Sandokan è una miniserie televisiva del 1976 diretta da Sergio Sollima, interpretata da Kabir Bedi, Carole André, Philippe Leroy e Adolfo Celi e tratta dai romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari. La sceneggiatura si ispira in buona parte ai libri Le Tigri di Mompracem e I pirati della Malesia.
Universalmente riconosciuto come uno degli sceneggiati televisivi più famosi della storia della televisione italiana, Sandokan venne trasmesso dalla Rai in 6 episodi dal 6 gennaio all’8 febbraio del 1976, riscuotendo un grandissimo successo, soprattutto di pubblico.[1]Insieme agli sceneggiati Odissea (1968), Eneide (1971) e Gesù di Nazareth (1977), Sandokan inaugurò l’inizio di forme di coproduzione con produttori italiani e stranieri; in questo modo cominciò a delinearsi, negli anni settanta, una diversa articolazione delle fiction che tendeva a superare il genere “sceneggiato da opera edita” per allargarsi verso nuove frontiere, chiamando registi e intellettuali per rinnovare e ampliare l’offerta di fiction o di altri generi del palinsesto tv.[2]
James Brooke è un avventuriero nato in India da genitori inglesi; grazie ad una politica commerciale speculativa e ad una lotta senza quartiere ai ribelli locali (che lo ha consacrato come “lo sterminatore dei pirati”), negli anni, ha costruito un vero e proprio regno indipendente dalla madrepatria, che comanda con il titolo di “Raja Bianco di Sarawak“. A sfidarlo dallo scoglio di Mompracem, c’è Il pirata Sandokan, detto “la Tigre della Malesia”, principe locale spodestato anni addietro dagli anglosassoni.
Category: Serie Tv Anni ’70
Dov’è Anna? è uno sceneggiato televisivo di genere giallo del 1976, diretto da Piero Schivazappa, interpretato da Mariano Rigillo, Scilla Gabel e Pier Paolo Capponi e prodotto dalla RAI.Composto da sette puntate, questo giallo all’italiana televisivo è andato in onda in prima visione sulla Rete 1 della RAI dal 13 gennaio al 24 febbraio 1976, rimanendo agli annali come la fiction di maggior successo nella storia della televisione italiana[1].
Roma. Carlo e Anna sono una giovane coppia, sposata e senza figli, che all’apparenza vive una modesta e a tratti fin troppo tranquilla esistenza, lui rappresentante di libri porta a porta, e lei impiegata d’ufficio. Un giorno, improvvisamente e senza alcun sentore da parte di familiari e conoscenti, Anna scompare misteriosamente: non ci sono prove che la donna si sia allontanata di sua spontanea volontà, sia stata rapita o peggio uccisa. Il marito non vuole rassegnarsi al fatto di averla persa per sempre, e nel corso dei mesi successivi continua ostinatamente nella sua ricerca della verità, raccogliendo elementi e seguendo piste che però non portano a novità rilevanti; è aiutato da Bramante, commissario dal forte lato umano, e da Paola, amica e collega di lavoro di Anna, e che peraltro da tempo nutre per Carlo un sentimento di affetto. Ricostruendo gli avvenimenti precedenti alla sua scomparsa, tuttavia, Carlo vede emergere lati del tutto inaspettati della vita della moglie.
Un Serie TV di Silvio Maestranzi. Con Sergio Fantoni, Paola Pitagora, Lilla Brignone Formato Serie TV, Giallo, , numero episodi: 3. – Italia 1976.
Accusato di aver sottratto danaro dalla banca presso la quale lavora, un uomo (che effettivamente ha rubato per procurarsi la somma necessaria a curare la moglie gravemente malata) si uccide al termine di un drammatico interrogatorio condotto con l’ausilio della macchina della verità inventata dal dottor Thomas Norton. Il tragico gesto riaccende nell’opinione pubblica il dibattito sulla liceità dei metodi impiegati dalla polizia e getta nel dubbio lo scienziato che si sente indirettamente responsabile dell’accaduto. Ma a turbare ulteriormente il lavoro di Norton è l’inspiegabile omicidio della signora Sills, sua vicina di casa, che qualcuno ha sorpreso proprio nel suo laboratorio mentre egli era assente. Il delitto è avvenuto dopo che Norton ha scoperto casualmente che una pianta ornamentale donatagli dalla donna reagisce agli stimoli della macchina della verità fino a far registrare inequivocabili indizi di una sensibile attivita emotiva… Sarà proprio questa misteriosa “traccia verde” a smascherare l’assassino e a svelare le sue vere intenzioni. La traccia verde è un “giallo” piuttosto farraginoso e appesantito da troppi personaggi, che tentenna tra mystery e fantascienza nel tentativo di incuriosire e riuscir gradito al maggior numero di telespettatori. Lo spunto ricorda vagamente il romanzo di Gilda Musa “Giungla domestica” anche se l’argomento si ispira in maniera esplicita agli studi di Cleve Backster, che fu tra i primi sostenitori della realtà oggettiva, scientificamente sperimentabile, della percezione extra-sensoriale del mondo vegetale.
