Category: Messico


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Un film di Amat Escalante. Con Jesus Moises RodriguezRubén SosaNina ZavarinKenny JohnstonAron Briggs. continua» Drammaticodurata 90 min. – Messico, Francia, USA 2008

Ventiquattro ore nella vita di Fausto e Jesus, due immigrati messicani illegali a Los Angeles che, come molti loro connazionali, aspettano ogni giorno che qualcuno gli offra un lavoro giornaliero. Oggi il lavoro che gli è stato offerto è molto ben pagato, invece. Un uomo gli ha chiesto di uccidergli la moglie. E Jesus esce di casa portandosi una pistola nello zainetto. Con lunghi piani sequenza, Escalante racconta la drammatica normalità degli eventi, che porteranno a un’esplosione di violenza improvvisa, disperata e incontrollabile.

The Bastards (2008) on IMDb

Regia di Amat Escalante. Un film Genere Drammatico – Messico2013, – MYmoro 2,20 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La dodicenne Estela vive con suo padre, il fratello Heli, la giovane moglie di Heli e il figlio di pochi mesi, in una casetta di due stanze in una regione povera del Messico centrale. Innamoratasi di Beto, un diciassettenne recluta di polizia che vorrebbe sposarla e portarla via, Estela gli permette di nascondere un pacchetto di cocaina in casa propria. Ma la polizia si presenta a reclamare il maltolto e la famiglia di Heli viene travolta da una spirale senza fine di violenza.
Il film si apre sul volto tumefatto e sanguinante di un ragazzo di cui ancora non conosciamo il nome, schiacciato dall’anfibio di un militare, ed è subito chiaro che stiamo per assistere ad un racconto di forza e d’impotenza, che non comprende né il concetto di giustizia né quello di pietà.

Nel caso, però, non ci fossimo fidati abbastanza dell’immagine iniziale, presto giunge un altro messaggio, direttamente dalla voce di un personaggio: “aprite bene gli occhi, così non vi perdete nulla”, e seguono la tortura, le percosse infinite, il frontale dei genitali di uno dei protagonisti spruzzati d’alcool etilico e incendiati.
Scrive e dirige Amat Escalante, il quale mira evidentemente ad inserirsi nel solco del cinema crudissimo del suo connazionale e coproduttore Carlos Reygadas ma di Reygadas non possiede né la visionarietà né l’ironia.
Il risultato è un film irrimediabilmente freddo, vuoto, insistito, che tortura in certa misura lo spettatore, non solo perché lo costringe ad uno spettacolo senza sconti, rigorosamente in tempo reale, ma soprattutto perché non sa far altro che rincarare la dose della stessa minestra di orrore e disgrazia. L’accumulo, sempre più prevedibile, di conseguenze nefaste ai danni dei personaggi principali, con l’aggiunta di un paio di spietate incursioni sugli animali, anziché servire la causa del film, ne mina progressivamente la credibilità e la forza.
Mentre i ragazzini spiaggiati sul divano guardano con gli stessi occhi e partecipano allo stesso modo delle immagini dei videogiochi “beat ‘em up” e dei colpi reali inferti nel loro salotto, Escalante ci chiede di credere al suo film di fiction come ad una reale denuncia del cuore nero del Messico rurale, della corruzione della polizia e del caos che regola i rapporti umani e famigliari, ma la narrazione non è abbastanza vitale e pulsante per spingerci a farlo. La soluzione finale, poi, prevede una modalità di riscatto che lascia persino ideologicamente perplessi.

Heli (2013) on IMDb

Regia di Carlos Reygadas. Un film con Marcos Hernández, Anapola Mushkadiz, Berta Ruiz, David Bornstien, Brenda Angulo, El Abuelo, El Mago. Titolo originale: Batalla en el cielo. Genere Drammatico – MessicoFranciaBelgioGermania2005durata 98 minuti. Uscita cinema venerdì 3febbraio 2006 – MYmonetro 2,28 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Carlos Reygadas conferma lo stile visionario e spiazzante che già aveva mostrato in Japon. Questa volta narra di Marcos, l’autista di un generale, sconvolto dal tragico epilogo del rapimento di un bambino perpetrato da lui e dalla moglie. Cerca conforto confessando tutto ad Ana, la figlia del suo padrone. Reygadas propone allo spettatore scene di sesso molto esplicite con lo scopo di scandalizzare. Spesso ci riesce.

