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Giallo a Creta: Amazon.it: Eli Wallach, Joan Greenwood, Hayley Mills, Pola  Negri, Peter McEnery, James Neilson, Eli Wallach, Joan Greenwood: Film e TV

Un film di James Neilson. Con Eli Wallach, Peter McEnery, Joan Greenwood, Hayley Mills.Titolo originale The Moon-Spinners. Giallo, durata 119 min. – Gran Bretagna 1964. MYMONETRO Giallo a Creta * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

“Il primo suspense di Walt Disney”. Hayley Mills è innamorata di un giovane inglese, cui un furfante matricolato (Wallach) ha rubato una preziosa collana. Il giovane cerca di recuperare i preziosi, ma il ladro è astutissimo e spietato.

Regia di Jaume Collet-Serra. Un film Da vedere 2021 con Dwayne JohnsonEmily BluntEdgar RamirezJack WhitehallJesse PlemonsCast completo Titolo originale: Jungle Cruise. Genere Avventura, – USA2021durata 127 minuti. Uscita cinema mercoledì 28 luglio 2021 distribuito da Walt Disney. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,96 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Londra, 1916: dopo aver rubato una preziosa punta di freccia a una società di geografi, la botanica Lily Houghton parte con il fratello MacGregor alla volta della foresta amazzonica per cercare un antico albero dalle straordinarie proprietà curative. Giunta sul posto, l’intraprendente Lily affitta un’imbarcazione dal marinaio Frank, un piccolo truffatore spiantato, parecchio matto e altrettanto coraggioso. Per gli improvvisati compagni di viaggio è l’inizio di un’avventura che li porterà a confrontarsi con i pericoli del Rio delle Amazzoni, con le popolazioni indigene della giungla e con i fantasmi di un’antica spedizione di conquistadores risvegliati dal principe tedesco Joachim, deciso a tutto pur d’impossessarsi dei petali del leggendario albero.

Regia di Marco Pozzi. Un film con Sonia BergamascoGianmarco TognazziIsa BarzizzaBenedetta Gargari. Genere Drammatico, – Italia2010durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 19 aprile 2012 distribuito da Movimento Film. – MYmonetro 2,75 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La parola anoressia (dal greco órexis = appetito) non si pronuncia mai nel 2° film di Pozzi, ritratto di Sara, figlia della borghesia medio-alta nella Milano di oggi, adolescente anoressica. Un lungo avvio muto la mostra mentre, sola in casa, ingoia freneticamente biscotti e latte e, invisibile allo spettatore, li vomita. Sara ha una specie di doppia vita: in una è brava, intelligente e studiosa; nell’altra, segreta a tutti, si occupa del suo peso che oscilla tra i 46/47 e i 50/51 chili. Lei punta sui 38, peso perfetto. Più dimagrisce, più si sente potente, invincibile. Corteggia la morte, cerca l’assoluto, rifiuta la realtà del prossimo. Elitario nelle immagini, ellittico nel racconto, Pozzi non spiega: suggerisce, insinua, allude. Per alleggerire svicola nel surreale e innesta ricordi d’infanzia, ma complica: risultano incongrui (la morte della nonna per esempio). Visto il film, è difficile dimenticare gli occhi grigioverdazzurri della Gargari, scelta dopo centinaia di provini. Distribuito da Movimento Film-Lo scrittoio. Gargari premiata al festival di Annecy 2011.

