Un film di Christopher Nolan. Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 169 min. – USA 2014. – Warner Bros Italia uscita giovedì 6 novembre 2014. MYMONETRO Interstellar valutazione media: 3,89 su 310 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Mentre la Terra si desertifica, Murph, la figlia adolescente dell’agricoltore ex pilota Cooper, scopre nella sua stanza misteriosi segni di sabbia. Decodificandoli, Cooper arriva alla centrale sotterranea di una NASA segreta, i cui scienziati hanno progettato 2 piani per salvare la specie umana dall’estinzione. Sfruttando un wormhole , cioè una scorciatoia nello spaziotempo, messo a disposizione da misteriosi esseri impercettibili, Cooper dovrà cercare il pianeta più adatto su cui far sopravvivere l’umanità. Lo troverà proprio ai bordi di Gargantua, un enorme buco nero, tuffandosi nel quale alla fine riuscirà a chiudere il cerchio spaziotemporale. Ossessionato dal problema del tempo fin da Memento (2000), Nolan, con il fratello Jonathan, vi impernia la scrittura di un SF action thriller che non fa mistero di voler essere un compendio del genere – da 2001: Odissea nello spazio (1968) a Gravity (2013) passando per Star Trek (1979-2009) e Guerre stellari (1997-2008), Signs (2002) e Inception (2010) – ma anche di ambire a esserne il nuovo apice. Ci riesce – su tutti la visionaria rappresentazione dell’irrealtà del tempo, ispirata a Escher, a Borges e alle fughe di Bach per le musiche (Hans Zimmer) – ma pecca di zelo accumulatorio e di affettazione declaratoria. Grazie alla consulenza del fisico Kip Thorne (anche produttore esecutivo), e a 165 milioni di dollari, ha il merito di contribuire alla divulgazione scientifica, ma anche in parte di confonderla, perché scivola sempre più nel fantastico.
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Christopher Nolan è un regista indubbiamente molto dotato, ma la riuscita dei suoi lavori non è sempre all’altezza delle sue ambizioni. Abbandonato Batman (purtroppo!), dopo “Inception”, è tornato con questo “Interstellar” alla fantascienza, lasciandomi a dir poco perplesso. A mio parere, infatti, “Interstellar” sembra incredibilmente dibattersi in teorie scientifiche difficilmente capibili anche per un ordinario di fisica, per poi precipitare nelle più semplicistiche filosofie “new age”, senza soluzione di continuità. Anche a Nolan, come per Malick, evidentemente non interessa più interloquire con il semplice spettatore, il filosofo di Ottawa parla direttamente con Dio, lui si accontenta di fare sedute medianiche dove gli ectoplasmi di Einstein e di Kubrick gli si rivelano fino in fondo.
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