Category: 3.50/3.59


Regia di Ettore Scola. Un film Da vedere 1980 con Ombretta ColliVittorio GassmanUgo TognazziJean-Louis TrintignantMarcello MastroianniCast completo Genere Drammatico – ItaliaFrancia1980durata 124 minuti. – MYmonetro 3,59 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Durante una serata in terrazza, nella Roma radical-chic, vita pubblica e privata di alcuni personaggi: dallo sceneggiatore in crisi al giornalista, al deputato PCI, all’amico in cerca di lavoro. Commedia all’italiana di esperta fattura nella quale ci si piange un po’ addosso, in modi tipicamente romanocentrici, ma qualche freccia arriva al bersaglio. Non tutto allo stesso livello, ma nell’insieme funziona. Scritto da Scola con Age & Scarpelli. “Sembra e vuole essere una, sia pur sorridente, radiografia della condizione intellettuale e borghese, ma è soltanto un quadretto della condizione pseudointellettuale e sostanzialmente piccoloborghese dell’intellettualità cinematografica” (L. Micchiché).

La terrazza (1980) on IMDb
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Un film di Nicholas Ray. Con Robert Mitchum, Susan Hayward, Arthur Kennedy Titolo originale The Lusty Men. Avventura, Ratings: Kids+13, durata 113′ min. – USA 1952. MYMONETRO Il temerario [1] * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sposato da poco con Louise, Jimmy si mette in società con Jeff, ex campione di rodeo. Ben presto i facili guadagni danno alla testa a Jimmy e Jeff s’innamora della donna. Su una bella sceneggiatura di Horace McCoy (e David Dortort, un vecchio cowboy) Ray descrive con efficacia quasi documentaristica il mondo del rodeo, ma il nucleo del racconto è nel rapporto tra i tre personaggi principali e soprattutto nel ritratto di Jeff McCloud (un ottimo Mitchum), tipico eroe crepuscolare, desolato ma non disperato, che il regista descrive con occhio fraterno e lucido.

 Il temerario
(1952) on IMDb
Sabotaggio - 1936 (DVD) - DVD - Film di Alfred Hitchcock Giallo | IBS

Un film di Alfred Hitchcock. Con Sylvia Sidney, John Loder, Oscar Homolka, Desmond Tester. Titolo originale Sabotage. Spionaggio, b/n durata 76 min. – Gran Bretagna 1936. MYMONETRO Sabotaggio * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Lo spione di turno è il proprietario di un cinema londinese. Ottima libera trasposizione de L’agente segreto di Conrad, girata da Hitchcock in patria prima del trasferimento a Hollywood.

Sabotage (1936) on IMDb

Regia di Yasujirô Ozu. Un film Da vedere 1960 con Yoko TsukasaSetsuko HaraMariko OkadaKeiji SadaMiyuki KuwanoShin’ichirô MikamiCast completo Titolo originale: Akibyori. Genere Drammatico, – Giappone1960durata 129 minuti. Uscita cinema lunedì 13 luglio 2015 distribuito da Tucker Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,52 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ritrovatisi a commemorare la scomparsa dell’amico Miwa, tre uomini si preoccupano dei destini della vedova Akiko e della figlia Ayako e decidono di proporre loro dei buoni partiti affinché si sposino. Ayako, pur trovando gradevole la compagnia del pretendente Goto, si rifiuta di sposarlo per non lasciare da sola la madre. Quando però viene a sapere che anche Akiko potrebbe risposarsi, Ayako va su tutte le furie, convinta che la memoria del padre sia stata tradita.
Il terzultimo film del maestro giapponese è anche il compendio del suo ultimo periodo, quello dell’Ozu a colori, caratterizzato da toni da commedia, che ha inizio con Fiori d’equinozio. Ogni situazione, discordia, evento affrontato in Tardo autunno rimanda ad almeno un’altra opera dell’autore, così come il cast, popolato da tutti i volti che hanno contraddistinto le opere precedenti.