Battle in Heaven (2005) on IMDb
Locandina Japón

Un film di Carlos Reygadas. Con Alejandro FerretisMagdalena FloresYolanda VillaMartín SerranoRolando Hernández. continua» Drammaticob/n durata 130 min. – Messico, Germania, Olanda 2002.

Camera d’or 2002 a Cannes, un’opera prima diretta da un regista messicano che ama il cinema di Tarkovskij (e si vede). La storia dell’uomo che abbandona Citta’ del Messico per prepararsi a morire lontano dalla metropoli potrebbe essere risaputa considerando poi che vi compare un’anziana saggia che vive a contatto con la Natura. Ma non e’ cosi’ perche’ lo sguardo di Reygadas sa essere originale nonostante la fonte di ispirazione dichiarata.

Japón (2002) on IMDb

Regia di Lorenzo Vigas. Un film Da vedere 2015 con Alfredo CastroLuis SilvaJericó MontillaCatherina CardozoMarcos MorenoCast completo Titolo originale: Desde allà. Genere Drammatico, – VenezuelaMessico2015durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 21 gennaio 2016 distribuito da Cinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,54 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Caracas Armando, 50enne proprietario di un laboratorio odontoiatrico, sottoposto ad abusi dal padre quando era piccolo, vive in solitudine. Paga giovani sbandati che rimorchia per strada perché si spoglino a casa sua. Senza toccarli. L’incontro con il giovane Elder – orfano di padre, sottoproletario violento e anch’egli vittima di una società machista – sconvolgerà la vita di entrambi. Tremendo film, asciutto e rigoroso, originale e profondo, sul “danno”, sulla difficoltà a non ripetere gli errori subiti, sulla mancanza di trasmissione di etica e ideali, sulla orfanaggine più profonda. Forse anche, ma in seconda battuta, metafora sui rapporti di potere e sopraffazione delle classi sociali. Leone d’oro al film dell’esordiente Vigas, prima presenza del Venezuela nella storia di Venezia.

From Afar (2015) on IMDb
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Un film di Luis Buñuel. Con Silvia Pinal, Enrique Rambal, Jacqueline Andere, José Baviera, Augusto Benedico. Titolo originale El angel exterminador. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95′ min. – Messico 1962. MYMONETRO L’angelo sterminatore * * * * 1/2 valutazione media: 4,67 su 20 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un gruppo dell’alta borghesia messicana si riunisce in un salone ma non può più uscirne, bloccato da una forza misteriosa. E nessuno può entrare. Quando l’incantesimo si rompe, si ritrovano in una chiesa. È una commedia nera ricca di acri succhi antiborghesi e anticlericali. In questa vicenda onirica, in questo mostruoso giro di atti mancati, il surrealismo di Buñuel si manifesta in tutta la sua ricchezza fantastica. Pur essendo assai precisa l’analisi di classe, si ha il sospetto che in questo verdetto d’impotenza Buñuel alluda a condanne più vaste e vi coinvolga il genere umano nel suo complesso. Scritto da L. Buñuel e Luis Alcoriza, rielaborazione del cinedramma Los naufragos de la calle Providencia, messo in scena da José Bergamín. Premio Fipresci a Cannes, Giano d’oro al Festival Latinoamericano di Sestri Levante, premio A. Bazin al Festival di Acapulco.