Locandina italiana Se scappi, ti sposo

Un film di Garry Marshall. Con Julia Roberts, Richard Gere, Joan Cusack, Hector Elizondo, Rita Wilson. Titolo originale Runaway Bride. Commedia, Ratings: Kids, durata 116 min. – USA 1999.MYMONETRO Se scappi, ti sposo * * 1/2 - - valutazione media: 2,52 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il reporter newyorkese Ike Graham è in cerca di un’idea interessante cui dedicare il nuovo articolo della sua rubrica sul USA Today. Al pub dove solitamente trova ispirazione, fa la conoscenza di un uomo sconsolato che gli racconta di una donna che ha sistematicamente abbandonato all’altare ogni suo sposo nel giorno delle nozze. Il pezzo sulla “sposa in fuga” riceve un grosso richiamo e provoca le ire del suo stesso soggetto, Maggie Carpenter, che per pronta risposta scrive una lettera di protesta in cui denuncia le bugie e lo sciovinismo di Ike. Licenziato dalla sua editrice nonché ex moglie, Ike decide così di vendicarsi a suo modo, indagando sulle precedenti relazioni di Maggie e trasferendosi nella piccola cittadina del Maryland dove lei vive in attesa di sposarsi per la quarta volta.
Alla favola di Pretty Woman mancavano solo scene da un matrimonio e marchio conclusivo “e vissero per sempre felici e contenti” per essere a tutti gli effetti una “Cenerentola a Los Angeles”. Dieci anni dopo, questo complesso da fede nuziale porta a riunire la squadra per dare sfogo alla carenza di confetti, fiori d’arancio e successi commerciali. Nozze di stagno, quindi, per la triade Garry Marshall, Julia Roberts e Richard Gere (con partecipazione collaterale di Hector Helizondo), e nuova commedia romantica che stavolta mette da parte Cenerentole e Pigmalioni, prostitute e My Fair Lady, per orientarsi nella tradizione screwball.
La distanza sociale fra il mondo sotterraneo della prostituzione dell’Hollywood Boulevard e quello superattico dei finanzieri diviene distanza culturale fra cittadini newyorkesi e abitanti della campagna, mentre in primo piano assistiamo all’instaurarsi di una guerra dei sessi fra un cinico giornalista newyorkese e una country girl goffa e piena di insicurezze, ma capace di far breccia nel cuore di ogni uomo. Quel che Marshall purtroppo dimentica nel passaggio da un sottogenere rom-com all’altro, sono i principi della comicità: né il conflitto culturale, né quello amoroso hanno abbastanza verve e freschezza per uscire dai luoghi comuni della farsa, ed entrambi calano visibilmente man mano che le schermaglie lasciano il posto ai sentimenti. Ciò che funzionava in Pretty Womanè dunque esattamente quello che non funziona in Se scappi, ti sposo: la sofisticata leggerezza del primo, capace di rendere ironica e sognante anche la situazione più scabrosa, diviene sciatta faciloneria nel secondo.
I due protagonisti vengono chiamati a sopperire performativamente alle debolezze dello script e ad esibire un’inedita fisicità (Gere si fa colorare i capelli e si cimenta in smorfie piacione, mentre Roberts si reinventa in comiche slapstick). L’aspetto deteriorato delle dinamiche di coppia si riflette anche negli altri invitati alla cerimonia (comprimari più validi con poco spazio come Joan Cusack e Helizondo e meno validi senza il senso del ridicolo come la nonna erotomane) e soprattutto in una serie di mediocri scelte formali che culminano nel rimontaggio finale di alcune inquadrature, brutto video di nozze di un matrimonio già in crisi.

Regia di Steve Miner. Un film con Arye GrossC. Thomas HowellRae Dawn ChongJames Earl JonesMelora HardinLeslie NielsenCast completo Genere Commedia – USA1986durata 99 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un giovane e ricco wasp californiano, per entrare all’università di Harvard, si trucca da nero, sperimentando su sé stesso le gioie (!) della pelle di colore nell’America di Reagan. Il tema è serio, ma trattato nei toni della commedia alla Capra (con il melodramma dietro l’angolo). Il ritmo è sbracato e disarmonico, il glucosio abbonda ma c’è molta e bella musica nera, dai Bee Gees a Lou Reed, a Isaac Hayes.

