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Locandina italiana Amabili resti

Un film di Peter Jackson. Con Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon, Stanley Tucci, James Michael Imperioli. Titolo originale The Lovely Bones. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 135 min. – USA, Gran Bretagna, Nuova Zelanda 2009. – Universal Pictures uscita venerdì 12 febbraio 2010. VM 14 MYMONETRO Amabili resti * * * - - valutazione media: 3,15 su 130 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A Norristown, in Pennsylvania, fra villette a schiera e campi di granturco, vive la famiglia Salmon. Susie, la primogenita, è un’adolescente qualunque, appassionata di fotografia e innamorata del compagno di scuola Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver avuto il suo primo incontro romantico con lui, Susie viene fermata sulla strada di casa dal vicino, il signor Harvey, tranquillo ometto di mezza età con la passione per le case di bambola. Dopo averla fatta entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, Harvey la violenta e la uccide brutalmente. Lo spirito di Susie si trova così a muoversi fra la terra e il cielo in una sorta di limbo fatto di ricordi e di fantasie, da dove può vedere e patire per quel che succede ai suoi cari e al suo omicida nel mondo mortale.

The Lovely Bones (2009) on IMDb
Angoscia (1944): Amazon.it: Boyer,Bergman,Cotten, Boyer,Bergman,Cotten:  Film e TV

Un film di George Cukor. Con Charles Boyer, Joseph Cotten, Terry Moore, Angela Lansbury, Ingrid Bergman. Titolo originale Gaslight. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 114′ min. – USA 1944. MYMONETRO Angoscia * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nell’Inghilterra vittoriana un gentiluomo persuade la giovane moglie ad abitare nella vecchia casa dove fu assassinata sua zia e, con una diabolica strategia psicologica, la spinge sull’orlo della pazzia finché interviene un ispettore. Tratto dalla pièce Gaslight (1938 _ in italiano Via dell’angelo o Luce a gas) di Patrick Hamilton, già filmato nel 1939 da Thorold Dickinson, è un venerando melodramma psicologico, non privo di artifizi, che conta soprattutto come saggio di manipolazione psicologica e per la recitazione. La sapienza registica di Cukor fa il resto. 7 nomination e 2 Oscar per la Bergman e la scenografia.

 Angoscia
(1944) on IMDb
Risultati immagini per Lo Spaccone

Un film di Robert Rossen. Con Myron McCormick, George C. Scott, Piper Laurie, Jackie Gleason, Paul Newman. Titolo originale The Hustler. Drammatico, b/n durata 135′ min. – USA 1961. MYMONETRO Lo spaccone * * * * 1/2 valutazione media: 4,57 su 26 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ritratto di un giocatore professionista di biliardo la cui smania di vincere a tutti i costi ne farà un perdente. Dal romanzo The Hustler (1958) di Walter Tevis, adattato dallo stesso regista. 4 interpretazioni eccellenti (tutte candidate agli Oscar come anche film, regia, sceneggiatura, ma vinsero soltanto il veterano Eugen Schüfftan per la fotografia e Harry Horner e Gene Callahan per la scenografia), costruzione narrativa compatta, dialoghi infallibili, il film è rimasto nella memoria degli spettatori soprattutto per la sagace descrizione del mondo americano del biliardo, come apologo sull’America amara e i suoi falsi miti: un’aria che quasi si respira. Newman riprese il personaggio di “Fast” Eddie Nelson in Il colore dei soldi di Scorsese.

The Hustler (1961) on IMDb
Locandina Il colore dei soldi

Un film di Martin Scorsese. Con Mary Elizabeth Mastrantonio, Paul Newman, Tom Cruise, John Turturro, Forest Whitaker.Titolo originale The Color of Money.Commedia, durata 117 min. – USA 1986. MYMONETRO Il colore dei soldi * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 20 recensioni di critica, pubblico e dizionari

