Category: Spagna


Regia di Jaume Balagueró. Un film Da vedere 2011 con Luis TosarMarta EturaAlberto San JuanPep TosarCarlos LasartePetra MartínezCast completo Titolo originale: Mientras duermes. Genere Thriller, – Spagna2011durata 102 minuti. Uscita cinema venerdì 27 luglio 2012 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,05 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Cesar, custode di un condominio, spia e narcotizza ogni notte la bella Clara, dorme accanto a lei, intossica i suoi prodotti di bellezza, le infesta la casa di scarafaggi solo perché la ritiene “colpevole” di una serenità a lui sconosciuta: deve soffrire come lui. Balagueró fa un cinema di pura forma, estetizzante come i suoi film precedenti, ma con una freddezza stilistica insolita, meno epidermica, che rinuncia agli effetti facili. Solo in un secondo momento approfondisce i temi della disperazione e della solitudine: quando si ferma sullo sguardo di sua madre, ricoverata in ospedale, inducendo lo spettatore a intuire il dolore di un passato infantile che deve essere stato tremendo. 

Sleep Tight (2011) on IMDb
CANNES 65 - Elefante Blanco di Pablo Trapero, teaser trailer e poster -  SentieriSelvaggi

Regia di Pablo Trapero. Un film Da vedere 2012 con Ricardo DarínJérémie RenierMartina Gusman. Genere Drammatico – ArgentinaSpagna2012durata 110 minuti. – MYmonetro 3,25 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Raccontare il degrado di una bidonville può essere impresa ardua al cinema, si rischia di scadere nel pietistico, o di edulcorare una realtà che fa – e deve fare – orrore. La pellicola di Pablo Trapero – dedicata ed ispirata da Padre Mugica, ucciso in circostanze misteriose a Buenos Aires negli Anni Settanta – scansa abilmente le facili trappole rimanendo lucido e distaccato quanto basta

 Elefante blanco
(2012) on IMDb

Regia di Cesc Gay. Un film Da vedere 2015 con Ricardo DarínJavier CámaraDolores FonziEduard FernándezAlex BrendemühlCast completo Titolo originale: Truman. Genere Commedia, – SpagnaArgentina2015durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 21 aprile 2016 distribuito da Satine Film. – MYmoro 3,71 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal Canada, dove lavora come docente, il pacato e arguto Tomás torna a Madrid per incontrare il suo amico Julián, attore argentino scapestrato e donnaiolo che, malato di cancro, ha deciso di interrompere la chemioterapia e di affrontare la morte. Passano insieme 4 giorni memorabili all’insegna degli affetti e della vita. È possibile fare un film capace di scherzare con la morte senza edulcorarla e senza chiedere allo spettatore la sospensione del principio di verosimiglianza? Il film del catalano Gay, da lui stesso sceneggiato con Tomás Aragay, ci permette di rispondere di sì. È una commedia esistenziale intrisa di sagace ironia e di umorismo non solo nero, una riflessione filosofica, non teorica ma pratica, sulla possibilità di scegliere la “libera morte” (F. Nietzsche), ma anche di vivere la vita come un gioco sempre sorprendente basato sul primato delle relazioni affettive. Fa sorridere e ridere senza banalità e facili battute; commuovere e piangere senza concedere nulla al sentimentalismo; ma sempre e soprattutto fa pensare. Regia di basso profilo funzionale a valorizzare l’interpretazione attoriale dei 2 protagonisti, stupefacente per verismo, naturalezza e simpatia. 5 Goya: film, regia, sceneggiatura originale, attore protagonista e attore non protagonista.

