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Un film di Robert Wise. Con David Wayne, Arthur Hill, James Olson, Kate Reid, Paula Kelly. Titolo originale The Andromeda Strain. Fantascienza, durata 130′ min. – USA 1971. MYMONETRO Andromeda – Il film * * * 1/2 - valutazione media: 3,57 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un romanzo di Michael Crichton: un satellite artificiale precipita in un villaggio del Messico, provocando un’epidemia che uccide quasi tutti tranne un vecchio e un bambino. Buon film di fantascienza con effetti speciali, rumori speciali, parole speciali e l’intento di fare una piccola lezione di morale. Film solenne, attento ai dettagli, efficace nel sostenere la suspense.

The Andromeda Strain (1971) on IMDb

Regia di Franco Zeffirelli. Un film con Elena ObraztsovaIsobel BuchananPlacido DomingoYuri MazurokCarlos KleiberCast completo Genere Musicale 1978durata 154 minuti.

Arthaus presenta un sensazionale documento filmato dell’eredità musicale di Carlos Kleiber: la meravigliosa messa in scena di Carmen del regista Franco Zeffirelli in una registrazione dal vivo dell’Opera di Stato di Vienna nel 1978. Il meticoloso direttore ha diretto solo un repertorio altamente selezionato e tra i suoi pochissimi le registrazioni audio e video sono solo sette opere complete.

La messa in scena di Zefirelli è l’unica prima che Kleiber abbia mai diretto. Nel dicembre 1978, il magistrale Franco Zefirelli ha creato un immaginario colorato e suggestivo mentre il genio musicale di Kleiber ha tratto dalla musica una vitalità ritmica e una passione sottile che non ha mai perso la sua trasparenza e leggerezza.

Carlos Kleiber ha diretto un cast straordinario. Plácido Domingo, ancora il giovane tenore lirico, interpretava il ruolo di Don Jose, ed Elena Obraztsova ha regalato una meravigliosa Carmen naturale, ben lontana dal solito cliché erotico da diavolessa. Il cast è stato completato dalla giovane Isobel Buchanan che ha partecipato a questa produzione con breve preavviso e includeva Yuri Mazurok che sarebbe poi diventato un baritono verdiano di alto rango. Il pubblico viennese nel teatro dell’opera ha salutato lo spettacolo come un trionfo. Gli applausi, secondo la Süddeutsche Zeitung, minacciavano di durare quanto un’opera a figura intera, e nacque la leggenda della Carmen di Vienna di Carlos Kleiber.

Sono passati quasi 35 anni da allora, e l’Opera di Stato di Vienna ha visto molte rappresentazioni della produzione Zeffirelli di Carmen, con cantanti che non erano certo meno eminenti del primo cast, ma nessuno di loro ha raggiunto lo status di culto di cui gode la prima notte nei ricordi degli amanti della lirica. La ragione risiede sicuramente nel direttore d’orchestra Carlos Kleiber, che ha diretto quella prima e l’ha impressa con la sua personalità.

Carmen (1978) on IMDb

Risultati immagini per Strada sbarrata

Un film di William Wyler. Con Humphrey Bogart, Allen Jenkins, Sylvia Sidney, Joel McCrea, Claire Trevor Titolo originale Dead End. Drammatico, b/n durata 93 min. – USA 1937.MYMONETRO Strada sbarrata * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

“Baby Face” Martin, un pericoloso gangster, torna al quartiere che lo vide ragazzo. La madre lo caccia in malo modo, ma i ragazzini lo guardano come un eroe. Martin comincia a servirsi dei teppistelli per le sue imprese. Ma gli si oppone un architetto disoccupato, Dave. I due vengono a rissa e Dave uccide Martin. Con il denaro della taglia, potrà uscire dal ghetto e costruire un avvenire per sé e la ragazza di cui è innamorato.

