Category: USA


Locandina Il sole splende alto

Un film di John Ford. Con Charles WinningerArleen WhelanJohn RussellMae Marsh Titolo originale The Sun Shines BrightCommediaRatings: Kids+13, b/n durata 92 min. – USA 1953.

Siamo nel 1905, a quarant’anni dalla fine della guerra di Secessione, in una cittadina del Kentucky. Il giudice Priest, molto amato dalla popolazione, in prossimità delle elezioni ha un fiero concorrente in Maydew. Nonostante il timore di non essere rieletto accetta di assumere in due occasioni un atteggiamento che può riuscire sgradito ai cittadini ancora legati allo spirito del vecchio Sud: salva dal linciaggio un nero innocente e accompagna alla tomba una prostituta. Un film di Ford in qualche punto zuccheroso ma con scene indimenticabili, prima fra tutte quella del funerale. Il regista riprende temi e personaggi di una sua vecchia pellicola, Il giudice, girata nel’ 31 con il comico Will Rogers.

The Sun Shines Bright (1953) on IMDb
Risultati immagini per Mogambo

Un film di John Ford. Con Clark Gable, Grace Kelly, Donald Sinden, Ava Gardner Drammatico, durata 115 min. – USA 1953.
Dalla pièce Red Dust di Wilson Collison, già filmata con Lo schiaffo (1932) di V. Fleming e qui sceneggiata da John Lee Mahin. Il quartier generale di un cacciatore bianco (Gable) nel Kenya è invaso da Eloise Y. Kelly (Gardner), bruna irlandese di New York e di liberi costumi, e dall’antropologo britannico Donald Nordley (Sinden) con la moglie Linda (Kelly), bionda dalla sensualità repressa. Vanno tutti insieme a un safari incruento in cerca di gorilla. Le due donne si contendono il cacciatore. È un film anomalo nell’itinerario di Ford, uno dei più poveri di riconoscibili elementi fordiani. In un certo senso è il suo Hatari! Con Gable al posto di John Wayne, in un film dai risvolti di commedia in cui, come raramente gli succede, sottolinea la dinamica sessuale.

Mogambo (1953) on IMDb
Locandina italiana Il treno per il Darjeeling

Regia di Wes Anderson. Un film Da vedere 2007 con Owen WilsonAdrien BrodyJason SchwartzmanAnjelica HustonAmara KaranCast completoTitolo originale: The Darjeeling Limited. Genere Commedia drammatica – USA2007durata 91 minuti. Uscita cinema mercoledì 30aprile 2008distribuito da 20th Century Fox. – MYmonetro 3,54 su 83 recensioni tra criticapubblico e dizionari

India. Un malinconico uomo di mezza età scende frettolosamente da un taxi e insegue un treno in partenza. Durante la corsa si accosta a lui un individuo allampanato, più giovane, che gli lancia un’occhiata fugace e lo supera riuscendo a salire al volo sul treno. Da questa pittoresca corsa al ralenti inizia il viaggio del “Darjeeling Limited”, lo sgangherato convoglio che ospita i tre fratelli Whitman durante il loro tragicomico viaggio indiano. Dopo uno sguardo di rammarico verso l’uomo rimasto a terra, Peter (Adrien Brody), fuggito di casa un mese prima della nascita di suo figlio, raggiunge infatti i due fratelli in un colorato scompartimento, dopo un anno di silenzio seguito alla morte del padre: Francis (Owen Wilson), il maggiore, è la mente che ha ideato il viaggio dopo un brutto ma illuminante incidente stradale di cui porta ancora i segni sul corpo (in particolare sul viso, perennemente avvolto da bende), mentre Jack (Jason Schwartzman), il minore, è un buffo aspirante scrittore col cuore a pezzi, di ritorno da un prolungato, ozioso soggiorno parigino in un hotel di lusso (l’Hotel Chevalier che dà il titolo al cortometraggio con Natalie Portman, ideale prologo del film).
Un viaggio in un’India colorata e pittoresca, autentica (drammatica perfino) e surreale al tempo stesso, si trasforma nell’ennesimo confronto familiare all’interno del cinema di Wes Anderson: tre fratelli immaturi, aristocratici e dispettosi (un po’ come i capricciosi fratelli Tenenbaum) si ritrovano a distanza di tempo a fare i conti col presente, cercando di guardarsi dentro e provando a confrontarsi con la figura genitoriale.