Sorelle Mai

Un film di Marco Bellocchio. Con Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bellocchio, Donatella Finocchiaro, Letizia Bellocchio.Drammatico, durata 110 min. – Italia 2010. – Teodora Film uscita mercoledì 16 marzo 2011. MYMONETRO Sorelle Mai * * 1/2 - - valutazione media: 2,86 su 35 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Giorgio legge Čhecov, si rifugia dalle zie a Bobbio e si prende amorevolmente cura di sua nipote Elena. Sara recita Shakespeare, rifugge la provincia emiliana e lascia che siano le sue vecchie zie a crescere la sua bambina. Giorgio e Sara si rinfacciano i loro destini sfumati e lontani da Bobbio, ma è davanti al Trebbia che finiscono sempre per tornare, tuffarsi e volersi ancora bene, cavandosi a turno dagli impacci. Attrice senza successo lei, attore con un futuro incerto lui, Sara e Giorgio aspettano l’occasione della vita, eternamente attesi dalle zie e “amministrati” da Gianni Schicchi, doppio pucciniano e amico di famiglia che li ama e li consiglia. Sulle sponde del Trebbia scorre intanto la loro giovinezza e fiorisce quella di Elena, ormai adolescente e desiderosa di sperimentarsi.
Ogni film di Marco Bellocchio è una tappa, qualcosa di nuovo rispetto a quello precedente. Così il suo film successivo non lo trovi mai dove te lo aspetteresti. Dopo la parabola di un regista che si interroga sull’identità di chi fa cinema e quella di una donna sacrificata dal potere che riflette sui “cattivi” padri della nazione, il regista piacentino torna a bagnarsi coi suoi protagonisti “familiari” nelle acque fresche del Trebbia. Sorelle mai è un “film per caso” composto da sei episodi girati in sei anni, compresi tra il 1999 e il 2008, e puntuale proseguimento di Sorelle, medio metraggio realizzato quattro anni prima in collaborazione con gli studenti del laboratorio “Fare Cinema”. Interpolando le immagini digitali con la pellicola in bianco e nero del suo debutto, Bellocchio torna ad abitare la casa dei Pugni in tasca affollandola di parenti, amici, comparse e attori. Il “richiamo di questo paese è immutabile”, dichiara Piergiorgio Bellocchio nel film, confessando alla sorella della Finocchiaro l’impossibile “addio al passato” che ha contagiato le nuove generazioni, incapaci di chiudere con l’ossessione familistica, la provincia e la ribellione. Eppure questa volta Bellocchio lascia che sorelle, figli e nipoti, sue ideali proiezioni, trovino una riconciliazione con un ingombrante passato. Cercare di realizzare una forma di disubbidienza non implica più l’assassinio della madre.
Come già inteso e messo in scena nell’Ora di religione, al delitto si sostituisce la separazione, la fuga. Incessante come quella di Giorgio e Sara, sempre in arrivo, sempre in partenza contro la stanzialità confortante delle zie. Un’altra vacanza in Val Trebbia per i Bellocchio, un altro battesimo nelle sue acque gelide anche d’estate, da non intendere come sfogo narcisistico ma piuttosto diario intimo, che rivela un’idea di cinema con cui riprendere un contatto più intimo e profondo.
C’è il racconto familiare e c’è ancora e sempre il melodramma verdiano, che muove le deflagrazioni interiori dei personaggi, di cui Bellocchio rivela fin l’ultima piega emotiva. Ovunque, e soprattutto nel cuore, c’è Bobbio, la provincia da fuggire e insieme il luogo da abitare. Nell’epilogo, che si lascia trascinare in acqua dall’iperbole della fantasia, c’è Gianni Schicchi, complice affettuoso cucito nel frac di Modugno. Coi pugni in tasca e un cilindro per cappello interpreta l’ “addio al mondo e ai ricordi del passato”.

Locandina italiana Killer Elite

Un film di Gary McKendry. Con Jason Statham, Clive Owen, Robert De Niro, Dominic Purcell, Aden Young.Azione, durata 116 min. – USA, Australia 2011. – Lucky Red uscita venerdì 1 giugno 2012. MYMONETRO Killer Elite * * 1/2 - - valutazione media: 2,54 su 23 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

