Un capitano della polizia sovietica dà la caccia in America a uno spacciatore di droga russo. Costui, arrestato a Chicago per un reato minore, viene consegnato a Danko (Schwarzenegger) ma fugge con l’aiuto dei suoi complici. Danko deve rimettersi al lavoro, in coppia con un volonteroso agente americano.
In un villaggio del sertao, la zona desertica povera ed esplosiva del nord-est brasiliano, una banda di contadini affamati si ribella al padrone. Questi chiama un killer di professione per soffocare la rivolta, Antonio das Mortes (già protagonista in Il dio nero e il diavolo biondo, 1964, dello stesso Glauber Rocha), ma l’uomo, dopo aver ferito in un duello il capo dei rivoltosi, prende coscienza della realtà e decide di schierarsi dalla parte dei contadini.
Una bella vedova e un vedovo mettono al corrente i figli del loro matrimonio – al quale costoro sono contrari – solo quando è stato celebrato. La vita in famiglia è burrascosa e finisce per separare i due sposi. Ci vorrà un incidente per metterli d’accordo.
Trovata versione con doppio audio ita/eng. gsubita sta per subita tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Dal romanzo Guerra e pace (1863-69) di Lev N. Tolstoj, diviso in 2 parti di 128 e 135 minuti. 1ª parte: Mosca 1805. Tra una folla mondana dedita a intrighi, emergono alcuni personaggi inquieti: il goffo e sensibile Pëtr Bezukov, appena tornato dall’estero; il suo sarcastico amico, principe Andrej Bolkonskij, orgoglioso aiutante di campo del generale Kutuzov, già deluso dal suo matrimonio con Lisa; e la gaia, appassionata, giovanissima Nataša Rostov. 2ª parte (uscita col titolo L’incendio di Mosca ): Russia 1912. L’invasione napoleonica, la battaglia di Borodino, la morte di Andrej, assistito da Nataša, l’incendio di Mosca. È probabilmente il più costoso dei megafilm in costume del cinema sovietico. L’edizione originale, divisa in 4 parti, messa in onda in televisione, durava 8 ore. Puntigliosa ricostruzione ambientale, di maestosa magniloquenza le scene di massa, attori efficaci, perfetta sintonia tra il Tolstoj illustrato con accademismo verniciato e la propaganda poststaliniana. Guerra e pace fu portato sullo schermo in Russia durante il periodo del muto nel 1912 e con 3 film del 1915. Seguì nel 1955 l’edizione italiana diretta da K. Vidor.
La vita del trovatore armeno Sayat Nova, vissuto nel Seicento, dall’infanzia alla corte regale, dal ritiro in un convento alla morte, attraverso una serie di episodi, statici come quadri che non raccontano, ma mostrano, evocano, suggeriscono per via di metafore, analogie, estri surrealisti, paesaggi onirici, pause liturgiche. La colonna sonora (musiche, rumori) conta come quella visiva di pittorica sensualità. Ermetico, ma abbagliante. Molte noie con la censura sovietica.
Festival è un film del 1996 diretto da Pupi Avati. Si tratta finora dell’unico film che vede protagonista in un ruolo drammatico l’attore Massimo Boldi.
Franco Melis è un attore comico, reduce da grandi successi con film trash a partire dai tardi anni settanta, ma che negli anni ha sperperato i suoi guadagni. In solitudine e senza denaro, Melis trova la forza di reagire alla sua depressione: attraverso il suo manager, Renzo Polpo, trova una parte in un film molto lontano dalle sue precedenti prestazioni, che viene presentato a una rassegna cinematografica di alto profilo culturale e che sembra godere legittime chance di vittoria.
Per deludere i parenti avvoltoi, sul letto di morte rifà il testamento eleggendo a suoi beneficiari otto nominativi scelti a caso dall’elenco telefonico. Arcifamoso e sopravvalutato film a episodi, ciascuno dei quali (o quasi) fondato sul criterio della compensazione. Il migliore, diretto da E. Lubitsch è quello del pernacchio con C. Laughton, seguito da quello con l’impareggiabile W.C. Fields.
4° lungometraggio di finzione di Akin, regista turco cresciuto in Germania ( La sposa turca ). In una vicenda ricca di rime e dominata dalla fatalità (2 omicidi colposi), che si sposta da Brema e Amburgo a Istanbul e ritorno, si muovono 6 personaggi (4 turchi e 2 tedeschi: 2 figlie, 2 madri, un padre e un figlio) in cerca di perdono e redenzione, giustizia e riconciliazione. La descrizione dei 2 mondi è critica con cautela, preoccupata dalla par condicio , come quella dei personaggi, che rifiuta il manicheismo. La simpatia dell’autore va, comunque, alle donne, specialmente alle 2 giovani, che si legano in un rapporto lesbico messo in immagini con tenerezza carica di erotismo. Stilisticamente tradizionale e qua e là convenzionale. In concorso a Cannes 2007, scritto e diretto da Akin, ebbe il premio per la migliore sceneggiatura e quello della giuria ecumenica. Il paradiso sarebbe l’occidente europeo.
