Category: 3.00/3.24


Regia di Carlo Mazzacurati. Un film Da vedere 2013 con Valerio MastandreaIsabella RagoneseGiuseppe BattistonKatia RicciarelliRaul CremonaCast completo Genere Commedia, – Italia2013durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 24 aprile 2014 distribuito da 01 Distribution. – MYmoro 3,11 su 49 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Estetista e tatuatore danno la caccia a un tesoro nascosto in una sedia e intanto s’innamorano. C’è anche un prete – schiavo del gioco – che insegue il malloppo. Prodotto da Bibifilm e Rai Cinema, è l’ultimo film del padovano Mazzacurati, che l’ha scritto con Doriana Leondeff e Marco Pettenello, ispirandosi al romanzo (1928) di Il’ja Ilf ed Evgenij Petrov, già portato sullo schermo più volte. Tenuto in piedi da un ottimo e istrionico Mastandrea, è un tipico film di Mazzacurati per “il suo modo di vedere il mondo, un’umanità in bilico, antieroi che rendono straordinario l’ordinario, in cui la gentilezza vince sull’aggressività… dettando però i dettagli di un territorio che registra le difficoltà del Paese” (Miriam Mauti). Fulminee apparizioni di Albanese, Bentivoglio, Orlando, Citran e Gianluca Farinelli. Fotografia di Luca Bigazzi.

La sedia della felicità (2013) on IMDb
Locandina About Elly


Un film di Asghar Farhadi. Con Golshifteh FarahaniTaraneh AlidoostiMani HaghighiShahab HosseiniMerila Zare’i.  Titolo originale Darbareye EllyDrammaticodurata 119 min. – Iran 2009. – Mediaplex Italia uscita venerdì 18 giugno 2010. MYMONETRO About Elly * * * - - valutazione media: 3,22 su 40 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Ahmad, che vive in Germania e ha divorziato dalla moglie tedesca, torna per qualche giorno a Teheran. I compagni di Università, ora accasati, decidono di organizzare un fine settimana al mare e Sepideh, una di loro, invita Elly, la giovane maestra della figlia. Se ad Ahmad la ragazza piacesse potrebbe nascerne una relazione. Il gruppo, in seguito a un malinteso, non trova disponibile la casa che aveva prenotato e tutti decidono di adattarsi a vivere in un’abitazione chiusa da tempo. Tutto procede in allegria e Ahmad tenta timidamente di conoscere Elly. Ma al secondo giorno, mentre i genitori di uno dei bambini sono andati a far spese il piccolo rischia l’annegamento. Elly, che avrebbe dovuto sorvegliarlo, è scomparsa. 
È davvero raro trovare ai festival (perché il mercato italiano non ne recepisce nessuno) un film iraniano che esca dagli stereotipi consolidati e legati a due location pressoché inevitabili: Teheran oppure i villaggi in cui regnano povertà e desolazione. In questo caso si è di fronte a una fortunata e assolutamente riuscita eccezione. Lo stile di ripresa è dinamico e ricco di sottolineature non didascaliche ma ciò che più conta è la descrizione di una fascia generazionale decisamente differente rispetto all’immagine che i media ci offrono dell’Iran. Sono trentenni che hanno una loro solidità economica e che apparentemente differiscono dai loro coetanei occidentali solo per il fatto che le donne indossano il chador pur mostrandosi colte ed emancipate.
Emancipate? Qui si inserisce la critica sociale di Fahradi. Perché, come accade ovunque, il gioco di cercare di far incontrare un lui e una lei che potrebbero essere reciprocamente disponibili non può che intrigare gli amici. Ma le regole rigide dell’onore e di una moralità dettata dalla fede religiosa non possono essere violate. Così come non è possibile l’esercizio della sincerità. Un regime teocratico, per quanto non possa impedire che la modernità si insinui nei varchi che riesce faticosamente ad aprire, impone l’obbligo della menzogna. Ciò che appare non è ciò che è e chi ne è a conoscenza tace per evitare catastrofi che, invece, si configurano come inevitabili.
Fahradi riesce a trasformare un tranquillo weekend in un weekend di paura facendo assurgere la vicenda a metafora di una condizione esistenziale dominata dal potere del retaggio di tradizioni ancestrali che reclamano le loro vittime. L’immagine che chiude il film sintetizza abilmente la difficoltà di un processo che richiederà ancora sforzi considerevoli.