È la storia di un’educazione sentimentale: Eddie non insegna a giocare al biliardo a Vincent, ma a mettere a frutto il suo talento, cioè a trasformarlo in denaro, con tutti i mezzi. Seguito, 25 anni dopo, di Lo spaccone (1961) di Robert Rossen. Prima parte splendida all’altezza di Fuori orario , ma poi il racconto si avvita un po’ su sé stesso. Con la sua adolescenziale arroganza da Bruce Lee della stecca, T. Cruise è perfetto ma, come eccitato dal confronto, P. Newman trova un’infallibile grinta. L’atmosferica fotografia di Michael Ballhouse (che ha avuto una nomination all’Oscar come Boris Leven scenografo) fa il resto. 1° Oscar per Newman. Sceneggiatura di Richard Price, basata su un altro romanzo di Walter Tevis che morì 8 giorni dopo la sua pubblicazione nel 1984.

 Il colore dei soldi
(1986) on IMDb

Regia di Robert Altman. Un film Da vedere 1973 con Sterling HaydenElliott GouldNina Van PallandtMark RydellDavid CarradineCast completo Titolo originale: The Long Goodbye. Genere Drammatico – USA1973durata 112 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,73 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo (1954) di Raymond Chandler: l’investigatore Philip Marlowe è sospettato di complicità nell’omicidio di una donna, uccisa dal marito. Il suicidio di quest’ultimo, che si dichiara unico responsabile del delitto, risolve la situazione, ma Marlowe è poco convinto: c’è puzza di bruciato. Marlowe n. 8 sullo schermo: Gould è assai diverso dal Cary Grant che Chandler vedeva come interprete ideale del suo detective, ma si muove come un pesce nell’acqua di questo film originale dove contano i personaggi più dell’intrigo. Sceneggiato dall’ottima Leigh Brackett (che aveva già collaborato a Il grande sonno di Hawks), il film si distacca risolutamente dal romanzo (soprattutto nella conclusione: “il più ‘morale’ dei colpi di pistola che siano stati sparati al cinema” – R. Escobar), ma è chandleriano nello spirito: quel che lo scrittore diceva in pagine di dolente amarezza, Altman lo esprime nei modi del grottesco e dell’umorismo. Piccoli ruoli per Arnold Schwarzenegger e David Carradine.

 Il lungo addio
(1973) on IMDb
Risultati immagini per Mr. Magoo

Mr. Magoo è un personaggio dei cartoni animati creato nel 1949 da John Hubley per la United Productions of America (UPA), uno studio di animazione nato da ex disegnatori della Disney in rotta con la famosa casa di produzione. In totale sono stati realizzati 53 cortometraggi tra il 1949 e il 1959

Quincy Magoo è un ricco pensionato, basso, calvo e molto miope. A causa della sua debole vista si trova continuamente nei guai, in genere senza rendersi assolutamente conto dei pericoli che corre e delle disavventure che gli capitano. Ha un nipote di nome Waldo e un cane di nome McBarker, Ciccio nel doppiaggio italiano.
Mr. Magoo rappresenta una satira dell’epoca della “Caccia alle streghe” americana, il periodo in cui il timore del comunismo negli USA portò ad eccessi repressivi. Egli simboleggia l’uomo miope che non vede oltre il proprio naso.
Caratterialmente è un personaggio divertente, abbastanza ingenuo e, per colpa della sua miopia, un inconsapevole combinaguai che (ovviamente aiutato dalla fortuna) esce puntualmente incolume dalle situazioni più terribili.

Mister Magoo (1960) on IMDb
Locandina Il cameraman

Un film di Buster Keaton, Edward Sedgwick. Con Buster Keaton, Harold Goodwin, Marceline Day, Sidney Bracy Titolo originale The Cameraman. Comico, b/n durata 88 min. – USA1928. MYMONETRO Il cameraman * * * * - valutazione media: 4,38 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un goffo cameraman non riesce a combinare niente di buono: potrebbe riprendere fatti importanti se non dimenticasse di inserire la pellicola in macchina e se non sovrapponesse due filmati. Sta per abbandonare il lavoro quando una scimmietta, che ha ripreso involontariamente due scene interessantissime, gli porta il successo e l’amore di una bella ragazza.