Ma oltre al padre, figura da sempre ingombrante nel cinema di Anderson, questa volta diventa fondamentale il confronto dei tre fratelli con la figura materna (la sempre raffinata Anjelica Huston, “mater familias” andersoniana fin dai tempi de I Tenenbaum), diventata suora attivista e ciononostante madre immatura e codarda. Significativa eccezione tra le donne forti e determinate dipinte da Wes Anderson, costanti guide di uomini immaturi e poco affidabili. 
Ancora una volta il regista texano d’adozione newyorkese si confronta con una famiglia problematica e disfunzionale, affetta da una noia aristocratica e da uno spleen salingeriano curato con gocce e pozioni indiane, shopping tra spezie e serpenti velenosi, e fugaci rapporti sessuali consumati frettolosamente nella toilette di un treno. Per la prima volta la sessualità si fa spazio in maniera più esplicita tra i casti e pudichi sentimenti provati dai teneri personaggi andersoniani: segno di un’avvenuta maturazione all’interno del percorso di crescita del regista. Idealmente iniziato con la formazione adolescenziale di Max Fischer in Rushmore, il viaggio esistenziale di Wes Anderson prosegue, dopo Le avventure acquatiche di Steve Zissou, con un altro viaggio, fisico ed emotivo, a bordo di un treno che è la versione ferroviaria della Belafonte, la vecchia nave naif del team Zissou. Il treno per il Darjeelinginizia là dove finiva I Tenenbaum, dopo la morte del padre, e porta avanti l’elaborazione del lutto da parte dei figli con spirito comico e funerario, una surreale commistione di dolore e divertimento degna di Harold e Maude
Con spirito forse meno comico, emotivamente più distaccato, ma sicuramente più maturo, Wes Anderson costruisce ancora una volta un’opera personale ed eccentrica, facendosi aiutare per la prima volta nella sceneggiatura da Jason Schwartzman (suo amico fin dai tempi di Rushmore) e dal cugino Roman Coppola, per mettere in piedi un nostalgico road movie familiare su tre fragili e vulnerabili uomini a zonzo. I capisaldi del cinema di Anderson ci sono tutti: dall’eccentricità dei personaggi ai colori accesi delle scenografie, fino al corredo sonoro anni ’70 (i Kinks, i Rolling Stones), supervisionato ancora una volta da Randall Poster. Ma il suo meticoloso perfezionismo visivo, a tratti quasi maniacale, pur non mancando di raffinati dettagli scenografici a bordo del treno – dai costumi della brava Milena Canonero alla boccetta retrò di “Voltaire n. 5”, fino ad arrivare all’onnipresente set di valigie (disegnate da Marc Jacobs per Louis Vuitton e ornate dai disegni naif del fratello Eric Anderson, già illustratore della camera di Richie Tenenbaum) – lascia spazio a una fotografia più autentica del reale paesaggio indiano, fotografato da Robert Yeoman nella sua imprevedibile e imperfetta naturalezza. Altro segnale di crescita nel mondo ovattato e perfezionistico solitamente dipinto dal regista, un mondo di teneri, viziati antieroi che alla fine del loro peregrinare, fanno sempre un passo in avanti. Proprio come i tre fratelli Whitman, che concludono il loro viaggio circolare così come è iniziato, aprendosi però all’imprevedibilità della vita liberi del simbolico fardello delle valigie. Ancora una volta a bordo di un treno in corsa. Un treno che può perdersi pur viaggiando su dei binari. 