CHiPs è una serie televisiva statunitense andata in onda tra il 1977 e il 1983 sulla rete televisiva NBC. In Italia la serie è arrivata nel 1981 sulle TV locali e nel corso degli anni è stata spesso riproposta da diverse emittenti ottenendo sempre un buon successo.
La serie racconta le avventure di due agenti della California Highway Patrol di pattuglia sulle immense Freeway di Los Angeles a bordo delle loro motociclette. Frequenti erano gli inseguimenti e gli incidenti tra più veicoli causati da banditi in fuga.I due protagonisti sono il “macho” Francis (“Frank”) Llewellyn “Ponch” Poncherello e il più “equilibrato” agente Jonathan (“Jon”) Andrew Baker, coordinati dal sergente Joseph Getraer (Robert Pine), il comandante burbero del duo.Gli episodi erano di solito una combinazione di commedia leggera e poliziesco. Un episodio tipico iniziava con Ponch e Jon in pattuglia di routine o dopo essere stati assegnati ad una località come Malibu o Sunset Strip. Nel briefing alla Centrale il Sergente Getraer li incaricava di una particolare operazione da portare a termine. Di solito era presente anche una sottotrama scanzonata, Dopo alcuni tentativi falliti di arrestare la banda che stava minacciando le autostrade di Los Angeles, l’episodio culminava invariabilmente in Ponch e Jon che conducevano una caccia ai sospettati (spesso assistiti da altri membri della loro divisione), culminando con una serie spettacolare di veicoli incidentati. La puntata terminava in genere con una scenetta “leggera” in cui Ponch e Jon partecipavano a una nuova attività (come lo sci d’acqua o il paracadutismo). Queste scenette erano ideate per mostrare lo stile di vita glamour della California meridionale. Spesso, Ponch tentava di impressionare una donna che aveva incontrato durante l’episodio con la sua abilità atletica, solo per fallire e fornire a Jon, Getraer e altri il pretesto per molte risate.
I sopravvissuti (Survivors) è una serie televisiva britannica del 1975 di ambientazione post apocalittica.La trama si basa su uno scenario in cui il mondo intero è stato colpito da una epidemia dovuta ad un virus altamente letale, al quale è scampato solo l’1% dell’intera popolazione.La serie fu creata e prodotta da Terry Nation (già creatore degli alieni Dalek per la serie di fantascienza britannica Doctor Who, e creatore anche della serie Blake’s 7) per la BBC ed è costituita da 38 episodi da 50 minuti, divisi in tre stagioni. Il primo episodio della prima stagione fu trasmesso in Inghilterra nel 1975 sul canale BBC1, a seguire successivamente nel 1976 e 1977.
Il mondo è stato colpito da un’epidemia dovuta ad un virus altamente letale, a cui è scampato soltanto l’1% dell’intera popolazione. La sigla di testa riassume in brevissime inquadrature l’antefatto: un organismo patogeno, studiato o creato in laboratorio, sfugge al controllo e si diffonde globalmente, come simboleggiato dai timbri aeroportuali di varie nazioni.
M*A*S*H è una serie televisiva statunitense creata da Larry Gelbart, ispirata dal film M*A*S*H (1970) di Robert Altman, che a sua volta era tratto liberamente dal romanzo (e dai suoi seguiti): M*A*S*H: A Novel About Three Army Doctors (1968) scritta da Richard Hooker (nome d’arte di H. Richard Hornberger). La serie inoltre è influenzata dal romanzo Comma 22 (1961) di Joseph Heller.Andata in onda dal 17 settembre 1972 al 28 febbraio 1983, per un totale di 11 stagioni e 251 episodi, la puntata finale è risultata essere per molti anni la più vista della storia della televisione americana (con 105,9 milioni di telespettatori), record detenuto fino al 2010 e superato, con 111 milioni, dal SuperBowl.Oltre al grande successo di pubblico, la serie riscosse unanimi consensi dalla critica televisiva e colse numerosi premi, tra i quali 14 Emmy Awards(con ben 109 nomination) e 7 Golden Globe.La versione originale ha in sottofondo le false risate del pubblico, quella italiana ne è sprovvista.