 Strada sbarrata
(1937) on IMDb
Ju Dou - Wikipedia

Un film di Zhang Yimou, Yang Fengliang. Con Gong Li, Li Boatian, Wei Li, Li Baotian, Zhang Yi, Li Wei, Zhen Ji-an Yang Drammatico, durata 95′ min. – Cina 1990. MYMONETRO Ju Dou * * * 1/2 - valutazione media: 3,54 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal racconto Fuxi Fuxi di Liu Heng. Cina, anni ’20. Ju Dou (Gong), bella e giovane contadina, è comperata in sposa dall’anziano Jin-Shan (Wei), proprietario di una tintoria, che spera, benché semimpotente, di avere da lei un erede. Maltrattata dal dispotico consorte, s’innamora del giovane nipote che lavora come garzone per lo zio. Nasce un bambino, ma il vecchio rimane paralizzato e i due amanti decidono di eliminarlo. Cresciuto, il bambino muto si trasforma in uno spietato “angelo della morte”. È lui il vero motore dell’azione sul versante nero di questo melodramma rusticano con risvolti sociali e grotteschi passaggi da horror. Dal décor della tintoria all’impiego creativo della luce e del colore (giallo e rosso specialmente), usati per suggerire la tragica energia della vicenda e dei personaggi, tutto è di un’ammirevole coesione narrativa. Il coregista è un funzionario del ministero della Cultura, messo al fianco di Yimou come inutile garante dell’ortodossia di un film che, postprodotto a Tokyo, non fu mai distribuito in Cina.

 Ju Dou
(1990) on IMDb

Regia di Zhang Yimou. Un film con Li GongDao Ming ChenHuiwen ZhangGuo TaoPeiqi LiuZu FengCast completo Titolo originale: Coming Home. Genere Drammatico, – Cina2014durata 111 minuti. Uscita cinema giovedì 26 marzo 2015 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,79 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lu Yanshi è un oppositore del sistema negli anni della rivoluzione culturale, per questo è perseguitato e deve nascondersi dalla sua stessa famiglia. Intenzionato a rivedere la moglie di cui è innamorato una notte ritorna a casa ma la figlia (plagiata dai ricatti della compagnia di ballo nella quale danza e che le ha negato un ruolo da protagonista proprio per il fatto di avere un padre dissidente) decide di tradirlo. Così il giorno dopo agenti governativi lo catturano alla stazione proprio mentre la moglie sta per avvertirlo.

Coming Home (2014) on IMDb

Un film di Wim Wenders. Con Rudiger Vogler, Yella Rottlander, Lisa Kreuzer, Edda Köchl, Ernest Boehm. Titolo originale Alice in den Stadten. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 110′ min. – Germania 1973. MYMONETRO Alice nelle città * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Giovane giornalista in crisi di identità incontra all’aeroporto una compatriota con la figlia. Per una serie di circostanze si ritrova con la bambina a carico e non sa come sbarazzarsene. È uno di quei film “moderni” dove non succede niente: quello che racconta è il rapporto tra l’uomo e la bambina e il mutamento che il viaggio in comune opera nei due personaggi. Piacevole, gradevole, commovente, è da vedere: la piccola Y. Rottländer è il più bel progetto di donna che da anni si sia incontrato su uno schermo. Girato in 16 mm. “È un road movie esistenziale che ritrova, al di là delle descrizioni reali, la possibilità di un nuovo soggettivismo”

 Alice nelle città
(1974) on IMDb
Locandina Il giorno dello sciacallo

Un film di Fred Zinnemann. Con Michel AuclairEdward FoxTerence AlexanderDelphine Seyrig Titolo originale The Day of the JackalGiallodurata 141 min. – USA 1973MYMONETRO Il giorno dello sciacallo ***1/2- valutazione media: 3,70 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto da un romanzo di Frederick Forsyth, il film narra la storia dello Sciacallo, un killer incaricato di eliminare De Gaulle. Il controspionaggio francese deve trovarlo – compito arduo in quanto nessuno conosce il volto del misterioso individuo – e renderlo inoffensivo.

The Day of the Jackal (1973) on IMDb

Regia di Rob Zombie. Un film Da vedere 2012 con Sheri Moon ZombieBruce DavisonJeff Daniel PhillipsKen ForeeDee WallaceCast completo Titolo originale: The Lords of Salem. Genere Horror, – USA2012durata 101 minuti. Uscita cinema mercoledì 24 aprile 2013 distribuito da Notorious Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,16 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Scritto e diretto da Zombie che ha voluto fare un horror originale, diverso. Non c’è il cattivo, il mostro; manca di trama e di progressione narrativa; si affida solo a percezioni sensoriali. La protagonista fa la DJ in una radio di Salem – città famosa o famigerata per la sanguinaria persecuzione di alcune giovani donne accusate di stregoneria nel 1692 – e riceve in regalo una scatola di legno che contiene un disco in vinile. Ascolta i suoni che ne escono e perde a poco a poco il contatto con la realtà. Zombie rinuncia a dare spiegazioni allo spettatore e alla sua tipica regia nevrotica e sporca. L’unico omicidio della storia si svolge fuori campo.

