Category: Spagna


Un film di Woody Allen. Con Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Javier Bardem, Rebecca Hall, Patricia Clarkson. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 90 min. – USA, Spagna 2008. – Medusa uscita venerdì 17 ottobre 2008. MYMONETRO Vicky Cristina Barcelona * * * - - valutazione media: 3,12 su 193 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Vicky e Cristina sono buone amiche anche se hanno visioni completamente differenti dell’amore. Vicky è fedele all’uomo che sta per sposare e ancorata ai propri principi. Cristina invece è disinibita e continuamente alla ricerca di una passione amorosa che la sconvolga. Vicky riceve da due amici di famiglia l’offerta di trascorrere una vacanza in casa loro a Barcellona durante l’estate. La ragazza pensa cosi’ di poter approfondire la propria conoscenza della cultura catalana sulla quale sta lavorando per un master. Propone a Cristina di accompagnarla, così forse potrà superare meglio il trauma di una storia finita di recente. Una sera, in una galleria d’arte, Cristina incrocia lo sguardo di un uomo estremamente attraente. Si tratta del pittore Juan Antonio, finito di recente su giornali e televisione per un furibondo litigio con la moglie Maria Elena nel corso del quale uno dei due ha cercato di accoltellare l’altro. Le due ragazze lo ritroveranno nel locale in cui cenano. Anzi, sarà lui ad avvicinarsi al loro tavolo con una proposta molto chiara: partire subito con il suo aereo privato per recarsi in un hotel ad Oviedo dove potranno visitare il luogo, apprezzarne tradizioni e cultura (anche culinaria) e fare entrambe l’amore con lui. Se Cristina non ha alcun ripensamento nell’accettare la proposta, le regole che Vicky si è imposta la spingono a rifiutare in modo seccato. Cristina l’avrà vinta ma l’amica vuole avere la certezza di camere separate e ottiene rassicurazioni in proposito.
Dopo una giornata trascorsa con una prima visita della città, nel corso della quale Juan Antonio dichiara l’amore che ancora prova per la moglie benché sia consapevole della loro impossibilità a convivere, giunge finalmente la notte con l’invito più intrigante. Vicky torna a respingere l’offerta mentre Cristina accetta. Ma…
Se potete non fatevi raccontare (o non leggete) nulla su come prosegue la vicenda. Finireste con il togliervi il piacere della scoperta di uno dei più riusciti ed ironici film dell’ultimo Allen. Perché è vero che Woody ha dei temi e delle scelte narrative su cui periodicamente ritorna (per questo i detrattori lo accusano di ripetitività) ma quando, come in questa occasione, sa farlo con un approccio totalmente nuovo allora è davvero festa in sala. Perché questa volta la scelta dell’Io narrante è funzionale al modo con cui vengono guardati (e presentati) i personaggi. Osservate, a titolo di esempio, l’entrata in scena di Juan Antonio: Javier Bardem è straordinario nel caratterizzare, già da quella inquadratura, il suo personaggio.
Allen torna a riflettere sulla natura di quello che chiamiamo amore registrando gli spostamenti del cuore che vanno spesso al di là di ciò che ragione, tradizione, valori acquisiti ma mai del tutto interiorizzati, sembrerebbero imporre. Ecco allora che l’impostazione dei caratteri di Vicky e Cristina diviene da subito funzionale alla creazione di un’attesa. Resteranno salde nelle loro posizioni? In che misura potrebbero mutare atteggiamento? Quando dall’altra parte ci sono un Bardem che riempie lo schermo per la gioia di signore e signorine pronte a partire per Oviedo senza remore e una Penelope Cruz forse altrettanto efficace solo nelle mani di Pedro Almodovar, il gioco si fa ancor più interessante.
Anche perchè Woody ha abbattuto un altro dei suoi tabù. Se finora solo rarissimamente aveva girato in piena estate (fatti salvi Una commedia sexy in una notte di mezza estate, le cui riprese avevano pero’ avuto luogo a poche decine di chilometri da Manhattan, e alcune scene di Tutti dicono I Love You) ora è la luminosa Barcellona ad attrarre il suo sguardo. Si sarà senz’altro trattato di esigenze produttive (come era accaduto per la peraltro nuvolosa e quindi rassicurante Londra). Fatto sta che il calore della città catalana (e della sorprendente Oviedo) si trasmette al film offrendogli un’ulteriore sensazione di novità. !Felicitaciones Woody!

