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Regia di Alessandro D’Alatri. Un film Da vedere 2005 con Fabio VoloValeria SolarinoArnoldo FoàJulie DepardieuCochi PonzoniVittorio FranceschiCast completo Genere Commedia – Italia2005durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 25 marzo 2005 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,39 su 38 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Cremona il trentenne Mario Bettini, geometra e studente fuoricorso di architettura, coltiva con amici il progetto di trasformare un magazzino in locale notturno quando, a sorpresa, gli offrono un posto in Comune. Riluttante, accetta, ma si scontra con la furbizia neghittosa e la disonestà dei burocrati. Una bella ragazza che fa la cubista gli prende i sensi, gli occupa il cuore, gli cambia la testa. D’Alatri è un regista migliore delle storie che racconta, come questa scritta con l’amico Gennaro Nunziante e Domenico Starnone, anche perché, caso infrequente, sa mettere a frutto in positivo, con elegante leggerezza, la sua esperienza di pubblicitario. In linea col suo titolo polivalente, è una commedia intimistica di costume, ondivaga, diseguale, dove quasi tutto succede troppo in fretta, ricca di invenzioni stilistiche (il Quarto Stato che avanza in veste di una banda paesana sulle note di Celentano) e qualche sproporzione tra il disincanto, la suggerita denuncia sociale e il finale onirico dell’incontro col presidente della Repubblica (Foà). Contano, comunque, i personaggi, la scelta e la direzione degli attori. Bravo Volo e una nota di merito anche a Trabacchi. 2 Nastri d’argento: musica (Negramaro, Fabio Borovero, Roy Paci, Simone Fabbroni, Luis Siciliano) e canzone.

3,39/5

Regia di Aleksandr Sokurov. Un film Da vedere 2015 con Louis-Do de LencquesaingBenjamin UtzerathVincent NemethJohanna Korthals Altes. Titolo originale: Le Louvre sous l’Occupation. Genere Drammatico – FranciaGermaniaPaesi Bassi2015durata 87 minuti. Uscita cinema giovedì 17 dicembre 2015 distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,39 su 25 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jacques Jaujard era il conservatore in carica nel momento in cui la Francia fu occupata dai nazisti. Il conte Franziskus Wolff-Metternich era invece l’uomo mandato da Berlino per ispezionare l’inestimabile patrimonio artistico del museo parigino e trasferirne in Germania una parte. I due erano molto diversi, un funzionario e un aristocratico, e molto nemici, ma collaboreranno per preservare i tesori dell’arte e ciò che rappresentano. Sono loro a cui pensa Sokurov, nel realizzare un film sul Louvre, ma anche a Napoleone e alla Marianne, fuoriusciti dai dipinti, all’Hermitage e all’assedio di Leningrado, e a un mercantile che viaggia nella tempesta, come una moderna arca, con un carico di quadri che rischiano di finire per sempre in fondo all’Oceano. Sokurov va oltre l’idea del museo come contenitore per preservare l’arte e ne canta in questa elegia la natura di ritratto di una nazione e di un continente, codice genetico identitario.
Ci sono momenti di Francofonia in cui pare di trovarsi dentro un’histoire di Godard, per il tono assertivo delle affermazioni politiche, la gravità e l’ironia, per la combinazione dei materiali visivi e lo sconfinamento di quelli sonori. L’incedere di Sokurov attraverso il Louvre è lontano da quello dell’Arca russa e, in generale, il film che ne esce è molto diverso, meno coerente nel progetto estetico, più variamente stratificato e assemblato, così come i materiali che lo compongono, dalle foto d’epoca alle conversazioni via computer col capitano del mercantile, dalle ricostruzioni forzate, al teatro, al repertorio.

