Category: Virzì Paolo


Regia di Paolo Virzì. Un film Da vedere 2016 con Valeria Bruni TedeschiMicaela RamazzottiValentina CarneluttiTommaso RagnoBob MessiniCast completo Genere Commedia drammaticaDrammatico, – Italia2016durata 118 minuti. Uscita cinema martedì 17 maggio 2016 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,43 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due donne si incontrano a Villa Biondi, comunità terapeutica, sulle colline pistoiesi, per pazienti con disturbi mentali: la contessa Beatrice Morandini Valdirana, colta chiacchierona, ricca di famiglia, elegante e snob, dopo una serie di condanne penali per frode e una denuncia da parte dello stesso giudice che l’ha condannata, è ritenuta socialmente pericolosa e sottoposta a misure restrittive; Donatella è una giovane di poche parole, dal corpo innaturalmente magro, segnato da cicatrici e tatuaggi, che nasconde un’infanzia infelice. Commette un gesto estremo e le perizie mediche sentenziano che è socialmente pericolosa. Contro ogni previsione le due stringono un’alleanza e alla prima occasione, incuranti, si danno alla fuga. Entrambe bisognose di affetto, diventano l’una per l’altra terapia di valium, sorrisi e coraggio, lottano per sopravvivere in un mondo che non le comprende. Virzì scrive il film con Francesca Archibugi citando Un tram che si chiama desiderio . Con toni spesso felici, ironici e teneri non vuole indorare la pillola, ma raccontare il dramma e infondere speranza e comprensione. L’unità di base delle inquadrature di Virzì è l’affetto, perché ama i personaggi che racconta. Profondo e leggero nello stesso tempo, il film appartiene a due generose, strepitose, intuitive attrici, Bruni Tedeschi e Ramazzotti; ogni altro elemento della messa in scena sembra al servizio della loro vitalità straripante. L’alchimia tra le due è perfetta. Presentato a Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs – 10 minuti di applausi – meritava il concorso e un premio. Nastro d’argento ai costumi di C. Dottori. Nel film recitano anche alcune donne del Centro di salute mentale di Montecatini diretto dallo psichiatra Vito D’Anza, che ha fondato il gruppo teatrale “Mah! Boh”.

 La pazza gioia
(2016) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film Da vedere 2017 con Helen MirrenDonald SutherlandChristian McKayJanel MoloneyDana IveyDick GregoryCast completo Titolo originale: The Leisure Seeker. Genere Drammatico, – ItaliaFrancia2017durata 112 minuti. Uscita cinema giovedì 18 gennaio 2018 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,65 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

The Leisure Seeker è il soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta. Una mattina d’estate, per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key West. John è svanito e smemorato ma forte, Ella è acciaccata e fragile ma lucidissima. Il loro sarà un viaggio pieno di sorprese.

 Ella & John - The Leisure Seeker
(2017) on IMDb
Locandina Il capitale umano

Un film di Paolo Virzì. Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio. Thriller, durata 109 min. – Italia 2014. – 01 Distribution uscita giovedì 9 gennaio 2014. MYMONETRO Il capitale umano * * * 1/2 - valutazione media: 3,69 su 142 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


In un paesotto della Brianza che finisce in “ate”, eretto alle pendici di una collina una volta incredibilmente boscosa, un cameriere da catering neanche più giovane torna a casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che sembrano coinvolgere il rampollo di quella più ricca, assisa nella villa che sovrasta il paese, e la figlia dell’altra, piccolo borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti: il padre della giovane ragazza, un ingenuo stolto e credulone, titolare di un’agenzia immobiliare, pronto a giocarsi quello che non ha per entrare nel fondo fiduciario del magnate della zona al quale accede per un eccesso di fiducia e grazie all’entratura garantitagli dalla figlia, fidanzata con il giovane rampollo della ricca famiglia; il magnate, cinico e competitivo, perfetto prodotto brianzolo, forgiato con la tempra di chi ha abbattuto ettari di bosco per costruire quell’impero economico, inno del malcostume e del cattivo gusto: le moglie dell’uno e dell’altro, la prima psicologa tutta presa dalla sua missione e dall’imminente maternità, tardiva e sofferta, la seconda sposa tonta con il sogno del teatro, obnubilata dalla ricchezza e dal troppo avere: in ultimo i rispettivi figli, non più incolpevoli, mai più adolescenti, complici dell’orrore in questa “tragedia” balzachiana che della commedia ha solo i tipi.
Paolo Virzì fa un salto in avanti nel personale viaggio politico nell’Italia del suo presente, puntando finalmente la bussola verso il nord del Paese, trovando un cuore nero che non fa ridere proprio per niente. La goliardia toscana, il cinismo burlone romano (modi e luoghi che hanno caratterizzato la sua commedia) sono lontani, lontanissimi, senza quasi più alcun eco in queste lande brianzole, disegnate come fossero terre straniere abitate da genti aliene che comunicano in un linguaggio misterioso e duro. Virzì si fa suggestionare dal suo limite, un misto di gap culturale e sociale (un livornese in Brianza), che presto trasforma nella sua arma migliore, abbandonando il facile gigioneggiare nelle disgrazie del malcostume centroitaliano per addentrarsi nei meandri di un apologo potente e inaspettato.
Liberamente tratto dal thriller di Stephen Amidon, ambientato nel Conneticut, con l’aiuto di Francesco Piccolo e Francesco Bruni, Il capitale umano vanta un cast variamente composto su cui domina Fabrizio Bentivoglio che interpreta senza alcun timore il personaggio di Dino Ossola. Ecco, crediamo che questo tipo unico di “scemo” sia in assoluto una delle migliori descrizioni di un certo italiano contemporaneo, degno della migliore tradizione del cinema nostrano.

