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Regia di Robert Rossen. Un film con Mercedes McCambridgeJohn IrelandJohn DerekBroderick CrawfordJoanne Dru. Genere Drammatico – USA1949durata 109 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,09 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ascesa e caduta di Willie Stark, demagogo del Sud che, di origini modeste, si dà alla politica, diventa governatore dello Stato e senatore con il voto popolare. Per attuare un programma di opere pubbliche ricorre agli stessi metodi di corruzione e sopraffazione, denunciando i quali aveva sconfitto i suoi ricchi avversari politici. Tratto da un romanzo (1946) premio Pulitzer di Robert Penn Warren, sceneggiato dal regista/produttore per la Columbia, il personaggio, leggermente camuffato, è il ritratto di Huey Long, governatore della Louisiana che fu ucciso da una sua vittima nel 1935. Imperniato sul tema del potere che corrompe e sull’ambiguità della condizione umana, è un ammirevole saggio psicologico in forma di melodramma. Vibrante esempio di realismo sociale, fu girato (fotografia: Burnett Guffey) per intero in esterni naturali, fatto raro in quell’epoca. Ebbe una trentina di premi tra cui 3 Oscar (film, Crawford, McCambridge) su 7 candidature.

 Tutti gli uomini del re
(1949) on IMDb

Regia di Irving RapperWilliam Dieterle. Un film Da vedere 1937 con Paul MuniGale SondergaardJoseph SchildkrautGloria HoldenRobert WarwickCast completo Titolo originale: The Life of Emile Zola. Genere Storico – USA1937durata 117 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,46 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Grande produzione della Warner Bros e secondo film biografico di Paul Muni premiato con l’Oscar. Il film narra la vita di Emile Zola (Paul Muni). Il punto focale del film è il ruolo di Zola nella vicenda del capitano Dreyfuss, accusato di tradimento e imprigionato nell’isola del Diavolo. Il famoso manifesto J’accuse costa a Zola una condanna giudiziaria che lo costringe a fuggire in Inghilterra. Da oltremanica continua a battersi per la liberazione di Dreyfuss e per la condanna dei vertici militari che avevano orchestrato l’accusa contro il capitano ebreo. La campagna di Zola ha successo, ma prima che possa incontrare il liberato Dreyfuss, lo scrittore muore in un banale incidente. Curioso il fatto che nel film non si fai mai alcun cenno al fatto che contro Dreyfuss agì un fortisssimo sentimento antisemita da parte della classe dirigente francese. Negli anni ’30 Hollywood evitò accuratamente questo argomento e questo film ne è una testimonianza.

The Life of Emile Zola (1937) on IMDb

Film introvabile, ho aggiunto i subita traducendoli con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Wesley Ruggles. Un film con Richard DixIrene DunneEdna May OliverEstelle TaylorNance O’Neil. Titolo originale: Cimarron. Genere Western – USA1931durata 130 minuti. – MYmonetro 2,61 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il film racconta la vita di alcune famiglie di coloni in Oklahoma, dagli anni Novanta alla prima guerra mondiale. 

Cimarron (1931) on IMDb
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La trilogia qatsi è un nome informale dato a tre film prodotti e diretti da Godfrey Reggio. Le musiche sono di Philip Glass.

I titoli dei tre film sono parole della lingua Hopi, nella quale “qatsi” significa “vita”.
Sul blog trovate anche i singoli post dei film.