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Risultati immagini per Il Quinto Elemento
Il quinto elemento è un film di Luc Besson del 1997
Con Bruce Willis, Gary Oldman, Ian Holm, Milla Jovovich, Chris Tucker, Luke Perry, Brion James, Mathieu Kassovitz.
Prodotto in Francia, USA.
Durata: 126 minuti.
Uno studioso di archeologia, nel 1914, sta studiando dei geroglifici che lo porteranno a svelare il mistero dei quattro elementi che dominano la terra. Tra le iscrizioni però, viene fatto riferimento ad un quinto elemento ma, a questo punto, un gruppo di misteriosi alieni si impossessa dei geroglifici… View full article »

Locandina Infedelmente tua [1]Un film di Preston Sturges. Con Rudy Vallee, Barbara Lawrence, Linda Darnell, Rex Harrison, Edgar Kennedy Titolo originale Unfaithfully Yours. Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 98 min. – USA1948. MYMONETRO Infedelmente tua [1] * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un celebre direttore d’orchestra sospetta che la bellissima moglie lo tradisca con il suo segretario. Durante un concerto immagina come reagire all’infedeltà (uxoricidio o suicidio, o pietoso addio, a seconda della musica che deve dirigere). Alla fine tutto si chiarisce. View full article »

Poster Una vedova allegra... ma non troppoUn film di Jonathan Demme. Con Michelle Pfeiffer, Dean Stockwell, Matthew Modine, Nancy Travis, Alec Baldwin. Titolo originale Married to the Mob. Giallo, durata 103 min. – USA 1988.MYMONETRO Una vedova allegra… ma non troppo * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Frank ‘Cetriolo’ DeMarco appartiene al clan del capomafia Tony Russo ed è un inguaribile donnaiolo. Sua moglie, la bella Angela, si ritrova ben presto vedova e con un bambino perché Tony uccide Frank dopo averlo pescato con una ragazza che riteneva sua. Tony, che ha una moglie gelosissima, mette subito gli occhi su Angela. Non sa però che su entrambi ha centrato l’attenzione l’FBI che vuole incastrare il mafioso. Succede però che il poliziotto incaricato del pedinamento, Mike Downey, si innamori di Angela.
Il doppiaggio italiano non rende giustizia agli accenti studiati da tutti gli attori (e in particolare da Micelle Pfeiffer mora e riccioluta per l’occasione) appiattendo il tutto in una sorta di accento napoletano che non si vede cosa abbia a che fare con la mafia. È un peccato perché Demme ha portato sullo schermo un gioiellino di umorismo che non può privarsi delle giuste caratterizzazioni. Il regista gioca con la sceneggiatura spingendo gli attori sull’orlo del grottesco ma ritraendoli un istante prima. Un po’ come succede alla Pfeiffer e a Modine nella scena che chiude i titoli di coda e che suggella il film. Certo gli stereotipi sono tutti presenti ma risultano efficaci grazie a un ritmo di montaggio che alterna le vicende sentimentali dei due protagonisti con la pacchianeria del mondo degli arricchiti con il crimine. Ci sono poi alcune interpretazioni che valgono da sole la visione del film. Come quella di Mercedes Ruehl nei panni di Connie, la gelosissima consorte di Tony, pronta ad irrompere in qualsiasi luogo in cui pensi di trovare il marito impegnato in incontri amorosi. View full article »

Risultati immagini per La Comunidad

Un film di Álex De la Iglesia. Con Carmen MauraEduardo AntuñaJesús BonillaPaca Gabaldón Titolo originale La comunidadCommedia neradurata 105 min. – Spagna 2000MYMONETRO La comunidad – Intrigo all’ultimo piano valutazione media: 3,42 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Julia è un’agente immobiliare che cerca di vendere l’unico lussuoso appartamento di un palazzo fatiscente. Non trovando acquirenti, la donna si insedia nell’appartamento. Quando improvvisamente il soffitto cede a causa di una infiltrazione d’acqua, Julia scopre il cadavere di un uomo morto in solitudine assieme ad una mappa per recuperare oltre 6 miliardi vinti al totocalcio. Dopo aver trovato la fortuna dell’uomo, la donna cerca di portarla fuori, ma presto scoprirà che gli abitanti del condominio non sono disposti a separarsi dalla loro fetta di bottino e cercheranno di accaparrarsi la fortuna di Julia con qualunque mezzo, anche a costo di uccidere.

