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Un film di Howard Zieff. Con Glenda Jackson, Walter Matthau Titolo originale House Calls. Commedia, durata 98′ min. – USA 1978. MYMONETRO Visite a domicilio * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un medico, vedovo allegro, corre dietro a tutte le sottane finché non conosce un’energica divorziata che si guadagna la vita confezionando torte. A un primo livello è una commedia sentimentale come tante, seppur divertente, ma quel che conta è lo sfondo, quello di un catastrofico ospedale. Matthau e Jackson bravi, Carney straordinario.

House Calls (1978) on IMDb


 

Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989) | FilmTV.it

Regia di Peter Greenaway. Un film Da vedere 1989 con Richard BohringerMichael GambonHelen MirrenAlan HowardTim RothCiarán HindsCast completo Titolo originale: The Cook, the Thief, His Wife & Her Lover. Genere Drammatico – Gran BretagnaPaesi Bassi1989durata 120 minuti. – MYmonetro 3,30 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un ristorante francese di Londra si consuma, con la complicità dello chef, l’adulterio tra la moglie di un volgare e ricco mafioso e un bibliotecario. Scoperta la tresca, il marito uccide l’amante. La moglie si vendica, costringendolo a mangiarne il cadavere, e poi l’abbatte. Esaltato dalla fotografia del vecchio Sacha Vierny (1919) e dalla musica genialmente semplice di Michael Nyman, fondato sul trinomio cibo-sesso-violenza, è il film più sarcastico, feroce e divertente di P. Greenaway. Anche il più politico. La ripetitività del racconto, scandito in dieci giornate (e pranzi) può indurre a sazietà, ma l’assiste l’angelo custode di un umorismo nero.

 Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante
(1989) on IMDb
Locandina italiana Frost/Nixon - Il duello

Un film di Ron Howard. Con Frank Langella, Michael Sheen, Kevin Bacon, Rebecca Hall, Toby Jones. Titolo originale Frost/Nixon. Drammatico, durata 122 min. – USA 2008. – Universal Pictures uscita venerdì 6 febbraio 2009. MYMONETRO Frost/Nixon – Il duello * * * - - valutazione media: 3,38 su 58 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

1974. Il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon si dimette dalla carica in seguito all’inchiesta sullo spionaggio condotto ai danni del partito democratico in campagna elettorale, il cosiddetto ‘Watergate’.
1977. Dopo tre anni di silenzio Nixon accetta di farsi intervistare, dietro lauto compenso, da David Frost, giornalista britannico. Per l’uomo politico e il suo staff l’occasione è straordinaria. Frost ha fama di abile intervistatore ma è considerato più affine al mondo dell’entertainment che non a quello di cui Nixon ha fatto parte. Il giornalista è invece così convinto della possibilità di sfondare sul piano della notorietà mondiale, grazie a questa occasione, che è pronto ad intervenire con i propri fondi per coprire le spese. Il rapporto tra i due si rivelerà complesso e non sempre facile ma le loro conversazioni rimarranno nella storia della televisione e non solo.
Ron Howard si dimostra, ancora una volta, in grado di fare spettacolo partendo da una materia che sulla carta non si dimostra particolarmente adatta. Perché lo script del film è di Peter Morgan, il quale ha portato la vicenda sui palcoscenici di Broadway e di Londra con successo grazie ai due protagonisti (Langella premiato anche con un Tony Award). Ma, appunto, di teatro si tratta. Trasformare delle interviste televisive, per quanto storiche, in cinema non è un’impresa facile ma Howard ha centrato il bersaglio. Lo fa grazie a una struttura narrativa che fa tesoro di Cinderella Man e con la consapevolezza che la figura di Nixon ha già goduto del ritratto in nero realizzato da Oliver Stone (un regista esperto in presidenti) grazie alla performance di Anthony Hopkins.
Howard non si concentra solo sui due protagonisti ma costruisce il film su ciò che sta intorno a un’intervista importante. Ecco allora che Frost/Nixon assume le connotazioni di un match di pugilato ad alto livello. A partire dagli allenamenti (la documentazione da una parte, le precauzioni dall’altra) passando per il peso (il primo incontro tra i due in cui iniziano a scrutarsi) fino ai round. Frost apre con un colpo basso a cui Nixon, dopo un attimo di smarrimento, reagisce in modo efficace. Non andrà sempre così e il giornalista dallo sguardo sempre all’erta riuscirà alla fine a mettere alle corde l’avversario a cui gran parte del popolo americano aveva imputato il fatto di essersi dimesso senza ammettere la propria colpa e fare ammenda. Howard però, senza ombre di giustificazionismi a posteriori o di falso pietismo, è interessato non solo ai ruoli e alle dinamiche della politica e dei mass media ma anche all’umanità dei suoi protagonisti. A cui regala un’uscita di scena che si fa ricordare.