Vicky Cristina Barcelona (2008) on IMDb
Don Chisciotte di Orson Welles - Edizione originale: Amazon.it: Akim  Tamiroff, Orson Welles, Francisco Reiguera, Jesus Franco, Orson Welles:  Film e TV

Regia di Orson Welles. Un film con Francisco ReigueraOrson WellesAkim TamiroffPatty McCormackJosé MediavillaCast completo Titolo originale: Don Quijote de Orson Welles. Genere Drammatico – USASpagnaItalia1964durata 170 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,97 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Iniziato come un telefilm di 30 minuti e poi gonfiato da un Welles appassionato che continuava a riscrivere e correggere lo script , è composto di 3 episodi desunti dal libro di Cervantes, alternati da una cornice in cui lo stesso regista raccontava la storia alla piccola (nel 1952) McCormack. Girato in bianconero, da 8 operatori diversi. Nella versione inglese, Welles dà la voce a don Chisciotte e Sancho Panza, sostituito da José Mediavilla e Juan Carlos Ordóñez in quella spagnola. Girato con una troupe di 6 persone, tra cui sua moglie Paola Mori che faceva la segretaria di edizione e firma la supervisione generale. Talvolta i personaggi escono dal contesto storico per un’ambientazione moderna, come quando Sancho Panza fa il bagno a don Chisciotte in una tinozza sul tetto e in distanza si vede un’insegna al neon con la pubblicità di una birra chiamata “Don Quixote Cerveza”. In un’altra scena l’eroe non dà l’assalto ai mulini a vento, ma a uno schermo cinematografico per salvare una starlet in pericolo. Incompiuto. Distribuito nel 1992 in un’edizione assai discussa messa insieme da Jesus Franco.

 Don Chisciotte
(1957) on IMDb

Regia di J.A. Bayona. Un film Da vedere 2023 con Rafael FedermanEsteban BigliardiSimon HempeEnzo VogrincicFernando ContingianiCast completo Titolo originale: La sociedad de la nieve. Genere Drammatico – Spagna2023durata 144 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,61 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una squadra di rugby uruguayana, l’Old Christians Club, si sta preparando a partire per il Cile. Il 13 ottobre 1972, Sul volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya ci sono altri passeggeri. In tutto sono 40 a cui si aggiungono altri 5 membri dell’equipaggio. Durante il viaggio iniziano ad esserci delle forti turbolenze. Poi l’aereo perde il controllo e precipita nel cuore delle Ande. Le condizioni climatiche sono proibitive e di notte la temperatura scende di 30 gradi. I sopravvissuti, oltre al gelo, devono affrontare anche la fame e il cibo in poco tempo finisce. In più, il governo ha interrotto le ricerche. I sopravvissuti devono così contare soltanto sulle loro forze.

Society of the Snow (2023) on IMDb
Chimes at Midnight (1966) | The Criterion CollectionFalstaff è un film di Orson Welles del 1965, con Orson Welles, Jeanne Moreau, Margaret Rutherford, John Gielgud, Marina Vlady, Walter Chiari, Michael Aldridge, Tony Beckley, Keith Baxter, Fernando Rey. Prodotto in Spagna, Svizzera. Durata: 120 minuti.
 