The Darjeeling Limited (2007) on IMDb

Regia di John Ford. Un film con Warner BaxterGloria Stuart. Titolo originale: Prisoner of Shark Island. Genere Avventura – USA1936durata 95 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo aver inconsapevolmente collaborato all’assassinio di Lincoln, un medico è condannato all’ergastolo in un processo-farsa. Riconquista libertà e dignità, salvando guardiani e detenuti da un’epidemia di febbre gialla. Ford esalta il mito di Lincoln, salvatore e padre della patria, e lo trasferisce sulla figura del dottor Mudd che incarna, a sua volta, il mito del Sud. Storia e finzione fifty-fifty. Dura critica alla giustizia nordista.

 Il prigioniero dell'isola degli squali
(1936) on IMDb
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Un film di John Ford. Con Henry FondaDolores Del RioPedro ArmendáizWard Bond Titolo originale The FugitiveDrammaticob/n durata 104 min. – USA 1947.

In un ipotetico paese dell’America latina, il potere è in mano a un partito che perseguita i religiosi. L’unico prete a tener duro è un individuo mitissimo ma molto orgoglioso, che decide di rimanere a qualsiasi costo.

The Fugitive (1947) on IMDb
Locandina La forza dell'amore

Un film di Leigh Jason. Con Barbara StanwyckGene RaymondHattie McDaniel Titolo originale The Bride Walks outCommediab/n durata 75 min. – USA 1936MYMONETRO La forza dell’amore * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un professionista dal reddito modesto sposa un’indossatrice che, per continuare l’esistenza lussuosa alla quale è abituata, riprende a lavorare di nascosto dal consorte. Lui scopre tutto e vuole divorziare. Poco tempo dopo, per riconquistarla, accetta un lavoro estremamente pericoloso; la moglie, che lo ama ancora, riesce a impedirglielo e torna al suo fianco.

The Bride Walks Out (1936) on IMDb
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Un film di David Lean. Con Rossano Brazzi, Katharine Hepburn, Isa Miranda Titolo originale Summertime. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 99′ min. – USA 1955. MYMONETRO Tempo d’estate * * 1/2 - - valutazione media: 2,86 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Avventura veneziana assai Kitsch di una zitella americana (Hepburn in gran forma) con l’amante latino già sposato (chi se non Brazzi?). Regia accurata e convenzionale di Lean per un film turistico-sentimentale che spiacque ai critici, ma ebbe un grande successo nei paesi di lingua inglese, aprendo al regista la via alle successive coproduzioni internazionali. Bella fotografia di J. Hildyard. Tratto dalla commedia The Time of the Cuckoo (1952) di A. Laurents. Musiche di Alessandro Cicognini, il compositore preferito di V. De Sica. Titolo in GB: Summer Madness.

Summertime (1955) on IMDb

Regia di Sean Baker (II). Un film Da vedere 2012 con Dree HemingwayBesedka JohnsonJames Ransone. Titolo originale: Starlet. Genere Drammatico – USA2012durata 103 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jane è una ragazza senza radici che sta iniziando una carriera nell’ambiente del porno e, quando non lavora, passa le giornate con la collega Melissa, tra canne e videogiochi, e con l’unico affetto della sua vita, il chihuahua Starlet. Un giorno, decisa a personalizzare la sua stanza in affitto, acquista un thermos da una vecchietta che ha allestito una piccola vendita nel suo giardino. Un thermos che si rivelerà contenere diecimila dollari. In dubbio sul da farsi, Jane comincia a frequentare la vecchia Sadie e a farle da autista. La donna dapprima è diffidente, poi pian piano si apre a questa amicizia inattesa e sempre più importante.
Come un coniglio estratto da un cilindro apparentemente vuoto, come un mucchio di soldi trovati dentro un vecchio utensile, Starlet è qualcosa di magico e fortunato, che vive di una serie di casi incredibili, proprio come l’incontro che racconta.