Frost/Nixon (2008) on IMDb
Risultati immagini per I Picari

Un film di Mario Monicelli. Con Giancarlo Giannini, Enrico Montesano, Giuliana De Sio, Vittorio Gassman, Nino Manfredi. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 128 min. – Italia 1987. MYMONETRO I picari * * * - - valutazione media: 3,27 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mario Monicelli cerca di ritrovare il momento magico dell’ Armata Brancaleone portando sullo schermo i personaggi dei romanzi picareschi del secolo XVI. Lazarillo de Tormes e Guzman de Alfarache sono due vagabondi che battono le contrade di Spagna, incontrando ogni tipo di personaggi: mendicanti, pirati, nobili spilorci e crudeli, fanciulle avventurose. Guzman sta per finire sul patibolo, ma Lazarillo fortunosamente riesce a salvarlo. E l’avventura ricomincia.

The Rogues (1987) on IMDb
L'inferno di cristallo - Film (1974) - MYmovies.it

Un film di John Guillermin. Con William Holden, Fred Astaire, Faye Dunaway, Paul Newman, Steve McQueen. Titolo originale The Towering Inferno. Avventura, durata 165′ min. – USA 1974. MYMONETRO L’inferno di cristallo * * * - - valutazione media: 3,45 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La sera dell’inaugurazione, scoppia un incendio in un grattacielo di 138 piani. C’è sotto una squallida speculazione. La tensione dello spettacolo è attutita dalle storie private dei vari protagonisti, un folto cast di buoni attori. Nel filone catastrofico degli anni ’70 è uno dei migliori. Combina le ambizioni (e i costi) spettacolari della serie A con una galleria di personaggi di film della serie B. Oscar per la fotografia (Fred Koenekamp, Joe Biroc) e la canzone. Prodotto dalla Fox e dalla Warner e tratto _ caso raro _ da due romanzi, di Richard Martin Stern, uno, e di Thomas M. Scortia e Frank M. Robinson, l’altro. Sceneggiato da Stirling Stilliphant.

The Towering Inferno (1974) on IMDb

Regia di Peter Greenaway. Un film Da vedere 2014 con Elmer BäckLuis AlbertiMaya ZapataRasmus SlätisJakob ÖhrmanLisa OwenCast completo Titolo originale: Eisenstein in Guanajuato. Genere Sentimentale, – MessicoFinlandiaBelgioFranciaPaesi Bassi2014durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 4 giugno 2015 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,49 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1931. In Messico per girare un film, grazie a un permesso temporaneo di Stalin e a finanziatori americani, il regista lettone, ancora imbevuto dell’ideale rivoluzionario ma estroso e sconsiderato come un clown, giunge nella città di Guanajuato e si abbandona alla sua prima esperienza erotica con un giovane professore, che gli fa da guida, per avvicinarsi alla sconvolgente cultura messicana intrisa di sesso e morte. Perde il finanziamento ed è obbligato a tornare in URSS. Il 14° film di Greenaway è un’opera d’arte di assoluta originalità, classica e barocca, contenuta e strabordante, che riesce a fondere: 1) il racconto – erotico, drammatico, comico, grottesco, satirico – di una conversione esistenziale all’amore che passa per l’accettazione della morte; 2) la biografia di un genio artistico, con foto e filmati d’epoca di lui e della sua troupe; 3) un inquietante documentario storico-antropologico sul Messico; 4) una magistrale videolezione di storia del cinema, con spezzoni dei primi film di Ejzenštejn. Stile sublime, caratterizzato da una continua variatio e dall’uso perfetto e personalizzato di raffinate tecniche di ripresa, da fotografia (Reinier Van Brummelen) e montaggio (Elmer Leupen), ma anche da invenzioni di potenza visionaria pari a quella dei disegni di Escher. È più di un film, è un viaggio psichedelico.