In Inghilterra regna il primo dei Lancaster, Enrico IV, salito al trono dopo torbide lotte. Le rivendicazioni sollecitano i tentativi ribelli, di cui si fa portavoce il giovane Enrico Percy, detto Hotspur. Egli giura di vendicarsi, e vorrebbe uccidere il principe ereditario, se non sapesse che questi è inviso al padre, perché preferisce passare il tempo a gozzovigliare con amici, tra i quali l’inseparabile Falstaff, bivaccando in una malfamata locanda. Ma gli eventi precipitano: Hotspur prende la via della ribellione aperta sobillando la gente del suo popolo, mentre Enrico IV manda a chiamare il figlio, affinché assolva gli obblighi militari che gli competono come principe ereditario.
Chimes at Midnight (1965) on IMDb
NO, O LA FOLLE GLORIA DEL COMANDO - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Manoel De Oliveira. Con Luìs Miguel Cintra, Diego Doria, Miguel Guilherme Titolo originale Não, ou a vã gloria de mandar. Drammatico, durata 101′ min. – Portogallo, Spagna, Francia 1990. MYMONETRO No, o la folle gloria del comando * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sullo sfondo della guerra coloniale in Angola nel 1974 _ con un tenente (Cintra) a far da narratore _ si rievocano quattro traumatiche e simboliche sconfitte portoghesi contro i Romani, gli Spagnoli nel secolo XV, i Mori nella battaglia di Alcazarquivir nel 1578 e negli anni ’70 del ‘900 per difendere l’ultimo degli imperi coloniali. Sontuoso e ascetico, didattico e metafisico, surreale e carico d’ironia, radicale nel rifiuto del naturalismo, il vecchio Oliveira tiene la sua lezione di storia. Da citare almeno 3 momenti: la più bizzarra sequenza di battaglia mai vista sullo schermo, in bilico tra sublime e ridicolo; l’incantata trasposizione di un capitolo del poema I Lusiadi di Camões ai confini col Kitsch; il monologo della “nonna” sul campo di battaglia, tolto da un sermone di António Vieira, missionario e scrittore portoghese del ‘600.

'Non', ou A Vã Glória de Mandar (1990) on IMDb

Regia di Manoel de Oliveira. Un film Da vedere 2009 con Ricardo TrepaCatarina WallensteinDiogo DóriaJulia BuiselLeonor SilveiraCast completo Titolo originale: Singularidades de uma Rapariga Loira. Genere Drammatico, – PortogalloSpagnaFrancia2009durata 64 minuti. Uscita cinema venerdì 2 settembre 2011 distribuito da Mediaplex Italia. – MYmonetro 3,06 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In treno il giovane Macário racconta a una sconosciuta una dolente storia. Innamoratosi di una ragazza bionda, che vive nell’appartamento davanti al suo ufficio, fa di tutto per conoscerla, ma lo zio per cui lavora si oppone e lo licenzia. Quando ha il denaro e il consenso dello zio, scopre che non è la ragazza che credeva. Ispirato al racconto omonimo (1874) di José Maria de Eça de Queiros, massimo esponente del realismo portoghese. Oliveira traspone la vicenda ai giorni nostri, attualizzando la tematica economico-finanziaria: senza lavoro c’è povertà. Il giovane Macário ha soltanto il suo stipendio, lo zio Francisco è ricco e potente. Molti i riferimenti politici e culturali al Portogallo del Duemila. La sequenza del salotto culturale in casa del notaio è il centro del breve film. L’azione si svolge in due stanze: in una si ascoltano l’arpista Ana Paula Miranda e l’attore Luis Miguel Cintra che recita poesie di Pessoa tra la disattenzione quasi generale; nell’altra si gioca a poker. Lo stile del centenario Oliveira è inconfondibile: immagini ferme, uso del fuoricampo (ombre, voci, rumori off) e degli specchi.