Truman (2015) on IMDb
Ma come si può uccidere un bambino?: Amazon.it: Lewis Fiander, Antonio  Iranzo, Miguel Narros, Prunella Ransome, Narciso Ibáñez Serrador: Film e TV

Un film di Narciso Ibañez Serrador. Con Lewis Flander, Prunella Ramsone, Antonio Iranzo Titolo originale ¿Quién puede matar a un niño?. Drammatico, durata 92 min. – Spagna 1976. MYMONETRO Ma come si può uccidere un bambino? * * * - - valutazione media: 3,17 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Thomas arriva insieme a sua moglie in un’isola spagnola per trascorrere una vacanza. I due si accorgono che l’isola è popolata solo da bambini. In realtà, gli adulti sono stati uccisi dagli stessi bambini; per salvarsi occorre dunque uccidere i piccoli. È una cosa ripugnante, ma Thomas deve farsi forza.

 Ma come si può uccidere un bambino?
(1976) on IMDb
Sodomia (1978) Poster

Un film di José Ramon Larraz. Con Patricia Lorne, Lidia Machado, Claude Bellot, Enrique Montserrat Erotico, durata 93 min. – Spagna 1978. – VM 18 – MYMONETRO Sodomia – La visita del vicino * - - - - valutazione media: 1,00 su 1 recensione.

Un’inglese, ossessionata da fantasie erotiche, spera che un misterioso gitano che cavalca nudo per la campagna gliele risolva sodomizzandola, ma la sua cameriera, pure gitana, la ucciderà e fuggirà con l’uomo.

The Coming of Sin (1978) on IMDb

Regia di David Trueba. Un film Da vedere 2014 con Javier CámaraNatalia de MolinaFrancesc ColomerRamon FontserèRogelio FernándezCast completo Titolo originale: Vivir es facil con los ojos cerrados. Genere Commedia, – Spagna2014durata 104 minuti. Uscita cinema giovedì 8 ottobre 2015 distribuito da ExitMedia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,23 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella Spagna franchista del 1966, un professore d’inglese che si serve delle canzoni dei Beatles in classe si mette in viaggio in auto per andare a cercare John Lennon che, dicono, sta girando un film in Almeria. Dà un passaggio a un ragazzino scappato di casa e da un padre poliziotto e a una fanciulla incinta in fuga da un istituto dove l’hanno rinchiusa. Tra i 3 s’instaura un legame che cambierà la vita a tutti. Ispirato alla storia vera del prof. Juan Carrión che incontrò davvero John Lennon durante le riprese di Come vinsi la guerra , è un piccolo film sulla solitudine, sulla ricerca della libertà (metafora anche della ribellione alla dittatura di Franco) e della lotta per ottenerla. Un cast perfettamente affiatato delinea con mille sfumature 3 personaggi qualunque e speciali nello stesso tempo. 6 premi Goya.

Living Is Easy with Eyes Closed (2013) on IMDb

Regia di Lois Patiño. Un film Da vedere 2023 con Amid KeomanySimone MilavanhMariam Vuaa MtegoJuwairiya Idrisa UwesuCast completo Genere Drammatico, – Spagna2023durata 113 minuti. Uscita cinema giovedì 23 maggio 2024 distribuito da ExitMedia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,34 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un viaggio documentario dal Laos alla Tanzania alla ricerca del senso più profondo del ciclo vitale secondo la filosofia buddista. Dall’osservazione dei giovani monaci che pregano, lavorano e imparano i sacri libri alle donne africane musulmane che raccolgono e conservano le alghe, mentre insegnano alle proprie figlie che vegetali e animali sono sacri, perché potrebbero racchiudere le anime di vite precedenti. Tutto può essere buddista secondo il terzo lungometraggio del galiziano Lois Patiño, a prescindere dalla religione professata.

Samsara (2023) on IMDb

Regia di Oliver Laxe. Un film con Amador AriasBenedicta SánchezInazio AbraoElena Mar FernándezDavid de PosoCast completo Titolo originale: O que arde. Titolo internazionale: Fire Will Come. Genere Drammatico – SpagnaFranciaLussemburgo2019durata 85 minuti.

