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Regia di Jim ClarkMilos FormanKon IchikawaClaude LelouchJurij N. OzerovArthur PennMichael PflegharJohn SchlesingerMai Zetterling. Un film Titolo originale: Visions of Eight. Genere Documentario – SveziaUSA1973durata 110 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ciò che l’occhio non vede è una sorta di documentazione d’autore firmata da otto registi durante le Olimpiadi di Monaco del 1972. Il critico Tullio Kezich scrive a proposito di questo documento: «Ciò che l’occhio non vede lo vede l’obiettivo della macchina da presa. Questa tesi, che si direbbe di ispirazione antonioniana, mosse quattro anni fa l’iniziativa del produttore americano David L. Wolper che in occasione dei giochi di Monaco ha invitato alcuni autori cinematografici a illustrare ciascuno un aspetto della manifestazione. 

Visions of Eight (1973) on IMDb
Locandina I maniaci

Un film di Lucio Fulci. Con Enrico Maria Salerno, Raimondo Vianello, Walter Chiari, Vittorio Caprioli, Piero Pastore. Comico, Ratings: Kids+13, b/n durata 90′ min. – Italia 1964. MYMONETRO I maniaci * 1/2 - - - valutazione media: 1,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sceneggiato da Castellano & Pipolo, è un insieme di episodi farseschi sulle manie di moda: collezionismo, spogliarello, cambiali, tifo sportivo, ecc. Satira annacquata nel qualunquismo.

I maniaci (1964) on IMDb

Regia di Hong Sang-soo. Un film Da vedere 2014 con Ryo KaseSo-Ri MoonYoung-hwa SeoEui-sung KimYuh Jung YounJu-bong GiCast completo Titolo originale: Jayueui onduk. Titolo internazionale: Hill of Freedom. Genere Drammatico, – Corea del sud2014durata 66 minuti. distribuito da Fil Rouge Media. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Il giapponese Mori torna a Seoul per ritrovare Kwon, che non vede da due anni. Nel frattempo vive alcune curiose avventure in città, che racconta in una lettera a Kwon, nella speranza che questa possa leggerla. Aprendo la lettera Kwon fa cadere le pagine, smarrendo così il loro ordine sequenziale: le leggerà in questa nuova sequenza, cercando di ricostruire quanto avvenuto a Mori.
L’arte quantomai complessa di mutare tutto senza mutare apparentemente nulla appartiene sempre più a Hong Sang-soo, un anti-gattopardo del cinema, che prosegue incessantemente nella sua opera di cesello di storie minimaliste e divertissement che, tra uno scherzo registico e l’altro, trovano il tempo di filosofeggiare sull’esistente. Hill of Freedom non fa eccezione, anzi, pare quasi un ulteriore passo avanti, nonostante la lunghezza contenuta, nella poetica del regista sudcoreano. In meno di 70 minuti Hong trova il modo di condensare gli espedienti narrativi e le tecniche di ripresa a lui più care: zoom e piani fissi prolungati accompagnano un’ardita scomposizione tra fabula e intreccio, un nuovo esperimento à la Resnais sull’arte dello storytelling. Cinema e vita paiono ormai indistinguibili, ambedue suddivisi in fotogrammi, ambedue scanditi da un Tempo tiranno che pare oggettivizzare concetti in realtà soggettivi. Passato, presente e futuro sono solo proiezioni dell’uomo, come spiega lo spaesato Mori, ignaro di essere egli stesso il fulcro della dimostrazione empirica di questo concetto. Ma è il tocco a fare la differenza, quella raffinata carezza che è tale anche e soprattutto in contrasto rispetto a uno stile scarno e volutamente semplicistico. Ancora una volta il dialogo tace quando è l’amore a parlare, ma è soprattutto indicativo che Hong scelga l’ellissi quando sono i pugni a parlare, non mostrando ciò che chiunque mostrerebbe, in coraggiosa controtendenza con un preponderante e diffuso esibizionismo registico. Hong appartiene a un’altra epoca e a un’altra idea di cinema, senza farne mistero. Ma in fondo renderla anche la nostra epoca è solo una questione soggettiva: di passato, presente e futuro. 