M*A*S*H è una tragicommedia incentrata sulle vicissitudini del 4077th Mobile Army Surgical Hospital (Ospedale Chirurgico da Campo dell’Esercito) statunitense in Uijeongbu, Corea, durante la Guerra di Corea (1950–1953).Molte delle situazioni raccontate, anche le più assurde, sono realmente accadute, come testimoniano molti dei veterani del conflitto
Daikengo il guardiano dello spazio (宇宙魔神ダイケンゴー Uchū majin Daikengō?) è una serie televisiva anime giapponese prodotta da Toei Company e realizzata dallo studio Tori Production in 26 episodi nel 1978, creata da Akiyoshi Sakai.
La storia ha inizio sul pianeta Emperius, attaccato dalle truppe del pianeta Magellano. Per fronteggiarne l’avanzata, il principe ereditario di Emperius, Samson, affronta le milizie nemiche su un pianeta vicino, rimanendo però ucciso per mano del generale dell’esercito dei magellani, Roboleon. Il re di Emperius, Empel, caduto Samson, suo primogenito ed erede, nonché ultimo baluardo contro l’avanzata nemica, decide allora di risvegliare il dio-demone cosmico Daikengo. Questo robot gigante torna attivo ogni 950 anni al passaggio di una particolare cometa, la “Stella del guardiano”, che lo colpisce con le sue radiazioni.
Getter Robot (ゲッターロボ Gettā Robo?) è un anime televisivo di 51 episodi, realizzato nel 1972 da Toei Animation su soggetto di Go Nagai, che nello stesso anno, con la collaborazione di Ken Ishikawa, ne trasse anche un manga. La serie animata è stata trasmessa in Italia con il titolo di Space Robot (mentre il mecha veniva chiamato “Getta Robot”). Durante il primo passaggio televisivo, solo 39 episodi sui 51 totali vennero doppiati.Getter Robot è stato il primo robot componibile e trasformabile. Il nome stesso del robot ricorda tale caratteristica (in giapponese la parola “gattai” significa “unione” o “trasformazione”.Getter Robot ebbe un certo successo e alla prima serie (animata e a fumetti) ne fecero seguito numerose altre.
Mentre sta studiando le peculiarità dei misteriosi Raggi Getter per usarli come fonte di energia, il Professor Saotome si rende conto che la Terra è in gravissimo pericolo. Il popolo del Regno dei DInosauri, rimasto in ibernazione sin dal Mesozoico, si sta risvegliando e si prepara e riconquistare il pianeta che un tempo gli apparteneva. Saotome quindi costruisce un robot , il Getter Robot, e si mette alla ricerca di tre piloti in grado di utilizzarne a pieno le 3 diverse configurazioni. Alla fine sono scelti Ryoma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe e, con loro alla guida, il Getter Robot affronterà la minaccia venuta dal passato.
Getta Robot (titolo TV) o Getta Robot G (titolo DVD) (ゲッターロボG Gettā Robo G?), conosciuta anche come Getter Robot G è una serie televisiva animerobotica creata da Gō Nagai e Ken Ishikawa, seguito di Getter Robot. La serie, realizzata nel 1975, si compone di 39 episodi. Da essa è stato tratto un manga di due volumi.
La storia inizia esattamente dove finiva Getter Robot. La pace per i nostri eroi, però, è di breve durata, in quanto subito si affaccia un nuovo nemico, l’Impero dei 100 Oni (dei Demoni, nella versione televisiva italiana).
Astro Boy (鉄腕アトム Tetsuwan Atomu?, lett. “Atom dal braccio di ferro”) è un manga del mangaka Osamu Tezuka. Considerato uno dei più grandi e importanti capolavori della storia del fumetto giapponese, è composto da 23 volumi, pubblicati in Giappone tra l’aprile del 1952 e il marzo del 1968 sulla rivista Shonen di Kobunsha, sussidiaria della Kodansha. Il manga ha venduto, approssimativamente, 100 milioni di copie divenendo quindi uno dei manga più popolari e influenti di tutti i tempi.
