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About Elly – bdrip 720p h264 ita/per subeng

Locandina About Elly


Un film di Asghar Farhadi. Con Golshifteh FarahaniTaraneh AlidoostiMani HaghighiShahab HosseiniMerila Zare’i.  Titolo originale Darbareye EllyDrammaticodurata 119 min. – Iran 2009. – Mediaplex Italia uscita venerdì 18 giugno 2010. MYMONETRO About Elly * * * - - valutazione media: 3,22 su 40 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Ahmad, che vive in Germania e ha divorziato dalla moglie tedesca, torna per qualche giorno a Teheran. I compagni di Università, ora accasati, decidono di organizzare un fine settimana al mare e Sepideh, una di loro, invita Elly, la giovane maestra della figlia. Se ad Ahmad la ragazza piacesse potrebbe nascerne una relazione. Il gruppo, in seguito a un malinteso, non trova disponibile la casa che aveva prenotato e tutti decidono di adattarsi a vivere in un’abitazione chiusa da tempo. Tutto procede in allegria e Ahmad tenta timidamente di conoscere Elly. Ma al secondo giorno, mentre i genitori di uno dei bambini sono andati a far spese il piccolo rischia l’annegamento. Elly, che avrebbe dovuto sorvegliarlo, è scomparsa. 
È davvero raro trovare ai festival (perché il mercato italiano non ne recepisce nessuno) un film iraniano che esca dagli stereotipi consolidati e legati a due location pressoché inevitabili: Teheran oppure i villaggi in cui regnano povertà e desolazione. In questo caso si è di fronte a una fortunata e assolutamente riuscita eccezione. Lo stile di ripresa è dinamico e ricco di sottolineature non didascaliche ma ciò che più conta è la descrizione di una fascia generazionale decisamente differente rispetto all’immagine che i media ci offrono dell’Iran. Sono trentenni che hanno una loro solidità economica e che apparentemente differiscono dai loro coetanei occidentali solo per il fatto che le donne indossano il chador pur mostrandosi colte ed emancipate.
Emancipate? Qui si inserisce la critica sociale di Fahradi. Perché, come accade ovunque, il gioco di cercare di far incontrare un lui e una lei che potrebbero essere reciprocamente disponibili non può che intrigare gli amici. Ma le regole rigide dell’onore e di una moralità dettata dalla fede religiosa non possono essere violate. Così come non è possibile l’esercizio della sincerità. Un regime teocratico, per quanto non possa impedire che la modernità si insinui nei varchi che riesce faticosamente ad aprire, impone l’obbligo della menzogna. Ciò che appare non è ciò che è e chi ne è a conoscenza tace per evitare catastrofi che, invece, si configurano come inevitabili.
Fahradi riesce a trasformare un tranquillo weekend in un weekend di paura facendo assurgere la vicenda a metafora di una condizione esistenziale dominata dal potere del retaggio di tradizioni ancestrali che reclamano le loro vittime. L’immagine che chiude il film sintetizza abilmente la difficoltà di un processo che richiederà ancora sforzi considerevoli.

About Elly (2009) on IMDb

Abbandonati nello Spazio – Marooned – bdrip 720p h264 ita/eng subita/eng

Un film di John Sturges. Con Richard Crenna, Gregory Peck, David Janssen, Gene Hackman, James Franciscus. Titolo originale Marooned. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 134′ min. – USA 1969. MYMONETRO Abbandonati nello spazio * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Per cinque mesi in una stazione spaziale, tre astronauti non possono rientrare per un guasto meccanico. A Houston trepidano. Oscar per gli effetti speciali. L’assunto è nobile, ma lo svolgimento è convenzionale con una suspense troppo giocata sullo strazio dei sentimenti.

Marooned (1969) on IMDb

A.I. – Intelligenza artificiale – A.I. Artificial Intelligence – bdrip 720p ita/eng subita/eng

A.I. Intelligenza artificiale – di Steven Spielberg (2001) -  Filosoficamente Lab

Un film di Steven Spielberg. Con Haley Joel Osment, Jude Law, Frances O’Connor, Sam Robards, Jake Thomas. Titolo originale A.I. Artificial Intelligence. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 146 min. – USA 2001. MYMONETRO A.I. Intelligenza artificiale * * * - - valutazione media: 3,26 su 76 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un futuro in cui l’umanità ha subito immani cataclismi causati dallo scioglimento della calotta polare, la tecnologia ha compiuto passi da gigante. Si è ormai in grado di riprodurre esseri simili in tutto agli umani. David appartiene all’ultimissima generazione di robot: può anche amare. Viene affidato a una coppia il cui figlio, affetto da un male apparentemente incurabile, è stato ibernato in attesa di una cura. Vinte le resistenze iniziali David riesce a farsi amare da Monica, la sua ‘mamma’. Ma la guarigione del figlio naturale rimette tutto in discussione. David deve essere abbandonato in un bosco per liberarsene e, al contempo, salvarlo dalla distruzione. Per lui comincerà un viaggio, accompagnato da un Lucignolo/Gigolo, in un paese dei balocchi orrorifico alla ricerca della Fata dai Capelli Turchini che lo possa far diventare un bambino vero e, quindi, totalmente amato. Il binomio Spielberg/Kubrick è di quelli da far tremare le vene ai polsi di qualsiasi cinefilo. Il freddo razionalismo kubrickiano, fondendosi con la vocazione al mélo di Spielberg, ha prodotto un film complesso e commerciale allo stesso tempo. Sorprende però il modo in cui Spielberg scrive la sua nuova fiaba e la suggella con un finale destinato inevitabilmente (e consapevolmente) a far discutere. Il lungo epilogo del film è così carico di figure care alla psicoanalisi da poter sembrare banale e semplicistico.