Late Autumn (1960) on IMDb
Locandina La camera verde

Un film di François Truffaut. Con François TruffautNathalie Baye Titolo originale La chambre vertDrammaticoRatings: Kids+16, durata 94 min. – Francia 1978MYMONETRO La camera verde ***1/2- valutazione media: 3,52 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Julien, giornalista di provincia, è riuscito a superare il dolore per la perdita della moglie solo onorandone in modo morboso e assurdo la memoria. Presto il suo culto si estende a quanti, fra i suoi amici, sono scomparsi nel frattempo. La sua mania gli aliena ben presto le simpatie di tutti, e alla fine anche di una fanciulla che con il suo amore lo avrebbe riportato alla vita, facendogli chiudere una volta per sempre la porta sul passato. Autore che spesso si è rivolto a personaggi afflitti da monomanie ( Adele H, La sposa in nero), François Truffaut, questa volta, ha voluto raccontare la vicenda di una danza di morte servendosi di due racconti di Henry James (e delle lettere di James alla fidanzata defunta). Il film si fa apprezzare per il gusto e la misura (non scade mai nell’horror né, come era possibile, nella macchietta jettatoria) ma spesso si riduce a una prova di equilibrismo: far sembrare interessante un personaggio che lo è solo per cinquanta minuti al massimo, perché privo di spessore psicologico.

The Green Room (1978) on IMDb
Locandina L'ultimo metrò

Un film di François Truffaut. Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Jean Piret, Andréa Ferréol, Richard Bohringer. Titolo originale Le dernier métro. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 133′ min. – Francia 1980. MYMONETRO L’ultimo metrò * * * 1/2 - valutazione media: 3,53 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Parigi, 1942. Marion Steiner, celebre attrice, gestisce il teatro Montmartre per conto del marito Lucas, capocomico ebreo, ricercato dai nazisti, che vive nascosto in uno scantinato del teatro, e mette in scena La scomparsa, dramma immaginario della norvegese Karen Karenberg di cui lei stessa è protagonista accanto a Bernard Granger, noto donnaiolo. Il terzultimo film di Truffaut (da lui scritto con Suzanne Schiffman e Jean-Claude Grumberg) è contraddistinto da 3 componenti: 1) il dilemma sullo statuto dell’artista in tempi di emergenza (la guerra, l’occupazione tedesca): fare il proprio mestiere o il proprio dovere di cittadino?; 2) le corrispondenze (mistero, grovigli erotici, pericolo) tra realtà e finzione (10 inserti dedicati alla pièce), tra attori e personaggi; 3) il buio, il mezzo buio, quindi la cecità, che incombe sull’azione come un controcanto.

The Last Metro (1980) on IMDb
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Un film di Jerry Zucker. Con Demi Moore, Patrick Swayze, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn, Rick Aviles. Titolo originale Ghost. Fantastico, durata 122′ min. – USA 1990. MYMONETRO Ghost – Fantasma * * * 1/2 - valutazione media: 3,85 su 66 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sam, giovane bancario, è ucciso per sbaglio da un ladruncolo inetto che doveva soltanto derubarlo per conto di un mascalzone, socio di Sam. Al defunto si permette di rimanere tra i vivi come fantasma per saldare il conto e proteggere la moglie amata, aiutato da una medium nera che sente e trasmette la voce. Bizzarro mix di thriller criminale, sentimentalismo, comicità, ebbe un inatteso successo di pubblico e 2 Oscar alla sceneggiatura di Bruce Joel Rubin e alla Goldberg, non protagonista. Il Sam di Swayze divenne popolare nel mondo della musica hip-hop e la scena del vaso fu parodiata in una quindicina di film. Montaggio del geniale Walter Murch. 1ª regia di Zucker da solo. 

Ghost (1990) on IMDb

Regia di Asghar Farhadi. Un film Da vedere 2016 con Shahab HosseiniTaraneh AlidoostiBabak KarimiFarid Sajadi HosseiniMina SadatiCast completo Titolo originale: Forushande. Genere Drammatico – IranFrancia2016durata 124 minuti. Uscita cinema giovedì 5 gennaio 2017 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,53 su 30 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Emad e Rana sono due coniugi costretti ad abbandonare il proprio appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Si trovano così a dover cercare una nuova abitazione e vengono aiutati nella ricerca da un collega della compagnia teatrale in cui i due recitano da protagonisti di “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. La nuova casa era abitata da una donna di non buona reputazione e un giorno Rana, essendo sola, apre la porta (convinta che si tratti del marito) a uno dei clienti della donna il quale la aggredisce. Da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’uomo in cui non vuole coinvolgere la polizia.

