Tre nipoti e un maggiordomo (Family Affair) è una sitcomstatunitense andata in onda tra il 1966 e il 1971
L’ingegnere civile e scapolo Bill Davis tenta di allevare i bambini orfani di suo fratello Bob (morto in un incidente d’auto circa un anno prima dell’ambientazione temporale del primo episodio) nel suo lussuoso appartamento di New York. Davis può contare sull’aiuto del signor Giles French, una sorta di maggiordomo, balia e tuttofare che condivide con il padrone di casa la responsabilità di prendersi cura della quindicenne Cissy e dei due gemelli di sei anni Jody e Buffy. I cinque vivono al 600 della 62ª strada a Manhattan (l’indirizzo viene fornito da French quando iscrive Buffy e Jody alla scuola).
Gli episodi mancanti non li ho trovati, non richiedetemeli.
Don Giovanni Minzoni, pluridecorato cappellano militare durante la prima guerra mondiale, è attivo nell’assistenza sia alle persone disagiate che ai familiari delle vittime dello squadrismo fascista; egli si dimostra contrario alla politica di terrore che sembra crescere nella provincia di Ferrara, secondo le direttive imposte da Italo Balbo, in quel momento capo della polizia, e per questo viene dapprima minacciato da Augusto Maran, un fascista del luogo, e poi ucciso a bastonate la sera del 23 agosto 1923 da un gruppo di fascisti mentre, in compagnia dell’amico Enrico Bondanelli, stava facendo ritorno alla canonica. Arrigo Pozzi, un giornalista dell’Avvenire d’Italia, raccoglie notizie e testimonianze, identificando in Antonio Lanzoni, un altro fascista di Argenta, uno degli aggressori e Ida, la sorella della vittima, rifiuta sia le condoglianze porte da Tommaso Beltrani, il fiduciario del fascio di Ferrara, che la rappresentanza fascista ai funerali del fratello.
Heidi (アルプスの少女ハイジArupusu no shōjo Haiji?, lett. “Heidi, la ragazza delle Alpi”), basato sull’omonimo romanzo per ragazzi scritto nel 1880 dall’autrice svizzeraJohanna Spyri, è una serie animata co-prodotta nel 1974 dallo studio di animazione giapponese Zuiyo Eizo (da cui più tardi nacque la Nippon Animation) e dalla tedesca Taurus Film, diretta da Isao Takahata e disegnata da Hayao Miyazaki.La serie di Heidi è considerata precorritrice del filone del World Masterpiece Theater, che inizierà nel successivo anno 1975, poiché ne presenta già le tre caratteristiche fondamentali: essere tratta da un libro occidentale, raccontare la vita quotidiana, e essere prodotta dalla Nippon Animation.
Sulle Alpi svizzere negli anni trenta del XIX secolo, Heidi è rimasta orfana in tenera età e sua zia Dete si è presa cura di lei fino all’età di 5 anni fino a quando trova lavoro a Francoforte non potendosi più occupare della bambina: è quindi costretta ad affidarla all’unico suo parente ancora in vita, il nonno da tutti conosciuto come “il vecchio dell’Alpe”, uomo burbero e misantropo che vive in una casetta di montagna isolato da tutti, nei pressi del paese collinare di Dorfli, presso Maienfeld. Dalla presenza nelle strade del paese della bandiera del distretto svizzero del Rheintal, nello stato cantonale di San Gallo, si presume che il paese del nonno di Heidi si trovi proprio in quel cantone della Confederazione Elvetica.Il vecchio, soldato pensionato, prende in casa la bambina di malavoglia, ma la simpatia e l’innocenza di Heidi hanno subito la meglio della sua ruvida scorza di montanaro.
Candy Candy (キャンディ・キャンディKyandi Kyandi?) è un manga di genere shōjo disegnato da Yumiko Igarashi pubblicato nel 1975, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Kyoko Mizuki. Ne venne successivamente tratta una serie televisiva anime prodotta da Toei Animation, trasmessa dal 1980 anche in Italia[1][2], inizialmente con il titolo originale, in seguito con il titolo Dolce Candy.