 Eisenstein in Messico
(2015) on IMDb

Regia di Sydney Pollack. Un film Da vedere 1966 con Charles BronsonRobert RedfordAlan BaxterNatalie WoodKate ReidDabney Coleman. Titolo originale: This Property is Condemned. Genere Drammatico – USA1966durata 110 minuti. – MYmonetro 3,43 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Negli anni della depressione una ragazza del Sud fa la civetta con tutti, controllata dall’avida madre che vuole sposarla a un ricco. S’innamora di un agente delle ferrovie. Film alla Kazan, tratto da un atto unico (1941) di Tennessee Williams. Alla sceneggiatura misero mano in 14 tra cui F.F. Coppola. Abbastanza banale la storia, ma non lo stile, che è personale e rivelò in S. Pollack, al suo 2° film, un regista di merito. Magnifica fotografia di J. Wong Howe.

 Questa ragazza è di tutti
(1966) on IMDb
Cocoon (1985) - IMDb

Un film di Ron Howard. Con Don Ameche, Hume Cronyn, Wilford Brimley, Maureen Stapleton, Brian Dennehy. Titolo originale Cocoon. Fantastico, durata 117′ min. – USA 1985. MYMONETRO Cocoon – L’energia dell’universo * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di David Saperstein. In un pensionato per anziani della Florida un gruppo di arzilli vecchietti riacquistano le forze e l’ardore della giovinezza, grazie ai bozzoli extraterrestri piazzati in una piscina. Doppiaggio italiano volgaruccio. Peccato. È una favola crudele sulla vecchiaia e la morte, rovinata solo dall’attuale moda di sbalordire sempre e comunque con qualche trucco da baraccone. Commedia stravagante con scene di grande finezza, specialmente nella prima parte. Oscar per D. Ameche.

Cocoon (1985) on IMDb
Locandina La banda

Un film di Eran Kolirin. Con Sasson GabaiRonit ElkabetzSaleh BakriKhalifa NatourShlomi Avraham. continua» Titolo originale Bikur Ha-TizmoretCommediaRatings: Kids+13, durata 90 min. – Israele, Francia 2007. – Mikado Film uscita venerdì 21 marzo 2008. MYMONETRO La banda ***1/2- valutazione media: 3,49 su 67 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La banda musicale della polizia di Alessandria d’Egitto viene invitata a suonare all’inaugurazione del centro culturale arabo di una cittadina israeliana. All’aeroporto di Tel Aviv non c’è nessuno ad attendere il gruppo di musicisti, così il pragmatico direttore d’orchestra e colonnello Tewfiq decide di raggiungere il luogo con un autobus locale. Arrivato nella remota e desertica cittadina (una sorta di Las Vegas spoglia di luci scintillanti, giochi e schiamazzi) capisce che, per un difetto di pronuncia, ha sbagliato destinazione. Non si trova nella moderna Petah Tikva, bensì nell’arida Bet Hatikva. Poiché non c’è modo di andarsene da lì (c’è una sola corriera che passa una volta al giorno) gli otto egiziani sono costretti ad accettare l’ospitalità di Dina, la bella proprietaria dell’unico ristorante del posto.
Al suo esordio in lungo l’israeliano Eran Kolirin realizza una piccola opera cinematografica, densa di valore, trovando il modo per fotografare e raccontare il suo paese con umorismo, sentimento e nostalgia, utilizzando un linguaggio (e lanciando un messaggio) universale. La banda è una brillante commedia dal retrogusto amaro che parla innanzitutto dell’essere umano. Le inamidate uniformi azzurre della banda celano i disagi esistenziali dei componenti. L’unica voce fuori dal coro è quella di Haled, dongiovanni nell’anima che seduce le fanciulle sussurrando i versi romantici di Chet Baker.
La musica fa da collante tra lo sgangherato gruppo in terra straniera e i loro ospiti. È una canzone jazz israeliana che Dina sceglie per trasmettere a Tewfiq – il suo personale Omar Sharif – il desiderio di dirgli “tante cose”. È la danza delle mani del colonnello, che muove sinuosamente nell’aria per mostrare alla locandiera come si dirige un’orchestra, a creare un momento d’intesa tra l’uomo e la donna. E, infine, intorno alla tavola apparecchiata a festa, nel silenzio imbarazzante e un tantino ostile, basta intonare un’approssimativa “Summertime” per comunicare e azzerare la distanza di due paesi avversi.
Al di là delle divergenze culturali e delle barriere linguistiche c’è la musica, ma c’è anche l’amore. Quello agognato da una giovane che vede la sua vita come un (melodrammatico) film arabo, quello perduto a causa del proprio rigore, quello cercato tra le braccia di uno sconosciuto. Il finale de La banda è preannunciato da una frase di Itzik. È “come un concerto che finisce di colpo, né triste, né allegro”. Un concerto, aggiungiamo noi, da godere fino all’ultima nota.