Hill of Freedom (2014) on IMDb

Regia di Rodrigo Sorogoyen. Un film Da vedere 2022 con Denis MénochetMarina FoïsLuis ZaheraDiego AnidoMachi SalgadoCast completo Genere Thriller, – SpagnaFrancia2022durata 137 minuti. Uscita cinema giovedì 13 aprile 2023 distribuito da Movies Inspired. – MYmonetro 3,78 su 33 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio rurale in Spagna una coppia di francesi decide di riattare dei ruderi con la prospettiva di realizzare un agriturismo. La popolazione locale però non vede di buon occhio la loro presenza. In particolare due fratelli, proprietari di una piccola fattoria confinante con la loro, non sopportano il fatto che i due non votino a favore dell’installazione di impianti eolici nell’area circostante. Le irrisioni prima e le minacce esplicite poi si fanno sempre più temibili.

The Beasts (2022) on IMDb
Locandina Il processo di Norimberga

Un film di Yves Simoneau. Con Alec Baldwin, Brian Cox, Christopher Plummer, Jill Hennessy, Christopher Heyerdahl. Formato Film TV, Titolo originale Nuremberg. Drammatico, durata 180 min. – Canada, USA 2000.

Finita la Seconda Guerra Mondiale, 21 rappresentanti del regime nazista vennero processati per crimini contro l’umanità. Questa è il racconto del processo di Norimberga in cui l’avvocato americano Robert Jackson, ebbe un ruolo da protagonista.

Nuremberg (2000) on IMDb

Regia di Hong Sang-soo. Un film Da vedere 2010 con So-Ri MoonSang-kyung KimJun-sang YuYe Ji-WonKim Kang-wooGyu-ri KimCast completo Titolo originale: Hahaha. Genere Drammatico, – Corea del sud2010durata 115 minuti. distribuito da da definire. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Moon-kyung è un regista donnaiolo, o forse solo uno che si fa credere tale. Con l’amico critico Joong-sik rievoca il loro incontro di anni prima. Ma i due non sanno quanto quel giorno abbia cambiato le loro vite

Hahaha (2010) on IMDb

Regia di Sion Sono. Un film con Tetsushi TanakaYûna NatsuoJun MurakamiJoe OdagiriMiwako IchikawaCast completo Titolo originale: Yume no naka e. Genere Commedia – Giappone2005durata 103 minuti.

Mutsugoro decide di tornare alla sua casa natale, ignorando il fatto di essere portatore di una malattia sessuale. Piano piano l’uomo comincia a lasciarsi andare e a sognare. Lentamente, chi gli sta attorno (e anche lo spettatore) non riesce più a cogliere cosa sia reale e cosa no. I suoi amici sono misteriosi terroristi? Di chi può fidarsi?

 Yume no naka e
(2005) on IMDb

Regia di Oliver Stone. Un film con Colin FarrellAngelina JolieVal KilmerRosario DawsonJared LetoAnthony HopkinsCast completo Genere Biografico – USAGran Bretagna2004durata 175 minuti. Uscita cinema venerdì 14 gennaio 2005 – MYmonetro 3,23 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alessandro, figlio di Filippo II e della Regina Olimpia, dopo l’assassinio del padre diventa Re di Macedonia e parte alla testa del suo esercito contro l’Imperatore persiano Dario III. Una volta conquistata la Persia, Alessandro prosegue la sua inarrestabile marcia attraverso l’Asia centrale e riporta una lunga serie di vittorie; nel corso della campagna, però, dovrà domare le ribellioni dei propri soldati.
Girato tra il Marocco e la Thailandia con un budget faraonico di oltre 150 milioni di dollari, Alexander costituisce probabilmente il progetto più singolare e ambizioso nella carriera di Oliver Stone, un cineasta conosciuto soprattutto per le sue pellicole di forte impegno politico e sociale, e dalle tematiche spesso controverse. Con questo film, invece, per la prima volta Stone si è dedicato alla realizzazione di un imponente kolossal storico, basato in prevalenza sul libro Alessandro il Grande, scritto dallo studioso Robin Lane Fox e adattato per lo schermo dallo stesso regista insieme a Christopher Kyle e Laeta Kalogridis.

Alexander (2004) on IMDb

Regia di Sion Sono. Un film con Masumi MiyazakiIssei IshidaRie KuwanaFujikoMadamu RejînuMame YamadaCast completo Titolo originale: Kimyo na Sakasu. Genere Thriller – Giappone2005durata 108 minuti.