The Cameraman (1928) on IMDb
Locandina La donna della spiaggia

Un film di Jean Renoir. Con Robert RyanCharles BickfordJoan BennettIrene Ryan Titolo originale The Woman on the BeachDrammaticoRatings: Kids+13, b/n durata 71 min. – USA 1947.

Un ufficiale di marina conosce una donna misteriosa, moglie di un pittore cieco, e ne diviene l’amante. Divorato dalla passione, cerca di uccidere il rivale.

The Woman on the Beach (1947) on IMDb
The Rainmaker (1997) - Rotten Tomatoes

Un film di Francis Ford Coppola. Con Matt Damon, Danny DeVito, Claire Danes, Jon Voight, Mary Kay Place.Titolo originale The Rainmaker. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 135 min. – USA 1997. MYMONETRO L’uomo della pioggia * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Rudy si è appena laureato in legge, non è ancora procuratore ma lo diventa quasi subito. Vive a Memphis e si dà da fare. Si trova a patrocinare la famiglia di un malato di leucemia: l’assicurazione non vuole riconoscere il legittimo risarcimento. Rudy va avanti. Quando si trova di fronte al micidiale corporativismo delle assicurazioni, non si fa intimidire da una schiera di avvocati da “mille dollari l’ora” e affronta la sua battaglia. Alla sua prima causa, ma col furore del Davide onesto, il ragazzo vince su tutta la linea. La compagnia assicurativa, che era una vera associazione per delinquere, perde la causa ed è costretta al fallimento. Chi conosce John Grisham, l’autore del libro, sa che alla fine giustizia sarà fatta. Nelle sue storie ognuno ha esattamente quello che si merita. Gli onesti hanno la meglio sui cattivi, pure organizzatissimi. E mettiamoci Coppola, che racconta con la giusta tensione. Si esce dalla sala col magnifico senso liberatorio dei grandi film di un tempo. Coppola-Grisham, ovvero il fronte opposto ai maledetti tarantiniani. Teniamoceli stretti. Quando i buoni vincevano si diceva “succede solo al cinema”, poi non è più successo neanche al cinema. Grisham e Coppola ripristinano la speranza. Il film come sogno e benessere. Il cavaliere della valle solitaria è tornato. E la presenza della vecchina Teresa Wright (mito di Hollywood: Signora Miniver, I migliori anni della nostra vita) è un altro segnale di qualità, una garanzia rassicurante verrebbe da dire, senza corporativismi.

The Rainmaker (1997) on IMDb

Regia di George Marshall. Un film Da vedere 1946 con Alan LaddWilliam BendixVeronica LakeMae BuschDoris Dowling. Titolo originale: The Blue Dahlia. Genere Poliziesco – USA1946durata 96 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,49 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Johnny torna dalla guerra insieme a due commilitoni e amici per la pelle. Arrivano a Los Angeles e predono alloggio in un albergo. Poi Johnny, senza grande entusiasmo, va a cercare la moglie in un residence. La vede mentre bacia un altro. I due litigano, lei gli rivela che il loro figlioletto era morto non di malattia ma a causa della sua ubriachezza, Johnny ha l’impulso di ucciderla, ma non lo fa e se ne va. La donna viene trovata morta. Johnny è il primo sospettato, fugge. Incontra una biondina misteriosa, moglie, guarda caso, dell’amante di sua moglie. Il tutto è complicato dal grande amico di Johnny, che ha delle crisi di amnesia. Alla fine Johnny arriva alla verità. È stato il detective del residence a uccidere. Anche il marito della biondina è morto. Forse c’è un futuro fra lei e Johnny. Uno dei classici del famoso genere noir. Film di ottima atmosfera grazie anche all’intervento di Raymond Chandler, il grande giallista padre del detective Marlowe. Ma soprattutto grazie alla bravura di Alan Ladd, un attore le cui attitudini non sono mai state riconosciute. La sceneggiatura di Chandler dava alla storia svolte imprevedibili e al dialogo un colore particolare. Funzionale era anche la presenza di Veronica Lake, triste e misteriosa come il suo partner. Da ricordare infine la prova di William Bendix, presente in molti noir dell’epoca, un grande caratterista. La dalia azzurra, girato senza grande profusione di mezzi, vive di pura storia e di interpretazioni, un piccolo capolavoro costruito con grande intelligenza e piccolo budget. 