Ramon è un famigerato piromane galiziano che è stato accusato di aver provocato un nuovo incendio. Lois, un giovane vigile del fuoco, esplora le profondità di una foresta in fiamme. I loro destini sono legati dal potere di un fuoco misterioso.

Fire Will Come (2019) on IMDb

Regia di Rodrigo Sorogoyen. Un film Da vedere 2022 con Denis MénochetMarina FoïsLuis ZaheraDiego AnidoMachi SalgadoCast completo Genere Thriller, – SpagnaFrancia2022durata 137 minuti. Uscita cinema giovedì 13 aprile 2023 distribuito da Movies Inspired. – MYmonetro 3,78 su 33 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio rurale in Spagna una coppia di francesi decide di riattare dei ruderi con la prospettiva di realizzare un agriturismo. La popolazione locale però non vede di buon occhio la loro presenza. In particolare due fratelli, proprietari di una piccola fattoria confinante con la loro, non sopportano il fatto che i due non votino a favore dell’installazione di impianti eolici nell’area circostante. Le irrisioni prima e le minacce esplicite poi si fanno sempre più temibili.

The Beasts (2022) on IMDb

Un film di Luis Garcia Berlanga. Con Nino Manfredi, Emma Penella, José Isbert, José Luis Lopez Vazquéz, Angel Alvarez. Titolo originale El verdugo. Drammatico, b/n durata 110′ min. – Spagna, Italia 1963. MYMONETRO La ballata del boia * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sposata la figlia di un boia, un impiegatucolo delle pompe funebri è indotto dal suocero a diventare il suo successore. In cambio avrà un appartamento. Scritta da Rafael Azcona, Ennio Flaiano e il regista, all’insegna di uno humour nero, soffice e beffardo, ritmato dal rumore sinistro della garrote è un’efficace metafora satirica della Spagna franchista e una forte, non retorica, requisitoria contro la pena di morte che decenni dopo conserva la sua forza, compreso il suo straziato finale. Presentato alla Mostra di Venezia, suscitando le ire della delegazione spagnola, ebbe il premio Fipresci della critica internazionale. Distribuito in Spagna in ritardo con alcuni tagli. Fu più volte votato dai critici ispanici come il miglior film spagnolo di tutti i tempi. Mutilato anche in Italia.

The Executioner (1963) on IMDb

Regia di George Ovashvili. Un film Da vedere 2014 con Ilyas SalmanMariam ButurishviliTamer Levent. Titolo originale: Simindis kundzuli. Genere Drammatico, – Repubblica cecaSpagnaGeorgiaIslandaCorea del sudGran BretagnaTurchiaIsraeleUSA2014durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 20 agosto 2015 distribuito da Cineama. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,44 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il fiume Inguri segna il confine naturale tra la Georgia e la Repubblica di Abkhazia. I secessionisti hanno reclamato questa porzione del paese, cacciando brutalmente i georgiani che la abitavano. Proprio lungo questa tormentata frontiera, in primavera, lo scioglimento del ghiaccio dà vita a piccole isole itineranti, che si fanno e si disfano a seconda delle stagioni e dei capricci della natura. Un vecchio contadino e sua nipote adolescente si installano in questa terra di nessuno, costruendo una precaria baracca di legno, per coltivarvi il necessario per sopravvivere al rigido inverno. Quando sull’isola compare un ribelle ferito, il già fragile equilibrio di questa insolita coppia si spezza pericolosamente.
Quello diretto dal georgiano George Ovashvili è un film che indaga tra le pieghe dei conflitti. In primo luogo, il difficile rapporto tra uomo e natura, cristallizzato nel tentativo ancestrale di dominare, a mani nude, un ambiente riottoso, pronto a sottrarre con violenza ciò che un attimo prima aveva dato. In seconda battuta, c’è la lotta fratricida tra due popoli, che si manifesta nella presenza dei soldati georgiani che pattugliano il confine con le loro barchette, alla ricerca dei ribelli. Sopraggiungono molesti, così come il rumore degli spari nella notte, a turbare la quiete della vita del contadino, scandita solo dai ritmi di un lavoro paziente, in balia della natura. Il terzo contrasto, non meno importante, è quello tra la prudente saggezza dell’uomo anziano e l’incosciente desiderio di emozioni della nipote sulla soglia dell’adolescenza. La routine lenta e faticosa che li unisce, al contempo li divide, determinando il sentore strisciante di una deflagrazione che non si consuma mai veramente. Almeno non a parole, in un’opera dove gli sguardi, le inquadrature – carrellate o movimenti di macchina a mano – e la fotografia in 35 mm – contano molto più dei dialoghi, ridotti all’osso per l’intera durata del film.
Un film da festival, in cui la sceneggiatura è scarna, al pari delle battute, e il ritmo è dilatato. Un film dove l’immagine ha la meglio sulla parola, esibendoci, in tutto il suo crudele splendore, una natura tanto generosa quanto capricciosa. Il regista ce la mostra con estremo realismo, ai limiti del documentario. I due attori protagonisti contribuiscono a rafforzare questa poetica del reale, agendo davanti alla macchina da presa con grande naturalezza, parlando solo con gli occhi: solcato, lui, dalla fatica dell’età e dalle intemperie della vita – ma nonostante tutto determinato e teneramente preoccupato per la nipote – e animata, lei, da un bisogno di vita che la spaventa e la incoraggia al contempo. In questo deserto di comunicazione, non è tanto la parola a mancare, quanto le risposte alle domande che questa storia incompiuta di uomini suscita. Curiosità e desiderio di emozioni più forti che il regista non soddisfa, interessato più ai capricci della natura che a quelli degli uomini.

