Category: 4.00/4.09


Tristana (1970) | FilmTV.itUn film di Luis Buñuel. Con Catherine Deneuve, Fernando Rey, Franco Nero Drammatico, durata 105′ min. – Spagna 1970. MYMONETRO Tristana * * * * - valutazione media: 4,07 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A Toledo nel 1929 un’orfana viene affidata a un anziano tutore che ne fa la sua amante. Innamoratasi di un pittore fugge con lui, si ammala, perde una gamba attaccata dalla cancrena, ritorna e accetta di sposare il vecchio. Gliela farà pagare. Tratto, come Nazarín, da un romanzo (1892) di Benito Pérez Galdós, è la storia impietosa di una liberazione mancata e di un’opera di corruzione in cui la vittima, imparata la lezione di ipocrisia e crudeltà, si trasforma in carnefice. “La complessità stilistica si riflette … nella poliedricità dei due personaggi principali” (G. Tinazzi). Soltanto una sequenza onirica in questo film ammirevole per la calma lentezza della sua concisione che, nella trasparenza di un equilibrato e oggettivo classicismo, stimola, affascinandola, la curiosità dello spettatore.

 Tristana: Una passione morbosa
(1970) on IMDb

L'enigma di Kaspar Hauser - guarda streaming onlineUn film di Werner Herzog. Con Bruno S., Brigitte Mira, Walter Ladengast Titolo originale Jeder für sich und Gott gegen alle. Drammatico, durata 110′ min. – Germania 1974. MYMONETRO L’enigma di Kaspar Hauser * * * * - valutazione media: 4,07 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

26 maggio 1828: a Norimberga viene trovato giovane un po’ tardo abbandonato da tutti. Fra sogno e ambiguità, Herzog narra con partecipazione autobiografica la vicenda del suo “ragazzo selvaggio”, un caso che da più di un secolo è oggetto di studi e ricerche e ha ispirato Paul Verlaine, Paul Wassermann, George Trakl e Peter Handke. Kaspar Hauser incarna l’estraneità assoluta, l’imprevisto che non rientra nelle norme sociali, giuridiche, religiose. La sua è una “passione laica” per l’apprendimento della vita come linguaggio e comunicazione. Herzog ne delinea lo spazio popolato di sogni, incubi, angoscia, premonizioni di morte e la segue con rigore visionario, trovando in Bruno S. un interprete fuori dall’ordinario, lui stesso orfano cresciuto fra riformatori e carceri.

 L'enigma di Kaspar Hauser
(1974) on IMDb

Poster InterstellarUn film di Christopher Nolan. Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 169 min. – USA 2014. – Warner Bros Italia uscita giovedì 6 novembre 2014. MYMONETRO Interstellar * * * 1/2 -valutazione media: 3,89 su 310 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mentre la Terra si desertifica, Murph, la figlia adolescente dell’agricoltore ex pilota Cooper, scopre nella sua stanza misteriosi segni di sabbia. Decodificandoli, Cooper arriva alla centrale sotterranea di una NASA segreta, i cui scienziati hanno progettato 2 piani per salvare la specie umana dall’estinzione. Sfruttando un wormhole , cioè una scorciatoia nello spaziotempo, messo a disposizione da misteriosi esseri impercettibili, Cooper dovrà cercare il pianeta più adatto su cui far sopravvivere l’umanità. Lo troverà proprio ai bordi di Gargantua, un enorme buco nero, tuffandosi nel quale alla fine riuscirà a chiudere il cerchio spaziotemporale. Ossessionato dal problema del tempo fin da Memento (2000), Nolan, con il fratello Jonathan, vi impernia la scrittura di un SF action thriller che non fa mistero di voler essere un compendio del genere – da 2001: Odissea nello spazio (1968) a Gravity (2013) passando per Star Trek (1979-2009) e Guerre stellari (1997-2008), Signs (2002) e Inception (2010) – ma anche di ambire a esserne il nuovo apice. Ci riesce – su tutti la visionaria rappresentazione dell’irrealtà del tempo, ispirata a Escher, a Borges e alle fughe di Bach per le musiche (Hans Zimmer) – ma pecca di zelo accumulatorio e di affettazione declaratoria. Grazie alla consulenza del fisico Kip Thorne (anche produttore esecutivo), e a 165 milioni di dollari, ha il merito di contribuire alla divulgazione scientifica, ma anche in parte di confonderla, perché scivola sempre più nel fantastico.

