Germania 1945: gli americani arrivano in un campo di concentramento e liberano i prigionieri polacchi, che vengono alloggiati in una vecchia caserma nazista. Qui nasce l’amore tra un intellettuale e una giovane ebrea, che verrà uccisa da una sentinella. L’uomo, dopo aver attraversato un periodo di crisi, deciderà di tornare in Polonia nonostante il comunismo.
Il 17 settembre 1939 la Polonia viene invasa. Da ovest dalle truppe di Hitler e da est dall’Armata Rossa. 18.000 ufficiali dell’esercito, 230.000 soldati e 12.000 ufficiali di polizia vengono arrestati dai russi. Tutti i graduati vengono portati in campi di concentramento e nella primavera del 1940, su espresso ordine di Stalin, 15.000 di loro vengono uccisi con un colpo alla nuca e seppelliti in fosse comuni nella foresta vicino a Katyn. I tedeschi scopriranno le fosse nell’aprile del 1943 ma i russi scaricheranno su di loro la colpa del massacro. Solo nel 1990 per la prima volta ammetteranno la responsabilità. Wajda, che a Katyn perse il padre, racconta la vicenda attraverso la storia di Anna, la moglie di un capitano di Cavalleria che, pur non volendo accettarle, si troverà di fronte alle prove dell’esecuzione del marito così come accadrà ad altre donne. Al termine del conflitto, con la Polonia sotto l’influenza sovietica, una cortina di silenzio verrà fatta calare sull’accaduto e chi cercherà di sollevarla rischierà il carcere.
I spirato al romanzo di Jaroslaw Iwaszkiewicz. Due fratelli molto diversi si affrontano nella Polonia degli anni Trenta. Uno è vedovo e fa il guardiaboschi, l’altro è tisico e non ha molto da vivere. Uno dei film più significativi di Wajda.
1970. Le autorità soffocano nel sangue le proteste degli operai e Walesa, arrestato, è costretto a firmare un obbligo di collaborazione con i servizi di sicurezza. Lo fa per poter tornare a casa da Danuta, la moglie, e dai figli che continuano a nascere. Man mano che la sua maturazione politica si compie e il suo carisma s’impone, conquistando le masse, Walesa non cederà più ad alcuna proposta di collaborazione offerta dal regime, rassegnandosi a continue perquisizioni e ad un anno di internamento. Nel 1983, sarà Danuta a ritirare per lui il Nobel per la pace, per evitare che, lasciando la Polonia, il marito non possa più rientrare. L’operaio Walesa sarà il primo presidente scelto in elezioni libere e l’uomo che avrà preparato il terreno al più grande riassetto dell’ordine politico mondiale del secolo scorso.
In Polonia, all’indomani della guerra, un funzionario comunista è fatto oggetto di una serie di attentati da parte di alcuni giovani partigiani nazionalisti. Uno di loro riesce a ucciderlo, ma cade dopo poco sotto i colpi dei soldati. Con questo film Andrej Wajda, a solo trentadue anni, si impone come regista di rango internazionale.
Nella Polonia del 1948 l’artista e teorico dell’arte Władysław Strzemiński gode di fama e rispetto sia in patria che all’estero. Nella città natale di Łódź è docente all’Accademia di Belle Arti, membro dell’Unione degli Artisti e fondatore del Museo cittadino di Arte Moderna. Ha una figlia ancora bambina ma sveglia, una moglie gravemente malata in ospedale e una squadra di allievi adoranti. Il destino gli ha regalato un immenso talento artistico e uno spirito libero, ma gli ha portato via sia una gamba che un braccio. L’infermità non gli impedisce comunque la produzione di tele, così come il perfezionamento della teoria dell’Unionismo, di cui è il cofondatore. Ad ostacolarlo senza tregua è invece la radicalizzazione del comunismo, alla quale l’artista si oppone fino alla morte.