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Risultati immagini per Io speriamo che me la cavoUn film di Lina Wertmüller. Con Paolo Villaggio, Isa Danieli, Luigi Mollo, Ester Carloni, Paolo Bonacelli. Commedia, durata 100 min. – Italia 1992. MYMONETRO Io speriamo che me la cavo * * * - - valutazione media: 3,29 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Tratto dal libro campione di vendite di Marcello D’Orta. Buona l’interpretazione di Villaggio, più misurato del solito, che finalmente nei primi anni Novanta ha ripreso a essere valorizzato e ha vinto il Leone d’Oro alla carriera. È la storia di un maestro che esercita ad Arzano, vicino a Napoli. Vicino a Cuore di De Amicis, il film è legato dai temi scritti dagli allievi del maestro. Si sorride spesso, forse una maggiore sobrietà avrebbe aiutato ad apprezzarlo di più. Grande successo di pubblico. View full article »

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Un film di Carmelo Bene. Con Carmelo BeneLydia MancinelliWilliam SadlerPiero VidaDonyale Luna. continua» Drammaticodurata 80 min. – Italia 1972. valutazione media: 3,34 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una delle bizzarre e geniali riduzioni di Carmelo Bene, che questa volta scompone e riduce la Salomè di Oscar Wilde.

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Locandina italiana Another EarthUn film di Mike Cahill [II]. Con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Flint Beverage, Robin Taylor. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 92 min. – USA 2010. – 20th Century Fox uscita venerdì 18 maggio 2012. MYMONETRO Another Earth * * * - - valutazione media: 3,40 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Rhoda Williams è una studentessa dalle ottime capacità tanto che è stata ammessa al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Il suo interesse per l’astrofisica è intenso tanto che una sera provoca un drammatico incidente stradale. La causa immediata è data dal fatto che è stato scoperto un pianeta che è speculare alla Terra e che lo stesso sta iniziando a fare la sua comparsa nel cielo. Rhoda, alla guida della sua auto si distrae guardando in alto e uccide il figlio e la moglie incinta di John Burroughs, un noto compositore. La ragazza viene arrestata e quando uscirà dal carcere il suo scopo principale sarà quello di espiare ulteriormente la sua colpa aiutando Burroughs. Intanto l’altra Terra si fa sempre più grande e visibile.
Vincitore del premio speciale della giuria e del premio Sloan al Sundance Film Festival del 2011 Another Earth è un’opera prima scritta, diretta, prodotta, fotografata e montata da Mike Cahill. Ha quindi tutte le caratteristiche del film indipendente da cui ci si può attendere delle sorprese. Che infatti ci sono. Anche se l’idea di base ha qualche remoto debito nei confronti di Solaris di Tarkovskij e l’immagine del pianeta che si staglia nel cielo rimanda (involontariamente perché questo film è anteriore) a quella dell’altrimenti minaccioso Melancholia di Lars Von Trier, il suo sviluppo si rivela interessante. L’altra Terra che compare sempre più incombente nel cielo è un esatto doppio del pianeta su cui viviamo non solo sul piano morfologico ma anche su quello della popolazione. Per ognuno degli umani vi è presente un doppio. Le possibilità di sviluppo di un plot iniziale di questo tipo sono innumerevoli e Cahill prova a sfruttarle concentrando la sua storia su un doppio livello. Da un lato il rapporto tra Rhoda e Burroughs che si sviluppa sul non detto (la ragazza diviene la sua addetta alle pulizie ma non gli rivela di essere la colpevole dell’incidente) e dall’altro la richiesta che Rhoda presenta per essere ammessa al primo volo diretto verso il pianeta. La riflessione su un percorso di espiazione che si intreccia con la tensione verso un confronto con un altro sé viene sostenuta per buona parte del film grazie anche all’ottima prestazione dei due protagonisti. Peccato però che un finale pacificatorio vanifichi quanto costruito in precedenza consegnando il film a una banalità che le premesse sembravano voler evitare. View full article »

