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Risultati immagini per Storia di Asja Kljacina che amò?? senza sposarsi

Un film di Andrei Konchalovsky. Con Lyubov SokolovaIya Savvina, Ivan Petrov Titolo originale Asino Scast’e – Istorjia Asi KliadcinojDrammaticob/n durata 92 min. – URSS 1967

Uno dei primi film di Koncialovskij, proibito dalla censura sovietica per quasi vent’anni (solo recentemente, Gorbaciov ha dato via libera). È la storia di una ragazza madre, una giovane contadina di kolchoz, amata da due uomini, un poco di buono e un bravo lavoratore. Asja rimane incinta del primo, ma rifiuta l’offerta di matrimonio del secondo. Decide di tenersi il figlio, sfidando l’ambiente gretto e moralista del kolchoz.

Istoriya Asi Klyachinoy, kotoraya lyubila, da ne vyshla zamuzh (1966) on IMDb
Risultati immagini per zio vanja 1970

Un film di Andrei Konchalovsky. Con Innokentiy SmoktunovskiySergej Fëdorovic Bondarcuk, Irina Miroshnichenko Titolo originale Djadja VanjaCommediaRatings: Kids+16, durata 104 min. – URSS 1970.

Puntuale, anche se non geniale (Koncalovskij non è bravo come il cugino Nikita Mikalkov in questa trasposizione), riduzione della nota pièce di Cechov. Zio Vanja è un gentiluomo di campagna che ha sacrificato le sue ambizioni per provvedere alle proprietà della sua famiglia. Il rancore verso il cugino, intellettuale fasullo (ma molto noto e stimato), sposo inetto di una bellissima donna, spinge un giorno il mite Vanja a un’esplosione di violenza.

Zio Vanja (1979) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Bryant WeeksJulia EwingEmile LevisettiRomano OrzariMark CollverRay EdelsteinCast completo Genere Biografico – Italia1991durata 111 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dieci anni nella vita breve e infelice di Leon (Bix) Beiderbecke (1903-31), uno dei pochi grandi jazzman bianchi, che si distrusse con l’alcol per l’impossibilità di conciliare due mondi, due culture, due Americhe. Costruito in forma di mosaico, è il 1° film girato in America dai fratelli Avati: ricostruzione d’epoca puntigliosa, colonna musicale filologicamente accurata. Film tenero, ma monocorde, senza colpi d’ala. È un limite più che un difetto, frutto di una scelta stilistica e morale. Sottovalutato e senza successo. Nastro d’argento alla fotografia di Pasquale Rachini; David di Donatello e premio Ciak alle scene di Carlo Simi. Esiste il documentario Bix-ain’t none of them play like him yet (1981) di Brigitte Berman.

 Bix
(1991) on IMDb

Regia di Gil Kenan. Un film Genere Animazione – USA2005durata 91 minuti. Uscita cinema venerdì 13 ottobre 2006Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 2,88 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È la notte di Halloween e tre ragazzini incuriositi da una tetra casa al di là del viale, decidono di avventurarsi nella sinistra dimora alla ricerca dei mostri che la abitano.

Monster House (2006) on IMDb
Locandina Altri tempi

Un film di Alessandro Blasetti. Con Paolo StoppaAldo FabriziGina LollobrigidaAlba ArnovaRina Morelli. continua» Episodib/n durata 100 min. – Italia 1952.

Il tenue filo che lega i nove episodi del film è costituito da un rivenditore di libri usati che presenta alcuni volumi. Per ognuno Blasetti ha saputo trovare la giusta chiave narrativa, ben sostenuto da un gruppo di attori di prim’ordine.

Times Gone By (1952) on IMDb
Locandina La moglie è uguale per tutti

Un film di Giorgio Simonelli. Con Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Nino Taranto, Carlo Dapporto, Yvonne Sanson. Comico, Ratings: Kids+13, b/n durata 103′ min. – Italia 1955. MYMONETRO La moglie è uguale per tutti * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Scapolo impenitente tenta di dissuadere il nipote dal matrimonio, ma il giovane parte alla controffensiva e vince la battaglia. Lo zio sconfitto finirà per sposare la segretaria che l’amava in segreto. Commedia umoristica senza molte pretese è più che altro una sfilata di storielle, abbastanza ben condite da trovate divertenti, interpretate da noti attori di varietà.

