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Poster HooligansUn film di Lexi Alexander. Con Elijah Wood, Charlie Hunnam, Claire Forlani, Marc Warren, Leo Gregory. Titolo originale Green Street Hooligans. Drammatico, durata 109 min. – USA, Gran Bretagna 2005. uscita venerdì 9 giugno 2006. MYMONETRO Hooligans * * * - - valutazione media: 3,45 su 163 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un aspirante giornalista americano di nome Matt, espulso ingiustamente da Harvard, decide di voltare pagina raggiungendo la sorella a Londra. Appena sbarcato nel vecchio continente, Matt si imbatterà nel proprio cugino acquisito, fratello del cognato, leader della frangia più violenta degli ultrà del West Ham United, football club londinese. Il giovane si ritroverà così catapultato in una guerra tra fazioni, vero e proprio motivo di vita per gli hooligans; accolto nella “famiglia”, ne sposerà la filosofia e non tarderà a rivestire un ruolo di rilievo tra i ranghi del gruppo.
Distaccandosi per stile cine-genico dal nostro pur valido Ultrà, il titolo affronta in modo patinato ma onesto il ben noto turbine di violenza ai margini degli stadi, contestualizzando la spirale di rabbia non solo come solito sfogo a frustrazioni quotidiane, bensì come catalizzatore capace di mascherare il vuoto esistenziale in senso più ampio: si delinea così a tinte forti e in modo netto il fenomeno come un enorme Fight Club a cielo aperto, dove la componente violenta arriva ad essere completamente slegata da quella sportiva, ridotta a trascurabile pretesto. A fronte di un messaggio trasparente, stagliato su risvolti drammatici grazie al forte effetto contrasto, uno script che amalgamandosi con un discreto stile registico funziona tutto sommato anche a livello di story-telling.

Green Street Hooligans (2005) on IMDb
Locandina italiana Happy Together

Un film di Wong Kar-wai. Con Leslie Cheung, Tony Leung, Chang Chen Drammatico, durata 93 min. – Hong Kong 1997. MYMONETRO Happy Together * * * - - valutazione media: 3,42 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La storia è molto semplice. I protagonisti si amano, emigrano in Argentina, si lasciano e si ritrovano fino a che uno dei due decide di fare ritorno ad Hong Kong. Ciò che rende interessante il film è che, nei panni dei due protagonisti, troviamo due attori divenuti famosi grazie a film d’azione. C’è poi la regia, sempre estremamente attenta all’uso del mezzo, di Wong Kar-Wai che ci trasmette l’inumanità di un mondo che non riesce ad accogliere l’umanità disperata che lo abita.

Happy Together (1997) on IMDb

Regia di Pietro Germi. Un film Da vedere 1959 con Claudio GoraFranco FabriziEleonora Rossi DragoCristina GaioniPietro GermiCast completo Genere Drammatico – Italia1959durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,39 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il furto avvenuto in un ricco appartamento e il cadavere trovato in un altro appartamento hanno qualcosa in comune? Ingravallo, commissario della Squadra Mobile di Roma, indaga. Liberamente tratto dal romanzo (1947-57) di Carlo Emilio Gadda Quer pasticciaccio brutto de via Merulana , fu, quando apparve, il miglior giallo in assoluto del cinema italiano. Preannuncia sia l’imminente commedia all’italiana degli anni ’60 sia le lenti deformanti e impietose con cui Germi racconta la borghesia italiana in Sedotta e abbandonata (1964) e Signori e signore (1965). “La gestione dei due registri (quello comico, quello poliziesco-drammatico) è saldamente nelle mani della sua interpretazione e del modo cui il Germi regista… riesce a tenerli separati senza che si confondano o neghino l’un l’altro” (M. Sesti). Nastro d’argento 1960 per la sceneggiatura di Alfredo Giannetti, Ennio De Concini, Germi.