Locandina italiana La parte degli angeliUn film di Ken Loach. Con Paul Brannigan, John Henshaw, Roger Allam, Gary Maitland, Jasmine Riggins. Titolo originale The Angels’ Share. Commedia, durata 106 min. – Gran Bretagna, Francia, Belgio, Italia 2012. – Bim uscita giovedì 13 dicembre 2012. MYMONETRO La parte degli angeli * * * - - valutazione media: 3,27 su 48 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Glasgow. Il giovane Robbie, già recidivo, evita il carcere perché il giudice decide di puntare sulla sua capacità di recupero visto che la sua altrettanto giovane compagna sta aspettando un figlio. Viene così affidato a Rhino che è il responsabile di un gruppo di persone sfuggite al carcere e condannate a compiere lavori socialmente utili. Dopo aver assistito a un pestaggio, di cui Robbie diviene vittima nel momento in cui decide di andare in ospedale per vedere il bambino, Rhino decide di aiutarlo. Scoperta la sua particolare sensibilità gustativa per quanto riguarda i vari tipi di whisky decide di introdurlo nell’ambiente. È così che a Robbie e ad alcuni suoi compagni di rieducazione viene l’idea di un ‘colpo’ del tutto anomalo che però potrebbe offrire loro un futuro sereno.
Ken Loach torna a riflettere sulla commedia umana, arte nella quale è indiscutibilmente maestro. Sceglie lo scenario della Glasgow che ama e ci offre il ritratto di uomini segnati dalla vita privilegiando tra tutti quello del giovane Robbie. È a quelli che questo nostro mondo libero etichetta come irrecuperabili che, ancora una volta rivolge la sua attenzione. Perché Loach è convinto che la possibilità di un riscatto sociale vada più che mai offerta in questi nostri tempi in cui il Dio Mercato reclama ingenti e quotidiani sacrifici umani.
Con il fido sceneggiatore Paul Laverty utilizza come leva narrativa il momento che, per ogni essere umano degno di questo nome, è costituito dalla nascita di un figlio. Decidere di averlo nonostante tutto significa, oggi, sperare apparentemente contro ogni speranza. È quello che fanno Robbie e la sua compagna Leonie contro il padre e i familiari di lei. In una società che conta più sulla ricaduta del delinquente (per poterlo allontanare a lungo dalla comunità) che sul suo redimersi la giovane coppia trova però ancora delle significative solidarietà. Perché il socialismo di Loach è di stampo umanitario e crede che sia ancora possibile quella pietas che i latini sapevano definire sgombrandola da ogni retorica commiserevole. Ecco allora che il ‘dannoso’ alcol, nelle specie di pregiatissimo whisky, finisce con il divenire strumento di riscatto in una storia che unisce con grande equilibrio dramma e sorriso e che (a differenza del prezioso liquido) va gustata appieno, senza moderazione. View full article »

Poster Innamorarsi a ManhattanUn film di Mark Levin. Con Josh Hutcherson, Charlie Ray, Bradley Whitford, Cynthia Nixon, Willie Garson. Titolo originale Little Manhattan. Commedia, Ratings: Kids, durata 84 min. – USA 2005. uscita venerdì 28 luglio 2006. MYMONETRO Innamorarsi a Manhattan * * * - - valutazione media: 3,41 su 25 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
New York. Manhattan. Gabe ha 11 anni e si è sempre e solo interessato di basket e videogiochi. Al corso di karate incontra e conosce Rosemary, ragazzina vispa e vivace. Gabe per la prima volta inizia a guardare l’altro sesso con occhi diversi e interessati. E capirà e scoprirà le gioie e le ansie della prima cotta della vita. Commedia sentimentale e romantica, ambientata nella New York che tutti conosciamo grazie proprio alle infinite pellicole che l’hanno consacrata città simbolo dell’amore, Innamorarsi a Manhattan non si eleva e non si distingue dalle altre innumerevoli commedie leggere e un po’ superficiali che stanno invadendo la cinematografia contemporanea: unica differenza è che i protagonisti sono due ingenui e spontanei undicenni. Questo, grazie anche a una sceneggiatura lineare e semplice, dona al film un alone di freschezza che si respira durante tutta la sua durata, conferendogli le sembianze di una simpatica favola moderna (con tanto di genitori separati). A fare da sfondo a litigi, incomprensioni, primi dubbi e incertezze, una New York patinata, fotografata nei suoi luoghi simbolo, a partire dall’immancabile Central Park. Il regista Mark Levin, che ha scritto anche la sceneggiatura insieme alla moglie, firma questo suo film d’esordio con consapevolezza e un umorismo spesso colto (con tanto di citazioni cinematografiche), riuscendo a creare una pellicola comunque interessante, nonostante la trama semplice e già nota. Usando la forma del diario del bambino, che racconta le sue peripezie in prima persona, riesce a far sorridere e, se si vuole, anche a commuovere. View full article »

