Con questo film Russell rievoca il famoso caso Dreyfuss, l’ufficiale dei servizi segreti francesi che, nel 1895, fu accusato di spionaggio a favore dei tedeschi. Dreyfuss venne degradato e portato sull’isola del Diavolo. Solo molti anni dopo venne riconosciuta la sua innocenza e fu reintegrato nell’esercito. Russell si è costruito da solo una brutta fama: la critica si occupa di lui solo se fa scandalo. Se realizza un’opera che riflette sulla storia per ragionare sul presente, ben recitata e con la giusta attenzione per il “clima” dell’epoca, sembra che non importi a nessuno.
Il vecchio leone torna a graffiare. Alla faccia dei critici cipigliosi. Ecco l’ennesima prostituta, figura portante di un film. Per narrarci le sue disavventure Ken Russell la fa parlare direttamente con noi, stile Godard o cinema verità. Ne vediamo di belle e di brutte e la protagonista rischia di finire male. Ma c’è un angelo custode di colore che veglia su di lei. Theresa Russell è brava a trasmettere la sua rassegnazione, ma anche la desolazione dell’ambiente in cui vive. Siamo abituati a vedere la vita di una prostituta cinematograficamente, ma anche se le situazioni sono sempre le stesse qui c’è qualcosa di più.
The Ornithologist è un film di genere Drammatico del 2016 diretto da João Pedro Rodrigues con Paul Hamy e Chan Suan. Durata: 118 min. Paese di produzione: Brasile, Francia, Portogallo.
Fernando, ornitologo in cerca di cicogne nere, una specie in via d’estinzione, viene travolto dalle rapide mentre scende un fiume al nord del Portogallo. Salvato dalle acque da due cinesi in cammino verso Santiago di Compostela, si addentra in una foresta folta e pericolosa cercando di ritrovare il sentiero. A poco a poco, però, gli ostacoli e gli incontri imprevisti lo mettono alla prova, spingendolo a gesti estremi che lo trasformano e ne rivelano la natura profonda, facendone un uomo nuovo, sbalordito, molteplice e, infine, completamente illuminato.
Èla storia di Sergio (Ricardo Meneses), netturbino che svolge il suo lavoro nella zona nord di Lisbona. È lui il fantasma a cui il titolo fa riferimento: indifferente a tutto, Sergio trascorre le sue giornate in una stanza in affitto di una pensione dedicandosi prevalentemente al sesso anonimo con altri uomini. Questa ricerca spasmodica del piacere, accompagnata da continue ossessioni erotiche, lo rende insensibile alle ombre che cercano di avvolgerlo: l’amore di Fatima (Beatriz Torcato), una collega di lavoro, la strana sorveglianza di un poliziotto, il desiderio ambiguo del suo caposquadra. Film che spicca per la sua “diversità”, esplicito nelle immagini e nei contenuti e incomunicabile, proprio come un fantasma.
The Fifteen-Year-Old Widows è un cortometraggio di finzione scritto e diretto nel 1966 da Jean Rouch , uno degli istigatori, in Francia, delcinema diretto o cinema verite.
Vita quotidiana di due ragazze del 16 ° arrondissement di Parigi che, tra famiglia e amici, cercano felicità e amore. Presentato come un saggio sulle ragazze adolescenti a Parigi, questo film stigmatizza l’incoscienza e la futilità della gioventù borghese negli anni ’60 . È anche, come dice la critica Nathalie Mary nella recensione Bref , “forse il primo film dissacrante sull’adolescenza, uno dei più belli e intelligenti, senza pudore, realizzato dal più rocker dei griot, pochi anni prima di A vera fanciulla di Catherine Breillat ”.
Collocato nell’arco di quattro giorni, il film presenta una struttura binaria, in cui l’interesse dell’etnologo e del sociologo si intreccia con un approssimativo canovaccio narrativo.
Les maîtres fous è un film di genere Documentario, Corto del 1955 diretto da Jean Rouch con Jean Rouch. Durata: 36 min. Paese di produzione: Francia.
La documentazione dei rituali Hauka, movimento religioso cresciuto soprattutto nell’Africa Occidentale, presso i popoli Songhai, durante il dominio coloniale francese, diventa occasione per raccontare la storia da un punto di vista differente.
The Human Pyramid (French: La Pyramide humaine) is an 1961 Ivoriandocufiction film directed by Jean Rouch.[1][2] Rouch forced black African and white French students to improvise interactions with each other at an integrated high school in Abidjan.
