Patrick Jane è consulente al California Bureau of Investigation (CBI), dove aiuta la squadra investigativa coordinata dal sergente Teresa Lisbon e formata da Kimball Cho, Wayne Rigsby e Grace Van Pelt usando il suo particolare talento da mentalista. La sua dote gli permette di notare ogni piccolo dettaglio, ogni sfuggevole particolare, magari inutile all’apparenza, che per Patrick diventa un prezioso tassello del puzzle che lo porterà a risolvere, caso dopo caso, tutti i delitti a cui viene assegnata la squadra investigativa di cui fa parte. Il suo talento però non gli ha portato solo successi. Ha un passato segnato da una tragedia, causata dalla spavalderia nello sfruttare la sua dote, fingendosi sensitivo, che ha provocato le ire di John il Rosso, un assassino seriale che ha sterminato la sua famiglia provocandogli un crollo psicologico. Proprio a causa sua si noterà il lato oscuro di Patrick, persona apparentemente solare e serena, ma nel profondo turbata e desiderosa di vendicare la sua famiglia.
Samurai Gourmet (野武士のグルメ, Nobushi no gurume) è una serie televisiva giapponese diffusa a partire dal 17 marzo 2017 su Netflix. L’attore principale è Naoto Takenaka. La distribuzione in Italia non presenta una localizzazione audio ma solo nei sottotitoli ai vari episodi.
Takeshi Kasumi, 60 anni, ha dedicato la sua intera vita al suo lavoro in modo devoto e diligente. Una volta in pensione non sa come trascorrere il suo tempo libero. Una birra bevuta a metà pomeriggio gli farà capire che davanti a lui c’è la possibilità di esplorare un mondo culinario che lui non immaginava. Sarà accompagnato nelle varie scoperte culinarie da un samurai dell’epoca feudale giapponese creato dalla sua immaginazione che gli farà da modello per superare le sue titubanze.
La miniserie si concentra sulla portata devastante del disastro di Černobyl’ che si verificò nell’Ucraina sovietica il 26 aprile 1986, rivelando come e perché è accaduto, e raccontando le vicende degli eroi che hanno combattuto a costo della loro vita.
Louie è una serie televisivastatunitense trasmessa dal 2010 al 2015 dal canale FX. La serie televisiva è scritta, diretta, interpretata, montata e prodotta dal suo stesso ideatore, il comicostand-upLouis C.K.,[1] che recita una versione fittizia di se stesso: un comico e padre divorziato che cresce le sue due figlie nella città di New York. La serie ha un formato piuttosto libero ed atipico, caratterizzato da storyline per lo più sconnesse e da segmenti (descritti come «sketch estesi»)[2] che ruotano attorno alla vita di Louie, intervallate da performance stand-up dal vivo. La serie è liberamente ispirata alla vita di Louis C.K., e lo mostra sul palco come un comico e giù dal palco come un padre di due bambine appena divorziato. Ogni episodio è costituito da due storie che possono essere collegate tematicamente o meno, oppure da un’unica storia che dura per tutto l’episodio, spesso composta da diverse scene connesse tra loro. Le scene sono intervallate da performance comiche originali di C.K., che solitamente hanno luogo in piccoli locali di cabaret di New York, tra cui Comedy Cellar e Carolines a Manhattan. Nella prima stagione vengono mostrate occasionalmente brevi conversazioni tra Louie e il suo terapeuta.
Le storie mostrate nella serie sono generalmente distinte le une dalle altre, anche se saltuariamente alcuni personaggi ricorrenti (come Pamela, amica di Louie) creano una fittizia continuity tra gli episodi. In varie occasioni, infatti, la continuità non è tenuta in considerazione. Ad esempio, in due differenti episodi vengono mostrate due attrici e due personaggi molto diversi per interpretare il ruolo della madre di Louie.[8] Come spiegato da C.K., «ogni episodio ha il proprio scopo, e semplicemente non importa se va a scombinare lo scopo di un altro episodio».[9] Alcune storie, inoltre, si svolgono al di fuori della normale linea temporale della serie, come nell’episodio God in cui Louie viene mostrato durante la sua infanzia, oppure in Oh Louie, che si svolge nove anni prima che iniziasse la sua carriera di comico. L’episodio pilota include sequenze di una gita scolastica e di un imbarazzante primo appuntamento, mentre gli episodi successivi affrontano una grande varietà di temi, tra cui il divorzio, il sesso, la depressione, l’orientamento sessuale e il senso di colpa cattolico.