Locandina Parole, parole, parole...Un film di Alain Resnais. Con Lambert Wilson, Pierre Arditi, Sabine Azéma, Jean-Pierre Bacri, André Dussollier. Titolo originale On connait la chanson. Commedia, durata 120 min. – Francia 1997. MYMONETRO Parole, parole, parole… * * * - - valutazione media: 3,40 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Camille, una guida turistica che sta per laurearsi, si innamora di Marc, un agente immobiliare senza scrupoli incontrato nel corso di una visita ad un appartamento dalla vista mozzafiato. Simon, un timido impiegato che lavora per Marc è segretamente innamorato della ragazza di cui non perde una visita guidata. Nel frattempo fa ritorno a Parigi Nicolas, l’ex fidanzato di Odile, sorella di Camille, alla ricerca di una casa…
Esponente della Nouvelle Vague, Alain Resnais si è sempre distinto per un cinema connotato da una forte sperimentazione formale, per poi successivamente concentrarsi sulla messa in scena di complessi meccanismi narrativi in cui si intrecciano generi e talvolta anche tempi diversi, avvalendosi di un gruppo di attori che ritornano di film in film, come Sabine Azéma, Pierre Arditi, André Dussolier.
Levità e gravità si combinano egregiamente in Parole parole parole, una commedia musicale dove in un crocevia di situazioni si intrecciano i percorsi di personaggi finemente ritratti dall’abile duo di sceneggiatori, Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri, che nella pellicola recitano nei panni rispettivamente di Camille e di Nicolas. Una scrittura originale e raffinata dal ritmo impeccabile dove in alcuni momenti i personaggi cantano in playback e i dialoghi sono sostituiti da celebri canzoni che ne rivelano in un certo modo i dubbi, le emozioni, i pensieri. Un metodo già sperimentato nella pellicola, La vita è un romanzo, ma che in quest’ultima opera viene sviluppato ulteriormente, un chiaro omaggio al regista televisivo britannico Dennis Potter e al suo cinema tragico e al contempo derisorio, graffiante.
On connaît la chanson, titolo che in italiano rimanda alla celebre canzone composta da Chiosso, Del Re e Ferrio nella versione interpretata da Dalida e da Alain Delon, è un film che riflette sull’essere e apparire, sull’amore e più in generale sull’essere umano e le sue debolezze. Un piccolo capolavoro, firmato da un maestro d’oltralpe. View full article »

Risultati immagini per Skin DeepUn film di Blake Edwards. Con Vincent Gardenia, John Ritter, Robert Arthur, Nina Foch, Denise Crosby. Titolo originale Skin Deep. Commedia, durata 101 min. – USA 1989. MYMONETRO Skin Deep – Il piacere è tutto mio * * * - - valutazione media: 3,29 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Uno scrittore è un inguaribile sottaniere. Invano cerca di combattere il suo dongiovannismo per restare fedele alla moglie che ama molto. Finisce che il suo matrimonio se ne va a rotoli. Pazienza. Donne ce ne sono tante al mondo. E tutte apparentemente disponibili per un simpatico scrittore senza (evidenti) problemi economici. View full article »