Corn Island (2014) on IMDb
Locandina Io, Don Giovanni

Un film di Carlos Saura. Con Lorenzo Balducci, Lino Guanciale, Emilia Verginelli, Tobias Moretti, Elena Cucci. Drammatico, durata 127 min. – Austria, Italia, Spagna 2009. – Lucky Red uscita venerdì 23 ottobre 2009. MYMONETRO Io, Don Giovanni * * 1/2 - - valutazione media: 2,52 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Venezia, 1763. Lorenzo Da Ponte è un ebreo convertito, battezzato a dieci anni perché il padre potesse passare a nuove nozze con una cristiana. Assunto il cognome del vescovo che gli impartì il sacramento, ordinato sacerdote ma cresciuto a immagine e somiglianza di Giacomo Casanova, Lorenzo compone versi contro la Chiesa, dissipa i denari al gioco e i sentimenti nell’adulterio. Denunciato da un tipografo viene giudicato dall’Inquisizione veneziana e condannato a quindici anni di esilio. Casanova, persuaso del talento letterario e amatorio del suo protetto, lo raccomanda a Vienna ad Antonio Salieri. Nella città della musica, Lorenzo incontrerà Mozart, inesauribile compositore, provato dalla malattia e dai debiti. Diviso tra la passione di un insidioso soprano e l’amore di una giovinetta virtuosa, Lorenzo scriverà il libretto del Don Giovanni, sposando le note di Mozart e precipitando all’inferno il suo passato libertino.