1980 Danny Brice e il suo referente e modello Hunter sono due killer al massimo livello che operano nell’ambito dello spionaggio. Nel corso di un’azione Danny scopre di aver rischiato di uccidere un bambino e va in crisi ritirandosi dal servizio attivo. Dovrà però tornare ad uccidere quando uno sceicco, che vuole vendicare la morte di tre suoi figli uccisi nel corso del conflitto in Oman, prende in ostaggio Hunter. L’uomo sarà liberato solo se Danny ucciderà i tre killer facendo sembrare che si tratti di morti accidentali e non prima di avere ottenuto da loro una piena confessione in merito agli omicidi.
Gary McKendry è al suo esordio nel lungometraggio dopo aver diretto diversi spot pubblicitari e un cortometraggio che ha ricevuto la nomination per l’Oscar. Per questa sua opera prima si rifà a un libro scritto da Ranulph Fiennes che si basa su vicende che l’autore (citato anche nel film) dichiara come realmente accadute quando lavorava per l’esercito britannico e per il SAS (Special Air Service). Il libro, edito nel 1991, creò molteplici polemiche in Gran Bretagna.
In questi casi il riferimento vero o presunto al reale è però secondario così come accadde per Confessioni di una mente pericolosache attrasse un George Clooney anch’egli all’esordio dietro la macchina da presa proprio per il labile confine che sussisteva tra riferimento a fatti reali e invenzione pura nella biografia di riferimento. McKendry rispetta i canoni classici sin dall’inizio con quel bambino dal volto insanguinato che ricorda da vicino il ragazzino ucciso per sbaglio dal killer interpretato da Colin Farrell in In Bruges.
La presenza di De Niro e i numerosi inseguimenti in auto fanno poi tornare alla mente Ronin di John Frankenheimer. In questa occasione però la star hollywoodiana si ritaglia un ruolo di contorno che emerge nell’ultima parte della narrazione e gli permette di lavorare su quell’understatement che è ancora uno dei suoi punti di forza.
Il film impernia il plot sull’azione da compiere che implica il confronto tra due gruppi specializzati in azioni rischiose e complesse. Jason Statham e Clive Owen sono decisamente funzionali ai rispettivi ruoli con la differenza che al primo viene narrativamente offerto un background psicologico maggiore. Ciò che poi crea attenzione nello spettatore appassionato al genere è il fatto che attorno al settantacinquesimo minuto l’intera missione sembra essersi conclusa ma restano ancora 40 minuti di film. È a questo punto che la sceneggiatura compie lo scatto in più passando a un livello inatteso che implica un mutamento sostanziale della vicenda ampliandone la dinamica.

Cast completo del film Marcia trionfale | MYmovies

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Michele PlacidoMiou-MiouFranco NeroPatrick DewaereNino BergaminiNicola Di PintoCast completo Genere Drammatico – Italia1976durata 125 minuti. – MYmonetro 2,84 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Passeri, neolaureato borghese del Sud (Placido), fa il servizio di leva agli ordini del capitano Asciutto (Nero) che vuol farne un “buon soldato”, dunque un “vero uomo”. Intanto la moglie (Miou-Miou) del secondo diventa l’amante del primo. Cineasta esercitato nell’indagine lucida dei meccanismi repressivi delle istituzioni, Bellocchio se la prende con la vita militare dopo la famiglia, i partiti politici e la scuola. Il discorso politico passa attraversa il rapporto di tipo paterno, screziato di latente omosessualità, tra i due personaggi maschili, ma si focalizza sul personaggio della donna, la vittima più umiliata di un sistema e di una mentalità, ma anche la più reattiva. I suoi punti deboli sono nell’analogia, troppo dimostrativa, tra repressione sessuale e repressione autoritaria.

Regia di Marco Amenta. Un film Da vedere 2008 con Gérard JugnotVeronica D’AgostinoMarcello MazzarellaCarmelo GalatiLucia SardoCast completo Genere Drammatico, – Italia2008durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 27 febbraio 2009 distribuito da Cinecittà Luce. – MYmonetro 2,96 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il cinema italiano civile (r)esiste. Ex fotoreporter e documentarista impegnato con esperienze siculo-francesi, il palermitano Amenta esordisce nella fiction ispirandosi a una storia vera: Rita Atria (Mancuso nel film), figlia amatissima di un mafioso che rifiuta lo spaccio della droga, nel 1991, a 17 anni, per vendicare la morte del padre e del fratello, uccisi dalla nuova mafia, diventa collaboratrice della giustizia di Stato. In lei, rinnegata persino dalla madre, il desiderio di vendetta diventa tormentata consapevolezza di un dovere etico con l’aiuto di un paterno magistrato (l’ottimo Jugnot). Prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli, scritto da Sergio Donati, forte della fotografia di Luca Bigazzi, interpretato da attori siciliani, è un film compatto che sfiora la retorica senza caderci. Dopo un prologo nel 1985, continua col processo di cui Rita è testimone-schiava. Finale tragico senza speranza. Gli dà intensità epica la D’Agostino: difficile distinguere l’attrice dal personaggio.