The Salesman (2016) on IMDb
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Un film di Marcel Carné. Con Arletty, Annabella, Louis Jouvet, Jean-Pierre Aumont Titolo originale Hôtel du Nord. Drammatico, b/n durata 95′ min. – Francia 1938. MYMONETRO Albergo Nord * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Gli innamorati Renée (Annabella) e Pierre (J.-P. Aumont) prendono alloggio nel misero Hôtel du Nord, sul canale Saint-Martin a Parigi, decisi a suicidarsi. In camera Pierre spara sulla ragazza, ma gli manca il coraggio di uccidersi e scappa. Il giorno dopo si costituisce. Renée però era soltanto ferita. Il 4° film di M. Carné è sceneggiato da Jean Aurenche e Henri Jeanson, autore anche dei dialoghi. Nell’adattare il romanzo (1929) di Eugène Dabit, impostano l’azione sulle vicende parallele di due coppie, privilegiando quella cinica Edmond/Raymonde (L. Jouvet e Arletty) a scapito di quella romantica. Il populismo e l’ambiente di Dabit permangono, ma hanno acquisito con il passare del tempo colori diversi e meno datati. La parziale lieta fine non deve ingannare. È, in fondo, la storia di un contagio.

Hotel du Nord (1938) on IMDb
Locandina italiana Trainspotting

Un film di Danny Boyle. Con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Ewen Bremner, Kelly MacDonald, Jonny Lee Miller. Titolo originale Trainspotting. Drammatico, durata 115 min. – Gran Bretagna1996. MYMONETRO Trainspotting * * * 1/2 - valutazione media: 3,56 su 125 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di Irvin Welsh. Quattro amici drogati in Scozia. Il protagonista all’inizio elenca una serie di ottime ragioni che inducono a drogarsi. In sostanza se prendi l’eroina hai un solo problema: l’eroina. Se non la prendi hai tutti gli altri problemi della vita, infinitamente peggiori. Gli amici parlano, si bucano, fumano, c’è anche un po’ di sesso. Muore una bambina figlia di drogata. Tentativi di disintossicarsi. Genitori quasi complici. Infine i quattro incappano in un fortunato colpo: guadagnano sedicimila sterline vendendo una partita di droga. McGregor, il protagonista, ruba il denaro. Si redimerà. Le ultime parole del film sono: “..scegliete un lavoro, la famiglia, lavatrici, automobili, apriscatole elettrici e un cazzo di televisore col maxischermo. E poi una domenica chiedetevi chi cazzo siete e perché avete scelto di marcire…”. Nel frattempo abbiamo visto il ragazzo pescare due supposte, appena espulse, da un water, un altro che riempie di merda un lenzuolo. E ogni particolare di iniezioni, vomito, sporcizia, turpiloquio, eccetera. Per giustificare certe iniziative il regista ricorre a volte all’ironia e al surreale e in quel senso il film riesce a funzionare. Certo, è drammatico il significato generale. Questo film non è nemmeno ammiccante, è una chiara apologia della droga. Ci offre un mondo come se fosse normale, e non lo è. Frank Sinatra era drogato nell’ Uomo dal braccio d’oro, poi incontrava Kim Novak che lo salvava. Qui ci si dice che la salvezza sta nell’eroina.

Trainspotting (1996) on IMDb
Francesco, giullare di Dio - Cineuropa

Un film di Roberto Rossellini. Con Aldo Fabrizi Biografico, Ratings: Kids+16, b/n durata 91′ min. – Italia 1950. MYMONETRO Francesco giullare di Dio * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratti da I Fioretti e La vita di frate Ginepro, undici episodi della vita di Francesco d’Assisi (1182-1226), alcuni assai belli per la loro autenticità e la fresca ispirazione religiosa, altri un po’ forzati e di religiosità troppo ufficiale, ma in sostanza l’adesione del fulmineo linguaggio rossellininiano all’interpretazione del francescanesimo imperniata sulla semplicità dà risultati straordinari. Girato con veri frati francescani e altri attori non professionisti. Il suo pregio maggiore è di aver trattato i Fioretti di San Francesco come episodi di Paisà.