 Le streghe di Salem
(2012) on IMDb
Locandina Buddy Buddy

Un film di Billy Wilder. Con Klaus KinskiJack LemmonWalter MatthauPaula PrentissDana Elcar. continua» Commediadurata 96 min. – USA 1981.

Rifacimento del francese Il rompiballe (1973). Matthau è un killer a pagamento che dalla sua stanza d’albergo sta per sparare su un testimone scomodo. Ma nella stanza attigua c’è un poveraccio che tenta il suicidio perché abbandonato dalla moglie. Il killer cerca di dissuaderlo (la faccenda richiamerebbe senz’altro l’attenzione della polizia sul posto). Ma così facendo, non riesce a togliersi dai piedi quel piagnisteo, che rischia di mandargli a rotoli il piano così bene organizzato.

Buddy Buddy (1981) on IMDb

Regia di Federico Zampaglione. Un film con Jake MuxworthyKarina TestaOttaviano BlitchChris CoppolaNuot ArquintCast completo Genere Horror, – Italia2009durata 80 minuti. Uscita cinema venerdì 14 maggio 2010 distribuito da Ellemme Group. – MYmonetro 3,01 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Reduce traumatizzato dalla guerra in Iraq, David cerca sollievo in bicicletta attraverso i boschi in una zona dell’Europa centrale dove incontra, tra gli altri, la graziosa Angeline. La serena vacanza a contatto con la natura si trasforma per i due in un incubo con insidie allucinanti. Scritto dal regista con Domenico Zampaglione e Giacomo Gensini (un 3° Zampaglione, Francesco, firma le musiche con il gruppo The Alvarius), il film è diventato, dopo il passaggio in alcuni festival stranieri, un piccolo cult tra i cinefili italiani dell’horror: accorto nel rinverdire gli stereotipi della paura senza troppi compiacimenti intellettualistici. Prodotto con Blu Cinematografica e distribuito da Ellemme Group.

Shadow (2009) on IMDb

Regia di Lee Yoon-ki. Un film con Hyun BinHa Jung-wooHye-ok KimJi-su KimJung-ki KimSu-jeong LimCast completo Titolo originale: Saranghanda, Saranghaji Ahnneunda. Genere Drammatico – Corea del sud2011durata 102 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lei sta per partire e Lui l’accompagna all’aeroporto. Sono una giovane coppia sposata da pochi anni. Lungo il percorso, a Lui che le annuncia di voler lasciare lo studio in cui lavora per ricavarsi uno spazio in cui operare da casa e starle così più vicino, Lei replica dicendo che intende lasciarlo. C’è un altro nella sua vita. Lui non sembra sapere cosa risponderle. Qualche giorno dopo Lei sta mettendo via le sue cose. C’è chi sta per venirla a prendere. Lui aggiunge a ciò che Lei ha già messo via delle stoviglie a cui sa che Lei tiene in modo particolare. Piove però a dirotto e il nuovo compagno che dovrebbe raggiungerla non arriva. Lei si rivela sempre più frustrata perché Lui la tratta con la usuale gentilezza senza mostrare la benché minima alterazione per quanto sta avvenendo. E’ dai tempi di This Charming Girl che lo fece conoscere a livello internazionale nel 1994 che Lee Yoon-ki scruta nell’intimo delle psicologie di persone che fanno sì che il loro sentire più profondo venga alla superficie solo con grande difficoltà. In questo suo quinto lungometraggio la vocazione si fa ancora più estrema riducendo l’ambito di osservazione a due personaggi senza nome a cui solo occasionalmente e per breve tempo finisce per fare da specchio una coppia di vicini alla ricerca del loro gattino smarrito. Come accade nella realtà a tante coppie, a qualsiasi latitudine si trovino, chi prende la decisione di lasciare il proprio partner di vita non si aspetta (e non desidera) che la separazione venga accolta con pacatezza. Finisce con il prevalere il bisogno inconscio di essere messi sotto accusa per poter scatenare la frustrazione a lungo covata sotto le ceneri oppure si desidera che l’altro si accorga di quanto sta perdendo e soffra di conseguenza. Lui invece in questo film per lungo tempo, mentre fuori si scatena il diluvio, mette in scena la calma più olimpica e la macchina da presa segue, all’interno di una scenografia dalle geometrie definite, gli impercettibili mutamenti di umore, le incertezze, i gesti dettati dalla convenzione sociale ma che nascondono (o si spera nascondano) intenzioni e pulsioni diverse. Il tutto con uno stile ben definito anche se con tempi decisamente dilatati.