Il bigamo: Amazon.it: Non disponibile, Non disponibile, Non disponibile:  Film e TV

Regia di Luciano Emmer. Un film con Marisa MerliniMemmo CarotenutoVittorio De SicaMarcello MastroianniFranca ValeriCast completo Genere Commedia – Italia1955durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Disavventure di un piazzista, sposino novello, nel quale una mitomane riconosce il proprio consorte fuggiasco. Nonostante le firme di S. Amidei (soggetto), V. Talarico e F. Rosi, inclina alla farsa più che alla commedia. Mastroianni sprecato, Valeri infallibile, De Sica strepitoso come smemorato principe del foro.

Regia di Luca Guadagnino. Un film con Tilda SwintonFlavio ParentiEdoardo GabbrielliniAlba RohrwacherPippo DelbonoCast completo Genere Commedia, – Italia2009durata 120 minuti. Uscita cinema venerdì 19 marzo 2010 distribuito da Mikado Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,70 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Film sull’alta borghesia industriale sul quale un regista palermitano ha lavorato per 7 anni. Il patriarca Edoardo Recchi sta per lasciare il comando al più capace dei suoi eredi: il figlio Tancredi, o il nipote Edoardo Jr.? L’azienda è alle prese con la globalizzazione e la famiglia con problemi, conflitti, segreti, ipocrisie. Edoardo, prediletto della madre russa Emma, aiuta l’amico Antonio, chef di talento, ad aprire un ristorante. Tra Antonio ed Emma nasce una passione che li porta in rotta di collisione con un universo in cui sono estranei e a disagio. Scritto dal regista con Barbara Alberti, Ivan Cotroneo e Walter Fasano, prodotto da Mikado, Rai Cinema e altri, preziosa fotografia del francese Yorick Le Saux, è il più raffinato, ambizioso e maturo film di Guadagnino. L’hanno definito viscontiano, e non solo per i contenuti. Basterebbe l’interpretazione della Swinton (non doppiata) a dare l’acqua della vita a un film nella migliore tradizione di un mélo familiare, ma asciugato, stilisticamente omogeneo. Film di uno snobismo cosmopolita dissonante nel panorama del cinema italiano. Costato 6 mesi di postproduzione per un montaggio che ha ridotto il materiale da 3 ore e 30 a 2. Si sente.

Regia di Luchino Visconti. Un film con Giancarlo GianniniLaura AntonelliJennifer O’NeillRina MorelliMassimo GirottiCast completo Genere Drammatico – Italia1976durata 125 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,63 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un romanzo (1892) di Gabriele D’Annunzio. La moglie di Tullio Hermil, ricco libertino, dà alla luce un figlio adulterino. Il marito non sopporta la situazione e fa morire il bambino esponendolo al freddo. E si uccide. Ultimo film di Visconti che morì dopo averne approntato un primo montaggio. Nessuno dei suoi collaboratori – compresi gli sceneggiatori S. Cecchi D’Amico e E. Medioli osò ritoccarlo. L’ipoteca di D’Annunzio, del dannunzianesimo e dell’incontro “inevitabile” con il represso decadentismo del regista pesò negativamente sul giudizio dei critici tra cui pochi si resero conto delle profonde differenze strutturali, narrative e persino figurative che distaccano il film dal romanzo, e dallo sguardo lucidamente critico con cui il regista lo mise in immagini. Basterebbe il personaggio della Raffo – un’ottima O’Neill – per accorgersene.