The Flowers of St. Francis (1950) on IMDb

Regia di Ryûsuke Hamaguchi. Un film Da vedere 2021 con Hidetoshi NishijimaToko MiuraReika KirishimaMasaki OkadaPerry Dizon. Titolo originale: Doraibu mai kâ. Genere Drammatico, – Giappone2021durata 179 minuti. Uscita cinema giovedì 23 settembre 2021 distribuito da Tucker Film. Oggi tra i film al cinema in 17 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,55 su 28 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Yûsuke Kafuku, un attore e regista che ha da poco perso la moglie per un’emorragia cerebrale, accetta di trasferirsi a Hiroshima per gestire un laboratorio teatrale. Qui, insieme a una compagnia di attori e attrici che parlano ciascuno la propria lingua (giapponese, cinese, filippino, anche il linguaggio dei segni), lavora all’allestimento dello Zio Vanja di Cechov. Abituato a memorizzare il testo durante lunghi viaggi in auto, Kafuku è costretto a condividere l’abitacolo con una giovane autista: inizialmente riluttante, poco alla volta entra in relazione con la ragazza e, tra confessioni e rielaborazione dei traumi (nel suo passato c’è anche la morte della figlia), troverà un modo nuovo di considerare sé stesso, il proprio lavoro e il mondo che lo circonda.

 Drive My Car
(2021) on IMDb

Regia di Mike Leigh. Un film con David ThewlisKatrin CartlidgeLesley SharpEwen BremnerGreg CruttwellCast completo Titolo originale: Nudo. Genere Commedia, – Gran Bretagna1993durata 138 minuti. Uscita cinema giovedì 17 novembre 1994 distribuito da Lady Film. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Arrivato da Manchester a Londra, Johnny vagabonda per la città e fa diversi incontri con personaggi allo sbando, frustrati, emarginati, ribelli senza causa. 4° film di un commediografo inglese “arrabbiato”, premiato a Cannes (miglior regia e Thewlis miglior attore), è una sgradevole parabola esistenziale più che sociale, una discesa in una Londra desolata, livida, sottoproletaria. Secondo Leigh è, o vorrebbe essere, divertente e triste, bello e scostante, pieno di compassione quanto di orrore, responsabile e anarchico.

Naked (1993) on IMDb

Un film di Jean-Luc Godard. Con Jean-Pierre Léaud, Anne Wiazemsky, Michel Samenisko, Lex De Bruijn Titolo originale La Chinoise. Drammatico, durata 90′ min. – Francia 1967. MYMONETRO La cinese * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


In un appartamento di Parigi un gruppo di giovani borghesi studiano il pensiero marxista-leninista nella versione maoista. Véronique, guida del gruppo, propone l’assassinio di un ministro sovietico in visita e, dopo che il suo piano è messo in atto, si rende conto di aver fatto soltanto “i primi timidi passi di una lunga marcia”. È un film cerniera nell’itinerario di J.-L. Godard. La sua tensione utopica annuncia la rivolta studentesca del ’68 attraverso l’analisi dei gruppuscoli della nuova sinistra e continua la riflessione sul linguaggio cinematografico con il recupero dei metodi brechtiani e la rivalutazione delle teorie di S. Ejzenštejn sul montaggio. Molto datato per i suoi contenuti politici, colpisce ancora per l’originalità della sua concezione.

The Chinese (1967) on IMDb

Regia di Jaco Van Dormael. Un film Da vedere 2009 con Jared LetoDiane KrugerSarah PolleyRhys IfansJuno TempleBen MansfieldCast completo Genere Drammatico – CanadaBelgioFranciaGermania2009durata 138 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il signor Nemo è un vecchio ultracentenario ed è il protagonista di un reality che segue in diretta gli ultimi giorni (mesi, anni) della sua vita. Perché tanto interesse? Perché Nemo è l’ultimo essere mortale rimasto sul nostro pianeta da quando le scoperte scientifiche hanno consentito di raggiungere la quasi immortalità. Nemo però ricorda ben poco della sua vita passata, una vita che non è una ma molteplice.