 L'angelo sterminatore
(1962) on IMDb
Locandina italiana Il labirinto del fauno

Un film di Guillermo Del Toro. Con Sergi López, Maribel Verdú, Ivana Baquero, Doug Jones, Alex Angulo. Titolo originale El laberinto del fauno. Horror, durata 112 min. – Messico, Spagna, USA 2006. uscita venerdì 24 novembre 2006. MYMONETRO Il labirinto del fauno * * * - - valutazione media: 3,05 su 192 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Spagna 1944. L’esercito franchista sta piegando le ultime frange di resistenza alla “normalizzazione” del paese, ormai quasi totalmente sotto il controllo di Franco. Carmen, una giovane vedova, ha sposato Vidal, un capitano dell’esercito, e lo raggiunge assieme alla figlia dodicenne Ofelia. La bambina soffre per la presenza dell’arrogante patrigno e cerca di aiutare la madre che sta affrontando una gravidanza difficile. Il suo rifugio è costituito dal mondo delle fiabe che si materializza con la presenza di un fauno che le rivela la sua vera identità. Lei è la principessa di un regno sotterraneo. Per raggiungerlo dovrà superare tre prove pericolose.
Guillermo Del Toro lavora ormai stabilmente su due fronti. Su quello hollywoodiano (vedi Blade 2) prova a ‘inserire caviale negli hamburger’, come ama dire. Si permette di rinunciare alla chiamata per Harry Potter e il prigioniero di Azkaban per completare il progetto di Hellboy e poi torna ai suoi amati racconti che rileggono la realtà storica in chiave fantasy-horror. Il franchismo in modo particolare lo appassiona in quanto messicano cresciuto sotto il tallone di una nonna ultraconservatrice in materia religiosa. Senza i mezzi delle megaproduzioni statunitensi ma con un’ accuratezza e sensibilità che spesso a quelle dimensioni produttive finiscono con lo sfuggire, Del Toro ci parla di soprusi e di innocenza, di ricerca di un mondo ‘altro’ in cui trovare la pace senza però rinunciare alla propria integrità di essere umano in formazione. Un film per giovani-adulti e per adulti-giovani il suo, meno facile da ‘vendere’ a un pubblico ben definito ma, anche per questo, più interessante.

Pan's Labyrinth (2006) on IMDb

Un film di Guillermo Del Toro. Con Eduardo Noriega, Marisa Paredes, Federico Luppi, Fernando Tielve, Íñigo Garcés.Titolo originale El espinazo del diablo. Horror,durata 106 min. – Spagna, Messico 2001. uscita venerdì 30 giugno 2006. MYMONETRO La spina del diavolo * * * - - valutazione media: 3,13 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante la Guerra Civile, morto il padre repubblicano in battaglia, il dodicenne Carlos (Tielve) è affidato a un orfanotrofio isolato, dove la zoppa preside Carmen (Paredes) e il gentile professor Casares (Luppi) sperano di proteggere il loro posto dai franchisti in arrivo. Per Carlos i pericoli sono anche all’interno: un compagno prepotente, un ruvido portiere e le voci sulle apparizioni di un ragazzino defunto. Opus n. 3 del messicano Del Toro che l’ha scritto con Antonio Trasorras e David Muñoz, è un ambizioso thriller psicologico che, preternaturale specialmente nell’ultima parte, cerca di diventare metafora politica. Non ci riesce, ma si fa apprezzare per atmosfera, effetti di paura non trucidi e direzione degli attori, fotografia di Guillermo Navarro. Prodotto da Augustin Almodóvar. Distribuito in Italia solo nel 2006.

 La spina del diavolo
(2001) on IMDb
Poster Amores perros

Un film di Alejandro González Iñárritu. Con Goya Toledo, Emilio Echevarria, Gael García Bernal, Alvaro Guerrero, Vanessa Bauche Commedia, durata 147 min. – Messico 2000. MYMONETRO Amores perros * * * 1/2 - valutazione media: 3,81 su 39 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Tre storie si incrociano sullo sfondo di una convulsa Città del Messico. Il giovane proletario Octavio, innamorato di Susana, la moglie adolescente del fratello criminale violento, si mette in testa di fuggire con lei e prova a racimolare i soldi necessari introducendo il suo cane in un giro di combattimenti clandestini. Daniel, il direttore altoborghese di una rivista, lascia moglie e figlie per andare a vivere con il suo nuovo amore, Valeria, una bellissima modella sulla cresta dell’onda. El Chivo ha lasciato la famiglia per diventare un terrorista di estrema sinistra. Dopo anni di carcere e alcol, vive da barbone con un branco di cani randagi e, di tanto in tanto, uccide su commissione.
Quello del cineasta messicano Alejandro Iñárritu è un esordio duro, violento, disincantato, rabbioso, amaro, disperato. Aggettivi che per il regista costituiscono i tasselli del puzzle di una megalopoli, Città del Messico, che ha tante contraddizioni quanti sono i suoi oltre venti milioni di abitanti. Una pentola a pressione pronta e esplodere, sotto il peso delle diseguaglianze sociali, certo, ma non solo. Perché è soprattutto di infelicità e drammi personali che ci parla Iñárritu.

