Category: 3.50/3.59


Un film di Carmelo BeneDrammaticodurata 90 min. – Italia 1974

In merito al primo Amleto del 1961, al Teatro LaboratorioGiuliana racconta dei critici inglesi, che venuti a vederlo, giudicarono questa interpretazione di Bene migliore di quella di Laurence Olivier e di John Gielgud, aggiungendo inoltre che Carmelo Bene aveva una cura maniacale anche nelle traduzioni eseguite dai testi originali, ognuna diversa a seconda dei personaggi. Da una recensione positiva fatta da Giordano Falzoni, iniziarono ad affluire al Teatro Laboratorio nomi di intellettuali di una certa rinomanza tra cui Alberto MoraviaPier Paolo PasoliniElsa MoranteEnnio FlaianoAngelo Maria RipellinoCesare ZavattiniGianni Rodari, attori come Paola BorboniFranca Valeri, e una volta anche il regista Federico Fellini. Per quanto riguarda la critica italiana, eccetto Ennio Flaiano, Sandro De Feo, Giordano Falzoni e pochi altri, era unanimemente ostile, sarcastica e addirittura offensiva nei confronti di Carmelo Bene[1]

One Hamlet Less (1973) on IMDb

Risultati immagini per Heimat 3 - Cronaca di una svolta epocaleUn film di Edgar Reitz. Con Henry Arnold, Salome Kammer, Michael Kausch, Matthias Kniesbeck Titolo originale Heimat 3 – Chronik einer Zeitenwende – Ein Film in sechs Teilen. Drammatico, durata 680 min. – Germania 2004. uscita venerdì 4 marzo 2005. MYMONETRO Heimat 3 – Cronaca di una svolta epocale – Un film in 6 episodi * * * 1/2 - valutazione media: 3,53 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La storia comincia il 9 novembre 1989. La sera in cui il Muro cade, due musicisti, il direttore Hermann Simon e la cantante Clarissa Lichtblau, ex amanti, si incontrano in un albergo di Berlino Ovest. Contagiati dall’euforia dei tedeschi, partono per lo Hunsrück. Attratti da una romantica casa in legno che dà sulla valle del Reno, decidono che d’ora in poi sarà il centro delle loro inquiete vite. La famiglia di Hermann, giovani operai dell’ex Germania dell’Est e amici, nei mesi successivi alla caduta del comunismo, scoprono un mondo di nuove opportunità e cercano di realizzare i loro piani.Ci sono anche dei tedeschi russi appena arrivati in cerca di una vita migliore in occidente. La casa diventa il crocevia delle storie. Da qui i giovani iniziano la loro vita e qui tutti ritornano per salutare il nuovo millennio.
Edgar Reitz, dopo quasi dieci anni di lavoro e di superamento di ostacoli è riuscito a regalarci il terzo “Heimat”. Un film, questo dal decollo difficile (forse perché questi nostri tempi non sono facili da raccontare se si vuole evitare la facile retorica) ma che si espande, di episodio in episodio, come un pallone aerostatico che ci porta in volo su quel luogo geografico che grazie a Reitz è divenuto un luogo dell’anima europea che risponde al villaggio di Schabbach. E’ lì che torna Hermann portando con sé Clarissa. E’ da lì che si dipartono storie mai prestestuose e personaggi sempre seguiti con amore dall’occhio del regista-sceneggiatore. Lasciatevi portare dal flusso di questa saga che non si conclude qui. L’ultima inquadratura (segno della forza e della profonda consapevolezza umana e politica di Reitz) ce lo lascia sperare.

