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Regia di Steven Spielberg. Un film Da vedere 2002 con Tom CruiseSamantha MortonMax von SydowColin FarrellPeter StormareNeal McDonoughCast completo Genere Fantascienza, – USA2002durata 145 minuti. Uscita cinema venerdì 27 settembre 2002 distribuito da 20th Century Fox Italia. – MYmonetro 3,37 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I nomi in gioco sono certo “garanti di cinema”, livello altissimo. Per cominciare Philip K. Dick, scrittore-culto di fantascienza (ha firmato Blade Runner e Atto di forza, fra gli altri), poi c’è Spielberg dietro alla macchina e Cruise davanti. Più di così… Siamo nel 2054, a Washington, dove è stato messo a punto un sistema capace di prevedere i crimini, dunque prevenirli. Niente di particolarmente tecnologico: semplicemente tre umani dotati di capacità paranormali. Si chiamano pre-cog, da precognitives. I loro nomi sono un inno al “giallo”, Agatha come Christie, Dashiell come Hammett e Arthur come Conan Doyle. Vivono in una piscina e hanno visioni che poi trasmettono a un secondo livello, a un’unità di pronto intervento, il cui eroe è John Anderton (Cruise). Ma ecco che i veggenti a un certo punto indicano proprio John come futuro omicida di un tale che non conosce. Dunque il detective comincia la caccia a se stesso, naturalmente c’è la possibilità di qualche trucco, qualcuno per esempio potrebbe fabbricare non false prove, ma false visioni. Da qui una corsa contro il tempo, che è breve, con azioni alla Cruise-Spielberg, dunque esagerate e accattivanti. Sia chiaro che l’azione prevale, come prevale la ricerca del successo di pubblico rispetto ai significati letterari, anche se Spielberg ha detto di averne avuto abbastanza di “quel” successo e di aver finalmente costruito una storia perfettamente a propria misura. Chi ha praticato Dick (morto nell’82, giusto l’anno di Blade Runner) trova che la grande attitudine critica e dolorosa dello scrittore, principe delle metafore fantastiche, lascia troppo spazio al Cruise delle missioni impossibili e al regista sublimatore di effetti speciali. Anche se la storia, e il film, “ci sono”

Minority Report (2002) on IMDb

Regia di Seijun Suzuki. Un film con Jô Shishido, Yumiko Nogawa, Satoko Kasai. Genere Drammatico – Giappone1964durata 90 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ucciso un militare americano in una rissa, Shintaro (J. Shishido) si rifugia in un bordello. Fugge con una prostituta, ma sarà denunciato dalle altre, irriducibili su una regola del mestiere: non innamorarsi mai di un uomo. Specialista del genere Yakuza Eiga (film nero con una forte mistura di sesso e violenza), S. Suzuki (1923) cerca di riscattare la sordida materia passando da un naturalismo esasperato a invenzioni fantastiche di timbro surrealista o simbolico.

 Le professioniste
(1964) on IMDb
Amistad [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it: Hopkins/Freeman/Mcconaughey:  Film e TV

Un film di Steven Spielberg. Con Morgan Freeman, Matthew McConaughey, Anthony Hopkins, Djimon Hounsou, Stellan Skarsgård. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 155′ min. – USA 1997. MYMONETRO Amistad * * * 1/2 - valutazione media: 3,60 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ricostruzione di uno di quegli episodi storici di cui i libri non parlano: nel 1839, 53 schiavi neri del vascello spagnolo “Amistad”, in viaggio verso Cuba, riescono a liberarsi e fanno rotta verso l’Africa, ma sono bloccati da una nave americana e mandati sotto processo per pirateria e l’assassinio dell’equipaggio. Parte come un film d’avventure e diventa un dramma giudiziario: si scopre che i rivoltosi non sono nati schiavi e quindi, secondo la Costituzione degli Stati Uniti, avevano il diritto di lottare per la loro libertà (abolita nel Regno Unito nel 1772, la schiavitù esisteva ancora nel Nordamerica). Appassionata lezione sulla democrazia nordamericana, sul colonialismo e la schiavitù, ma S. Spielberg non sale in cattedra, scende tra gli spettatori e li coinvolge emozionandoli come aveva già fatto con Il colore viola, L’impero del sole, Schindler’s List. 

