La nuova famiglia Addams (The New Addams Family) è una serie televisiva canadese–statunitense del 1998. È basata sui personaggi ideati da Charles Addams e sulla serie originale del 1964 La famiglia Addams. La serie, in Italia, è stata trasmessa nel 1999 da Rai Uno. La serie poi fu replicata nel 2010 e nel 2013 sul canale Frisbee.Alcuni particolari sono cambiati rispetto all’originale, come la residenza degli Addams: nell’originale la residenza era 001 Cimitery Lane, mentre ora è 1313 Cimitery Lane. Quasi tutti i 65 episodi sono stati girati a Vancouver, nella Columbia Britannica,in Canada, mentre quelli finali negli Stati Uniti.
La serie televisiva racconta le vicende della Famiglia Addams. La famiglia Addams è una famiglia stravagante e bizzarra, estremamente tetra per certi aspetti quanto comica per altri. I componenti della famiglia sono il padre (Gomez Addams), la moglie (Morticia Addams), lo zio Fester, la nonna Addams, la figlia Mercoledì, il figlio Pugsley e il maggiordomo Lurch. La famiglia abita al 1313 di Cemetery Lane in una specie di castello. Esattamente come in ogni famiglia, ognuno ha il proprio hobby, solamente che quelli della famiglia Addams sono estremamente stravaganti ed agghiaccianti, soprattutto agli occhi delle persone ospiti della famiglia. Gli hobby infatti, possono spaziare dal terrorizzare gli ospiti nel cimitero di famiglia, a cercare di tagliare la testa al fratellino più piccolo utilizzando una ghigliottina. Tuttavia la Famiglia Addams si ripropone di fare umorismo ed ironia su molti aspetti della cultura americana e nella maggior parte delle situazioni la famiglia cerca di esporre concetti ed idee giuste (anche se utilizzando sistemi un po’ estremi).
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La famiglia Addams è un telefilm comico statunitense andato in onda fra il 1964 e il 1966 sul network statunitense ABC.La serie creata, da David Levy, è ispirata all’omonima striscia a fumetti creata da Charles Addams (1912–1988), e pubblicata sul New Yorker.
La famiglia in questione è composta da Gomez Addams (John Astin), ricchissimo e distinto gentiluomo amante dei sigari e con l’hobby di far saltare trenini elettrici, da sua moglie Morticia (Carolyn Jones), fascinosa dark lady sempre pallidissima e vestita di nero, e dai loro due figli, la piccola e sadica Mercoledì e il pingue Pugsley. Vivono in una enorme e fatiscente villa di stile vittoriano, decisamente sinistra, che ospita anche lo strampalato zio Fester (l’ex bambino prodigio Jackie Coogan), una non meglio specificata ma altrettanto bislacca nonnina ed un cugino, chiamato Itt, che parla un grammelot incomprensibile e di cui niente si vede a parte un enorme ammasso di capelli che ne copre interamente la figura. La famiglia ha come maggiordomo un gigantesco surrogato del (cinematografico) mostro di Frankenstein, chiamato Lurch (Ted Cassidy), mentre da vari anfratti della casa talvolta esce una Mano (mozza), a cui la famiglia si rivolge col medesimo nome. L’enorme e smisurata ricchezza della famiglia consente ai protagonisti di non lavorare mai e di coltivare le proprie stranezze.
Un film di George Cukor. Con Reginald Owen, Melvyn Douglas, Joan Crawford, Conrad Veidt Titolo originale A Woman’s Face. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 105′ min. – USA 1941. MYMONETRO Volto di donna valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dal dramma di Francis de Croisset, già filmato nel 1938 in Svezia da Gustaf Molander con la giovanissima Ingrid Bergman (Senza volto). Col viso deturpato da una cicatrice procuratale quand’era bambina dal padre ubriaco, una ragazza brucia i suoi giorni dedicandosi al male finché un’operazione di chirurgia plastica la riappacifica con la vita.