Alla dogana di frontiera tra Francia e Spagna ladra internazionale di gioielli nasconde il bottino che scotta nell’auto di un insospettabile turista americano che poi cerca di circuire per riaverlo, ma non è escluso che se ne sia innamorata, come sospettano i suoi complici. Commedia romantica che _ dall’inizio scintillante di brio sino all’ultima parte dove il motore perde più di un colpo anche per la necessità di arrivare alla lieta fine _ è segnata dallo stile inconfondibile di E. Lubitsch che ne fu produttore e supervisore. Secondo G. Fink fa parte _ con Angelo, L’ottava moglie di Barbablù e Ninotchka _ di un piccolo trattato di economia politica che illustra la logica del capitale. Ridistribuito come Canaglie di lusso. La Dietrich canta “Awake in a Dream”. Deriva dalla pièce Die schönen Tage in Aranjuez di Hans Székely e Robert A. Stemmle, già filmato in Germania.
Un ricco scapolo s’innamora di un’affascinante ragazza e riesce a convincerla a trascorrere una vacanza con lui alle Bermuda. Per una serie di comici contrattempi, i due non riescono mai a trascorrere qualche ora di intimità: dovranno attendere il matrimonio.
3 diverse storie d’amore tra 3 giovani croati e 3 giovani serbe di una stessa area rurale: 1) nel 1991, alla vigilia della guerra, Ivan e Jelena stanno per fuggire a Zagabria, ma il fratello di lei si oppone; 2) nel 2001, dopo la fine della guerra, Nataša, tornata nella sua casa diroccata, e Ante, il muratore che la sta restaurando, si attraggono ma sono divisi dal passato; 3) nel 2011, mentre tutti vogliono dimenticare e divertirsi, Luka si pente di aver abbandonato Marija anni prima per motivi etnici. Al suo 9° LM, l’autore croato Matanic denuncia la guerra attraverso una lucida analisi della sua violenza distruttiva. Ma non di quella militare, bensì di quella, ben più sottile, pervasiva e duratura che affligge le relazioni personali. I 3 episodi sono unificati non solo dal luogo e dagli stessi 2 attori protagonisti – la Lazovic e Markovic, di eccezionale bravura – ma soprattutto perché scandiscono l’evolversi della rovina bellica dell’amore: la sua distruzione, il tentativo fallito di ricostruirlo, il pentimento che apre la porta alla sua possibile rinascita. Scrittura personale e incisiva, fotografia scintillante (Marko Brdar), musiche originali (Alen e Nenad Sinkauz) che spaziano dal folclore tradizionale al rock elettronico dei nuovi gruppi giovanili balcanici. Premio della Giuria a Cannes per la sezione Un Certain Regard e una candidatura al premio Lux del Parlamento europeo.
Alla soglia dei novant’anni Lucky tiene fede al suo nomignolo. Pur fumando un pacchetto di sigarette al giorno e bevendo alcolici, le sue diagnosi mediche sono impeccabili. Ma dopo una caduta comincia a temere la morte e la solitudine. Quando in un film tutto è prevedibile, ma il fatto che lo sia non ha alcuna importanza. Lucky è un film di attori, anzi di attore: un Harry Dean Stanton alle prese con la performance di una vita, in cui infonde elementi autobiografici e schegge delle maschere indossate in passato. Una parabola sulla paura della morte e su come affrontarla per ritrovare interesse e stupore nella vita.
L’idea della famiglia Simpson venne applicata da Matt Groening e James L. Brooks nel 1987, in una serie di corti animati di un minuto da mandare in onda durante il Tracey Ullman Show. La loro prima apparizione nel talk show avvenne il 19 aprile di quello stesso anno, in un corto intitolato Good Night. Da quel momento, fino al 1989, I Simpson andarono in onda durante gli intermezzi pubblicitari dello show, ottenendo un buon successo di pubblico. La serie debuttò in prima serata, sotto forma di episodi di mezz’ora, il 17 dicembre 1989.
I Simpson sono subito diventati uno show di punta della 20th Century Fox, grande casa produttrice di film; nel corso degli anni, infatti, hanno vinto numerosi e importanti premi televisivi.[1] Il numero del magazineTIME del 31 dicembre 1999 lo ha acclamato come “miglior serie televisiva del secolo”,[2] mentre il 14 gennaio 2000 lo show ha ottenuto una stella nella Hollywood Walk of Fame. Ad oggi è la più lunga sitcom[3] e serie animata[4] statunitense mai trasmessa. Come prova dell’influenza che lo show ha avuto nella cultura popolare, l’esclamazione contrariata di Homer Simpson, “D’oh!“, è stata introdotta nell’Oxford English Dictionary. I Simpson hanno inoltre influenzato diverse altre serie animate per adulti prodotte dalla metà degli anni novanta in poi.[5] Nel 2002 la rivistaTV Guide ha classificato I Simpson all’8º posto tra I migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi,[6]miglior posizione tra le serie animate.
Sono 300gb e durante l’upload ho avuto qualche piccolo problema tecnico, se mancano episodi comunicatemeli via email (ipersphera@gmail.com), segnalazioni nei commenti verranno cancellate.