 Amistad
(1997) on IMDb
Risultati immagini per La Chiave della Città locandina

Un film di George Sidney. Con Clark Gable, Loretta Young, James Gleason, Frank Morgan Titolo originale Key to the City. Commedia, b/n durata 101′ min. – USA 1950. MYMONETRO La chiave della città * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un racconto di Albert Beich. Durante un convegno a San Francisco Clarissa e Steve, entrambi sindaci, fanno conoscenza, danno scandalo con alcune scappatelle in comune, rischiano di perdere il posto. Commedia romantica di ordinaria amministrazione, basata su un copione mediocre. Minestra riscaldata. Bravi professionisti C. Gable e L. Young; ottimi i caratteristi di contorno.

Key to the City (1950) on IMDb

Regia di Taylor Sheridan. Un film Da vedere 2017 con Jeremy RennerElizabeth OlsenJon BernthalKelsey AsbilleJulia JonesCast completo Titolo originale: Wind River. Genere Thriller, – USA2017durata 111 minuti. Uscita cinema giovedì 5 aprile 2018 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,39 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Cory Lambert è un cacciatore di predatori nella riserva indiana di Wind River, perduta nell’immensità selvaggia del Wyoming. Sulle tracce di un leone di montagna che attacca il bestiame locale, trova il corpo abusato ed esanime di una giovane donna amerinda. Il crimine prolunga il dolore di Cory che ha perso tre anni prima una figlia in circostanze altrettanto brutali. Per fare chiarezza sul caso, l’FBI invia Jane Banner, una recluta di Las Vegas senza esperienza. Tosta e disposta ad imparare, Jane chiede a Cory di affiancarla nell’indagine. Fortemente legato alla comunità indiana, è l’uomo giusto per aiutarla.

 I segreti di Wind River
(2017) on IMDb

Regia di Ridley Scott. Un film Da vedere 2015 con Matt DamonJessica ChastainKristen WiigMackenzie DavisKate MaraJeff DanielsCast completo Titolo originale: The Martian. Genere Fantascienza, – USA2015durata 130 minuti. Uscita cinema giovedì 1 ottobre 2015 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,38 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’equipaggio della missione Ares 3 sul suolo di Marte si trova nel mezzo di una tempesta che non lascia scampo. Il botanico Watney viene colpito da un detrito: credendolo morto, il comandante Lewis ordina alla squadra di abortire la missione e tornare sulla Terra. Ma Watney è vivo e, mentre cercherà di prolungare il più possibile la sua sopravvivenza sul Pianeta Rosso, la Nasa ricorrerà a ogni stratagemma per provare a riportarlo a casa.
Hanno detto che Sopravvissuto – The Martian rimette la “sci” in sci-fi, ovvero pone l’accento sulla “scienza” di fantascienza. E non sono andati lontani dal vero. Ridley Scott, alle prese con uno script non suo – autore il Drew Goddard della scuderia Joss Whedon – e tratto dal meticoloso romanzo di Andy Weir, un ingegnere informatico reinventatosi scrittore, si dimentica di essere il profeta dei futuri distopici di Alien e Blade Runner. E si limita a fare quel che gli riesce meglio, ossia rendere cinematografica materia che tale non è. Concedendo qualcosa al 3D ma il minimo indispensabile alla computer graphics, Scott consegna la sua epica alle riprese in esterni della desolazione marziana. Le passeggiate di Matt Damon sul suolo di Marte, a bordo del suo rover, ricordano tanto le cavalcate fordiane nella Monumental Valley che gli orizzonti infiniti di Lawrence d’Arabia. E non casualmente, visto che quest’ultimo è stato girato in luoghi vicini al deserto della Giordania scelto per The Martian. La visione di Scott e il suo racconto di un’odissea in cui Ulisse e Robinson Crusoe trovano un ideale punto d’incontro procede in parallelo con i teoremi infallibili di Weir, che vede nel suo protagonista l’ingegnere perfetto, un MacGyver di Marte pronto a elaborare modalità di sopravvivenza sempre nuove in un pianeta ostile. Rosso, brullo e indomabile, il quarto pianeta viene privato della allure che lo ha accompagnato in un tutt’altro che brillante passato cinematografico, attraverso l’espediente di ipotetiche civiltà pre-terrestri (Mission to Mars) o alieni belligeranti (La guerra dei mondi). E presentato per ciò che è, un gigantesco e suggestivo ostacolo alla vita. Solo con la forza dello humour da middle-class americana di Damon-Watney e con il pragmatismo della Nasa (collaboratrice e sponsor del film) il racconto regge per la sua lunga durata, avvince e infine porta all’immedesimazione con il protagonista. E pur trattandosi questi, ancora una volta, di un Matt Damon da salvare (Salvate il soldato Ryan) per il bene dell’America e del mondo, lo script spinge il minimo indispensabile sul pedale di un enfatico patriottismo; scegliendo anzi, con un’inattesa svolta narrativa, di ridimensionare il ruolo statunitense di superpotenza infallibile. Il futuro non è mai parso più verosimile di così, divaricando ulteriormente le due storiche branche della fantascienza: da un lato una space opera sempre più assetata di effetti speciali e meraviglie, dall’altro la controparte pseudo-scientifica, con i piedi ben piantati per terra, nonostante gli occhi osservino il cielo. Con buona pace di chi cerca una sua personale terza via, come il Nolan di Interstellar. Resta da domandarsi, visto il palesato intento di promozione a un rilancio dei viaggi aerospaziali della Nasa, se si tratti di uno spot centrato o controproducente. Proprio in virtù della stretta aderenza ai fatti di The Martian, infatti, Marte come meta non è mai parsa meno allettante di così. Omini verdi malvagi con i laser compresi. 