Heimat 3: A Chronicle of Endings and Beginnings (2004) on IMDb
L'IMPERATORE DEL NORD - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Robert Aldrich. Con Ernest Borgnine, Lee Marvin, Keith Carradine, Lance Henriksen Titolo originale Emperor of the North. Avventura, durata 118′ min. – USA 1973. MYMONETRO L’imperatore del Nord * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Oregon 1933. Tra gli hobos, i vagabondi senza lavoro che si spostano da uno Stato all’altro durante la Grande Depressione, salendo clandestinamente sui treni merci, c’è il Numero 1 (Marvin), detto “imperatore del Nord” per lo scaltro talento con cui sfugge ai guardiani ferroviari pronti a gettare i clandestini dal treno in corsa. E c’è, sulla linea 19, Shack (Borgnine), sadico e implacabile conduttore che agli hobos fa una lotta spietata. Da una sceneggiatura di Christopher Knopf che non ignora i precedenti letterari sull’argomento (La strada, 1907, di Jack London, per esempio), Aldrich ha tratto un film torvo che compendia in cadenze epiche il suo cinema romantico della disfatta e del furore. Da non trascurare l’importanza di Sigaret (Carradine), hobo per gioco, divorato dalla propria ambizione senza sbocco. Altro titolo Emperor of the North Pole.

Emperor of the North (1973) on IMDb
Locandina italiana Cinderella Story

Un film di Mark Rosman. Con Hilary Duff, Jennifer Coolidge, Chad Michael Murray, Dan Byrd, Regina King.Commedia rosa, Ratings: Kids, durata 97 min. – USA, Canada 2004. uscita venerdì 20 agosto 2004. MYMONETRO Cinderella Story * * * 1/2 - valutazione media: 3,53 su 129 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Rilettura in chiave odierna della celebre favola dei fratelli Grimm. Romantica e delicata commedia per tutta la famiglia.
Nei panni della Cenerentola moderna troviamo la biondissima e frizzante Hilary Duff; giovanissima (non ancora diciottenne) star della tv americana, la cui carriera cinematografica è tutta in ascesa. Chad Michael Murray, ex star della serie tv Dawson’s Creek,, interpreta invece, il bel “principe azzurro”. Mark Rosman, noto per aver diretto alcune serie tv di successo, dirige con garbo e stile questa deliziosa fiaba.

A Cinderella Story (2004) on IMDb

Regia di Laurent Cantet. Un film Da vedere 2001 con Aurélien RecoingKarin ViardSerge LivrozetJean-Pierre MangeotMonique MangeotCast completo Titolo originale: L’Emploi du temps. Genere Drammatico – Francia2001durata 133 minuti. – MYmonetro 3,50 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Vincent non osa dire alla famiglia (moglie, tre figli) e agli amici di aver perso il suo ben retribuito lavoro di consulente finanziario e finge di aver trovato un nuovo e più prestigioso impiego all’ONU di Ginevra, mentendo per mesi a tempo pieno. Dopo il pluripremiato Risorse umane , L. Cantet fa un passo avanti e a lato con un dramma psicologico sui temi dell’identità = lavoro, del “fare come se”, dell’orario di lavoro che diventa “impiego del tempo” in forma patologica. La conclusione è ambigua: lieta o agghiacciante? Scritto con Robin Campillo, ha due grandi meriti: si trasforma lentamente (forse anche troppo) in un thriller angoscioso che fa temere uno scioglimento cruento; fa di Vincent (un ottimo A. Recoing) un caso di ordinaria follia in maschera, ma anche un uomo vulnerabile degno di pietà.

Time Out (2001) on IMDb

Regia di Robert Moore. Un film Da vedere 1978 con Peter FalkAnn-MargretEileen BrennanSid CaesarJames CocoLouise Fletcher. Titolo originale: The Cheap Detective. Genere Commedia – USA1978durata 86 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una delle sei vittime di una carneficina è un detective privato. La polizia appunta i sospetti su un collega amante di sua moglie. Scritto da Neil Simon con la consueta vena brillante, è una parodia del cinema poliziesco con molte strizzate d’occhio a Casablanca, Il grande sonno, Il mistero del falco .