 Interstellar
(2014) on IMDb

Due per la strada - Film (1967)Un film di Stanley Donen. Con Albert Finney, William Daniels, Audrey Hepburn, Nadia Gray, Eleanor Bron Titolo originale Two for the Road. Commedia, durata 112′ min. – USA 1967. MYMONETRO Due per la strada * * * * - valutazione media: 4,06 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un architetto inglese e sua moglie rievocano, durante un viaggio in auto verso il Sud della Francia, i dodici anni del loro matrimonio. Schermaglie, incomprensioni, conflitti e la tristezza del tempo che passa. Un film di culto almeno per una generazione di spettatori romantici. Tutto concorre a un risultato felice: la sceneggiatura e i dialoghi di F. Raphael che sa miscelare bene commedia, dramma, sentimento; l’eleganza inventiva e matematica della regia; la direzione degli attori (Finney eccellente, Hepburn straordinaria); la fotografia di C. Challis che è un’elegia del sole; la musica di H. Mancini. C’è un paradosso in questa storia divisa in tre viaggi: più diventano ricchi, meno sono felici. Le tre auto sono una vecchia MG, una Triumph Herald e una lussuosa Mercedes. Era dai tempi di William Powell-Myrna Loy che sullo schermo un matrimonio non veniva raccontato in modo così eccitante. Qualche virtuosismo tecnico di troppo.

 Due per la strada
(1967) on IMDb

Regia di Jean-Marie Straub. Un film con Paolo CarliniChrista LangGustav Leonhardt. Titolo originale: Chronik der Anna Magdalena Bach. Genere Storico – GermaniaItalia1967durata 84 minuti. – MYmonetro 3,00 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1720, qualche mese dopo la morte della sua prima moglie, Johann Sebastian Bach (1685-1750) sposa la cantante Anna Magdalena Wülken. È lei che, dopo avergli dato tredici figli, rievoca i 35 anni passati al suo fianco con la sua voce fuori campo. Film straordinario da “ascoltare con gli occhi”, fatto di lunghe sequenze in cui la cinepresa, quasi sempre ferma, “ascolta”, cioè filma, le musiche di Bach, eseguite con strumenti dell’epoca. La storia privata di Bach è ridotta ai suoi aspetti sociali (economici) e tecnici (musicali). Ne esce il ritratto di un uomo libero in cui non c’è separazione tra intelligenza, arte, vita, tra musica sacra e musica profana. Ascetico, esasperante. Lo interpreta un clavicembalista olandese di 35 anni il cui aspetto non cambia mai.

 Cronaca di Anna Magdalena Bach
(1968) on IMDb

Un film di Álex De la Iglesia. Con Javier Botet, Mario Casas, Carmen Maura, Hugo Silva, Carlos Areces. Titolo originale Las brujas de Zugarramurdi. Commedia, – Spagna 2013. MYMONETRO Las brujas de Zugarramurdi * * * * - valutazione media: 4,00 su 1 recensione.

Josè non è mai stato un gran lavoratore e da quando la moglie lo ha lasciato può vedere solo ogni tanto il figlio piccolo, così decide di portarlo con sè in una rapina al termine della quale, dopo un lungo inseguimento in auto, i due assieme al complice, l’autista del taxi che hanno sequestrato e un ostaggio finiranno in un paese di streghe nel tentativo di espatriare in Francia.
Le streghe in questione sono interessate al bambino piccolo, perfetto per un rituale che progettano da tempo e meditano di mangiare gli altri uomini in un grande banchetto, se non fosse che la più giovane di loro si è invaghita di Josè.