 Starlet
(2012) on IMDb

Regia di Jill Sprecher. Un film Da vedere 2001 con John TurturroMatthew McConaugheyAmy IrvingAlan ArkinClea DuvallBarbara Sukowa. Titolo originale: Thirteen Conversations about One Thing. Genere Drammatico – USA2001durata 95 minuti. – MYmonetro 3,17 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tema: la felicità. Che cos’è e come la si ottiene? Quanto pesa il caso (la forza del destino) e quanto le scelte? In che misura con grandi o piccoli gesti possiamo influire sulla vita di un estraneo? Tutte ambientate a Manhattan (N.Y.), s’intrecciano – in una narrazione fluida e ben legata ma non lineare – 5 storie di 4 gruppi sociali (avvocati, insegnanti e allievi, donne delle pulizie, periti delle assicurazioni). 2° film di Sprecher (vincitrice del Festival di Torino 1997 con Clockwatchers ) scritto con la sorella Karen. Sono evidenti il piacere di raccontare storie e personaggi, la cura dei particolari, il gusto di una regia efficace e polita, l’impegno di attori noti e meno noti. C’è anche un lucido discorso laico sulla speranza per chi, pur avendo la sua croce, ne tiene conto, ma reagisce e non si rassegna.

13 Conversations About One Thing (2001) on IMDb

Regia di John Turturro. Un film con Kate WinsletJames GandolfiniSusan SarandonSteve BuscemiKumar PallanaCast completo Titolo originale: Romance & Cigarettes. Genere Musical – USA2004durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 5 maggio 2006 – MYmonetro 2,75 su 23 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Musical proletario imperniato su Nick Murder, operaio siderurgico di New York, quartiere Queens, che tradisce Kitty, madre delle sue tre figlie, con Tula, fulva commessa di facili costumi, finché capisce che, benché sessualmente appagante, una relazione extraconiugale non può sostituire la famiglia e l’amore che, nonostante tutto, prova per la moglie. Scritto e diretto da J. Turturro alla 3ª regia, è il film più cattolico e, nella 1ª parte, più becero tra quelli in concorso a Venezia 2005, nutrito dai dialoghi più spiritosi e scurrili mai usciti da Hollywood. Sa essere sentimentale e insolente, delicato e sciamannato, sottile e sghignazzante. Nel suo temerario miscuglio di comicità, tragedia, amore, sesso, pathos, poesia, canzoni e balletti può respingere o irritare gli spettatori bennati, ma è così ricco di invenzioni registiche da rifornire dieci commedie hollywoodiane dell’ultimo decennio. Attori strepitosi, anche K. Winslet in controparte, che cantano con le voci di Janis Joplin, Tom Jones, Connie Francis, Bruce Springsteen, Ute Lemper, Anna Identici, tranne il duetto Sarandon/Gandolfini che intona “The Girl That I Marry” di I. Berlin. Prodotto da Joel ed Ethan Coen. Non distribuito, o quasi, negli USA.

Romance & Cigarettes (2005) on IMDb
Amazon.it | The Walking Dead 1 (Box 2 Dvd): Acquista in DVD e Blu ray

The Walking Dead è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2010.
Ideata dal regista Frank Darabont, la serie è basata sull’omonima serie a fumetti scritta da Robert Kirkman, anche produttore esecutivo dello show, illustrata da Tony Moore e Charlie Adlard e pubblicata dalla Image Comics[1].

La storia di un gruppo di sopravvissuti a un’epidemia di zombie che si è abbattuta su tutto il pianeta. Guidati dallo sceriffo Rick Grimes (interpretato dall’attore inglese Andrew Lincoln), i superstiti vagano alla ricerca di un posto sicuro dove rifugiarsi. Ma l’assedio quotidiano a cui sono sottoposti e il costante pericolo di morte non tardano a far emergere i peggiori istinti dell’essere umano.
Nella battaglia per difendere la vita dei suoi famigliari e dei suoi compagni, Rick sarà costretto a rendersi conto che la paura e la disperazione dei sopravvissuti possono essere molto più insidiose dei morti viventi.