La moglie è uguale per tutti (1955) on IMDb

Un film di Carlo Ludovico Bragaglia. Con Ugo Tognazzi, Silvana Pampanini, Nando Bruno, Virgilio Riento, Anna Campori. Comico, b/n durata 90′ min. – Italia 1951. MYMONETRO Una bruna indiavolata. valutazione media: 2,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Carlo, avendo vinto al gioco una forte somma, lascia il natio paesino presso Cremona e si reca a Roma per far bagordi. Giunto nella capitale, si accorge d’esser stato derubato di tutti i soldi. Cominciano allora innumerevoli peripezie del povero cremonese che però si concluderanno con un felice matrimonio. 

Una bruna indiavolata! (1951) on IMDb


Regia di Eytan Fox. Un film con Yehuda LeviOhad Knoller. Genere Drammatico – Israele2002durata 65 minuti. – MYmonetro 2,57 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Yossi e Jagger sono due militari israeliani che vivono di nascosto una relazione omosessuale in una base ai confini del Libano.Jagger è un soldato di leva ed insiste per tornare a casa, portando con sé l’amante per presentarlo alla famiglia e rivelare la propria omosessualità. Per Yossi, militare di carriera, la scelta è più difficile. Sarà la guerra a sciogliere – drammaticamente – la questione. Film a basso budget diventato un cult in patria e subito adottato dalle comunità omosessuali di mezzo mondo, Yossi e Jagger è il classico film più onesto che bello. Il tema trattato – l’impossibilità di vivere liberamente la propria omosessualità in un paese in perenne stato di guerra – è di quelli interessanti. Ma la trattazione è francamente bozzettistica, con larghi prestiti dal melodramma e qualche personaggio (le due donne soldato) che fa da mero contorno. E la regia non sa andare oltre la piattezza televisiva. Civile, ben intenzionato, per certi aspetti importante: ma nient’altro.

Yossi & Jagger (2002) on IMDb
Locandina italiana Fuochi d'artificio in pieno giorno

Un film di Yinan Diao. Con Liao Fan, Lun Mei GWEI, Xuebing Wang, Jingchun Wang, Yu Ai Lei.Titolo originale Bai Ri Yan Huo. Poliziesco, Ratings: Kids+13, durata 106 min. – Cina 2014. – Movies Inspired uscita giovedì 23 luglio 2015. MYMONETRO Fuochi d’artificio in pieno giorno * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari

Nell’estate del 1999 un detective della polizia indaga su uno strano caso di omicidio: brandelli della vittima vengono ritrovati contemporaneamente in diverse cave di carbone. Nel corso delle indagini però un confronto a fuoco uccide i suoi colleghi e lo lascia ferito e traumatizzato. Cinque anni dopo, in inverno, la situazione è molto peggiore per lui e per il mondo in cui vive. Lo ritroviamo ubriaco al margine della strada, non è più poliziotto ma lavora come guardia privata, e lo sconosciuto che si ferma per vedere se è ancora vivo in realtà lo fa per rubargli la moto.
Il ripresentarsi di omicidi simili a quelli del 1999 lo spinge tuttavia a ricominciare le indagini in privato.