The Band's Visit (2007) on IMDb

Un film di Ron Howard. Con Tommy Lee Jones, Cate Blanchett, Evan Rachel Wood, Jenna Boyd, Aaron Eckhart. Titolo originale The Missing. Drammatico, durata 137 min. – USA 2003. MYMONETRO The Missing * * * - - valutazione media: 3,33 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

West degli Stati Uniti. Samuel ha lasciato la sua famiglia da vent`anni per vivere con gli indiani. Ora desidera riconciliarsi con la figlia che è diventata una contadina e ha una sua famiglia. La donna lo respinge ma quando uno dei suoi figli diviene succube di uno stregone indiano scopre di avere bisogno del padre.

 The Missing
(2003) on IMDb

Regia di René Clair. Un film con Bruce CabotMischa AuerRoland YoungMarlene DietrichAndy DevineFranklin Pangborn. Titolo originale: The Flame of New Orleans. Genere Commedia – USA1941durata 78 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Arrivata nel 1840 a La Nouvelle-Orléans da San Pietroburgo, una donna dal dubbio passato si fa passare per contessa allo scopo di fare un ricco matrimonio. Ci riesce, ma riappare un bel marinaio. Il 1° e il più fiacco dei 4 film diretti a Hollywood dal regista francese. Non più di due o tre trovate intelligenti, molte citazioni, una Dietrich impacciata. Rifatto con Scarlett Angel (1952), ancor più moscio.

 L'ammaliatrice
(1941) on IMDb
Locandina italiana Saving Mr. Banks

Un film di John Lee Hancock. Con Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell, Paul Giamatti, Jason Schwartzman. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 120 min. – USA 2013. – Walt Disney uscita giovedì 20 febbraio 2014. MYMONETRO Saving Mr. Banks * * * - - valutazione media: 3,47 su 43 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Pamela Lyndon Travers è una scrittrice di romanzi per l’infanzia che vive a Londra e fa impazzire il suo editore. Da vent’anni Mr. Russell prova a convincerla a cedere i diritti di “Mary Poppins” a Walt Disney. Ossessionato dalla promessa fatta alle sue figlie, Mr. Disney sogna di realizzarne un musical in technicolor con pinguini animati e spazzacamini volteggianti. Cocciuta e ostinata a rendere la vita un inferno a chiunque, Miss Travers si persuade a partire per la California. Impermeabile agli ossequi e all’amabilità di Walt Disney e dei suoi assistenti, Pamela si siede in cattedra e passa in rassegna lo script e la sua infanzia, sublimata nei suoi romanzi. Cresciuta in Australia da una madre fragile e un padre sognatore, costretto a lavorare in banca e deciso ad affogare la propria vita nell’alcol, Pamela ha inventato Mary Poppins per salvare il suo papà e i Mr. Banks del mondo. Assediata dai ricordi e dal corteggiamento di Disney, che intuisce il dolore radicato nell’infanzia, Pamela dovrà infine decidere del suo futuro e di quello della sua celebre governante.