 The Walking Dead
(2010) on IMDb
Locandina La polizia bussa alla porta

Un film di Joseph H. Lewis. Con Brian DonlevyCornel WildeRichard ConteJean Wallace Titolo originale The Big ComboPoliziescoRatings: Kids+16, b/n durata 89 min. – USA 1955.

Brown è a capo di una potente organizzazione fuorilegge e il tenente Diamond cerca disperatamente di rintracciare Alicia, moglie di Brown, che con la sua testimonianza potrebbe far condannare il marito. Ma la donna è tenuta prigioniera dal gangster il quale, nel tentativo di fuggire in seguito al tradimento di alcuni suoi affiliati, porta con sé Susan, una splendida ragazza che lo amava prima di sapere chi egli fosse in realtà. Susan interessa anche a Diamond, il quale insegue i due e fa arrestare Brown, non senza qualche difficoltà.

The Big Combo (1955) on IMDb

Le pellicole cinematografiche di Star Trek sono tredici, prodotte dal 1979 al 2016. Il cast protagonista dei primi sei film è quello della serie classica, capitanato da Kirk.[73] Nei quattro film successivi l’equipaggio di Kirk lascia posto a quello della “Next Generation” comandato da Picard. Il settimo film, Generazioni, costituisce il “trait d’union” tra i due differenti cast e li vede entrambi presenti.[74] L’undicesimo, il dodicesimo e il tredicesimo film, del 2009, 2013 e 2016, rappresentano invece un reboot della serie classica ambientati in una nuova linea temporale, con un cast completamente rinnovato (tranne Leonard Nimoy che interpretò nei primi due film un cameo nei panni di uno Spock anziano).

Star Trek: Strange New Worlds, nota nel fandom anche con la sigla SNW,[1][2] è una serie televisivastatunitense ambientata nell’universo fantascientifico di Star Trek (l’ottava serie live action; la tredicesima, considerando anche le serie animate e antologiche). La serie è uno spin-off della serie televisiva Star Trek: Discovery, più precisamente della sua seconda stagione, quando Pike ha capitanato temporaneamente la USS Discovery, ed è stata anticipata dai tre episodi della seconda stagione della serie antologica Star Trek: Short TreksQ&AThe Trouble with Edward e Ask Not.

La serie segue i viaggi dell’astronave della Flotta Stellare USS Enterprise (NCC-1701), capitanata da Christopher Pike, durante la sua seconda missione quinquennale (2259-2264), ovvero quella che precede la missione quinquennale del capitano James T. Kirk narrata nella serie televisiva Star Trek. La serie prende il via dalla data stellare 1738.12 (2259), un paio d’anni dopo i fatti accaduti nella seconda stagione della serie televisiva Star Trek: Discovery, quando Pike ha capitanato temporaneamente la USS Discovery.

Ogni episodio ha inizio con il diario di un ufficiale dell’Enterprise, non sempre con il diario di bordo del capitano, ed esplora la psicologia e il background dei singoli personaggi. Christopher Pike è tormentato dalla visione avuta, grazie al contatto con il cristallo temporale sul pianeta klingon Boreth, del suo incidente nel futuro[8] e deve fare i conti con la consapevolezza del futuro che l’aspetta alla fine di questa missione.

 Star Trek: Strange New Worlds
(2022) on IMDb
The Jeffersons Sanford Hemsley Evans 1974.jpg