La figura di Don Giovanni nel cinema è davvero considerevole. Fedelmente o liberamente interpretato, il suo mito è stato spesso ridimensionato, parodiato o trasformato in inerte materia avventurosa da una straordinaria messe di titoli. Considerevole eccezione è stato (ieri) l’impassibile e glaciale Don Giovanni diretto da Joseph Losey e interpretato da Ruggero Raimondi, apprezzabile è (oggi) la traduzione cinematografica del libertino di Carlos Saura, già autore nel 1983 dell’adattamento per lo schermo dell’opera di Bizet (Carmen Story). Consumatore di giovinezza e di bellezza, il dissoluto licenzioso ringiovanisce ad ogni convivio d’amore e ritrova levatura e gigantismo nelle immagini di Carlos Saura e nella luce di Vittorio Storaro. Il punto di vista del regista spagnolo è quello di Lorenzo Da Ponte, poeta e librettista che si inserì nell’illustre schiera di letterati attratti dalla storia esemplare di Don Giovanni.
Sovrapponendo il mito del seduttore con tre figure storiche, Da Ponte, Mozart e Casanova, Saura intreccia e converge il personaggio con la persona, l’azione fantastica con la cronaca di quell’azione. Lorenzo Da Ponte, emulo e amico di Casanova, e più modestamente lo stesso Mozart, conoscevano bene le raffinate strategie dei sensi, e da uomini del loro tempo sentivano e sapevano che i giochi stavano per finire e che l’impavido farfallone amoroso avrebbe suo malgrado ceduto il passo al “convenuto di pietra”, ai Commendatori accasati e padri di famiglia. L’autore è preciso e istruito nel cogliere attraverso i suoi personaggi il crepuscolo del Settecento e le derivanti evoluzioni morali. La classe sociale e l’anarchico modello di vita di Don Giovanni, come pure di Da Ponte e Casanova, erano destinate a soccombere sotto l’onda rivoluzionaria della morale borghese. Se Don Giovanni canterà nell’opera il gran rifiuto di rinnegare le proprie gesta persino alle soglie dell’inferno, Da Ponte, meno eroicamente e meno ostinatamente, si accompagnerà con una consorte fino a New York, dove si spegnerà quasi novantenne. Io, Don Giovanni solleva ancora una volta la questione dell’opera lirica sullo schermo e risponde con un film impegnato parimenti sugli aspetti musicali e su quelli cinematografici. L’impatto e l’espressività del canto trovano un adeguato corrispettivo nella recitazione e nella fisicità degli attori cinematografici. Replicando la doppia natura, comica e tragica, del soggetto di Da Ponte, Saura differenzia lo spazio teatrale da quello cinematografico, disponendo dietro al primo piano il palcoscenico su cui dipanare l’intreccio ed esibire l’empio materialismo del mito erotico settecentesco. La costruzione dello spazio scenico poi permette di rinvenire le specificità del mezzo: ogni “voce” vive in scena e in schermo mantenendo la propria squisita individualità. Contrappunto inedito che prova a conciliare immagine, musica e parola.

Io, Don Giovanni (2009) on IMDb

Un film di Mario Bava. Con Telly Savalas, Elke Sommer, Sylva Koscina, Alessio Orano Horror, durata 95 min.

Durante un viaggio in Spagna Lisa, una turista americana, incontra in uno strano negozio di oggettistica il Diavolo sotto le spoglie di un maggiordomo. Incantato per l’incredibile somiglianza di Lisa con una nobildonna morta decenni prima, riesce ad attirarla nel palazzo dove, apparentemente, presta servizio. Qui Leandro (il Diavolo-maggiordomo), manovrando bizzarri manichini, si diverte a tormentare i vecchi abitanti facendo loro rivivere i momenti della morte.

Lisa and the Devil (1973) on IMDb
Terra senza pane (1933) - Film - Movieplayer.it

Regia di Luis Buñuel. Un film Titolo originale: Las Hurdes/Tierra sin pan. Genere Documentario – Spagna1932durata 28 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Suggerito dalla tesi di laurea di Maurice Legendre, è un documentario sulla zona montagnosa delle Hurdes, nel villaggio di Alberca, un centinaio di km a sud-ovest di Salamanca, una delle regioni più povere e arretrate della Spagna, abitata da gente che la miseria, le malattie (malaria, cretinismo), gli incesti hanno ridotto a larve subumane. In questo film di contrasti (fotografia di Eli Lotar) la violenza delle immagini, degne di Goya, ha come contrappunto l’apparente indifferenza del commento del poeta Pierre Unik e la musica di Brahms (4ª Sinfonia op. 98 in mi min.). “Lo considero più importante di L’âge d’or perché… contiene tutti i furori di Luis, tutte le sue ossessioni, tutte le sue ragioni di lotta” (M. Oms, 1961). Proibito dal governo repubblicano perché disonorava la Spagna e denigrava gli spagnoli, ebbe una colonna sonora soltanto nel 1937 quando, acquistato da Pierre Braumberger, fu distribuito in Francia. Nello stesso anno Ramon Acín, anarchico di Huesca che figura come produttore, fu fucilato dai franchisti.