Regia di Martin Scorsese. Un film Da vedere 1980 con Robert De Niro, Joe Pesci, Cathy Moriarty, Coley Wallace, Frank Adonis, James V. Christy. Cast completo Titolo originale: Raging Bull. Genere Biografico, – USA, 1980, durata 129 minuti. Uscita cinema sabato 1 settembre 2018 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 4,53 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Sceneggiato da Paul Schrader e Mardik Martin che si sono ispirati alla sua autobiografia, è la storia del campione mondiale dei pesi medi Jake La Motta, detto “il toro del Bronx” per le furenti capacità di picchiatore, ma soprattutto di incassatore. Conquistò il titolo nel 1949 contro Marcel Cerdan e lo cedette a Ray Sugar Robinson il 14 febbraio 1951. Costato quattordici milioni di dollari e due anni di lavoro, è un violento film sulla violenza, in cui la boxe è un supporto per il ritratto di un uomo eccezionale sul ring, ma esemplare, nella sua normalità, in privato come prodotto avvelenato di una cultura, di un ambiente, di una società. Di questo mondo, fondato sulla violenza, Scorsese suggerisce la dimensione sociale di sfruttamento, mostrandone il funzionamento con acuta finezza. Il miglior film di ambiente pugilistico della storia del cinema. Preparatosi alla parte con un puntiglioso allenamento e aumentando di una trentina di chili, De Niro è sensazionale per la paranoica furia e l’umorismo sardonico con cui s’è calato nel personaggio. Oscar a lui come miglior attore e a Thelma Schoonmaker per il montaggio. La splendida fotografia in bianconero di Michael Chapman, di potenza spettrale, è di una ricchezza cromatica che il colore avrebbe difficilmente raggiunto.
Regia di Robert Altman. Un film con Robin Williams, Paul Dooley, Shelley Duvall, Ray Walston, Paul L. Smith, Richard Libertini. Cast completo Titolo originale: Popeye. Genere Commedia – USA, 1980, durata 114 minuti. – MYmonetro 3,01 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
A Sweethaven, villaggio ai bordi del mare, giunge il marinaio Popeye alla ricerca del padre. Lì comanda il misterioso Commodoro e si paga una tassa per tutto mentre il minaccioso Brutus sta per sposare la vezzosa Olivia. Tra Popeye e la fanciulla nasce un’affinità che si consolida quando il marinaio inciampa in un cesto in cui si trova un bambino. Ora Popeye si sente madre di colui che chiama Pisellino la cui sicurezza è affidata a lui e ad Olivia, soprattutto quando il piccolo finirà nelle mani del Commodoro.
Nel 1929 Elzie Crisler Segar creava Popeye (da noi trasformato in Braccio di Ferro) che successivamente Dave e Max Fleischer avrebbero portato sullo schermo. Il produttore Robert Evans ha l’idea di trasformare il personaggio disegnato in un eroe in carne ed ossa sulla scia del successo di Superman e Flash Gordon. Lo script viene affidato al corrosivo Jules Feiffer che non trova l’interesse degli interpellati Arthur Penn e Mike Nichols.
Si arriva così a Robert Altman che vede nel soggetto la possibilità di fare della popolazione di Sweethaven una metafora della società americana ormai bloccata in avidi atteggiamenti stereotipati in cui irrompe l’ingenua vitalità del marinaio con un occhio solo.
The Expanse è una serie televisiva statunitense di fantascienza sviluppata da Mark Fergus e Hawk Ostby e basata sull’omonima serie letteraria, una space opera scritta da Daniel Abraham e Ty Franck sotto lo pseudonimo di James S. A. Corey.
Nel XXIV secolo, il sistema solare è stato colonizzato dagli umani e si trova in una situazione di precario equilibrio geopolitico a causa delle tensioni fra la Terra e le ex-colonie marziane, oramai indipendenti sotto il vessillo della Repubblica congressuale marziana, e del degrado sociale in cui sopravvive gran parte della popolazione degli avamposti nella fascia principale degli asteroidi e sui pianeti esterni.