Koyaanisqatsi (1982) on IMDb

Regia di Nicolas Roeg. Un film Da vedere 1973 con Clelia MataniaDonald SutherlandJulie ChristieMassimo SeratoLeopoldo TriesteSergio SerafiniCast completo Titolo originale: Don’t Look Now. Genere Drammatico – Gran BretagnaItalia1973durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,07 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo la morte della loro figliolina, John Baxter e sua moglie Laura soggiornano a Venezia dove lui deve restaurare una chiesa. Lei incontra due sorelle di mezz’età (molto hitchcockiane…). Una delle due, veggente cieca, le dice che la loro figlia è felice dov’è, ma avvisa il marito su un grave pericolo incombente. Da una racconto della prolifica Daphne Du Maurier, sceneggiato da Allan Scott e Chris Bryant, Roeg ha tratto un dramma d’atmosfera (fotografia: Anthony Richmond) e di suspense stilisticamente (anche troppo) raffinato, con andirivieni tra passato, presente e futuro, poco rispettoso della logica narrativa, ma coinvolgente, soprattutto in due scene: l’erotico amplesso tra i due coniugi e l’onirico finale notturno in cui Sutherland rincorre lungo i canali una figuretta di rosso vestita che potrebbe essere il fantasma della sua bambina. Esordio di Pino Donaggio come cinecompositore.

 A Venezia... un dicembre rosso shocking
(1973) on IMDb
Ratcatcher (1999) - IMDb

Regia di Lynne Ramsay. Un film con William EadieTommy FlanaganMandy MatthewsMichelle StewartLynne Ramsay Jr.. Genere Drammatico – Gran Bretagna1999durata 93 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 5 recensioni.

Glasgow 1973, durante uno sciopero della nettezza urbana, in un quartiere degradato di periferia: il difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza del 12enne James Gillespie (Eadie), tormentato dal senso di colpa per l’annegamento di un bambino, che sogna una casa nuova e la bellezza dei campi. Esordio nel lungometraggio di una regista 30enne scozzese, esposto a “Un Certain Regard” di Cannes e pluripremiato in vari festival minori. Lontano dalla denuncia sociale alla Ken Loach e più vicino, ma non tanto, al cinema di Terence Davies, è uno spaccato di british life che punta sui gesti, i comportamenti, le angosce di un disadattamento adolescenziale, cercando di sublimare la sordida tristezza dell’ambiente filtrandola attraverso una elaborazione formale fin troppo raffinata che rasenta i rischi del poeticismo e del miserabilismo compiaciuto. Non mancano i momenti di vera tenerezza nel rapporto tra il protagonista e l’enigmatica 14enne Margaret Anne (Mullen). “Ratcatcher” significa acchiappatopi ma anche canaglia.

Ratcatcher (1999) on IMDb
L'angelo del male - Film (1938) - MYmovies.it

Regia di Jean Renoir. Un film Da vedere 1938 con Jean GabinGérard LandryFernand LedouxSimone SimonJenny HéliaJean RenoirCast completo Titolo originale: La bête humaine. Genere Drammatico – Francia1938durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 16 – MYmonetro 4,27 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo (1890) di É. Zola. Il macchinista delle ferrovie Lantier, vittima di una pesante ereditarietà etilica, diventa l’amante di Sévérine che vorrebbe indurlo a uccidere il marito, autore impunito di un omicidio per gelosia, ma, in un accesso della malattia, Lantier la strangola e si dà la morte gettandosi dal treno. La dolorosa consapevolezza del proprio destino segna l’interpretazione che dell’onesto Lantier dà Gabin, qui esplicitamente legata all’inevitabilità fisiologica del delitto e della morte. Il determinismo positivista di Zola è la riprova del profondo romanticismo che contraddistingue il romanzo e il film che pure Renoir fa sfociare in un sobrio lirismo tragico. Celeberrima la sequenza ferroviaria d’apertura, capolavoro di montaggio, ma sono diverse le scene memorabili, messe in risalto dall’affascinante bianconero di Curt Courant. Dallo stesso romanzo fu tratto La bestia umana di Fritz Lang.

La Bête Humaine (1938) on IMDb

Il terzo uomo (DVD) - DVD - Film di Carol Reed Giallo | IBSUn film di Carol Reed. Con Orson Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard, Bernard Lee. Titolo originale The Third Man. Spionaggio, Ratings: Kids+16, b/n durata 104 min. – Gran Bretagna 1949.