 Un maledetto imbroglio
(1959) on IMDb
Amici, complici, amanti - Film (1988)

Regia di Paul Bogart. Un film con Anne BancroftMatthew BroderickBrian KerwinHarvey FiersteinEddie Castrodad. Titolo originale: Torch Song Trilogy. Genere Commedia – USA1988durata 117 minuti. – MYmonetro 3,29 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ritratto dell’ebreo Arnold (Fierstein, autore della pièce teatrale che nel 1983 vinse 2 premi Tony, da lui adattata dimezzandola) che a New York lavora in teatro come drag queen , in tre momenti della sua vita contrassegnati da tre canzoni: 1) 1971: la relazione con l’insegnante bisessuale Ed (Kerwin); 2) 1973: la convivenza felice col giovane Alan (Broderick); 3) 1980: sua madre (Bancroft) non riesce ad accettare la sua omosessualità, mentre convive con Ed e il figlio adottivo. “Una vera e propria pietra miliare per la storia del cinema a tematica omosessuale” (V. Patané) perché rivendica apertamente il diritto alla felicità dei gay. In sapiente equilibrio tra sentimento e umorismo, una commedia garbata con pregevoli numeri musicali e bravi interpreti.

 Amici, complici, amanti
(1988) on IMDb

Locandina italiana Ex MachinaUn film di Alex Garland. Con Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Alicia Vikander, Sonoya Mizuno, Chelsea Li. Titolo originale Ex Machina. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 108 min. – USA, Gran Bretagna 2014. – Universal Pictures uscita giovedì 30 luglio 2015. MYMONETRO Ex Machina * * * - - valutazione media: 3,41 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tra tutti gli impiegati del grande motore di ricerca per cui lavora, Caleb è stato scelto per il prestigioso invito nella residenza del mitologico fondatore della società e inventore dell’algoritmo di ricerca. Arrivato in una zona a metà tra la magione irraggiungibile (lo porta un elicottero privato che si ferma diversi chilometri prima del primo edificio) e il rifugio zen, Caleb comprende di essere stato scelto da Nathan per un importante esperimento. Da decenni infatti Nathan è al lavoro sulla costruzione di un’intelligenza artificiale e Caleb deve testarla per capire se abbia raggiunto o meno il suo obiettivo. Il modello attuale con cui Caleb si confronta si chiama Ava, ha forma umanoide, pelle e circuiti, ragiona ed è conscia del suo status. Dopo i primi giorni Caleb comprende però che c’è qualcosa che non va, le frequenti ubriacature del capo, i moltissimi luoghi della magione in cui non può entrare e alcune strane confessioni di Ava compongono un mosaico più inquietante di quel che non sembrasse all’inizio.
Ha davvero un’anima molto classica Ex machina e fa di tutto per mascherarla con un efficace maquillage modernista. Questo film di fantascienza psicologica, tutto basato sulla parola e sul ragionamento, è strutturato intorno ad uno scienziato che si spinge oltre quello che dovrebbe essere consentito, dove la scienza sfiora il “disturbante”, e sperimenta nel suo castello remoto ed inaccessibile con quella che chiamiamo vita (una sequenza rivelatrice mostra immagini a circuito chiuso dei passati degli esperimenti di Nathan con il corretto tono gotico/spaventoso). Accanto a lui un più giovane e inesperto ragazzo di scienza che si lascia contaminare troppo da quel che vede. Tra di loro una “creatura” che somiglia più ad un Golem.
Nello scontro di intelligenze a tre del film Nathan, Caleb e Ava combattono tramite la parola (almeno fino a poco dal finale) una guerra di strategia e menzogne in cui, come spesso capita nella fantascienza contemporanea, sembra che solo il video registrato possa rivelare la verità. La realtà guardata con gli occhi è la cosa più ingannevole in assoluto, terreno di mistificazioni, mentre il video è la realtà, lo strumento di conoscenza del mondo per come è realmente, l’arma che svela gli inganni. È quindi tutto ciò che è tecnologico a meritare fiducia mentre l’analogico si dimostra costantemente insufficiente a reggere la pressione del confronto con l’inumano, non fanno eccezione gli uomini.
In questa gothic story ottocentesca modernizzata di uno scienziato impazzito che cerca di giocare a far Dio e delle creature frutto dei suoi esperimenti, il ritmo è rallentato e il passo calmo per cercare una dimensione confortevole per lo spettatore, una in cui possa ridere dei balletti disco di Nathan e intuire la presenza di segreti inconfessabili. Come per il mito di Frankenstein anche qui il punto di tutto sarà chiedersi chi dei personaggi in ballo sia davvero il mostro e chi meriti l’appellativo di essere umano (la risposta purtroppo è abbastanza scontata).
Alex Garland (già sceneggiatore di Sunshine, 28 giorni dopo e The beach per Danny Boyle) torna sui temi di Non lasciarmi (che aveva adattato) immaginando un setting tecnologico più che contemporaneo, spargendo qualche riferimento adeguato alla maniera in cui i padroni dei motori di ricerca hanno, oggi, il mondo e le informazioni di tutti nelle loro mani, per descrivere un’intelligenza artificiale basata proprio su questo, sull’accesso ad ogni informazione tramite il motore di ricerca e i dati sugli esseri umani del pianeta. Infine lentamente si pone dalla parte dell’inumano piuttosto che dell’umano per raccontare nuovamente dell’insopprimibile desiderio di vivere.