A.I. Artificial Intelligence (2001) on IMDb

A Werewolf Boy – Neuk-dae-so-nyeon – dvdrip cor subita

Regia di Jo Sung-hee. Un film Da vedere 2012 con Young-nam JangHyang-Gi KimPark Bo-yeongJoong-ki SongYeon-Seok Yoo. Titolo originale: Neuk-dae-so-nyeon. Genere Drammatico – Corea del sud2012durata 126 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Un bel mattino, mentre si prepara a fare colazione con tutta la famiglia, Sun-i, una signora d’origine coreana che vive da anni negli Stati Uniti, riceve un’inaspettata chiamata dalla Corea. Parte quindi con la giovane nipote alla volta di una vecchia magione di campagna dove trascorse un periodo della sua adolescenza negli anni Sessanta. A quell’epoca, la malaticcia Sun-i s’era trasferita in campagna con la madre e la sorella e lì aveva fatto il più sorprendente degli incontri, quello con un misterioso ragazzo selvaggio che viveva nei boschi.
Da una premessa che avrebbe potuto essere quella di un semplice horror o thriller fantastico, il giovane regista Jo Sung-hee (qui al suo primo film mainstream dopo aver firmato un corto premiato a Cannes, Don’t Step Out of the House, e un lungo promettente, ma un po’ irrisolto, End of Animal) realizza invece con Werewolf Boy un’opera al crocevia dei generi, imprevedibile e talora sconcertante, che rivitalizza, fortunatamente!, una felice tendenza creativa del cinema coreano che pareva essersi spenta.

A Werewolf Boy (2012) on IMDb

A Taxi Driver – Taeksi woonjunsa – bdrip 1080p h265 ita/cor subita

Regia di Hun Jang. Un film Da vedere 2017 con Song Kang-hoThomas KretschmannHae-jin YooJun-yeol RyuPark Hyuk-kwonCast completo Titolo originale: Taeksi woonjunsa. Genere AzioneDrammatico – Corea del sud2017durata 137 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,30 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Seoul, 1980. Kim è un tassista vedovo, indebitato e con una figlia da mantenere. I tumulti che caratterizzano il clima politico di quegli anni in Corea del Sud non scalfiscono i suoi valori da uomo medio. Finché un giorno Kim non si appropria di un cliente destinato a un altro autista: un fotoreporter tedesco, disposto a spendere 100 mila won pur di essere portato a Gwang-ju, nel sud del Paese, per filmare la repressione della protesta studentesca da parte dei militari e far sapere al mondo costa sta succedendo in Corea. Il viaggio cambierà i valori di Kim per sempre.

Al cinema commerciale sudcoreano si imputano da sempre la troppa retorica e l’eccesso di finali e contro finali, che protrae oltre il lecito il minutaggio dei film.

Altresì, sono altrettanto innegabili la sua perizia tecnica, la capacità di avvincere sul piano narrativo eseguendo i medesimi schemi alla perfezione e l’impatto emotivo, che rappresenta l’altra faccia della suddetta retorica.

A Taxi Driver è talmente sovraccarico di questi pro e di questi contro da risultare quasi esemplare per comprendere di cosa parliamo quando parliamo di un blockbuster sudcoreano. Dove nessuno avvertirebbe l’urgenza di mescolare la commedia grossolana alla tragedia di una nazione, Jang Hoon non esita a farlo, dedicando la prima mezzora scarsa di film a illustrarci la personalità di Kim – al solito straordinario Song Kang-ho, alle prese con una delle sue tipiche maschere – un “tassinaro” qualunquista e attento al soldo, al pari di quello immortalato da Alberto Sordi. Un riferimento, quest’ultimo, che non sembra del tutto estraneo al background di Jang, visto che la commedia agrodolce dell’Italia del boom pare il modello più plausibile a cui si ispira il primo segmento, “nazionalpopolare”, del film.