Nel 1946 in una Vienna devastata dalla guerra e divisa in quattro zone di occupazione, lo scrittore americano di western Holly Martins (Cotten) assiste ai funerali dell’amico Harry Lime (Welles), ma è veramente morto? Inseguimento finale nelle fogne della città. Scritto da Graham Greene che dalla sceneggiatura trasse un romanzo (1950), è uno di quei film – ormai un classico del cinema britannico – che nascono da uno straordinario concorso di circostanze: un bel copione, un regista quarantenne nella sua stagione di grazia, una tela di fondo – Vienna – di grande suggestione grazie al bianconero di taglio espressionistico di Robert Krasker, il romantico commento musicale su cetra di Anton Karas, interpreti funzionali, un perfetto ingranaggio d’azione in cui la tecnica del giallo si coniuga con una sottile indagine psicologica. Il vero tema del film è la morte, come in La signora di Shangai. E poi Welles: c’è un salto di qualità tra la breve parte che riguarda Harry Lime e il resto. Non sembra dubbio che abbia dato più di un suggerimento a Reed; è certo che collaborò ai dialoghi. Sua è la celebre battuta sull’Italia del Rinascimento e la Svizzera. Per molti anni Lime divenne un sinonimo di Welles che portò il personaggio in una serie radiofonica di 39 puntate: Le avventure di Harry Lime. Palma d’oro a Cannes e Oscar per Krasker. Esiste anche in versione colorizzata. Ridistribuito nel 2000 in edizione originale con sottotitoli italiani.

 Il terzo uomo
(1949) on IMDb

Regia di Satyajit Ray. Un film Da vedere 1959 con Soumitra ChatterjeeSharmila Tagore, Alok Chakravarty. Titolo originale: Apu Sansar. Genere Drammatico – India1959durata 105 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,18 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Calcutta, anni ’30. Squattrinato e senza un lavoro fisso, con ambizioni letterarie ancora insoddisfatte, Apu (Chatterjee) si adatta a un matrimonio di convenienza, sposando la bella Aparna (Tagore), cugina del suo amico Pulu (Mukherjee), promessa sposa di un folle. Dopo qualche mese di felicità, Aparna va a partorire in casa di sua madre, ma muore di parto. Soltanto cinque anni dopo, si decide a far visita al piccolo Kajal (Chakravarty). 5° film di Ray, grande cineasta bengalese, chiude la cosiddetta “trilogia di Apu”, composta da Il lamento sul sentiero e Aparajito ( L’invitto ), tratta dal romanzo Aparajita di Bibhutibhusan Banerjee. In ciascuna delle tre tappe Apu ha perduto o abbandonato le persone più amate: la sua è una saga lirica del dolore e della frustrazione. Influenzato da Jean Renoir, ma anche dai sovietici Dov82 enko e Donskoj (e dalla narrativa russa che è il loro retroterra), Ray sta in bilico tra pessimismo e serenità con una rappresentazione della realtà che è contemplativa, ma attenta ai particolari, al paesaggio e soprattutto agli esseri umani con una maturità che rimanda ai film giapponesi di Ozu e di Mizoguchi.

 Il mondo di Apu
(1959) on IMDb
IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Bob Rafelson. Con Jessica Lange, Jack Nicholson, John Colicos, Anjelica Huston, Michael Lerner. Titolo originale The Postman Always Rings Twice. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 123′ min. – USA 1981. – VM 14 – MYMONETRO Il postino suona sempre due volte * * * - - valutazione media: 3,31 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