Saving Mr. Banks (2013) on IMDb
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Un film di Mike Leigh. Con Timothy Spall, Lesley Manville, Alison Garland, James Corden, Ruth Sheen. Titolo originale All Or Nothing. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 128 min. – Gran Bretagna 2002. MYMONETRO Tutto o niente * * * - - valutazione media: 3,29 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Con affetto: così Mike Leigh ha scritto e girato Tutto o niente (All or Nothing. L’affetto, tuttavia, non l’ha indotto ad attenuare le molte durezze e le molte miserie che intristiscono le vite di Phil (Timothy Spall) e di Penny (Lesley Manville), dei loro figli Rachel (Allison Garland) e Rory (James Corden), e degli altri che condividono la loro povertà materiale e la loro desolazione. Nessun pregiudizio si frappone fra il suo occhio e i suoi personaggi: il suo cinema non paga il prezzo, sempre esoso, dell’impegno sociale immediato. Certo lo si sente sullo sfondo, quell’impegno. Se ne avvertono la sincerità e la rabbia. Mai però lo si sorprende a sovrapporsi al racconto, alla sua autonomia espressiva e poetica. È doloroso “entrare” nelle immagini di Tutto o niente, nei suoi dialoghi crudelmente umani, troppo umani. Quello che Leigh descrive è (sembra) un paesaggio devastato, un territorio svuotato d’ogni possibilità. Nelle inquadrature d’inizio questo (apparente) deserto morale e affettivo è raccontato per cenni, con riferimenti a personaggi e a situazioni che tornano nell’indifferenza della circolarità narrativa, e di cui non si colgono i legami reciproci.

All or Nothing (2002) on IMDb

Un film di John Boorman. Con Keenan Wynn, Lee Marvin, Angie Dickinson Titolo originale Point Blank. Poliziesco, durata 92′ min. – USA 1967. MYMONETRO Senza un attimo di tregua * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Truffato da un compagno di galera che gli ha portato via la moglie e 93000 dollari, un malvivente si vendica in modo raffinato. 2° film di J. Boorman, e quasi un culto per i cinefili europei a causa della scelta insolita degli ambienti (dintorni di Los Angeles, la prigione di Alcatraz), il virtuosismo delle riprese, del montaggio, delle sequenze di azione violenta, l’alta tensione dell’intrigo a puzzle, il carisma dinamico di L. Marvin in uno dei migliori personaggi della sua carriera. Dal romanzo The Hunter di Donald E. Westlake che l’ha firmato con lo pseudonimo Richard Stark, rifatto nel 1998 con Payback – La rivincita di Porter.

Point Blank (1967) on IMDb
Locandina Ricomincio da capo

Un film di Harold Ramis. Con Bill Murray, Andie MacDowell, Chris Elliott, Stephen Tobolowsky, Brian Doyle-Murray. Titolo originale Groundhog Day. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 103 min. – USA 1993. MYMONETRO Ricomincio da capo * * * - - valutazione media: 3,38 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Egocentrico, borioso e odioso giornalista specialista in meteorologia, a Punxsutawney (Pennsylvania) per l’annuale Festa della Marmotta, è costretto a rivivere, senza sosta, all’infinito, la stessa giornata. L’incubo gli cambia la vita. Commedia filosofica e sentimentale che parte da una buona idea, sceneggiata con intelligenza senza cadere nel ripetitivo e sostenuta da una sapiente regia: attori ben diretti, buona ambientazione della provincia americana, montaggio funzionale, capacità di mescolare i toni umoristici con quelli grotteschi.

Groundhog Day (1993) on IMDb

Un film di Roger Corman. Con Vincent Price, Barbara Steele, John Kerr, Luana Anders Titolo originale The Pit and the Pendulum. Horror, durata 80 min. – USA 1961. MYMONETRO Il pozzo e il pendolo * * * - - valutazione media: 3,25 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto da un notissimo racconto di Poe, il film racconta di un giovane che penetra in un castello misterioso alla ricerca della sorella rapita e si trova legato sotto una mannaia a forma di pendolo che cala sempre più su di lui.