About Elly (2009) on IMDb

Locandina La promesseUn film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne. Con Jérémie Renier, Olivier Gourmet, Assita Ouédraogo Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 93 min. – Belgio 1996. MYMONETRO La promesse * * * - - valutazione media: 3,04 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Provincia di Liegi. Il quindicenne Igor aiuta il padre Roger il quale ‘importa’ immigrati clandestini che destina poi ai cantieri. Un giorno arrivano dal Burkina Faso Assita e Seydou, moglie e figlio appena nato di Hamidou il quale è caduto in un cantiere ed è deceduto perché Roger si è rifiutato di portarlo in ospedale, temendo gli ispettori dell’immigrazione. Prima di morire l’uomo ha chiesto ad Igor di badare a sua moglie e a suo figlio. Ora il ragazzo vuole mantenere la promessa.
È un film percorso dagli spostamenti di Igor questo primo ingresso nel mondo del cinema di finzione (dopo un importante percorso da documentaristi) dei fratelli Dardenne. Quel suo andare dalla casa al cantiere e da questo all’officina in cui fa il garzone fino al locale con tanto di karaoke in cui sembra poter ritrovare una sintonia con suo padre è indicativo di una ricerca di un baricentro. In assenza di una figura materna e circondato da un universo di solitudini anche Igor è profondamente solo. Finisce così con il trovare in Assita non tanto l’extracomunitaria da assistere in un pamphlet paraumanitario quanto una madre e soprattutto una solitudine a cui tendere la mano. Con un rischio fondamentale: perdere il padre a cui è inevitabile opporsi per mantenere una promessa che al contempo implica fino all’ultimo una omissione. Igor non dice ad Assita che Hamidou è morto perché teme di perderla ma non può rimanere in silenzio per sempre.
In un mondo che sembra ormai anestetizzato nei confronti della sofferenza altrui Igor reagisce e i Dardenne ne seguono la crescita interiore senza lasciarsi mai tentare dal cercare di suscitare nello spettatore una commozione forzata. Il loro è uno stile al contempo partecipe e controllato che viene sostenuto dalle interpretazioni di Olivier Gourmet (destinato a divenire il loro attore feticcio per il quale, magari anche breve, ma c’è sempre un ruolo) e di Jéremie Renier che tornerà ancora con il suo fisico esile e con sua nervosa dinamicità ad abitare il loro cinema. Un cinema che sa come stare dalla parte degli ultimi senza falsi pietismi e senza occultarne le contraddizioni. Un cinema quindi non ‘umanitario’ ma, fin dall’esordio, semplicemente umano.

The Promise (1996) on IMDb
Ricco e strano (1931) | FilmTV.it

Un film di Alfred Hitchcock. Con Henry Kendall, Joan Barry, Percy Marmont, Betty Amann, Elsie Randolph, Aubrey Dexter, Hannah Jones Titolo originale Rich and Strange.Drammatico, b/n durata 92 min. – Gran Bretagna 1932. MYMONETRO Ricco e strano * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Fred ed Emily sono una coppia di giovani sposi che conduce una vita molto banale, alla periferia di una grande città. All’improvviso ricevono una grossa eredità e decidono di concedersi un viaggio in nave verso Oriente, ma l’atmosfera della vacanza di lusso li travolge: Fred si lascia sedurre da una principessa esotica ed affascinante, in realtà molto spregiudicata; Emily è corteggiata da Gordon, un romantico piantatore che le propone di abbandonare il marito per seguirlo in India.
Tra i due coniugi si accende una lotta di odio e rancore, quando la nave fa naufragio nel mar della Cina. Bloccati in cabina, si perdonano tutto e giurano amore eterno davanti alla morte, cadendo poi in un sonno profondo. Al loro risveglio si accorgono di essere rimasti gli unici occupanti del piroscafo, insieme ad un gatto nero. Salvati da una giunca cinese, assistono alla morte di un asiatico e ad un parto in condizioni estreme e si rendono conto di aver mangiato il gatto nero sopravvissuto con loro dopo il naufragio, la cui pelle è inchiodata all’albero della giunca ma i cui occhi continuano comunque a splendere. Tornati a casa ricadono nella banalità quotidiana, tra litigi e dispetti, come se non fossero mai partiti.
Film appartenente al primo periodo inglese del regista, Rich and Strange rientra nel filone dei melodrammi hitchcockiani realizzati ‘a prova di thriller’: ottima testimonianza del fatto che temi da commedia possono essere trattati con un’intensità creativa davvero unica.