Violeta Parra (1917-1957) è un’icona della musica popolare cilena e, in generale, uno degli artisti più significativi dell’America Latina: cantautore, ricercatore del folklore, ma anche pittrice, ricamatrice, scultore e ceramista, nonché la prima latinoamericana a cui fu consacrata un’esposizione di opere al Louvre. Il film inizia descrivendo la sua infanzia e l’adolescenza tormentate trascorse nel sud del Paese, nella regione di Chillán, in una famiglia proletaria numerosa. Il padre Nicanor è un maestro e insegnante di musica alcolista, mentre la madre, di origine contadina, cuce a macchina in casa. Fin da bambina è vivace e dimostra inclinazione per la musica (compone le prime canzoni a 12 anni) e per il teatro. Violeta si sposa due volte, partorisce 4 figli, si integra in un gruppo teatrale itinerante, dove canta in coppia con la sorella Hilda, e si impegna politicamente con i comunisti. Si assiste alle sue peregrinazioni nei paesini delle Ande alla ricerca di antiche canzoni e ballate popolari da apprendere e reinterpretare.
Un film di Lina Wertmüller. Con Paolo Villaggio, Isa Danieli, Luigi Mollo, Ester Carloni, Paolo Bonacelli.Commedia, durata 100 min. – Italia 1992. MYMONETRO Io speriamo che me la cavo valutazione media: 3,29 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Tratto dal libro campione di vendite di Marcello D’Orta. Buona l’interpretazione di Villaggio, più misurato del solito, che finalmente nei primi anni Novanta ha ripreso a essere valorizzato e ha vinto il Leone d’Oro alla carriera. È la storia di un maestro che esercita ad Arzano, vicino a Napoli. Vicino a Cuore di De Amicis, il film è legato dai temi scritti dagli allievi del maestro. Si sorride spesso, forse una maggiore sobrietà avrebbe aiutato ad apprezzarlo di più. Grande successo di pubblico. View full article »
Un film di Billy Wilder. Con Shirley MacLaine, Jack Lemmon, Lou Jacobi, Herschel Bernardi, Hope Holiday. Titolo originale Irma la douce. Commedia, durata 142 min. – USA 1963. MYMONETRO Irma la dolce valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Irma è una prostituta parigina che nutre sincero affetto per un ex poliziotto. Questi la spinge a frequentare un solo, ricco cliente, che poi sarebbe lui stesso travestito. Divenuto geloso di questa doppia personalità, l’uomo ne sopprime una ma finisce nei guai perché viene accusato di omicidio. Dimostrerà la sua innocenza riprendendo i panni dell’uomo e si dedicherà ad Irma che è in attesa di un bambino. View full article »
Un film di Billy Wilder. Con Rita Johnson, Ginger Rogers, Ray Milland Titolo originale The Major and the Minor. Commedia, Ratings: Kids+13, b/n durata 100′ min. – USA 1942. MYMONETRO Frutto proibito valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Rimasta senza soldi, per pagare la tariffa ridotta in treno, giovane donna si traveste da minorenne. Un baldo ufficiale si prende cura di lei. Fino a che punto? Fin dal suo primo film americano Wilder affronta due suoi tipici temi: il travestimento e la differenza d’età. Commedia spiritosa e scintillante che, nonostante il garbo e l’apparente leggerezza, pone il rapporto sessuale in modo inquietante. Brivido erotico. View full article »
Un film di Billy Wilder. Con John Lund, Marlene Dietrich, Jean Arthur, Millard Mitchell Titolo originale A Foreign Affair. Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 116′ min. – USA 1948. MYMONETRO Scandalo internazionale valutazione media: 3,54 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 1946 una commissione del Parlamento di Washington arriva a Berlino per un’inchiesta sulla fraternizzazione tra americani vincitori e tedeschi sconfitti. Irridente e amara commedia all’acido prussico in cui B. Wilder mette alla berlina il puritanesimo USA alle prese con la Germania sconfitta in rovina. Bisogna ascoltare Marlene che canta “Black Market”. View full article »
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