The Martian (2015) on IMDb

The Sixth Sense - Il sesto senso - Film (1999) - MYmovies.itIl sesto senso è un film di M. Night Shyamalan del 1999, con Bruce Willis, Haley Joel Osment, Toni Collette, Olivia Williams, Mischa Barton, Donnie Wahlberg, Peter Anthony Tambakis, Jeffrey Zubernis. Prodotto in USA. Durata: 107 minuti.

Un ragazzo afferma di sentire e parlare con i morti, sarà Malcom, uno psicologo per bambini, ad occuparsi di lui.
 The Sixth Sense - Il sesto senso
(1999) on IMDb

Un film di Steven Spielberg. Con Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr, Melinda Dillon, Bob Balaban.Titolo originale Close Encounters of the Third Kind. Fantascienza, durata 135 min. – USA 1977. MYMONETRO Incontri ravvicinati del terzo tipo * * * 1/2 - valutazione media: 3,78 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo due contatti (avvistamento, reperimento di tracce) con gli UFO si aspetta il loro arrivo in una zona del Wyoming. Un padre di famiglia, una donna il cui bambino è misteriosamente scomparso e uno scienziato francese stanno all’erta. E l’UFO atterra. La componente tecnica è straordinaria: fotografia di Vilmos Zsigmond (unico premio Oscar su 4 candidature), effetti speciali di Douglas Trumbull, i pupazzi semoventi di Carlo Rambaldi, il più grande set (l’interno di una vecchia aviorimessa per dirigibili) mai usato, la sapiente costruzione drammatica in due tempi affidata alla suspense, tipica del cinema spielberghiano. Ma c’è qualcosa di più: una indubbia carica mitica di timbro junghiano, un discorso sulla pace e l’amicizia con razze extraterrestri. È l’opera di un sognatore per sognatori. Nel 1980 Spielberg mise sul mercato un’edizione di 152 minuti con sequenze all’interno dell’astronave.

 Incontri ravvicinati del terzo tipo
(1977) on IMDb
Ai confini della realtà: Il film - Warner Bros. Entertainment Italia

Un film di Steven Spielberg, John Landis, George Miller (II), Joe Dante. Con Dan Aykroyd, Abbe Lane, Scatman Crothers, Vic Morrow, Cherie Currie.Titolo originale Twilight Zone – The Movie.Fantastico, Ratings: Kids+13, durata 97 min. – USA 1983. MYMONETRO Ai confini della realtà * * * - - valutazione media: 3,00 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1985, Steve Spielberg e altri fortunati cineasti della sua generazione resuscitarono la vecchia serie fantascientifica che li aveva fatti strabiliare nella loro adolescenza. I primi due episodi portarono la firma del master of horror Wes Craven.