 Ricco e bizzarro
(1931) on IMDb

Regia di Paul WegenerCarl BoeseHenrik Galeen. Un film Da vedere 1920 con Paul WegenerAlbert SteinrückErnst DeutschHans StürmMax KronertDore PaetzoldCast completo Titolo originale: Der Golem, wie er in die Welt kam. Genere Fantastico – Germania1920durata 73 minuti. – MYmonetro 3,05 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella Praga del Cinquecento, sotto il regno di Rodolfo II d’Asburgo, il rabbino Löw costruisce con l’argilla un potente automa, dandogli la vita – ma non la parola – con una formula magica. La creatura, però, si ribella al creatore. La storia è ispirata ad antiche leggende giudeo-cabalistiche che simboleggiano la creazione dell’uomo che vuole imitare Dio, creando un essere a propria immagine. Più volte rielaborate da scrittori dell’Europa centrale, furono messe a punto dal viennese Gustav Meyrink in un famoso romanzo (1915) fantastico. Sceneggiato dal regista – che v’interpreta il ruolo del Golem – con Henrik Galeen, rimane il miglior film sull’argomento per un concorso di fattori espressivi e tecnici: le originali scenografie di Hans Pölzig, la fotografia di Karl Freund, la potenza dinamica delle scene di massa, l’efficacia dei trucchi, la forza suggestiva del Golem stesso che influenzò non poco James Whale nel suo Frankenstein del 1931. Lo stesso Wegener aveva messo a punto storia e personaggio nei precedenti Der Golem, und wie er auf die Welt kam (1915) e Der Golem und die Tänzerin (1917). L’argomento fu ripreso nel 1935 da J. Duvivier in Le Golem e nel 1952 dal cecoslovacco Martin Fric in L’imperatore della città d’oro.

 Il Golem - Come venne al mondo
(1920) on IMDb

Un film di Jack Arnold. Con Richard Carlson, Barbara Rush, Charles Drake, Russell Johnson, Kathleen Hughes. Titolo originale It Came from Outer Space. Fantascienza, b/n durata 81′ min. – USA 1953. MYMONETRO Destinazione … Terra! * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il ricchissimo filone di film fantascientifici prodotti ad Hollywood (ma non solo, si pensi ad esempio al nipponico Godzilla) negli anni ’50 viene generalmente in una ristretta cerchia di capolavori del genere, come Ultimatum alla Terra e Il mostro della laguna nera da una parte, e dall’altra una infinità di piccole produzioni dalla qualità abbastanza scadente, realizzate sfruttando i set precedentemente attrezzati per film più importanti. In realtà, se andiamo a scavare bene a fondo nelle opere uscite al cinema in quel periodo, ci accorgeremo che c’è anche una tendenza “di mezzo”, cioè alcune pellicole che, pur non potendo essere assolutamente considerate artisticamente di livello, si distinguono dalla massa anonima di spettacoloni ingenui per tutta una serie di motivi.