L’adolescente Mitsuko è costretta ad assistere mentre i genitori fanno l’amore. La madre la imprigiona in una cella dotata di uno spioncino. Quando la madre di Mitsuko muore, il padre obbliga la giovane a prendere il posto della compagna.

 Strange Circus
(2005) on IMDb
La bugiarda - recensioni del pubblico | MYmovies

Regia di Luigi Comencini. Un film con Enrico Maria SalernoCatherine SpaakMarc MichelDidi PeregoMario SoldatiCast completo Genere Commedia – Italia1965durata 92 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Dalla commedia (1956) di Diego Fabbri: bellina si fa passare per hostess in modo da comporre il mosaico della sua felicità alternando il suo amore fra tre uomini. Con l’aiuto di M. Fondato in sceneggiatura, il regista tenta inutilmente di cambiare senso alla programmatica pièce di Fabbri, ma l’operazione non gli riesce. Un aborto.

La bugiarda (1965) on IMDb

Regia di Paolo Sorrentino. Un film Da vedere 2008 con Toni ServilloAnna BonaiutoGiulio BosettiFlavio BucciCarlo BuccirossoGiorgio ColangeliCast completo Genere Drammatico, – Italia2008durata 110 minuti. Uscita cinema mercoledì 28 maggio 2008 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,47 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ritratto in piedi del divo Giulio Andreotti (1919) all’epilogo paludoso della prima Repubblica, dal 1993, inizio del suo 7° e ultimo governo, al 1996, quando comincia il processo di Palermo. È un grottesco il 4° film di Sorrentino? In parte. Non è neanche satirico, se non verso i fedeli della sua corrente. È un dramma, questo ritratto di un personaggio blindato in cui il volto e la maschera sono inscindibili. Di un politico che si assume la responsabilità di praticare il Male per difendere e promuovere il Bene in favore dei cittadini – sudditi? – ignari. Di qualcuno che chiude in sé la forza simbolica del potere, quella reale di chi ha segnato 50 anni di storia italiana e una complessità psicologica tale da renderlo enigmatico e inquietante. Con qualche forzatura espressionista Servillo lo impersona in questa direzione in bilico tra realtà e mito, tra l’immaginario popolare e il giudizio impietoso che ne dà il Moro in disparte di Graziosi. Persino le ciniche battute che snocciola a ripetizione sono enigmatiche: frutto d’intelligenza, ma non di pensiero. Escluso Aldo Moro, non a caso solo due personaggi sono rispettati in quanto umani, la moglie (Bonaiuto) e la segretaria (Degli Esposti). È un dramma dissonante: diverte in superficie, ma in profondità impaurisce. Premio Speciale della giuria a Cannes 2008. 4 Nastri d’argento: regia, sceneggiatura (Sorrentino), attore protagonista e produzione; 7 David di Donatello: attore protagonista, attrice non protagonista (Degli Esposti), fotografia, musica, trucco, acconciatore, effetti visivi.

 Il divo
(2008) on IMDb

Regia di Sion Sono. Un film Da vedere 2011 con Sometani ShôtaFumi NikaidouTetsu WatanabeMitsuru Fukikoshi. Genere Drammatico – Giappone2011durata 129 minuti. distribuito da Fandango. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,75 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Giappone, dalle parti di Fukushima. Vessato da un padre crudele, violento verbalmente e fisicamente, e da una madre assente, Sumida sogna la normalità dell’uomo comune. Chazawa invece sogna Sumida, difficile oggetto d’amore che richiede di essere domato oltre che catturato.
Famiglie disfunzionali e teenager in difficoltà, squassati da istinti autodistruttivi, si vedono spesso su grande schermo e il tema men che mai è nuovo per il talentuoso Sono Sion, specie dopo l’abbraccio cosmico (e sostanzialmente definitivo) di Love Exposure. Ma quel che sconcerta – e che lo allontana da controparti occidentali dedite all’esplorazione di ambiti apparentemente similari (Solondz, Clark, Korine) – è la robustezza dell’idea di cinema che c’è alle spalle, l’impatto visivo e uditivo di opere che non temono di scalare su differenti registri narrativi e stilistici, anziché adagiarsi su ammiccanti cliché, per gridare il proprio insanabile dolore.