 Ai confini della realtà
(1983) on IMDb
Locandina italiana The Housemaid

Un film di Im Sang-soo. Con Jeon Do-yeon, Lee Jung-Jae, Youn Yuh-jung, Seo Woo, Park Ji-young. Titolo originale Hanyo. Thriller, Ratings: Kids+16, durata 106 min. – Corea del sud 2010. – Fandango uscita venerdì 27 maggio 2011. – VM 14 – MYMONETRO The Housemaid * * * - - valutazione media: 3,06 su 33 recensioni di critica, pubblico e dizionari. 

Euny viene ingaggiata come governante e bambinaia nella casa di una ricchissima famiglia, dove la giovane e bella moglie di un uomo d’affari aspetta il frutto della seconda gravidanza, due gemelli. Bambina a sua volta, per lo spirito ingenuo e generoso che la contraddistingue, Euny conquista tutti, dalla piccola Nami, la primogenita, alla collega anziana che ha speso la sua vita a servizio nella villa, al padrone di casa, che presto passa a chiederle ben più di quello che è stata chiamata a fare. Quando la ragazza si ritrova incinta, la padroncina e sua madre non esitano a pianificare il peggio, in nome dei privilegi da conservare, costi quel che costi.
In Corea, chi non adora Im Sang-soo lo detesta senza cordialità, ma tutti, e non solo in patria, lo attendevano al varco di questo remake di uno dei capisaldi della cinematografia nazionale, firmato da Kim Ki-young nel 1960. Il risultato è distante, già sulla carta, con lo slittamento del fuoco narrativo dall’effetto del femminile perturbante su un nucleo famigliare ad un discorso tutto incentrato sui ruoli sociali, che s’interroga su chi siano i servi e chi siano i padroni e se i primi non siano in fondo più liberi e i secondi più condannati. Discorso piuttosto facilotto, per il modo in cui viene messo in scena, ma che se non altro conserva l’idea di una protagonista fuori dalle righe (del pentagramma), che sottrae all’uomo (là compositore, qui pianista per diletto e per status) una partitura già scritta e ne infiamma (letteralmente) il finale.
Elegante ma anche volontariamente pacchiano, il set -costato una fortuna- è il luogo apparentemente ideale di un thriller da camera, tra Hitchcock e Chabrol (La Cérémonie), non fosse che è proprio il thrilling che difetta, senza che, d’altro canto, il film viri allora nella black comedy. Il ruolo dell’egocentrico unico maschio, per esempio, affidato alla star Lee Jung-jae, in bilico tra dramma e presa in giro, non raggiunge mai la profondità che sarebbe stato bello vedergli toccare. Vola alto, invece, Jeon Do-youn nel ruolo di Euny: un talento già debitamente riconosciuto a Cannes, nel 2008, per Secret Sunshine di Lee Chang-dong.
Sempre alla ricerca, più che legittima, di un modo per scuotere la platea e uso a dar luogo e a navigare nelle controversie, questa volta Im Sang-Soo veleggia su acque già solcate, tanto nell’approccio estetico che nella materia del racconto.

The Housemaid (2010) on IMDb

Regia di Sergio Sollima. Un film Da vedere 1967 con Gian Maria VolontéWilliam BergerTomas MilianJolanda ModioJosé TorresNello PazzafiniCast completo Genere Western – Italia1967durata 108 minuti. – MYmonetro 3,15 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mite professore, preso in ostaggio dai banditi, diventa peggio di loro. Il capo, invece, si redime. Attori bravi e affiatati, sotto la guida di Sóllima, hanno creato personaggi ben delineati che conferiscono interesse nuovo a questo “spaghetti-western”. Ben accolto dalla critica. La Rivista del Cinematografo ne diede un’interpretazione politica: il professore (Volonté) come simbolo delle guardie rosse con la sua rivoluzione culturale imposta attraverso formule come il culto della personalità, il terrore staliniano, la direzione individuale, e l’indio (Milian) che fa pensare a certi movimenti popolari messi in disparte o sconfessati dai burocrati moscoviti.