 A proposito di omicidi...
(1978) on IMDb

Foto Storiche Cefalù - A Ciascuno il SuoUn film di Elio Petri. Con Gian Maria Volonté, Irene Papas, Gabriele Ferzetti, Mario Scaccia, Luigi Pistilli. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 99′ min. – Italia 1967. MYMONETRO A ciascuno il suo * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Onesto laureato di provincia, intellettuale di sinistra, scopre il mandante di un duplice delitto in Sicilia. Pur senza fare un confronto tra il libro (1966) di Sciascia e l’adattamento di Ugo Pirro e Petri, c’è da dire che nel film l’ambiguità, il pessimismo di fondo, le consolazioni che vengono dal piacere amaro dell’intelligenza sono sostituiti da un linguaggio aggressivo con forzature ottiche e sonore che possono infastidire. Uno dei primi film italiani sulla mafia e il 1° dei 4 film di G.M. Volonté (premiato con il Nastro d’argento) tratti da L. Sciascia. Colonna sonora di Luis Bacalov.

 A ciascuno il suo
(1967) on IMDb

Regia di Bud Townsend. Un film con Linda GillinJohn NeilsonMary JacksonArthur Space. Titolo originale: Terror House. Genere Giallo – USA1972durata 98 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due anziani coniugi e un loro nipote sono dediti al cannibalismo. Ma le cose si complicano quando tra una vittima designata e il nipote nasce l’amore.

Terror at Red Wolf Inn (1972) on IMDb

Regia di Jerzy Skolimowski. Un film Da vedere 2015 con Richard DormerAgata BuzekDawid OgrodnikAndrzej ChyraPiotr GlowackiCast completo Titolo originale: 11 Minut. Genere Thriller – PoloniaIrlanda2015durata 81 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Un marito geloso incapace di controllarsi, una giovane moglie molto sexy che si presenta a un provino in una stanza d’albergo da un finto regista. Un giovane spacciatore di droga a domicilio, una ragazza disorientata a cui viene riconsegnato il suo cane lupo. Un venditore di hot dog appena uscito dalla galera. Un misterioso studente, un pulitore di vetri impegnato in una pausa con una porno attrice, un anziano pittore dilettante, un gruppo di paramedici impegnati in una difficile operazione di soccorso e delle suore affamate. Sono questi i personaggi le cui vicende si intrecciano sullo schermo ognuna delle quali ha luogo tra le 17 e le 17.11 di un giorno qualunque a Varsavia.

Locandina Il fiore delle mille e una notteUn film di Pier Paolo Pasolini. Con Franco Citti, Ninetto Davoli, Ines Pellegrini, Christian Alegny, Margareth Clementi Commedia, Ratings: Kids+16, durata 130′ min. – Italia 1974. MYMONETRO Il fiore delle mille e una notte * * * 1/2 - valutazione media: 3,57 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dall’omonima raccolta di novelle arabe, sistemata in forma canonica intorno al 1400: nella storia di Nur-er-Din che cerca Zumurrud, l’amata rapita, e la ritrova sotto le spoglie maschili del re Sair sono contenute, come in una scatola cinese, le altre quattro. “La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni” è la citazione che fa da filo conduttore all’ultima parte della cosiddetta “trilogia della vita”, tutta sotto il segno dell’esaltazione del sesso e della morte incombente. Dei 3 film appare come il più sereno e risolto, probabilmente perché la natura stessa della raccolta araba aveva esentato l’autore da ogni obbligo di fare i conti con la storia e il potere, qui sostituiti dalla forza trascinatrice della fatalità e dei sentimenti assoluti.
Incassò la metà di I racconti di Canterbury (1972) e meno di un quarto di Il Decamerone (1971). Presentato (e premiato) a Cannes 1974 in una versione di 155 minuti, poi ridotta dall’autore alla durata attuale. Una denuncia per oscenità è archiviata dalla Procura di Milano.

Arabian Nights (1974) on IMDb

Risultati immagini per Rise of the ZombiesRise of the Zombies, USA 2012, Azione, durata 89′ Regia di Nick Lyon Con Mariel Hemingway, Ethan Suplee, LeVar Burton, Danny Trejo, Heather Hemmens, French Stewart, Chad Lindberg, Madonna Magee, Andy Clemence, Peter Ngo

Durante una apocalisse di zombie generata da un virus, un gruppo di sopravvissuti di San Francisco si nasconde nella prigione dell’isola di Alcatraz con la speranza di scappare dalle crescenti orde di non vivi. Quando anche l’isola viene attaccata, il gruppo decide di rimettersi in viaggio alla ricerca di un luminare che sembra aver trovato un antidoto.