Las Hurdes (1933) on IMDb

Regia di Paolo TavianiVittorio Taviani. Un film Da vedere 2007 con Paz VegaMoritz BleibtreuAlessandro PreziosiAngela MolinaMohammad BakriCast completo Genere Drammatico, – ItaliaBulgariaFranciaSpagna2007durata 122 minuti. Uscita cinema venerdì 23 marzo 2007 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,00 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il 1° film sul massacro degli armeni cristiani (il 1° genocidio del ‘900), progettato ed eseguito nel triennio 1915-17 dal partito sciovinista dei Giovani Turchi. Le cifre dell’eccidio variano da 700 mila a un milione e mezzo di vittime. Dopo un intervallo di 8 anni, occupati da due miniserie TV, i Taviani tornano al cinema, adattando il romanzo (2002) di Antonia Arslan, italiana di famiglia armena (Arslanian) che vive e insegna a Padova. L’hanno realizzato con una larga europroduzione che fa capo a Grazia Volpi, un cast internazionale e una squadra tecnica di prim’ordine (G. Lanci, A. Crisanti, R. Perpignani, L. Merli Taviani) con esterni in Spagna, Bulgaria, Padova, Venezia. Come il libro dell’Arslan, il 16° film dei Taviani è uno di quei romanz(on)i che, alla fine, lasciano i lettori/spettatori esausti. Somiglia a quei banchetti dove sfila un gran numero di piatti, non tutti di prima qualità. Fa da architrave la famiglia Avakian della ricca borghesia armeno-turca. Si susseguono amori contrastati, tradimenti, violenze feroci, stupri virginali, sacrifici, travestimenti, fughe fallite, contrasti culturali, letali marce forzate nel deserto. Fanno spicco due personaggi non soltanto pittoreschi: Ismene (Molina), lamentatrice greca, e Nazim (Bakri) della Confraternita dei mendicanti. Musiche: Giuliano Taviani.

The Lark Farm (2007) on IMDb
Locandina La caccia [1]

Un film di Carlos Saura. Con Alfredo MayoIsmael MerloEmilio Gutiérrez Caba Titolo originale La cazaDrammaticob/n durata 93 min. – Spagna 1965.

Uno dei primi (e migliori) film di Carlos Saura (e un chiaro segno di rinascita del cinema spagnolo). La storia di una battuta di caccia è un pretesto per un apologo sulla borghesia franchista emersa dalla guerra civile. Tre ex veterani falangisti e un ragazzo vanno a sparare alle lepri in una pianura, dove i tre combatterono trent’anni prima.

The Hunt (1966) on IMDb
Paul, Mick e gli altri - Film (2001)

Regia di Ken Loach. Un film con Joe DuttineTom CraigVenn TraceySteve Huison. Titolo originale: The Navigators. Genere Drammatico, – Gran BretagnaGermaniaSpagna2001durata 96 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sheffield, Yorkshire del Sud, 1995. Un vecchio deposito delle ferrovie britanniche è privatizzato. Una squadra di navigators – operai addetti alla manutenzione – che lavorano insieme da anni è suddivisa tra varie società: cassa integrazione, flessibilità nei licenziamenti, lavoro precario, ferie non retribuite, incentivi salariali di produttività. La generosità, la coerenza, l’insistenza sulla tematica della classe lavoratrice di K. Loach sono ripetitive soltanto in apparenza. Come mostra anche il tragico epilogo, qui il tono è più dolente e amaro. Grazie alla rinuncia agli effetti più emotivamente coinvolgenti, lo spettatore è lasciato libero di trarre conclusioni e giudizi. Al sobrio servizio di una sceneggiatura competente e precisa (scritta da Rob Dawber, ex “navigatore”, morto di cancro prima della fine delle riprese), Loach racconta la fase conclusiva dello sfaldamento sociale operato dai governi conservatori e consolidato da quello del laburista Tony Blair.