Come Rain, Come Shine (2011) on IMDb

Un film di Peter Yates. Con Michael Sarrazin, Barbra Streisand, William Redfield Titolo originale For Pete’s Sake. Commedia, durata 90 min. – USA 1974. MYMONETRO Chi te l’ha fatto fare? * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due sposini che vivono a New York vogliono migliorare il loro tenore di vita. Ma come di norma avviene in questi casi, non fanno altro che indebitarsi fino al collo e passare attraverso le situazioni più stravaganti, fino a quando la fortuna si decide a dar loro una mano.

For Pete's Sake (1974) on IMDb

Regia di Kim Yong-Hoon. Un film Da vedere 2020 con Jeon Do-yeonWoo-sung JungYuh Jung YounSeong-woo BaeHyeon-bin ShinCast completo Titolo originale: Beasts Clawing At Straws. Genere Drammatico, – Corea del sud2020durata 109 minuti. Uscita cinema giovedì 15 settembre 2022 distribuito da Officine Ubu. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,64 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Attorno a una borsa Louis Vuitton piena di denaro, scoperta casualmente dall’impiegato di un hotel gravato dai debiti, ruota l’interesse di una serie di personaggi: una tenutaria seduttiva e letale, un assassino, un detective con una linea di condotta singolare e altri ancora. Tra doppiogiochismi e inganni a ripetizione, il sangue scorrerà copioso.

Beasts Clawing at Straws (2020) on IMDb

Regia di Peter Weir. Un film Da vedere 2003 con Russell CrowePaul BettanyJames D’ArcyBilly BoydEdward WoodallChris LarkinCast completo Titolo originale: Master & Commander: The Far Side of the World. Genere Avventura – USA2003durata 140 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,86 su 15 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Costa del Brasile, 1805: a migliaia di leghe lontano dall’Europa, infuria un’epica battaglia che può cambiare le sorti della guerra di Napoleone alla conquista dell’Inghilterra. La Surprise, vascello della Royal Navy guidato dal Capitano Jack “Lucky” Aubrey, e la Acheron, nave francese di stazza e potenza di fuoco estremamente superiori, si sfuggono e si inseguono, a viso aperto o col favore della nebbia, si scambiano di ruolo da preda a predatore. A bordo della Surprise, la patriottica devozione di Aubrey si scontra con l’etica scientifica del suo amico e medico di bordo Maturin, ma sapranno trovare una nell’altra la chiave per il successo dei propri scopi.
Mettete una montagna di soldi in mano ad ognuno dei registi di Hollywood e state certi che, dopo averla resa poco più che una collinetta per onorare i cachet dei maggiori divi del momento, nove su dieci faranno un film mediocre, che farà storcere il naso ai critici, che avrà il sapore del “già visto”, eccetera. Peter Weir è il decimo tra questi registi. La sua montagna d’oro si trasforma nel sontuoso Master & Commander, un film compatto come un megalite. Sebbene realizzato interamente a mollo nell’Oceano, M&C non fa acqua da nessuna parte e non sono necessari grandi giri di parole per spiegarne la grandiosità: gli attori sono eccellenti (ad essere sinceri, Bettany sembra un candidato più credibile di Crowe alla statuetta più ambita del mondo, anche se quale attore non protagonista); la regia è essenziale e di stile, lasciando parlare tutta la serie di meravigliosi elementi scenografici: dalle navi ai costumi passando per le isole Galapagos, mai viste al cinema, che lasciano intontiti per la loro bellezza; la fotografia riesce a virare con piacevole disinvoltura da una prima parte grigia e nebbiosa ad una seconda soleggiata e splendente, con nel mezzo una tempesta da cineteca dei sogni.
Non bastasse, in M&C c’è anche il sentimento – e non certo l’amore, visto che la presenza delle donne è ridotta ad una ventina di secondi di bellezze caraibiche. Cuore e testa (quello del Capitano Crowe che si fa travolgere dall’orgoglio e dal fervore patriottico e questa del dottor Maturin che sacrificherebbe la sua stessa vita nel nome della scienza) possono convivere senza dover sacrificare il “terzo incomodo”, l’amicizia: e come, se non traendo forza l’uno dall’altra e viceversa? Connubio creativo meravigliosamente sottolineato, in chiave metaforica, da Capitano e Dottore che, al riparo della cabina, danno vita col mescolarsi dei loro strumenti da camera ad una creatura armoniosa e magica come solo la musica è. E quando i due si scambiano le partiture, cambia la musica ma la magia resta la stessa. Anzi, si fa più bella di prima.
Con questo film che sa di Ben Hur più che di Titanic, diamo un caloroso bentornato al Kolossal con la K maiuscola.