 Faccia a faccia
(1967) on IMDb

Regia di George Sidney. Un film con Jean PorterBasil RathboneBill GoodwinEsther WilliamsRed SkeltonXavier Cugat. Titolo originale: Bathing Beauty. Genere Commedia musicale – USA1944durata 101 minuti. – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un autore di commedie musicali si innamora di un’insegnante di nuoto e la sposa. Ma il suo impresario, che non vede di buon occhio il matrimonio, ingaggia una ragazza perché si finga sua moglie. L’insegnante abbandona il marito credendolo bigamo. Poi tutto si chiarisce e la nuotatrice diviene la star della rivista scritta dal consorte.

Bathing Beauty (1944) on IMDb

Regia di Steven Spielberg. Un film Da vedere 1998 con Tom HanksTom SizemoreEdward BurnsMatt DamonBarry PepperAdam GoldbergCast completo Titolo originale: Saving Private Ryan. Genere Guerra, – USA1998durata 167 minuti. Uscita cinema venerdì 30 ottobre 1998 distribuito da UIP – United International Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,77 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Seconda guerra mondiale: una madre americana sta per ricevere nello stesso giorno la notizia della morte di tre dei suoi figli su diversi fronti della guerra. Il comandante in capo generale Marshall dà ordine che il quarto fratello, Ryan, sbarcato in Normandia, venga rintracciato e portato a casa. Sarà il capitano Miller (Hanks) a eseguire l’ordine. Nei primi venti minuti assistiamo allo sbarco di un anfibio sulla famosa spiaggia di Omaha, punto avanzato e cruciale dello sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. È la parte più intensa del film. Tanto reale che lo spettatore davvero sbarca sulla spiaggia coi Marines. Mutilazioni, morti, ferite, braccia che cadono, viscere che escono. Però tutto ha una ragione. Reale che più reale non si può: è stato l’impegno del regista, che difficilmente manca i suoi obiettivi. Poi la storia diventa, diciamo, normale, forse addirittura con troppe chiacchiere. I soldati si inoltrano nel territorio, combattono, si pongono domande sulla guerra, trovano Ryan, che non vuole tornare a casa, e quasi tutti muoiono. Opera importante, ancora una volta, e ancora una volta con la prerogativa del discorso definitivo (per il cinema naturalmente) su un certo evento storico. Era stato così anche per Schindler’s List. Premio Oscar a Spielberg, oltre ad altri minori.

Saving Private Ryan (1998) on IMDb
Locandina italiana Skeleton Key

Un film di Iain Softley. Con Kate Hudson, Gena Rowlands, John Hurt, Peter Sarsgaard, Joy Bryant.Horror, Ratings: Kids+13, durata 104 min. – USA 2005. uscita venerdì 9 settembre 2005.MYMONETRO Skeleton Key * * 1/2 - - valutazione media: 2,86 su 48 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Caroline, assistente geriatrica, trova lavoro in una villa coloniale isolata, situata nelle paludi di New Orleans: dovrà badare al vecchio proprietario, immobilizzato e reso muto da un ictus, e convivere con la bisbetica moglie. Le verrà dato un passepartout, capace di aprire tutte le porte della casa tranne una: quella di una stanza accessibile solo dalla soffitta. Quando all’ossessione per la stanza proibita si unirà la sensazione che il vecchio cerchi di chiederle aiuto, in un clima carico di superstizione la scettica Caroline cercherà di far luce sulle misteriose circostanze in cui il vecchio fu colpito dall’ictus. La soffitta potrebbe celare al suo interno le risposte ma, sfortunatamente per la ragazza, non solo quelle.
Dall’autore di K-Pax, una Kate Hudson finalmente cresciuta in un horror di impatto più psicologico che visivo e dai toni fortemente inquietanti, incentrato sulle superstizioni e i riti magici dell’hoodoo (diverso, a quanto pare, dal voodoo). Asciutta e coerente con se stessa, l’opera svolazza leggera attraverso la prima parte, nonostante sfiori molti cliché del genere e calchi visibilmente la mano sulla costruzione psicologica del carattere principale. Una protagonista troppo curiosa che compie azioni assurde, giustificate (in parte) da traumi del passato, al punto da mettersi nei pasticci da sola e servirsi su un piatto d’argento a chi di dovere: per i primi due terzi The Skeleton Key potrebbe essere dunque un banale horror supportato da una cupa, e non banale, eleganza d’ambiente. Proprio quando la speranza di intravedere un briciolo di originalità starà per spegnersi, ecco la deviazione verso territori quantomeno movimentati, per un finale decisamente al di là delle aspettative. Il cambio di marcia, per quanto rilevante, arriva troppo tardi.