Sembra incredibilmente appropriato lo strano titolo di questo film una volta che lo si è finito. Svolto tra un passato in cui il crimine passa per il carbone e un presente in cui torna a colpire attraverso il ghiaccio, è anche la suggestione della materia dura e sporca contrapposta a quella sottile e pulita (in una frase il senso del cinema noir), due estremi che rappresentano il lavoro pesante contro la danza leggera e ben si prestano a una lettura allegorica di tutto quel che succede in questo detective movie ai confini del mondo, in cui non c’è niente di normale. Benché infatti sia ambientato in un luogo imprecisato del nord della Cina, il film di Diao Yinan è volutamente inserito in una realtà al limite del paradossale, dove l’insensata presenza di un caos ingiusto è il vero nemico dei personaggi (più di criminali e misteri).
Black coal, thin ice non si lascia sfuggire nemmeno un elemento del noir classico, dall’investigatore indurito dalla vita, alla femme fatale, da una condizione metereologica che influisce sui personaggi, alla perdizione sentimentale fino alla morte inevitabile che pende sul racconto, eppure nulla è come siamo abituati a vederlo. Ecco perchè fin dalle prime scene sembra di assistere a un film che ha risentito della presenza e del cinema dei fratelli Coen per quanto l’umorismo scaturisca dall’idiozia e le casualità più imprevedibili determinino gli eventi più importanti, quelli che di solito gli sceneggiatori cercano di motivare con maggiore dettaglio. Del genere rimangono solo i suoi elementi distintivi ma la materia che dovrebbe collegarli è completamente differente perché è inserito in una società e in un tempo completamente differenti da quelli originali.
Non c’è nulla che segua un binario prevedibile o che dia l’impressione di portare ad una soluzione canonica, in questo film la cui forza maggiore sta nel riuscire a comunicare l’inquieta paura che il suo autore ha del mondo in cui vive. La Cina che mostra è un inferno di sopraffazione continua, di maltrattamenti e disinteresse umano (ci sono dei dettagli che impressionano come il cocomero mangiato e sputato mentre si consulta una cartina, la moto rubata e i clamorosi immotivati fuochi d’artificio finali), in cui ogni personaggio comprimario è un nemico, non aiuterà, metterà i bastoni fra le ruote e senza una ragione precisa.
In questo marasma umano che è sempre a un pelo dallo sconfinare nel caos vitale di Kusturica ma si guarda bene dal farlo (ci vorrebbe tutta un’altra speranza nel genere umano), Diao Yinan usa le figure archetipe per superarle, le sfrutta per ingannare lo spettatore e convincerlo a seguirlo in un viaggio attraverso l’abiezione umana. In questo senso non appare per nulla fuori luogo la violenza esagerata e sempre inattesa che spaventa e brutalizza.

Black Coal, Thin Ice (2014) on IMDb

Regia di Silvio Soldini. Un film Da vedere 2007 con Margherita BuyAntonio AlbaneseGiuseppe BattistonAlba RohrwacherCarla SignorisCast completo Genere Drammatico, – ItaliaSvizzera2007durata 116 minuti. Uscita cinema venerdì 26 ottobre 2007 distribuito da Warner Bros Italia. – MYmonetro 3,17 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sposati da vent’anni, Michele e Elsa vivono a Genova nel benessere economico e affettivo, appena turbato dai rapporti tesi con la figlia Alice. Lui, imprenditore di brutto carattere, rimane senza lavoro. Aspetta due mesi a dirlo a Elsa per non rovinarle la festa per la laurea in storia dell’arte finalmente raggiunta. Tra un avvio di eccitata esultanza e un finale aperto c’è il doloroso logorio che la vita di coppia subisce in un alternarsi di liti, rabbie, angosce, rinunce, mortificazioni. L’8° lungometraggio di Soldini affronta due temi: l’amore coniugale, arduo da raccontare anche in letteratura, e la perdita del lavoro in un sistema socioeconomico imperniato sul precariato. Scritto con Doriana Leondeff, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli, è stilisticamente diverso dai suoi precedenti. La cinepresa sta addosso ai due protagonisti, seguiti con funzionali piani-sequenza (fotografia: Ramiro Civita), accompagnati con ammirevole discrezione dalla musica di Giovanni Venosta. Soldini evita le ripetizioni con la leggerezza dei soprassalti umoristici, le uscite a piedi o in motoretta per la fotogenica Genova, le aperture panoramiche sul golfo. La Buy e Albanese sono eccellenti nel recitare con gli occhi e tutto il corpo. Insolita cura nel disegno dei ruoli minori.

 Giorni e nuvole
(2007) on IMDb
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Regia di Avishai Sivan. Un film con Aharon TraitelKhalifa NatourRiki BlichGur Sheinberg. Titolo originale: Tikkun. Genere Drammatico – Israele2015durata 120 minuti.