Mr. Nobody (2009) on IMDb
Mishima: A Life in Four Chapters (1985) - IMDb

Regia di Paul Schrader. Un film con Ken OgataKenji SawadaYasosuke BrandoKoichi SatoRyo IkebeSachiko HidariCast completo Genere Drammatico – USAGiappone1985durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Diviso in quattro capitoli (“La bellezza”, “L’arte”, “L’azione”, “L’armonia della penna e della spada”), comincia nel giorno del suicidio dello scrittore giapponese Yukio Mishima (1925-70) al culmine della sua fama letteraria; con una serie di ritorni all’indietro rievoca le tappe della sua vita, intersecandola con i raffinati compendi di tre romanzi, quelli che, secondo il regista e suo fratello Leonard sceneggiatore, si prestano meglio a visualizzare i problemi psicologici, le ossessioni erotiche, il narcisismo, la schizofrenia, l’ideologia dello scrittore: Il padiglione d’oro (1956), La casa di Kyoko (1959) e Cavalli fuggiti (1969). Film ambizioso riuscito a metà. Algido su una materia incandescente, ben costruito ma senza energia, raffinato senza vera eleganza, bello ma senza cuore, poco americano ma non abbastanza giapponese.

 Mishima: Una vita in quattro capitoli
(1985) on IMDb

Regia di Claude Lanzmann. Un film Da vedere 2001 con Yehuda Lerner. Titolo originale: SOBIBOR, 14 OCTOBRE 1943, 16 HEURS. Genere Drammatico – Francia2001durata 95 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Il giorno e l’ora sono quelli esatti in cui nel campo di concentramento di Sobibor, nei pressi di Varsavia, un gruppo di ebrei decide di passare all’azione, assalendo i nazisti che di lì a poco li avrebbero condotti nelle camere a gas. Un’intervista a Yehuda Lerner, sedicenne che fece parte della rivolta, documenta i dettagli di una giornata che rimane probabilmente l’unica insurrezione ebrea avvenuta con successo in un lager nazista.
Nella lunga introduzione, la voce di Claude Lanzmann afferma a chiare lettere che gli ebrei non subirono passivamente il loro sterminio, come spesso si è stati portati a credere. A distanza di oltre vent’anni dalla realizzazione, il regista e intellettuale francese recupera un’intervista raccolta nel 1979, durante il lungo lavoro di documentazione per il monumentale Shoah, su un episodio non abbastanza noto della storia dell’Olocausto. Attraverso il punto di vista diretto di Yehuda Lerner, lo spettatore viene informato dei fatti, della progressione esatta di ogni azione, senza sconti o artifici di sorta. Convinto com’è che “l’unico modo di rappresentare sullo schermo una realtà non rappresentabile […] è non raccontare, non ricostruire, non inventare (Guido Fink)”, Lanzmann lascia alla parola del sopravvissuto il compito di testimoniare, con lo sguardo fisso in macchina, l’orrore che si confonde con la gioia; a stacchi di montaggio che avrebbero certamente sveltito il ritmo si preferisce il raddoppiamento della testimonianza: Lerner parla in yiddish e un’interprete traduce in francese le affermazioni al regista-intervistatore, perché nulla sia manomesso o abbellito.
Documento sulla crudeltà della sopravvivenza, pezzo di cinema che sconvolge e rimescola la coscienza, Sobibor – 14 Ottobre 1943 ore 16 ha una strettissima consonanza ideologica e stilistica con il precedente Shoah – nella prima parte girata in Polonia e a Minsk, si alterna ancora passato e presente – pur staccandosi da quel capo d’opera per il suo volersi concentrare sul senso primo della rivolta, sui suoi dettagli più indicibili, attraverso il racconto di un uomo ormai adulto che, sedicenne, ha ucciso una SS con un colpo netto sul cranio. In definitiva, il cinema di Lanzmann non assomiglia a quello di nessun altro, forse perché più imparentato con il concetto nudo di raccolta di documenti che di documentario: nella parte finale, per quasi venti minuti, la voce del regista legge, lettere bianche su sfondo nero, i numeri dei 250.000 deportati a Sobibor.
Sullo stesso episodio storico anche Fuga da Sobibor, apprezzabile film televisivo con Rutger Hauer e Alan Arkin basato sul libro di Richard Rashke.

