Category: USA


Locandina italiana Tempi moderni

Un film di Charles Chaplin. Con Charles Chaplin, Paulette Goddard, Henry Bergman, Tiny Sandford, Allan Garcia.Titolo originale Modern Times. Comico, b/n durata 80 min. – USA 1936. – Cineteca di Bologna uscita lunedì 8 dicembre 2014. MYMONETRO Tempi moderni * * * * 1/2 valutazione media: 4,77 su 46 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Charlot lavora in una fabbrica i cui ritmi disumani lo conducono al ricovero in manicomio. Quando esce si trova coinvolto in una manifestazione sindacale e viene arrestato. Dopo aver sventato un’evasione ritorna in libertà e salva una ragazza di strada dall’arresto innamorandosi di lei. La loro vita non sarà facile ma la speranza in un futuro migliore non verrà a mancare.
Chaplin, nonostante l’avvento del sonoro, rimane legato ai tempi e ai ritmi del cinema muto e anche in questo caso si affida all’audio per l’indimenticabile colonna sonora musicale e per i suoni e i rumori ma evita il più possibile le parole (e quando ne fa uso le assemblea con effetti surreali). In un’intervista rilasciata al “New York World” nel febbraio 1931 aveva affermato: “I macchinari che consentono di risparmiare manodopera ed altre invenzioni moderne non sono stati fatti per ricavare profitto ma per assistere l’umanità nella ricerca della felicità. La speranza per il futuro dipende da cambiamenti radicali per far fronte a questa situazione. I benestanti non vogliono che la situazione presente cambi. Non è certo questo il modo di impedire che si affermino idee bolsceviche o comuniste”. Cinque anni dopo la luce dei proiettori si accendeva su un operaio vittima dell’automatizzazione e su quel gregge di pecore che si sovrapponeva alle masse.
La catena di montaggio, gli scioperi, la povertà che colpiva chi, in seguito alla Grande Depressione, era finito ai margini del sistema produttivo, tutto questo e molto di più entrava a far parte di uno dei capolavori della storia del cinema. Nessun atteggiamento predicatorio inficia la narrazione. Anzi le gag che si susseguono nella prima parte dedicata alla fabbrica sono perfette nei ritmi e nei tempi di esecuzione (prima tra tutte la scena del pasto ‘meccanizzato’).
Charlot sta dalla parte degli ultimi sempre, anche quando fa la guardia notturna, e ciò gli procurò accuse di comunismo che ebbero le loro conseguenze anni dopo quando, ai tempi del maccartismo, fu costretto a lasciare gli Stati Uniti. Questo è anche l’ultimo film in cui compare il personaggio di Charlot. Il suo allontanarsi di spalle verso il futuro a fianco della monella è un addio destinato a rimanere per sempre nella memoria.

 Tempi moderni
(1936) on IMDb
L'Agente Speciale Mackintosh (Restaurato In Hd)

Un film di John Huston. Con James Mason, Paul Newman, Dominique Sanda, Harry Andrews Titolo originale The Mackintosh man. Spionaggio, durata 105 min. – USA 1973. MYMONETRO L’agente speciale Mackintosh * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mackintosh viene chiamato a far luce su un traffico di diamanti. Lo troviamo a Malta poi in Irlanda. Si fa tre anni di prigione solo per seguire la traccia giusta.

