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Regia di George Marshall. Un film Da vedere 1946 con Alan LaddWilliam BendixVeronica LakeMae BuschDoris Dowling. Titolo originale: The Blue Dahlia. Genere Poliziesco – USA1946durata 96 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,49 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Johnny torna dalla guerra insieme a due commilitoni e amici per la pelle. Arrivano a Los Angeles e predono alloggio in un albergo. Poi Johnny, senza grande entusiasmo, va a cercare la moglie in un residence. La vede mentre bacia un altro. I due litigano, lei gli rivela che il loro figlioletto era morto non di malattia ma a causa della sua ubriachezza, Johnny ha l’impulso di ucciderla, ma non lo fa e se ne va. La donna viene trovata morta. Johnny è il primo sospettato, fugge. Incontra una biondina misteriosa, moglie, guarda caso, dell’amante di sua moglie. Il tutto è complicato dal grande amico di Johnny, che ha delle crisi di amnesia. Alla fine Johnny arriva alla verità. È stato il detective del residence a uccidere. Anche il marito della biondina è morto. Forse c’è un futuro fra lei e Johnny. Uno dei classici del famoso genere noir. Film di ottima atmosfera grazie anche all’intervento di Raymond Chandler, il grande giallista padre del detective Marlowe. Ma soprattutto grazie alla bravura di Alan Ladd, un attore le cui attitudini non sono mai state riconosciute. La sceneggiatura di Chandler dava alla storia svolte imprevedibili e al dialogo un colore particolare. Funzionale era anche la presenza di Veronica Lake, triste e misteriosa come il suo partner. Da ricordare infine la prova di William Bendix, presente in molti noir dell’epoca, un grande caratterista. La dalia azzurra, girato senza grande profusione di mezzi, vive di pura storia e di interpretazioni, un piccolo capolavoro costruito con grande intelligenza e piccolo budget. 

The Blue Dahlia (1946) on IMDb
Risultati immagini per Batman 1966

Batman è una serie televisiva basata sull’omonimo personaggio dei fumetti trasmessa dal 1966 al 1968.Adam West nel ruolo di Batman e Burt Ward in quello del suo giovane aiutante Robin lottano contro il crimine difendendo Gotham City da un vasto assortimento di stravaganti supercattivi dai costumi sgargianti.[1][2] La serie – rinunciando alle atmosfere cupe e tenebrose tipiche del personaggio dell’uomo pipistrello – è ricordata per il suo stile umoristico e Camp, il caratteristico tema musicale composto da Neal Hefti e le scazzottate a tempo di musica, nelle quali i colpi vengono enfatizzati con scritte onomatopeiche che avvicinano il telefilm a un fumetto animato; per la caratteristica Batmobile e per la sua morale volutamente ironica e semplicistica (rivolta a una vasta platea di bambini e adolescenti): è ad esempio rimarcata l’importanza di allacciare le cinture di sicurezza, fare i compiti, mangiare verdure e bere latte[3] (è stata descritta dal produttore esecutivo William Dozier come l’unica situation comedy trasmessa senza risate di sottofondo)