La storia inizia nei primissimi anni del Novecento, con l’abbandono di due orfanelle, Candy e Annie, presso l’orfanotrofio religioso Casa di Pony, retto da Miss Pony e da Suor Maria. A farle compagnia, l’animale domestico più improbabile, un procione di nome Klin (animaletto che fu aggiunto per accompagnare Candy nella serie televisiva, ritenendola troppo solitaria, era assente nel fumetto originale). Quando Annie verrà adottata dalla ricca famiglia Brighton, Candy resterà all’orfanotrofio sentendosi sola e ferita, fino al giorno in cui, sulla collina dove era solita ritirarsi nei momenti di maggiore tristezza, incontra un giovane dai capelli biondi, vestito con un kiltscozzese, che la consola suonando per lei la cornamusa che porta con sé. Prova di questo incredibile incontro sarà per Candy la spilla a forma di aquila con sopra una lettera “A” che il giovane, da lei soprannominato il Principe della Collina, ha perso danzando. Di lì a poco anche lei sarà quindi adottata da una potente famiglia aristocratica, i Legan. Candy si troverà così in un ambiente del tutto nuovo per lei. I modi sofisticati e le convenzioni della sua nuova famiglia (ma soprattutto dei due viziati figli dei Legan, Iriza e Neal) mal si addicono al carattere spontaneo e vivace della ragazza che viene infine costretta a fare la cameriera e a dormire nelle stalle
Le avventure di Pinocchio è uno sceneggiato televisivo tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Collodi, diretto dal regista Luigi Comencini, e trasmesso per la prima volta dalla televisione italiana sul Programma Nazionale nell’aprile 1972, suddiviso in cinque puntate, per una durata totale di 280 minuti. Fu poi replicato, sempre in cinque puntate, in occasione del decennale della pellicola nel 1982 sempre sulla Rai Tv1.
Comenicini realizzò una versione più lunga, di 320 minuti, suddivisa in sei puntate. Tale versione fu adattata anche in francese, da Pierre Cholodenko[1], per esser trasmessa nel dicembre 1972 dall’emittente Première chaîne de l’ORTF. La versione a sei puntate fu riprodotta in versione home video, quindi digitalizzata e trasmessa sulle emittenti digitali Rai Movie e TV2000. Fu commercializzata anche una versione più corta, della durata di 135 minuti.
Come nel celebre romanzo, vi si narrano le disavventure del famoso burattino, anche se, a differenza della versione letteraria, nello sceneggiato Pinocchio è impersonato da un bambino vero, che solo in alcuni punti si ritrasforma in un burattino (in questa serie, Pinocchio diviene burattino o bambino per essere punito, premiato o salvato dalla Fata, fino alla fine, quando è totalmente bambino per la sua buona condotta, e il suo spirito esce dal burattino morto).
Le interviste impossibili è il titolo di un programma della seconda rete radiofonicaRai, in onda dal 1973 al 1975, in cui uomini di cultura contemporanei reali fingono di trovarsi a intervistare 82 fantasmi redivivi di persone appartenenti a un’altra epoca, impossibili da incontrare nella realtà, da qui il titolo. Valentino Bompiani ne pubblicò una scelta in due volumi nel 1975[1]. La RAI ne fece successivamente delle repliche.
I fantasmi intervistati sono quelli dei personaggi storici che vissero lungo un arco di tempo considerevole che va dall’epoca dell’uomo di Neanderthal fino al XX secolo. Fu realizzata anche un’intervista a Dio, che venne però rifiutata dagli editori, almeno fino al 2008[4]. In anni più recenti, la formula è stata ripresa in diversi programmi radiofonici e televisivi, spettacoli teatrali e incontri letterari.