The Pit and the Pendulum (1961) on IMDb

Regia di Richard Donner. Un film con Rutger HauerMichelle PfeifferMatthew BroderickVenantino VenantiniAlfred MolinaCast completo Titolo originale: Ladyhawke. Genere Fantastico – USA1985durata 124 minuti. – MYmonetro 3,43 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una fiaba ambientata nel Duecento. Il cattivo signore di un borgo francese ha trasformato due innamorati in due animali: lui diventa un lupo di notte, quando lei è una bella fanciulla; lei è un falco di giorno, quando lui è un prode cavaliere. Insieme affrontano una fantastica avventura, finché durante un’eclisse solare, il maleficio si dissolve. Girato interamente in Italia, il film si avvale dell’ottima fotografia di Vittorio Storaro.

Ladyhawke (1985) on IMDb

Regia di Anne Fontaine. Un film Da vedere 2016 con Lou de LaâgeAgata BuzekAgata KuleszaVincent MacaigneJoanna KuligCast completo Titolo originale: Les innocentes. Genere Drammatico – FranciaPolonia2016durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 24 novembre 2016 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,48 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Polonia, 1945. Dottoressa della Croce Rossa francese impegnata ad assistere i soldati feriti dopo la fine della seconda guerra mondiale, Mathilde è chiamata da una suora di un vicino convento e scopre, con il collega Gaspard, che molte benedettine sono rimaste incinte a seguito di ripetuti stupri compiuti dall’esercito russo. Nonostante la volontà della madre superiora di tenere nascoste le gravidanze al fine di evitare lo scandalo, tra l’atea Mathilde e le sorelle si crea un clima di progressiva fiducia che rimette fortemente in discussione equilibri e gerarchie. Ispirato al diario di Madeleine Pauliac sugli orrori postbellici compiuti dai sovietici, affronta temi complessi che non si limitano solo all’atto di accusa nei confronti delle violenze perpetrate, ma si estendono a una profonda riflessione sul senso della vocazione e l’utilizzo della fede come strumento di imposizione. Ottima prova della protagonista.

The Innocents (2016) on IMDb

Regia di Olivier Assayas. Un film Da vedere 2014 con Juliette BinocheKristen StewartChloë Grace MoretzLars EidingerJohnny Flynn.Cast completo Titolo originale: Clouds of Sils Maria. Genere Drammatico – Francia2014durata 124 minuti. Uscita cinema giovedì 6novembre 2014 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,33 su 27 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Maria Enders è un’attrice quarantenne con una carriera di tutto rispetto che ha debuttato al cinema a 18 anni nel ruolo di Sigrid, una ragazza ambiziosa che fa innamorare di sè una donna matura, Helena, e l’abbandona una volta ottenuto cio’ che vuole. Vent’anni dopo quel debutto, un regista emergente propone a Maria di reinterpretare quella stessa storia a teatro, questa volta però nel ruolo di Helene. Il ruolo di Sigrid, invece, verrà affidato alla diciannovenne Jo-Ann, idolo dei preadolescenti abituata a recitare in blockbuster popolati da supereroi. 
Nonostante la perplessità iniziale, Maria accetta il ruolo di Helena, persuasa anche dall’insistenza gentile della sua assistente personale, Valentine, una ragazza intelligente che la segue come un’ombra, proteggendola con una cura amorevole che va oltre il dovere professionale. Attraverso numerose prove di dialogo con Valentine, che si presta a recitare il copione insieme alla grande attrice, Maria dovrà confrontarsi con la propria insicurezza e la propria paura di invecchiare, che le fa dire: “Io sono Sigrid. E voglio rimanere Sigrid”.