Batman (1966) on IMDb
Locandina italiana Kundun

Un film di Martin Scorsese. Con Tenzin Thuthob Tsarong, Sonam Phuntsok, Tenzin Lodoe Biografico, Ratings: Kids+16, durata 133 min. – USA 1997. MYMONETRO Kundun * * 1/2 - - valutazione media: 2,63 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tenzin Gyatso, scoperto quattordicesimo Dalai Lama (Kundun appunto, in lingua tibetana) cresce e cerca di regnare come può. Quando arrivano i Cinesi nel ’49, dopo aver incontrato Mao Tse Tung (che annuncia a lui, divinità in terra, che la religione è veleno), lascia la sua terra e va esule nel mondo (e continua a farlo fino ai nostri giorni). Assistiamo alla vocazione del bambino, alle manifestazioni spirituali, magiche, miracolose del ragazzo, e alla sua tristezza umana e generale: “sono solo un ragazzo, che posso fare?”. Purtroppo il film prosegue faticosamente, è rigoroso ma greve in molti tratti: e non avremmo mai pensato di usare quell’aggettivo riferito a Scorsese, considerato in questa sede il massimo autore contemporaneo insieme a Wenders. All’uscita di Sette anni in Tibet si era detto: discreto e troppo hollywoodiano, aspettiamo il Tibet vero di Scorsese. Ebbene si prova nostalgia per il film di Annaud. La dichiarata qualità documentaristica del film non lo salva. Speriamo si tratti di un vuoto momentaneo, e che Scorsese torni efficace e geniale come ci ha abituati. Può essere significativa la considerazione che questa stagione di film abbia visto l’involuzione (o vogliamo chiamarla crisi) di molti grandi autori: dallo stesso Wenders ( Crimini invisibili), a Tarantino ( Jackie Brown), a Stone ( U turn), anche a Spielberg ( Amistad) e Ferrara ( Blackout), a Moretti ( Aprile). Vien da chiedersene la ragione. Un’ipotesi potrebbe essere: colpa del mercato, del grande pubblico, che vuole Titanic, fantascienza e supereffetti. E gli autori ne sono (consciamente o meno) condizionati, cercano di adeguarsi non trovando alcune misure, o ribaltandole e comunque finendo per perdere le proprie.

Kundun (1997) on IMDb
The Monkey - Le Grandi avventure di Goku (Serie TV 1967 - 1967): trama,  cast, foto, news - Movieplayer.it

The Monkey (悟空の大冒険 Gokū no Daibōken?), letteralmente “Le grandi avventure di Gokū”, è un anime giapponese di 39 episodi, scritto e prodotto nel 1967 da Osamu Tezuka con la sua casa di produzione indipendente, la Mushi Production. Fu distribuito in Italia negli anni ottanta.

La trama riprende in chiave parodistica e comica il famoso romanzo cinese Il viaggio in Occidente (Saiyuki), tema già affrontato dall’autore nel 1952 con il manga Boku no Son Gokū (ぼくの孫悟空 “Il mio Son Gokū”?), e animato poi dalla Tōei Dōga in un film intitolato Saiyuki, in Italia rinominato Le tredici fatiche di Ercolino (1960). Da questa stessa leggenda sarà tratto anche il celebre Dragon Ball.
In Giappone, dove il romanzo è studiato nelle scuole come uno dei testi classici fondamentali, i bambini spesso si lamentano che il personaggio di Son Gokū (Gokò), inizialmente forte e arrogante, diventa in seguito uno studente bravo e volenteroso; Tezuka per primo cercò di superare il problema, dando al personaggio i tratti di un ragazzino moderno, maleducato e dispettoso. Sebbene il cartone animato fosse destinato a un pubblico di bambini, il linguaggio fu giudicato troppo volgare dalle associazioni di genitori e insegnanti, infatti viene rappresentato il nome di satana e fu conseguentemente ritirato dopo qualche anno dalle emittenti TV [1]; questo ne ha probabilmente anche limitato l’esportazione, già difficile a causa del fatto che il romanzo all’epoca era pressoché sconosciuto al grande pubblico in Occidente.

Goku no daiboken (1967) on IMDb

Regia di Robert Altman. Un film con Paul DooleyMarta HeflinTitos VandisBelita MorenoHenry GibsonDennis FranzCast completo Titolo originale: A Perfect Couple. Genere Commedia – USA1979durata 110 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alex 207, figlio maturo di antiquari greci tradizionalisti, e la cantante rock Sheila Shea 312, che vive con un complesso musicale in forma comunitaria, sono messi in contatto tramite un’agenzia per cuori solitari. Intesa difficile: i parenti di lui non li lasciano mai soli. Commedia romantica che sarebbe un film qualunque se non fosse diretta da R. Altman, che le dà un garbo espressivo piuttosto curioso. Bella colonna sonora rock.