Ex Machina (2014) on IMDb

Regia di Wim Wenders. Un film con Bruno GanzPeter FalkNastassja KinskiHorst BuchholzSolveig DommartinRudiger VoglerCast completo Titolo originale: In weiter Ferne, so nah!. Genere Fantastico, – Germania1993durata 145 minuti. Uscita cinema giovedì 4 agosto 1994 distribuito da Penta Distribuzione. – MYmonetro 3,40 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Berlino ci sono due angeli, Cassel e Raffaela (Sander e Kinski), pieni di buone intenzioni nei confronti degli umani. Vorrebbero aiutarli, alleviare le loro sofferenze. Gli altri personaggi sono: un pizzaiolo che canta Funiculì Funiculà (Ganz), il vecchio autista di un gerarca nazista, un gangster americano che vende armi e pornografia (Bucholz), due bambine molto sensibili, un gruppo di acrobati, un investigatore privato troppo contorto (Vogler), un altro angelo “nero” e cinico che forse rappresenta il destino (Dafoe), Peter Falk e Lou Reed che fanno se stessi. Cassel compie un’azione anomala e si trova a essere un umano, e da quel momento comincia a non capirsi. Gli piace bere, gli piacciono i soldi, insomma va alla deriva. Certo, gli uomini sono strani e hanno smarrito il senso di tutto, del bene e del male. Il senso generale della vita.

Faraway, So Close! (1993) on IMDb

Locandina Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di BerlinoUn film di Ulrich Edel. Con Natja Brunckhorst, Thomas Haustein, Jens Kuphal, David Bowie, Rainer Woelk. Titolo originale Christiane F. wir Kinder von Bahnhof Zoo. Drammatico, durata 124′ min. – Germania 1981. – VM 14 – MYMONETRO Cristiana F. – Noi i ragazzi dello zoo di Berlino * * * - - valutazione media: 3,29 su 55 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Storia vera di Christiane F. berlinese che diventò eroinomane a 13 anni e della sua caduta graduale agli stadi più bassi della tossicodipendenza. Tratto da un libro ricavato da 45 ore d’intervista con C.F., il film ha 2 difetti: eccesso di curiosità e distacco moralistico. Interessante come documento e testimonianza.

 Cristiana F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
(1981) on IMDb

Regia di Ethan CoenJoel Coen. Un film Da vedere 2008 con George ClooneyFrances McDormandJohn MalkovichBrad PittTilda SwintonRichard JenkinsCast completo Titolo originale: Burn After Reading. Genere Commedia, – USA2008durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 19 settembre 2008 distribuito da Medusa. – MYmonetro 3,03 su 30 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il punto di partenza – e di arrivo – di questa commedia-thriller è la CIA. I Coen la raccontano come una galleria di idioti – che, però, comprende anche una intricata vicenda di ricatti, adulteri, appuntamenti erotici, omicidi – affollata di personaggi uno più balordo dell’altro, senza distinzione di sesso. Attenzione, però. Pur governato dal caso, dalla futilità e dagli equivoci, questo film frenetico non è una farsa: questi idioti sono tutti perdenti di mezza età, dominati da un’ossessione (sesso, denaro, lavoro, bellezza, fitness) e hanno un cuore. Il tutto si intreccia con questioni di sicurezza nazionale. Negli intenti degli autori è una folle e insensata favola politica. Fa ridere spesso, ma c’è un retrogusto di tristezza e crudeltà. Come in tutto il cinema dei Coen, i personaggi subiscono le gravi conseguenze delle loro azioni. Si sente che è stato scritto in funzione dei suoi interpreti, attori di status divistico come Clooney o Pitt che devono essersi molto divertiti a fare personaggi opposti ai loro soliti ruoli. Impossibile, una volta tanto, stabilire una gerarchia di bravura. Tra il J. Malkovich della prima sequenza e il Pitt che fa lo scemotto palestrato chi è il migliore? Chi è più brava tra F. McDormand sopra le righe e T. Swinton sotto? Fuori concorso, ha inaugurato Venezia 2008.