Eccentricities of a Blonde-Haired Girl (2009) on IMDb

Regia di Albert Serra. Un film Da vedere 2006 con Lluís CarbóLluís Serrat. Titolo originale: Honor de cavalleria. Genere Drammatico – Spagna2006durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Nella campagna della Mancha, Don Chisciotte e Sancho Panza si aggirano smarriti tra i campi di grano, raccontando delle loro avventure e del senso dello spirito cavalleresco. Non assistiamo mai alle loro peripezie, ma solo al loro girovagare, ai loro bagni in uno stagno, all’evoluzione della loro amicizia.
Don Quixote (o Chisciotte, nell’italianizzazione corrente) e il cinema hanno avuto un rapporto storicamente difficile. Come se la fabbrica dei sogni non riuscisse a riprodurre fedelmente l’immaginario del più grande sognatore della storia della letteratura. Forse anche per questo il curioso adattamento del catalano Albert Serra è, a suo modo, il più fedele al testo originario. Perché un testo sulla disillusione e sul rifiuto pervicace ed escapista dell’evoluzione di una società, come quello di Cervantes, richiede un adattamento che non sia letterale, ma che cerchi di entrare in sintonia con lo spirito dell’hidalgo. Ossia, un mulino a vento non deve necessariamente essere rappresentato come un gigante per apparire come tale.
Addio, quindi, a ogni volo pindarico sulle ali della fantasia e degli effetti speciali, sulla scia di quanto Terry Gilliam volle realizzare senza riuscirci (Lost in La Mancha): Serra, con 300 euro di budget, porta a termine tutt’altro. Un film privo di trama, sceneggiatura e attori professionisti, che procede in maniera beckettiana, come una rappresentazione impalpabile dell’esistenza di un visionario. Il Quixote di Serra parla di alberi, insetti, della fatica e dei temporali, trovando nella semplicità del quotidiano il senso ultimo di un viaggio, di cui comprendiamo il sinistro esito cammin facendo, man mano che l’hidalgo e il suo scudiero imparano a comprendersi e a capire di non poter fare a meno l’uno dell’altro.
Per Serra, Honor de Cavalleria è l’inizio di un percorso negli interstizi del mito, negli angoli che nessuno rischiara ma in cui è facile trovare gli indizi più rilevanti. Con Quixote, il regista sceglie il re dei perdenti e il più lucido dei pessimisti. Una figura in sé crepuscolare, di malinconia e di morte, di passaggio di un’epoca, di tramonto di un’era. Che non a caso il regista ama girare proprio al calar del sole, quando le figure di Sancho e del Don si fanno buie e confuse, ai limiti dell’intelligibilità.
Honor de Cavalleria infatti non solo è girato in esterni e in presa diretta, ma in un digitale volutamente povero e poco leggibile. Quasi Serra voglia confondere il limite tra realtà e immaginazione, ossia aiutarci a guardare il mondo attraverso gli occhi di Don Quixote.
Il digitale, con la sua bassa fedeltà, acquisisce così una valenza duplice. Di giorno sembra di assistere a un documentario sulla quotidianità di Quixote e Sancho, dove di notte il senso di vaghezza soverchiante avvicina a quel sentore di morte che accompagna costantemente il cavaliere sognatore.
Al suo secondo lungometraggio Serra dimostra già di possedere uno stile compiuto – campi lunghissimi in cui scorgere altre storie da raccontare, di altre vite, che potrebbero sfuggire allo sguardo per un semplice battito di ciglia o un calo di concentrazione dello spettatore – e una spregiudicata volontà dissacrante, che le opere successive porteranno a compimento.

Quixotic/Honor de Cavelleria (2006) on IMDb
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Il canto degli uccelli è un film del 2008, diretto da Albert Serra.

I tre Re Magi vagano in cerca della strada per raggiungere il bambino Gesù. Attraverso montagne e deserti, fiumi e mari, discutono sul tragitto da seguire e dormono all’aperto.Grazie all’aiuto dell’angelo arrivano presso un rudere diroccato in cima ad una collinetta. Vi trovano la sacra famiglia e si prostrano in terra lungo il sentiero per adorare il neonato.Ma è già ora di ripartire e tornare a casa. I romani stanno sopraggiungendo. Anche Giuseppe, Maria e Gesù sono in procinto di fuggire per l’Egitto.