 Una coppia perfetta
(1979) on IMDb
Heaven Knows What [Edizione: Regno Unito]: Amazon.it: Arielle Holmes, Caleb  Landry Jones, Buddy Duress, Ron Braunstein, Eleonore Hendricks, Yuri  Pleskun, Josh Safdie, Benny Safdie, Arielle Holmes, Caleb Landry Jones:  Film e TV

Regia di Josh SafdieBenny Safdie. Un film con Caleb Landry JonesEleonore HendricksArielle HolmesYuri PleskunRon Braunstein. Genere Drammatico – USA2014durata 94 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Harley ama Ilya di un amore cieco e maniacale, folle e maledetto, come in un film, come una droga.
I fratelli Safdie, filmakers newyorkesi, hanno conosciuto Arielle/Harley mentre faceva un lavoretto temporaneo e viveva ancora per strada, a 19 anni, consumata dalla passione per il misterioso Ilya e dall’uso dell’eroina, che li stringeva in un doppio legame.
Arielle Holmes stessa e Caleb Landry Jones, giovanissimo attore noto per le sue immersioni pericolose nei ruoli che accetta, sono i belli e dannati di Heaven knows what, adattamento delle 150 pagine di memoir che Arielle ha scritto a pezzi, nei tanti Apple Store di New York, su richiesta dei due registi.
Non si può non rimanere coinvolti, pressoché travolti dal film, grazie a queste premesse e allo stile visivo adottato, in contatto a dir poco ravvicinato con la vita della strada, con la testardaggine dell’autodistruzione, il mito romantico che l’avvolge e la nutre, la confusione mentale e l’appetito fisico che la conservano e la perpetuano.

Heaven Knows What (2014) on IMDb
Anche Gli Uccelli Uccidono (DVD): Amazon.it: Bud Cort, Sally Kellerman,  Michael Murphy, William Windom, Shalley Duvall, Rene Auberjonois, Robert  Altman, Bud Cort, Sally Kellerman: Film e TV

Un film di Robert Altman. Con Sally Kellerman, Michael Murphy, Bud Cort, William Windom. Titolo originale Brewster McCloud. Commedia, durata 101′ min. – USA 1970. MYMONETRO Anche gli uccelli uccidono * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ostacolato da poliziotti, capitalisti e politicanti, ragazzo vive in un vecchio rifugio antiaereo e studia come poter volare con le proprie forze. Poi rinuncia per amore. Apologo sulla rivolta dei giovani nella società americana. Brillante nella forma e pessimista nelle conclusioni. Bizzarra commedia nera di acri succhi satirici mescolati con squarci lirici. Diseguale, ma insolito.

 Anche gli uccelli uccidono
(1970) on IMDb

Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 2022 con Viggo MortensenLéa SeydouxKristen StewartScott SpeedmanWelket BunguéCast completo Titolo originale: Crimes of the Future. Genere Fantascienza, – USA2022durata 147 minuti. Uscita cinema mercoledì 24 agosto 2022 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,65 su 35 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’artista Saul Tenser e la sua assistente Caprice eseguono performance di asportazione di nuovi organi di natura tumorale dal corpo dello stesso Tenser. Quando i due decidono di registrare il brevetto dei nuovi organi generati nel corpo dell’artista, il loro percorso incrocia quello di una setta dedita a mangiare plastica, già nel mirino delle forze dell’ordine dell’unità Nuovo Vizio.

Fondendo l’estetica dei suoi primi film e gli elementi psicanalitici dei suoi ultimi lavori, David Cronenberg realizza un film di fantascienza inconsueto, spiazzante, in cui l’estetica vintage si pone in secondo piano rispetto a un contenuto radicale.

Le protesi e i dispositivi tecnologici sembrano realizzati secondo una antica idea del futuro che caratterizzava gli anni Ottanta – le visioni aliene di H.R. Giger, ancor più che i primi film di Cronenberg – mentre la storia raccontata completa e canonizza il lavoro di eXistenZ e Crash, tra autocitazione e aggiornamento di una poetica alla contemporaneità.

Crimes of the Future invita a smarrirsi in un futuro remoto che è al contempo una verosimile prosecuzione del nostro presente. Un mondo grigio e quasi inabitabile, in cui la sovrastimolazione del corpo, sollecitato ed eccitato anche durante il sonno o durante il pasto, ha portato a un’esasperazione e nel contempo a un annullamento del piacere e del dolore. In questo panorama piatto e orizzontale il film stesso sceglie di non evolvere e di procedere in accordo con le musiche di Howard Shore, come un bordone mononota che dilata emozioni statiche.