La prima classe al Liceo di Abidjan. Due file di banchi. Da una parte gli africani; dall’altra gli europei. Non c’è molto razzismo ad Abidjan. Soltanto ignoranza. Usciti dalla classe i due gruppi continuano la loro vita, una vita separata. Per i Bianchi c’è la “banda”. Vanno in piscina, si ritrovano al caffè, come i liceali e gli studenti di tutto il mondo. I Neri, invece, vivono a Treichville, nel luogo della loro infanzia. Nadine è appena arrivata da Parigi. Non riesce a capire quest’ignoranza. Ne parla alla “banda”. JeanClaude e Alain sono d’accordo con lei. Perché non mescolarsi con i compagni Neri?
Henry come tutti i ragazzini di 13 anni, passa tutto il tempo davanti alla tv o con un libro in mano. Henry vive nella cittadina di Holton Mills, New Hampshire, insieme a sua madre Adele. La sua vita cambia quando Henry si imbatte in uno sconosciuto con i pantaloni macchiati di sangue. Henry porta lo sconosciuto dalla madre, che nel frattempo stava facendo acquisti, e gli chiede di ospitarlo in casa. Senza esitare Adele accetta, e vivono insieme nei giorni seguenti pacificamente, mentre fuori casa, c’è una caccia contro quest’uomo.
Dopo il successo a ogni livello di Juno (2007), Reitman e la sua sceneggiatrice Diablo Cody (qui anche coproduttrice) hanno sbagliato quest’agra commedia con pretese antiromantiche e innovatrici al servizio della diva Theron. Mavis Gary, scrittrice di romanzetti per adolescenti, decide di rientrare a Mercury per uno scopo preciso: riconquistare l’amore di un ex compagno di liceo che è sposato da anni e da poco felice padre di un maschietto. È così sicura del suo fascino che il suo ex non esiterà a lasciare tutto per lei. Mavis è presentata esplicitamente come una donna da odiare: antipatica e presuntuosa, arrogante e malvagia, è, in fondo, un’infelice che non sa di esserlo. Secondo noi è una stronza (per Reitman a passive aggressive mean bitch ), inguaribile stupida e falsa come sono i libri che scrive.
Tratta dal graffiante romanzo (1994) di Christopher Buckley, è una caustica commedia scritta e diretta con intelligenza dall’esordiente 29enne J. Reitman, figlio del regista Ivan. Nick Naylor, faccia da schiaffi e sorriso ammiccante, è impegnato a difendere i diritti dei fumatori e dei fabbricanti di sigarette con la sua parlantina implacabile. Impresa tutt’altro che facile nell’America salutista e puritana dell’era Bush, soprattutto se all’odio feroce dell’opinione pubblica si unisce il biasimo amaro di un figlio deluso. Ma lo spregiudicato Naylor non si lascia scoraggiare: politici opportunisti, giornalisti rampanti, malati terminali, la sua lingua tagliente non risparmia nessuno per rivendicare a gran voce la libertà di scelta di ogni individuo. Reitman costruisce un film agile e apparentemente spensierato, basato su dialoghi corrosivi e battute irriverenti, capace di farsi beffe della bacchettona morale comune. Punto di forza del film, oltre all’ottimo copione e al ritmo incalzante, è il folto cast impegnato in una serie di argute ed esilaranti performance. Duvall in versione padrino, la Holmes nei panni di una cronista senza scrupoli, Macy senatore opportunista. Ma la vera sorpresa è il fascinoso Eckhart: con insolenza e un tocco di umanità regala spessore e credibilità al suo personaggio di simpatico sornione.