The Young Pope è una serie televisivaitalo–franco–spagnola di genere drammatico ideata e diretta da Paolo Sorrentino, che ha esordito il 21 ottobre 2016 sul canale satellitareSky Atlantic.Lenny Belardo è un cardinale giovane, mite e dallo scarso peso politico. Abbandonato in orfanotrofio in tenera età, Lenny è continuamente tormentato da tale abbandono e ha sviluppato un rapporto molto turbolento con la fede e con Dio. Inaspettatamente, Lenny viene eletto pontefice dal collegio cardinalizio, che crede forse di aver trovato una pedina da poter manovrare a piacimento. Tuttavia Lenny, salito al soglio pontificio con il nome pontificale di Pio XIII, si dimostrerà un papa controverso e per nulla incline a farsi comandare, machiavellico e manipolatore.
Premessa: la presente recensione si basa sulla visione di due delle 15 parti in cui è suddivisa l’opera e, più precisamente, sulla Parte 5 “1939-1952 – La devastazione della guerra e un nuovo linguaggio filmico” e la Parte 9 “1967-1979 – Il nuovo cinema americano”. Nel 2004 usciva il libro “The Story of Film” del critico e produttore Mark Cousins nel quale si mostrava come i registi venissero influenzati al contempo dagli eventi storici del loro tempo e dalle opere dei colleghi. Cousins dimostrava, ad esempio, che i melodrammi di Douglas Sirk degli anni Cinquanta avevano influenzato l’opera di Rainer Werner Fassbinder oppure che la saga di Star Wars aveva origini La fortezza nascosta di Akira Kurosawa. Oggi queste suggestioni, espresse allora solo con parole, diventano anche immagini e quindi la testimonianza e le tesi si rafforzano e offrono allo spettatore una possibilità di verifica. Va dato onore al merito sia all’autore che alla produzione, a cui vanno associati coloro i quali nel mondo (in Italia BIM) hanno deciso di distribuire questa lunga maratona che, apparentemente, potrebbe sembrare dedicata alle scuole superiori e/o alle università. C’è invece una notevole originalità alla base delle scelte del regista. Cousins non si è limitato a riproporre sequenze o spezzoni di film (sono comunque più di mille) commentandoli. È andato nei luoghi dove sono stati girati i più importanti e significativi per ricercarne le tracce. Per quanto riguarda poi le testimonianze ha fatto un lavoro prezioso andando a ricercare coloro che avevano partecipato alla realizzazione dei film sia che fossero registi (preziose le dichiarazioni attuali di Stanley Donen ad esempio) sia che si trattasse di sceneggiatori, direttori della fotografia, attori ecc. C’è poi un elemento fondamentale che distingue quest’opera che si può definire monumentale senza per questo rinserrarla in una sorta di archivio polveroso. Cousins riesce a mostrare come la tecnica nel cinema sia stata fondamentale per permettere agli artisti di esprimersi. Nella Parte 5 ad esempio ribadisce più volte il concetto e il valore della scoperta della profondità di campo. Lo fa senza pedanteria, mostrando e dimostrando ogni volta in maniera brillante ma non per questo meno puntuale e precisa, come la scoperta di questa modalità di messa a fuoco abbia consentito al cinema di fare un fondamentale balzo in avanti sul piano della significazione. Possiamo immaginare che anche il John Ford che rispondeva a monosillabi spiazzanti al Bogdanovich che gli poneva domande da cinefilo appassionato (e che qui viene mostrato nel suo ostinato rifiuto a qualsiasi teorizzazione) direbbe il suo “Yes” a questa storia che si fa viva memoria.
Questa serie la trovate anche su RaiPlay in streaming.