4ª trasposizione del romanzo (1934) di James Cain, la 1ª che mette in immagini esplicite la rude e aggressiva sensualità che, per ragioni di censura, i registi precedenti avevano dovuto comprimere o elidere. Di questa storia di un amore che, nato da una violenta attrazione fisica, si trasforma in un rapporto più profondo e complesso, Rafelson fa un altro film sul “sogno americano”, la sua trasformazione in incubo, descrivendone _ col contributo notevole della fotografia di Sven Nykvist _ il contesto sociopolitico. Più che J. Nicholson, un po’ troppo vecchio per la parte e talvolta sopra le righe, è ammirevole J. Lange, migliore delle 3 attrici che l’hanno preceduta: Corinne Luchaire, Clara Calamai e Lana Turner

 Il postino suona sempre due volte
(1981) on IMDb

Regia di Alice Rohrwacher. Un film Da vedere 2014 con Maria Alexandra LunguSam LouwyckAlba RohrwacherSabine TimoteoAgnese GrazianiCast completo Genere Drammatico – Italia2014durata 111 minuti. Uscita cinema giovedì 22 maggio 2014 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmoro 3,21 su 44 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Gelsomina è un’adolescente introversa che vive nella campagna umbra con i genitori e le sorelline. Primogenita tutelare e solerte nelle faccende familiari, Gelsomina è inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che comincia dopo il suo casale. A trattenerla è un padre esclusivo e operaio, alla maniera delle sue api, che guarda a lei ancora come a una bambina. La loro routine, scandita dalle stagioni e dall’impollinazione delle api mellifere, è interrotta dalla presenza di una troupe televisiva e dall’arrivo di Martin, un ragazzino con precedenti penali che deve seguire un programma di reinserimento. L’esoticità di una conduttrice tv e di un adolescente senza parole impatteranno la vita di Gelsomina e della sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo ‘meraviglie’.

The Wonders (2014) on IMDb

Regia di Nicholas Ray. Un film Da vedere 1961 con Viveca LindforsRobert RyanHarry GuardinoHurd HatfieldJeffrey HunterCast completo Titolo originale: The King of Kings. Genere Storico – USA1961durata 168 minuti. – MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La vita di Gesù in una pellicola spettacolare e non priva di poesia.

King of Kings (1961) on IMDb
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Un film di Yannick Dahan, Benjamin Rocher. Con Claude Perron, Jean-Pierre Martins, Eriq Ebouaney, Aurélien Recoing, Doudou Masta. Titolo originale La Horde. Horror, Ratings: Kids+16, durata 90 min. – Francia 2009. – Fandango uscita venerdì 1 ottobre 2010. – VM 14 – MYMONETRO The Horde * * 1/2 - - valutazione media: 2,70 su 23 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Quando un loro compagno viene assassinato dal trafficante nigeriano Adewale, quattro poliziotti corrotti pianificano una violenta vendetta e decidono di penetrare nel suo rifugio, situato all’ultimo piano di un fatiscente edificio della banlieue parigina. Adewale intuisce l’arrivo dei poliziotti e fa fuoco per primo, uccidendo l’agente Jimenez che, una volta morto, ritorna in vita cercando di mordere i compagni. È solo l’inizio di un assedio da parte di un’orda di zombi che hanno circondato l’edificio affamati di carne umana.
Da Distretto 13 (1976) in avanti, non si contano le variazioni sul genere della parabola che vede degli oppositori allearsi all’interno di uno spazio preso d’assedio da un nemico invisibile. È un espediente narrativo che nell’horror fa furore (lo stesso Carpenter ne ha fatto il leitmotiv della sua intera opera), ma che trova negli zombie il più prolifico esercito di assedianti. Obbligata, quindi, la variante francese del tema, visto il processo di ridefinizione dei canoni dell’horror già tracciato dalla cinematografia nazionale. La horde tuttavia non parte dalla violenza “ascetica” dei vari Martyrs, Frontiers o À l’intérieur, ma da quel tipo di violenza surreale e incendiaria del “periodo rosso” di Robert Rodriguez (Dal tramonto all’alba, Planet Terror), e da lì costruisce il suo percorso. Sempre attento a mantenersi ben al di sopra delle righe, il film dei due esordienti Yannick Dahan e Benjamin Rocher passa senza soluzione di continuità dal genere “giustiziero” allo splatter, dall’hard boiled in stile Hong Kong all’umorismo demenziale, con un autocompiacimento fra l’ironia e la supponenza. Tanto è inutile il pretesto politico della banlieue e tanto e tale è invece il godimento dei due autori nel concepire il corpo a corpo più sguaiato o la scena più chiassosa, che alla fine questi elementi lasciano pensare che il film sia rivolto principalmente a loro stessi o, ancor peggio, che i due vogliano proporsi come innovatori di un nuovo sottogenere.
“Che cos’è hardcore?” si chiede ad un certo punto del film uno dei personaggi assediati, un vecchio esaltato settantenne armato di ascia. La risposta arriva mentre fa esplodere in aria un gruppo di zombie con una granata: “Questo è hardcore!”.