L’intrigo noir, che vede Tenser alle prese con un’indagine su un omicidio e su una setta di plasticofagi, è il pretesto per esplorare una nuova dimensione della sensualità, che ha esteso la profanazione del corpo dall’esteriorità all’interiorità, rimpiazzando il sesso con la chirurgia. La fame di celebrità e l’adorazione per gli artisti è legata al senso che questi riescono ad attribuire ad attività che in realtà tutti sembrano praticare: Cronenberg insiste proprio su questo contrasto, in una possibile allegoria del rapporto tra arte e consumo di massa, incarnate dalle performance concettuali di Tenser da un lato e dai mangiatori di plastica dall’altro.

Crimes of the Future (2022) on IMDb
ODSAN La grande menzogna, Bette Davis, George Brent, e Mary Astor, 1941 –  Senza Cornice, 16" by 24": Amazon.it: Casa e cucina

Un film di Edmund Goulding. Con Pat O’BrienGeorge BrentBette DavisMary AstorHattie McDaniel Titolo originale The Great LieDrammaticob/n durata 107 min. – USA 1941

Bette Davis ama George Brent, ma questi sposa Mary Astor. Poi lui si stufa e torna da Bette. (cancellato il resto perchè svelava la trama)

The Great Lie (1941) on IMDb
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M*A*S*H è una serie televisiva statunitense creata da Larry Gelbart, ispirata dal film M*A*S*H (1970) di Robert Altman, che a sua volta era tratto liberamente dal romanzo (e dai suoi seguiti): M*A*S*H: A Novel About Three Army Doctors (1968) scritta da Richard Hooker (nome d’arte di H. Richard Hornberger). La serie inoltre è influenzata dal romanzo Comma 22 (1961) di Joseph Heller.Andata in onda dal 17 settembre 1972 al 28 febbraio 1983, per un totale di 11 stagioni e 251 episodi, la puntata finale è risultata essere per molti anni la più vista della storia della televisione americana (con 105,9 milioni di telespettatori), record detenuto fino al 2010 e superato, con 111 milioni, dal SuperBowl.Oltre al grande successo di pubblico, la serie riscosse unanimi consensi dalla critica televisiva e colse numerosi premi, tra i quali 14 Emmy Awards(con ben 109 nomination) e 7 Golden Globe.La versione originale ha in sottofondo le false risate del pubblico, quella italiana ne è sprovvista.

M*A*S*H è una tragicommedia incentrata sulle vicissitudini del 4077th Mobile Army Surgical Hospital (Ospedale Chirurgico da Campo dell’Esercito) statunitense in UijeongbuCorea, durante la Guerra di Corea (19501953).Molte delle situazioni raccontate, anche le più assurde, sono realmente accadute, come testimoniano molti dei veterani del conflitto

M*A*S*H (1972) on IMDb
Locandina Giulietta e Romeo

Un film di George Cukor. Con Basil RathboneJohn BarrymoreLeslie HowardNorma ShearerEdna May Oliver. continua» Titolo originale Romeo and JulietDrammaticob/n durata 126 min. – USA 1936.