Gerusalemme. Haim-Aaron è un dotto religioso ultra-ortodosso, dotato di un talento e una devozione invidiati da tutti. Una sera, Haim-Aaron crolla a terra e perde conoscenza. I medici annunciano la sua morte ma il padre, al di là di ogni aspettativa, riesce a rianimarlo. Dopo l’incidente, Haim-Aaron rimane indifferente agli studi. Si sente sopraffatto da un improvviso risveglio del suo corpo, sospetta che si tratti di una prova di Dio, e si chiede se debba deviare dal percorso prescritto e trovare un modo per ravvivare la sua fede. Il padre, nel frattempo, comincia a credere di aver commesso un peccato gravissimo, andando contro la volontà di Dio, la notte in cui risuscitò il figlio.

Tikkun (2015) on IMDb

Regia di Avishai Sivan. Un film Titolo originale: Ha’Meshotet. Genere Drammatico – Israele2010durata 86 minuti.

Isaac, un giovane studente di yeshiva, figlio unico nato da genitori diventati ortodossi. Intrappolato in una famiglia disfunzionale e un corpo debilitante, Isaac trova rifugio nel vagabondaggio. Tormentato dalla sterilità appena scoperta, Isaac cerca risposte nel discutibile passato di suo padre. Passeggiando per i vicoli della città cerca la liberazione.

The Wanderer (2010) on IMDb
The Exchange (2011) - Streaming | FilmTV.it

Regia di Eran Kolirin. Un film con Dov NavonRotem KeinanSharon Tal. Titolo originale: Hahithalfut. Genere Drammatico – Israele2011durata 94 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Oded, dottorando in fisica all’università, un giorno rientra in casa ad un’ora insolita e si accorge di non riconoscerla: tutto gli appare differente, come se non gli appartenesse, non fosse casa sua. Comincia allora a guardare ad ogni cosa in modo nuovo, nota ciò che prima non avrebbe notato, fa cose che non avrebbe fatto, spia la vita della moglie e del suo caseggiato dall’esterno. Più osa nei comportamenti insoliti e liberatori e più si allontana dalla compagna e dall’interesse per il lavoro. Assumendo un altro sguardo diventa un altro uomo.
Secondo lungometraggio di Eran Kolirin, il film ben s’inserisce nel panorama della new wave cinematografica israeliana, le cui pellicole sono spesso ironiche parabole per immagini, allegorie della società e della politica nazionale, che sfruttano un paradosso per suscitare il riso e al contempo aprire degli interrogativi. Non è un caso, dunque, se The Exchange si apre con l’esposizione di un paradosso della fisica che conclude l’impossibilità di leggere la realtà obiettivamente: il pensiero va dritto alla questione israelo-palestinese, voluto o meno che sia.
Cerebrale e algido, il film non consente una visione sempre appassionata e non sceglie mai tra commedia e dramma, mantenendo un tono intermedio molto difficile da gestire senza incorrere nel rischio di annoiare. Tocca però diversi elementi interessanti. Nella vita soddisfatta e completa di Oded, infatti, la rottura della normalità e l’escalation che segue aprono uno squarcio che lascia entrare una vitalità prima sconosciuta. Oded e la moglie stanno provando ad avere un bambino ma in realtà è lui stesso a fare delle prove di infanzia, concedendosi di derogare alle regole sociali adulte e (ri)scoprendo il proprio mondo come se lo vedesse per la prima volta. Il protagonista, dunque, altri non è che il regista cinematografico, sempre in cerca di un modo nuovo di inquadrare le cose (Oded che guarda dall’alto del suo ufficio, Oded che guarda dal basso del rifugio), con dei tempi che non sono razionali ma emozionali. L’adozione di questo sguardo più attento e critico del normale può diventare ossessione, malattia, al pari dei fenomeni di alienazione tipici dei malati di mente. La sindrome della messa in scena, vero e proprio gomito del tennista del cineasta, può portare l’artista a divenire spettatore della (propria) vita e non più attore attivo. Questo sembra dire Kolirin, quando previene i suoi personaggi dal soccorrerne un terzo, in occasione di un grave incidente. Il finale del film è un po’ sprecato ma lo spunto è indubbiamente interessante.