La storica e pionieristica serie animata prodotta dalla Mushi Productions, che ne fu tratta a partire dal 1963, è stata la prima ad avere le caratteristiche che sarebbero poi peculiari della produzione giapponese, tanto da meritarsi il nome specifico di “anime”.
Il protagonista, Atom (Astro Boy/Astroboy in Occidente), nacque su Atom Taishi (lett. “Atom l’ambasciatore”), un’opera precedente di Tezuka. Egli non va confuso con Capitan Jet (ジェッターマルス Jetter Mars?), personaggio molto simile ad Atom e titolare di una propria serie animata, che Tezuka sviluppò in epoca molto posteriore, rimaneggiando superficialmente le fattezze, le caratteristiche e i poteri di Atom/Astro Boy, nonché alcuni personaggi comprimari. Astro Boy è considerato uno dei personaggi simbolo della tradizione manga e anime giapponese, e in generale è ricordato come uno dei personaggi più importanti della storia del fumetto mondiale. La rivista inglese Empire l’ha classificato 43º nella lista dei 50 migliori personaggi della storia del fumetto (The 50 Greatest Comic Book Characters).
Daitarn 3 (無敵鋼人ダイターン3 Muteki kōjin Daitān 3?, letteralmente: “Daitarn 3, l’invincibile uomo d’acciaio”)[1], conosciuto anche come L’imbattibile Daitarn 3[2], è una serie anime televisiva giapponese di genere mecha, prodotta dalla Sunrise e creata da Yoshiyuki Tomino, autore anche di Gundam, con il mecha design di Kunio Ōkawara e le musiche di Takeo Watanabe e Yūshi Matsuyama.
La serie, composta di 40 episodi, fu realizzata nel 1978, e trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980.
All’inizio del XXI secolo, strani avvenimenti e misteriose sparizioni di persone iniziano ad accadere sulla Terra. Dietro ci sono i Meganoidi, cyborg creati su Marte dal professor Haran Sozo, sfuggiti al suo controllo. A capo della loro collettività ci sono il malvagio Don Zauker (Don Zauser nell’originale giapponese), un robot dalla struttura fisica primitiva con un cervello umanoide, che si esprime in modo inintelligibile; e Koros, la sua sacerdotessa e interprete, un’inquietante cyborg femminile dal fascino glaciale.
I Meganoidi vogliono schiavizzare l’umanità e trasformare i “migliori” esemplari in Meganoidi. Hanno sviluppato una tecnologia sorprendente con la quale hanno realizzato le Macchine della Morte, una strana sorta di astronavi/robot, spesso dotate di immense mani, che rende i Comandanti Meganoidi in grado di trasformarsi in Megaborg, enormi robot da combattimento.
A contrastare i loro piani c’è Haran Banjo, il figlio del professor Sozo, che pilota il gigantesco robot trasformabile Daitarn 3. Lo affiancano Garrison Tokida (maggiordomo tuttofare) e Beauty Tachibana (bionda mozzafiato, figlia di un famoso imprenditore ex-socio in affari del padre di Banjo). A loro presto si aggiungono Reika Sanjo (ex agente dell’Interpol) e il piccolo Toppy (orfano salvato da Reika (puntata n2)
Yattaman (タイムボカンシリーズ ヤッターマン Time Bokan Series: Yattaman?) è un anime giapponese prodotto nel 1977 dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan, di cui è la seconda e la più famosa.
La storia si svolge negli anni ottanta in un periodo di tempo lungo alcuni anni. Il terzetto di ladri e truffatori conosciuto come Trio Drombo, il cui simbolo è un teschio, viene contattato e “arruolato” dal Dottor Dokrobei, un misterioso e potentissimo personaggio che si presenta loro sempre e solo in voce, collocata all’interno di un oggetto diverso di volta in volta, con impresso un teschio, che poi al termine della spiegazione, esplode. Il loro compito, da quel momento, sarà trovare i quattro frammenti della pietra Dokrostone, riuniti i quali si potrà ottenere un favoloso tesoro (il gran filone d’oro citato nella sigla italiana). Il Trio Drombo inizia così a organizzare l’ennesima truffa per poter racimolare i soldi necessari alla realizzazione del robot da combattimento che li porterà nel luogo dove secondo Dokrobei “dovrebbe” esserci un frammento della pietra. Inutile dire che l’intuizione del Dottore nella maggior parte dei casi si rivelerà sbagliata.