Pippilotta Viktualia Rullgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe[1] (Pippilotta Viktualia Rullgardina Krusmynta Efraimsdotter Långstrump nella versione originale svedese) questo il suo nome completo, è una bambina eccezionale; piomba all’improvviso nella tranquilla cittadina svedese di Visby (nell’isola di Gotland) e va a vivere da sola a Villa Villacolle. Effettivamente Pippi è in compagnia di un cavallo bianco a pois neri, che lei chiama zietto e di una scimmietta, signor Nilsson. L’aspetto vivace della Villa (colorata con colori verde e rosa pastello) attira subito l’attenzione degli abitanti della cittadina; in particolare quella di due bambini, Tommy ed Annika di dieci anni, che incuriositi accedono di soppiatto all’interno della villa e trovano una bambina loro coetanea, che si sta riposando con la testa ai piedi del letto e i piedi (sui quali campeggiano delle buffissime scarpe di 5 misure più grandi del piede stesso) sul cuscino. Incuriositi i bambini fanno presto amicizia con la simpatica inquilina della villa e scopriranno presto che tiene in casa una grossa borsa con monete antiche di inestimabile valore, frutto a suo dire dei tesori misteriosi trovati dal padre, pirata nei mari del Sud. Essa inoltre è dotata di una forza sovrumana, ai limiti del paranormale, che subito metterà in atto alzando di peso il suo cavallo e facendo lo stesso con l’auto dei due malcapitati poliziotti, che dopo la soffiata avuta da zia Prysselius, vorrebbero farla sloggiare dalla villa. La serie televisiva è ambientata nel 1940 anche se l’auto dei poliziotti è un modello anni venti con l’avviamento ancora “a manovella”. È la storia di una bambina che vive in una grande villa, “Villa VillaColle”, con l’unica compagnia di un cavallo e una scimmietta di nome Signor Nilsson. Pippi non va a scuola e ha una forza sovrumana. Pippi Calzelunghe fa amicizia con due fratelli, Tommy e Annika, assieme ai quali condivide molte avventure.
Kyashan il ragazzo androide (新造人間キャシャーンShinzō ningen Kyashān?) è un anime televisivo di 35 episodi creato da Tatsuo Yoshida e prodotto dalla Tatsunoko nel 1973. Nel 1993, per celebrare il ventennale della serie, la Tatsunoko ne realizzò un OAV chiamato “Kyashan il mito” diviso in quattro episodi, che reinterpretava in chiave più moderna, anche sotto il profilo tecnico, la serie storica.
Il dottor Azuma ha costruito quattro androidi dall’intelligenza artificiale sofisticata: Bryking, Sagure, Akubon e Barashin. I quattro androidi, creati per aiutare l’umanità a risolvere il grave problema dell’inquinamento, a causa di un violento corto circuito acquisiscono una volontà propria e assumono il comando di un esercito di robot. Il loro obiettivo è la sottomissione di tutto il genere umano, da essi visto (non senza una punta di ragione) come il principale responsabile del degrado ambientale planetario. Azuma, disperato per quanto accaduto e ormai assediato dagli androidi, non sa come rimediare, quando suo figlio Tetsuya, al prezzo della propria integrità umana, si offre per essere trasformato in un super androide capace di affrontare il nemico. L’esperimento riesce e il giovane Tetsuya si trova così trasformato in Kyashan, mentre il fedele cane Lucky, gravemente ferito poco prima proprio per mano degli androidi, viene trasformato nel fedelissimo segugio-robot Flender.
La storia prende le mosse dal ritrovamento di un anonimo diario dell’Ottocento da parte di Kenyon, nel quale appaiono le figure di quattro amici simili a Kenyon, Miriam, Hilda e Donatello, che sembrano essere condannati a rivivere un mistero avvenuto cento anni prima a Roma. Durante una visita alle catacombe, Miriam viene infatti avvicinata da una misteriosa figura pallida come uno spettro e avvolta da un mantello nero, che viene soprannominato il Persecutore che sembra avere un fascino inspiegabile su di lei.
Harry Brent, mentre si trova dalla fidanzata Susan per il fine settimana, assiste casualmente ad un omicidio. La vittima è il signor Fielding, datore di lavoro di Susan. La ragazza si era appena dimessa, quindi Fielding stava valutando alcune candidature per sostituirla. La signorina Smith, dopo essersi fatta annunciare come interessata all’impiego, entra nell’ufficio di Fielding, estrae una pistola e lo uccide.Harry Brent riconosce la signorina Smith quale sua compagna di scompartimento. Mentre Susan chiama la polizia, Harry Brent cerca di fermarla senza riuscirci.