Human Capital (2013) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Daniel AuteuilMonica BellucciElio GermanoFrancesca InaudiSabrina ImpacciatoreCast completo Genere Storico – ItaliaFranciaSpagna2006durata 110 minuti. Uscita cinema sabato 14 ottobre 2006 – MYmonetro 2,93 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 18-5-1814 Napoleone Bonaparte, esiliato, sbarca sull’Isola d’Elba. Tra chi non lo festeggia c’è Martino Papucci, maestro di scuola di idee libertarie, che lo odia e medita di ucciderlo. Da lui assunto come scrivano, scopre che è diverso dall’idea che se ne era fatto: è un uomo solo e persino fragile e insicuro. Scritto con Furio e Giacomo Scarpelli e Francesco Bruni dal romanzo N (2000) di Ernesto Ferrero con l’intento di applicare i dispositivi della commedia italiana a un film storico, mescolando umorismo e dramma in chiave popolare(sca), il tentativo è parzialmente riuscito. Momenti convincenti sul versante “serio” su Napoleone, grazie anche alle doti recitative di Auteuil, convenzionale la descrizione della famiglia Papucci, nonostante il ribaltamento finale dei ruoli tra i due fratelli. Tra i personaggi di contorno un Ceccherini meno abituale e una Bellucci più brava del solito. A torto trascurato dal pubblico.

 N (Io e Napoleone)
(2006) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film Da vedere 2008 con Isabella RagoneseSabrina FerilliValerio MastandreaElio GermanoMassimo GhiniCast completo Genere Commedia, – Italia2008durata 117 minuti. Uscita cinema venerdì 28 marzo 2008 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,35 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Laureata in filosofia cum laude , l’animosa e fulva Marta assaggia le delizie del lavoro precario a tempo indeterminato. Si rassegna a fare la baby-sitter per un’amica che la presenta al call center Multiple, purgatorio dei precari, dove lo sfruttamento e la dissimulazione si svolgono in un clima di allegro entusiasmo imposto dall’alto. Poiché è anche volitiva e tosta, fa carriera come telefonista venditrice. Grazie anche a un sindacalista simpatico e casinista, si ribella. Dal romanzo Il mondo deve sapere della sarda Michela Murgia, sceneggiato con Francesco Bruni. Da un tema sociale di scottante attualità si può cavare un dramma o una commedia satirica. Ambizioso e attento al vento che tira, Virzì prende una terza via: il grottesco spinto con risvolti da musical all’aria aperta. La cifra stilistica è la solita: una assidua ridondanza anche nel becero da maledetto toscano per far passare un discorso di sinistra, aggiungendo due ardenti coiti, uno spiritoso nudo della Ramazzotti e nel finale la dispendiosa canzone “Que sera sera” di Jay Livingstone e Ray Evans. All’attivo, però, la recitazione. Bravi tutti, ma il migliore è ancora il poliedrico Germano. Finalmente promossa a protagonista, la Ragonese si distingue per la camminata. Se Virzì avesse preso il suo ritmo veloce e risoluto, il film ne avrebbe guadagnato. Medusa distribuisce. Globo d’oro della stampa estera al miglior film e alla Ferilli.