Uova fatali è uno sceneggiato televisivo in due puntate prodotto e trasmesso dalla RAI nel 1977, diretto da Ugo Gregoretti e ispirato all’omonimo romanzo fantastico di Michail Afanas’evič Bulgakov.Nella storia dello sviluppo tecnico della televisione italiana (all’epoca dominata dalla RAI, essendo ancora insignificante il contributo delle neonate stazioni TV locali, ed ancora di là da venire il duopolio con Mediaset), lo sceneggiato si distinse per aver pionieristicamente fatto ampio uso della ripresa in Chroma key. Nell’occasione vennero usate come sfondo anche immagini tratte da L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov.
Il professor Persikov, direttore dell’istituto di zoologia di Mosca negli anni venti, riesce a mettere a punto un potente raggio in grado di accelerare vertiginosamente la riproduzione delle cellule animali, provocando in tal modo la “resurrezione” involontaria di mostruosi rettili, che causeranno uno sconvolgimento nel rigido ordine della società sovietica dell’epoca.Alla voce del regista fuori campo, erano affidati il commento e la lettura di brani originali tratti dall’opera di Bulgakov.
Mazinga Z (マジンガーZ Majingā Z?) è il primo anime giapponese, in ordine cronologico, basato sulla storia di un grande robot pilotato da un essere umano e costituisce il primo capitolo della saga dedicata a Mazinga nonché il capostipite del genere Super Robot. Fu creato da Gō Nagai nel 1972 come filiazione dell’omonimo manga.
Una seconda versione del manga, meglio curata e diretta a un pubblico più maturo, fu realizzata da Gosaku Ota. In Italia venne trasmesso per la prima volta dal 21 gennaio 1980 da Rai 1 (all’epoca Rete 1) con soli 51 dei 92 episodi. I restanti vanno in onda da settembre 2015 sulla rete a pagamento Man-ga.
La storia narra di un enorme robot costruito dall’anziano scienziato Juzo Kabuto e lasciato in eredità, alla sua morte, al nipote Koji Kabuto (in Italia Ryo in questa serie, poi Koji nel Grande Mazinga e poi Alcor in Goldrake). Compito dell’automa è quello di sventare i piani del malvagio Dottor Inferno (in Italia Dottor Inferno in Mazinga Z e poi Dr Hell nel Grande Mazinga e Mazinkaiser), uno scienziato tedesco che nel 1962 aveva partecipato con Kabuto e altri colleghi a una spedizione archeologica nell’isola greca di Bardos (Rodi nell’adattamento italiano), alla scoperta dei resti della civiltà micenea. Ritrovato l’esercito di mostri meccanici costruiti dai Micenei (Mikenes in originale), il dottor Hell svelava le sue reali intenzioni uccidendo tutti i presenti (tranne Kabuto, che riuscì a fuggire) e impossessandosi dell’antica tecnologia, con lo scopo di far tornare sulla terra i discendenti dell’antico popolo greco (costretti per secoli a rifugiarsi nelle viscere della Terra) e insieme ad essi dominare il mondo.
Il Professor Kabuto, tornato in patria, dirige il centro ricerche per l’Energia Fotoatomica, per lasciarlo al professor Yumi appena scoperta una lega metallica resistentissima, la lega Z, e andare a costruire Mazinga Z. Nell’Istituto viene creata Afrodite A, un robot meno potente, dalle fattezze femminili, costruito dal Professor Yumi e pilotato da Sayaka Yumi, figlia del direttore dell’istituto. Più avanti si unisce a questi il Boss Robot (che Koji nell’originale giapponese prende in giro, chiamandolo col gioco di parole Borot, sinonimo di ferraglia), guidato da Boss, Nuke e Mucha, compagni di scuola di Koji, le cui imprese costituiscono il lato comico della serie.
Il Grande Mazinger (グレートマジンガー Gurēto Majingā?) è una serie televisiva anime mecha creata dall’autore giapponese Gō Nagai. La serie, composta di 56 episodi, si inserisce nello stesso universo narrativo al quale appartengono anche UFO Robot Goldrake e Mazinga Z.