I Jefferson (The Jeffersons) è una sit-com, prodotta negli USA dal 1975 al 1985. Fu il secondo dei 4 spin-off della serie tv Arcibaldo (All in the Family), dopo Maude e prima di Archie Bunker’s Place (che in Italia continuò a chiamarsi Arcibaldo) e 704 Hauser. La serie ebbe a sua volta uno spin-off (chiuso dopo solo 4 puntate), Checking In, incentrato sulla figura della domestica Florence che lascia casa Jefferson per gestire il St. Frederick Hotel a Manhattan. La serie venne ideata dal prolifico autore e produttore televisivo Norman Lear. A differenza di altri suoi show, il telefilm aveva connotati politici più smorzati nei toni, evolvendo presto in una più tradizionale sitcom a sfondo comico. Tuttavia, alcuni episodi della serie contengono riferimenti a tematiche e problematiche importanti come il razzismo, il suicidio, l’analfabetismo e la diffusione incontrollata delle armi. Inoltre, spesso viene usata la parola “negro” (“nigger”), specialmente durante le prime stagio George e Louise Jefferson sono una coppia nera, lui imprenditore (ha una catena di lavanderie), lei casalinga. Apparsi inizialmente nella serie televisiva Arcibaldo, dove vivevano in un piccolo appartamento nel Queens (a fianco dei Bunker, protagonisti della sitcom), iniziarono ad arricchirsi nel settore delle lavanderie, arrivando ad aprirne ben sette, come asserisce George in un dialogo nell’episodio 18 dell’undicesima serie. Salutati gli odiati vicini (perlomeno da George), i Jefferson si dirigono verso Manhattan. Stabilitisi in un elegante appartamento dell’Upper East Side di Manhattan, questa famiglia nera rappresenta, con situazioni più o meno esilaranti, il punto d’incontro tra due differenti stili di vita e due mondi culturali: quello povero di Harlem, dal quale proviene e da cui è riuscita a tirarsi fuori, e quello attuale. Il filo conduttore della serie è quindi il tema dell’inserimento di una famiglia di colore nel tessuto sociale dell’alta borghesia, composta per la stragrande maggioranza da bianchi, lasciando allo spettatore, dietro le risate, le analisi sulle differenze dei valori che si contrappongono. La serie verte anche delle relazioni con la domestica scansafatiche Florence, i vicini Willis (anche questi odiati da George per il loro matrimonio interraziale), il bizzarro vicino Henry Bentley, il pidocchioso portiere Ralph ed in generale con i vari clienti e compagni d’affari di George. La serie, benché sia a sfondo comico, tratta spesso di tematiche quali il razzismo, il suicidio, l’analfabetismo e la diffusione incontrollata delle armi.
Edit 12/9/24: aggiunti ultimi otto episodi della seconda stagione
Qui squadra mobile è una serie televisiva di genere poliziottesco prodotta da RAI per l’allora Programma Nazionale e trasmessa a partire dall’8 maggio 1973. È stata trasmessa nella prima serata del martedì (che all’epoca iniziava alle ore 20.30). È ricordata anche per le sigle musicali di apertura e chiusura 113 e Dinamica della fuga, firmate dal duo Gianni Meccia e Bruno Zambrini.
Le vicende narrate sono ambientate a Roma e sono ispirate ad episodi di cronaca nera e giudiziaria (rapine, delitti, estorsioni) realmente accaduti nella capitale nei primi anni settanta. La sceneggiatura è infatti il frutto di ricerche compiute su incartamenti presenti negli archivi di polizia. Grazie al successo della prima stagione, composta da sei episodi e trasmessa nel 1973, nel 1976 ne viene prodotta una seconda, composta anch’essa di sei episodi.
Quincy (Quincy, M.E.) è una serie televisivastatunitense creata da Glen Larson e Lou Shaw, prodotta da NBC. I 148 episodi di cui consta, distribuiti in 8 stagioni, vennero trasmessi negli Stati Uniti dal 1976 al 1983.La serie, una delle prime a coniugare elementi del genere medical drama con quello poliziesco, si contraddistingue per le varie tematiche etiche e sociali (droga, alcol, violenza carnale, immigrazione, precariato, armi, sicurezza, diete dimagranti, problematiche giovanili e così via) trattate in ogni episodio.
Ogni episodio segue per lo più lo stesso schema di base: Quincy viene incaricato di effettuare un’autopsia. Dai rilevamenti e dalle analisi del caso emerge che le prime ipotesi formulate dagli inquirenti sono errate o incomplete (di solito si riconduce ad un atto criminale un decesso che in prima istanza è attribuito a fatalità o cause naturali). Questo spinge Quincy ad andare oltre le proprie competenze professionali per indagare in prima persona. Agendo in questo modo, verrà spesso a scontrarsi con le leggi federali, con il Dipartimento di Polizia o con altri enti o figure governative. Nonostante la stragrande maggioranza degli episodi abbia carattere auto conclusivo, la serie riesce, sottotraccia, a raccontare la vita privata (sia presente che passata) del protagonista.