Quando la tragedia si avvicina, lo stile di Jang Hoon cambia invece drasticamente: la prevalenza di primi piani lascia spazio a plongée e panoramiche dall’alto, che illustrano con spietata crudezza le malefatte dell’esercito regolare, inviato dai generali di Seoul per mettere fine alle dimostrazioni con ogni mezzo. A Taxi Driver assume qui le sembianze di un action-thriller degno di Ryoo Seung-wan, con dei militari in borghese sguinzagliati per le strade a caccia del fotoreporter tedesco e delle prove che inchioderebbero il regime di fronte all’opinione pubblica internazionale.

A Taxi Driver (2017) on IMDb

A Spasso con Daisy – Driving Miss Daisy – bdrip 720p h264 ita/eng subita/eng

Locandina italiana A spasso con Daisy

Un film di Bruce Beresford. Con Jessica Tandy, Morgan Freeman, Vinnie Jones, Patti Lupone, Esther Rolle. Titolo originale Driving Miss Daisy. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 99 min. – USA 1989. MYMONETRO A spasso con Daisy * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Stati Uniti, Georgia, 1953. Miss Daisy è una settantaduenne ebrea vedova che vive in una grande villa con una cameriera di colore. Suo figlio Boolie, dopo che lei è finita nel prato dei vicini in seguito a una semplice manovra con la sua Packard, non vuole che continui a guidare e le impone uno chauffeur. Si tratta del sessantenne Hook, saggio uomo di colore che dovrà sopportare le intemperanze verbali della signora.
Premiato con 4 Oscar (film, attrice protagonista, sceneggiatura e trucco) e scritto da Alfred Uhry come adattamento di un suo testo vincitore del Pulitzer, A spasso con Daisy non è il solito film sui diritti civili e la loro conquista da parte della popolazione afroamericana.

Man mano che se ne segue lo sviluppo, sostenuto da due grandi attori come Morgan Freeman e Jessica Tandy che trovano in Danny Aykroyd un misurato partner (sia per tempi di presenza sullo schermo che per recitazione), se ne comprende la qualità. Il rischio di caduta nella retorica è presente quasi in ogni scena ma viene sempre evitato con grande abilità. Daisy è rimasta chiusa in un proprio mondo. Sembra quasi considerarsi ancora una povera maestra ebrea come era originariamente anche se vive nel lusso e, soprattutto, non vuole ammettere con se stessa il trascorrere degli anni. Hook ha imparato dalla vita a stare al proprio posto ma anche a resistere con tenacia (come quando afferrava i maiali senza lasciarsene sfuggire uno) all’alterigia dei bianchi; anche di quelli che si considerano liberal ma nel profondo non lo sono affatto. Il nucleo centrale del film si colloca esattamente in questo ambito. I battibecchi tra i due, le incancellabili diffidenze di Daisy e la dignitosa sottomissione (sembra un ossimoro ma è così) di Hook costellano tutto il film e lo rendono al contempo brillante e portatore di considerazioni non banali. Anche quando, ormai prossimi al finale di una vicenda che abbraccia circa 25 anni di storia sociale americana, Daisy si reca ad ascoltare una conferenza di Martin Luther King non assistiamo a una svolta. Forse può essere stata toccata nell’intimo dalle parole rivolte dal leader del movimento per i diritti civili non ai ‘malvagi’ ma a coloro che credono di essere dalla parte giusta ma, consapevolmente o meno, conservano nel loro quotidiano le catene della segregazione forgiate nel pregiudizio. La sceneggiatura però, saggiamente, non ci dà modo di saperlo. Il gaberiano ‘mangiare un’idea’ resta un’utopia che è impossibile da concretizzare così come non si possono ritrovare i compiti da correggere di un tempo ormai passato.

Driving Miss Daisy (1989) on IMDb

A Snake Of June – Un Serpente di Giugno – bdrip 720p h264 jap subita/eng

Locandina A Snake of June - Un serpente di giugno

Un film di Shinya Tsukamoto. Con Shinya Tsukamoto, Asuka Kurosawa, Yuji Koutari, Tomoro Taguchi, Susume Terajima, Teruko Hanahara Titolo originale Rokugatsu no Hebi. Drammatico, durata 77 min. – Giappone 2002. MYMONETRO A Snake of June – Un serpente di giugno * * * 1/2 - valutazione media: 3,77 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Rinko è una giovane donna, sposata a un uomo più vecchio, col quale non ha ormai più rapporti da anni. La sua vita monotona è sconvolta dal ricatto di un maniaco, che la fotografa di nascosto in situazioni imbarazzanti e che per non diffondere le foto pretende che la donna compia gesti sempre più spregiudicati, trascinando nel gioco perverso anche il marito.
Tsukamoto è un regista di culto per diversi aspetti: temi trattati, tecniche di ripresa e poetica di base sforano i limiti (canoni) del cinema contemporaneo, palesando la marca stilistica di un autore che percorre la sua strada senza mai scendere a compromessi, e che sembra ignorare in toto il resto della produzione del pianeta. Indicativo in tal senso che sia egli stesso regista, attore, montatore, scenografo, tecnico luci, fonico e quant’altro. A snake of June è l’ennesimo suo film estremo, inquietante, perverso, disturbante, sorprendente, che si può solo amare o odiare: niente vie di mezzo.