La serie ha praticamente inizio da dove terminava quella di Mazinga Z che si concludeva con una puntata dove il Grande Mazinger veniva in aiuto di quest’ultimo. Esiste inoltre un lungometraggio che fa da ponte tra le due serie (Mazinga Z contro il Generale Nero).
La Terra è sotto la minaccia dei Mikenes, ovvero l’antico popolo greco dei Micenei, che un cataclisma aveva costretto a rifugiarsi per millenni nelle viscere del pianeta, affidando la loro sopravvivenza a un sole artificiale. Per questo motivo i loro corpi diventano deboli e malati ed essi devono trasformarsi in cyborg per sopravvivere. In età recente, un gruppo di ufficiali guidati dal perfido Generale Nero, che hanno convertito i propri corpi in quelli di giganteschi automi, si impadronisce con la forza del regno e ne trasforma la popolazione, parte in soldati robot (tra questi anche il loro monarca, principe Kerubinus, che viene imprigionato) e parte in mostri da combattimento, con l’evidente scopo di iniziare una guerra di conquista.
Gaiking, il robot guerriero (大空魔竜ガイキング Daikū Maryū Gaiking?, Drago Demone Spaziale Gaiking) è una serie televisiva anime di genere mecha in 44 episodi, prodotto dalla Toei Animation nel 1976.
Zela, pianeta situato nella galassia del Cigno ad una distanza di circa 6.000 anni luce dalla Terra, era un mondo prospero e fiorente, ed i suoi abitanti vivevano in uno stato culturalmente e scientificamente avanzatissimo. Ma la loro sopravvivenza era messa costantemente in grande pericolo a causa del loro sole Sigma, che a seguito delle pericolose reazioni nucleari prodotte stava velocemente mutandosi in un micidiale buco nero. Fu così che per effetto della fortissima gravità esercitata da Sigma sul pianeta, gli abitanti si trovarono costretti a trasferirsi nel sottosuolo, costruendo un sole artificiale ed una città in cui vivere; tuttavia Zela veniva lentamente ma inesorabilmente attratto dal buco nero.
Gli zelani allora crearono un gigantesco robot senziente, Black Darius, sperando col suo aiuto di poter in tal modo salvarsi dalla sicura estinzione a cui sembravano esser destinati; ma tale creatura si rivelò tanto geniale quanto crudele e spietata. Non appena Darius ebbe il totale controllo del pianeta e degli abitanti, creò quattro esseri malvagi, “I Grandi Quattro” (Dankel, Desmond, Killer ed Ashmov) che diventarono i suoi subalterni per aiutarlo nella conquista dell’intero universo; inoltre diede origine anche all'”Armata dell’Orrore Nero”, formata da un numeroso esercito di zelani sottoposti prima al lavaggio del cervello e trasformati infine in cyborg.
In seguito, resosi conto di non poter evitare la distruzione di Zela, Darius decise allora di impossessarsi di un pianeta le cui caratteristiche fossero simili a quelle che una volta erano dello stesso Zela: e così la scelta fu quella di invadere la Terra, che gli zelani studiavano e conoscevano da migliaia di anni. In passato infatti numerose spedizioni di zelani avevano visitato la Terra, dando origine ad antiche civiltà e lasciando dietro di sé varie basi nascoste, forse in previsione di future colonizzazioni. Giunto il momento dell’invasione aliena, fortunatamente il nostro pianeta non si trova però impreparato agli attacchi del nemico.
Un film di Silvio Maestranzi. Con Pietro Biondi, Raoul Grassilli, Vittorio Congia Formato Serie TV, Storico, – Italia 1978
Ovvero l’irresistibile ascesa al potere di Mussolini e del fascismo, che sarebbe stata resistibile, afferma lo sceneggiato, senza la complicità del re Vittorio Emanuele III. Bravo Grassilli nei panni del «perdente» Facta, mediocre Biondi come «vincente» Mussolini.
Mobile Suit Gundam (機動戦士ガンダム Kidō senshi Gandamu?, lett. “Gundam il guerriero corazzato mobile”) è una serie televisivaanime del 1979, realizzata da Yoshiyuki Tomino e dallo staff creativo della Sunrise sotto lo pseudonimo collettivo di Hajime Yatate.