 Le streghe son tornate
(2013) on IMDb

Locandina italiana Revenant - RedivivoUn film di Alejandro González Iñárritu. Con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest Goodluck.Titolo originale The Revenant.Avventura, Ratings: Kids+16, durata 156 min. – USA 2015. – 20th Century Fox uscita sabato 16 gennaio 2016. MYMONETRO Revenant – Redivivo * * * 1/2 - valutazione media:3,91 su 230 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto dal romanzo The Revenant: A Novel of Revenge (2002) di Michael Punke, basato su una storia vera, già trasposta in immagini nel 1971 ( Uomo bianco va’ col tuo Dio ). Nord Dakota, 1823. Nel corso di una spedizione di caccia in territorio pellerossa, il trapper Glass è ridotto in fin di vita da un grizzly. Fitzgerald, suo compagno semiscotennato è lasciato con lui, dietro lauto compenso, per attenderne la morte e seppellirlo. Gli uccide sotto gli occhi il figlio meticcio e scappa. Sceneggiato da Iñárritu (premiato con l’Oscar alla regia) insieme a Mark L. Smith, è un western crudamente iperrealista che intreccia il tema della sopravvivenza estrema con quello della brama di giustizia. La potenza e la magnificenza della forma – regia magistrale, esuberante fotografia di Emmanuel Lubezki (premiata con l’Oscar), musica solenne di Carsten Nicolai e Ryuichi Sakamoto – evidenziano per contrasto la scarsa originalità e il semplicismo del contenuto. Memorabili la travolgente sequenza iniziale dell’attacco pellerossa e quella della lotta con il grizzly, tanto più terrificante quanto più realistica. 3 Golden Globes (film, protagonista, regista) e 12 nomination agli Oscar. Meritato (e finalmente conferito) Oscar a DiCaprio miglior attore protagonista.

 Revenant - Redivivo
(2015) on IMDb

Risultati immagini per Mary Poppins locandinaUn film di Robert Stevenson. Con Ed Wynn, Julie Andrews, David Tomlinson, Dick Van Dyke, Karen Dotrice. Fantastico, Ratings: Kids, durata 140′ min. – USA 1964. MYMONETRO Mary Poppins * * * * - valutazione media: 4,08 su 30 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal libro (1934) di P.L. Travers, sceneggiato da Bill Walsh (anche produttore per Disney) e Don da Gradi, con musiche di Richard M. e Robert B. Sherman. Dal cielo della Londra dell’ultimo ‘800 arriva, tra la disastrata famiglia Banks, una cameriera tuttofare. Si ferma una settimana, ma risolve tutti i problemi e insegna come vivere sereni. Scenografie piacevoli, canzoni gradevoli, dialoghi brillanti, efficace impasto di cinema dal vivo e disegno animato, melassa che tracima. La Andrews è il vero perno dello spettacolo. Il film incassò 45 milioni di dollari soltanto sul mercato nordamericano (negli anni ’60!). Da allora visto al cinema da più di 200 milioni di spettatori. 5 Oscar: musiche, la canzone “Chim Chim Cheree”, montaggio, effetti speciali e Andrews. Altre canzoni famose: “A Spoonful of Sugar” (“Con un poco di zucchero”) e “Supercalifragilistichespiralidoso”.

Mary Poppins (1964) on IMDb

Regia di Eric Rohmer. Un film Da vedere 1976 con Bruno GanzOtto SanderEdith CleverEdda SeippelPeter LührEduard LinkersCast completo Titolo originale: La marquise d’O…. Genere Drammatico – FranciaGermania1976durata 107 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 6 recensioni.

Da una novella (1808) di Heinrich von Kleist: nel 1799 in Lombardia una giovane vedova rischia in un assedio di essere violentata dalla soldataglia russa, ma viene soccorsa da un giovane conte che, però, mentre lei si trova priva di conoscenza, approfitta di lei. Rimane incinta, ma rifiuta l’evidenza. La sua ostinazione nel dichiararsi innocente è scambiata per impudenza dai familiari che la scacciano. Il modo con cui, sul filo di un’ironia ora comica ora tragica, Rohmer ha messo in immagini Kleist ha del miracoloso per la ricostruzione dell’epoca neoclassica, l’impassibilità con cui registra il comportamento dei personaggi, la direzione degli attori. Una commedia “lacrimosa” che non ha nulla di “sentimentale”. Fotografia di Nestor Almendros. Premio speciale della giuria a Cannes.

The Marquise of O (1976) on IMDb

Regia di Don Hertzfeldt. Un film Genere Animazione – USA2012durata 62 minuti.

