Un film di Steve McQueen. Con Michael Fassbender, Liam Cunningham, Stuart Graham, Brian Milligan, Liam McMahon. Drammatico, durata 96 min. – Gran Bretagna, Irlanda 2008. – Bim uscita venerdì 27 aprile 2012. MYMONETRO Hunger valutazione media: 4,14 su 59 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Irlanda del Nord, 1981. Il Primo Ministro Margaret Thatcher ha abolito lo statuto speciale di prigioniero politico e considera ogni carcerato paramilitare della resistenza irlandese alla stregua di un criminale comune. I detenuti appartenenti all’IRA danno perciò il via, nella prigione di Maze, allo sciopero “della coperta” e a quello dell’igiene, cui segue una dura repressione da parte delle forze dell’ordine. Il primo marzo, Bobby Sands, leader del movimento, decreta allora l’inizio di uno sciopero totale della fame.
Il britannico Steve McQueen ha con l’immagine un rapporto estremamente fisico, che qui porta all’estremo, dal fisico al fisiologico, poiché le armi della contestazioni sono dapprima i rifiuti del corpo e poi il corpo stesso, ultima risorsa a disposizione e ultimo baluardo di libertà: quella di poter scegliere di disporre di sé, della propria vita e della sua fine.
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Davvero un gran bel film, ma anche un grande “pugno nello stomaco”. Sempre che non siamo troppo assuefatti alle condizioni inumane, alla violenza del carcere, ai pestaggi, alle vendette e, soprattutto, alla lenta agonia di un uomo. Naturalmente non si tratta del solito bombardamento, fine a se stesso, di immagini cruente di una “fiction”, ma di una necessità per raccontare i drammi reali della storia. Fin qui sembrerebbe niente di particolarmente nuovo, ma il giovane McQueen sorprende perché riesce a superare gli strumenti tradizionali del fare cinema, con scelte estetiche davvero fuori del comune. Sequenze girate in un’unica iquadratura in campo lungo, tecniche di ripresa stilisticamente ed esteticamente sorprendenti, tali da richiamare alcuni lavori contemporanei di ricerca in campo pittorico. Per non parlare di un contenuto, raccontato in modo rigoroso e potente, nel contempo lontano dal solito cinema “militante”, per cui la ricostruzione storica deve, per spirito di parte, solo rispettare i tradizionali canoni di schieramento. Devo tralasciare di commentare, per non dilungarmi troppo, la magistrale interpretazione di Fassbender, ma una cosa bisogna dirla: McQueen, nonostante all’esordio, ha girato un’opera degna del miglior Ken Loach.
Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Fassbender mi ha stupito, negli altri film che ho visto con lui (bastardi senza gloria e x-men) non mi aveva impressionato. In questo invece arriva parecchio in alto.
Che Mc Quenn al suo primo film riesca a fare un film del genere è incredibile.
Sono curioso di vedere a questo punto Shame, sempre con Fassbender.
Hunger l’hai visto in ita o lingua originale?
L’ho visto doppiato, perché purtroppo il mio inglese è solo scolastico. Non penso, comunque, si tratti di un tipo di film che anche un buon doppiaggio lo penalizza (indubbiamente, invece, un film di Totò o dei Fratelli Marx , doppiato in una lingua diversa, risulta inesorabilmente infiacchito). Nel merito, devo dire nuovamente che McQueen non lo conoscevo bene, e, grazie a te, ho avuto la gradita opportunità di scoprirlo. Anch’io sono curioso di vedere “Shame”, perché penso che McQueen meriti un certo approfondimento (so solo che questa sua ultima fatica e un’opera completamente diversa da “Hunger”).