The Skeleton Key (2005) on IMDb

Regia di Joseph Sargent. Un film con Dan O’HerlihyGregory PeckEd Flanders. Titolo originale: MacArthur. Genere Drammatico – USA1977durata 130 minuti. – MYmonetro 2,98 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Vittorie e sconfitte del generale Douglas MacArthur durante la seconda guerra mondiale. 

MacArthur (1977) on IMDb

Noroi – The Curse (ノロイ Noroi) è un film del 2005, diretto da Kōji Shiraishi. Girato con lo stile del falso documentario, il film è stato ben accolto dalla critica e dal pubblico ed è considerato tra i migliori prodotti collocati nel genere J-Horror.

Una produzione televisiva annuncia di aver ritrovato materiale video appartenente al giornalista Masafumi Kobayashi, specializzato nel campo del paranormale e dell’occulto. Il giornalista è stato dichiarato scomparso dopo che un incendio è divampato nella sua abitazione, in cui sua moglie Keiko ha perso la vita.

Il video contiene interviste fatte dal giornalista, registrazioni di programmi televisivi, materiale di repertorio, il tutto raccolto da Kobayashi, impegnato negli ultimi mesi su alcuni strani accadimenti, come la scomparsa di una bambina con capacità ESP, un’inquietante apparizione durante un servizio televisivo notturno in una foresta, le folli dichiarazioni di un medium, le convulsioni dell’attrice Marika Matsumoto. Kobayashi trova un legame tra tutte queste storie: la maledizione di Kagutaba, un demone che, secondo la leggenda, venne imprigionato nelle viscere di un paesino del Nagano per mezzo di un antico rituale, avvenuto per l’ultima volta nel 1978. Per approfondire la sua ricerca, Kobayashi si reca in questo paese, insieme al medium, ad un cameraman ed a Marika Matsumoto, per verificare ciò che i paesani temono di più: il risveglio del demone.

Noroi (2005) on IMDb
Locandina La caccia [1]

Un film di Carlos Saura. Con Alfredo MayoIsmael MerloEmilio Gutiérrez Caba Titolo originale La cazaDrammaticob/n durata 93 min. – Spagna 1965.

Uno dei primi (e migliori) film di Carlos Saura (e un chiaro segno di rinascita del cinema spagnolo). La storia di una battuta di caccia è un pretesto per un apologo sulla borghesia franchista emersa dalla guerra civile. Tre ex veterani falangisti e un ragazzo vanno a sparare alle lepri in una pianura, dove i tre combatterono trent’anni prima.

The Hunt (1966) on IMDb

Titolo OriginaleWAR OF THE WORLDS: THE ATTACK RegiaJunaid SyedInterpretiSam GittinsLeo StaarVincent ReganAlhaji FofanaLara Lemon Durata: h 1.25 Nazionalità:  Gran BretagnaCanada 2023 Generefantascienza

Le avventure di tre giovani astronomi e la loro lotta per sopravvivere a una micidiale invasione marziana.