The Blue Dahlia (1946) on IMDb
Risultati immagini per Batman 1966

Batman è una serie televisiva basata sull’omonimo personaggio dei fumetti trasmessa dal 1966 al 1968.Adam West nel ruolo di Batman e Burt Ward in quello del suo giovane aiutante Robin lottano contro il crimine difendendo Gotham City da un vasto assortimento di stravaganti supercattivi dai costumi sgargianti.[1][2] La serie – rinunciando alle atmosfere cupe e tenebrose tipiche del personaggio dell’uomo pipistrello – è ricordata per il suo stile umoristico e Camp, il caratteristico tema musicale composto da Neal Hefti e le scazzottate a tempo di musica, nelle quali i colpi vengono enfatizzati con scritte onomatopeiche che avvicinano il telefilm a un fumetto animato; per la caratteristica Batmobile e per la sua morale volutamente ironica e semplicistica (rivolta a una vasta platea di bambini e adolescenti): è ad esempio rimarcata l’importanza di allacciare le cinture di sicurezza, fare i compiti, mangiare verdure e bere latte[3] (è stata descritta dal produttore esecutivo William Dozier come l’unica situation comedy trasmessa senza risate di sottofondo)

Batman (1966) on IMDb
Locandina italiana Kundun

Un film di Martin Scorsese. Con Tenzin Thuthob Tsarong, Sonam Phuntsok, Tenzin Lodoe Biografico, Ratings: Kids+16, durata 133 min. – USA 1997. MYMONETRO Kundun * * 1/2 - - valutazione media: 2,63 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tenzin Gyatso, scoperto quattordicesimo Dalai Lama (Kundun appunto, in lingua tibetana) cresce e cerca di regnare come può. Quando arrivano i Cinesi nel ’49, dopo aver incontrato Mao Tse Tung (che annuncia a lui, divinità in terra, che la religione è veleno), lascia la sua terra e va esule nel mondo (e continua a farlo fino ai nostri giorni). Assistiamo alla vocazione del bambino, alle manifestazioni spirituali, magiche, miracolose del ragazzo, e alla sua tristezza umana e generale: “sono solo un ragazzo, che posso fare?”. Purtroppo il film prosegue faticosamente, è rigoroso ma greve in molti tratti: e non avremmo mai pensato di usare quell’aggettivo riferito a Scorsese, considerato in questa sede il massimo autore contemporaneo insieme a Wenders. All’uscita di Sette anni in Tibet si era detto: discreto e troppo hollywoodiano, aspettiamo il Tibet vero di Scorsese. Ebbene si prova nostalgia per il film di Annaud. La dichiarata qualità documentaristica del film non lo salva. Speriamo si tratti di un vuoto momentaneo, e che Scorsese torni efficace e geniale come ci ha abituati. Può essere significativa la considerazione che questa stagione di film abbia visto l’involuzione (o vogliamo chiamarla crisi) di molti grandi autori: dallo stesso Wenders ( Crimini invisibili), a Tarantino ( Jackie Brown), a Stone ( U turn), anche a Spielberg ( Amistad) e Ferrara ( Blackout), a Moretti ( Aprile). Vien da chiedersene la ragione. Un’ipotesi potrebbe essere: colpa del mercato, del grande pubblico, che vuole Titanic, fantascienza e supereffetti. E gli autori ne sono (consciamente o meno) condizionati, cercano di adeguarsi non trovando alcune misure, o ribaltandole e comunque finendo per perdere le proprie.

Kundun (1997) on IMDb
The Monkey - Le Grandi avventure di Goku (Serie TV 1967 - 1967): trama,  cast, foto, news - Movieplayer.it

The Monkey (悟空の大冒険 Gokū no Daibōken?), letteralmente “Le grandi avventure di Gokū”, è un anime giapponese di 39 episodi, scritto e prodotto nel 1967 da Osamu Tezuka con la sua casa di produzione indipendente, la Mushi Production. Fu distribuito in Italia negli anni ottanta.