The MacKintosh Man (1973) on IMDb
Locandina Il cacciatore di donne

Un film di Scott Walker. Con Nicolas Cage, Vanessa Hudgens, John Cusack, Dean Norris, Kevin Dunn. Titolo originale The Frozen Ground. Thriller, durata 105 min. – USA 2012. – Videa – CDE uscita giovedì 3 ottobre 2013. MYMONETRO Il cacciatore di donne * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Jack Holcombe è un detective della polizia dell’Alaska in procinto di ritirarsi dal servizio. Gli viene affidato un caso estremamente complesso. C’è un serial killer che attira giovani donne, le incatena, le violenta e poi le uccide. Jack sospetta di una persona apparentemente tranquilla: Robert Hansen. Occorrono però prove schiaccianti contro di lui e potrebbero arrivare dalla testimonianza di Cyndy Paulsen che è riuscita a scappare prima di essere uccisa. Cyndy però è una ragazza complicata e indurla a testimoniare non è facile.
Ispirato a delitti realmente accaduti questo film torna a mettere l’uno di fronte all’altro Nicholas Cage e John Cusack che non si incontravano dai tempi di Con Air. Questa volta il confronto è a distanza con l’eccezione dell’ultima parte del film e la bilancia pende a favore di un maggiore spazio offerto alla psicologia del detective (Cage) rispetto a quella del killer (Cusack). Se infatti di Jack comprendiamo le motivazioni (spora a tutte un senso di protezione paterna) che lo spingono a cercare di risolvere il caso, Robert viene soprattutto mostrato in azione e i motivi (se così si possono chiamare) per cui uccide vengono più detti degli altri che non fatti emergere dalla sua presenza sulla scena. In realtà però il film (che ripercorre luoghi ormai più che comuni del genere) ha il pregio di centrare l’attenzione sulla fragilità di Cyndy Paulsen interpretata con grande adesione da Vanessa Hudgens.
Non è facile rendere le variazioni di umore, le paure, le insofferenze, le ricadute di una ragazzina finita nel giro della prostituzione soprattutto quando la vera Cyndy è tuttora vivente. In proposito va segnalata una nota stonata nei titoli di coda. Le immagini che vi appaiono (che si spera siano state autorizzate) contrastano con la musica che le accompagna. Quello che avrebbe dovuto essere un omaggio si trasforma in un macabro elenco.

The Frozen Ground (2013) on IMDb
Locandina Fuga per la vittoria

Un film di John Huston. Con Sylvester Stallone, Michael Caine, Pelé, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles. Titolo originale Victory. Guerra, Ratings: Kids+13, durata 116 min. – USA 1981. MYMONETRO Fuga per la vittoria * * * - - valutazione media: 3,48 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Seconda guerra mondiale. In un campo di prigionia tedesco, un gruppo di detenuti allenati da John Colby, famoso giocatore della nazionale inglese, viene sfidato da un ufficiale delle truppe naziste, il Maggiore Karl Von Steiner, a giocare una partita di calcio fra prigionieri alleati e soldati tedeschi. L’idea di una sfida sportiva fra fronti in guerra piace molto ai gerarchi nazisti, che decidono di far giocare la partita in un importante stadio della Parigi occupata e di renderla un grande evento di propaganda. Quando gli uomini interni al campo che lavorano segretamente con le forze della Resistenza francese vengono a sapere dell’evento, iniziano a pianificare, con l’aiuto della rude spia canadese Robert Hatch, un grande piano di fuga.
Anche se lo corteggia molto di frequente, il cinema non ama molto lo sport. Entrambi condividono infatti le potenzialità di un linguaggio semplice, diretto, che gioca su passioni genuine e sull’enfasi del movimento, ma è ovvio che il lavoro sedentario dell’illusione del cinema si adatta con non poche difficoltà alla competizione fisica e al sudore delle pratiche sportive. A fine carriera, John Huston rivolge invece la sua attenzione e l’esperienza di cineasta classico alla retorica sportiva per dare ulteriore ardore all’epica della grande Storia. Cercando di unire assieme la forza di una grande fuga alla John Sturges con la passione sportiva di Momenti di gloria e la carica ironica di Quella sporca ultima meta, Huston drammatizza un episodio realmente accaduto sul fronte orientale durante la Seconda guerra mondiale per raccontare la più grande vittoria della storia del Novecento: la sconfitta del nazi-fascismo. 