In questo difficile contesto, si intrecciano le vicende del detective di polizia Josephus Miller, di stanza su Cerere, a cui viene affidata l’indagine sulla scomparsa di una donna terrestre, Julie Andromeda Mao, e il secondo ufficiale del cargo porta ghiaccio Canterbury, James Holden, inavvertitamente coinvolto in un incidente che rischia di destabilizzare irreversibilmente le relazioni tra Marte e la Terra e innescare un conflitto interplanetario.
Regia di Robert Altman. Un film con Susannah York, Marcel Bozzuffi, René Auberjonois, Hugh Millais. Genere Drammatico – USA, Gran Bretagna, 1972, durata 101 minuti. – MYmonetro 3,25 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Cathryn mentre è a casa da sola e lavora a un suo racconto fantasy riceva la telefonata di una donna misteriosa che le insinua il dubbio che il marito la tradisca. Quando lui torna nega tutto e le suggerisce una vacanza nella loro casa di campagna. Mentre sono insieme lei lo vede trasformarsi in René l’amante di un tempo morto in un incidente aereo. Le apparizioni continuano anche in provincia: la donna vede anche un proprio doppio e deve sottrarsi alle avances troppo plateali del suo amante attuale che ha con sé la figlia adolescente Susannah. La tragedia è in agguato.
Robert Altman realizza il suo film più sperimentale affrontando nuovamente un tema a cui tornerà a dedicarsi anche in futuro: i tormenti psicologici di una donna. Susannah York aderisce con grande intensità al personaggio schizofrenico di Cathryn (le verrà assegnato il premio come migliore attrice al Festival di Cannes) offrendo anche al regista un proprio racconto sugli Unicorni che farà da interpunzione straniante alla vicenda. Ciò che però Atman vuole indagare non è tanto una casistica patologica quanto piuttosto lo spazio mentale di una donna che è interiormente minata da sensi di colpa. La sua relazione con il marito è turbata dal suo desiderio di maternità e dalle relazioni con altri uomini che ha cercato, più o meno consapevolmente, allo scopo di diventare madre. Su di lei e su quanto la circonda Altman sperimenta soluzioni linguistiche complesse che coinvolgono sia l’aspetto visivo (zoomate improvvise, sfocature in cerca di dettagli) sia quello acustico (accentuazione di rumori, musica che attinge alle colonne sonore del cinema horror). Affronta poi (con un personaggio che si chiama come l’attrice protagonista ed è l’unico altro appartenente al sesso femminile) la presenza di una adolescenza impegnata precocemente a cercare la giusta collocazione ai pezzi del puzzle della propria vita.
Un film di Walter Hill. Con Diane Lane, Michael Paré, Willem Dafoe, Bill Paxton Titolo originale Streets of Fire. Avventura, durata 93 min. – USA 1984. MYMONETRO Strade di fuoco valutazione media: 2,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Walter Hill, maestro dei film d’azione, ricrea i temi e le atmosfere tipiche della “frontiera” trasponendole in un’ambientazione suburbana di imprecisa collocazione temporale. Il suo film è un western post-moderno, dove un eroe solitario armato di Winchester e muscoli (Paré) corre al salvataggio della sua bella (Lane), superdiva rock rapita dalla banda di teppisti motorizzati capeggiata dal cattivissimo Raven (Dafoe, che rivedremo in Platoone L’ultima tentazione di Cristo). Non mancano sparatorie, brutti ceffi, inseguimenti e, naturalmente, il duello finale. Il tutto sottolineato da un’eccellente colonna sonora (Ry Cooder tra gli autori).