Tiger Mask W (タイガーマスクWTaigā Masuku Daburu?) è una serie televisivaanime basata sul mangaL’Uomo Tigre di Ikki Kajiwara e Naoki Tsuji, prodotta da Toei Animation e diretta da Toshiaki Komura. È stata prodotta in 38 episodi, trasmessi per la prima volta dalla TV Asahi a partire dal 1º ottobre 2016, 47º anniversario della prima del prequel.[1] Rientra nelle iniziative per festeggiare i sessant’anni di attività della casa produttrice. La New Japan Pro-Wrestling ha partecipato attivamente al progetto e al suo interno ci sono diversi camei di atleti della federazione in versione anime La nuova storia inizia verso la fine del 2016, quarantacinque anni dopo la fuga di Naoto Date la notte del 3 settembre 1971[3], e finisce nell’estate del 2017. Il Giappone è ora un moderno paese sviluppato e la vecchia Japan Pro-Wrestling Association dei tempi di gloria non esiste più.Racconta le vicende di Naoto Azuma, un giovane orfano che, tre anni prima, nel 2013, era unito a Takuma Fujii dalla passione per il puroresu. Per questo frequentavano entrambi la piccola palestra Zipangu Pro-Wrestling gestita da Daisuke Fujii, il padre del secondo. Tuttavia, le loro vite vengono drammaticamente sconvolte un giorno di fine marzo[4] in cui, durante un match organizzato dalla GWM (Global Wrestling Monopoly), una potente federazione di wrestling americana, il malvagio Yellow Devil sconfigge senza pietà Daisuke, lasciandolo invalido e condannando così la Zipangu alla rovina.
Made in Abyss (メイドインアビス Meido in Abisu?, lett. “Creato nell’Abisso”) è un manga scritto e disegnato da Akihito Tsukushi, pubblicato online sul sito Manga Life Win di Takeshobo dal 20 ottobre 2012. L’edizione italiana viene pubblicata da J-Pop dal 14 marzo 2018.
Un adattamento anime, prodotto da Kinema Citrus e comprendente due stagioni televisive e un lungometraggio, è stato trasmesso in Giappone dal 7 luglio 2017 al 28 settembre 2022. In Italia l’anime viene pubblicato da Dynit, sia in versione sottotitolata che doppiata.
Riko, una ragazzina di dodici anni, vive all’orfanotrofio Belchero nella città di Orth. La città si affaccia su un’enorme voragine nel terreno denominata Abisso, dal diametro di 1000 metri e dalla profondità sconosciuta. Questa voragine è una fonte di magici cimeli che vengono raccolti per essere rivenduti in superficie, ed è meta di viaggio per molti esploratori da ogni parte del mondo. Tuttavia, solo pochissimi esploratori esperti, chiamati fischietti bianchi, sono tornati in superficie dagli strati più bassi mentre tutti gli altri sono rimasti in profondità o sono deceduti per causa della maledizione.
Ogni strato di profondità presenta delle caratteristiche differenti a partire dalla vegetazione e dalla fauna che lo popola, per finire ai sintomi di risalita che si fanno più gravi man mano che ci si discende. Un giorno Riko, mentre è in giro nel primo strato dell’Abisso alla ricerca di cimeli viene attaccata da un mostro e Reg, uno strano bambino robotico, la salva scacciando il mostro con un cimelio. Riko, assieme ai suoi amici, elabora uno stratagemma per far adottare anche Reg dall’orfanotrofio Belchero.
Giorni dopo, Riko entra in possesso di un messaggio proveniente dalle profondità dell’Abisso con su scritto un richiamo a scendere nella voragine. Riko è convinta che quel messaggio sia stato spedito da sua madre, Lyza, una dei cinque fischietti bianchi, anche lei un’esploratrice ormai scomparsa da anni, e decide di partire. Anche Reg si decide a partire per aiutare Riko nel suo viaggio e per scoprire le sue vere origini. I due bambini partono di nascosto, aiutati dai loro amici e intraprendono un viaggio con la consapevolezza di non poter più tornare in superficie. Durante il viaggio capirà che l’abisso è tanto speciale quanto pericoloso, soprattutto per la maledizione e le creature che vivono nei vari strati.
Il film Dawn of the Deep Soul si colloca cronologicamente tra la prima e la seconda stagione
American Gothic è una serie televisivastatunitense di genere drammatico creata da Corinne Brinkerhoff. La CBS annunciò una stagione di 13 episodi il 9 ottobre 2015. La serie è andata in onda per la prima volta il 22 giugno 2016.[1] Il 17 ottobre 2016 la CBS cancella la serie dopo una stagione.
Gli Hawthornes, una facoltosa famiglia altoborghese di Boston, vengono sconvolti in seguito alla scoperta della doppia vita del patriarca, il quale potrebbe aver avuto un passato da serial killer. A deteriorare i rapporti già delicati tra i familiari sono i pesanti sospetti che l’omicida abbia avuto un complice tra i membri della stessa famiglia.