Amores Perros (2000) on IMDb

Regia di Alfonso Cuarón. Un film Da vedere 2018 con Yalitza AparicioMarina de TaviraMarco GrafDaniela DemesaDiego Cortina AutreyCast completo Titolo originale: Roma. Genere Drammatico, – MessicoUSA2018durata 135 minuti. Uscita cinema lunedì 3 dicembre 2018 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,84 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Messico, 1970. Roma è un quartiere medioborghese di Mexico City che affronta una stagione di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante che accudisce marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Cleo è india, mentre la famiglia che l’ha ingaggiata è di discendenza spagnola e frequenta gringos altolocati. I compiti della giovane domestica non finiscono mai, e passano senza soluzione di continuità dal dare il bacio della buonanotte ai bambini al ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa: quello in cui il macchinone comprato dal capofamiglia entra a stento, pestando i suddetti escrementi. Perché nel Messico dei primi anni Settanta tutto coesiste: la nuova ricchezza come la merda degli animali da cortile, il benessere ostentato dei padroni e la schiavitù “di nascita” dei nullatenenti. Tutto convive in un sistema contradditorio ma simbiotico in cui le tensioni sociali non tarderanno a farsi sentire, catapultando il recupero delle terre espropriate in cima all’agenda dei politici in cerca di consensi.

Roma (2018) on IMDb

Regia di Michel Franco. Un film con Naian González NorvindDiego BonetaMonica del CarmenDario Yazbek BernalCast completo Genere Drammatico, – Messico2020durata 88 minuti. Uscita cinema lunedì 26 aprile 2021 distribuito da I Wonder Pictures. – MYmonetro 2,77 su 25 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In una città del Messico dilaniata da sommosse e rivolte, la ricca Marianne Novelo sta per sposare il fidanzato Alan, quando un gruppo di popolani armati fa irruzione nella grande villa dei suoi genitori, portando caos, terrore e mattanza, con la complicità di parte dei domestici.

New Order (2020) on IMDb

Un film di Luis Buñuel. Con Francisco Rabal, Marga López, Rita Macedo, Jésus Fernandez, Ignacio Lopez TarsoDrammatico, b/n durata 94 min. – Messico 1958. MYMONETRO Nazarin * * * 1/2 - valutazione media: 3,80 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nazarin è un poveraccio che vive di elemosine nel Messico prerivoluzionario. Ma è qualcosa di più del solito peone emarginato: a suo modo è un profeta, un idealista che cerca di realizzare in terra l’ideale di bontà e di carità di Cristo. Ma gli van tutte male. Dopo umiliazioni e batoste, viene condannato e mandato al patibolo.

Nazarin (1959) on IMDb

Regia di Luis Buñuel. Un film Da vedere 1965 con Claudio BrookEnrique Alvarez FelixHortensia SantavenaSilvia PinalLuis Aceves CastañedaCast completo Titolo originale: Simón del desierto. Genere Fantastico – Messico1965durata 45 minuti. – MYmonetro 4,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo sei anni passati in cima a una colonna alta venti metri, nei pressi di Aleppo (Siria), il monaco Simone è trasportato dal Maligno, in jet, dal V al XX secolo e lasciato in una discoteca di New York. Film breve, perché incompiuto, ma non minore, compendia le qualità di Buñuel. Trasparenza della forma, limpidità dell’aneddoto, densità dei temi. È il suo film più settecentesco. Grande ricchezza fantastica e grottesca. Le metamorfosi del Diavolo (meglio: i travestimenti di Silvia Pinal), personaggio di esplicita carica blasfema, sono la vera novità del film che non fu terminato per colpa del suo produttore Gustavo Alatriste che, pentito, poi cercò di finirlo, proponendolo a Kawalerowicz, Rocha, Truffaut, Bellocchio, Kubrick. Tutti rifiutarono. Pur così incompiuto, ebbe un Leone d’argento e il premio Fipresci a Venezia.