The Horde (2009) on IMDb

Un film di Mark Robson. Con Patty Duke, Susan Hayward, Martin Milner, Barbara Parkins. Titolo originale Valley of the Dolls. Drammatico, durata 123′ min. – USA 1967. MYMONETRO La valle delle bambole * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Dal romanzo (1966) di Jacqueline Susann (che appare nella particina di una giornalista): tre giovani donne arrivano a New York dalla provincia per far carriera nel mondo dello spettacolo. Pene e guai per tutte. Tremendo melodramma al femminile di grande successo e piccole virtù. Tra le interpreti la povera Tate, assassinata nel ’69, e la brava Hayward che sostituì all’ultimo momento Judy Garland. S’intravede anche Richard Dreyfuss. Rifatto per la TV nel 1981.

Valley of the Dolls (1967) on IMDb

Un film di Nicholas Ray. Con Curd Jürgens, Ruth Roman, Richard Burton, Raymond Pellegrin Titolo originale Bitter Victory. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 97′ min. – Francia, USA 1957. MYMONETRO Vittoria amara * * * - - valutazione media: 3,13 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un plotone di soldati inglesi deve compiere nel 1942 un rischioso colpo di mano al quartiere generale tedesco di Bengasi, in Libia. Al comando due ufficiali diventati mortali nemici. Uno dei due è un vile e l’altro lo sa. Suggestivo, pieno di pagine di dolorante intensità e sequenze di smagliante efficacia, ha anche momenti sordi o irrisolti ma non incidono. Funzionale fotografia di M. Kelber. Da un romanzo di René Hardy. “Come il sole, Vittoria amara vi farà chiudere gli occhi. La verità acceca” (J.-L. Godard).

Bitter Victory (1957) on IMDb
Nick's Movie. Lampi sull'acqua di Wim Wenders,Nicholas Ray - DVD

Un film di Wim Wenders, Nicholas Ray. Con Nicholas Ray, Wim Wenders, Susan Ray, Timothy Ray, Gerry Bamman. Titolo originale Lightning over Water (Nick’s Movie). Drammatico, durata 91′ min. – USA, Germania 1980. MYMONETRO Nick’s Movie – Lampi sull’acqua * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’8 aprile 1979 il 34enne Wenders fa visita, nella sua casa-laboratorio di Spring Street a New York, al suo amico-maestro-padre Nicholas Ray (1911-16 giugno 1979), divorato da un tumore e vicino alla morte. Circondato da parenti e amici, Nick accetta di vivere gli ultimi giorni davanti alla cinepresa di Wenders, sapendo che cosa metterà fine alle riprese: la propria morte. Film unico nella storia del cinema. Pone molte domande: dove termina in Ray il bisogno di chiudere la propria vita lavorando (e trovando sé stesso prima di morire) e dove comincia il suo esibizionismo? In che misura il film è sconvolgente e quanto è osceno? In che misura Wenders ha sfruttato Ray e quanto è stato da lui sfruttato? “Ma al di là del contratto Wim appare stordito… si è accorto che sta filmando qualcosa mai filmato prima, quello che Proust nelle sue ultime parole aveva chiamato l’immense frivolité des mourants” (B. Bertolucci). Dopo il 1° montaggio di 116 minuti, di Peter Przygodda, con cui il film fu esposto ai Festival di Cannes e di Venezia del 1980, fu interamente rimontato.