Gli episodi mancanti sono introvabili. Non chiedetemeli.
Alla conquista del West (How the West Was Won) è una serie televisivastatunitensewestern andata in onda sulla ABC tra il 1976 e il 1979. In Italia è andata in onda, per la prima volta, su Rai Due a partire dal 13 ottobre 1979.[1] Ispirata dal film del 1962 La conquista del West, la serie vede tra gli interpreti la presenza di James Arness, Fionnula Flanagan e Bruce Boxleitner. Dopo un episodio pilota trasmesso il 19 gennaio 1976, furono prodotte tre stagioni per un totale di 25 episodi. Alla vigilia della guerra di Secessione, la famiglia Macahan vive del lavoro nei campi presso la propria fattoria in Virginia: Timothy Macahan, sua moglie Kate e i quattro figli Luke, Lara, Josh e Jessie. Il ritorno a casa dopo diversi anni del fratello di Timothy, Zebulon “Zeb” Macahan, cacciatore, scout dell’esercito e avventuriero del West, fa rinascere in quest’ultimo il desiderio di mettersi in viaggio e andare a fare il pioniere in Oregon, sogno giovanile accantonato con il matrimonio. Il fascino e la suggestione dell’avventura, unitamente all’incombere della guerra, spingono tutta la famiglia a decidere di partire per l’Ovest, potendo contare sulla guida e l’esperienza di Zeb.
Quando i Macahan hanno già raggiunto i territori del Nebraska vengono a sapere da una pattuglia dell’esercito che il conflitto è scoppiato con gravi scontri a Bull Run, la contea da cui provenivano, e Timothy, preoccupato per i vecchi genitori che non avevano voluto lasciare la loro terra, decide di tornare indietro. Sua moglie Kate e gli altri decidono di fermarsi lungo il fiume Platte, per aspettarne il ritorno, ma dopo un lungo periodo senza notizie, anche Luke decide di partire alla ricerca del padre: finirà arruolato dai nordisti con la forza e portato a combattere nella battaglia di Shiloh, ove, ferito in un accampamento, rivedrà il padre morente. Disgustato dalla guerra, Luke diserta, ruba un cavallo, scampa ad un linciaggio di sudisti sparando ad uno sceriffo e fugge verso il resto della famiglia, iniziando così la sua interminabile serie di guai con la legge.
Hazzard (The Dukes of Hazzard) è una serie televisivastatunitense ideata da Gy Waldron[1] e prodotta dalla Warner Bros. Televisionin collaborazione con la Lou Step Productions e la Piggy Productions[2]. È stata trasmessa per la prima volta dal 26 gennaio 1979 all’8 febbraio 1985 sulla rete televisiva CBS, per un totale di 147 episodi che hanno attraversato sette stagioni.
Georgia, Stati Uniti. Nell’immaginaria contea di Hazzard [8] si susseguono le rocambolesche avventure della famiglia Duke, composta dai giovani cugini Bo, Luke e Daisy e da Jesse, un loro saggio e anziano zio. Nonostante i sani principi di lealtà e correttezza, che i Duke hanno sempre messo davanti ad ogni cosa, anche loro, come nella migliore tradizione di molte famiglie del profondo sud, non hanno mai rinunciato alla distillazione clandestina di whisky. Questa debolezza, in passato, è stata la causa, per loro, di problemi con la giustizia ed è per questo motivo che, Bo e Luke, si trovano ora in libertà condizionata. Tre anni prima di quando hanno inizio le vicende narrate dalla serie, infatti, viene specificato che mentre stavano trasportando del whisky prodotto dallo zio Jesse, i due ragazzi vennero catturati dalla polizia federale e in cambio della loro libertà, lo zio promise alle autorità che non avrebbe più distillato alcool. La condizione di libertà limitata impone a Bo e Luke di non poter oltrepassare i confini della contea, senza prima chiedere il permesso al commissario Boss Hogg e al tempo stesso, di non poter far uso di armi da fuoco. Per guadagnarsi da vivere, oltre ad aiutare lo zio nella fattoria, i due cugini, svolgono lavoretti per vecchi amici di famiglia e spesso prendono parte a delle gare automobilistiche. La cugina Daisy, invece, lavora presso il Boar’s Nest, un locale dove gli abitanti di Hazzard, solitamente, si ritrovano per ballare, ascoltare musica country e bere birra.