Master and Commander: The Far Side of the World (2003) on IMDb

Regia di Sergei ParajanovSergei Yutkevich. Un film con Sofiko Chiaureli. Titolo originale: Sayat Nova. Genere Biografico – URSS1969durata 82 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,83 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La vita del trovatore armeno Sayat Nova, vissuto nel Seicento, dall’infanzia alla corte regale, dal ritiro in un convento alla morte, attraverso una serie di episodi, statici come quadri che non raccontano, ma mostrano, evocano, suggeriscono per via di metafore, analogie, estri surrealisti, paesaggi onirici, pause liturgiche. La colonna sonora (musiche, rumori) conta come quella visiva di pittorica sensualità. Ermetico, ma abbagliante. Molte noie con la censura sovietica.

 Il colore del melograno
(1969) on IMDb
Risultati immagini per Cloud Atlas

Regia di Tom TykwerLilly WachowskiLana Wachowski. Un film con Tom HanksHalle BerryJim BroadbentHugo WeavingJim SturgessDoona BaeCast completo Genere Fantascienza – USAGermaniaSingaporeHong Kong2012durata 172 minuti. Uscita cinema giovedì 10gennaio 2013distribuito da Eagle Pictures. – MYmonetro 3,29 su 246 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sei storie si svolgono in parallelo anche se ambientate in sei epoche diverse, come se fossero presenti in un’unica dimensione senza tempo. A metà ottocento un avvocato americano si adopera contro la schiavitù, negli anni ’30 un giovane compositore bisessuale viene incastrato da un grandissimo autore presso il quale lavora, a San Francisco negli anni ’70 una giornalista cerca di svelare un complotto per la realizzazione di un reattore nucleare, ai giorni nostri in Inghilterra un anziano editore viene incastrato e internato in una casa di cura da cui cercherà di fuggire, nella Seul del 2144 un clone si unisce ai ribelli e scopre che quelle come lei sono utilizzate come cibo per altri fabbricati e infine nel 2321 in una Terra ridotta all’eta della pietra da una non ben identificata apocalisse un uomo entra in contatto con i pochi membri di una civiltà tecnologicamente avanzata e si ribella alla tribù dominante.