Maria è una giovane donna che si rifugia in una casa nel sud del Cile dopo essere fuggita da una colonia tedesca. Il processo di produzione del film si svolge durante una serie di mostre in cui León & Cociña hanno spostato il loro studio. In questo modo il pubblico può vedere lo sviluppo della preparazione del film come un lavoro in costante evoluzione.
Il film utilizza sia l’animazione disegnata che quella in stop motion , che quest’ultima utilizza vari oggetti per formare come argilla, vernice, carta e burattini, oltre a utilizzare una sequenza di inquadrature singola e ininterrotta per sembrare più un film a inquadratura singola (tranne la scena di apertura dal vivo).
Ho tolto la versione con hardsubeng e ne ho messa una senza hardsubeng ma con gsubita e eng selezionabili. Non credo esista versione in italiano, almeno io non l’ho trovata.
gsubita sta per subita tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Il dottor Tremayne (Donald Pleasence), direttore di una clinica psichiatrica, racconta al professor Nicholas (Jack Hawkins) quanto è accaduto a quattro suoi pazienti sostenendo che sono stati erroneamente giudicati malati di mente. Il ragazzo che gioca con una tigre inesistente che pure avrebbe sbranato i genitori, l’antiquario che ha fatto un viaggio nel tempo, l’uxoricida innamorato di un tronco d’albero a suo dire dotato di spirito umano e la signora convinta che sua figlia sia stata data in pasto ai suoi commensali per celebrare un rito sacrificale, non sono – a giudizio di Tremayne – pazzi furiosi, ma persone normalissime che hanno visto materializzarsi una dimensione parallela.Lo scettico professor Nicholas, dubitando della lucidità del collega, lo psicanalizza, ma improvvisamente è assalito e sbranato dalla tigre “immaginaria”. Dopo Le cinque chiavi del terrore e Il giardino delle torture, la Amicus torna ad affidare a Freddie Francis una nuova storia “ad episodi”. Delle quattro vicende, la terza attinge ai temi della fantascienza: ne è protagonista Peter McEnery che nei panni dell’antiquario Timothy Patrick, inforca un impolverato velocipede e fa un salto nell’età vittoriana… L’uomo incontra in un’altra donna (Suzy Kendall) la propria moglie e, paradossalmente, in sé stesso il defunto zio Albert (Frank Forsyth) il ritratto del quale, nel frattempo, riprende diabolicamente vita.A parte l’elemento di curiosità costituito dall’episodio citato, il film va segnalato per la presenza di un cast di rilievo.Kim Novak, protagonista della quarta storia, subentrò a Rita Hayworth quando quest’ultima, all’ultimo momento, decise di abbandonare il set a causa di una forte influenza.
La redattrice di una rivista d’arredamento ha fatto credere al suo editore di possedere una meravigliosa villa e di essere sposata. Un imprevisto fa sì che l’uomo scopra tutto e la perdoni.
Un film di John R. Cherry III. Con Jim Paolo, Oliver Clark, Douglas Sales Titolo originale Ernest Saves Christmas. Commedia, durata 95 min. – USA 1988. MYMONETRO Ernesto salva il Natale valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
Ernest deve aiutare Santa Claus ad avere un successore altrimenti non esisterà più il Natale.
Il giovane sergente Montgomery, reduce dall’Iraq, è incaricato di affiancare il capitano Stone per un difficile compito: notificare alle famiglie il decesso in guerra del congiunto prima che lo apprendano da altre fonti. Il rapporto tra i due si rivela difficile, ma, costretti ad affrontare insieme le più disparate reazioni dei familiari, Montgomery e Stone cominciano a comunicare. Esordio alla regia dello sceneggiatore israeliano Moverman ( Io non sono qui ), è un modo di raccontare (e condannare) la guerra da un punto di vista inusuale. Moverman – che ha fatto esperienza diretta di 4 anni di vita militare – alterna momenti quasi umoristici ad altri drammatici o commoventi, attraverso il disegno psicologico di 2 personaggi che sono, insieme, simili e diversissimi e che finiscono inevitabilmente per incontrarsi. La componente femminile è quella che riesce a scalfire le corazze difensive che l’uomo si costruisce su misura. Qualche luogo comune e poche cadute di gusto. Due ottimi protagonisti, una credibile Morton, memorabile piccola partecipazione di Buscemi.
Cuba. L’undicenne Chala vive con la madre tossicodipendente che cerca di aiutare economicamente allevando piccioni e addestrando cani da combattimento. La sua resa scolastica non è delle migliori perché non perde occasione per farsi notare e riprendere. L’anziana maestra Carmela sa però come occuparsi di lui ma quando si ammala viene sostituita da una collega molto più giovane che non accetta le intemperanze del ragazzo. Il consiglio di direzione decide di mandarlo a una scuola di condotta, un istituto di correzione per i ragazzi indisciplinati e con problemi. Carmela non pensa che sia la scelta giusta.
Le richieste di reupload di film,serie tv, fumetti devono essere fatte SOLO ED ESCLUSIVAMENTE via email (ipersphera@gmail.com), le richieste fatte nei commenti verrano cestinate.