Iscritto al partito comunista, Trumbo, il più pagato sceneggiatore di Hollywood, nel 1947 risponde con affilata ironia alla commissione sulle attività antiamericane, l’organo parlamentare promotore della “caccia alle streghe” maccartista (dal nome del senatore McCarthy che la presiedette). Inserito nella black list dei “rossi”, è condannato a 11 mesi per oltraggio al Congresso e, dopo la prigione, nessuno gli offre più lavoro. Riesce a mantenere la sua famiglia vendendo sceneggiature sotto falso nome e vince clandestinamente 2 Oscar ( Vacanze romane e La più grande corrida ). È riabilitato negli anni ’60, ma gli Oscar gli sono riconosciuti solo nel 1975. Al suo 9° LM, Roach svolta passando dalla commedia, spesso farsesca, al bio-pic storico-politico. La trasmutazione riesce grazie all’avvincente e circostanziata sceneggiatura di John McNamara, cavata dal libro (2015) di Bruce Cook. Attraverso la vicenda umana di Trumbo, il film documenta in modo incisivo la persecuzione ideologica scatenata dalla destra americana durante la guerra fredda negli ambienti del cinema USA, ma anche le diverse posizioni di alcuni dei suoi protagonisti: dal fanatismo anticomunista di John Wayne, al tradimento codardo di Edward G. Robinson, alla coraggiosa solidarietà di Otto Preminger e Kirk Douglas. Cranston, nominato all’Oscar, non interpreta Trumbo, ne è la reincarnazione. Imperdibile per cinefili e cultori della storia contemporanea.
Gli scacchi come riscatto da una vita complicata sono al centro di The Dark Horse. È la storia vera di ex campione di partite lampo, affetto da disturbo bipolare, che diventa allenatore di scacchi a squadre per il recupero di ragazzi difficili.
Drammatiche esperienze di una ragazza del Settecento costretta dai genitori a entrare in convento a Longchamp. Prima sospettata di essere indemoniata, poi presa di mira dalle attenzioni equivoche di una badessa, passa da un convento all’altro. Fugge e viene accolta in una casa equivoca dove si uccide. Liberamente tratto da La monaca (scritto nel 1758 e pubblicato postumo nel 1796) di Denis Diderot, il 2° film di Rivette, ex redattore dei Cahiers du Cinéma , fu in un primo tempo proibito in Francia, ma esposto a Cannes ottenne l’anno dopo il visto di circolazione e fu il solo grande successo di pubblico del regista. Al di là delle polemiche contingenti, peraltro ridicole soprattutto in un paese come la Francia che ha tra i suoi principi costituzionali la laicità dello Stato, il film dimostra, nel suo rigore formale e nell’austerità quasi giansenista del suo stile, che Rivette tutto aveva cercato, ma non lo scandalo. In linea con l’illuminista Diderot si propone soltanto di proclamare la libertà di coscienza e di denunciarne ogni forma di oppressione. Non attacca la fede religiosa, ma le sue deformazioni e le indegnità che si commettono sotto la sua maschera.
Jenny Wren convince il banchiere Priam Andes a dare un party nella sua tenuta di Crestwood e di invitare soprattutto tre uomini importanti per estorcere loro denaro. Jenny ha pianificato di scappare in Europa dopo una vita passata con uomini ricchi e importanti. Al party, tra gli altri, ci sono anche la sorella di Jenny, Esther e il fidanzato. Ma, una morte improvvisa, scompiglia i piani di Jenny.
Il timido Joosep è costantemente vittima dei bulli della sua classe, capitanati da Anders. Solamente Kaspar si dimostra dalla parte del ragazzo e ciò provoca l’ira di Anders, il quale gli rivolge contro tutti i compagni di classe. Kaspar è così costretto a troncare l’amicizia con Joosep.
Dopo l’ennesimo sopruso, Joosep e Kaspar si muniscono di armi e vanno a scuola per uccidere Anders e gli altri compagni di classe.
Da una commedia (1972) di Neil Simon: per quarantatré anni, tra screzi e contrasti, due comici del vaudeville hanno fatto coppia sul palcoscenico. Dopo un periodo di inattività sono chiamati in TV a ripetere lo sketch che li rese famosi. Spassosa comedy of insult allo smeriglio, un po’ stiracchiata, ma con battute e duetti irresistibili. Subentrato a Jack Benny, Burns (1896) _ che non aveva dal 1939 una parte di protagonista _ vinse un Oscar, Matthau e Simon soltanto una nomination.
Una ex ballerina di Broadway, Paula, vive a New York (nel West Side) con la figlia decenne Lucy, nata da una relazione con un attore che poi l’ha piantata. Anche Tony, col quale Paula aveva tentato di ricostruirsi una famiglia, la molla per andarsene a Roma. Prima, però, il cinico Tony ruba i risparmi della donna e subaffitta a sua insaputa l’appartamento. Il nuovo inquilino porterà la felicità per Paula e per Lucy.
Le richieste di reupload di film,serie tv, fumetti devono essere fatte SOLO ED ESCLUSIVAMENTE via email (ipersphera@gmail.com), le richieste fatte nei commenti verrano cestinate.