E lo spirito della vittoria è, fin dal titolo stesso, l’obiettivo della glorificazione del film di Huston, che mette in scena lo sport forse meno amato dal pubblico americano, il calcio, e una squadra internazionale piuttosto eterogenea per rendere il concetto più universale possibile. Sylvester Stallone, Michael Caine, Max Von Sydow e un insieme di stelle del calcio degli anni Sessanta e Settanta, fra cui Pelé, vengono così chiamati a ricoprire una specifica zona del campo. Caine e Von Sydow danno vita a un elegante confronto fra icone del cinema europeo, mentre Stallone con la giusta autoironia diventa un rozzo eroe della Resistenza. Sono soprattutto loro tre ad articolare il primo tempo, quello che serve a Huston per costruire un contesto storico e un’efficace atmosfera mista di cameratismo e di tensione. Una volta sviluppato l’intreccio e intessuto i vari nodi narrativi, lascia ai veri giocatori il compito di creare una tensione drammaturgica attraverso la potenza solenne dello sport. Grazie anche all’apporto delle coreografie elaborate dallo stesso Pelé e a un uso metodico del ralenti, è la plasticità delle giocate dei protagonisti a farsi vero emblema della Vittoria. Una vittoria che irrompe in campo cantando La Marsigliese, senza paura di apparire troppo ingenua o troppo romantica, perché sa che il senso della gloria è sia rivoluzionario che retorico, un po’ competizione sportiva e un po’ mito.

Victory (1981) on IMDb
Locandina I topi del deserto

Un film di Robert Wise. Con James Mason, Robert Newton, Richard Burton Titolo originale The Desert Rats. Guerra, Ratings: Kids+13, b/n durata 88 min. – USA 1953. MYMONETRO I topi del deserto * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Le truppe alleate sono impegnate a difendere la fortezza di Tobruk, unico serio ostacolo dell’avanzata dell’esercito tedesco nell’Africa settentrionale. Un ufficiale si distingue per una serie di coraggiose imprese, riuscendo a tenere a bada i nemici fino all’arrivo dei rinforzi.

 I topi del deserto
(1953) on IMDb
Locandina italiana Il fuoco della vendetta

Un film di Scott Cooper. Con Woody Harrelson, Christian Bale, Casey Affleck, Zoe Saldana, Sam Shepard.Titolo originale Out of the Furnace. Thriller, durata 116 min. – USA 2013. – Indie Pictures uscita mercoledì 27 agosto 2014. MYMONETRO Il fuoco della vendetta * * 1/2 - - valutazione media: 2,99 su 36 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Russel Baze è un uomo tutto d’un pezzo, lavora onestamente in un’acciaieria, ama la fidanzata Lena ed è legatissimo ai suoi famigliari: il padre malato terminale, lo zio Red e soprattutto il fratello minore Rodney che, al contrario di Russell, è un’anima persa, un eterno disoccupato reduce dall’Iraq e animato da un desiderio di morte che lo porta a cercare continuamente lo scontro, a cominciare dai match clandestini di boxe a mani nude che combatte per raggranellare un po’ di denaro. I due fratelli sono chiamati ad un destino che appare segnato fin dalle prime scene, anche perché Out of the Furnace è una storia interamente character driven, cioè pilotata dalle caratteristiche psicologiche fondanti dei suoi personaggi. E i destini dei fratelli Baze si riveleranno strettamente legati l’uno all’altro.
Out of the Furnace è un film di intensa atmosfera, creata attraverso un uso sapiente delle luci, della fotografia livida, delle ambientazioni desolate in una cittadina industriale di quelle che toglierebbero a chiunque la poesia (e proprio per questo hanno una loro poesia disperata). Le musiche, malinconiche e dilatate, rimandano al western, un genere con il quale il regista Scott Cooper si è più volte cimentato come attore (Get Low, Broken Trail) e al quale aveva in qualche modo fatto riferimento anche nel suo debutto alla regia, Crazy Heart.
È onnipresente un sottotesto religioso che identifica in Russell un Cristo contemporaneo destinato ad addossarsi le colpe del mondo: quantomeno di quel mondo violento e spietato, tutto declinato al maschile, che vive di sopraffazioni e combattimenti, e che ha un disperato bisogno di redenzione. Chi più indicato di Russell, uomo profondamente onesto e puro, per portare questa croce? Infatti la sua vicenda si snoda come una inevitabile via crucis con tutte le stazioni allineate, e ogni personaggio è uno strumento della sua missione.
Nella visione nichilista di una certa cultura, Out of the Furnace rimanda a Non è un paese per vecchi, senza però la radicalità ideologica dei fratelli Coen, e con una tensione spirituale che alla vicenda dei Coen (per scelta) mancava. Anche la confezione estetica, davvero ammirevole per struggente e malinconica bellezza, rimanda a molto cinema indipendente che l’ha preceduto.
Il risultato è un film ben riuscito, anche grazie alla recitazione limpida e tesa degli interpreti – Christian Bale e Casey Affleck nei panni di Russell e Rodney, e un parterre di caratteristi da antologia che comprende Woody Harrelson, Willem Dafoe, Sam Shepard e Forrest Whitaker – ma non si distingue per originalità né della narrazione né della messinscena. Il film cui Out of the Furnace fa più evidente riferimento è Il cacciatore di Michael Cimino (citato esplicitamente in una scena), soprattutto nella dinamica fondamentale fra i due fratelli, molto simile a quella fra i ruoli interpretati nel ’78 da Robert De Niro e Christopher Walken. E a dispetto del titolo (che significa “fuori dalla fornace” e fa riferimento all’acciaieria, cuore pulsante della cittadina e strumento di sopravvivenza per l’intera comunità), racconta i suoi personaggi, nessuno escluso, come immersi in un inferno incandescente dal quale è difficile uscire vivi.