Poster Zanna bianca - Un piccolo grande lupoUn film di Randal Kleiser. Con Ethan Hawke, Klaus Maria Brandauer, Seymour Kassel Titolo originale White Fang. Avventura, Ratings: Kids, durata 100 min. – USA 1991. MYMONETRO Zanna bianca – Un piccolo grande lupo * * * - - valutazione media: 3,27 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
La Walt Disney scende in campo con il personaggio sempreverde creato da Jack London. Diretto dal regista di Grease e di Laguna blu, il film è ambientato in Alaska. Il padre di Jack è morto nel Klondike senza che il ragazzo abbia avuto il tempo di conoscerlo. È deciso a cercare la miniera che il genitore scomparso aveva scavato con tanta tenacia per trovare l’oro. Ben presto incontrerà il famoso lupo. Pensato soprattutto per i ragazzi, il film vede come protagonista uno degli allievi di Robin Williams in L’attimo fuggente. View full article »

Locandina italiana Il paradiso può attendereUn film di Warren Beatty, Buck Henry. Con Julie Christie, James Mason, Dyan Cannon, Jack Warden, Charles Grodin. Titolo originale Heaven Can Wait. Commedia, durata 100 min. – USA 1978. MYMONETRO Il paradiso può attendere * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un angelo distratto combina un grosso pasticcio: fa andare in paradiso un calciatore americano ancora vivo. Occorre rimediare all’errore: al malcapitato atleta viene trovato un corpo, quello di un miliardario, che però viene ucciso dalla propria moglie. Un altro angelo trova un nuovo corpo (di un altro calciatore) e questa volta è quello buono. Per andare in paradiso c’è ancora tempo. View full article »

Locandina italiana PolyesterUn film di John Waters. Con Tab Hunter, Divine, Edith Massey Commedia, durata 86 min. – USA 1981. MYMONETRO Polyester * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 
Questo film può essere considerato uno spartiacque tra la precedente (oltraggiosa e per palati forti) produzione del cineasta e quella successiva sempre spiritosa e anticonvenzionale ma con un occhio al grande pubblico. Si narrano le “normali” vicende di una famiglia “normale” con una moglie (grassa e bruttina), un marito (proprietario di una catena di cinema porno), un figlio (un delinquente denominato “l’acciaccatore”) e una figlia (di costumi facili). Il padre tradisce la madre e lei si vendica, i due figli si redimono, ma alla fine scoppia una tragedia anche se in chiave comica. La moglie è interpretata da Divine, un travestito divenuto famoso anche come cantante. La trovata pubblicitaria del film fu l’Odorama, un cartoncino con delle piastrine maleodoranti da grattare. View full article »

Locandina italiana I guardiani del giornoUn film di Timur Bekmambetov. Con Konstantin Khabensky, Maria Poroshina, Vladimir Menshov, Galina Tyunina, Victor Verzhbitskiy, Zhanna Friske, Dima Martynov Titolo originale Dnevnoy dozor. Fantastico, durata 132 min. – Russia 2006. – 20th Century Fox uscita venerdì 9 novembre 2007. MYMONETRO I guardiani del giorno * * * - - valutazione media: 3,38 su 31 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel mondo vige da mille anni una fragile tregua: è una pausa nella eterna lotta fra le forze del bene e quelle del male, eserciti composti da entità sovrannaturali che si battono in una dimensione parallela a quella dell’uomo. L’armistizio si regge sull’equilibrio delle forze: solo un’arma o un individuo capace di romperlo può far ricominciare la guerra. A controllare che nessuno rompa la tregua ci sono i guardiani del giorno e quelli della notte. La nascita di Egor sembra far pendere l’ago della bilancia dalla parte dell’oscurità.
Il tentativo delle forze del male di far scoppiare una guerra finale contro le forze del bene è al centro di Guardiani del giorno, il secondo capitolo della trilogia di produzione russa e diretta dal kazako Timur Bekmambetov.
La saga è tratta da una serie di libri di grande successo in Russia, scritti da Sergei Lukyanenko, che hanno venduto oltre di 2 milioni e mezzo di copie. Lo stesso autore è stato coinvolto nella stesura della sceneggiatura. Il film è girato con un grande utilizzo di effetti speciali, tutti al servizio di una storia a tratti difficile da seguire ma che si lascia consumare con piacere. Più in generale, di Guardiani del giorno stupisce la maturità del cinema russo, una scuola dalla grande tradizione e che, all’alba del XXI secolo, dimostra di potersi lanciare nel mercato globale dei grandi blockbuster d’azione fantasy, una cosa impensabile per il cinema italiano.
Colpisce anche la qualità del testo: non solo battaglie ed esplosioni pirotecniche; c’è tanto della tradizione letteraria russa: la burocrazia oscura e opprimente dei guardiani del giorno; l’ineludibilità del destino e il peso, evidente nella trama, della Guerra Fredda combattuta e perduta. Un consiglio: se lo andate a vedere assicuratevi di vedere prima il prequel, I guardiani della notte.