 A Snake of June
(2002) on IMDb
Locandina italiana A Simple Life

Un film di Ann Hui. Con Andy Lau, Deanie Ip, Wang Fuli, Qin Hailu, Paul Chiang. Titolo originale Táo Jie. Drammatico, durata 117 min. – Hong Kong 2011. – Tucker Film uscita giovedì 8 marzo 2012. MYMONETRO A Simple Life * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 47 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tra l’anziana amah (domestica) Ah Tao e il suo padrone, l’attore cinematografico Roger, si instaura un rapporto che assomiglia a quello tra una madre e il proprio figlio, destinato a intensificarsi durante la degenza in ospedale di Ah Tao.
Una lunga carriera come quella di Ann Hui, dedita sin dagli inizi alla denuncia di storture della società e alla raffigurazione di spaccati di quotidianità raramente visti su grande schermo, non poteva che trovare coronamento in un film come A Simple Life, che già nel titolo pare assurgere a summa della poetica della regista. La storia di Ah Tao è quella esemplare della vita di una persona semplice, una donna costretta dagli eventi a trascorrere sin dall’infanzia una vita al servizio degli altri, ma che a questa condizione ha saputo infondere dignità e passione; una donna, a prescindere dallo status, speciale e unica, proprio come il fiocco di neve del vetusto stereotipo.
Riecheggia qualcosa di Ozu nella dinamica servo-famiglia, ma la cifra stilistica è inconfondibilmente quella di Ann Hui, che accarezza con la macchina da presa i corpi dei suoi personaggi, ma soprattutto le espressioni, anche le meno percettibili, carpendo sguardi e ammiccamenti furtivi tra due personaggi che spesso non necessitano di parole per comunicare il reciproco affetto. Quello che arriva al pubblico in una sorta di empatia che supera lo schermo e cresce man mano che Roger e Ah Tao capiscono di rappresentare la famiglia nella sua totalità l’uno per l’altro.
Proprio quell’Andy Lau che la Hui lanciò nel lontano 1982 di Boat People torna, ormai superstar, nei panni del protagonista di A Simple Life, privandosi di ogni glamour e dimostrando per la prima volta di accettare la sua mezza età e l’inesorabile verdetto del tempo che passa.
A fianco di Lau, diversi i cameo di celebrità del cinema di Hong Kong, tra cui un sorprendente Tsui Hark, che – con Andy Lau e Sammo Hung – riforma, in una breve parentesi di cinema nel cinema, la trimurti a cui dobbiamo Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma. Una lezione di compostezza e raffinata gestione dei sentimenti da un’instancabile osservatrice della vita umana.

A Simple Life (2011) on IMDb

A Royal Affair – dvdrip ita

Regia di Nikolaj Arcel. Un film Da vedere 2012 con Alicia VikanderMads Mikkelsen, Mikkel Følsgaard, Trine DyrholmDavid DencikCyron Bjørn MelvilleCast completo Titolo originale: En Kongelige Affair. Genere Drammatico, – DanimarcaSveziaRepubblica cecaGermania2012durata 128 minuti. Uscita cinema giovedì 29 agosto 2013 distribuito da Academy Two. – MYmonetro 3,29 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Danimarca, seconda metà del XVIII secolo. Il re 17enne Christian VII sposa la cugina Carolina Matilde, sorella di Giorgio III. Il giovane monarca ha problemi di ordine psicologico (e sessuale) e il vero potere è appannaggio dei conservatori del Consiglio di corte. Arriva Johann Friedrich Struensee, medico personale del re e convinto assertore dei valori dell’Illuminismo, lassù assolutamente invisi. Da un lato aiuta il re a trovare maggiore equilibrio ma dall’altro lo influenza, diventando il reggente e intrecciando una relazione con la trascurata regina. Ritratto storicamente accurato e spettacolarmente avvincente che non riesce a catturare l’attenzione del pubblico italiano. Racconta un momento della storia danese conosciuto solo in patria. Nominato miglior film straniero agli Oscar e al Golden Globe, premiato al Festival di Berlino per la miglior sceneggiatura e il miglior attore (Følsgaard). Distribuito da Academy 2.

 Royal Affair
(2012) on IMDb
Locandina A prova di errore

Un film di Sidney Lumet. Con Henry Fonda, Dan O’Herlihy, Frank Overton, Fritz Weaver, Edward Binns.Walter Matthau Titolo originale Fail Safe. Fantastico, b/n durata 111′ min. – USA 1964. MYMONETRO A prova di errore * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un guasto ai radar del Pentagono procurerà all’umanità un’inutile strage: appena Mosca verrà colpita da bombardieri atomici, New York sarà distrutta per ristabilire l’equilibrio. Negli anni ’60 la paura atomica era quasi una moda culturale. Girato con vigore drammatico, tiene col fiato sospeso per tutta la durata. Ottimo Fonda.