Il mondo abitato dall’umanità non è più costituito dalla sola Terra, ma si è allargato all’intera Sfera Terrestre, comprensiva della Luna e di sette aree situate intorno ai punti di Lagrange dell’orbita lunare chiamate Side, in cui orbitano centinaia di “isole spaziali”, enormi cilindri artificiali contenenti habitat adatti alla vita. Anno 0079 UC: il Principato di Zeon, situato in Side 3, dichiara la sua secessione dalla Federazione Terrestre, scatenando un violento conflitto, noto come Guerra di un anno, che infurierà su ogni continente della Terra ed in quasi ogni colonia spaziale e insediamento lunare. Zeon è inizialmente avvantaggiato dall’uso di un rivoluzionario tipo di arma, il mobile suit, un robot corazzato di aspetto antropomorfo pilotato da un essere umano.Quando una squadra di mobile suit di Zeon in ricognizione, disobbedendo agli ordini ricevuti, attacca la colonia di Side 7, gli abitanti di quest’ultima vengono a conoscenza della risposta della Federazione a questa nuova arma: il mobile suit Gundam. Con l’aiuto dei soldati federali superstiti della corazzata da trasporto Base Bianca, l’equipaggio di profughi inizia un’avventura che porterà un pugno di loro a cambiare il corso della guerra.
Ginguiser (超合体魔術ロボ ギンガイザー Chōgattai majutsu Robo Gingaizā?) è un anime televisivo giapponese robotico di 26 episodi del 1977, uno dei pochissimi del genere prodotti dalla Nippon Animation. È stato trasmesso in Italia per la prima volta nel 1982 su Rete 4.
L’impero alieno dei Sazoriani invade la Terra con enormi mostri meccanici al fine di ritrovare le tre “sfere di Anderes”. Queste sfere furono create 20.000 anni prima dagli stessi Sazoriani per concentrare l’energia della costellazione dello Scorpione e sconfiggere i Plasmani, altro popolo alieno, contro il quale essi sostennero una lunga guerra spaziale che vide il suo ultimo atto svolgersi proprio sulla Terra. Per contrastare gli invasori, il dottor Godo, ultimo discendente degli alieni Plasman, costruisce il Ginguiser e lo affida a quattro ragazzi, ovvero Goro Shigoron, Miki Akitsu, Torajiro Haranami e Zanta Minami, dotati di poteri magici (il “punto barriera”) e perciò in grado di pilotare Ginguiser, e che girano il mondo con il loro spettacolo ambulante di magia. Il Ginguiser è il risultato dell’unione, piuttosto complessa, dei mezzi pilotati dai quattro ragazzi: i robot Spin Lancer, Grand Fighter, Bull Gator ed il velivolo Air Roin.
Jeeg robot d’acciaio (鋼鉄ジーグ Kōtetsu Jīgu?) è un manga giapponese a tematica mecha, pubblicato per la prima volta su una rivista dalla Kōdansha nell’aprile del 1975. Gō Nagai si occupò del soggetto e Tatsuya Yasuda dei disegni. La storia tratta del risveglio dal sonno millenario dell’antico popolo Yamatai, governato da Himika e dai suoi tre comandanti: Ikima, Amaso e Mimashi. A contrastarli interviene Hiroshi con Jeeg.
Dal manga è stata tratta una serie televisiva anime di 46 episodi, prodotta dalla Toei Animation sempre nel 1975. La serie è stata trasmessa per la prima volta in Italia nel 1979[1][2], dove ha riscosso un notevole successo, paragonabile solo a quello di altre serie del genere, come UFO Robot Goldrake e le serie di Mazinga. Nel 2007 è uscito in Giappone l’anime Shin Jeeg Robot d’acciaio che riprende la trama del manga di Nagai e che vede un nuovo protagonista, insieme a diversi personaggi storici.
Il professor Shiba, noto scienziato giapponese, durante una ricerca archeologica, scopre una antica campana di bronzo appartenuta all’antico popolo Yamatai, soggetto alla malvagia regina Himika. Una popolazione che ha sempre fatto come regola di vita la sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Il popolo Yamatai non si è estinto, si è ibernato nella roccia in attesa di ritornare in vita: solo la magica campana di bronzo gli permetterebbe di conquistare il mondo: per questo il professore decide di nascondere la campana e approfittando di un grave incidente di laboratorio in cui viene disgraziatamente coinvolto suo figlio Hiroshi, gli salva la vita trasformandolo in cyborg e gli miniaturizza nel petto la campana, rendendolo invulnerabile.