 Tutta la vita davanti
(2008) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film Da vedere 2012 con Luca MarinelliThonyMicol AzzurroClaudio PallittoStefania FelicioliCast completo Genere Commedia, – Italia2012durata 102 minuti. Uscita cinema giovedì 11 ottobre 2012 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,32 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

11ª commedia di Virzì, scritta con 2 amici, livornesi come lui, Francesco Bruni e Simone Lenzi, cantante e paroliere rockettaro che ha adattato il suo 1° libro, La generazione , storia d’amore tra Guido e Antonia, una strana coppia di 30enni. Lui è coltissimo, intelligente, timido, campa come portiere notturno in un grande albergo; lei, siculo-polacca, lavora di giorno in un autonoleggio e col nome di Thony compone ed esegue canzoni in inglese, in polemica con la famiglia siciliana. Si amano da anni, si incontrano alle 8 del mattino e fanno l’amore ogni giorno. Antonia però si cruccia perché non riesce ad avere un figlio, finché, dopo scontri e litigi, decidono di ricorrere alla fecondazione assistita. Con cambi di tono che passano dal comico al drammatico, dal dolente al rissoso, rimane un’altra commedia italiana anomala, diversa, della stagione 2012-13.

 Tutti i santi giorni
(2012) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film Da vedere 2010 con Valerio MastandreaMicaela RamazzottiStefania SandrelliClaudia PandolfiMarco MesseriCast completo Genere Commedia, – Italia2010durata 116 minuti. Uscita cinema venerdì 15 gennaio 2010 distribuito da Medusa. – MYmonetro 3,52 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La 10ª commedia corale del livornese Virzì ha 3 personaggi centrali con 2 o 3 interpreti a testa: la madre Anna (Ramazzotti e Sandrelli) e i figli, Bruno (G. Bibbiano, F. Rapalino e Mastandrea) e Valeria (A. Fraschi, G. Bargalassi e la Pandolfi). Domina la madre: bella, seduttiva, vitale, incosciente, imbarazzante. L’io narrante è Bruno che parla da adulto depresso. C’è anche, un po’ in disparte, il padre, antipatico e negativo come l’astiosa zia Leda. Entrambi, però, riscattati nella generale riconciliazione finale. Commedia in cui esplicitamente Virzì fa prevalere i sentimenti privati, fa soprattutto piangere. E il successo è assicurato: il titolo è quello della canzone sulla mamma, di Reverberi/Nicola Di Bari/Mogol. Nei sogni del maschio italiano la prima cosa bella è sempre lei, anche se un po’ puttana, come si diceva allora (si dice ancora?) a Livorno e altrove. Riserve? L’altalena dei flashback un po’ scomposta. Recitato bene da (quasi) tutti. Tre David: sceneggiatura (F. Bruni, F. Piccolo), attrice protagonista (Ramazzotti), attore protagonista (Mastandrea).

 La prima cosa bella
(2010) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Corrado FortunaMimmo MignemiFrank CrudeleRachel McAdamsJessica De MarcoCast completo Genere Commedia – Italia2002durata 100 minuti. – MYmonetro 2,99 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Presa una cotta per Sally, coetanea statunitense conosciuta sulla spiaggia della natia Castelluzzo, Tanino, velleitario studente di cinema, approfitta di un biglietto aereo gratuito per andare a New York dove l’aspettano la tribù italoamericana dei Li Causi, una breve ospitalità dai risvolti tempestosi in casa di Sally, l’incontro con un idoleggiato cineasta underground e altre spiacevoli disavventure. Frutto di una sceneggiatura – di cui sono complici Francesco Bruni e Francesco Piccolo – inattendibile e spompata, manierata e prolissa, è una commedia tutta sopra le righe che penosamente si sforza di attirare le simpatie dello spettatore su un Tanino scemo, ignorante e innocente presunto perché, per soprammercato, è dotata anche di un messaggio di sinistra incorporato, goffe parentesi oniriche col supporto di effetti digitali e persino di flashback sulla mafia. Se ne esce con l’insano sospetto di dover rivalutare il cinema di Lina Wertmuller e la sensazione che, se fossimo italoamericani, ci sentiremmo diffamati. Pronto per Venezia 2002 ma distribuito con 1 anno di ritardo perché vittima della bufera che travolse Vittorio Cecchi Gori.

 My Name Is Tanino
(2002) on IMDb
La Bella Vita: Amazon.it: Ferilli, Bigagli, Ghin, Virzi' Paolo, Ferilli,  Bigagli: Film e TV

Regia di Paolo Virzì. Un film con Claudio BigagliSabrina FerilliMassimo GhiniGiorgio AlgrantiEmanuele BarresiCast completo Genere Commedia, – Italia1994durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 22 settembre 1994 distribuito da Life International. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,56 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Storia di un triangolo sentimentale nella Piombino del 1992: lui è un cassintegrato delle acciaierie con velleità d’imprenditore, lei commessa di supermercato con pruriti alla Bovary e l’altro un fatuo imbonitore televisivo. Ci sono pulizia descrittiva nell’analisi del malessere – antropologico e culturale prima che sociale – del ceto operaio che ha smarrito la propria identità, un trio di attori che funzionano, comprimari con le facce giuste, ma anche una certa mancanza di energia narrativa, visibile specialmente nella ricerca annaspante di un finale. Nastro d’argento e David di Donatello al regista esordiente.