Regia di Richard Linklater. Un film Da vedere 2017 con Bryan Cranston, Steve Carell, Laurence Fishburne, J. Quinton Johnson, Yul Vazquez. Cast completo Titolo originale: Last Flag Flying. Genere Drammatico – USA, 2017, durata 125 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,42 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Dicembre, 2003. Larry ‘Doc’ Shepherd, ex marine congedato senza onore, ha perso un figlio in Iraq e vuole riportarlo a casa. Rimasto vedovo, chiede aiuto a due vecchi commilitoni che non vede da trent’anni. Sal Nealon, insofferente alle regole, gestisce pigramente un bar in Virginia, Richard Mueller, ex alcolista, serve in chiesa come pastore. Con loro Larry ha condiviso il Vietnam e il suo abisso, a loro Larry può confessare la sua perdita e il suo dolore. A bordo di automobili e furgoni, di pullman e treni, i tre veterani accompagneranno l’ultimo viaggio di un giovane marine attraverso l’America fino al New Hampshire.
Storia di uomini tra loro, Last Flag Flying conferma la fascinazione di Richard Linklater per il tempo, le sue sinuosità metafisiche e la sua iscrizione carnale dentro al cuore dell’esistenza.
Regia di Joachim Trier. Un film con Isabelle Huppert, Gabriel Byrne, Jesse Eisenberg, Devin Druid, Amy Ryan, Ruby Jerins. Cast completo Titolo originale: Louder Than Bombs. Genere Drammatico, – Norvegia, Francia, Danimarca, USA, 2015, durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 23 giugno 2016 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,63 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Isabelle, morta in un incidente, è stata una celebre fotoreporter di guerra. Il suo editore le dedica una mostra e un noto giornalista, collega di passati reportage, sta per scrivere un articolo su una verità che il marito di Isabelle non ha mai voluto raccontare al figlio minore, Conrad, adolescente introverso e ostile. Il figlio maggiore, Jonah, è appena diventato padre, torna nella casa di famiglia per sistemare l’archivio della madre. Più forte delle bombe (traduzione del titolo originale): lo sono i dolori luttuosi e le relazioni tra i 3 protagonisti, padre e 2 figli, che devono fare i conti con la morte della donna centro delle loro vite, in un momento di accentuato disagio e cambiamento. Un film che, attraverso il linguaggio del flashback, in cui compare Isabelle, analizza il rimpianto e la perdita attraverso chi sopravvive. 1° film in lingua inglese del norvegese Trier, pecca nell’uso di troppi cliché formali che lo rendono poco attraente. L’ottimo cast, da parte sua, conferisce eleganza alla storia. Degna di nota la morbida colonna sonora di Ola Fløttum.
Una Moglie – A Woman under the Influence – Criterion Collection – bdrip 720p h264 ita/eng subita/eng
Regia di John Cassavetes. Un film Da vedere 1974 con Peter Falk, Gena Rowlands, Nick Cassavetes, Matthew Laborteaux, Mario Gallo (II). Cast completo Titolo originale: A Woman under the Influence. Genere Drammatico – USA, 1974, durata 155 minuti. – MYmonetro 3,25 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Protagonista è una famiglia americana composta da Nick, capocantiere, sua moglie Mabel e tre bambini. La donna ha un esaurimento nervoso. Ricoverata in una clinica neuropsichiatrica, ne esce dopo sei mesi. L’impatto con la vita “fuori” è molto forte e Mabel non ce la farebbe se non fosse per i tre bambini, che la sostengono e la proteggono col loro affetto.
Un film di William Friedkin. Con Ellen Burstyn, Max von Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb.Titolo originale The Exorcist. Horror, durata 121 min. – USA 1973. – Nexo Digital uscitamercoledì 19 giugno 2013. – VM 14 – MYMONETRO L’esorcista valutazione media: 3,99 su 97 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dal romanzo (1971) di William Peter Blatty: a Georgetown Regan MacNeil, figlia dodicenne di un’attrice divorziata, è posseduta dal demonio. Il giovane padre Karras e un anziano sacerdote esperto in esorcismi tentano di salvarla. Potente, discusso film dell’orrore per adulti che ebbe, oltre a un immenso successo, grande influenza sugli sviluppi del genere. La critica ne denunciò generalmente la dimensione truculenta, l’uso e l’abuso degli effetti speciali (di Dick Smith e Rick Baker: efficaci e innovatori), la frequente stupidità della sceneggiatura (peraltro premiata con 1 Oscar a W.P. Blatty e un altro per il suono), ma c’è un punto indiscutibile: è un film che mette paura. E un fenomeno interessante: non si rimane soltanto spaventati dalle mostruose metamorfosi della bambina, ma si simpatizza, quasi ci si identifica con lei. La voce italiana di L. Blair è di Laura Betti.