Un esempio classico è proprio Destinazione… Terra!, in cui il regista Jack Arnold, uno dei capisaldi del cinema dell’orrore e della fantascienza insieme a John Carpenter, James Whale e Wes Craven, per la prima volta si cimenta in una produzione di questo genere. L’indiscutibile abilità di Arnold conferisce al film caratteristiche di cui i suoi contemporanei improvvisati sono completamente sprovvisti: prima di tutto l’impeccabile regia, in grado di mostrare ogni elemento dell’inquadratura con una vividezza che sorprende e affascina. I contorni sono marcati ed evidenti, il panorama (il deserto dei western) è qui sfruttato con maestria, a dimostrazione di come un regista capace sia in grado di servirsi con successo anche di materiali di scarto e non propriamente legati al genere di riferimento. Grande trovata anche la soggettiva dagli occhi, anzi dall’occhio, dell’alieno, e superba è la sequenza in cui la creatura esce dalla miniera, rivelandosi in tutto il suo orribile aspetto, emergendo piano piano dalle ombre e materializzandosi come puro incubo visivo. Inoltre va segnalato che Arnold per primo nella storia si servì dell’espediente narrativo, poi reso celeberrimo da Don Siegel ne L’invasione degli ultracorpi, di far assumere agli extratterestri la forma degli uomini con cui erano entrati in contatto. In ogni caso, la sola regia non basterebbe ad elevare questo film una spanna al di sopra di molti suoi simili… la vera genialità di Arnold sta nell’importante riflessione etica che viene proposta, e che in parte ricalca, almeno nella concezione che il regista ha degli alieni, il film di Robert Wise, nel quale, proprio come in questo, gli esseri venuti dallo spazio erano dei “visitatori” e non degli “invasori”; inoltre sono dotati non solo di una tecnologia superiore alla nostra, ma anche di una più profonda capacità di relazionarsi con gli altri, di accettare la diversità e di convivere con essa. Ecco dunque che Arnold cala all’interno di un cinema troppo spesso di mero intrattenimento una discussione intensa che si tramuta anche in denuncia dell’ottusità umana, della sbagliata paura dell’uomo nei confronti dell’ignoto, e del suo impulso istintivo a distruggere tutto ciò che non si può capire e dominare, anzichè cercare di comprenderlo. Gli alieni del film cercherebbero il contatto, ma sono consapevoli che l’umanità non è ancora pronta per un passo del genere. Il finale è un magnifico invito a superare tutti i pregiudizi razziali della nostra epoca, a liberarci dall’infondato e autodistruttivo timore del “diverso”, nella speranza che un giorno sia possibile il ritorno sul pianeta di una specie così superiore che potrà portare soltanto benefici agli uomini. Dunque il film esula dal semplice argomento narrativo per mostrarsi come una preghiera universale di tolleranza, amore e rispetto nei confronti degli altri, e questo è indice di grandezza e valore artistico.

It Came from Outer Space (1953) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Omero AntonuttiJacques WeberBéatrice DalleLoris BazzocchiFranco GarofaloCast completo Genere Drammatico – Italia1988durata 94 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Giovane psichiatra (Ezralow) deve fare una perizia sulla coatta Maddalena (Dalle) che ha ucciso il suo presunto violentatore e sostiene di essere una strega nata nel 1630, da sempre in attesa di un uomo che la deflori. Il coniugato psichiatra ne è attratto e nelle sue fantasticherie partecipa a visioni secentesche di sabba, torture, roghi. Film laico sulla stregoneria, poco romantico e ancor meno mistico, fondato sulla visione: le immagini vi contano più delle parole. Alle seconde è affidata la dimensione razionale e discorsiva (diurna), alle prime quella emotiva e fantastica (notturna), ma quanto è feconda la contraddizione dialettica tra le due componenti? Domina la presenza simbolica dell’acqua, anche come parte femminile della libido. Scritto dal regista con Francesca Pirani. Fotografia di G. Lanci, musiche di Carlo Crivelli, coreografie di Raffaella Rossellini.

The Witches' Sabbath (1988) on IMDb

Regia di Steno. Un film Da vedere 1953 con Peppino De FilippoWalter ChiariAlberto SordiSilvana PampaniniTuri PandolfiniCast completo Genere Commedia – Italia1953durata 90 minuti. – MYmonetro 3,03 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alcuni episodi comici, più o meno divertenti, sono cuciti insieme da un debole pretesto: assistiamo a quello che avviene in un giorno qualsiasi in pretura. Il film sarebbe caduto nel dimenticatoio se non fosse stato completamente riscattato dall’esilarante intervento di Alberto Sordi in altri due film.