Locandina Le grand bleu

Un film di Luc Besson. Con Jean Reno, Jean-Marc Barr, Rosanna Arquette, Sergio Castellitto Avventura, durata 120 min. – USA, Francia, Italia 1988. MYMONETRO Le grand bleu ** 1/2 - - valutazione media: 2,76 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due ragazzi, Jacques e Enzo, che hanno la stessa passione: l’immersione subacquea. Anche il padre di Jacques partecipa alle loro immersioni finché un giorno non riemerge più. A vent’anni di distanza il figlio ha ancora nel sangue quella morte… Non va detto molto di più di un film culto in Francia, datato 1988 con uscita in Italia targata 2002 dopo che è finalmente finita l’annosa querelle che oppose il campione italiano di immersione in apnea Enzo Majorca alla produzione. Majorca si era riconosciuto nel personaggio di Enzo e non aveva apprezzato alcuni passaggi ritenuti offensivi. Solo dopo il suicidio nel 2001 di un altro grande campione, Jacques Mayol, la causa si è ricomposta con l’accettazione da parte di Besson del taglio di alcune scene. Un film da vedere anche perché consente di fare un salto indietro nella filmografia di due grandi attori come Jean Reno e Jean-Marc Barré.


Voi assassini (1955) - il Davinotti

Un film di Lewis Allen. Con Jayne Mansfield, Edward G. Robinson, Nina Foch, Hugh Marlowe Titolo originale Illegal. Giallo, Ratings: Kids+16, durata 88′ min. – USA 1955. MYMONETRO Voi assassini * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ex procuratore, dedito all’alcol per dimenticare un fatale errore, riprende a lavorare come avvocato ed è coinvolto involontariamente in un losco giro. Dramma criminale di vecchio stampo in cui gli attori valgono più della vicenda che ha il fiato corto. È il rifacimento di The Mouthpiece (1932) di J. Flood e E. Nugent con Warren William.

Regia di Lee Kang-sheng. Un film con Lee Kang-ShengYin Shin. Titolo originale: Bangbang wo aishen. Genere Drammatico – Taiwan2007durata 107 minuti. – MYmonetro 2,75 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ah Jie, agente di borsa, ha perso tutto a causa di un ribasso. Depresso, cerca conforto nella marijuana che coltiva in casa e nel sesso che cerca in strada, in rete e al telefono. Sul marciapiede incontra la bella Shin, che lavora nel betel sotto casa, dall’altra parte del filo lo corrisponde invece la paffuta Chyi, moglie di un cuoco produttivo in cucina e indolente a letto. A un passo dal suicidio, Ah Jie consumerà il suo tempo sospeso tra i fumi dell’erba e l’estasi del sesso.

Regia di Laurent Cantet. Un film Da vedere 2014 con Isabel SantosJorge PerugorríaFernando HechevarriaNéstor JiménezPedro Julio Díaz Ferran. Titolo originale: Retour à Ithaque. Genere Drammatico, – Francia2014, Uscita cinema giovedì 30 ottobre 2014 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 2,93 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Su una terrazza dell’Havana si ritrovano Aldo, Tania, Eddy e Rafa, 4 intellettuali, amici dei tempi d’oro, per il ritorno di Amedeo, il quinto della vecchia guardia, che vive in Spagna da 16 anni. Cresciuti nella Cuba castrista, hanno creduto nella rivoluzione, hanno lavorato e contribuito alla costruzione di un paese nuovo, diverso. Ora parlano, ricordano, litigano. Il passato torna prepotente e svela vecchi segreti che possono cambiare il futuro. Per chi conosce Cuba, la situazione passata e quella attuale, è uno struggente affresco, onesto, affettuoso, impietoso, che parla degli ideali e della fine delle illusioni, della paura, dello stato psicologico di chi ha vissuto una vita dove il minimo è sempre stato garantito, ma tutto è sempre stato proibito, in un paese puro e corrotto insieme, come pochi. Per chi ne sa poco di Cuba, qualcosa può imparare. In substrato è anche un film che parla della vecchiaia in arrivo e della sconfitta, ma anche della possibilità di un futuro, qualunque esso sia. Comunque. Scritto a 4 mani dal regista con lo scrittore cubano Leonardo Padura Fuentes.