The Navigators (2001) on IMDb

Regia di Ken Loach. Un film con Mark WomackAndrea LoweJohn Bishop (II)Geoff BellJack FortuneTalib RasoolCast completo Titolo originale: Route Irish. Genere Drammatico, – Gran BretagnaFranciaItaliaBelgioSpagna2010durata 109 minuti. Uscita cinema mercoledì 20 aprile 2011 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,00 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Liverpool, 2007. Sulla strada del titolo originale muore il contractor (mercenario) Frankie, ex militare di carriera, scatenando il dolore, l’ira e i sensi di colpa di Fergus, da sempre suo amico, che l’aveva convinto ad accettare l’ingaggio di 10 000 sterline al mese e andare in Iraq. Benché scritto dall’ex avvocato Paul Laverty, suo assiduo collaboratore, il 21° film di Loach risulta contraddittorio, un po’ confuso, persino onirico, come se ci fosse troppa carne al fuoco: la denuncia antimilitaristica e il lavoro sporco dei mercenari ai quali una legge (valida dal 2003 al 2009) garantiva la totale impunità, il percorso psicologico di Fergus, deciso a scoprire la verità sulla morte dell’amico; la dimensione del film di vendetta; l’aspetto documentaristico che sfocia nel thriller d’azione, compresa la sequenza della tortura, definita nel gergo burocratico “tecnica avanzata di interrogatorio”. Date le premesse, la redenzione è impossibile e l’autopunizione inevitabile.

Route Irish (2010) on IMDb
Locandina I lunedì al sole

Un film di Fernando León de Aranoa. Con Javier Bardem, Luis Tosar, José Ángel Egido, Nieve de Medina Titolo originale Los lunes al sol. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 115 min. – Francia, Spagna, Italia 2002. MYMONETRO I lunedì al sole * * * 1/2 - valutazione media: 3,69 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Spagna, una città del nord che deve fronteggiare i problemi della crisi industriale. Santa, Josè, Lino, Reina, Amador, Serguei: amici da sempre, che dopo aver perso il lavoro ai cantieri navali, consumano i giorni tra bevute al bar, discorsi filosofici, e improbabili ricerche di nuove occupazioni. Fra le malinconie di un futuro difficile e le gioie momentanee che scrosciano all’improvviso. Sempre pronti a non dimenticare l’unico bene prezioso che è rimasto loro: la dignità.
Investito da un diluvio di Premi Goya (l’equivalente spagnolo dei nostri David), il film è una godibile commedia che si avvale di una scrittura sapiente e, soprattutto, di una recitazione magistrale di tutti gli attori, in special modo di Bardem, giunto ormai ad una fantastica maturità espressiva. Posizionandosi fra il Loach meno manicheo (quello di Piovono pietre e Riff raff, per intenderci) ed il Kaurismaki più solare, de Aranoa confeziona un piccolo capolavoro: commuove senza indisporre, fa riflettere senza essere saccente, e talora trova anche il tempo di farci divertire.

Mondays in the Sun (2002) on IMDb

Regia di Paul Urkijo. Un film con Kandido UrangaUma BracagliaEneko SagardoyRamón AgirreJosean BengoetxeaCast completo Genere Fantastico – SpagnaFrancia2017durata 98 minuti.

In questa storia tratta dal folclore basco, un fabbro violento tortura un demone che ritiene responsabile della sua sventura, ignorando che un’orfana cambierà le cose.

Errementari (2017) on IMDb

I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.