L’animatore candidato all’Oscar Don Hertzfeldt ha unito senza soluzione di continuità i suoi tre cortometraggi con protagonista il tormentato Bill, Everything will be OK (2006), I Am So Proud of You (2008), and It’s Such a Beautiful Day (2011), trasformandoli in un incredibile e comicamente grottesco nuovo lungometraggio. Tutti e tre i capitoli della storia sono stati interamente ripresi con una vecchia macchina da presa 35mm: costruita negli anni Quaranta, è una delle ultime macchine da presa di questo tipo sopravvissute ancora operanti in America, ed è stata indispensabile nella creazione delle immagini sperimentali e degli effetti visivi unici di questo film. Il nuovo lungometraggio di It’s Such a Beautiful Day riunisce l’intera storia di Bill per la prima volta, rimodellandola con nuovo materiale aggiuntivo.

 It's Such a Beautiful Day
(2012) on IMDb

Locandina italiana Cast AwayUn film di Robert Zemeckis. Con Tom Hanks, Helen Hunt, Chris Noth, Paul Sanchez, Lari White. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 140 min. – USA 2000. MYMONETRO Cast Away * * * 1/2 - valutazione media: 3,78 su 58 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Chuck Noland è un agente di una compagnia di trasporti. Vive a Memphis, ha una ragazza, Kelly. I due sono molto innamorati. Mentre da Memphis vola verso la Tailandia per lavoro, il suo aereo precipita in mare. Si salva miracolosamente e si trova su un’isola deserta. Solo. Si tratta di sopravvivere. Beve il succo delle noci di cocco, succhia la polpa dei granchi, si ferisce coi coralli. Disegna due occhi e un naso su un pallone, lo chiama Wilson, sarà il compagno con cui parlare, per non impazzire. Passano quattro anni. Chuck tenta la carta disperata della fuga dall’isola. Con una zattera supera la barriera corallina.È stremato, quasi morente, quando una nave lo raccoglie. Torna alla vita, ma non normale. Tutti lo credevano morto. Kelly si è sposata e ha un figlio. Si ritrovano, l’amore è rimasto intatto, ma la realtà li deve dividere. Chuck è morto e tornato alla vita, e dovrà dolorosamente ricominciare. Hanks guarda dritto l’obiettivo mentre finisce il film. Chissà quale sarà il destino. Se c’è una metafora è proprio questa: si può ricominciare. E c’è dell’altro: l’isola solitaria non è un paradiso perduto, è un inferno. Valgono di più i rapporti. Meglio se si trasformano in sentimenti forti. Ed è questa la differenza con Robinson Crusoe, che trecento anni prima lasciava la sua isola, dopo ventotto anni, a malincuore. Spaventoso (dunque magnifico) l’incidente aereo. E quell’isola sempre grigia, sempre tempestosa. Hanks, come e più di sempre, straordinario.

 Cast Away
(2000) on IMDb

Reservoir Dogs (1992) Vintage Italian Movie Poster - Original Film Art -  Vintage Movie PostersRegia di Quentin Tarantino. Un film Da vedere 1992 con Harvey KeitelSteve BuscemiTim RothMichael MadsenChris PennLawrence TierneyCast completo Titolo originale: Reservoir Dogs. Genere Hard boiled, – USA1992durata 105 minuti. Uscita cinema martedì 26 giugno 2012 distribuito da Paco Pictures. – MYmonetro 3,80 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dei sei partecipanti alla rapina fallita di una gioielleria a Los Angeles – che non si conoscono nemmeno tra loro e sono stati ribattezzati con nomi di colori – due sono morti (Mr. Blue = Bunker e Mr. Brown = Tarantino) e un terzo (Mr. Orange = Roth) è ferito. I quattro superstiti si ritrovano in un deposito: uno di loro è una spia. Il deposito è il teatro principale dell’azione, frantumata in sconnessioni temporali che forniscono notizie su quel che è successo prima e dopo la rapina/trappola. Ottimo esordio di un giovane attore-sceneggiatore (1963) che allunga la lista eccellente dei registi americani di origine italiana con un film sotto il segno della morte e della violenza, caso raro di opera d’autore a basso costo nel quadro del cinema gangsteristico. Anche nella scena più cruda – la tortura del poliziotto – non c’è compiacimento: Tarantino è radicale, non morboso. Nella rappresentazione del mondo del crimine manca qualsiasi alone romantico. La compagnia degli interpreti è eccellente: oltre a Keitel (Mr. White) che del film è anche uno dei produttori, bisogna citare almeno Roth e Buscemi (Mr. Pink). Madsen è il sadico Mr. Blonde. Rititolato in Italia, con eguale insuccesso, Cani da rapina , dopo Pulp Fiction . V.M. 18 anni.