Rise of the Zombies (2012) on IMDb

Locandina italiana MelancholiaUn film di Lars von Trier. Con Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, Alexander Skarsgård. Fantascienza, Ratings: Kids+16, durata 130 min. – Danimarca, Svezia, Francia, Germania 2011. – Bim uscita venerdì 21 ottobre 2011. MYMONETRO Melancholia * * * 1/2 - valutazione media: 3,59 su 113 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Justine arriva con il neomarito alla festa delle nozze che il cognato e la sorella Claire le hanno organizzato con un ritmato protocollo. Justine sorride molto ma dentro di sé prova un disagio profondo che la spingerà ad allontanarsi in più occasioni dai festeggiamenti provocando lo sconcerto di molti, marito compreso. Non si tratta però solo di un malessere esistenziale privato. Una grave minaccia incombe sulla Terra: il pianeta Melancholia si sta avvicinando e, benché il mondo scientifico inviti all’ottimismo, il rischio di collisione e di distruzione totale del globo terrestre è più che mai realistico. Tempo dopo, con Melancholia sempre più vicino, sarà Claire a invitare a casa sua la sorella.
Dopo il harakiri a tutto schermo di Antichrist Lars Von Trier decide di rinunciare ai colpi bassi nei confronti dello spettatore offrendogli, in versione apocalittica, la sua visione delle sorti dell’umanità su questa Terra. Lo fa con un prologo wagneriano (“Tristano e Isotta”) di alta e simbolica qualità estetica a cui fa seguire una bipartizione che vede protagoniste le due sorelle (prima Justine e poi Claire). Due sorelle, due donne che il ‘misogino’ per definizione del cinema europeo prende questa volta, in particolare Justine, come rappresentanti di se stesso. Di Justine condivide la sensazione viscontiana di fine di un mondo che merita di dissolversi e, al contempo, il dissacrante e sofferente distacco da tutte le convenzioni. In Claire vede il bisogno (registico) di ‘mettere ordine’, di trovare un senso, di controllare anche l’ineluttabile. Le circonda di una folla vinterberghiana (Festen) ritrovando parte degli stilemi del Dogma, nella prima parte, per poi, progressivamente, lasciarle sole con il figlio bambino della seconda e con la Natura. Una Natura che in Von Trier è sempre ‘avanti’ rispetto all’essere umano sia che avverta i segni di una catastrofe sia che ne anticipi la dissoluzione. Sulla complessità di un mondo che vorrebbe poter amare non riuscendoci, il regista danese fa intervenire il suo amore per l’Arte che si è data il compito di ‘leggere’ per noi la realtà nel profondo. Nel farlo getta un ponte (più o meno conscio non sappiamo) con un Maestro del Cinema come Andrej Tarkovskij. Come non pensare a Lo specchio dinanzi alla doppia proposizione de “Il ritorno dei cacciatori” di Pieter Brueghel il Vecchio? Ma, soprattutto, come non ricordare Sacrificio, l’ultimo film del regista russo che affrontava una tematica analoga partendo da premesse differenti ma con la stessa volontà di messa in gioco di uno sguardo e una ricerca ‘alti’? Uno sguardo e una ricerca che Von Trier vuole condividere con lo spettatore, convinto com’è che “può darsi che non ci sia nessuna verità per cui provare un ardente desiderio ma che il desiderio di per sé stesso è già vero”.