I subita in Dominion sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Regia di Karyn Kusama. Un film con Tammy Blanchard, Mike Doyle, Trish Gates, Toby Huss, Karl Yune, Michiel Huisman. Cast completo Genere Thriller – USA, 2015, durata 100 minuti.
Il film è diretto dalla regista di Girlfight e Jennifer’s Body: la storia vede al centro una persona (Luke Wilson) che accetta l’invito a cena della sua ex moglie. Dovrebbe essere una serata normale, ma col passare del tempo, l’uomo si rende conto che la donna si comporta in maniera strana, tanto da avere sospetti sul suo comportamento e su quello dei suoi nuovi amici.
I subita nella versione 1080p sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Regia di Takashi Shimizu. Un film con Sarah Michelle Gellar, Jason Behr, William Mapother, Clea Duvall, KaDee Strickland. Cast completo Genere Horror, – USA, Giappone, 2004, durata 96 minuti. Uscita cinema mercoledì 5 gennaio 2005 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,09 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
E’ un’ abitudine statunitense,da qualche tempo, realizzare remake di film girati solo pochi anni prima, talvolta, con la medesima regia, per adattare successi d’oltroceano al lifestyle americano. E’ accaduto anche con Ju-on, lungometraggio nipponico di Takashi Shimizu.
Una giovane infermiera si reca in una casa per accudire una anziana donna con gravi problemi psichici. Lentamente scoprirà l’esistenza di fantasmi e presenze venuti da un orrendo passato.
A differenza dell’originale, che qualche brivido lo dava grazie a una trama costruita sulle storie di singoli personaggi che entravano nella casa (era interessante il cambio di stato mentale prima-dopo), la versione a stelle e strisce si perde subito introducendo in pochi minuti tutte le icone possibili del cinema horror: una casa, un bambino murato vivo, un gatto, un misterioso libro e una vasca da bagno (per non citare la doccia…). Il film si trasforma, di conseguenza, in un banale mix di culture e di tradizioni anglonipponiche (come quando il Sol Levante ha acquistato il Rockfeller Center), che non riesce a creare minimamente tensione e suspense.
Questo è il remake del 2004 del film Ju-on: Rancore fatto dallo stesso regista nel 2000. Come spesso succede l’originale è meglio del remake.
Getter Robot (ゲッターロボ Gettā Robo?) è un anime televisivo di 51 episodi, realizzato nel 1972 da Toei Animation su soggetto di Go Nagai, che nello stesso anno, con la collaborazione di Ken Ishikawa, ne trasse anche un manga. La serie animata è stata trasmessa in Italia con il titolo di Space Robot (mentre il mecha veniva chiamato “Getta Robot”). Durante il primo passaggio televisivo, solo 39 episodi sui 51 totali vennero doppiati.Getter Robot è stato il primo robot componibile e trasformabile. Il nome stesso del robot ricorda tale caratteristica (in giapponese la parola “gattai” significa “unione” o “trasformazione”.Getter Robot ebbe un certo successo e alla prima serie (animata e a fumetti) ne fecero seguito numerose altre.