Olivier Assayas costruisce un racconto matrioska costellato di superfici riflettenti, giacchè l’intera vicenda è un continuo gioco degli specchi. Il rapporto fra Maria e Jo-Ann riflette quello fra Helena e Sigrid, ma anche l’interazione fra Maria e Valentine ricalca simili dinamiche. E’ un esercizio in metacinema, in cui il portato di Kristen Stewart, che interpreta Valentine, ha un notevole peso narrativo: gli innumerevoli riferimenti all’incontrollabilità della fama presso il pubblico dei teenager e all’eco mediatico globale degli scandali che travolgono le star nell’era di Internet sembrano un commentario amaro alle vicende personali dell’eroina della saga di Twilight.
Anche il ragionamento sulla pervasività della Rete e dei social media è di natura riflettente: da un lato fonte di deprecabili ingerenze nella vita privata delle persone e detestabili vetrine della crudeltà narcisistica degli utenti, dall’altro banca dati imprescindibile di informazioni istantanee e necessario veicolo di diffusione mediatica. E così come Internet annulla la linearità della sequenza spaziotemporale, Maria cerca di collocarsi in un non-tempo che prescinda dall’anagrafe. Tenendo conto della doppia natura della comunicazione contemporanea e delle sue ricadute sul vissuto dei singoli, Assayas riesce a costruire una storia estremamente verbosa il cui vero significato si insinua invece nel non-detto, come la nuvola detta “serpente del Maloja” che si snoda attraverso le valli alpine in cui è ambientata la storia. Allo stesso modo, ciò che è veramente è importante è ciò che non viene mostrato, che si cela alla cinepresa e sfugge al continuo gioco di rifrazioni, perchè necessita dell’unico ingrediente incontrollabile: l’attenzione di chi guarda. Dunque i momenti più importanti della storia saranno una scomparsa silenziosa e la dolorosa presa di coscienza di quanto quella scomparsa sia la conseguenza di non aver saputo “soffermare lo sguardo un solo istante in più”.
Chloe Grace Moretz, che interpreta il ruolo di Jo-Ann, è perfetta nel ricreare la rapiditè camaleontica della giovane generazione nel farsi riflesso delle altrui aspettative. Ma il film appartiene al duetto fra Juliette Binoche e Kristen Stewart, che si trasforma in uno specchio buio con un’abnegazione identica a quella che Valentine mostra nei confronti di Maria.
Attraverso una narrazione formalmente impeccabile, nitida come un cristallo e tagliente come un diamante (del quale ha tutta la durezza) Sils Maria racconta il percorso di crescita di una donna che rifiuta la maturità per rimanere aggrappata ai “privilegi della giovinezza”. Ma è anche una riflessione sul cinema come illusionista dello sguardo perche’, per parafrasare Assayas, anche un film è solamente un oggetto, e cambia prospettiva a seconda del punto da cui lo si osserva.

Clouds of Sils Maria (2014) on IMDb
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Un film di Vsevolod Pudovkin. Con Vera Baranowskaja, Nikolai Batalov, Ivan Koval Samborskij Titolo originale Mat’. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 65 min. – URSS 1926. MYMONETRO La madre [1] * * * - - valutazione media: 3,33 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Tratto dal romanzo omonimo del 1907 di Gor’kij, “La madre”, primo lungometraggio di Pudovkin , si inserisce nel clima politico della Russia degli inizi del XX secolo e segna l’inizio del realismo socialista. Protagonista del film è una contadina, Nilvona Vlasova, moglie del fabbro ubriacone Vlasov, la quale subisce una trasformazione caratteriale in seguito alla morte del marito. Causa del suo cambiamento è il figlio Pavel, operaio socialista e militante del movimento rivoluzionario insieme ad altri suoi amici, che verrà arrestato dopo che sua madre ha rivelato alla polizia dove Pavel ha nascosto le armi; e morirà in un tentativo di evasione durante una manifestazione per il 1 maggio. A quel punto sarà allora Nilvona a raccogliere la bandiera rossa e a farsi uccidere dai militari.
La narrazione è strettamente collegata alla dimensione psicologica dei personaggi e alla loro vita quotidiana, per evidenziare i problemi del movimento del proletariato dell’epoca. La protagonista dapprima è una donna disperata, picchiata dal marito, piena di paura, poi, spinta dall’esempio del figlio, anche lei compie una “rivolta” contro quella vita squallida ;cresce in lei un desiderio di libertà e di dignità, di combattere contro quella parte oscura, bestiale che è nell’uomo. E’ Nilvona l’eroina del film, proprio lei, umile, povera ,cosi come gli altri personaggi semplici che abitano il villaggio, immersi in una natura evocativa e mutevole che dà alla vicenda un tocco romantico perfettamente in armonia con il reale.
La madre è stato considerato per mezzo secolo un classico del cinema muto sovietico e classificato nel 1958 dai critici di Bruxelles come uno tra i 12 migliori film della storia del cinema per essere sottoposto in seguito ad alcune revisioni.

Mother (1926) on IMDb
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