La serie è un libero adattamento dei romanzi e dei racconti di Sir Arthur Conan Doyle e vede come protagonista il detective Sherlock Holmes, affiancato dal suo amico e assistente, il dottor John Watson. Le avventure dei due si svolgono però nella Londra odierna, e non in quella presentata da Doyle. Watson è un reduce della guerra in Afghanistan e deve ancora ritrovare il suo posto nella società. Quando un amico gli suggerisce di trovarsi un coinquilino con cui dividere le spese di un appartamento, si ritrova a vivere con l’eccentrico Holmes, che col passare degli anni diventerà suo compagno di avventure. Sono state realizzate quattro stagioni, ognuna delle quali composta da tre episodi, oltre ad un mini episodio e ad un episodio speciale.
Deutschland 83 è una miniserie televisivatedesco–statunitense creata da Anna Winger e Jörg Winger, e diretta da Edward Berger e Samira Radsi. Il 14 ottobre 2016 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione chiamata Deutschland 86 che ha debuttato il 19 ottobre 2018.[2] Il 25 settembre 2020 su Prime Video è stata pubblicata la terza stagione dal titolo Deutschland 89.
La Terra è stata invasa da una potente razza aliena, che ha messo in ginocchio l’intero pianeta neutralizzando le apparecchiature elettroniche e sterminando il 90% della popolazione umana. Tom Mason, ex professore di storia all’Università di Boston, fa parte di un gruppo di resistenza nel reggimento Seconda Massachusetts. Gli alieni invasori, chiamati Espheni, sono umanoidi alti il doppio di un uomo ed esili come scheletri. Al loro servizio operano mostruosi esseri detti Skitter, creature molto simili a dei ragni giganti con sei arti inferiori e due superiori. Gli Skitter, controllati dagli Espheni, sono frutto di mutazioni genetiche applicate su razze precedentemente conquistate. Alcuni degli Skitter, comandati da Occhio Rosso, riescono però a ribellarsi al giogo Espheni e si alleano con Tom Mason. Gli Espheni dispongono inoltre di potenti robot detti Mech, dalla forma bipede e dai micidiali cannoncini laser, ed infine di navicelle volanti dette Beamer.
Nel 1977 Holden Ford, negoziatore frustrato dell’FBI, trova un’improbabile collaborazione nel navigato agente Bill Tench del reparto scienze comportamentali e nella professoressa Wendy Carr, con cui inizia a studiare una nuova tipologia di assassino, il cosiddetto “serial killer” e un nuovo metodo di indagine ed identificazione del colpevole chiamato “profilazione“, andando in varie prigioni degli Stati Uniti ad intervistare tutti i maggiori e famosi pluriomicidi che stanno scontando la loro pena.
La storia di un gruppo di sopravvissuti a un’epidemia di zombie che si è abbattuta su tutto il pianeta. Guidati dallo sceriffo Rick Grimes (interpretato dall’attore inglese Andrew Lincoln), i superstiti vagano alla ricerca di un posto sicuro dove rifugiarsi. Ma l’assedio quotidiano a cui sono sottoposti e il costante pericolo di morte non tardano a far emergere i peggiori istinti dell’essere umano. Nella battaglia per difendere la vita dei suoi famigliari e dei suoi compagni, Rick sarà costretto a rendersi conto che la paura e la disperazione dei sopravvissuti possono essere molto più insidiose dei morti viventi.