A Day in Court (1954) on IMDb

Photobucket Pictures, Images and PhotosUn film di Edward Dmytryk. Con Elizabeth Taylor, Montgomery Clift, Eva Marie Saint, Agnes Moorehead, Lee Marvin.Titolo originale Raintree County. Drammatico, durata 168′ min. – USA 1957. MYMONETRO L’albero della vita * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di Ross Lockridge Jr., sceneggiato da Millard Kaufman. Nell’Indiana, alla vigilia della Guerra di Secessione, l’onesto sognatore Johan Shawnessy (M. Clift) ha una amicizia amorosa con la dolce e devota Nell (E.M. Saint), che condivide la sua utopica ricerca dell’albero della vita, ma si lascia sedurre da Susanna (E. Taylor), bruna bellezza del Sud con turbe infantili e incubi razziali.

 L'albero della vita
(1957) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 1978 con Gianni CavinaLino CapolicchioAdolfo BellettiGiulio PizziraniRoberta PaladiniCast completo Genere Fantastico – Italia1978durata 92 minuti. – MYmonetro 3,07 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel ‘700 in una casa isolata delle valli di Comacchio, abitata da Giove e i suoi 4 figli, arriva la bella Olimpia che vi porta l’amore, e la morte. Film a basso costo e di piccolo incanto come quello del melodico, struggente motivo sul violino (inventato dal clarinettista Avati) che fa da conduttore di una favola per adulti, genere raro nel cinema italiano che rischia il poeticismo. Film di molti pregi: la luce dei paesaggi (fotografia di Franco Delli Colli, cugino di Tonino); l’arcaico e raffinato estro delle incursioni nel fantastico popolare; l’affiatata direzione degli attori e soprattutto la modulazione della voce di Avati in una favola sospesa senza morale definita, ma dotata di senso. 1° premio al Festival di Valladolid 1970.

 Le strelle nel fosso
(1979) on IMDb

Regia di Luigi Zampa. Un film Da vedere 1952 con Paolo StoppaMariella LottiAmedeo NazzariSilvana PampaniniCarlo PisacaneNino VingelliCast completo Genere Giallo – Italia1952durata 98 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Liberamente ispirato ai fatti del processo Cuocolo (qui Ruotolo) – dal nome dei coniugi assassinati nel 1905 a Napoli dalla camorra – racconta come un giudice istruttore scopra nelle indagini legami e corruzioni che investono non solo la camorra, ma tutta la città. È il miglior film di Zampa, anche per merito dell’efficiente sceneggiatura (S. Cecchi D’Amico, Ettore Giannini, Diego Fabbri, Turi Vasile) e uno dei rari drammi giudiziari riusciti del cinema italiano, ma anche una di quelle opere in cui le istanze civili e morali del neorealismo s’innestano sul robusto tronco di un melodramma popolare attento alla lezione del cinema americano d’azione. Su una colorita galleria di personaggi si staglia l’efficace interpretazione di Nazzari. Grolla d’oro per la regia alla 1ª edizione del premio a Saint Vincent.

The City Stands Trial (1952) on IMDb
Cast completo del film Il magistrato | MYmovies

Regia di Luigi Zampa. Un film con Claudia CardinaleMassimo SeratoJosé SuarezMaurizio ArenaGeronimo MeynierCast completo Genere Drammatico – Italia1959durata 92 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Nell’indagare sull’aggressione di un appaltatore portuale a Genova, un giudice istruttore (J. Suarez) vede la sua inchiesta arenarsi in un intreccio di omertà, soprusi, loschi interessi. Inoltre, vivendo a pensione in una casa piccoloborghese, è testimone della crisi economico-morale di questa famiglia che sfocia in tragedia. Scritto con Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile, è un ambizioso affresco narrativo che ha il torto di mettere troppa carne al fuoco, trasformandosi in un turgido e squilibrato melodramma sociale, e di approdare a un pessimismo radicale che risulta velleitario perché troppo generico.