La storia dei celeberrimi innamorati di Verona. Fanno parte di due famiglie divise da rivalità e odio. Si innamorano ma non riescono a essere liberi. E letteralmente muoiono d’amore. Forse il loro sacrificio servirà a portare finalmente la pace. Una delle rappresentazioni classiche di maggior qualità spettacolare mai realizzate. Ma non solo spettacolare, anche artistica. Stranamente questo film non ha mai sedotto la critica. Forse era giudicato troppo fastoso. È senz’altro vero che il cinema entra con grande prepotenza nel teatro, ma è un preciso diritto del cinema. Il lavoro è squisitamente o disperatamente Metro-Goldwyn- Mayer, con tutte quelle caratteristiche: sfarzo di tutto, grande ricerca storica, budget cospicuo. Vennero assunti i massimi esperti di Shakespeare, di costumi e musica dell’epoca, in omaggio alla cultura inglese (un amore-odio che è precisa tendenza degli americani, che diventa solo amore quando si tratta di Hollywood). Il regista Cukor era noto per le sue attitudini allo stile, all’eleganza e alla cultura. Volle che Romeo fosse uno dei più grandi attori di teatro dell’epoca, Leslie Howard, che aveva quarantatré anni ed è forse il più vecchio Romeo della storia del teatro. Giulietta venne affidata a Norma Shearer, allora trentaquattrenne e dunque a sua volta inadeguata: era la moglie di Irwing Thalberg, boss della Metro. A Howard la produzione contrappose il più grande attore americano di ogni epoca, John Barrymore, che, bizzarro e alcolizzato, creò enormi problemi, ma che accende la sequenza ogni volta che appare. Nella parte di Mercuzio, Barrymore esegue un vero esercizio di virtuosismo, specie nel lungo monologo iniziale. Nell’ottica classica il film presta sicuramente il fianco a molte critiche per le visibili contaminazioni, ma se si accetta la collaborazione tra teatro e cinema, il risultato è straordinario. E finirei con un’altra menzione, che non viene mai fatta: i doppiatori. Spesso le nostre voci hanno migliorato il prodotto, in questo caso certamente non lo hanno peggiorato. Ricordiamo le tre principali: Ruffini (Barrymore), Panicali (Howard) e Pagnani (Shearer).

 Giulietta e Romeo
(1936) on IMDb

Regia di Robert Altman. Un film Da vedere 1970 con Sally KellermanDonald SutherlandElliott GouldRobert DuvallTom SkerrittRoger BowenCast completo Titolo originale: M*A*S*H. Genere Commedia, – USA1970durata 116 minuti. Uscita cinema sabato 26 settembre 1970 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,46 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un ospedale mobile da campo, durante la guerra di Corea, tre ufficiali chirurghi ne combinano di tutti i colori, andando a donne e infischiandosene della disciplina. Messi sotto inchiesta se la cavano vincendo a rugby. Scatenata e impertinente farsa antimilitarista che fece epoca e fu seguito dall’omonima, famosa serie TV. Fa ridere molto e morde. Oscar per la sceneggiatura di Ring Lardner Jr. che aveva adattato un romanzo di Richard Hooker. Ottimi attori cui Altman diede, durante le riprese, spazio per improvvisare. Palma d’oro a Cannes. M.A.S.H. = Mobile Army Surgery Hospital.

 MASH
(1972) on IMDb
Locandina Alice non abita più qui

Un film di Martin Scorsese. Con Ellen BurstynKris KristoffersonDiane LaddLane BradburyLelia Goldoni.  Titolo originale Alice Doesn’t Live Here AnymoreCommedia,durata 110 min. – USA 1975MYMONETRO Alice non abita più qui * * * - - valutazione media: 3,42 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film narra le disavventure di Alice, una donna rimasta vedova con un figlio. Alice cerca un lavoro e nel frattempo si imbatte in una serie di personaggi negativi finché non incontra David. Suo figlio non accetta David e fugge di casa insieme a una sua coetanea. Gli agenti lo ricondurranno a casa e il ragazzo si convincerà dell’affetto di David. Per questo film, che fu diretto da Scorsese dopo MeanStreet, Ellen Burstyn ricevette l’Oscar come migliore attrice protagonista dell’anno.