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Locandina Hollywood, VermontUn film di David Mamet. Con Alec Baldwin, William H. Macy, Sarah Jessica Parker, Philip Seymour Hoffman, Julia Stiles. Titolo originale State and Main. Commedia, durata 105 min. – Francia, USA 2000. MYMONETRO Hollywood, Vermont * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
La troupe di una produzione arriva nella cittadina di Waterford nel Vermont. La location parrebbe ideale per la storia, ambientata alla fine dell’800. I personaggi sono: un regista sull’orlo di una crisi di nervi (naturalmente), un divo che ha una passione per le adolescenti (con relativi guai in passato), una diva emotiva con una sua problematica contorta, sempre sul punto di far saltare il contratto, lo sceneggiatore, timido e disarmato costretto, da un minuto all’altro, a stravolgere la storia dal titolo Il vecchio mulino) perché il mulino che doveva esserci, con tanto di risparmio di budget, è andato in fiamme nel 1960. Poi ci sono i locali, il sindaco, il procuratore, il medico, i contadini: tutti impazziti per il film. Infine c’è la bella autoctona, a suo modo artista, che si innamora dello scrittore. Il resto è il mondo paradossale del cinema, gli ostacoli che si pongono, insuperabili, risolti all’ultimo col colpo di genio… o di denaro. Tutto sta per crollare perché il divo si è di nuovo messo nei guai con la ragazzina. Ed ecco il “coniglio” che mette tutti d’accordo. Il cinema, – con la sua confusione, con le sue regole dove tutto va bene, tutto va male – alla fine ha sistemato tutto. Per la gioia di tutti. Il filo d’oro del genere, da Viale del tramonto ai Protagonisti, viene ripreso in tutta nobiltà. Mamet è anche lo sceneggiatore, ed è intelligente, leggero. Si sorride, si sta bene. Non c’è violenza, non c’è neppure la scappatoia del sesso. Profumo di Allen e di Cohen. E davvero non è poco. View full article »

Risultati immagini per Incontriamoci a Saint LouisUn film di Vincente Minnelli. Con Margaret O’Brien, Mary Astor, Judy Garland, Lucille Bremer, Leon Ames.Titolo originale Meet Me in St. Louis. Commedia musicale, durata 113′ min. – USA 1944. MYMONETRO Incontriamoci a Saint Louis * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Saint Louis (Missouri), estate del 1903. La quieta vita della famiglia Smith (genitori, quattro figlie, un figlio, un nonno e la governante) è turbata dall’annuncio del capofamiglia avvocato che ha deciso di trasferirsi a New York. 3° film di Minnelli, il primo a colori e il migliore del suo primo periodo, benché diretto per sostituire George Cukor. Meno sentimentale di quel che sembra, questa deliziosa commedia con canzoni e balli (coreografie di C. Walters) è un omaggio nostalgico alla famiglia, all’America provinciale e ai suoi valori. La raffinata cornice e la sapiente rievocazione d’epoca (apogeo nella scena conclusiva dell’Esposizione Mondiale) non schiacciano i personaggi. Spiccano la Garland e la piccola O’Brien (Oscar speciale per la migliore attrice bambina) al centro della bella sequenza notturna di Halloween. Musica di prim’ordine.

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Un film di Alex Winter. Documentario, – USA 2012.

Un documentario che esplora la rivoluzione del download e Napster, i ragazzi che l’anno creato e l’impatto sul mondo. View full article »