Locandina italiana Parola di Dio

Regia di Kirill Serebrennikov. Un film con Pyotr SkvortsovAleksandr GorchilinAleksandra RevenkoViktoriya IsakovaYuliya AugCast completo Titolo originale: (M)uchenik. Genere Drammatico, – Russia2016durata 118 minuti. Uscita cinema giovedì 27 ottobre 2016 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,61 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Studente liceale ribelle e assai problematico, non supportato né dalla famiglia né dalla scuola (entrambi incapaci di gestire, contenere, aiutare le turbolenze adolescenziali del ragazzo), parte per una tangente religiosa fanatica, violenta e repressiva che porterà gravi conseguenze. Dovrebbe essere materia di studio di psicanalisti intelligenti questo tremendo film, dove si legge tra le righe una spaventosa repressione sessuale (da parte della famiglia, della religione, della società) all’origine dei comportamenti deviati e devianti del giovane. Peccato che, invece, non si approfondiscano questi aspetti e si concluda la vicenda in modo sbrigativo e inevitabilmente riduttivo.

Regia di Renzo Arbore. Un film con Renzo ArborePietra MontecorvinoRoberto BenigniAndy LuottoLuciano De CrescenzoCast completo Genere Commedia – Italia1983durata 98 minuti. – MYmonetro 2,80 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari

Alla ricerca di un’idea per fare un film, R. Arbore e L. De Crescenzo vedono piovere giù dalle finestre di casa Fellini dei fogli con una sceneggiatura. Cominciano a girare… Si ride spesso in questo film che passa dalle citazioni colte ai lazzi pecorecci, dalla parodia alla satira, dal dialetto alla lingua, dalla comicità di battuta all’invenzione visiva. P. Montecorvino, forza della natura, è una rivelazione.


Regia di Johnny Ma. Un film con Gang ChenNai AnWang Hong WeiZhang ZebinLuo Xue’er. Titolo originale: Lao Shi. Genere Drammatico – CinaCanada2016durata 80 minuti. Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Per colpa di un cliente ubriaco, il tassista Lao Shi investe un motociclista. Il malcapitato sembra in condizioni gravi, quindi l’autista, anziché aspettare la polizia, lo porta in ospedale; nel frattempo il cliente è fuggito. Il motociclista vivrà, ma le costose cure per tenerlo in vita sono addebitate a Lao Shi, che prova a rintracciare il cliente senza alcun successo.
Dopo Travis Bickle, ancora una volta è un tassista a superare il limite di sopportazione e affrontare la società di petto. Lo spunto di partenza è fornito da un tema di stretta attualità e di sconcertante gravità. In Cina si sono infatti verificati diversi casi di incidenti automobilistici in cui il responsabile ha infierito sulla vittima, uccidendola, per evitare di doverne coprire le spese mediche. In sostanza, in Cina è assai più conveniente l’omicidio colposo a seguito di un incidente mortale che la copertura dei danni procurati, interamente a carico di chi ha la responsabilità dell’incidente. Un grado zero della giustizia che agevola il grado zero della solidarietà umana.

Regia di Johnnie To. Un film con Anthony Chau-Sang WongChun-Yu Ng FrancisNick CheungJosie HoRoy CheungCast completo Genere Azione, – Hong Kong2006durata 110 minuti. distribuito da Ripley’s Film. – MYmonetro 2,72 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Isola di Macao, fine anni ’90, in 3 giorni e 3 notti. 2 sicari devono uccidere Wo, ex compagno da poco rientrato dall’esilio, reo di aver tradito Fay, boss di Hong Kong. S’imbattono in altri 2 killer, accorsi per difendere la vittima. Tutti e 5 sono uniti da una vecchia amicizia. Fay mette una taglia sui 5, decretandone la morte. Il film si apre e si chiude su una sparatoria, ricca di ralenti e iperboli coreografiche che dilatano gli spazi e moltiplicano i punti di vista. Molti debiti verso Peckinpah e Leone. L’azione è contraddistinta da una ripetizione quasi isterica e dall’ironia con risvolti malinconici sull’amicizia virile. Scritto da Szeto Kam-yuen, Yip Tin-shing e il Milkway Team. Montaggio: David Richardson. Brillanti effetti speciali. Distribuito da Ripley. In concorso a Venezia 2006.