Fail Safe (1964) on IMDb

A proposito di tutte queste Signore – dvdrip ita

Regia di Ingmar Bergman. Un film con Bibi AnderssonHarriet AnderssonEva DahlbeckAllan EdwallJarl KulleAxel DübergCast completo Titolo originale: För att inte tala om alla dessa kvinnor. Genere Commedia – Svezia1964durata 80 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Negli anni ’20 Cornelius, vanaglorioso critico musicale, fa visita a Felix, violoncellista di fama mondiale, per completare la sua biografia. Nella grande villa neoclassica, mentre Felix rimane invisibile, ne incontra la moglie e sei donne, tutte innamorate di lui. 26° film di I. Bergman, il 1° a colori (preziosa fotografia di Sven Nykvist), 4ª e ultima delle sue commedie con risvolti di farsa grottesca (l’irresistibile sequenza dei fuochi artificiali). Più che nelle altre, è evidente la contaminazione col teatro: tolti 5 minimi movimenti, la cinepresa è ferma. Nel suo libro Immagini (1990-92) I. Bergman lo sbriga in tre righe, definendolo “completamente artefatto”. Quasi tutti i critici lo maltrattarono, accusandolo persino di cattivo gusto, nonostante l’ineccepibile eleganza stilistica. È sicuramente la sua commedia più acida e sbeffeggiante, un divertito tiro al bersaglio contro i critici, ma non sono risparmiati censori, impresari, artisti. E donne. Da affissione una battuta attribuita a Goethe: “Il genio è colui che riesce a far cambiare idea a un critico”.

All These Women (1964) on IMDb

A Perfect Day – dvdrip ita/eng subita

Regia di Fernando León de Aranoa. Un film Da vedere 2015 con Benicio Del ToroTim RobbinsOlga KurylenkoMélanie ThierryFedja štukanCast completo Titolo originale: A Perfect Day. Genere Drammatico, – Spagna2015durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 10 dicembre 2015 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,63 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo Dejarse llover ( Lasciarsi portare , 2005) di Paula Farias, attivista di Medici Senza Frontiere, sceneggiato da Diego Farias. Bosnia, novembre 1995, nei giorni in cui fu firmata la pace di Dayton. 5 assistenti umanitari di una ONG cercano una corda per tirare fuori da un pozzo un cadavere buttatovi apposta per allontanare gli abitanti del luogo. Si rivela un’impresa disperata. Quasi un documentario di una giornata qualunque di un gruppo di volontari in una zona bellica, riesce a far capire cos’è una guerra senza far sentire nemmeno uno sparo, a coinvolgere e perfino a divertire intrecciando le vicende umane dei protagonisti. Merito della regia, in primo luogo per la direzione degli attori, credibili e affiatati. Il titolo è lo stesso di una canzone di Lou Reed, che fa la parte del leone nell’incisiva colonna sonora.