La nuova famiglia Addams (The New Addams Family) è una serie televisivacanadese–statunitense del 1998. È basata sui personaggi ideati da Charles Addams e sulla serie originale del 1964La famiglia Addams. La serie, in Italia, è stata trasmessa nel 1999 da Rai Uno. La serie poi fu replicata nel 2010 e nel 2013 sul canale Frisbee.Alcuni particolari sono cambiati rispetto all’originale, come la residenza degli Addams: nell’originale la residenza era 001 Cimitery Lane, mentre ora è 1313 Cimitery Lane. Quasi tutti i 65 episodi sono stati girati a Vancouver, nella Columbia Britannica,in Canada, mentre quelli finali negli Stati Uniti. La serie televisiva racconta le vicende della Famiglia Addams. La famiglia Addams è una famiglia stravagante e bizzarra, estremamente tetra per certi aspetti quanto comica per altri. I componenti della famiglia sono il padre (Gomez Addams), la moglie (Morticia Addams), lo zio Fester, la nonna Addams, la figlia Mercoledì, il figlio Pugsley e il maggiordomo Lurch. La famiglia abita al 1313 di Cemetery Lane in una specie di castello. Esattamente come in ogni famiglia, ognuno ha il proprio hobby, solamente che quelli della famiglia Addams sono estremamente stravaganti ed agghiaccianti, soprattutto agli occhi delle persone ospiti della famiglia. Gli hobby infatti, possono spaziare dal terrorizzare gli ospiti nel cimitero di famiglia, a cercare di tagliare la testa al fratellino più piccolo utilizzando una ghigliottina. Tuttavia la Famiglia Addams si ripropone di fare umorismo ed ironia su molti aspetti della cultura americana e nella maggior parte delle situazioni la famiglia cerca di esporre concetti ed idee giuste (anche se utilizzando sistemi un po’ estremi).
Nel XXIV secolo, il sistema solare è stato colonizzato dagli umani e si trova in una situazione di precario equilibrio geopolitico a causa delle tensioni fra la Terra e le ex-colonie marziane, oramai indipendenti sotto il vessillo della Repubblica congressuale marziana, e del degrado sociale in cui sopravvive gran parte della popolazione degli avamposti nella fascia principale degli asteroidi e sui pianeti esterni.
In questo difficile contesto, si intrecciano le vicende del detective di polizia Josephus Miller, di stanza su Cerere, a cui viene affidata l’indagine sulla scomparsa di una donna terrestre, Julie Andromeda Mao, e il secondo ufficiale del cargo porta ghiaccio Canterbury, James Holden, inavvertitamente coinvolto in un incidente che rischia di destabilizzare irreversibilmente le relazioni tra Marte e la Terra e innescare un conflitto interplanetario.
Voltron: Legendary Defender è una serie televisiva statunitense animata in computer grafica prodotta nel 2016 dalla DreamWorks Animation Television e diffusa da Netflix; è ispirata alla serie di montaggio americana Voltron degli anni ottanta, ricavata dall’assemblaggio di scene di varie serie animate giapponesi, fra cui Golion. In Italia il 28 agosto 2017 sono stati trasmessi 3 episodi in anteprima su K2 e la trasmissione della serie completa è iniziata l’11 settembre sempre sullo stesso canale.
Per millenni, l’Impero Galra ha afflitto l’universo distruggendo civiltà e schiavizzando varie razze. L’unica minaccia conosciuta abbastanza forte contro il potere e i piani dell’impero è il leggendario Voltron, un guerriero robot di 100 metri di altezza composto da cinque leoni, i piloti dei quali sono noti come i Paladini. Al punto cruciale della guerra che si concluse con la distruzione del pianeta Altea, Voltron fu separato nei cinque leoni da re Alfor di Altea per impedire che cadesse in possesso del potente e malvagio imperatore Zarkon, capo dei Galra. Re Alfor legò le energie dei leoni alla forza vitale di sua figlia Allura e li mandò attraverso l’universo in luoghi diversi, in attesa del momento in cui una nuova generazione di Paladini sarebbe apparsa e avrebbe guidato Voltron. La principessa Allura, il suo consigliere reale Coran e il castello Alteano dei leoni furono nascosti sul pianeta Arus insieme al Leone Nero. Nel presente, il percorso di conquista dell’Impero Galra e la ricerca di Voltron li ha condotti al sistema solare della Terra. Un gruppo di piloti spaziali – Shiro, Keith, Lance, Pidge e Hunk – scoprono il Leone Blu e vengono subito trascinati nella Guerra dei Galra. Incontrando la Principessa Allura, diventano i nuovi Paladini e riuniscono i cinque leoni per formare Voltron, iniziando la loro lotta per liberare l’universo dall’Impero Galra.