El cant dels ocells (2008) on IMDb
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Un film di Giuseppe Masini. Con Antonella LualdiFranco InterlenghiFausto TozziFolco LulliAmedeo Nazzari. continua» Guerrab/n durata 90 min. – Italia, Spagna 1957.

Africa settentrionale, 1940. Il capitano Casati comanda una squadriglia di bombardieri. Un giorno, per un guasto, è costretto ad atterrare in una zona occupata dagli alleati. Sfugge però al nemico e riesce, con l’aiuto di alcuni coloni italiani, ad aggiustare il suo aereo e a rientrare nelle linee italiane. È con lui anche la ragazza della quale s’è innamorato. Finita la guerra, Casati si renderà ancora prezioso trasportando sul suo mezzo una bimba in pericolo di vita.

Il cielo brucia (1958) on IMDb

Un film di Brad Anderson. Con Woody HarrelsonEmily MortimerKate MaraEduardo Noriega (II)Thomas Kretschmann. continua» Thrillerdurata 111 min. – Gran Bretagna, Germania, Spagna 2007MYMONETRO Transsiberian valutazione media: 3,23 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una coppia di americani, Jessie e Roy, aderenti a una Chiesa protestante che si occupa di aiuto ai bambini in Cina, decide di utilizzare per il ritorno la linea ferroviaria transiberiana. I due hanno come compagni di viaggio in cabina lo spagnolo Carlos e la sua compagna Abby i quali dichiarano di pagarsi i viaggi lavorando come insegnanti di lingue e poi di arrotondare con la vendita di oggetti di artigianato esportati illegalmente: In questo viaggio hanno con sé numerose matrioske russe. A una fermata Roy scompare e Jessie finisce con il trovarsi da sola con Carlos per il quale prova attrazione. Sarà lei a baciarlo per prima per poi sfuggire al suo tentativo di rapporto sessuale colpendolo con una trave di legno… L’incubo è solo cominciato.
Un thriller ferroviario/turistico (anche se dopo averlo visto non verrà a molti il desiderio di percorrere la Transiberiana) ben riuscito questo film di Brad Anderson noto da noi per l’ossessivo L’uomo senza sonno. La tensione cresce progressivamente e i colpi di scena, tutti logicamente giustificabili, non mancano. 
Il mistero degli spazi attraversati dal treno nonché l’enigmaticità di una Russia in cui, come afferma il luciferino personaggio interpretato da Ben Kingsley, “Quando c’era il comunismo gran parte della popolazione viveva nell’ombra mentre oggi muore alla luce del sole” aggiungono fascino alla storia. Il treno poi, sin dalle origini del cinema (La grande rapina al treno, 1903) è un mezzo di trasporto del tutto congeniale alla costruzione di atmosfere di tensione. Se poi ci si aggiunge la menzogna grazie alla quale, come ricorda un adagio russo, si può andare avanti nella vita ma poi non si può tornare indietro, il gioco è fatto. Anderson sa condurlo magistralmente grazie anche al faccino innocente di Emily Mortimer. Se qualcuno faticasse a ricordare dove può averla vista di recente, prima di cercare nelle biografie pensi a Woody (non Harrelson ma Allen).