A Perfect Day (2015) on IMDb

A Lady in Paris – dvdrip ita

Locandina A Lady in Paris

Un film di Ilmar Raag. Con Jeanne Moreau, Laine Mägi, Patrick Pineau, Corentin Lobet, Ita Ever. Titolo originale Une Estonienne à Paris. Drammatico, durata 94 min. – Francia, Belgio, Estonia 2012. – Officine Ubu uscita giovedì 16 maggio 2013. MYMONETRO A Lady in Paris * * * - - valutazione media: 3,06 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Anne Rand ha divorziato da un marito ubriacone e vive in Estonia con una madre malata. La morte improvvisa del genitore la convince ad accettare un’offerta di lavoro a Parigi, dove dovrà prendersi cura di un’anziana signora. Convinta a partire dall’entusiasmo della figlia, Anne precipita in un mondo profondamente diverso dal suo, di cui prende le misure passeggiando ogni notte sola e scompagnata. L’incontro con Frida, fiera parigina ostinata a dimenticare le sue origini estoniane, non è dei migliori ma a convincerla a restare è Stéphane, gestore di una brasserie e amante della donna molti anni prima. La convivenza e la reciproca curiosità invitano presto al dialogo e alla comprensione. Tra un tè caldo e un croissant di pasticceria, Anne e Frida troveranno un sentimento amicale, che le spingerà a fare il punto della loro vita e a riprendere la vita. 
Ispirato dalla biografia materna e dalla passione per la capitale francese, Ilmar Raag alimenta la mythologie parigina, fiamma forte e viva nel buio della sala. Dichiarazione d’amore a Parigi e al cinema francese, da cui riprende l’idea della triangolazione come struttura relazionale che lega i percorsi affettivi e sentimentali dei protagonisti, A Lady in Paris è una storia di incontri, di sguardi, di impasse. Con pudore e discrezione Raag esplora il volto dei suoi personaggi rivelandone l’anima e definendone l’identità in funzione del loro rapporto col passato, coi sogni realizzati e quelli infranti. Guidato da un’irriducibile Jeanne Moreau, il regista estone passeggia per i boulevard chiarendoci il fascino esercitato da Parigi sugli stranieri e sui narratori come lui, che alla maniera di Anne impara a comprare un croissant in boulangerie e a snobbare il museo del Louvre, meta del turista e non di un vrai parisien. Posseduta dal mito di Parigi è pure la protagonista, emigrata e dolente con una vita faticosa e sfortunata alle spalle, che rispolvera la voce ‘analogica’ di Joe Dassin e si perde nelle sue note, ritrovandosi consapevole di sé e del suo desiderio dentro l’alba e davanti alla Torre Eiffel. A Parigi la Anne di Laine Mägi recupera attenzione e senso, innamorandosi finalmente di un uomo gentile e risvegliando da uno struggimento nostalgico l’anziana signora che pazientemente accudisce. Egoista e ossessionata da un ex amante per cui è ormai troppo agée, Frida vive sprofondata negli interni del suo appartamento borghese dove mette in scena solo se stessa e l’imitazione di una relazione, immemore del mondo che continua a esistere fuori dalla porta. Testimone di un amore sorgente tra Anne e il suo Stéphane, un empatico Patrick Pineau, deciderà per la vita, emergendo da ciò che era latente e calandosi nel presente e una stagione che con gli orrori può ancora promettere splendori. La bionda e delicata Anne è la trovata drammaturgica che rompe allora le illusioni senili e riporta aria fresca dentro uno spazio chiuso e una reclusione affettiva, inducendo Frida e Stéphane a scendere di nuovo in strada e a (re)incontrare la città dei loro sogni. Perché come sosteneva Humphrey Bogart: “avremo sempre Parigi”, una città che appare un perfetto altrove, promessa e già ricompensa.

A Lady in Paris (2012) on IMDb

A History of Violence – bdrip m720p h264 ita/eng subita/eng

A History of Violence (2005) - IMDb

Un film di David Cronenberg. Con Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Heidi Hayes. Drammatico, durata 96 min. – USA 2005. uscita venerdì 16 dicembre 2005. MYMONETRO A History of Violence * * * 1/2 - valutazione media: 3,99 su 95 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal pressbook del film: “All’attenzione dei giornalisti: al fine di preservare il piacere del pubblico vi saremmo riconoscenti se non rivelaste nulla della trama e dello sviluppo dei personaggi.” Cerchiamo di rispettare questa richiesta non rinunciando a parlare del film. Tom Stall è il proprietario di un piccolo ristorante in una cittadina di provincia. Conduce una vita normale con la moglie e i figli fin quando un giorno si difende dall’aggressione di due feroci criminali uccidendo entrambi. La sua immagine finisce su tutti i media e spinge Carl Fogarty, un boss della mafia irlandese di Philadelpia ad andarlo a cercare. L’uomo è sicuro di aver riconosciuto in lui un delinquente che lo ha privato di un occhio e che era molto temuto nell’ambiente per la sua crudeltà. Tom deve difendere la sua famiglia.
Tratto da un fumetto di John Wagner il nuovo film di Cronenberg torna sui territori cari al regista: l’identità, la possibile schizofrenia, il rapporto tra realtà e apparenza. Anche lo stile narrativo gioca su questi elementi, tanto che il film potrebbe essere oggetto di una doppia recensione. Se lo si prende per come appare si tratta di un thriller molto stereotipato con buone dosi di esagerazione narrativa e di umorismo spesso involontario. Se invece lo si legge a partire dalla prima inquadratura che sembra un quadro di Hopper allora le cose cambiano. Si pensa al Cronenberg raffinato intellettuale che opera una rilettura sui generi per svelarne la fragilità e l’ambiguità. Questa volta propendiamo per la prima scelta quasi che il regista canadese, dopo la complessa prova di Spider avesse deciso di avvalersi di una fonte di ispirazione “bassa” per vedere come i meccanismi narrativi funzionano in quel contesto senza però volersene distanziare criticamente.
Grande, come sempre, Ed Harris.