Hahithalfut (2011) on IMDb

Regia di Peter Greenaway. Un film con Ewan McGregorVivian WuYoshi Oida. Titolo originale: The Pillow Book. Genere Drammatico, – FranciaPaesi Bassi1995durata 126 minuti. Uscita cinema venerdì 25 ottobre 1996 distribuito da Sony Pictures Italia. – MYmonetro 2,57 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Kyoto, anni ’70 e ’80. Figlia di uno scrittore calligrafo (Ogata), Nagiko (Wu), continua il piacere paterno della scrittura sul corpo. A diciotto anni è indotta a sposare il nipote (Mitsubishi) dell’editore (Oida) che pubblica gli scritti del padre in cambio di prestazioni sessuali. Ossessionata da I racconti del cuscino , scritti dalla cortigiana Sei Shonagon nel XI secolo, Nagiko lascia il marito e va a Hong Kong in cerca di amanti disposti a scrivere sul suo corpo. S’innamora, ricambiata, di un traduttore inglese (McGregor) che diventa a sua volta amante dell’editore del padre. Dopo il suo suicidio scopre di esserne incinta e innesca una spirale di mortale vendetta. “Greenaway continua imperterrito a utilizzare il corpo umano come strumento di metafora. Testo e sesso sono visti come analoghi dispensatori di piacere. Il corpo è visto come un libro e la letteratura come atto sessuale” (F. Liberti). Attraverso la cultura giapponese dove l’ideogramma è parola e arte visiva ritorna a Ejzenštejn che scoprì per primo il cinema come ideogramma con un film sperimentale, continuando il suo processo di distruzione delle regole narrative: schermo frantumato in immagini multiple, inquadrature che cambiano formato (fotografia di Sacha Vierny), colonna sonora che mescola canti tradizionali giapponesi con musica leggera occidentale. Intriga, affascina, ipnotizza, turba, respinge.

 I racconti del cuscino
(1996) on IMDb
Lo Zoo Di Venere | Cinema Estremo

Regia di Peter Greenaway. Un film Da vedere 1985 con Andréa FerréolBrian DeaconEric DeaconJoss AcklandFrances Barber. Titolo originale: A Zed and Two Noughts. Genere Fantastico – Gran Bretagna1985durata 115 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,67 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sotto il titolo originale (“una zeta e due zeri”, crittogramma dai molti significati) c’è una storia – si fa per dire – con Alba che perde una gamba e un figlio in uno scontro in auto con un cigno, incidente in cui muoiono le mogli di due gemelli (già siamesi) etologi, Oswald e Osmund Deuce (i due O, zeri, del titolo inglese) che lavorano nello zoo di Rotterdam. I due diventano prima amanti di Alba, poi “padre” dei suoi nascituri e, infine, suicidi dopo che la donna, amputata anche all’altra gamba, trova l’anima gemella nel signor Arcobaleno, monco in carrozzella. 3° lungometraggio di finzione di Greenaway, secondo il quale “il cinema è troppo importante per lasciarlo fare ai narratori di storie”. Cerebrale sino all’esasperazione e perverso, è basato sul rapporto uomo-animale, sul corpo dei personaggi (sempre a figura intera senza piani ravvicinati) e sulla pittura (Vermeer soprattutto e i fiamminghi del ‘400 come Robert Campin e Jan Van Eyck). Fotografia: Sacha Vierny. Da vedere nell’edizione originale: la traduzione fa svaporare i frequenti giochi linguistici.

 Lo zoo di Venere
(1985) on IMDb
Locandina Il ventre dell'architetto

Un film di Peter Greenaway. Con Lambert Wilson, Brian Dennehy, Chloe Webb, Alfredo Varelli, Sergio Fantoni. Titolo originale The Belly of an Architect. Drammatico, durata 118′ min. – Gran Bretagna 1987. MYMONETRO Il ventre dell’architetto * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Per organizzare una mostra in onore del francese Etienne-Louis Boullée (1728-99), architetto cinquantenne di Chicago soggiorna a Roma per nove mesi: gli va a monte il matrimonio, falliscono le sue ambizioni professionali, va incontro a una tragica morte. 4° film del cineasta britannico più eterodosso e sperimentale degli anni ’80: il più semplice, sanguigno, viscerale dei suoi film, in cui sa coniugare concretezza visiva e astrattezza narrativa sullo sfondo di una Roma come al cinema non s’era mai vista. Una certa artificiosità di fondo riscattata dallo stile, dal graffiante sarcasmo, dalla corposità recitativa di Dennehy, truculento alla Welles.