Transsiberian (2008) on IMDb

Regia di Alejandro Amenábar. Un film Da vedere 2001 con Nicole KidmanAlakina MannJames BentleyFionnula FlanaganChristopher EcclestonCast completo Genere Horror – USASpagnaFranciaItalia2001durata 104 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,30 su 135 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Grace è una vedova di guerra con due figli, Anne e Nicholas. Un giorno arrivano tre domestici e la donna mostra loro la casa ricordando che una porta non va mai aperta prima che sia chiusa l’altra. Ma i domestici conoscono l’abitazione, ci hanno già lavorato tre anni prima. C’è un segreto familiare: Anne e Nicholas dicono che da qualche tempo la mamma è diventata matta. Grace manifesta una personalità molto rigida, mentre Anne afferma che in casa, oltre al fratello, c’è un bambino. Nicole Kidman è ormai un’attrice per tutte le stagioni. Non c’è ruolo, non c’è film che non la vedano protagonista efficace e versatile, capace di reggere sceneggiature d’autore così come film commerciali. È il caso di quest’opera che vuole consolidare il suo status di Grace Kelly degli anni Novanta, tenendo presente il bisogno di non far adagiare troppo a lungo il pubblico in poltrona. Brividi e colpo di scena non mancano.

The Others (2001) on IMDb
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Un film di Giorgio Stegani. Con Pierre CressoyGiuliano GemmaEvelyn StewartRoberto CamardielNello Pazzafini.  Westerndurata 97 min. – Italia,Spagna 1965.MYMONETRO Adios Gringo * * * - - valutazione media: 3,08 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Brent Landers, ricercato per un delitto non commesso, batte il Nuovo Messico alla ricerca dell’uomo che può dimostrare la sua innocenza. Lo trova ma è costretto a ucciderlo. E con lui molti altri per salvare una ragazza di cui è innamorato. Uno dei classici del western all’italiana. Anche se la fattura è ancora rozza, e gli autori si muovono con notevole goffaggine. Ma ad un anno dal “boom” di Per un pugno di dollari il genere era in piena voga. Bastava Gemma a decretare il successo di una pellicola.

Adiós gringo (1965) on IMDb

Volver a empezar è un film di José Luis Garci che ha vinto l’Oscar al miglior film straniero.

Dopo aver vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1981, Antonio Miguel Albajara, famoso scrittore e titolare di una cattedra di letteratura presso l’Università di Berkeley, avendo saputo che gli restano solo sei mesi di vita, decide di tornare a Gijon, la sua città natale, per trascorrere gli ultimi suoi giorni con Elena, il suo amore di gioventù

Begin the Beguine (1982) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Daniel AuteuilMonica BellucciElio GermanoFrancesca InaudiSabrina ImpacciatoreCast completo Genere Storico – ItaliaFranciaSpagna2006durata 110 minuti. Uscita cinema sabato 14 ottobre 2006 – MYmonetro 2,93 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 18-5-1814 Napoleone Bonaparte, esiliato, sbarca sull’Isola d’Elba. Tra chi non lo festeggia c’è Martino Papucci, maestro di scuola di idee libertarie, che lo odia e medita di ucciderlo. Da lui assunto come scrivano, scopre che è diverso dall’idea che se ne era fatto: è un uomo solo e persino fragile e insicuro. Scritto con Furio e Giacomo Scarpelli e Francesco Bruni dal romanzo N (2000) di Ernesto Ferrero con l’intento di applicare i dispositivi della commedia italiana a un film storico, mescolando umorismo e dramma in chiave popolare(sca), il tentativo è parzialmente riuscito. Momenti convincenti sul versante “serio” su Napoleone, grazie anche alle doti recitative di Auteuil, convenzionale la descrizione della famiglia Papucci, nonostante il ribaltamento finale dei ruoli tra i due fratelli. Tra i personaggi di contorno un Ceccherini meno abituale e una Bellucci più brava del solito. A torto trascurato dal pubblico.