La trama riprende in chiave parodistica e comica il famoso romanzo cinese Il viaggio in Occidente (Saiyuki), tema già affrontato dall’autore nel 1952 con il manga Boku no Son Gokū (ぼくの孫悟空 “Il mio Son Gokū”?), e animato poi dalla Tōei Dōga in un film intitolato Saiyuki, in Italia rinominato Le tredici fatiche di Ercolino (1960). Da questa stessa leggenda sarà tratto anche il celebre Dragon Ball.
In Giappone, dove il romanzo è studiato nelle scuole come uno dei testi classici fondamentali, i bambini spesso si lamentano che il personaggio di Son Gokū (Gokò), inizialmente forte e arrogante, diventa in seguito uno studente bravo e volenteroso; Tezuka per primo cercò di superare il problema, dando al personaggio i tratti di un ragazzino moderno, maleducato e dispettoso. Sebbene il cartone animato fosse destinato a un pubblico di bambini, il linguaggio fu giudicato troppo volgare dalle associazioni di genitori e insegnanti, infatti viene rappresentato il nome di satana e fu conseguentemente ritirato dopo qualche anno dalle emittenti TV [1]; questo ne ha probabilmente anche limitato l’esportazione, già difficile a causa del fatto che il romanzo all’epoca era pressoché sconosciuto al grande pubblico in Occidente.

Goku no daiboken (1967) on IMDb

Regia di Robert Altman. Un film con Paul DooleyMarta HeflinTitos VandisBelita MorenoHenry GibsonDennis FranzCast completo Titolo originale: A Perfect Couple. Genere Commedia – USA1979durata 110 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alex 207, figlio maturo di antiquari greci tradizionalisti, e la cantante rock Sheila Shea 312, che vive con un complesso musicale in forma comunitaria, sono messi in contatto tramite un’agenzia per cuori solitari. Intesa difficile: i parenti di lui non li lasciano mai soli. Commedia romantica che sarebbe un film qualunque se non fosse diretta da R. Altman, che le dà un garbo espressivo piuttosto curioso. Bella colonna sonora rock.

 Una coppia perfetta
(1979) on IMDb
Heaven Knows What [Edizione: Regno Unito]: Amazon.it: Arielle Holmes, Caleb  Landry Jones, Buddy Duress, Ron Braunstein, Eleonore Hendricks, Yuri  Pleskun, Josh Safdie, Benny Safdie, Arielle Holmes, Caleb Landry Jones:  Film e TV

Regia di Josh SafdieBenny Safdie. Un film con Caleb Landry JonesEleonore HendricksArielle HolmesYuri PleskunRon Braunstein. Genere Drammatico – USA2014durata 94 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Harley ama Ilya di un amore cieco e maniacale, folle e maledetto, come in un film, come una droga.
I fratelli Safdie, filmakers newyorkesi, hanno conosciuto Arielle/Harley mentre faceva un lavoretto temporaneo e viveva ancora per strada, a 19 anni, consumata dalla passione per il misterioso Ilya e dall’uso dell’eroina, che li stringeva in un doppio legame.
Arielle Holmes stessa e Caleb Landry Jones, giovanissimo attore noto per le sue immersioni pericolose nei ruoli che accetta, sono i belli e dannati di Heaven knows what, adattamento delle 150 pagine di memoir che Arielle ha scritto a pezzi, nei tanti Apple Store di New York, su richiesta dei due registi.
Non si può non rimanere coinvolti, pressoché travolti dal film, grazie a queste premesse e allo stile visivo adottato, in contatto a dir poco ravvicinato con la vita della strada, con la testardaggine dell’autodistruzione, il mito romantico che l’avvolge e la nutre, la confusione mentale e l’appetito fisico che la conservano e la perpetuano.