I protagonisti sono due poliziotti molto diversi per temperamento e stile di vita ma uniti da una grande amicizia, in servizio presso la nona Stazione di Polizia di Bay City, fittizia città posta nel sud della California. La sede della Stazione di Polizia è nell’attuale sede del Maritime Museum di Los Angeles, denominata “San Pedro Municipal Building” ovvero “San Pedro’s City Hall” (638 S. Beacon Street).
UFO è una serie televisivabritannica di fantascienza, ideata nel 1969 da Gerry Anderson e prodotta nel biennio 1969–70 dallo stesso Anderson e da sua moglie Sylvia per essere trasmessa dalla TV britannica Independent Television (ITV). Si trattò della prima serie televisiva realizzata con attori veri da Gerry Anderson, che era stato fino ad allora autore e produttore di alcune serie TV di successo realizzate con marionette, tra le quali Stingray e Thunderbirds. Inizialmente indirizzata al mercato anglosassone, composta di 26 episodi della durata di 50 minuti ciascuno, UFO fu trasmesso in Gran Bretagna dal 1970 e subito dopo negli USA.La colonna sonora è composta da Barry Gray. Visto il notevole budget ad essi dedicato, la produzione degli effetti speciali fu considerata d’avanguardia per l’epoca
In un futuro non troppo lontano (un cartello presente nei titoli di testa ambienta la serie nel 1980; altri elementi in vari episodi la collocano entro il 1984) la Terra subisce incursioni da alieni. Dal 1970 le autorità politiche e militari acquisiscono le prime prove certe delle incursioni degli extraterrestri[2]. Viene istituita un’organizzazione militare segreta: la SHADO (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation, Comando supremo dell’organizzazione di difesa contro gli extraterrestri), il cui emblema è la figura di un uomo che proietta un’ombra e ombra in inglese si dice “Shadow”: da qui l’assonanza con il nome dell’organizzazione segreta.
L’incredibile Hulk è una serie televisiva trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 1977 al 1982, per un totale di 81 episodi più due film piloti. Liberamente ispirata al personaggio dei fumettiMarvel ComicsHulk, si discosta dalle atmosfere fantasiose del fumetto, abbracciando per lo più tematiche sociali e il tema del fuggitivo per la persona di David Bruce Banner.
La serie racconta la storia di uno scienziato geniale, il dottor David Banner, un ricercatore di fama mondiale, specializzato in radiazioni, biologia molecolare e scienze genetiche, che lavora al “Culver Insititute” in California. Rimasto vedovo in seguito a un terribile incidente d’auto, Banner, sconvolto nel proprio animo per non essere riuscito a salvare la moglie, si tuffa a capofitto nelle ricerche genetiche e radiologiche per sfruttare appieno la forza fisica nascosta in ciascun essere umano. Trovata una connessione con i raggi gamma, lo scienziato ne utilizza una dose per bombardare segretamente il proprio corpo, ma scoprì successivamente di averne assorbito una dose eccessiva di questi raggi. Il suo sistema nervoso e le sue cellule ne risultano pesantemente colpiti, e da allora succede che ad ogni scatto d’ira, o ad ogni sensazione di paura o agitazione, egli reagisce assumendo le sembianze di un gigantesco e terrificante mostro verde, privo di intelligenza e incapace di parlare, ma dotato di una forza imparagonabile, mosso completamente dalla rabbia e dal bisogno di distruggere tutto ciò che vede, per sfogare le proprie pulsioni. La creatura è alta quasi due metri, pesa sui 125 chili, ha la pelle di colore verde e dispone di una rapida capacità di guarigione e di rigenerazione dalle ferite, grazie al suo metabolismo accelerato, che lavora a una velocità sei volte maggiore del normale.
L’episodio 1×02 non è mai stato trasmesso quindi è in inglese con subita
Mark Harris è un sopravvissuto del continente perduto di Atlantide. Dal momento che possiede molte abilità superumane, compresa la capacità di respirare sott’acqua e di resistere alla pressione delle acque più profonde, viene reclutato da un’organizzazione segreta che esplora le profondità dell’oceano in un sottomarinofuturibile, il Cetaceo. Harris è inoltre aiutato dalla dottoressa Elizabeth Merrill e deve affrontare il malvagio signor Schubert.
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