Alice Doesn't Live Here Anymore (1974) on IMDb

Regia di Robert Altman. Un film con Julia RobertsMarcello MastroianniTim RobbinsKim BasingerSophia LorenLauren BacallCast completo Titolo originale: Prêt-à-porter – Ready to Wear. Genere Commedia, – USA1994durata 132 minuti. Uscita cinema venerdì 17 marzo 1995 distribuito da Filmauro. – MYmonetro 2,50 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Parigi per la settimana del prêt-à-porter (abito di serie su modello di sartoria) convergono giornalisti, stilisti e curiosi di mezzo mondo. Dalla A di Aiello alla W di Whitaker, sono 31 personaggi (meno dei 49 di Il matrimonio , più dei 24 di Nashville e dei 22 di America oggi ), senza contare le 14 celebrità, da Belafonte a Trussardi, nella parte di sé stessi. Stroncature acide o irritate dai critici di lingua inglese, accoglienze severe o deluse dalla maggior parte degli europei. Divertente, elegante, leggero. Spumeggiante perché il suo oggetto è la spuma, superficiale perché il suo tema è la superficialità, l’epopea dell’effimero. Sotto il vestito niente, e filmare il niente non è facile. L’atteggiamento di Altman verso il mondo della moda è ambivalente: ammaliato perché lo vede come uno spettacolo di circo (puro teatro), ma non può far a meno, dall’alto dei suoi 70 anni, di descriverlo con l’ironia lucida di un profanatore. Il suo vero bersaglio non è la moda, ma il microcosmo che vi gravita intorno. Tutti i personaggi dei media son messi sulla graticola. Con gli altri (compresi i due giornalisti chiusi in camera senza vestiti) si diverte, ma ride con loro, non di loro. Fa eccezione quello di A. Aimée cui è affidata la serietà, un po’ anche la morale della storia con la sfilata a sorpresa delle modelle nude nel sottofinale. L’epilogo all’aperto potrebbe essere di Ferreri: un sorriso o un ghigno?

 Prêt-à-Porter
(1994) on IMDb

Regia di Walter Salles. Un film con Gael García BernalMercedes MoránJean Pierre NoherMia MaestroRodrigo De la SernaCast completo Titolo originale: Diarios de motocicleta. Genere Avventura, – ArgentinaBrasileCilePerùUSA2004durata 126 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,96 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1952. Due giovani studenti universitari, Alberto Granado ed Ernesto Guevara partono per un viaggio in moto che li deve portare ad attraversare diversi paesi del continente latinoamericano. Quella che doveva essere un’avventura giovanile si trasforma progressivamente nella presa di coscienza della condizione di indigenza in cui versa gran parte della popolazione. Quel viaggio cambiera’ nel profondo i due uomini. Uno di loro diventera’ il mitico “Che” mentre l’altro, ancora vivente, e’ medico a Cuba.
Uno degli applausi piu’ lunghi alla proiezione stampa di Cannes 2004. Perche’ tutti i giornalisti presenti sono ‘comunisti’? Sicuramente no. Perche’ credono che Castro sia solo un benefattore dell’umanita’? Ancora una volta la risposta e’ no. Allora perche’? Perche’ di fronte a un cinema o sempre piu’ plastificato o sempre piu’ povero di idee, un film che propone la gioventu’ come ‘luogo’ in cui scoprire dei valori personali e decidere di impegnarsi per degli ideali, risponde a un bisogno profondo. Due studenti che non si fanno di droga, che non rubano, che non scopano ogni ragazza che incontrano ma che si mettono in viaggio come spericolati turisti e si trovano alla fine ‘uomini’ perche’cambiati dentro fanno pensare che l’utopia (pur con tutte le sue possibili distorsioni nel momento in cui entra in gioco il potere) non puo’ morire. Una bella lezione ‘morale’ senza moralismi ne’ agiografie.

The Motorcycle Diaries (2004) on IMDb
Locandina L'uomo del sud

Un film di Jean Renoir. Con J. Carrol NaishZachary ScottBeulah BondiBetty FieldDorothy Granger Titolo originale The SouthernerDrammaticoRatings: Kids+13, b/n durata 102 min. – USA 1945

Il piantatore di cotone Sam Tucker (Zachary Scott) con la sua famiglia si trasferisce nel Sud degli Stati Uniti, decidendo di mettersi in proprio e cercando di trasformare una terra ostile in una fertile piantagione.

