRO Città amara – Fat City * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di Leonard Gardner: a Stockton, squallida _ e inventata _ cittadina della California, Keach, anziano pugile al tramonto, incontra il simpatico 18enne Bridges, principiante sul ring, e lo raccomanda al suo manager Colasanto che nel ragazzo intravede un talento, ma si sbaglia. È qualcosa di più e di meglio che un ottimo film sulla boxe (sulla faccia in ombra del pianeta del pugilato, quella dei proletari dei guantoni): è una diagnosi lucida e sconsolata (senza romantici vagheggiamenti sul tema del fallimento) sui risvolti desolati e amari dell’America opulenta. Profonda compassione e tenerezza per i personaggi. Asciutto e denso come un buon Hemingway. Fat City (città grassa) è locuzione gergale (boxe, jazz) per dire paradiso in terra, dunque inaccessibile.

Fat City (1972) on IMDb
Agguato ai tropici - DVD - Film di John Huston Giallo | IBS

Un film di John Huston. Con Humphrey Bogart, Mary Astor, Sydney Greenstreet, Monte Blue. Titolo originale Across the Pacific. Spionaggio, b/n durata 97′ min. – USA 1942. MYMONETRO Agguato ai tropici * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Agente del controspionaggio USA s’imbarca su piroscafo dove viaggia professore venduto ai giapponesi. Conclusione nella giungla di Panama. Per la 3ª volta Huston dirige i 3 attori del Mistero del falco. Piatto, enfatico, convenzionale, inverosimile, finale assurdo. Bogart dà qualche zampata.

Across the Pacific (1942) on IMDb

Regia di Andrea Papini. Un film con Paolo BonanniLorenzo Degl’InnocentiGiovanni GuardianoLuigi IacuzioBeatrice OrlandiniCast completo Genere Thriller – Italia2010durata 79 minuti. Uscita cinema venerdì 6 maggio 2011Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 2,76 su 23 recensioni tra criticapubblico e dizionari.


Un confine e due gruppi di topografi professionisti. In cima al Monte Rosa, sotto nubi prepotenti, è stata ritrovata una mummia ma nessuno ha ancora stabilito se il luogo della scoperta sia terra italiana o svizzera. Così due squadre di esperti partono alla ricerca del soggetto ma il maltempo smarrisce nelle nebbie la spedizione svizzera e spinge quella italiana a ripararsi in un rifugio accogliente. Dopo aver dichiarato che il corpo è “italiano”, i due gruppi si uniscono a festeggiare insieme e, chiacchierando di amori del passato e affetti del presente, si accorgono di avere a che fare con un misterioso delitto


La montagna, silenziosa e ruvida, accoglie una storia intrigante che comincia come una sorta di documentaristica cronaca di una spedizione scientifica per trasformarsi poi in un raffinato giallo investigativo. Sospesi in un attimo di vita che ferma il normale corso delle cose, i protagonisti sono gli agenti di un coinvolgente dibattito razionale che, per le intuizioni felici, ricorda quello diligente di alcune serie americane di successo, CSI su tutte. Però qui, isolati dalla vita frenetica della città, i rumori, i suoni e le parole acquistano un peso narrativo in più e non rischiano di perdersi nel nulla. Così i più piccoli dettagli, un cappello, una spilla, la pagina di un libro, oltre che documenti di un passato recente, sono anche oggetti portatori di un carico emotivo. Il film di Andrea Papini ha il pregio di andare in una direzione poco frequentata e di portare avanti la sua idea con forza e garbo, assemblando le immagini aperte dei paesaggi di montagna con quelle più intime e chiuse dentro il rifugio. Un’alternanza di spazi che ritma i capitoli di un’indagine anomala, condotta da detective improvvisati, momentaneamente assorti in un viaggio all’indietro per scoprire chi ha ucciso il corpo ritrovato sul ghiacciaio.
Tra loro c’è chi ha un approccio metodico, mette insieme spunti e indizi, e chi invece affronta il caso con più superficialità, una leggerezza che li porta, ad un certo punto, ad essere anche complici di un delitto lontano. In questa divisione tra agguerriti investigatori assetati di verità e più freddi astanti prende forma una metafora della società contemporanea. Dove c’è chi vuole conoscere, e chi invece preferisce non sapere, mettendo in piedi paletti e paletti di confini insormontabili

La misura del confine (2011) on IMDb

Risultati immagini per Al di là della LeggeUn film di Giorgio Stegani Casorati. Con Lionel Stander, Lee Van Cleef, Antonio Sabato, Graziella Granata. Western, durata 95 min. – Italia 1968. MYMONETRO Al di là della legge * * - - -valutazione media: 2,38 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tre amici che hanno derubato una diligenza ne difendono un’altra attaccata dai banditi. Il capo degli improvvisati salvatori diventa sceriffo e quando ha la possibilità di effettuare un nuovo colpo sceglie di rimanere dalla parte della legge.