A History of Violence (2005) on IMDb

A Girl at my Door – Dohee-ya – dvdrip kor subita

Regia di July Jung. Un film con Doona BaeHie-jin JangSae Ron KimSeong-kun MunSae-Byeok Song. Titolo originale: Dohee-ya. Genere Drammatico, – Corea del sud2014durata 119 minuti. distribuito da Fil Rouge Media. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

La poliziotta Young-nam viene trasferita da Seoul alla stazione di una provincia remota. In paese ci sono solo anziani, pescatori e Jong-ha, un balordo che fa il bello e il cattivo tempo. Jong-ha ha una figlia, la piccola Dee-ho, solitaria e misteriosa, che picchia ogni volta che rincasa ubriaco. Finché non interviene Young-nam in difesa della ragazzina.
Se il circuito dei principali festival cinematografici europei è caratterizzato spesso da racconti di crisi, di disagio, di violenza e abusi domestici, che dividano e facciano discutere, ancor più questo discorso vale per il cinema d’autore della Corea del Sud, dopo che l’apripista Kim Ki-duk ha scioccato le platee con L’isola e in seguito ha continuamente alzato l’asticella del filmabile. Una connotazione che rappresenta anche un limite, un’etichetta forse ingombrante, che accompagna l’opera prima di July Jung, ma che le ha permesso di guadagnare immediatamente uno spazio nel circuito dei festival, agevolato dalla presenza di due volti noti presso il pubblico cinéphile come quello di Bae Doo-na (The HostCloud Atlas) e della piccola Kim Sae-ron (A Brand New Life), bambina-prodigio abbonata a ruoli di infanzia difficile e ora divenuta teenager. 

A Girl at My Door (2014) on IMDb

A gentle Creature – Krotkaja – dvdrip rus subita

Regia di Sergei Loznitsa. Un film Da vedere 2017 con Vasilina MakovtsevaValeriu AndriutaSergei Kolesov. Titolo originale: Krotkaja. Genere Drammatico – Francia2017durata 160 minuti. – MYmonetro 3,30 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una donna riceve un pacchetto: contiene cibo e viveri inviati al di lei marito che si trova in carcere, rispediti al mittente senza spiegazioni. Decide quindi di intraprendere un viaggio lungo e sempre più travagliato in Siberia per cercare di vedere il marito detenuto.

 Krotkaya
(2017) on IMDb

A Cavallo della Tigre – dvdrip 576p h264 ita subita

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Un film di Luigi Comencini. Con Nino Manfredi, Mario Adorf, Valeria Moriconi, Gian Maria Volonté.Commedia, b/n durata 110′ min. – Italia 1961. MYMONETRO A cavallo della tigre * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Costretto a evadere dal carcere è denunciato, col suo consenso, dalla moglie e dal suo amante che, riscuotendo la taglia, possono pagare i debiti. Tra ironia e patetismo, è un apologo grottesco e dolceamaro sul malessere sociale nell’Italia del miracolo economico. Manfredi esordisce bene nel registro drammatico in un personaggio diviso tra un sistema che non gli appartiene (il carcere) e un altro (la società, la famiglia) che non gli è mai appartenuto. Prodotto da Age, Scarpelli, Alfredo Bini, Mario Monicelli e lo stesso Comencini, fu un fiasco: troppo sgradevole e provocatorio.

A cavallo della tigre (1961) on IMDb
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Un film di Ron Howard. Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ed Harris, Paul Bettany, Christopher Plummer. Biografico, durata 140 min. – Gran Bretagna 2001. MYMONETRO A Beautiful Mind * * * 1/2 - valutazione media: 3,90 su 69 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

È proprio capace di tutto l’australiano Russell Crowe. E dicono che si è ormai collocato saldamente nella parte alta della top list delle star hollywoodiane per merito distinto. Perché l’ombroso attore con aspirazioni di musicista rock (sempre a Berlino è stato presentato il documentario Texas in cui si esibisce con la sua band come già fece a Sanremo) è in grado di interpretare i personaggi più diversi con grande abilità trasformistica infondendo loro quelle doti di umanità che sembrerebbero un po’ difettare al Russell divo. Che è passato dallo scardinatore di multinazionali del tabacco di The Insider al “generale che divenne schiavo” de Il gladiatore mostrando anche come fosse possibile sostenere un film medio come Rapimento e riscatto grazie a un’interpretazione volutamente sottotono che non poteva non ricordare il grande Bogart.
Ora è di nuovo in corsa con A Beautiful Mind, il film che lo vede di nuovo sugli schermi di tutto il mondo nei panni del matematico John Forbes Nash. L’azione ha inizio all’Università di Princeton nel 1947 in cui Nash si distingue come studente introverso ma intellettualmente brillante. Una serata in un locale e una sfida in relazione a una ragazza bionda (che lo vede soccombere) gli danno l’idea per un saggio sui principi matematici di competizione che annullerà tutti gli studi precedenti. Accolto con tutti gli onori al prestigioso MIT John si vede anche offrire il delicato incarico di decodificatore di codici segreti in un periodo delicato come quello più teso della Guerra Fredda tra Usa e Urss. Sposato con una bella e intelligente studentessa, Alicia, lo scienziato cade progressivamente in uno stato ossessivo che verrà diagnosticato come schizofrenia paranoide.
Il regista Ron Howard (Apollo 13, Il Grinch) lavora con grande abilità sulle allucinazioni del protagonista e quindi è meglio non rivelare troppo sugli sviluppi della vicenda. Ciò che invece non va taciuto è che John Forbes Nash ricevette nel 1994 il Premio Nobel e che tutti i pettegolezzi su una sua presunta omosessualità, che il film non menzionerebbe, nulla tolgono alla straordinarietà di un’interpretazione che vede Crowe compiere un’operazione di mimesi progressiva che lo vede passare da una normalità un po’ chiusa in se stessa ai gesti che rivelano il disturbo psichico ma non cancellano l’intelligenza e l’acume di battute talvolta fulminanti. È vero che lo scienziato pazzo gode di numerose presenza nei film horror o di fantascienza ma i matematici (a meno che siano giovani come Will Hunting) hanno l’handicap di occuparsi di una materia poco ‘emotiva’. Il camaleontico Russell riesce però, con la sua voce profonda che speriamo rispettata dal doppiaggio, a farci commuovere anche sui logaritmi. Scusate se è poco. 