War of the Worlds: The Attack (2023) on IMDb
Poster La guerra dei mondi

Un film di Steven Spielberg. Con Tom Cruise, Dakota Fanning, Miranda Otto, Justin Chatwin, Tim Robbins. Titolo originale War of the Worlds. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 116 min. – USA 2005. uscita domenica 29 maggio 2005. MYMONETRO La guerra dei mondi * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 178 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Nelle sue linee essenziali La guerra dei mondi è notevolmente fedele al racconto di H.G. Wells, tenendo anche conto che essendo stato publicato nel 1898, ogni forma di attualizzazione era legittima, se non necessaria.
Che si tratti di uno spettacolone domenicale, privo di messaggi, tanto cari a chiunque non sia in grado di abbandonarsi ad un racconto travolgente, sia pure fine a se stesso, è altrettanto vero. Pertanto il film potrebbe essere liquidato, aggiungendo malignamente una nota sul presunto declino di Steven Spielberg. In realtà, è sufficiente accostare questa versione alle due che lo hanno preceduto, quella di Byron Haskin e la più recente: Independence Day, per comprendere quale forza narrativa sa esprimere Spielberg, semplificando il messaggio, se proprio non se ne può fare a meno, contenuto nel suo impressionante La guerra dei mondi. Siamo una società fragile, con le sue strutture in disfacimento e l’operaio specializzato Tom Cruise è a disagio con il cambiamento repentino di fattori tradizionali, come la famiglia, la società in genere e la sottocultura cui siamo condannati. Ed ecco che l’attacco alieno, assimilabile a quanto accadde il fatidico 11 settembre o a Perl Harbour, ricompatta lo stato famigliare, riconsegna il senso della vita, fino a trovare nel proprio inconscio, ormai depurato, l’antidoto per combattere con successo chiunque attenti all’esistenza e all’orgoglio di un popolo. Semplice, lineare, ma strepitosamente avvincente sul piano narrativo e spettacolare, il film di Spielberg sarà forse meglio compreso quando si sarnno acquietate le falangi di critici professionisti e no, autentiche creature aliene, che stanno ammorbando il cinema, privandoci del piacere di assistere a spettacoli di grande dignità professionale, come è appunto questa versione di La guerra dei mondi.
Interessante notare come non si vedano transitare nel racconto scienziati sentenziosi o giornalisti petulanti. Spielberg si pone dalla parte del pubblico con la sua capacità favolistica, nella quale il divo Cruise è perfettamente a suo agio. Tim Robbins rappresenta appunto le storture di chi deve ad ogni costo interpretare gli avvenimenti attraverso una visione paranoica. La scomparsa del personaggio è un sollievo per gli spettatori. Per quanto sia impressionante ciò che mostra, Spielberg, suo grande merito, evita di trasformare il film in uno dei soliti stupidi horror. L’arrivo degli alieni (tripodi) è strepitoso, la conclusione della vicenda, che qualcuno ha trovato sbrigativa, è degnamente priva di enfasi. Appaiono per alcuni istanti i due canuti protagonisti del film di Byron Haskin, realizzato 52 anni prima: Gene Barry e Ann Robinson, ma è un’apparizione quasi subliminale, per accaniti cinefili. il resto è facile da godere.

War of the Worlds (2005) on IMDb
Final Fantasy: The Spirits Within (2001) - IMDb

Un film di Hironobu Sakaguchi. Con Alec Baldwin, Steve Buscemi, Peri Gilpin, Ming Na, Ving Rhames. Titolo originale Final Fantasy: The Spirits Within. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 106 min. – Giappone, USA 2001. MYMONETRO Final Fantasy * * * - - valutazione media: 3,31 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Con tutto il rispetto per le ‘anime’ (giapponesi) e con l’ammirazione per il dispiegarsi di tecnologia la domanda è: perché perdere quasi due ore della propria vita davanti a un “megavideogioco” con il quale non è neppure possibile interagire? Perché creare personaggi che assomigliano ad attori veri (a voi il gioco dei riconoscimenti) per inserirli in una vicenda che accumula citazioni, prestiti, furti da altri film (anche qui potete darvi da fare a cercare)? Per mostrare quello che può il computer? Lo sapevamo già, grazie. È come se, all’epoca dell’invenzione del sonoro, si fosse realizzato un film fatto di musiche, rumori e voci. ma su fondo nero.Quando Sakaguchi è comparso sul palco della Piazza Grande di Locarno più d’uno ha desiderato che fosse un essere virtuale. Invece no. È reale ed è pronto a regalarci nuove virtualità senza virtù.

 Final Fantasy
(2001) on IMDb