Il magistrato (1959) on IMDb
L'onorevole Angelina - Film (1947)

Regia di Luigi Zampa. Un film Da vedere 1947 con Anna MagnaniAve NinchiNando BrunoUghetto BertucciErnesto AlmiranteArmando MigliariCast completo Genere Commedia – Italia1947durata 95 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Moglie di un vicebrigadiere (Bruno) e madre di cinque figli, Angelina (Magnani) guida le donne della borgata romana di Pietralata all’assalto dei magazzini di pasta di un borsanerista e, dopo l’alluvione, a occupare gli alloggi vuoti di uno speculatore edilizio. Diventata famosa, è tentata dalla politica, ma, ribellatasi alla forza pubblica, è arrestata. Esce dal carcere vittoriosa… Scritta con Piero Tellini e Suso Cecchi D’Amico, è una commedia sagace nel mescolare la gravità dei temi e la comicità del trattamento – cronaca e spettacolo – pur con scivolate nella retorica del patetico e una sottesa ideologia della riconciliazione delle classi all’insegna dei valori familiari e dei buoni sentimenti. Magnani strepitosa nelle “baccagliate”, premiata con il Nastro d’argento della migliore attrice del 1947-48. 4° incasso tra i film italiani della stagione e successo internazionale.

Angelina (1947) on IMDb

Regia di Alessandro Benvenuti. Un film Da vedere 1991 con Athina CenciAlessandro BenvenutiNovello NovelliAlida ValliMassimo GhiniMassimo CeccheriniCast completo Genere Commedia – Italia1991durata 100 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

In un piccolo paese vicino a Firenze si prepara il Festival dell’Unità: da una parte i vecchi comunisti delusi e disorientati per la nuova svolta del Partito; dall’altra i giovani, privi di supporto ideologico e inclini alle burle. C’è nel film dispersione narrativa, con inclinazione al bizzarro fine a sé stesso e gusto del goliardismo provinciale. C’è anche un assillo di raccontare l’Italia piccola di oggi, senza separare il pubblico dal privato, il politico dall’esistenziale con un piacevole gusto della lingua parlata in presa diretta. Commedia amarognola che ha una sua moralità ora acida ora dolente. Ottime caratterizzazioni tra le quali spicca un’infallibile Cenci in duetto con la Valli.

Zitti e mosca (1991) on IMDb

Regia di Shôhei Imamura. Un film con Ken OgataMayumi OgawaRentaro MikuniMitsuko Baisho. Titolo originale: Fukushu suru wa ware ni ari. Genere Drammatico – Giappone1979durata 142 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Giapponese di mezza età, mitomane, truffatore e cattolico che ha perso la fede, è ricercato dalla polizia per una serie di omicidi. Regista dallo sguardo freddo di entomologo, Imamura traccia qui lo straordinario ritratto di un criminale attraverso il quale scandaglia l’anima miserabile dell’uomo moderno.

 La vendetta è mia
(1979) on IMDb
Pane e fiore (1996) - Streaming, Trailer, Trama, Cast, Citazioni

Regia di Mohsen Makhmalbaf. Un film Da vedere 1996 con Mirhadi TayebiAli BakhshiAmmar TaftiMohsen Makhmalbaf. Titolo originale: Nun va goldun. Genere Psicologico, – IranFrancia1996, durata 77 minuti. Uscita cinema mercoledì 4 giugno 1997 distribuito da Sacher. – MYmonetro 3,00 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un ex poliziotto si presenta a Teheran al regista Makhmalbaf: vorrebbe recitare nel suo prossimo film. I due si erano incontrati 20 anni prima: il regista, allora estremista diciassettenne, aveva accoltellato lui, guardia dello Scià, ed era finito in prigione. Il film in cantiere rievoca proprio quell’episodio. Ciascuno dei due sceglie “la sua giovinezza”, cioè l’interprete dei propri vent’anni. Ma durante le riprese le cose si svolgono in modo diverso. Anziché colpi di coltello e di pistola, i due ragazzi si scambiano il pane e il fiore del titolo. Fotogramma fisso e fine: un geniale coup de théâtre nel cuore. Film straordinario in cui la semplicità diventa stile e coincide con un’intensità ricca di echi e di riflessioni. Nel cinema iraniano non c’è soltanto Kiarostami. Il titolo originale significa “un istante di innocenza”.