Mentre sta studiando le peculiarità dei misteriosi Raggi Getter per usarli come fonte di energia, il Professor Saotome si rende conto che la Terra è in gravissimo pericolo. Il popolo del Regno dei DInosauri, rimasto in ibernazione sin dal Mesozoico, si sta risvegliando e si prepara e riconquistare il pianeta che un tempo gli apparteneva. Saotome quindi costruisce un robot , il Getter Robot, e si mette alla ricerca di tre piloti in grado di utilizzarne a pieno le 3 diverse configurazioni. Alla fine sono scelti Ryoma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe e, con loro alla guida, il Getter Robot affronterà la minaccia venuta dal passato.
Regia di Kirk Jones. Un film con Robert De Niro, Drew Barrymore, Kate Beckinsale, Sam Rockwell, Lucian Maisel, Damian Young. Cast completo Titolo originale: Everybody’s Fine. Genere Sentimentale, – USA, Italia, 2009, durata 99 minuti. Uscita cinema venerdì 12 novembre 2010 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,87 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Frank Goode è un ex operaio in pensione e ora vedovo. I suoi quattro figli, che avrebbero dovuto raggiungerlo e per i quali sta preparando una festosa accoglienza, accampando le più diverse motivazioni si defilano. Frank, nonostante il parere contrario del medico, decide che, se loro non possono venire, andrà lui a trovarli facendo loro una sorpresa. Si troverà così a scoprire che le vite di coloro ai quali pensava di avere dato il meglio non sono rosee come gli avevano fatto credere.
La regola secondo la quale i remake (soprattutto quelli made in Usa) sono inferiori agli originali abbisogna ogni tanto di un’eccezione. Questo Stanno tutti bene di Kirk Jones rappresenta l’eccezione. Pur seguendo piuttosto fedelmente la sceneggiatura del film di Tornatore, Jones riesce a offrirne una rilettura attuale. Grazie a un De Niro che sfugge periodicamente (e per nostra fortuna) alle commedie ‘alimentari’ che il suo agente gli propone per tirare fuori il suo lato migliore che non è stato indebolito dallo scorrere degli anni. Perché qui la tendenza degli script americani a ‘spiegare’ assume valore quando all’inizio ci viene presentata la vita metodica di Frank, ex operaio con un milione di cavi messi in sicurezza alle spalle. Quel milione di cavi che gli ha consentito di pensare che i suoi figli avrebbero vissuto un American Dream diverso dal suo. Il Frank di De Niro esprime con gli occhi, che stanno diventando sempre più delle fessure, una convinzione che ha costruito con fatica dentro di sé sentendo però nel profondo di stare mentendo a se stesso.
La convinzione è quella di aver fatto il suo dovere di padre spingendo i figli a dare sempre di più e, soprattutto, a tenere il fiato sul collo a David il più refrattario e, al contempo, quello che si sentiva più in dovere di realizzare le aspettative paterne. Non si dimentica Mastroianni vedendolo in azione. Ci si accorge invece che quando una sceneggiatura valida viene rivisitata con rispetto e con un cast all’altezza (Rockwell e Barrymore in particolare) non si è fatta solo un’operazione commerciale ma le si è restituita la vitalità.
Anche con quella molteplicità di finali che possono costituire il momento più commovente ma anche il più debole. Che qui viene abilmente marcato dall’ambiguità inserendolo nel contesto del Natale, ampiamente retoricizzato dal cinema americano.
Astro Boy (鉄腕アトム Tetsuwan Atomu?, lett. “Atom dal braccio di ferro”) è un manga del mangaka Osamu Tezuka. Considerato uno dei più grandi e importanti capolavori della storia del fumetto giapponese, è composto da 23 volumi, pubblicati in Giappone tra l’aprile del 1952 e il marzo del 1968 sulla rivista Shonen di Kobunsha, sussidiaria della Kodansha. Il manga ha venduto, approssimativamente, 100 milioni di copie divenendo quindi uno dei manga più popolari e influenti di tutti i tempi.
La storica e pionieristica serie animata prodotta dalla Mushi Productions, che ne fu tratta a partire dal 1963, è stata la prima ad avere le caratteristiche che sarebbero poi peculiari della produzione giapponese, tanto da meritarsi il nome specifico di “anime”.