Cloud Atlas (2012) on IMDb
Poster Flight

Un film di Robert Zemeckis. Con Denzel Washington, Don Cheadle, Kelly Reilly, John Goodman, Bruce Greenwood.Titolo originale Flight. Drammatico, durata 138 min. – USA 2012. – Universal Pictures uscita giovedì 24 gennaio 2013. MYMONETRO Flight * * * - - valutazione media: 3,32 su 74 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Whip Whitaker è un pilota di linea col vizio dell’alcool. Dopo una notte di bagordi consumata con una giovane hostess, il comandante si prepara ad affrontare l’ennesimo volo, affiancato da un primo ufficiale diligente e pignolo. Quello che doveva essere un’ordinaria corsa tra Orlando e Atlanta si trasforma presto in un incubo, precipitando aereo e situazione. Un improvviso cedimento della struttura impedisce all’aereo di volare e costringe Whitaker a una manovra di emergenza che prova a mantenere in quota l’aereo, rivoltandolo per rallentarlo, rimettendolo in posizione dritta e tentando un atterraggio il più lontano possibile da case e civili. L’operazione disperata riesce e Whitaker rovina a terra, salvando novantasei persone e perdendone sei. Eroe per la stampa e per l’opinione pubblica, l’intrepido pilota deve adesso vedersela con la NTSB (National Transportation Safety Board). Se da una parte le indagini rivelano la causa meccanica che ha provocato la tragedia, dall’altra tradiscono il segreto indicibile di Whip Whitaker: l’alcolismo. In attesa del processo, Whip incontrerà Nicole, una tossicodipendente con cui condivide il dramma della dipendenza. Nell’abisso in cui lo ha precipitato il suo volo, non si vedono però uscite di emergenza.
I film di Robert Zemeckis parlano sempre del tempo, una coordinata che può contrarsi o espandersi, arrestarsi o accelerare. Flight non fa eccezione e ‘decolla’ alle 7.13. Un minuto dopo è ‘tempo’ di sveglia (digitale) per il comandante di Denzel Washington, ordinary man a due ore dal confronto con un contesto narrativo straordinario. Alla maniera del naufrago di Cast Away, Whip Whitaker viene precipitato dal cielo in una situazione che lo eccede e dentro la quale la sua missione è quella di colmare uno scarto: una distanza da coprire per ritornare alla vita (normale) e per rientrare nello scorrere ordinato e cronologico di un’esistenza bevuta in un sorso.
Naufragato e risvegliato su un’isola ideale, Whitaker abita una bolla d’aria, uno spazio interiore dove gli elementi di instabilità personale cercano una soluzione. Soluzione che il regista rimanda frustrando protagonista e spettatore e rivelando, in un’esemplare ellissi temporale sul volto di Washington, il tempo ‘reale’ del film che è il tempo di un racconto. Un racconto di un passato che nel presente vede finalmente il futuro. Niente macchine del tempo e scienziati pazzi (Ritorno al futuro), niente gambe che corrono più rapide di un cervello dentro la storia americana (Forrest Gump), niente naufraghi del tempo (Cast Away), in Flight è la memoria a svolgere le memorie di un uomo, che in cielo ha mantenuto un controllo impossibile da mantenere in terra.
Salvando i suoi passeggeri e buona parte del suo equipaggio, il comandante Whitaker ha assecondato le ossessioni tipiche dello stile di vita americano. Stile di vita che ha bisogno di eroi e di colpevoli, provocando un divario sempre più incolmabile tra chi arriva in cima e chi resta a guardare. Il leader nero di un aeromobile in avaria, tanto eroico quanto colpevole, interpreta forse il tempo problematico di una nazione che ha vissuto gli ultimi quindici anni come il protagonista al di sopra delle proprie possibilità. 11 settembre, guerra al terrore, crisi economica e finanziaria hanno collassato il Paese e arrestato il ‘volo’, insinuando la paura nel suo orizzonte politico e psicologico. Ma dopo l’apocalisse una ‘seconda possibilità’ è pensabile dentro uno sguardo (di una bambina e di una donna che ha salvato un bambino) e attraverso un atto di responsabilità individuale che diventa collettivo.
Zemeckis, in ogni caso, non assolve nessuno, tantomeno il suo (im)pavido pilota, partecipando alla sua sofferenza ma ponendolo davanti al buco nero della sua colpa. Nel modo di Wilson, il pallone affettivamente risemantizzato da Tom Hanks sull’isola di Cast Away, una piccola (e smisurata) bottiglia di vodka diventa un vero personaggio, unica e insidiosa forma di relazionalità ancora possibile nella solitudine di una vita bruciata. Wilson e la bottiglia sono amici-nemici immaginari, simulacri di una socialità diversamente perduta, residuo bisogno di un legame, di una ‘dipendenza’ (affettiva/alcolica) che cerca e trova per entrambi un’indipendenza. Indipendenza che abbatte l’idolo e libera dalla ‘prigionia’.
Con Flight Robert Zemeckis fa di nuovo esperienza del tempo. Un tempo a cui il suo cinema impone un ritmo umano, permettendo al naufrago del cielo di recuperarne il senso, riprendendo a esistere.