I Jefferson (The Jeffersons) è una sit-com, prodotta negli USA dal 1975 al 1985. Fu il secondo dei 4 spin-off della serie tv Arcibaldo (All in the Family), dopo Maude e prima di Archie Bunker’s Place (che in Italia continuò a chiamarsi Arcibaldo) e 704 Hauser. La serie ebbe a sua volta uno spin-off (chiuso dopo solo 4 puntate), Checking In, incentrato sulla figura della domestica Florence che lascia casa Jefferson per gestire il St. Frederick Hotel a Manhattan.
La serie venne ideata dal prolifico autore e produttore televisivo Norman Lear. A differenza di altri suoi show, il telefilm aveva connotati politici più smorzati nei toni, evolvendo presto in una più tradizionale sitcom a sfondo comico. Tuttavia, alcuni episodi della serie contengono riferimenti a tematiche e problematiche importanti come il razzismo, il suicidio, l’analfabetismo e la diffusione incontrollata delle armi. Inoltre, spesso viene usata la parola “negro” (“nigger”), specialmente durante le prime stagio
George e Louise Jefferson sono una coppia nera, lui imprenditore (ha una catena di lavanderie), lei casalinga. Apparsi inizialmente nella serie televisiva Arcibaldo, dove vivevano in un piccolo appartamento nel Queens (a fianco dei Bunker, protagonisti della sitcom), iniziarono ad arricchirsi nel settore delle lavanderie, arrivando ad aprirne ben sette, come asserisce George in un dialogo nell’episodio 18 dell’undicesima serie. Salutati gli odiati vicini (perlomeno da George), i Jefferson si dirigono verso Manhattan.
Stabilitisi in un elegante appartamento dell’Upper East Side di Manhattan, questa famiglia nera rappresenta, con situazioni più o meno esilaranti, il punto d’incontro tra due differenti stili di vita e due mondi culturali: quello povero di Harlem, dal quale proviene e da cui è riuscita a tirarsi fuori, e quello attuale. Il filo conduttore della serie è quindi il tema dell’inserimento di una famiglia di colore nel tessuto sociale dell’alta borghesia, composta per la stragrande maggioranza da bianchi, lasciando allo spettatore, dietro le risate, le analisi sulle differenze dei valori che si contrappongono.
La serie verte anche delle relazioni con la domestica scansafatiche Florence, i vicini Willis (anche questi odiati da George per il loro matrimonio interraziale), il bizzarro vicino Henry Bentley, il pidocchioso portiere Ralph ed in generale con i vari clienti e compagni d’affari di George. La serie, benché sia a sfondo comico, tratta spesso di tematiche quali il razzismo, il suicidio, l’analfabetismo e la diffusione incontrollata delle armi.

The Jeffersons (1975) on IMDb

Edit 12/9/24: aggiunti ultimi otto episodi della seconda stagione

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Un film di Wes Anderson. Con James Caan, Owen Wilson, Luke Wilson, Robert Musgrave, Andrew Wilson [I] Titolo originale Bottle Rocket. Commedia, durata 95′ min. – USA 1996. MYMONETRO Un colpo da dilettanti * * - - - valutazione media: 2,04 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Uscito da un istituto psichiatrico, Dignan si unisce a uno sbandato di testa fine e a un ricco pappamolla per fare una rapina, seguita da un colpo grosso, organizzato da un ciarliero truffatore, che non riesce altrettanto bene. 1° film di W. Anderson, scritto con O. Wilson, pimpante protagonista in coppia col fratello Luke. Andrew W., un terzo fratello, fa la parte di un amico poco raccomandabile. È una commedia spiritosa in cadenze di balletto ladresco che ha almeno due meriti: il colorito disegno dei personaggi e una efficace descrizione d’ambiente. Nasce da un corto omonimo (1994).

Bottle Rocket (1996) on IMDb
Recensione story | Stati di Allucinazione di Ken Russell - Il Cineocchio

.Regia di Ken Russell. Un film con Drew BarrymoreWilliam HurtBlair BrownBob BalabanMiguel GodreauCharles HaidCast completo Titolo originale: Altered States. Genere Fantastico – USA1980durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 2,66 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Professore di psicofisiologia in cerca di esperienze extrasensoriali assume sostanze allucinogene che gli provocano mutazioni biologiche e genetiche. Ispirato a un romanzo di Paddy Chayefsky, che disconobbe il film, cioè il modo in cui il regista aveva alterato la sua sceneggiatura, e volle firmarla solo come Sydney Aron, è irritante, squilibrato ma con momenti di esaltata genialità soprattutto a livello figurativo, grazie alla fotografia di J. Cronenweth e alle sue immagini psichedeliche. Ottimo esordio di W. Hurt.