Mildred Pierce è mamma, moglie e casalinga nell’America della Grande Depressione. Tradita e abbandonata dal marito, tra una torta e l’altra cerca lavoro a Los Angeles per garantire futuro e privilegi alle sue bambine, Ray e Veda. Assunta come cameriera in una tavola calda, Mildred rivela presto il suo talento di cuoca e pasticcera, che mette in pratica aprendo un ristorante. Rialzata la testa ma segnata da un lutto profondo, Mildred prende letteralmente in mano il suo futuro e quello di Veda, musicalmente dotata e in evidente conflitto con lei. Tra una mamma indefessa e una figlia insidiosa si insinua Monty Beragorn, giocatore di polo ricco e viziato che pratica il dolce far niente. Ambientato negli anni Trenta e nell’America in crisi del repubblicano Herbert Hoover, Mildred Pierce è un (melo)dramma in cinque atti prodotto dalla HBO e magnificamente diretto da Todd Haynes. Mildred Pierce, come Lontano dal paradiso nove anni prima, mostra un’ossessiva fedeltà formale nei confronti di un genere che viene nondimeno attualizzato e modificato.
Haynes di fatto trasforma l’infiammabilità inesplosa e trattenuta dei mélo americani in un film (a puntate) che divampa sotto i nostri occhi. Un violento e viscerale congegno narrativo che non si limita a riesumare spoglie di un genere che fu per giocare col cuore e la memoria colta dei cinefili ma che affronta, sotto la compostezza della messa in scena, il sogno americano declinato al femminile. Al centro del dramma e alla periferia di Los Angeles abita una donna che sceglie di affermare la propria fermezza e il conseguente bagaglio di sofferenza. Adattamento fedele e puntuale dell’omonimo romanzo di James M. Cain, Mildred Pierce riprende un discorso cinematografico che non sembra soltanto citato e rivisitato nelle musiche, nelle scene, nei costumi e nella grafica dei titoli di testa ma pure splendidamente proseguito e aggiornato. Scegliendo il mélo come territorio della sua autopsia dell’America di quegli (e questi) anni, la mini-serie diventa una messa in discussione del presente compiuta attraverso uno sguardo predatato. Il vero dramma è che quella società è quasi uguale a questa, soltanto un po’ meno consapevole della propria stritolante violenza. Meno ‘nero’ e più ‘osservante’ della trasposizione del ’45 di Michael Curtiz (Il romanzo di Mildred) interpretata da Joan Crawford, la versione di Todd Haynes è un’esperienza emotiva purificatrice che mette in schermo il bene e il male, la luce e il buio, schierando davanti allo ‘specchio della vita’ una madre intraprendente che lotta e ‘impone’ la sua gentilezza e una figlia inappagata la cui cruda concupiscenza per la celebrità ignora tutti tranne se stessa. Black melodrama familiare, Mildred Pierce trova in Kate Winslet un’interprete mirabile nel restituire una donna che, emancipata dalla subalternità del ruolo, fa carriera nell’America ‘riformata’ e recuperata di Franklin Delano Roosevelt. Caparbia e ostinata, la sua Mildred è ‘al volante’ della vita e di quell’auto in cui trova riparo dalla pioggia e dalle afflizioni e da cui ‘riparte’ per ricominciare. Condotta via da un amante o ‘trasportata’ da un taxi è invece la Veda civettuola e crudele di Evan Rachel Wood decisa ad affrancarsi dalla provincia e dalla sua condizione a colpi di voce e di note. Insieme le due attrici daranno vita a un dramma di assordante tristezza, che non ha più i connotati fiabeschi del sogno ma quelli asfissianti di una sopportazione che diventa abitudine. Ma l’insurrezione è dietro la porta.
Pablo Escobar, El Patrón del Mal, uno dei piu grandi narcotrafficanti di droga dal 1975 agli anni novanta, viene raccontato in questa serie tv, dalla sua infanzia fino al suo declino. Conosciuto come il re della cocaina,con il suo Cartello di Medellín controllava gran parte della droga che entrava negli Stati Uniti, Messico, Portorico, Venezuela, Repubblica Dominicana e Spagna. E’ considerato come il criminale più ricco della storia, con un patrimonio stimato di 30 miliardi di dollari nei primi anni novanta.
La serie originale colombiana è composta da 113 episodi ma questa versione, presa da Netflix, è stata ricomposta in 74 episodi.Racconta in maniera diversa la storia di Pablo Escobar: mentre in Narcos viene raccontato più dal punto di vista americano qui troviamo di più quello colombiano. Molto più ricca di particolari ma che soffre di una produzione decisamente più povera rispetto a Narcos e che in alcuni momenti eccede in melodrammaticità tipica delle telenovelas sudamericane.
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