 N (Io e Napoleone)
(2006) on IMDb
Locandina Enemy

Regia di Denis Villeneuve. Un film Da vedere 2013 con Jake GyllenhaalMélanie LaurentIsabella RosselliniSarah GadonStephen R. Hart.Cast completo Titolo originale: Enemy. Genere Thriller – CanadaSpagna2013durata 90 minuti. distribuito da P.F.A. Films. – MYmonetro 3,25 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Toronto. Il docente universitario di Storia Adam Bell ha una compagna con cui il rapporto non è dei più sereni. Un giorno noleggia un film, su consiglio di un collega. Al termine della visione è decisamente turbato: nel film c’era un attore in un ruolo secondario che gli assomiglia in modo assoluto. Cerca di identificarlo, si chiama Anthony Claire, e riesce a sapere dove abita scoprendo anche che hanno la stessa voce. Da quel momento ha inizio per lui un’ossessione che coinvolgerà anche le loro compagne.

Enemy (2013) on IMDb
Locandina italiana Il labirinto del fauno

Un film di Guillermo Del Toro. Con Sergi López, Maribel Verdú, Ivana Baquero, Doug Jones, Alex Angulo. Titolo originale El laberinto del fauno. Horror, durata 112 min. – Messico, Spagna, USA 2006. uscita venerdì 24 novembre 2006. MYMONETRO Il labirinto del fauno * * * - - valutazione media: 3,05 su 192 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Spagna 1944. L’esercito franchista sta piegando le ultime frange di resistenza alla “normalizzazione” del paese, ormai quasi totalmente sotto il controllo di Franco. Carmen, una giovane vedova, ha sposato Vidal, un capitano dell’esercito, e lo raggiunge assieme alla figlia dodicenne Ofelia. La bambina soffre per la presenza dell’arrogante patrigno e cerca di aiutare la madre che sta affrontando una gravidanza difficile. Il suo rifugio è costituito dal mondo delle fiabe che si materializza con la presenza di un fauno che le rivela la sua vera identità. Lei è la principessa di un regno sotterraneo. Per raggiungerlo dovrà superare tre prove pericolose.
Guillermo Del Toro lavora ormai stabilmente su due fronti. Su quello hollywoodiano (vedi Blade 2) prova a ‘inserire caviale negli hamburger’, come ama dire. Si permette di rinunciare alla chiamata per Harry Potter e il prigioniero di Azkaban per completare il progetto di Hellboy e poi torna ai suoi amati racconti che rileggono la realtà storica in chiave fantasy-horror. Il franchismo in modo particolare lo appassiona in quanto messicano cresciuto sotto il tallone di una nonna ultraconservatrice in materia religiosa. Senza i mezzi delle megaproduzioni statunitensi ma con un’ accuratezza e sensibilità che spesso a quelle dimensioni produttive finiscono con lo sfuggire, Del Toro ci parla di soprusi e di innocenza, di ricerca di un mondo ‘altro’ in cui trovare la pace senza però rinunciare alla propria integrità di essere umano in formazione. Un film per giovani-adulti e per adulti-giovani il suo, meno facile da ‘vendere’ a un pubblico ben definito ma, anche per questo, più interessante.

Pan's Labyrinth (2006) on IMDb

Un film di Guillermo Del Toro. Con Eduardo Noriega, Marisa Paredes, Federico Luppi, Fernando Tielve, Íñigo Garcés.Titolo originale El espinazo del diablo. Horror,durata 106 min. – Spagna, Messico 2001. uscita venerdì 30 giugno 2006. MYMONETRO La spina del diavolo * * * - - valutazione media: 3,13 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante la Guerra Civile, morto il padre repubblicano in battaglia, il dodicenne Carlos (Tielve) è affidato a un orfanotrofio isolato, dove la zoppa preside Carmen (Paredes) e il gentile professor Casares (Luppi) sperano di proteggere il loro posto dai franchisti in arrivo. Per Carlos i pericoli sono anche all’interno: un compagno prepotente, un ruvido portiere e le voci sulle apparizioni di un ragazzino defunto. Opus n. 3 del messicano Del Toro che l’ha scritto con Antonio Trasorras e David Muñoz, è un ambizioso thriller psicologico che, preternaturale specialmente nell’ultima parte, cerca di diventare metafora politica. Non ci riesce, ma si fa apprezzare per atmosfera, effetti di paura non trucidi e direzione degli attori, fotografia di Guillermo Navarro. Prodotto da Augustin Almodóvar. Distribuito in Italia solo nel 2006.