Heaven Knows What (2014) on IMDb
Anche Gli Uccelli Uccidono (DVD): Amazon.it: Bud Cort, Sally Kellerman,  Michael Murphy, William Windom, Shalley Duvall, Rene Auberjonois, Robert  Altman, Bud Cort, Sally Kellerman: Film e TV

Un film di Robert Altman. Con Sally Kellerman, Michael Murphy, Bud Cort, William Windom. Titolo originale Brewster McCloud. Commedia, durata 101′ min. – USA 1970. MYMONETRO Anche gli uccelli uccidono * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ostacolato da poliziotti, capitalisti e politicanti, ragazzo vive in un vecchio rifugio antiaereo e studia come poter volare con le proprie forze. Poi rinuncia per amore. Apologo sulla rivolta dei giovani nella società americana. Brillante nella forma e pessimista nelle conclusioni. Bizzarra commedia nera di acri succhi satirici mescolati con squarci lirici. Diseguale, ma insolito.

 Anche gli uccelli uccidono
(1970) on IMDb

Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 2022 con Viggo MortensenLéa SeydouxKristen StewartScott SpeedmanWelket BunguéCast completo Titolo originale: Crimes of the Future. Genere Fantascienza, – USA2022durata 147 minuti. Uscita cinema mercoledì 24 agosto 2022 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,65 su 35 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’artista Saul Tenser e la sua assistente Caprice eseguono performance di asportazione di nuovi organi di natura tumorale dal corpo dello stesso Tenser. Quando i due decidono di registrare il brevetto dei nuovi organi generati nel corpo dell’artista, il loro percorso incrocia quello di una setta dedita a mangiare plastica, già nel mirino delle forze dell’ordine dell’unità Nuovo Vizio.

Fondendo l’estetica dei suoi primi film e gli elementi psicanalitici dei suoi ultimi lavori, David Cronenberg realizza un film di fantascienza inconsueto, spiazzante, in cui l’estetica vintage si pone in secondo piano rispetto a un contenuto radicale.

Le protesi e i dispositivi tecnologici sembrano realizzati secondo una antica idea del futuro che caratterizzava gli anni Ottanta – le visioni aliene di H.R. Giger, ancor più che i primi film di Cronenberg – mentre la storia raccontata completa e canonizza il lavoro di eXistenZ e Crash, tra autocitazione e aggiornamento di una poetica alla contemporaneità.

Crimes of the Future invita a smarrirsi in un futuro remoto che è al contempo una verosimile prosecuzione del nostro presente. Un mondo grigio e quasi inabitabile, in cui la sovrastimolazione del corpo, sollecitato ed eccitato anche durante il sonno o durante il pasto, ha portato a un’esasperazione e nel contempo a un annullamento del piacere e del dolore. In questo panorama piatto e orizzontale il film stesso sceglie di non evolvere e di procedere in accordo con le musiche di Howard Shore, come un bordone mononota che dilata emozioni statiche.

L’intrigo noir, che vede Tenser alle prese con un’indagine su un omicidio e su una setta di plasticofagi, è il pretesto per esplorare una nuova dimensione della sensualità, che ha esteso la profanazione del corpo dall’esteriorità all’interiorità, rimpiazzando il sesso con la chirurgia. La fame di celebrità e l’adorazione per gli artisti è legata al senso che questi riescono ad attribuire ad attività che in realtà tutti sembrano praticare: Cronenberg insiste proprio su questo contrasto, in una possibile allegoria del rapporto tra arte e consumo di massa, incarnate dalle performance concettuali di Tenser da un lato e dai mangiatori di plastica dall’altro.

Crimes of the Future (2022) on IMDb
ODSAN La grande menzogna, Bette Davis, George Brent, e Mary Astor, 1941 –  Senza Cornice, 16" by 24": Amazon.it: Casa e cucina

Un film di Edmund Goulding. Con Pat O’BrienGeorge BrentBette DavisMary AstorHattie McDaniel Titolo originale The Great LieDrammaticob/n durata 107 min. – USA 1941

Bette Davis ama George Brent, ma questi sposa Mary Astor. Poi lui si stufa e torna da Bette. (cancellato il resto perchè svelava la trama)