 Le iene
(1992) on IMDb

Regia di Sydney Pollack. Un film Da vedere 1973 con Robert RedfordBarbra StreisandViveca LindforsBradford DillmanLois ChilesCast completo Titolo originale: The Way We Were. Genere Commedia – USA1973durata 118 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,99 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo di Arthur Laurents: l’itinerario di una coppia attraverso la storia americana dal 1937 ai primi anni ’50: guerra di Spagna, Pearl Harbor, la morte di Roosevelt, la “caccia alle streghe” anticomunista e, nel breve epilogo, la campagna contro le armi nucleari. 1° film americano che ha per protagonista una comunista e dove si parla esplicitamente dei Dieci di Hollywood. Non sempre le intenzioni della sceneggiatura (dello stesso A. Laurents) coincidono con quelle del regista: squilibri, prolissità, stridori. Caso raro di un film hollywoodiano dove i problemi di una coppia hanno una radice politica. 2 Oscar: musiche di Marvin Hamlisch e canzone (del titolo). Difficile alchimia tra R. Redford e B. Streisand: lui sembra che non reciti, lei recita troppo. Ebbe molti problemi di censura e di autocensura che gli costarono diversi tagli. È uno di quei film che sono vivi anche per merito dei suoi scompensi.

 Come eravamo
(1973) on IMDb

Regia di Paul Thomas Anderson. Un film Da vedere 2021 con Alana HaimCooper HoffmanSean PennTom WaitsBradley CooperCast completo Genere CommediaDrammatico, – USA2021durata 133 minuti. Uscita cinema giovedì 17 marzo 2022 distribuito da Eagle Pictures. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,00 su 44 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Los Angeles, 1973. Gary Valentine, adolescente intraprendente e fanfarone, incontra Alana Kane, venticinquenne sul cammino dell’indipendenza. Lei gli porge specchio e pettine per la foto dell’annuario scolastico, lui le dichiara il suo amore eterno. Lei rifiuta e lui insiste. In cosa crede Gary? A cosa si oppone Alana? Dieci anni li separano ma tutto sembra unirli. Irresistibilmente attratti l’uno dall’altra, non sanno come amarsi, non sanno nemmeno se si amano o se amano soltanto l’idea di amarsi. Tra choc petrolifero, e crepuscolo della Hollywood classica, il loro ipotetico grande amore parte, avanza, sterza, vaga, sosta, svolta, si riallinea in fondo alla notte e alla San Fernando Valley.

 Licorice Pizza
(2021) on IMDb

Locandina L'ultima tentazione di CristoUn film di Martin Scorsese. Con Barbara Hershey, Harvey Keitel, Willem Dafoe, David Bowie, Verna Bloom. Titolo originale The Last Temptation of Christ. Religioso, durata 161 min. – USA 1988. – VM 14 – MYMONETRO L’ultima tentazione di Cristo * * * * - valutazione media: 4,01 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto da un romanzo (1955) del greco Nikos Kazantzakis, si alimenta di tre idee strutturali. La prima è di raccontare un uomo che tenta di opporsi alla scoperta della propria divinità e che avrebbe potuto vivere una vita comune, ma è costretto ad accettare la sua missione ubbidendo a Dio padre. Questa è la parte che ha dato esca allo scandalo. La seconda idea è il rapporto di Gesù (Dafoe) con Giuda (Keitel), presentato come il primo, il più intelligente e appassionato dei suoi seguaci, costretto a tradirlo dal disegno divino, e con Maria Maddalena (Hershey), diventata prostituta a causa del suo rifiuto di amarla. La terza idea è la dimensione figurativa: Scorsese rifiuta i tre modelli cinematografici a disposizione (il colossal hollywoodiano, Rossellini, Pasolini) e persegue una propria via, discutibile ma sicuramente personale. Recupera la cultura cattolica meridionale di Little Italy di cui s’è alimentato nell’infanzia, la filtra attraverso la sua memoria di cinéphile onnivoro e la “cristologia” rock degli anni ’70 (eloquente la scelta di Peter Gabriel per le musiche) e tenta persino di rappresentare Cristo in modi “barbarici” come potrebbero vederlo uomini africani o latinoamericani, di cultura diversa da quella euro-occidentale. Il suo è un Dio delle debolezze che ha preso sul serio l’incarnazione e che ha uno spessore teologico maggiore di quel che è sembrato alla maggioranza dei critici e dei cattolici scandalizzati.