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Un film di Andrei Konchalovsky. Con Jon Voight, Rebecca De Mornay, Eric Roberts, Kenneth McMillan, Stacey Pickren. Titolo originale Runaway Train. Drammatico, durata 111′ min. – USA 1985. MYMONETRO A 30 secondi dalla fine * * * 1/2 - valutazione media: 3,91 su 37 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due criminali evasi da un carcere dell’Alaska salgono su un convoglio ferroviario in manovra. Il macchinista, colpito da sincope, muore. Il treno continua la sua corsa verso il disastro. 2° film hollywoodiano del russo Končalovskji, fratello di Nikita Michalkov, scritto da Djordie Miličević, Paul Zindel ed Edward Bunker, che rimaneggiano una sceneggiatura di Kurosawa. Se si passa sopra alle clamorose inverosimiglianze, alle troppe coincidenze e al personaggio amorfo del giovane Roberts, il risultato è ammirevole e il finale indimenticabile. Ottima fotografia di Alan Hume. In antitesi con gli abituali personaggi positivi, Voight è una convincente bestia umana con le cicatrici.

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2046 – Criterion Collection – bdrip 720p h264 ita/cin subita/eng

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Un film di Wong Kar-wai. Con Chen Chang, Maggie Cheung, Kimura Takuya, Carina Lau, Tony Leung. Fantascienza, durata 120 min. – Cina 2004. uscita venerdì 29 ottobre 2004. MYMONETRO 2046 * * * 1/2 - valutazione media: 3,66 su 34 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

1966. Hong Kong è sull’orlo della guerra civile. Il signor Chow, un giornalista e autore di romanzi, torna in città dopo essere stato a Singapore. E’ alla ricerca di Su Li-Zhen, un antico amore, e trova alloggio in un alberghetto non rinunciando a cercare compagnia femminile. Sta scrivendo un romanzo su un futuro in cui sarà possibile ritrovare i ricordi perduti. L’anno sarà il 2046, suggerito dal numero della stanza accanto alla sua. Mentre si trova nell’hotel ha una relazione con due donne in successione: la figlia del proprietario innamorata di un giapponese e Bai Ling, una prostituta che si innamora di lui. Nella sua vita entrerà anche una nuova Li-Zhen.
2046: una data, un titolo di romanzo, un numero. Nel 2046 Hong Kong, dopo l’amministrazione speciale iniziata nel 1997, tornerà a far parte definitivamente della Repubblica Popolare Cinese. Per Wong Kar-wai questo anno cruciale diventa rappresentazione di un futuro ipoteticamente felice ma dal quale si desidererà fuggire per tornare nella realtà. Una realtà che prende le mosse da una stanza inizialmente luogo inesplorato e poi spazio in cui poter entrare sapendo che c’è una via d’uscita. La quale si rivelerà però soltanto fisica perché i personaggi dei film del regista nato a Shanghai finiscono sempre con il rimanere prigionieri delle storie che hanno vissuto anche se apparentemente pretendono di liberarsene attraverso il sesso praticato con altri o, come in questo caso, con il gioco d’azzardo. Non è un caso che la donna cercata in 2046 abbia lo stesso nome di quella perduta in In the Mood for Love anche se qui si presenta come altre due figure femminili che portano lo stesso nome. Il mondo di Won Kar-wai è fatto di interni in cui la luce ha un ruolo predominante e la composizione dell’inquadratura si avvale di una definizione curata al millimetro. Ci sono spesso elementi della scenografia che sottolineano i rapporti tra i personaggi così come, altrettanto spesso, il buio domina occupando un terzo dello schermo, quasi assorbendo in sé il non detto dei personaggi. Perché la dimensione estetica nel suo cinema assoggetta l’intero processo creativo rischiando talvolta di raggelare la tensione emotiva che è sempre elevata.
Il signor Chow scrive romanzi concettuali che si ispirano alla vita così come Wong Kar-wai scrive sceneggiature complesse che diventano film. Entrambi pensano di difendersi in questo modo dal sentimento che invece prevarica il loro volere a dispetto di qualsiasi eccesso di estetismo.

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