The Great Lie (1941) on IMDb
Risultati immagini

M*A*S*H è una serie televisiva statunitense creata da Larry Gelbart, ispirata dal film M*A*S*H (1970) di Robert Altman, che a sua volta era tratto liberamente dal romanzo (e dai suoi seguiti): M*A*S*H: A Novel About Three Army Doctors (1968) scritta da Richard Hooker (nome d’arte di H. Richard Hornberger). La serie inoltre è influenzata dal romanzo Comma 22 (1961) di Joseph Heller.Andata in onda dal 17 settembre 1972 al 28 febbraio 1983, per un totale di 11 stagioni e 251 episodi, la puntata finale è risultata essere per molti anni la più vista della storia della televisione americana (con 105,9 milioni di telespettatori), record detenuto fino al 2010 e superato, con 111 milioni, dal SuperBowl.Oltre al grande successo di pubblico, la serie riscosse unanimi consensi dalla critica televisiva e colse numerosi premi, tra i quali 14 Emmy Awards(con ben 109 nomination) e 7 Golden Globe.La versione originale ha in sottofondo le false risate del pubblico, quella italiana ne è sprovvista.

M*A*S*H è una tragicommedia incentrata sulle vicissitudini del 4077th Mobile Army Surgical Hospital (Ospedale Chirurgico da Campo dell’Esercito) statunitense in UijeongbuCorea, durante la Guerra di Corea (19501953).Molte delle situazioni raccontate, anche le più assurde, sono realmente accadute, come testimoniano molti dei veterani del conflitto

M*A*S*H (1972) on IMDb
Locandina Giulietta e Romeo

Un film di George Cukor. Con Basil RathboneJohn BarrymoreLeslie HowardNorma ShearerEdna May Oliver. continua» Titolo originale Romeo and JulietDrammaticob/n durata 126 min. – USA 1936.

La storia dei celeberrimi innamorati di Verona. Fanno parte di due famiglie divise da rivalità e odio. Si innamorano ma non riescono a essere liberi. E letteralmente muoiono d’amore. Forse il loro sacrificio servirà a portare finalmente la pace. Una delle rappresentazioni classiche di maggior qualità spettacolare mai realizzate. Ma non solo spettacolare, anche artistica. Stranamente questo film non ha mai sedotto la critica. Forse era giudicato troppo fastoso. È senz’altro vero che il cinema entra con grande prepotenza nel teatro, ma è un preciso diritto del cinema. Il lavoro è squisitamente o disperatamente Metro-Goldwyn- Mayer, con tutte quelle caratteristiche: sfarzo di tutto, grande ricerca storica, budget cospicuo. Vennero assunti i massimi esperti di Shakespeare, di costumi e musica dell’epoca, in omaggio alla cultura inglese (un amore-odio che è precisa tendenza degli americani, che diventa solo amore quando si tratta di Hollywood). Il regista Cukor era noto per le sue attitudini allo stile, all’eleganza e alla cultura. Volle che Romeo fosse uno dei più grandi attori di teatro dell’epoca, Leslie Howard, che aveva quarantatré anni ed è forse il più vecchio Romeo della storia del teatro. Giulietta venne affidata a Norma Shearer, allora trentaquattrenne e dunque a sua volta inadeguata: era la moglie di Irwing Thalberg, boss della Metro. A Howard la produzione contrappose il più grande attore americano di ogni epoca, John Barrymore, che, bizzarro e alcolizzato, creò enormi problemi, ma che accende la sequenza ogni volta che appare. Nella parte di Mercuzio, Barrymore esegue un vero esercizio di virtuosismo, specie nel lungo monologo iniziale. Nell’ottica classica il film presta sicuramente il fianco a molte critiche per le visibili contaminazioni, ma se si accetta la collaborazione tra teatro e cinema, il risultato è straordinario. E finirei con un’altra menzione, che non viene mai fatta: i doppiatori. Spesso le nostre voci hanno migliorato il prodotto, in questo caso certamente non lo hanno peggiorato. Ricordiamo le tre principali: Ruffini (Barrymore), Panicali (Howard) e Pagnani (Shearer).

 Giulietta e Romeo
(1936) on IMDb