Il protagonista, Atom (Astro Boy/Astroboy in Occidente), nacque su Atom Taishi (lett. “Atom l’ambasciatore”), un’opera precedente di Tezuka. Egli non va confuso con Capitan Jet (ジェッターマルス Jetter Mars?), personaggio molto simile ad Atom e titolare di una propria serie animata, che Tezuka sviluppò in epoca molto posteriore, rimaneggiando superficialmente le fattezze, le caratteristiche e i poteri di Atom/Astro Boy, nonché alcuni personaggi comprimari. Astro Boy è considerato uno dei personaggi simbolo della tradizione manga e anime giapponese, e in generale è ricordato come uno dei personaggi più importanti della storia del fumetto mondiale. La rivista inglese Empire l’ha classificato 43º nella lista dei 50 migliori personaggi della storia del fumetto (The 50 Greatest Comic Book Characters).
I pronipoti (The Jetsons) è una sitcom animata della Hanna-Barbera, esordita negli Stati Uniti nel 1962. La serie racconta le avventure della famiglia Jetson, ambientata in una futura era spaziale.
Come Gli antenati, la serie ha la struttura generale di una sitcom, e il mondo in cui si svolge è essenzialmente una parodia del presente: astronavi al posto di automobili, robot che svolgono i lavori di casa, alieni, ologrammi, e bizzarre invenzioni, ma le dinamiche generali della famiglia sono quelle del periodo coevo alla serie
George Jetson, il capofamiglia, lavora alla fabbrica di astronavi del Signor Cosmo G. Spacely, un nanetto severo e irascibile. Jane, sua moglie, decisa ed energica, controlla la vita familiare. Hanno due figli: Judy, stereotipo di teenager più preoccupata dei propri vestiti che dei compiti di scuola, ed Elroy, il primo della classe, un genio nelle materie scientifiche. Rosie, il robot casalinga, è un modello fuori produzione, ma i Jetson le sono troppo affezionati per rottamarla. Infine, Astro è il cane di famiglia, un danese pasticcione ma amatissimo da tutti, e anche il piccolo Orbitry che diventa il migliore amico del danese. È ambientato intorno all’anno 2063.
Un film di George Cukor. Con Norma Shearer, Joan Crawford, Rosalind Russel, Mary Boland, Paulette Goddard. Titolo originale The Women. Commedia, b/n durata 132′ min. – USA 1939. MYMONETRO Donne valutazione media: 3,75 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da una commedia (1936) di Clare Boothe Luce: arrivata a Reno (Nevada) per ottenere il divorzio dal marito fedifrago, la ricca Mary Haines fa la conoscenza di diverse signore che vi albergano per la stessa ragione. Da una commedia salottiera, riscritta da due altre donne (Anita Loos, Jane Martin), un film corale piccante, elegante (nella versione originale una sfilata di moda di 5′ a colori) e cattivo che toglie la pelle sorridendo. Soprattutto una parata di attrici dirette al meglio dal più raffinato regista di donne di Hollywood. 135 donne sullo schermo, e nemmeno un uomo. Rifatto con Sesso Debole (1956) di David Miller.
David Copperfield è uno sceneggiato televisivo italiano in otto puntate diretto da Anton Giulio Majano, trasmesso fra il 1965 ed il 1966sull’allora Programma Nazionale.
Lo sceneggiato è una fedele trasposizione televisiva dell’omonimo romanzo di Charles Dickens. La storia comincia con il racconto dell’infanzia di David con le sue dure esperienze: il secondo matrimonio della madre, i maltrattamenti del patrigno Edward Murdstone, il collegio, la morte della madre, il lavoro a Londra e la fuga dalla zia Betsey.
Seguono poi le vicende di David adulto: il lavoro, il matrimonio con Dora e, dopo la morte di lei, il secondo matrimonio con Agnese, che finalmente gli dona la tranquillità.