Simon of the Desert (1965) on IMDb
Locandina italiana Babel

Un film di Alejandro González Iñárritu. Con Brad Pitt, Cate Blanchett, Gael García Bernal, Kôji Yakusho, Adriana Barraza. Drammatico, durata 144 min. – USA, Francia, Messico 2006. uscita venerdì 27 ottobre 2006. MYMONETRO Babel * * * - - valutazione media: 3,30 su 150 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Individui distanti tra loro migliaia di chilometri incrociano per qualche ora i loro destini sulla Terra, creando un disperato affresco di un’umanità sola e dolente.
Il detonatore che innesca una reazione a catena in questo puzzle composto da tessere fin troppo perfettamente combacianti è il colpo di fucile partito dalle mani di due ragazzini in un paese sperduto del Marocco. Un gesto immotivato, compiuto quasi accidentalmente da due innocenti che, come in un domino, agisce profondamente sulle vite di tre gruppi di persone in diverse zone del pianeta: una coppia di americani lì in vacanza per risolvere una crisi coniugale, una domestica messicana alle prese con i figli dei due nel giorno del matrimonio di suo figlio, e un’adolescente giapponese, sordomuta ed emotivamente emarginata, alla disperata ricerca d’amore in una Tokyo caotica e alienante.

Babel (2006) on IMDb
Persons Unknown (TV Series 2010) - IMDbPersone sconosciute è una serie tv di Christopher McQuarrie, con Jason Wiles, Alan Ruck, Sean O’Bryan, Chadwick Boseman, Tina Holmes, Gerald Kyd, Daisy Betts, Kate Lang Johnson, Lola Glaudini, Andy Greenfield. Prodotta in USA, Messico.
 
Un gruppo di estranei si sveglia in una città abbandonata senza nessuna memoria di come siano giunti in quel luogo. Per riuscire a scappare e a mettere insieme i vari pezzi del puzzle dovranno unirsi e lavorare fianco a fianco.
 Persona sconosciuta
(2010) on IMDb

Locandina Affetti & Dispetti (La Nana)Un film di Sebastián Silva. Con Catalina Saavedra, Claudia Celedón, Mariana Loyola, Alejandro Goic, Anita Reeves.Titolo originale . Commedia, durata 95 min. – Cile, Messico 2009. – Bolero Film uscita venerdì 25 giugno 2010. MYMONETRO Affetti & Dispetti (La Nana) * * * - - valutazione media: 3,22 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari

Governante da 23 anni dai Valdes, facoltosa famiglia cilena, Raquel non li considera più datori di lavoro: sono la sua famiglia. Ma da tempo soffre di emicranie sempre più dolorose. Quando la signora Valdes, compassionevole, le affianca una cameriera, Raquel si sente offesa e rende alla collega – e a quelle dopo di lei – la vita impossibile. Poi si ammala sul serio e deve farsi curare. Al ritorno trova Lucy, un’allegra campagnola che le oppone ironica gentilezza. Scritta dal regista con P. Peirano, la commedia fa perno su questa “nana” (= nonna, anche come traslato) complessa e terribile con cui la Saavedra fu premiata al Sundance Festival 2009 e a quello di Torino. Irradia la sua profonda ambivalenza su tutto il film e sugli altri personaggi che rimangono sospesi, come gli spettatori, nel domandarsi quale sia la sua vera identità: dove finisce la sua machiavellica perfidia e dove comincia la sua latente umanità? È un esempio di contaminazione di generi, atmosfere e toni, con spunti di analisi sociologica (ricchi-poveri, padroni-servitori) e persino momenti di horror psicologico. Quella di Saavedra è una bravura “mostruosa”. Bolero distribuisce.

 Affetti & dispetti (La nana)
(2009) on IMDb

Regia di Sebastian Hofmann. Un film con Alberto TrujilloHugo AlboresLuly Trueba. Genere Drammatico – Messico2013durata 84 minuti.

Beto è morto, e non può più nasconderlo. Si trascina nella sua quotidianità in un corpo ormai spento, in decomposizione. Cerca di restare aggrappato alla vita, perché la sua mente è lucida, ma si ritrova a non-vivere una doppia esistenza e né il make-up né il profumo riescono a nascondere la sua triste condizione. La malinconia di Beto cresce quando realizza che – per citare le parole di un affabile addetto all’obitorio – “il malato diventa la malattia”. Lascia il suo lavoro di guardiano per ritirarsi dal mondo. Ma prima di arrendersi ai confini della sua morte vivente, stringe un’insolita amicizia con Luly che gestisce la palestra dove lui ha sempre lavorato e dove la ricerca della perfetta definizione fisica dei corpi muscolosi si scontra con la sua condizione.