 L'ultima tentazione di Cristo
(1988) on IMDb

Regia di Tengiz Abuladze. Un film Da vedere 1977 con Lika KawtaradseSosso CiaschwlianiTamina TuajewaSofiko ChiaureliZ. Kolelisvili. Titolo originale: Drewo Shelanija. Genere Commedia drammatica 1977durata 100 minuti.

La vita di un villaggio caucasico all’inizio del Novecento. Ha la struttura di un albero con una fitta ramificazione di episodi: il suo tronco è la storia d’amore dei due giovani Marita e Gadia. Tratto da un romanzo rapsodico (22 racconti in versi liberi) di Gheorghij Leonidse, scrittore georgiano dell’ultimo Ottocento, e sceneggiato con Rewas Inanischwili dal regista che ebbe un momento di notorietà con Pentimento (1984). Appartiene al cinema di poesia, ma evita quasi sempre i tranelli del poeticismo. Ricco di una stupefacente bellezza figurativa e ispirato ai quadri di Bruegel il Vecchio, non cade nel pittoricismo e nel facile folclore. Il georgiano Abuladze compone un racconto che svaria dal grottesco al tragico, dalla realtà al sogno, dal riso alle lacrime, in un clima di epica popolare, profondamente radicata alla terra. Nella struggente sequenza finale vengono al pettine i nodi del conflitto tra l’ordine costituito e gli irregolari, gli emarginati, i diversi del villaggio. Pur chiudendosi con la sconfitta del sogno, è un film aperto alla speranza. Titolo georgiano: Naturis Khe .

 L'albero dei desideri
(1976) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film Da vedere 2002 con Miho KannoHidetoshi Nishijima, Iatsuya Mihashi, Chieko Matsubara. Genere Drammatico – Giappone2002durata 113 minuti. – MYmonetro 3,56 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Introdotte da uno spettacolo di Bunraku (marionette) al Teatro Nazionale di Tokyo, tre tragiche storie di amore e abbandono: a) due giovani amanti per sempre legati da una corda rossa; b) un vecchio e malato capo della yakuza torna sulla panchina dove una donna da lui abbandonata l’ha atteso per tutta la vita; c) un giovane fan di una famosa pop star si acceca quando lei rimane sfigurata in un incidente. Costumi: Yohji Yamamoto. Musica: Joe Hisaishi. Associato al giuoco infantile, il tema della marionetta è centrale nel cinema tragicomico di Kitano: lo diventa l’uomo, vittima delle proprie ambizioni e lo diventa la donna, vittima dell’uomo. Dolls (bambole) è il suo film più stilizzato, enigmatico e complesso. Un compendio del suo cinema, dicono i devoti. Altri replicano: il più estetizzante, accademico, rarefatto, gelido, sfiancante. Non tengono conto che lo splendore delle sue immagini esiste qui, oggi, e che alla sua bellezza – e ai suoi amori – si oppongono il denaro, il potere, la violenza del mondo. “La bellezza è insieme il mezzo e il contenuto dell’opera: Dolls è un film bello sulla bellezza , oggi. Ed è, di conseguenza, un film disperato” (Em. Morreale). Radicale nel suo sconsolato pessimismo. Il miglior film in concorso a Venezia 2002.