 Himizu
(2011) on IMDb

Regia di Paolo Sorrentino. Un film Da vedere 2005 con Giacomo RizzoFabrizio BentivoglioLaura ChiattiGigi AngelilloClara BindiCast completo Genere Drammatico – Italia2005durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 10 novembre 2006 – MYmonetro 3,28 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Geremia de’ Geremei ha settant’anni. Vive in una cittadina dell’Agro Pontino ed è proprietario di una piccola sartoria. Brutto e sgraziato vive in una casa buia con la madre paralizzata. La sua vera fonte di guadagno (rigorosamente depositato in cassette di sicurezza) è però l’usura. Paolo Sorrentino torna a visitare gli abissi della coscienza. Lo fa questa volta con la collaborazione di un cast totalmente all’altezza, a partire dalla intensa interpretazione offerta dal protagonista Giacomo Rizzo. Il suo non è un film di denuncia di un fenomeno più che mai diffuso in Italia. È invece un atto di accusa molto più deciso nei confronti dell’atteggiamento di uomini e donne del nostro tempo. Se Geremia è quasi ributtante per il modo in cui attrae e trattiene nella sua tela fatta di continui ricatti le proprie vittime, coloro che lo circondano non sono da meno. Solo che, a differenza di lui, non hanno le phisique du role e risultano quindi molto più difficili da individuare. È una società corrotta nel profondo quella che Sorrentino porta alla luce con mano ferma sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello della regia. Ci offre squarci di luciferina crudeltà, ci lascia scaricare la nostra buona coscienza addosso al protagonista ma poi…

 L'amico di famiglia
(2006) on IMDb

Regia di Sion Sono. Un film con AkiraEiji OkudaAyumi ItoKeiko TakahashiSosuke TakaokaToshiki AyataCast completo Titolo originale: Chanto Tsutaeru. Genere Drammatico – Giappone2009durata 108 minuti.

Shiro lotta contro il cancro del padre. La morte incombente del genitore lo induce a riflettere sull’importanza del sentimento che prova ancora per lui. Decide così di trovare un modo convincente per esprimere l’ammirazione per il padre. Quasi trentenne, in procinto di fidanzarsi, con un segreto che lo consuma nell’intimità, Shiro dovrà imparare a condividere il suo amore con i suoi cari.

 Chanto tsutaeru
(2009) on IMDb
The Young Pope (TV Mini Series 2016) - IMDb

The Young Pope è una serie televisiva italofrancospagnola di genere drammatico ideata e diretta da Paolo Sorrentino, che ha esordito il 21 ottobre 2016 sul canale satellitare Sky Atlantic.Lenny Belardo è un cardinale giovane, mite e dallo scarso peso politico. Abbandonato in orfanotrofio in tenera età, Lenny è continuamente tormentato da tale abbandono e ha sviluppato un rapporto molto turbolento con la fede e con Dio. Inaspettatamente, Lenny viene eletto pontefice dal collegio cardinalizio, che crede forse di aver trovato una pedina da poter manovrare a piacimento. Tuttavia Lenny, salito al soglio pontificio con il nome pontificale di Pio XIII, si dimostrerà un papa controverso e per nulla incline a farsi comandare, machiavellico e manipolatore.

 The Young Pope
(2016) on IMDb

Locandina Le lacrime della Tigre Nera

Un film di Wisit Sartsanatieng. Con Chartchai Ngamsan, Stella Malucchi, Sombat Metanee, Arawat Ruangvuth, Supakorn Kitsuwon Titolo originale Fah Talai Jone. Azione, b/n durata 110′ min. – Thailandia 2001. MYMONETRO Le lacrime della Tigre Nera * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Fiammeggiante mélo romantico dal finale tragico dove l’ostacolo che si oppone al grande amore non è soltanto il conflitto di classe _ lei ricca borghese di Bangkok, lui modesto ragazzo di campagna _ ma anche il fatto che, per vendicare l’uccisione del padre, lui diventa fuorilegge, mentre lei è promessa in sposa a un capitano di polizia. Regista pubblicitario e sceneggiatore, Sartsanatieng esordisce nel lungometraggio con un irrealistico e ironico pastiche, recuperando temi, forme e caratteri dei ridondanti melodrammi thai degli anni ’60 che, a loro volta, assimilavano tropi e stilemi dei mélo hollywoodiani dei ’50, nonché dei western di Leone e Peckinpah. 1° film thailandese distribuito in Italia (dopo “Un Certain Regard” a Cannes), esige, per essere gustato, una lettura di 2° grado che riconosca riferimenti e ammicchi al cinema del passato; l’ardita stilizzazione coloristica e scenografica (manipolata col digitale); le staffilate di dolcezza nei dialoghi amorosi (con venature di buddismo); il manierismo teatrale della recitazione; la parodica ingenuità delle scene d’azione; l’efficace sconnessione temporale nella costruzione narrativa.