Melancholia (2011) on IMDb

Duello a Berlino - Film (1943) | il DavinottiUn film di Michael Powell, Emeric Pressburger. Con Deborah Kerr, Anton Walbrook, Roger Livesey, John Laurie Titolo originale The Life and Death of Colonel Blimp. Commedia, durata 163′ min. – Gran Bretagna 1943. MYMONETRO Duello a Berlino * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Storia dell’amicizia tra un ufficiale inglese e un ufficiale tedesco che dura dal 1902 al 1943, passando indenne tra le guerre e l’amore per la stessa donna. È il 1° film realizzato da Powell & Pressburger con la loro compagnia The Archers, il 1° girato in Technicolor, il 1° con la dicitura (eccezionale in quell’epoca) “Scritto, prodotto e diretto da…” che sarà mantenuta nei successivi 12 film. Dato l’argomento (un’amicizia anglo-tedesca in tempo di guerra!) e il titolo (il colonnello Blimp era il protagonista di una popolare strip satirica e antimilitarista di David Low), il film fu boicottato dalle autorità e da Winston Churchill in persona tanto da ritardarne la distribuzione negli USA dove uscì nel 1945, decurtato di 40 minuti (che divennero 60 in Italia dove fu distribuito, inosservato, nel 1950).
“Nessun altro ha catturato così bene il romanticismo inglese seppellito sotto la reticenza emotiva” (Time Out 1985). Film ottimista e luminoso, diretto con eleganza raffinata e tranquilla forza inventiva, è anche un omaggio a quei valori _ l’onore, lo spirito di casta, l’amore, l’amicizia _ che la cultura del Novecento ha rimosso o screditato e che lo avvicinano a La grande illusione (1937) di Renoir. In una triplice parte la Kerr divenne dopo questo film “il prototipo della bellezza britannica, forse la maggior diva che il cinema inglese abbia avuto, sempre inglese, sempre lady e sempre tentata dalla passione” (E. Martini).

The Life and Death of Colonel Blimp (1943) on IMDb

Per favore, non toccate le vecchiette – Mel Brooks | Ultima VisioneUn film di Mel Brooks. Con Dick Shawn, Kenneth Mars, Zero Mostel, Gene Wilder. Titolo originale The producers. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 88′ min. – USA 1968. MYMONETRO Per favore non toccate le vecchiette * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un produttore di Broadway, per frodare il fisco, si fa finanziare da ricche vecchiette uno spettacolo, sicuro che sarà un fiasco. Film d’esordio di M. Brooks (che prese un Oscar per la sceneggiatura) è diventato un cult movie per la sgangherata forza satirica nella rappresentazione del mondo teatrale. Grande spasso nelle scene della commedia musicale. La voce della canzone “Springtime for Hitler” è di Brooks.

The Producers (1967) on IMDb

Locandina Pranzo di nozzeUn film di Richard Brooks. Con Ernest Borgnine, Bette Davis, Rod Taylor, Barry Fitzgerald, Debbie Reynolds Titolo originale The Catered Affair. Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 93 min. – USA 1956. MYMONETRO Pranzo di nozze * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La figlia d’un tassista newyorkese è fidanzata con un giovanotto piccolo borghese. I due decidono di sposarsi con una cerimonia molto semplice, ma la madre di lei, timorosa che i vicini possano giudicarla avara o povera, impone un matrimonio sfarzoso che crea immense difficoltà a tutti i membri della famiglia. Finalmente il tassista troverà le parole giuste per far comprendere alla moglie l’assurdità delle sue pretese. Non solo i due giovani potranno sposarsi, ma anche la coppia più anziana instaurerà un rapporto diverso.

The Catered Affair (1956) on IMDb

Locandina HeadhuntersUn film di Morten Tyldum. Con Nikolaj Coster-Waldau, Aksel Hennie, Julie Ølgaard, Eivind Sander, Synnøve Macody Lund. Titolo originale Hodejegerne. Thriller, durata 101 min. – Norvegia 2011.

Il film è basato sul bestseller internazionale di Jo Nesbø. Tyldum adatta il romanzo e come risultato ne viene fuori un thriller emozionante e intenso condito da tradimento, vendetta e l’ambizione sfrenata.