 La spina del diavolo
(2001) on IMDb

The Bounty Killer - Film (1966)Un film di Eugenio Martín. Con Richard Wyler, Tomas Milian, Ella Karin, Manuel Zarzo.Western, durata 85 min. – Italia, Spagna 1967. MYMONETRO The Bounty Killer * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Un cacciatore di taglie è deciso a mettere le mani su un desperado messicano. Capita però in una famiglia dove il ricercato è ritenuto un bravo figliolo. Ma questi si rivela ben presto una belva assetata di sangue, cosicché i suoi amici, dopo averlo sulle prime aiutato, gli si rivolteranno contro decretando la sua fine.

The Bounty Killer (1965) on IMDb
Locandina italiana Azur e Asmar

Un film di Michel Ocelot. Con Cyril Mourali, Karim M’Riba, Hiam Abbass, Patrick Timsit, Rayan Mahjoub. Titolo originale Azur et Asmar. Animazione, Ratings: Kids, durata 99 min. – Francia, Belgio, Spagna, Italia 2006. uscita venerdì 10 novembre 2006. MYMONETRO Azur e Asmar * * * 1/2 - valutazione media: 3,81 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Azur ha gli occhi azzurri, Asmar ce li ha neri come la notte. Il primo è figlio di un nobile gelido, il secondo di un’amorevole balia, che cresce i pargoli come fratelli, raccontando a entrambi, ogni sera, alle porte del sonno, la leggenda della fata dei Jinns, che attende, da una prigione nascosta, il giovane che la libererà. Ma un giorno il padre di Azur lo manda lontano da casa per studiare e scaccia dalla sua dimora francese la nutrice e il piccolo Asmar. Solo una volta adulto, Azur si imbarcherà in direzione dell’Oriente per ritrovare i suoi cari e liberare la fata dei Jinns.

Azur & Asmar: The Princes' Quest (2006) on IMDb

Regia di Apichatpong Weerasethakul. Un film Da vedere 2010 con Thanapat SaisaymarJenjira PongpasSakda KaewbuadeeNatthakarn AphaiwonkGeerasak KulhongCast completo Titolo originale: Loong Boonmee Raleuk Chaat. Genere Commedia – SpagnaTailandiaGermaniaGran BretagnaFrancia2010durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 15 ottobre 2010 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmoro 2,80 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

4° film di un cineasta dal nome impronunciabile – preceduto da un corto: Lettera allo zio Boonmee – che gli amici chiamano Joe. Palma d’oro a Cannes 2010. Condannato da una malattia renale, Boonmee va a morire in un villaggio della Thailandia. Gli appaiono i fantasmi della ex moglie morta e di un figlio, trasformato in un essere scimmiesco dagli occhi di fuoco. Lo attrae su un colle una grande grotta, conosciuta in una vita precedente. C’è una principessa sfigurata, posseduta in uno stagno da un pesce-gatto. Ma chi tra gli spettatori può pensare che il dolente bisonte della misteriosa sequenza iniziale sia una sua reincarnazione? Per entrare nel film occorre una lettura lenta e distesa, capace di riflettere, senza conoscerla, sulla morte e la metempsicosi nella sua cultura buddista in altalena tra fiaba e cronaca, storia e memoria, allucinazione e magia, horror e fantascienza ribaltata, mondi paralleli, realtà e cinema, tenendo conto che, in termini occidentali, è un film a basso costo. Come inserirsi nel tema della trasfigurazione delle anime tra uomini, animali, piante, fantasmi? Bisogna lasciarsi andare. Noi non ci siamo riusciti.

Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (2010) on IMDb