Ritenuto il miglior film del breve periodo americano di Jean Renoir, da molti critici avvicinato al cinema di Robert FlahertyL’uomo del Sud – che si avvale del contributo alla sceneggiatura di William Faulkner e come aiuto regista dell’allora ventottenne Robert Aldrich – si aggiudicò nel 1946 un premio alla Mostra di Venezia, pur uscendo in Europa solo nel 1950. In questo film Renoir introduce il dirompente conflitto tra uomo e natura – “quasi vi si sente l’odore della terra smossa dall’aratro, battuta dalla pioggia o riscaldata dal sole” – ma non è solo la natura il grande ostacolo da rimuovere, anche i difficili rapporti umani giocano un ruolo determinante nella vicenda.

The Southerner (1945) on IMDb
Locandina L'aquila solitaria

Un film di Billy Wilder. Con James Stewart, Murray Hamilton, Bartlett Robinson, Carleton Young, Marc Connelly Titolo originale The Spirit of St. Louis. Biografico, durata 135′ min. – USA 1957. MYMONETRO L’aquila solitaria * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tra il 20 e il 21 maggio 1927 Charles Lindbergh volò per primo attraverso l’Oceano Atlantico da New York a Parigi in 33 ore e mezzo. Una delle grandi imprese del secolo. Film “positivo” e celebrativo, dunque anomalo nella carriera del caustico Wilder. Sempre nobile, spesso avvincente, qua e là tedioso e soporifero. Impeccabile ricostruzione d’epoca. La musica aiuta.

The Spirit of St. Louis (1957) on IMDb
Locandina italiana Christine la macchina infernale

Un film di John Carpenter. Con Keith Gordon, John Stockwell, Alexandra Paul, Harry Dean Stanton, Kelly Preston. Titolo originale Christine. Fantascienza, durata 111′ min. – USA 1983. MYMONETRO Christine la macchina infernale * * 1/2 - - valutazione media: 2,85 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una Plymouth Fury rossa del ’58 ha un potere malefico e demoniaco. Vent’anni dopo un adolescente timido la rimette in sesto e stabilisce con essa un rapporto di gelosia morbosa, seminato di molte morti violente. Da un romanzo di Stephen King. Il mostro è un’auto di serie, macchina orrorifica ingegnosa, ma non ha abbastanza carburante per tutto il percorso.

 Christine - La macchina infernale
(1983) on IMDb

Regia di Ridley Scott. Un film con Lady GaGaAdam DriverJared LetoJeremy IronsAl PacinoCamille CottinCast completo Genere Drammatico, – USA2021durata 158 minuti. Uscita cinema giovedì 16 dicembre 2021 distribuito da Eagle Pictures. Oggi tra i film al cinema in 2 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,67 su 29 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Anni ’70. Patrizia Reggiani conosce a una festa Maurizio Gucci, rampollo della dinastia Gucci, una tra le piu` celebri nel mondo della moda. Nasce una storia d’amore, dapprima osteggiata dal patriarca della famiglia, Rodolfo Gucci, ma poi arriva il matrimonio e la prole. La sfrenata ambizione della donna, che vorrebbe indirizzare le politiche aziendali del marchio Gucci, la porterà a tessere spericolate strategie, come quelle con lo zio del marito, Aldo Gucci, che incrineranno i rapporti familiari, innescando una spirale incontrollata di tradimenti, decadenza, vendette.

 House of Gucci
(2021) on IMDb

Un film di Budd Boetticher. Con Randolph Scott, Maureen O’Sullivan, Richard Boone Titolo originale The Tall T. Western, Ratings: Kids+13, durata 78′ min. – USA 1957. MYMONETRO I tre banditi * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sequestrato con i passeggeri di una diligenza da tre banditi, allevatore li mette uno contro l’altro, e li fa fuori. Tratto da un racconto di Elmore Leonard e sceneggiato da Burt Kennedy, è uno dei 12 western di B. Boetticher. Comincia in chiave di commedia e finisce in tragedia. Stringato, diretto con energia pari alla finezza, quasi un Hawks.

The Tall T (1957) on IMDb

Nei primissimi minuti della versione dvdrip ci sono delle scritte messe da chi ha rippato il dvd che non si possono togliere. Le scene non doppiate sono quelle della versione integrale, non credo abbiamo sottotitoli

22/8/24 aggiunta versione 1080p gentilmente inviata da un utente.