Burn After Reading (2008) on IMDb

Locandina Le luci della seraUn film di Aki Kaurismäki. Con Janne Hyytiäinen, Maria Heiskanen, Maria Järvenhelmi, Ilkka Koivula Titolo originale Laitakaupungin Valot. Drammatico, durata 78 min. – Finlandia, Germania, Francia 2006. – Bim uscita venerdì 12 gennaio 2007. MYMONETRO Le luci della sera * * * - - valutazione media: 3,33 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Koistinen, guardiano notturno di un importante centro commerciale, conduce una vita solitaria. Non ha mai avuto una compagna e quindi il giorno in cui una bionda avvenente lo avvicina e sembra interessata a lui se ne innamora. La donna è però solo un’esca per consentire una rapina a una gioielleria di cui Koistinen sarà involontario complice. Kaurismaki torna a fare l’unico cinema che sa fare. Il suo è uno sguardo costantemente alla ricerca di solitudini che cercano di colmare il vuoto della vita non sapendo mai bene da che parte cominciare. Lo fa con quello stile rarefatto che ne connota lo stile e con un’attenzione al cinema del passato che trasuda da ogni fotogramma. Alcune sue inquadrature in dettaglio (ci si perdoni il paragone azzardato) potrebbero provenire direttamente da un film di Chaplin tanto sono precise e cariche al contempo di segni emotivi. Ancora una volta poi il regista finlandese si conferma (anche se non vi riveleremo nulla per rispetto nei vostri confronti) l’unico regista al mondo capace di realizzare happy end tristi. La storia finisce bene ma è un ‘bene’ profondamente condizionato da un profondo malessere esistenziale di cui la cosiddetta civiltà occidentale sembra non volersi accorgere. Kaurismaki periodicamente ce ne ricorda magistralmente l’esistenza.

Lights in the Dusk (2006) on IMDb

Un film di Aki Kaurismäki. Con Kari Vaananen, Kati Autinen, Sakari Cuosmanen, Markku Peltola Titolo originale Kauas pilvet karkaavat. Drammatico, durata 96′ min. – Finlandia 1996. MYMONETRO Nuvole in viaggio * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


A Helsinki marito e moglie _ lui tramviere, lei capocameriere _ rimangono disoccupati. Dopo peripezie di vario genere, sempre più tristi, arriva la lieta fine come il sole dopo una giornata di pioggia. Nella sua mistura di realismo e di iperottimismo nel finale, sullo sfondo di un nordico ambiente cupo e taciturno dove anche le sbronze sono senza allegria, è il caso rarissimo di una commedia deliziosa e divertente su temi sociali gravi _ disoccupazione, recessione economica _ esaminati più negli effetti psicologici che in quelli economici. La recitazione impassibile e la stilizzazione rarefatta della fotografia e delle scene sono funzionali allo spoglio stile narrativo del regista, orgogliosamente fedele a sé stesso.

Drifting Clouds (1996) on IMDb
Risultato immagini per Il Giocattolo locandina

Un film di Giuliano Montaldo. Con Nino ManfrediOlga KarlatosMarlène JobertPamela VilloresiArnoldo Foà. continua» Drammaticodurata 118 min. – Italia 1979MYMONETRO Il giocattolo ***-- valutazione media: 3,31 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Vittorio, amico d’infanzia dell’industriale Nicola, lavora per lui come portavalori e prestanome. Ferito nel corso di una rapina, Vittorio viene sostituito (come portavalori) da un ex poliziotto. Frattanto impara a sparare molto bene con la pistola e vince diverse gare di tiro.