Lightning Over Water (1980) on IMDb
Locandina La vera storia di Jess il bandito

Un film di Nicholas Ray. Con Robert Wagner, Jeffrey Hunter, Hope Lange, Agnes Moorehead. Titolo originale The True Story of Jesse James. Western, durata 92′ min. – USA 1957. MYMONETRO La vera storia di Jess il bandito * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.Finita la guerra civile, Jesse e Frank James diventano rapinatori di banche e di treni. Rifacimento di Jess il bandito (1938) di H. King attraverso un complicato intreccio di flashback e nelle cadenze di un’ode in mortem. È uno dei 3 western di Ray, tutti eccentrici, con personaggi anticonformisti o ribelli, con o senza causa, perdenti romantici che cercano nell’amore un’estrema ragione di essere e di vivere.

The True Story of Jesse James (1957) on IMDb
Locandina 55 giorni a Pechino

Un film di Nicholas Ray. Con David Niven, Harry Andrews, Charlton Heston, Flora Robson, Ava Gardner Titolo originale 55 Days at Peking. Avventura, durata 150′ min. – USA 1963. MYMONETRO 55 giorni a Pechino * * 1/2 - - valutazione media: 2,83 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante la rivolta dei Boxer nel 1900 e il lungo assedio del quartiere diplomatico dove convivono i rappresentanti di otto delegazioni straniere, maggiore americano ha un grande e breve amore con bella baronessa. Realizzato dal produttore Samuel Bronston, fu girato in Spagna con 2 obiettivi principali: lo sfarzo della messinscena e il richiamo divistico dei suoi interpreti. È il film meno personale di N. Ray che, colpito da un infarto, lo lasciò dopo 2 mesi di riprese ai suoi assistenti. È uno di quei colossi nei quali il massimo sforzo produce il minimo risultato.

55 Days at Peking (1963) on IMDb
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Un film di Nicholas Ray. Con Robert Mitchum, Susan Hayward, Arthur Kennedy Titolo originale The Lusty Men. Avventura, Ratings: Kids+13, durata 113′ min. – USA 1952. MYMONETRO Il temerario [1] * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sposato da poco con Louise, Jimmy si mette in società con Jeff, ex campione di rodeo. Ben presto i facili guadagni danno alla testa a Jimmy e Jeff s’innamora della donna. Su una bella sceneggiatura di Horace McCoy (e David Dortort, un vecchio cowboy) Ray descrive con efficacia quasi documentaristica il mondo del rodeo, ma il nucleo del racconto è nel rapporto tra i tre personaggi principali e soprattutto nel ritratto di Jeff McCloud (un ottimo Mitchum), tipico eroe crepuscolare, desolato ma non disperato, che il regista descrive con occhio fraterno e lucido.

 Il temerario
(1952) on IMDb
Non possiamo tornare a casa - streaming online

Un film di Nicholas Ray. Con Richie Bock, Tom Farrell, Danny Fisher, Jill Gannon, Jane Heymann.Titolo originale We Can’t Go Home Again. Sperimentale, durata 90 min. – USA 1976.

Film sperimentale realizzato da Nicholas Ray insieme ai suoi studenti della New York State University di Binghamton, girato in vari formati (35mm, 16mm, video) e con l’ausilio di diverse macchine da presa. Ray e i suoi allievi si esprimono sullo schermo all’interno di una ‘cornice’ fotografica intermittente, eseguendo a tratti un copione già scritto, alternato a momenti di improvvisazione. Ne esistevano due versioni ma sfortunatamente la seconda, quella definitiva, è andata perduta.

 Non possiamo tornare a casa
(1973) on IMDb