Out of the Furnace (2013) on IMDb
Locandina italiana Gli spostati

Un film di John Huston. Con Clark Gable, Marilyn Monroe, Montgomery Clift, Thelma Ritter, Eli Wallach. Titolo originale The Misfits. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 124′ min. – USA 1961. MYMONETRO Gli spostati * * * - - valutazione media: 3,42 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


A Reno (Nevada) per divorziare, Roslyn, vulnerabile showgirl di Chicago, fa amicizia con un anziano cowboy part-time, un meccanico e pilota di aereo, un cowboy da rodeo che, scandalizzando la sua sensibilità, vanno a caccia di cavalli selvaggi da vendere a peso per farne carne in scatola per cani. Lei s’innamora, ricambiata, del primo dei tre. Unica sceneggiatura scritta dal commediografo Arthur Miller con eccessi di verbosità letterale che Huston traspone in immagini con grande finezza e una sequenza (la cattura dei cavalli) da antologia. È una trenodia sulla fine dei cavalli nell’America che cambia, un ritratto indiretto di M. Monroe, la storia di una piccola comunità di sbandati che s’illudono di essere dei ribelli senza padrone, un’analisi del malessere nella società nordamericana. Ultimo film di Gable che morì il giorno dopo la fine delle riprese e di M. Monroe che, calandosi in un personaggio scrittole su misura, dà una prova del suo potenziale talento drammatico. Male accolto quando uscì, il film è cresciuto col passare degli anni.

The Misfits (1961) on IMDb

Un film di John Huston. Con John Wayne, So Yamamura, Eiko Ando, Sam Jaffe Titolo originale The Barbarian and the Geisha. Avventura, Ratings: Kids+13, b/n durata 105′ min. – USA 1958. MYMONETRO Il barbaro e la geisha valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


1856: Townsend Harris è il primo diplomatico USA mandato in Giappone. Accolto con ostilità, conquista la riconoscenza degli abitanti durante un’epidemia di colera. Intanto la geisha Okichi, messa al suo servizio a far la spia, s’innamora. Scritto da Charles Grayson, da un romanzo di Ellis St. Joseph, è il 2° e il peggiore dei 3 film diretti da Huston per la Fox nel triennio 1956-58. “Prima di diventare un brutto film, era un bel film” (J. Huston). Lo divenne per colpa di J. Wayne che impose al montaggio le sue esigenze divistiche, trascurate durante le riprese dal regista, tra attriti e bisticci.