Tears of the Black Tiger (2000) on IMDb

Regia di Tewfik Saleh. Un film con Mohamed Kheir-HalouaniAbderrahman AlrahyBassan Lofti Abou-GhazalaSaleh KholokiCast completo Titolo originale: The Dupes. Genere Drammatico – Siria1972durata 107 minuti.

A dieci anni dalla “Nakba”, l’esodo palestinese dai territori diventati israeliani nel ’48, tre rifugiati in Iraq, sognano di fuggire dai campi profughi e di attraversare il deserto oltrepassando le frontiere, verso la ricchezza e la prosperità del Kuwait. Ma il sogno diventa un incubo, un tragico gioco al massacro, metafora della sorte palestinese. Restaurato dalla Film Foundation di Martin Scorsese e dalla Cineteca di Bologna.

The Dupes (1972) on IMDb

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Regia di John Patrick Shanley. Un film Da vedere 2008 con Meryl StreepPhilip Seymour HoffmanAmy AdamsViola DavisLloyd Clay BrownCast completo Titolo originale: Doubt. Genere Drammatico, – USA2008durata 104 minuti. Uscita cinema venerdì 30 gennaio 2009 distribuito da Walt Disney. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,19 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1964. Bronx. Il collegio della parrocchia di St. Nicholas ha al suo centro due forti personalità. Padre Flynn, il parroco, è un innovatore che cerca di sostenere gli allievi più in difficoltà e, in particolare, l’unico studente di colore della scuola, Donald Miller. Il ragazzo è stato iscritto dalla madre, contro il volere del marito violento, per sottrarlo ai pericoli della scuola pubblica. L’altro, rigido, pilastro della comunità è Sorella Aloysius Beauvier, la superiora dell’ordine le cui consorelle insegnano nell’istituto. Sorella Aloysius è una strenua conservatrice dell’ordine e del rigore e spaventa a morte tutti gli allievi. Un giorno però, in seguito ad alcune osservazioni sul comportamento di Donald riferitele dalla più giovane e candida delle suore Sorella James, comincia a nutrire il dubbio che le attenzioni di Padre Flynn per il ragazzo non siano solo altruistiche.
Un’avvertenza: chi non ama il buon vecchio cinema di una volta quello, per capirsi, con bravi attori, sceneggiature di ferro e modi di ripresa convenzionali, è pregato di astenersi. Chi poi dà già per scontato che un film con preti e suore non possa trattare altro che argomenti o stucchevoli o fuori tempo massimo farà bene a fare altrettanto. Oppure decida di assumersi il rischio della visione. Potrebbe cambiare opinione.
Perché Il dubbio, pur denunciando la sua origine teatrale, si salva dalle sabbie mobili della trasposizione (considerando che il regista è l’autore della piece) grazie alle prestazioni dei tre protagonisti e a una sceneggiatura che esula (e così facendo se ne avvantaggia) dai richiami all’attualità. Perché la piaga della pedofilia nelle istituzioni religiose non è sicuramente (e purtroppo) circoscritta agli Stati Uniti ma è lì che è esplosa con maggiore virulenza al punto di spingere la Chiesa a fare pubblica ammenda.
Shanley si dimostra però interessato a tematiche diverse e più complesse. Il film non si risolve quindi in una detection sulla colpevolezza o meno di Padre Flynn o sulla forza dei pregiudizi di Sorella Aloysius. Il contrasto e la difficoltà di discernimento stanno soprattutto altrove.
Non a caso la vicenda ha inizio l’anno successivo all’uccisione di John Fitzgerald Kennedy. Il trauma nella società è stato forte ma nel mondo qualcosa sta mutando per sempre. Lo testimonia la foto del ‘papa morto’ (Pio XII) che ormai viene usata per vedere il riflesso della classe quando l’insegnante è voltata verso la lavagna ma che la superiora non ha sostituito con quella del papa del Concilio. Il film non si limita ad affrontare il tema del rinnovamento della Chiesa negli Anni Sessanta ma va oltre affrontando il nodo della complessità della lettura della realtà. È sufficiente essere progressisti per liberarsi d’ufficio da qualsiasi possibilità di errore? Al contrario: chi è favorevole alla conservazione ha il diritto di leggere in chiave solo negativa i comportamenti che non si confanno alla norma e si ispirano invece a un’umanità più vicina agli ultimi?
Sono solo alcuni dei quesiti che il film pone lasciando poi allo spettatore il compito di dare una risposta sulla base delle proprie convinzioni o (perché no?) dei propri dubbi.