Flight (2012) on IMDb
Ferdinando e Carolina - Film (1999) - MYmovies.it

Regia di Lina Wertmüller. Un film con Mario ScacciaIsa DanieliSergio AssisiGabriella PessionSilvana De SantisCast completo Genere Commedia – ItaliaFrancia1999durata 102 minuti. – MYmonetro 2,67 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Assalito da incubi e allucinazioni, tormentato dai fantasmi delle sue numerose vittime che vengono a visitarlo, il vecchio re Ferdinando, soprannominato il “re nasone”, ma anche il “re mascalzone”, cerca di cancellare quelle spiacevoli presenze evocando i suoi ricordi più belli, quelli legati alla giovinezza. Cresciuto come uno scugnizzo, in nome della ragion di Stato Ferdinando si ritrova sposato alla bella Maria Carolina d’Austria dopo due matrimoni combinati e mancati con le figlie di Maria Teresa d’Austria, morte entrambe di vaiolo.

Ferdinando and Carolina (1999) on IMDb

Regia di John Woo. Un film con Damian LauPai WeiChau Wa NgaiKong LauHark-On FungHoi San Lee. Titolo originale: Hao xia. Genere Azione – Hong Kong1979durata 106 minuti.

Ko, per vendicarsi di Pak Chung-tong che nel giorno delle nozze gli ha sterminato la famiglia, decide di rivolgersi al proprio maestro per farsi consegnare la spada “Tuet Yin”. Il saggio maestro rifiuta di cedergliela perché non ritiene opportuno affidarla a un uomo devastato da sentimenti di vendetta.

Last Hurrah for Chivalry (1979) on IMDb

Purtroppo non ho trovato subita o eng sincronizzati.

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Un film di Zhang Yimou. Con Jet Li, Tony Leung, Maggie Cheung, Ziyi Zhang, Dao Ming Chen. Titolo originale Ying xiong. Drammatico, durata 120 min. – Cina 2002. MYMONETRO Hero * * * - - valutazione media: 3,44 su 45 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Possente, iperrealista, figurativo, saturo di colori. Hero, recentemente tornato a mani vuote dagli Oscar, è il personalissimo omaggio di Zhang Yimou al genere wuxapian.La storia, ambientata nella Cina di 2000 anni fa, divisa in sette regni, racconta delle gesta di Senzanome, interpretato da un Jet Li finalmente convincente dopo una troppo lunga serie di ottusi film americani. L’eroe del titolo che, tramite flashback, racconta al re di Qin, futuro imperatore, come sia riuscito a sgominare i sicari che lo stesso re gli aveva sguinzagliato contro: Spada spezzata, Neve volante e Cielo (traduzione letterale).Se La Tigre e il Dragone aveva stupito molti per la bellezza coreografica dei combattimenti, Hero ridefinisce uno standard per questo tipo di produzioni: le sfide tra gli eroi sono vere e proprie danze con i contendenti immersi in scenari favolistici. Ogni battaglia ha un suo stile preciso ed un suo colore dominante. L’attenzione che il regista pone al particolare è maniacale: alcune scene sono persin soffocanti per un gusto che eccede spesso nel barocco come la sequenza iniziale col combattimento “acquoso” tra Li e Leung e quello tra le prime donne Ziyi e Cheung immerso in una pioggia di foglie dorate.
Difficile descrivere a parole la leggerezza, la soavità ed al tempo stesso la violenza e la asprezza delle battaglie di gruppo che, per maestosità e pathos, superano anche l’assedio al fosso di helm d Il signore degli anelli.Tutto in Hero è ridondante: le scenografie, i costumi, la musica. I colori, sempre importanti nella filmografia del regista, qui diventano veri e propri protagonisti al pari degli attori.Gli interpeti sono fenomenali ed il cast di all-stars mantiene le promesse. Oltre al tonico Jet Li completano il quadro Maggie Chung,Donnie Yen, Zhang Ziyi e Tony Leung: praticamente il meglio del cinema made in Hong Kong contemporaneo. Esercizio di stile o nuovo capolavoro del regista? Indubbiamente non è un film per tutti ed il ritmo sincopato del film non aiuta la “digeribilità” dello stesso da parte dei non appassionati del genere. Alcune sequenze sono talmente esagerate da apparire paradossali e dietro l’angolo c’è sempre il rischio del comico involontario. Ma proprio l’esagerazione consapevole, il non voler utilizzare semitoni e l’acuta analisi che svolgono, in maniera diversa, i protagonisti sulla guerra e sul ruolo “pacificatorio” che la stessa può avere (temi drammaticamente attuali) rendono Hero un’esperienza indimenticabile.

Hero (2002) on IMDb