 Stati di allucinazione
(1980) on IMDb
Locandina Blues di mezzanotte

Un film di John Cassavetes. Con Seymour CasselBobby DarinStella Stevens Titolo originale Too Late BluesDrammaticob/n durata 100 min. – USA 1962.

Uno dei primi film di Cassavetes, che già s’infischiava delle regole della drammaturgia (seguendo i personaggi anche negli atti quotidiani) ma non aveva ancora imparato a rendere quei personaggi veramente degni d’essere seguiti. Protagonista è un giovane musicista che “punta” una bella bionda e cerca di strapparla al suo innamorato.

Too Late Blues (1961) on IMDb
Locandina Little Odessa

Un film di James Gray. Con Maximilian SchellTim RothVanessa RedgraveEdward Furlong Drammaticodurata 92 min. – USA 1994. – Warner Bros Italia uscita venerdì 28 ottobre 1994. MYMONETRO Little Odessa ***-- valutazione media: 3,10 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Leone d’Argento al Festival di Venezia. Un buon film, interessante soprattutto per l’argomento inedito: la mafia russa a Brighton Beach, New York. Joshua è stato ripudiato dal padre, ha un fratello e una madre paralizzata a letto. Killer di professione, deve tornare a Little Odessa, agglomerato di immigrati di origine russa. Qui vorrebbe rivedere sua madre e stare con suo fratello ma il padre glielo impedisce in tutti i modi. Joshua giunge quasi a uccidere il genitore ma in extremis ci ripensa. Molto bravi Tim Roth e un ritrovato Maximilian Schell. Brava anche la Redgrave nonostante piccole tentazioni di recitazione sopra le righe.

Little Odessa (1994) on IMDb
Locandina italiana Rushmore

Un film di Wes Anderson. Con Bill Murray, Jason Schwartzman, Luke Wilson, Olivia Williams, Brian Cox. Commedia drammatica, durata 93 min. – USA 1998. MYMONETRO Rushmore * * * - - valutazione media: 3,13 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Max Fischer è un quindicenne che ha trovato la sua unica ragione di vita: frequentare la Rushmore Academy. Nerd occhialuto ma non secchione, con molteplici attività extra-curricolari all’attivo (tra cui l’allestimento di maestosi spettacoli teatrali), Max fa amicizia con il laconico e svogliato “uomo d’affari” Herman Blume e insieme a lui si scopre innamorato della dolce maestrina vedova miss Cross.
Questo amore impossibile e l’espulsione dalla Rushmore lo costringeranno a confrontarsi con un’inevitabile crescita emotiva e con la ricerca di un suo posto nel mondo al di fuori della scuola. Il texano Wes Anderson, qui alla sua seconda opera (scritta, come la precedente e la successiva, insieme all’attore/amico fidato Owen Wilson) mette già in campo quelli che saranno i tratti caratteristici del suo cinema nei successivi I Tenenbaum (2001) e Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2005): adolescenti inquieti e capricciosi, adulti immaturi e flemmatici si lasciano vivere in un mondo bizzarro e surreale illuminato dai colori pop della provincia americana. Accompagnate dalle note retrò di canzoni degli anni Sessanta e Settanta (Cat Stevens, i Kinks, John Lennon sono l’ immaginario sonoro prediletto dal regista e dal suo fido collaboratore/compositore Mark Mothersbaugh), queste figure delicate, ironiche e malinconiche a un tempo, vanno a comporre un universo sentitamente autobiografico e nostalgico.
Tutto giocato sulla sottrazione e sul minimalismo a partire dalla recitazione (il viso imperturbabile di Bill Murray che getta in piscina una pallina da golf ne è l’esempio lampante), il film, lontano dalle solite commedie di ambiente studentesco, è un mosaico originale e intimista di personaggi infantili e contraddittori, ripresi con il tocco asciutto, personale e unico di un autore bizzarro quanto le sue creazioni.

Rushmore (1998) on IMDb