The Barbarian and the Geisha (1958) on IMDb

Il remake del thriller tedesco interpretato da Tom Schilling che racconta di un giovane uomo che viene risucchiato nel mondo degli hacker da un gruppo simile a Anonymous. La pellicola inizia con il protagonista che racconta la sua storia a un investigatore dell’Europol dopo una serie di crimini perpetrati dai suoi compagni che hanno fatto arrabbiare la mafia russa ed hanno portato alla morte di tre hacker in una stanza d’albergo.

Who Am I (2014) on IMDb
Locandina I cinque segreti del deserto

Un film di Billy Wilder. Con Anne Baxter, Eric von Stroheim, Fortunio Bonanova Titolo originale Five Graves to Cairo. Guerra, b/n durata 96 min. – USA 1943. MYMONETRO I cinque segreti del deserto * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante l’ultimo conflitto mondiale, in Africa, un sottufficiale inglese si sostituisce a una spia al servizio dei tedeschi. Scopre così dove si trovano i depositi di carburante che i tedeschi avevano predisposto addirittura prima della guerra per rifornire i propri carri armati. Questa scoperta permette all’esercito inglese di neutralizzare la minaccia tedesca e di vincere una battaglia decisiva per le sorti del conflitto. Tratto dal dramma Hotel Imperial di Lajos Biro, già ispiratore del film omonimo.

 I cinque segreti del deserto
(1943) on IMDb
Giubbe rosse - Film (1940)

Un film di Cecil B. De Mille. Con Gary CooperMadeleine CarrollPaulette GoddardPreston FosterLon Chaney Jr.. continua» Titolo originale Northwest Mounted PoliceWesterndurata 125 min. – USA 1940.

Le truppe inglesi di stanza nel Canada devono affrontare la ribellione di indiani e meticci. Questi ultimi sono sobillati da un evaso; lo sceriffo che gli dà la caccia si allea alle Giubbe Rosse. Dopo scontri e imboscate le sorti della battaglia volgono a favore dei militari; l’evaso è arrestato e una storia d’amore si conclude lietamente. È un classico del “genere”, anche se i toni sono più complessi. Memorabile la fotografia contrastata alla DeMille, valorizzata dal rosso sfavillante delle divise canadesi.

North West Mounted Police (1940) on IMDb
www.film.it/typo3temp/pics/1d8c5cce84.jpg

Un film di Cecil B. De Mille. Con Howard Da Silva, Gary Cooper, Boris Karloff, Paulette Goddard, Cecil Kellaway. Titolo originale Unconquered. Avventura, durata 146′ min. – USA 1947. MYMONETRO Gli invincibili * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante una delle tante guerre con gli indiani nel 1763, una ragazza condannata per aver difeso il fratello (deportata dall’Inghilterra nelle colonie dell’America settentrionale) è contesa da un ufficiale buono e uno fellone. Da un romanzo di Neil H. Swanson, con larghissimi mezzi a disposizione, De Mille ha realizzato uno dei suoi film più ridicoli, ma ricco di spettacolo e di momenti divertenti. C’è un’emozionante discesa in canoa e Katherine De Mille, figlia del regista e moglie di Anthony Quinn, vestita da pellerossa.

Unconquered (1947) on IMDb
Poster 1 - Ragtime

Regia di Milos Forman. Un film Da vedere 1981 con Elizabeth McGovernJames CagneyDebbie AllenMary SteenburgenHoward E. Rollins jrCast completo Genere Drammatico – USA1981durata 155 minuti. – MYmonetro 3,04 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

4 storie s’intrecciano in questo affresco sull’America del primo Novecento. Prevale quella di un pianista nero che, per vendicarsi di un torto, si trasforma in guerrigliero con alcuni compagni. Da un polifonico romanzo (1975) di E.L. Doctorow, ebreo di origine russa che mescola figure d’invenzione con personaggi storici, un colorito ed elegante affresco al ritmo sincopato del ragtime, in altalena tra critica e nostalgia. Ultimo film per il cinema di J. Cagney dopo vent’anni di assenza. 5 nomination agli Oscar.