Il giocattolo (1979) on IMDb
Locandina Morte di un maestro del tè

Un film di Kei Kumai. Con Eiji OkudaToshirô MifuneKinnosuke NakamuraGô KatôShinsuke Ashida. continua» Titolo originale Sen no RikyuDrammaticodurata 107 min. – Giappone 1989MYMONETRO Morte di un maestro del tè ***-- valutazione media: 3,34 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un film che ha diviso la critica alla Mostra di Venezia del 1989 e ha ricevuto ex aequo con un film portoghese il Leone d’Argento. Uno dei più fedeli discepoli di Sen No Rikyu, grande maestro del tè, vive ancora del ricordo di ciò che il suo istruttore gli ha insegnato. Viene invitato un giorno da Uraku, un altro discepolo, all’inaugurazione di una nuova sala da tè perché quest’ultimo vuole un aiuto nella ricostruzione dell’ultimo periodo di vita del maestro e conoscere le cause che lo portarono a fare harakiri. Molto tradizionale nello spirito del cinema giapponese, il film ha una sua bellezza pur rimanendo su toni freddi e intellettuali.

Death of a Tea Master (1989) on IMDb

Un film di Dick Richards. Con Robert Mitchum, Charlotte Rampling, John Ireland, Sylvia Miles, Jack O’Halloran Titolo originale Farewell My Lovely. Drammatico, durata 97 min. – USA 1975. MYMONETROMarlowe il poliziotto privato * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il detective Philip Marlowe indaga sulla scomparsa della donna di un energumeno e l’assassinio di un uomo, vittima di un ricatto. Le piste si incroceranno, e la soluzione, per Marlowe, sarà particolarmente amara.

Farewell, My Lovely (1975) on IMDb

Regia di Mario Monicelli. Un film con Paolo PanelliAlessandro HaberMarina ConfalonePia VelsiMonica ScattiniCast completo Genere Commedia – Italia1992durata 95 minuti. – MYmonetro 3,27 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Riunione di famiglia nella bella Sulmona (AQ) a Natale. In casa di nonno Panelli, ex carabiniere un po’ rincitrullito, e dell’infaticabile nonna Trieste arrivano i quattro figli con famiglie. I vecchi propongono di andare a stare in casa di uno dei figli. Decidano loro. Scritta con Carmine Amoroso (premio Solinas), Suso Cecchi D’Amico e Piero Bernardi, è una commedia corale scandita in 2 parti. La 1ª ha un taglio di commedia realistica di costume e semina le mine che esplodono nella 2ª parte dove si passa ai toni dell’umorismo nero fino al feroce cinismo della conclusione. Il ribaltamento della prospettiva appare eccessivamente programmato.

Parenti serpenti (1992) on IMDb
Locandina italiana L'uomo che amava le donne

Un film di François Truffaut. Con Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Leslie Caron, Genevieve Fontanel. Titolo originale L’homme qui aimait les femmes. Drammatico, durata 118′ min. – Francia 1977. MYMONETRO L’uomo che amava le donne * * * - - valutazione media: 3,25 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Un ingegnere che fa collezione di donne decide di scrivere le sue memorie e trova un editore: una donna, naturalmente. Il pudore, la sensibilità, la leggerezza umoristica di Truffaut _ che ha trovato in Denner l’interprete ideale _ danno il tono e il ritmo di questa commedia che giuoca sull’innamoramento perpetuo di un uomo per il quale “le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutti i sensi”. Ma c’è qualcosa di irrisolto (di troppo teorico?) che frena l’ammirazione. Rifatto da B. Edwards nel 1983 (I miei problemi con le donne).

The Man Who Loved Women (1977) on IMDb

Un film di Howard Hawks. Con John Wayne, Elsa Martinelli, Red Buttons, Hardy Krüger. Avventura, durata 157′ min. – USA 1962. MYMONETRO Hatari! * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Caccia grossa, ma senza fucili, in Tanganika per cacciatori bianchi che devono rifornire gli zoo. L’equilibrio del piccolo gruppo maschile è turbato dall’arrivo di una fotografa italiana (Martinelli) che s’innamora del ruvido capo (Wayne). Lui la ricambia, ma non vuole ammetterlo. Critici e spettatori ottusi gli rimproverano di non avere una vera storia. Come se fosse indispensabile per fare un buon film. Hatari! è ottimo nella sua rara miscela di emozionante racconto di avventure percorso da una costante brezza di umorismo che qua e là diventa irresistibile buffoneria. Scritto da Leigh Brackett, è un compendio del cinema di Hawks e dei suoi temi: un piccolo gruppo di uomini, legati da una fraternità solidale e dal comune amore per il mestiere; la guerra dei sessi che si risolve con l’apparente vittoria del maschio; l’internazionalismo; l’ironia e l’umorismo che cementano, insaporendola, l’amicizia; l’elogio del professionismo. Molte sequenze, comprese quella della caccia al rinoceronte, sono girate dal vero senza trucchi né controfigure. È un film di amici, tra gli amici, per gli amici. Un Hawks a 18 carati. Musiche frizzanti di Henry Mancini.