Headhunters (2011) on IMDb

Regia di Emanuele Crialese. Un film Da vedere 2011 con Filippo PucilloDonatella FinocchiaroMimmo CuticchioBeppe FiorelloTimnit T.Cast completo Genere Drammatico, – ItaliaFrancia2011durata 88 minuti. Uscita cinema mercoledì 7 settembre 2011 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,59 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il tema del 4° film di Crialese è l’immigrazione come nel suo eccellente Nuovomondo (2006), ma nell’Italia di oggi. A un livello più profondo emergono altri temi complementari: il mare e la sua legge; il movimento come evoluzione; il diritto-bisogno di andare per cambiare. In una piccola isola del Canale di Sicilia (girato a Linosa), il vecchio Ernesto si rifiuta di rottamare il suo peschereccio e insegna il mestiere al nipote 20enne Filippo. La nuora vedova Giulietta non vede per sé e il figlio Filippo un futuro nell’isola. Vorrebbe andarsene. Quando Ernesto e suo nipote raccolgono in mare alcuni stremati naufraghi africani, la Guardia di Finanza sequestra il peschereccio per aver favorito l’immigrazione clandestina, mentre Giulietta aiuta l’eritrea Sara a partorire in casa sua. Sarebbe un bel dramma neorealista di 60 anni fa, se non fosse impreziosito da una cura formale, qua e là formalistica, e da un nuovo uso degli interpreti. Con D. Finocchiaro, professionista capace con lo stesso brio di impersonare donne borghesi o proletarie, sono “perfetti” l’anziano Ernesto, il giovane Filippo (il vero protagonista) e Timnit T. che ha dignità di una regina. Il rapporto Finocchiaro-Timnit T. e la sorellanza che ne nasce sono memorabili. Premio speciale della giuria a Venezia 2011 e premio Pasinetti (giornalisti italiani).

Terraferma (2011) on IMDb

L'ASTRONAVE DEGLI ESSERI PERDUTI - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmUn film di Roy Ward Baker. Con Duncan Lamont, James Donald, Andrew Keir, Barbara Shelley, Julian Glover. Titolo originale Quatermass and the Pit. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 97′ min. – Gran Bretagna 1967. MYMONETRO L’astronave degli esseri perduti * * * 1/2 - valutazione media: 3,53 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante gli scavi per la metropolitana a Londra emergono teschi preistorici che una forza malefica usa per scatenare un’epidemia che travia le anime. Scritto da Nigel Kneale, autore di 3 serie TV (1953, 1955 e 1960) di grande successo popolare, è il 3° e il migliore del ciclo del dottor Quatermass (qui con Keir al posto di Donlevy). “… riesce a fondere le vecchie angosce suburbane con concezione ‘metafisica’ dell’orrore” (E. Martini). Titolo USA: Five Millions Years to Earth. Seguito da Quatermass Conclusion: la Terra esplode (1979) con John Mills.

Quatermass and the Pit (1967) on IMDb

Poster Ghostbusters - AcchiappafantasmiUn film di Ivan Reitman. Con Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Bill Murray, Harold Ramis, Rick Moranis. Titolo originale Ghost Busters. Comico, Ratings: Kids+13, durata 107′ min. – USA 1984. MYMONETRO Ghostbusters – Acchiappafantasmi * * * 1/2 - valutazione media: 3,55 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Espulsi dall’università di New York per scarsa serietà, tre giovani bricconi, studiosi di parapsicologia, aprono una ditta acchiappafantasmi per la disinfestazione ectoplasmatica e l’esorcismo degli spiriti maligni. È la stessa formula di Gremlins che, però, gli è superiore: una furba miscela di ¼ di terrore e di ¾ di buffoneria con pesante predominio degli effetti speciali. Nel trio centrale il migliore è il grasso Murray. Seguito da Ghostbusters 2.

Ghostbusters (1984) on IMDb

Un film di Mauro Bolognini. Con Tina Aumont, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo, Massimo Ranieri, Renzo Montagnani. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 111′ min. – Italia 1970. MYMONETRO Metello * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella Firenze umbertina Metello, giovane muratore, ama Viola, sposa Ersilia, la tradisce con Idina, partecipa alle lotte sindacali e politiche con anarchici e socialisti. Dal romanzo (1955) di Vasco Pratolini Bolognini, raffinato illustratore, ha cavato un film prezioso nella rievocazione di un’epoca, attento alle psicologie dei personaggi, un po’ debole sul versante sociale e politico. La fotografia di E. Guarnieri si rifà scrupolosamente alle foto Alinari dell’epoca.

Metello (1970) on IMDb