The Belly of an Architect (1987) on IMDb
Cittadino dello Spazio di Joseph M. Newman - DVD

Un film di Joseph M. Newman, Jack Arnold. Con Faith Domergue, Rex Reason, Jeff Morrow, Russell Johnson, Lance Fuller. Titolo originale This Island Earth. Fantascienza, durata 86′ min. – USA 1955. MYMONETRO Cittadino dello spazio * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un romanzo di Raymond F. Jones. Una coppia di scienziati terrestri è rapita da misteriosi visitatori alieni e trasportata in un remoto pianeta, devastato da una guerra interplanetaria. Hanno bisogno di loro. Li aiutano e poi scappano. Uno dei migliori SF degli anni ’50, e uno dei meno reazionari a livello ideologico. “… al di là dei suoi molti meriti… merita una menzione… per il suo strepitoso BEM (Bug Eyed Monster il mostro extraterrestre della narrativa pulp) per quanto gli siano riservati meno di cinque minuti.” (Andrea Ferrari). Fu fonte d’ispirazione per innumerevoli personaggi tra cui i marziani del Mars Attack! delle figurine Topps e del film di Tim Burton.

This Island Earth (1955) on IMDb

Regia di Vittorio De Sica. Un film con Paolo StoppaGino CerviJennifer JonesMontgomery CliftRichard BeymerMaria Pia CasilioCast completo Titolo originale: Indiscretion of an American Wife. Genere Drammatico – ItaliaUSA1953durata 93 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,95 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un’americana sposata trascorre qualche settimana di vacanza a Roma. Qui si innamora di un professore e ne diventa l’amante. Un giorno, dopo una telefonata da casa, la donna decide di partire. A nulla valgono i tentativi dell’uomo per trattenerla: la paura dello scandalo è più forte di lei, benché giuri allo spasimante che lo amerà per sempre.

Indiscretion of an American Wife (1953) on IMDb

Regia di George A. Romero. Un film Da vedere 2007 con Michelle MorganJoshua CloseShawn RobertsAmy Ciupak LalondeJoe DinicolCast completo Genere Horror, – USA2007durata 95 minuti. Uscita cinema venerdì 30 ottobre 2009 distribuito da Minerva Pictures Group. – MYmonetro 3,07 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Negli USA si diffonde, veloce, un’epidemia che ridà vita a morti affamati di carne umana. Impegnati all’aperto a girare un horror con piccole cineprese a spalla, studenti di cinema e il loro docente filmano in diretta la spaventosa situazione. 5ª tappa della saga Dead che Romero iniziò nel 1968 in BN con La notte dei morti viventi , trasformandola in un serial d’autore di impietosa analisi politica della società USA dei 2 Bush. In questo 5° film il cinema, in senso tecnico-espressivo, sostituisce la denuncia. Romero affida il ruolo di regista ai suoi personaggi (agli studenti) che registrano ciò che vedono, coniugando il verbo to shoot (riprendere, ma anche sparare). Seguito da Survival of the Dead.

Diary of the Dead (2007) on IMDb

Un film di Roger Corman. Con Ray Milland, Hazel Court, Richard Ney Titolo originale The Premature Burial. Horror, durata 81′ min. – USA 1961. MYMONETRO Sepolto vivo * * 1/2 - - valutazione media: 2,71 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Terrorizzato dall’idea di essere sepolto vivo si fa costruire una bara speciale. Quando gli succede davvero, ne esce e si vendica. 3° dei 5 film di Corman ispirati ai racconti di E.A. Poe, unico in cui R. Milland sostituisce Vincent Price. Scritto da Charles Beaumont e Ray Russel e, come gli altri, affidato a Floyd Vrosby (fotografia) e Daniel Haller (scene). Ha il torto di avere un’azione statica e, dunque, un’atmosfera gotica che talvolta sembra fine a sé stessa invece di essere un veicolo di suspense e paura. Come il solito, emerge qua e là una vena di umorismo ironico. Milland efficace nelle scene oniriche.

The Premature Burial (1962) on IMDb