Ragtime (1981) on IMDb

Regia di Volker Schlöndorff. Un film Da vedere 1985 con Dustin HoffmanKate ReidJohn Malkovich. Titolo originale: Death of a Salesman. Genere Drammatico – USA1985durata 130 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Trasposizione cinematografica del celeberrimo dramma teatrale di Arthur Miller. Willy Loman (un misurato e attento Hoffman reduce dai successi sul palcoscenico di Broadway) è il viaggiatore di commercio invecchiato e sconfitto il cui sogno di successo si è invece risolto in un fallimento professionale e affettivo: solo il suicidio potrà servire a risollevare amaramente parte della situazione. Schlondorff confeziona un prodotto di alta e sicura classe nel rispetto delle tematiche e delle atmosfere di Miller. Eccellente la prova di recitazione non solo di Hoffman ma di tutto il cast, soprattutto del giovane e promettente John Malkovich.

Death of a Salesman (1985) on IMDb
Ufo Robot Goldrake #03 (6 Dvd) - Tomoharu Katsumata - Mondadori Store

UFO Robot Goldrake (UFOロボグレンダイザー UFO Robo Gurendaizā?) è un anime televisivo di 74 episodi, prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato su un soggetto di Gō Nagai, già autore dell’omonimo manga nel 1975. È stata la prima serie mecha giapponese importata in Italia, dove venne originariamente trasmessa con il nome di Atlas UFO Robot nell’ambito del programma Buonasera con… sulla Rete 2, dal 1978 al 1980, con 71 dei 74 episodi.

Per dare un’idea del successo avuto all’epoca basti pensare che il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, Ufo Robot/Shooting Star (firmate con lo pseudonimo Actarus), ottenne addirittura il disco d’oro superando il milione di copie vendute.[1]

Il protagonista della serie è il principe Duke Fleed, fuggito dopo una disperata resistenza a bordo di un avanzatissimo robot da battaglia, Goldrake (Grendizer) dal suo pianeta natale Fleed in seguito all’attacco delle truppe del malvagio Re Vega. Le Forze di Vega infatti si propongono di sottomettere i pianeti invadendoli ed annettendoli al loro impero.

 Atlas Ufo Robot
(1975) on IMDb

Un film di John Huston. Con Deborah Kerr, Richard Burton, Ava Gardner, Sue Lyon, Grayson Hall. Titolo originale The Night of the Iguana. Drammatico, b/n durata 118′ min. – USA 1964. MYMONETRO La notte dell’iguana * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Costretto a lasciare la sua chiesa, un pastore diventa guida turistica in Messico e finisce in un albergo gestito da una rampante avventuriera. Tratto da un dramma (1961) di Tennessee Williams che con una serie di impercettibili tocchi ironici e una lieta fine Huston felicemente tradisce, è un film d’attori in cui i personaggi contano più dell’azione, esaltato dal bianconero “messicano” di G. Figueroa. 2° film _ dopo L’isola di corallo (1948) _ di origine teatrale nella carriera di un regista che raramente ha lavorato su soggetti originali

The Night of the Iguana (1964) on IMDb
Locandina italiana Snatch – Lo strappo

Un film di Guy Ritchie. Con Jason Statham, Brad Pitt, Benicio Del Toro, Dennis Farina, Alan Ford.Titolo originale Snatch. Commedia, durata 102 min. – USA 2000. MYMONETRO Snatch – Lo strappo * * * 1/2 - valutazione media: 3,53 su 50 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Franky, Quattrodita, viene spedito da Anversa a New York per consegnare un diamante di ingente valore ad Avi, un boss mafioso. Fa una sosta a Londra per smerciare altre pietre di poco valore. Viene avvicinato da Boris, Lametta, e convinto a puntare su un incontro di boxe illegale. Si tratta di una trappola per poterlo rapinare. Intanto il Turco e Tommy stanno organizzando con Testarossa, il pericoloso boss locale, un incontro truccato. Quando Mickey O’ Neil manda al tappeto un loro pugile lo convincono a prendere parte all’incontro. Deve andare giù alla quarta ripresa. Mickey accetta ma quando è sul ring non riesce a sottomettersi e vince. Cominciano i guai. Gag all’acido muriatico, un ritmo che ogni tanto accelera improvvisamente e, soprattutto, una miriade di personaggi che vanno e vengono ma che sono descritti con cura nel loro lato ‘dark’. Siamo dalle parti di Trainspotting e di Fight Club. Qui si tratta di divertimento al vetriolo. Con un piccolo problema: c’è il rischio della ripetitività.