A Moment of Innocence (1996) on IMDb

Risultati immagini per La Fiera delle IllusioniUn film di Edmund Goulding. Con Joan BlondellTyrone PowerColeen Gray Titolo originale Nightmare AlleyDrammaticob/n durata 111 min. – USA 1947MYMONETRO La fiera delle illusioni * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un mago da luna park si accorda con una psicologa di pochi scrupoli per raggirare la gente con falsi esperimenti di spiritismo. La moglie non è d’accordo e lo abbandona. Truffato dalla sua complice, l’uomo ritorna dalla consorte.

Nightmare Alley (1947) on IMDb

Mi manda Picone - Film (1983)Un film di Nanni Loy. Con Giancarlo Giannini, Carlo Croccolo, Leo Gullotta, Lina Sastri, Nicola Di Pinto. Commedia, durata 120′ min. – Italia 1984. MYMONETRO Mi manda Picone * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Traffichino dalle scarpe spaiate è incaricato dalla moglie di un operaio dell’Italsider di trovare il marito scomparso. Nella sua traversata del ventre di Napoli lo attendono sorprese. Commedia grottesca in cui la denuncia sociale sul degrado di Napoli ha cadenze di farsa, ma sfora nel fantastico sociale e ricorre alle tecniche dell’investigazione. Scritto da Elvio Porta con il regista. Musiche di Tullio De Piscopo e Pino Daniele.

Where's Picone? (1984) on IMDb

Ghost in the Shell (1995) - IMDbUn film di Mamoru Oshii. Con Akio Ohtsuka, Atsuko Tanaka, Kouichi Yamadera, Iemasa Kayumi, Yutaka Nakano. Titolo originale Kokaku kidotai. Animazione, Ratings: Kids+16, durata 83′ min. – Giappone 1995. MYMONETRO Ghost in the Shell – Lo Spirito nel Guscio * * * - - valutazione media: 3,17 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Scritto da Kazonoru Ito, liberamente ispirato al romanzo manga di Shirow Masamune, è un film fantascientifico di animazione per adulti, piuttosto pessimista nell’annunciare un futuro ancor più corrotto del presente. Hong Kong, 2029. Al centro dell’intreccio, enigmatico nella sua calcolata confusione, c’è Kusanagi, cyberpoliziotto di seducente aspetto femminile alla ricerca, con un collega cyborg “maschio”, di un malvagio cyberburattinaio che sa introdursi nei cervelli umani. Scoprono che fa capo a una cospirazione connessa a un progetto segreto del governo. “È esattamente il genere di film che James Cameron vorrebbe fare se la Disney gli aprisse la porta della produzione” (Empire). Troppo intellettuale per un successo commerciale immediato, divenne un cult movie tra i cinefili più snob di lingua inglese. Presentato a Venezia 1996. Tarantino lo adora e i fratelli Wachowski l’hanno saccheggiato nella trilogia di Matrix. In Italia passato soltanto in homevideo.

Ghost in the Shell (1995) on IMDb

Lo straniero (1946) scheda film - StardustUn film di Orson Welles. Con Loretta Young, Edward G. Robinson, Orson Welles Titolo originale The Stranger. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. – USA 1946.MYMONETRO Lo straniero [1] * * * - - valutazione media: 3,13 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In una pacifica cittadina americana vive un nazista scampato al processo di Norimberga. Si è rifatto un’esistenza e sotto mentite spoglie sposa perfino la figlia di un noto magistrato. Giunge un detective incaricato di indagare sulla vera identità del professore, la cui moglie respinge sdegnata gli insistenti sospetti che l’investigatore le confida. 

 Lo straniero
(1946) on IMDb