 La bella vita
(1994) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Silvio OrlandoEnnio FantastichiniLaura MoranteSabrina FerilliPiero NatoliCast completo Genere Commedia, – Italia1995durata 104 minuti. Uscita cinema giovedì 4 aprile 1996 distribuito da C.G.D – Cecchi Gori Distribuzione. – MYmonetro 3,03 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Ventotene, isola delle Pontine, sono a confronto in vacanza due gruppi di villeggianti, l’uno di sinistra, l’altro di destra. Hanno un comune denominatore: il disagio, una specie di infelicità di fondo che, in forme esistenziali o ideologiche, affiora qua e là. In P. Virzì – qui al suo 2° film dopo La bella vita – e nel suo sceneggiatore Francesco Bruni s’avverte la legittima preoccupazione di evitare il manicheismo che, però, talvolta sconfina nel buonismo e persino in propositi di par condicio . Qualche goffaggine sentimentale in una commedia amarognola che si vale di un’apprezzabile gioco di squadra. Il divieto ai minori di 14 anni (poi revocato) è ridicolo, un brutto segno dei tempi. Premio David di Donatello per il miglior film.

 Ferie d'agosto
(1996) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Sergio CastellittoAlice TeghilMargherita BuyClaudio Amendola, Antonio Carnevale, Paola Tiziana CrucianiCast completo Genere Commedia drammatica, – Italia2003durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 24 ottobre 2003 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,15 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da Montalto di Castro (VT) l’adolescente Caterina va con i genitori ad abitare a Roma dove il padre, docente deluso e arrivista fallito, la spinge a frequentare le coetanee delle famiglie “bene”, aumentando il suo spaesamento. Il 6° film di P. Virzì è una commedia sulla stronzaggine. Tranne la protagonista e due maschietti, sono stupidi in varia misura quasi tutti: le ragazzine di sinistra, quelle di destra e gli adulti. Lo sono i genitori di Caterina: per eccesso il padre (Castellitto bravo come sempre, qua e là sopra le righe), in difetto la madre (una M. Buy di ammirevole finezza mimica, premiata con un Nastro d’argento e un David come attrice non protagonista). Il legittimo pessimismo sull’Italia (o la Roma borghese?) di oggi trascina Virzì e il suo sceneggiatore Francesco Bruni verso la caricatura cui è sotteso l’elogio della gente semplice. In parte riscattato da evidenti qualità: l’esperto controllo di una folla di figure minori; l’agilità del ritmo che diventa agitazione soltanto nella veloce parlantina a mitraglia di molti dialoghi, il sagace ricorso al montaggio parallelo (Cecilia Zanuso); l’uso funzionale della musica (Carlo Virzì). Funzionale fotografia di Arnaldo Catinari.

 Caterina va in città
(2003) on IMDb
Baci e abbracci (1999) - IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Edoardo GabbrielliniFrancesco PaolantoniMassimo GambaccianiDaniela MorozziCast completo Genere Comico – Italia1999durata 106 minuti. – MYmonetro 3,09 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tre ex operai di Livorno senza lavoro hanno messo in piedi un allevamento di struzzi nella valle del Cecina (Livorno). Per ottenere finanziamenti dalla Regione invitano a cena per Natale un assessore. Per un equivoco accolgono, scambiandolo per l’ospite, un intronato salernitano nei guai più di loro. Miscela di commedia sociale, fiaba e pochade e aggiornamento in chiave di allegria sciagurata di quel genere antico che è il racconto di Natale, è la 4ª e migliore commedia di P. Virzì, ormai affermato continuatore della commedia di costume degli anni ’60 dai retrogusti amari. Con l’abituale collaborazione in sceneggiatura di Francesco Bruni, conferma la capacità di raccontare il disagio antropologico-culturale della presente società italiana, il colorito e preciso lavoro sui personaggi (con attori toscani in gran parte non professionisti) seguiti da vicino da una cinepresa mobile, l’abilità nel descrivere un ambiente provinciale senza scadere nel bozzettismo folcloristico, il sapiente equilibrio tra l’acre e il tenero, l’affetto e la lucidità con qualche caduta di stile (la sequenza onirica) e contrappunti sfocati (i rapper). Fa macchia nella toscaneria del contesto il napoletano Francesco Paolantoni in un personaggio che ha il suo archetipo nel gogoliano Chlestakov di L’ispettore generale (1836).

 Baci e abbracci
(1999) on IMDb