Beyond the Law (1968) on IMDb

Eroina sexy di casa Giurleo, è la principessa delle tribù dei Castori e degli Soomawes. Vive le sue avventure con il fido Ervo Lip e il cacciatore bianco Rugby. Testi di Gian Giacomo Dalmasso, disegni di Enzo Magni (Ingam) e di Carlo Savi (dal n. 24). L’editore realizza una tessera distintivo per personaggio

The Culpepper Cattle Co. (1972) - IMDb

Un film di Dick Richards. Con Luke AskewGary GrimesBilly Green Bush Titolo originale The Culpepper Cattle CompanyWesterndurata 94 min. – USA 1972.

Un adolescente aspira a diventare cowboy. Acquistata la sua prima pistola, si unisce ad un gruppo di mandriani. Durante il viaggio, sconvolto dai sanguinosi scontri con alcuni ladri di bestiame, banditi violenti e cinici proprietari di pascoli, il ragazzo cambia i progetti sul suo futuro.

The Culpepper Cattle Co. (1972) on IMDb

The Mandalorian (nota anche come Star Wars: The Mandalorian) è una serie televisiva statunitense creata da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm. È distribuita sulla piattaforma streaming Disney+ dal 12 novembre 2019

Pochi anni dopo la caduta dell’Impero Galattico, nelle remote regioni ai confini della Nuova Repubblica, un solitario cacciatore di taglie chiamato il Mandaloriano (chiamato anche col diminutivo “Mando”) svolge il proprio “mestiere” sotto la gilda guidata da Greef Karga. Mando pur di ricevere una bella ricompensa accetta l’incarico di recuperare per conto di un cliente sconosciuto, una creatura di 50 anni, il Bambino, appartenente alla stessa specie di Yoda e capace anch’egli di controllare la Forza. Mando consegna il Bambino al cliente, che scopre essere un ex ufficiale imperiale a capo di una guarnigione di stormtrooper; poco dopo tuttavia si pente del proprio gesto e torna a recuperarlo. Deve quindi fuggire con lui, inseguito da tutti i migliori cacciatori di taglie che danno la caccia al Bambino e da guarnigione di Imperiali sotto la guida Moof Gideon.

 The Mandalorian
(2019) on IMDb

Regia di Krzysztof Zanussi. Un film con Zbigniew ZapasiewiczNikita MikhalkovJerzy StuhrDaniel OlbrychskiAndrzej ChyraCast completo Genere Drammatico – PoloniaRussiaItalia2005durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 27 gennaio 2006 – MYmonetro 3,17 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Musicologo idealista, dissidente politico e incarcerato durante il regime socialista, da poco vedovo di una moglie amatissima, Wiktor è diventato un anomalo ambasciatore polacco a Montevideo (Uruguay). Vittima del sospetto, è lui ora a sospettare di tutti, anche del suo vecchio amico russo Oleg che ha fatto carriera nella Russia di Putin. Il polacco K. Zanussi (Leone d’oro a Venezia con L’anno del sole quieto , mai distribuito in Italia) con questo film torna all’irrequietezza delle origini. “Persona non grata è oggi chiunque non sa adattarsi all’americanizzazione della società, al consumismo che soffoca le coscienze, alla piccola e grande corruzione, all’arrivismo, alla fine di ogni etica” (K. Zanussi). Un poco irrigidito nel suo programma di denuncia e indebolito da un finale ambiguo sull’orlo del compromesso, è un thriller diplomatico solido nella costruzione, sottile nel disegno psicologico, interpretato benissimo dal grande J. Stuhr e dal nostro R. Girone nella parte dell’infido ambasciatore italiano. Con lo stesso titolo esiste un documentario (2003) di O. Stone sul conflitto israelo-palestinese.

Persona non grata (2005) on IMDb