Doubt (2008) on IMDb
Locandina Il vergine

Un film di Jerzy Skolimowski. Con Jean-Pierre Léaud, Catherine Duport, Jaqueline Bir, Paul Roland, Leon Dony Titolo originale Le départ. Commedia, b/n durata 89 min. – Belgio 1967. MYMONETRO Il vergine * * * - - valutazione media: 3,17 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il ventenne Marc lavora come assistente parrucchiere in un grande salone frequentato da facoltose signore, nutrendo il sogno di diventare pilota da corsa. Per essere ammesso all’imminente competizione deve, tuttavia, procurarsi una Porsche 911 S: tenterà di ottenerla con ogni mezzo a sua disposizione, anche impegnando i capelli di una ragazza, forse, innamorata di lui.
Nello stesso anno di Mani in alto!, il suo quarto lungometraggio bloccato dalla censura polacca, Jerzy Skolimowski gira in Belgio Il vergine, attirando su su di sé l’attenzione della critica internazionale. In breve, si tratta di un nuovo debutto, di una rinascita benedetta dal sole abbagliante della Nouvelle Vague, non soltanto per la presenza fisica di Jean-Pierre Léaud, perfettamente capace di comunicare insicurezza e determinazione, timidezza e una vena di sana follia.

Nella concitazione, nelle stranezze, nei bronci e nei sorrisi dell’attore prediletto da Truffaut, infatti, si specchia l’ombra lunga delle tecniche e delle teorie di “cinema diretto” del movimento francese, la volontà di rottura verso i metodi tradizionali, la rivoluzione del Godard più anarchico, con i suoi giochi da cinema muto, l’esuberanza e l’assurdità di una libertà ripetuta 24 volte al secondo.
L’ansia di espressione del cineasta polacco, di fatto impossibilitato a continuare il proprio percorso in patria, pervade ogni sequenza, insegue i corpi e esplode nelle gag con il fine di raccontare l’apprendistato alla maturità, la “partenza” (come indica il titolo originale) verso l’età adulta di un ragazzo che non sa, o non vuole sapere, di essere già uomo: il sogno di Marc, così fortemente desiderato e ad un passo dall’essere realizzato, si rivelerà in tutta la sua inconsistenza in un dolce-amaro risveglio che ha il sapore dell’inevitabile cambiamento.
Vitale e articolato impasto di profondità psicologiche e vezzi d’auteur con un velo di calibrata malinconia, Il vergine vale anche come documento di un’epoca, costituendo la punta di diamante della reazione diretta della Nouvelle Vague sulle cinematografie di Stato dei Paesi dell’Est da cui proviene il regista. Anche attraverso il corpo-icona di Léaud, dopotutto, Skolimowski continua – e forse qui conclude – quella strada di autobiografismo generazionale affrontata nei precedenti Segni particolari: nessuno, Walkower e Barriera. Vinse l’Orso d’oro al Festival di Berlino.

The Departure (1967) on IMDb
Risultati immagini per Motorama 1991

Motorama è un road movie del 1991 scritto da Joseph Minion e diretto da Barry Shils.

Gus è un ragazzino di 10 anni, che decide di fuggire di casa a causa del violento padre. Rompe così il suo salvadanaio, si autocostruisce delle prolunghe per le gambe per poter guidare, e ruba una Ford Mustang. Qui inizia il suo viaggio, ed il suo sogno, ovvero partecipare al “Motorama”, un concorso organizzato dalla compagnia petrolifera Chimera. Il gioco, aperto a tutti, consiste nel collezionare delle figurine che vengono date ogni tot di carburante acquistato presso una stazione della Chimera. In queste figurine possono celarsi delle lettere, ed il concorrente che riuscirà a completare la parola “Motorama”, potrà essere eleggibile per un premio di 500.000$

Motorama (1991) on IMDb