Snatch (2000) on IMDb

Regia di Cecil B. De Mille. Un film con Claudette ColbertHenry WilcoxonWarren William. Genere Storico – USA1934durata 100 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ad Alessandria Tolomeo e sua sorella Cleopatra intrigano per il potere. Il dissidio facilita la penetrazione di Roma in Egitto per opera di cesare, ma Cleopatra riesce a sedurre il Dittatore che la investe del potere, non senza per altro averla voluta prima al suo seguito a Roma per completare il trionfo.

Cleopatra (1934) on IMDb
Cleopatra (1963) — The Movie Database (TMDB)

Un film di Joseph L. Mankiewicz. Con Elizabeth Taylor, Richard Burton, Rex Harrison, Hume Cronyn, George Cole. Storico, durata 243 min. – USA 1963. uscita martedì 28 maggio 2013. MYMONETRO Cleopatra * * * - - valutazione media: 3,12 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Roma, 48 a. C. Sconfitto Pompeo nella battaglia di Farsalo, Giulio Cesare sbarca ad Alessandria d’Egitto, dove il suo avversario si è rifugiato. Pompeo spera di ottenere l’aiuto del giovane faraone Tolomeo XIII, ma il sovrano lo fa uccidere e consegna la sua testa a Cesare. La monarchia assoluta è, intanto, agitata da tensioni interne. Tolomeo non vuole condividere il trono con la sorella Cleopatra e prova a farla assassinare, ma la giovane e bellissima donna tenta di portare Cesare dalla sua parte. L’impresa è decisamente semplice: il condottiero supremo di Roma cade tra le sue braccia, tanto più che Cleopatra gli dà la gioia di quel figlio tanto atteso e mai arrivato dalle nozze precedenti. 

Cleopatra (1963) on IMDb
La Contessa Scalza (1954): Amazon.de: ava gardner, edmond o'brien, j.leo  mankiewicz: DVD & Blu-ray

Un film di Joseph L. Mankiewicz. Con Rossano Brazzi, Humphrey Bogart, Valentina Cortese, Edmond O’Brien, Ava Gardner. Titolo originale The Barefoot Contessa. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 128′ min. – USA 1954. MYMONETRO La contessa scalza * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Come Il bruto e la bella (1952) di Minnelli, comincia con un funerale e procede attraverso 8 flashback, raccontati da 4 personaggi, che rievocano 3 tappe nella vita di una danzatrice a piedi nudi in un piccolo cabaret spagnolo, trasformata da un regista USA in star di Hollywood. Nel suo genere _ il melodramma passionale a forti tinte _ è memorabile. Su una materia trita Mankiewicz, anche sceneggiatore, ha costruito un’affascinante galleria di personaggi dell’international set. È anche un “film a chiave”: il produttore è ricalcato sul miliardario Howard Hughes, insieme con le caricature mascherate di re Farouk e del duca di Windsor.La stessa protagonista allude a Rita Hayworth. Fotografia: Jack Cardiff. Musiche: Mario Nascimbene. Bogart e la Gardner si parlano sulla piazzetta di Portofino. Brevi paesaggi a Bordighera, Sanremo, Rapallo. Oscar per O’ Brien, attore non protagonista. Slogan di lancio: “Il più bell’animale del mondo”.

 La contessa scalza
(1954) on IMDb