 Halley
(2012) on IMDb

Locandina italiana La zonaUn film di Rodrigo Plà. Con Daniel Giménez Cacho, Maribel Verdú, Carlos Bardem, Daniel Tovar, Alan Chávez. Drammatico, durata 97 min. – Spagna, Messico 2007. – Sacher uscita venerdì 4 aprile 2008. MYMONETRO La zona * * * - - valutazione media: 3,37 su 71 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante un temporale a Città del Messico tre ragazzi sottoproletari penetrano per rubare in un quartiere di benestanti, protetto da alte mura, reticolati, guardie private armate, un circuito chiuso di telecamere. Il furto ha conseguenze letali. Quattro morti: una residente, una guardia uccisa per sbaglio, due dei tre ladri i cui cadaveri sono nascosti tra la spazzatura. I condomini danno la caccia al sopravvissuto. Nonostante un poliziotto onesto, tutto è messo a tacere con la corruzione. Diretto da un regista esordiente, uruguagio di nascita, e scritto da sua moglie Laura Castillo, è un thriller dal ritmo serrato, plausibile e onesto anche nel suo teso discorso di denuncia civile, specialmente nella figura di Alejandro, figlio adolescente di un residente, che a poco a poco prende coscienza dell’aberrante situazione e cerca di salvare il ladruncolo suo coetaneo. A Venezia 2007 nelle Giornate degli Autori (meritava il concorso) e a Toronto vinse 2 premi come opera prima. Distribuito dalla Sacher di N. Moretti.

 La zona
(2007) on IMDb

Regia di Rodrigo Plà. Un film con Jana RaluySebastián AguirreHugo AlboresNora HuertaDaniel Giménez CachoCast completo Titolo originale: Un monstruo de mil cabezas. Genere DrammaticoThriller, – Messico2015durata 75 minuti. Uscita cinema giovedì 3 novembre 2016 distribuito da Cineclub Internazionale. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,96 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’amatissimo marito è affetto da un brutto tumore, ospedali e assicurazioni si rifiutano di pagargli le cure adeguate. Sonia impugna la pistola e costringe medici e funzionari a darle giustizia. Una bravissima Raluy (esordiente al cinema dopo una lunga carriera di teatro) in un thriller che è anche un film di denuncia crudo e senza fronzoli, metafora sull’essenza dell’umanità, dramma in crescendo di violenza – molto ben diretto dall’uruguaiano Plá che è cresciuto e ha studiato in Messico e che ha avuto un certo successo con La zona (2007) – permeato qua e là di un acuto senso dell’umorismo.

 Un mostro dalle mille teste
(2015) on IMDb

Regia di Peter Greenaway. Un film Da vedere 2014 con Elmer BäckLuis AlbertiMaya ZapataRasmus SlätisJakob ÖhrmanLisa OwenCast completo Titolo originale: Eisenstein in Guanajuato. Genere Sentimentale, – MessicoFinlandiaBelgioFranciaPaesi Bassi2014durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 4 giugno 2015 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,49 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1931. In Messico per girare un film, grazie a un permesso temporaneo di Stalin e a finanziatori americani, il regista lettone, ancora imbevuto dell’ideale rivoluzionario ma estroso e sconsiderato come un clown, giunge nella città di Guanajuato e si abbandona alla sua prima esperienza erotica con un giovane professore, che gli fa da guida, per avvicinarsi alla sconvolgente cultura messicana intrisa di sesso e morte. Perde il finanziamento ed è obbligato a tornare in URSS. Il 14° film di Greenaway è un’opera d’arte di assoluta originalità, classica e barocca, contenuta e strabordante, che riesce a fondere: 1) il racconto – erotico, drammatico, comico, grottesco, satirico – di una conversione esistenziale all’amore che passa per l’accettazione della morte; 2) la biografia di un genio artistico, con foto e filmati d’epoca di lui e della sua troupe; 3) un inquietante documentario storico-antropologico sul Messico; 4) una magistrale videolezione di storia del cinema, con spezzoni dei primi film di Ejzenštejn. Stile sublime, caratterizzato da una continua variatio e dall’uso perfetto e personalizzato di raffinate tecniche di ripresa, da fotografia (Reinier Van Brummelen) e montaggio (Elmer Leupen), ma anche da invenzioni di potenza visionaria pari a quella dei disegni di Escher. È più di un film, è un viaggio psichedelico.

 Eisenstein in Messico
(2015) on IMDb