 Dolls
(2002) on IMDb

Regia di Chris Marker. Un film con Hélène ChatelainDavos HanichJacques Ledoux. Genere Cortometraggio – Francia1963durata 28 minuti. – MYmonetro 2,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sulla piattaforma dell’aeroporto di Orly la morte di un uomo di cui all’inizio non sappiamo l’identità è associata allo scoppio della Terza guerra mondiale. I superstiti della catastrofe nucleare sono nei rifugi sotterranei. Si inviano emissari affinché il passato e il futuro soccorrano il presente. Durante i suoi lunghi e penosi viaggi l’uomo ritrova l’immagine che l’ossessiona: quando all’aeroporto di Orly corre verso la donna amata comprende il significato dell’evento iniziale. Cortometraggio in bianconero a foto fisse e ferme – se si toglie uno zoom all’inizio e due o tre altri in un momento in cui la storia va nel futuro – in cui si afferma “una identità tra il grande e il piccolo, l’individuale e l’universale … introduce un tema che sarà tipico della fantascienza francese nouvellevaguista, quello del viaggio nel tempo” (A. Farassino). Allucinato, vertiginoso, originale. Vincitore del 1° Festival di fantascienza di Trieste nel 1963. Fotografia: Jean Chabaut. Montaggio: Jean Ravel. Musiche: Trevor Duncan. Rifatto nel 1995 da Terry Gilliam con L’esercito delle dodici scimmie .

 La jetée
(1962) on IMDb

Un film di Lars von Trier. Con Catherine Deneuve, David Morse, Björk Gudmundsdóttir, Peter Starnmare, Peter Stormare Musical, durata 140 min. – Danimarca 2000. MYMONETRO Dancer in the Dark * * * * - valutazione media: 4,06 su 37 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dancer in the Dark era una canzone cantata, e ballata, da Fred Astaire in Spettacolo di varietà. Ed è la metafora della vita di Selma, operaia arrivata in America dalla Cecoslovacchia, minata da una cecità progressiva che diventerà totale, e che fantastica, appunto, sui musical. Lavora in tutti i turni in fabbrica, si porta a casa altri lavori, non ha svaghi, non ha amori, non ha niente, tranne un figlio che ha la sua stessa malattia, ma che potrà essere operato. Selma risparmia il denaro per l’operazione centesimo dopo centesimo. Quando un poliziotto (Morse) che le sembrava amico le ruba i soldi, tutto precipita, il film diventa un altro film.  Anarchico, provocatorio, alla ricerca esasperata del non convenzionale (a cominciare dalla macchina a spalla che però abbandona quando serve) è anche il più spietato degli autori contemporanei (Altman è una specie di Capra edulcorato al confronto). Tutte le vicende partono dalla speranza e dalla dolcezza e finiscono nella più profonda e un po’ compiaciuta, tragedia. L’estremizzazione è una pratica legittima ma l’artificio della musica e delle canzoni servono a von Trier come alibi per un approdo troppo disperato e agghiacciante. Vincitore della Palma d’oro a Cannes (naturalmente). Davvero straordinaria la cantante Bjork, a sua volta premiata come migliore attrice. Rivisto il “fantasma grasso” di Catherine Deneuve che il non convenzionale Lars fa diventare un’operaia alla catena di montaggio.

 Dancer in the Dark
(2000) on IMDb

Regia di Michel Ocelot. Un film Da vedere 1998 Titolo originale: Kirikù et la sorcière. Genere Animazione – FranciaBelgioLussemburgo1998durata 75 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,15 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio dell’Africa Occidentale, il piccolo Kirikù decide di sua iniziativa di nascere ed è subito dotato di parola e del coraggio di affrontare la perfida strega Karabà che ha imposto il suo dominio sul villaggio facendo credere agli abitanti di aver prosciugato la sorgente e di mangiare chiunque osi sfidarla. “Possiamo vivere senza l’oro, ma non senz’acqua” gli dice la madre. E Kirikù, con l’aiuto del Saggio della Montagna, suo nonno, affronta la strega con le armi dell’amore. Coprodotta da Francia, Belgio e Lussemburgo, diretta da Ocelot, cresciuto in Guinea, è una favola bellissima con disegni e colori che rimandano ai quadri di Gauguin e del doganiere Rousseau, di apparenza naïf e di grande raffinatezza solare e vitale, valorizzati dalle splendide musiche di Youssou N’Dour: una favola che incanta i bambini, affascina gli adulti, insegna a tutti qualcosa in modo molto piacevole. 1° premio al Festival d’Animation di Annecy 1999. Seguito da Kirikù e gli animali selvaggi .

 Kirikù e la strega Karabà
(1998) on IMDb