Sobibor (2018) on IMDb

Locandina KapòUn film di Gillo Pontecorvo. Con Emmanuelle RivaDidi PeregoSusan StrasbergLaurent TerzieffGianni Garko.  DrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 102 min. – Italia 1960MYMONETRO Kapò * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un campo di concentramento, una giovanissima ebrea si schiera per paura dalla parte dei nemici e diventa guardiana delle proprie compagne di sventura. Le sue azioni sono guidate dall’istinto di sopravvivenza, ma un prigioniero russo giunto al campo dopo qualche tempo, la fa innamorare. 

Kapo (1960) on IMDb

Regia di Maximiliano Hernando Bruno. Un film Da vedere 2018 con Selene GandiniFranco NeroGeraldine ChaplinSandra CeccarelliRomeo GrebensekCast completo Genere DrammaticoStorico, – Italia2018durata 150 minuti. Uscita cinema giovedì 15 novembre 2018 distribuito da Venice FilmArtex Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,54 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Estate del 1943. Il 25 luglio Mussolini viene arrestato e l’8 settembre l’Italia firma quell’armistizio separato con gli angloamericani che condurrà al caos. L’esercito non sa più chi è il nemico e chi l’alleato. Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana. In questo drammatico contesto storico, avrà risalto la figura di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, laureanda all’Università di Padova, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini avendo la sola colpa di essere Italiana e figlia di un dirigente locale del partito fascista.

Red Land (Rosso Istria) (2018) on IMDb
Poster Ogni cosa è illuminata

Un film di Liev Schreiber. Con Elijah Wood, Boris Leskin, Eugene Hutz, Laryssa Lauret, Jonathan Safran Foer. Titolo originale Everything Is Illuminated. Avventura, Ratings: Kids+13, durata 106 min. – USA 2005. uscita venerdì 11 novembre 2005. MYMONETRO Ogni cosa è illuminata * * * 1/2 - valutazione media: 3,52 su 80 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un esordiente nel cinema, Liev Schreiber, mette in schermo un esordiente della letteratura, Jonathan Safran Foer, un ebreo americano che racconta a sua volta di uno studente americano deciso a trovare in Ucraina la donna che salvò suo nonno dalla furia nazista. Jonathan Safran Foer è anche il nome del suo personaggio che compiendo un viaggio nella memoria ricostruisce la vita del villaggio di Trachimbord, uno dei numerosissimi shtetl bruciati e dimenticati durante la Seconda Guerra Mondiale. Un luogo che ha smesso per sempre di essere geografico sopravvivendo soltanto nell’anima di coloro che ne hanno pazientemente raccolto e conservato, fino a collezionarle, le tracce. Il viaggio di Jonathan si avvia da una fotografia del nonno ritratto accanto ad Augustine, ad accompagnare la sua ricerca sarà un altro nipote, Alexander Perchov, voce narrante del film, e un altro nonno che scopriremo “sopravvissuto” ed ebreo. Il nonno di Alex, per gli amici, è un brusco uomo di Odessa che ha cancellato la sua “ebraicità” fino a trasformarla in rabbioso antisemitismo. La sua cecità, marcata da scuri occhiali da sole e accompagnata da una cagnetta guida “psicopatica”, è finta, simulata quanto la vita che disperatamente ha cercato di (soprav)-vivere lontano da Trachimbord.
Molto prima della fine del viaggio, Joanathan e Alex scopriranno di vivere la stessa vita accreditata proprio dagli oggetti appartenuti ai loro cari.
Un’opera prima illuminante e illuminata come “ogni cosa” nel titolo che lavora sui registri del tragico e del comico, rivelando del primo l’universalità e del secondo il tempo e i modi della cultura, nel caso specifico quella yiddish. Eppure il pubblico in sala, almeno quello cosiddetto specializzato, non ne ha colto l’umorismo. Forse perché, come sosteneva Umberto Eco, per il comico bisogna essere più colti.

 Ogni cosa è illuminata
(2005) on IMDb