Hatari! (1962) on IMDb
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Regia di Steven Soderbergh. Un film con Don CheadleBenicio Del ToroDavid HarbourRay LiottaJon HammCast completo Genere DrammaticoThriller – USA2021durata 90 minuti. – MYmonetro 3,38 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il film racconta le vicende di un gruppo di criminali nella Detroit del 1955, intenti a portare un colpo all’apparenza piuttosto semplice: rubare un documento. Ma quando il loro piano va in fumo, la ricerca del mandante e del suo fine ultimo li trasporta tra i vari ranghi di una città dilaniata dai conflitti di razza e in continuo cambiamento.

No Sudden Move (2021) on IMDb

Regia di Sergio Corbucci. Un film con Giancarlo GianniniGiuseppe MaffioliDalila Di LazzaroGiuliana CalandraMichel ConstantinCast completo Genere Commedia – Italia1974durata 100 minuti. – MYmonetro 3,26 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tra anziano camionista lombardo e giovane autista siciliano nasce una società “in proprio” e un’amicizia. Le impennate bizzarre in un contesto umoristico greve non giovano alla riuscita del film. Giannini ripete in pratica il personaggio di Mimì metallurgico.

 Il bestione
(1974) on IMDb
Locandina La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler

Regia di Oliver Hirschbiegel. Un film Da vedere 2004 con Bruno GanzAlexandra Maria LaraCorinna HarfouchUlrich MatthesJuliane KöhlerCast completo Titolo originale: Der Untergang. Genere Drammatico, – Germania2004durata 150 minuti. Uscita cinema venerdì 29 aprile 2005 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,28 su 23 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dodici anni di regime nazionalsocialista riassunti, dopo un prologo nel ’42, in dodici giorni, dal 20 aprile, 56° compleanno di Hitler, al 2 maggio 1945, giorno della resa tedesca. Scritto da Bernd Eichinger, dai libri La caduta: dentro il bunker di Hitler, Gli ultimi giorni del Terzo Reich di Joachim Fest e Fino all’ora finale di T. Junge e M. Müller. Il racconto è condotto in parte dal punto di vista di Junge, segretaria personale del Führer che sopravvisse all’incubo del bunker. Accanto a Hitler, la morte è la vera deuteragonista del 2° film tedesco sulla fine di Hitler dopo L’ultimo atto (1955). Tutto è già accaduto: alle spalle c’è la storia di 5 anni di guerra e orrori e quella personale di Hitler. Nella scena più angosciosa di uno spettacolo che forse non merita il titolo nobile di tragedia tant’è sprofondato nell’assurdo, Magda Göbbels narcotizza e avvelena a uno a uno i suoi sei figli. Le polemiche che in Germania hanno accolto il film (compreso un ottuso e fazioso attacco di Wim Wenders) perché avrebbe mostrato un Hitler “troppo umano” sono il frutto insensato di pregiudizi ideologici o di retroterra psicologici personali. Finale consolatorio e inverosimile. Fotografia: Rainer Klausmann. Scene: Bernd Lepel. Musica: Stephan Zacharias.

 La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
(2004) on IMDb

Locandina I cavalieri dalle lunghe ombreUn film di Walter Hill. Con Robert Carradine, David Carradine, Keith Carradine, Dennis Quaid, Randy Quaid. Titolo originale The Long Riders. Western, durata 108′ min. – USA 1980. MYMONETRO I cavalieri dalle lunghe ombre * * * - - valutazione media: 3,33 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel Missouri, dopo la guerra di Secessione, i fratelli James, i fratelli Young e i fratelli Miller mettono insieme una banda per rapinare banche. Una saga in chiave sociologica. W. Hill cerca di resuscitare il western con una approfondita ricostruzione storica, ma il suo rimane soprattutto un raffinato esercizio di stile. Da notare che i vari gruppi familiari sono interpretati da fratelli. Musica di Ry Cooder.

The Long Riders (1980) on IMDb